CONTROLLI DEI CARABINIERI DEL NAS PESCARA E DELLA COMPAGNIA DI SULMONA NELLE STRUTTURE SOCIO ASSISTENZIALI PER ANZIANI

Nel corso della mattinata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Pescara e della
Compagnia Carabinieri di Sulmona hanno effettuato una serie di controlli nelle strutture socio
assistenziali per l’accoglienza di anziani presenti nel territorio della Valle Peligna.
L’attività è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Sulmona e svolta simultaneamente in
tutti gli obiettivi individuati al fine di non arrecare pregiudizio a talune strutture in favore di altre.
Dieci in totale le residenze per anziani che i militari del Nucleo di Pescara e dei colleghi dell’Arma
territoriale hanno ispezionato al fine di verificare le condizioni generali degli ospiti, l’adeguatezza dei
servizi offerti, l’idoneità e la sicurezza dei locali, oltre che i requisiti igienico sanitari ed escludere la
commissione di reati in danno della popolazione ospitata.
I controlli hanno consentito di escludere la sussistenza di ipotesi di carattere penale lasciando invece
aperta la necessità di approfondimenti di carattere amministrativo con segnalazioni alle competenti
Autorità per otto di esse e che riguardano, principalmente, carenze strutturali e igienico sanitarie non
particolarmente gravi, carenze documentali per la mancata applicazione del manuale di autocontrollo
aziendale ed il sovrannumero di ospiti.
In un caso è stata rilevata la presenza di alcuni pazienti colpiti da covid-19, tutti adeguatamente gestiti
con procedure atte a contenere il fenomeno ed evitare il moltiplicarsi dei contagi.
Approfondimenti verranno effettuati in merito alla presenza di alcuni ospiti per i quali l’unità di
valutazione multidisciplinare della ASL dovrà esprimersi in merito alla compatibilità di permanenza
di ciascuno di essi con il setting assistenziale offerto dalle rispettive strutture ospitanti ovvero
pronunciarsi sulla necessità di trasferimento in strutture differenti, capaci quindi di offrire anche
servizi di tipo sanitario oltre che socio assistenziali.




Un’opportunità natalizia mancata. Di Dom Serafini

 

Verso il centro di Milano c’é Viale Abruzzi, un bellissimo viale che replica il verde dell’omonima regione, l’ampio spazio del Parco Nazionale e le tradizioni per cui l’Abruzzo é famosa rappresentato dal popolare Bar Basso. Il viale collega via Plinio con il Piazzale Loreto ed é servito dalla linea Metropolitana Verde e a pochi passi anche da quella Rossa. Il viale é anche vicino allo shopping di Corso Bueno Aires, alla Cittá Studi, a vari ospedali, un grande multisala cinematografica, e decine di negozi e di ristoranti italiani e stranieri.

Insomma, di meglio come viale non si poteva fare! Peccato che in Abruzzo non sappiano sfruttare questo collegamento con Milano (centro commerciale e mediatico d’Italia). Ad esempio, cosa ci voleva per la Regione Abruzzo sponsorizzare le decorazioni natalizie lungo il viale, facendo un riferimento luminoso (e illuminato) alla regione di cui porta il nome? Nella foto: il Viale Abruzzi.
Dom Serafini



L’AQUILA. PREMIO POLIDORO: Marinello Mastrogiuseppe vince la XXII edizione. Premio alla carriera a Paolo Castignani.

Marinello Mastrogiuseppe, con la pubblicazione fotografica dal titolo ” Rievocazioni storiche e religiose della provincia dell’Aquila”, è il vincitore della XXII edizione del Premio “Guido Polidoro”. Il secondo premio è stato attribuito a Tommaso Chimenti, con l’articolo “Aspettando Godot che non ti aspetti: Beckett in abruzzese”, pubblicato sul sito web “Recensito.it”. Il terzo Premio è andato a Eleonora Falci con il servizio dal titolo “Molina Aterno: lì dove tutto parla d’acqua”, pubblicato sul “Capoluogo.it”. Menzioni speciali sono state attribuite a Evelina Frisa e Nikasia Sistilli. Per la sezione del Premio Polidoro dedicata al ricordo della giornalista Manuela Romitelli e dedicata ai praticanti delle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine dei Giornalisti i vincitori sono stati Chiara Dall’Angelo e Luca Capponi della scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Il Premio alla carriera, che avviene su designazione del consiglio dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, è stato assegnato al giornalista Paolo Castignani. La cerimonia di consegna dei premi si terrà il 13 dicembre prossimo, all’Aquila, con inizio alle ore 10, presso la sala ipogea di Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, in via Iacobucci 4. Nell’occasione sarà presentata e sottoscritta la “Carta di Pescasseroli, linee guida sulla consapevolezza ambientale nella professione giornalistica”, approvata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine su proposta dei consigli regionali dell’Abruzzo, Lazio e Molise, in occasione del centenario della fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo. La presentazione della carta e il relativo convegno è riconosciuto evento formativo con l’attribuzione dei 6 crediti deontologici. Nella foto la giuria durante la valutazione dei lavori presentati.




“ Crediamo nell’energia del futuro”, incontro formativo all’Istituto Tesla di Chieti

Si è svolto venerdì 1° dicembre l’incontro formativo dal titolo “Crediamo nelle energie rinnovabili”, organizzato dall’istituto paritario Nikola Tesla di Chieti in collaborazione con la società Orizzonte Energie di Chieti. L’incontro è stato tenuto dal dottor Carlo Festa e dai geologi Antonello Giacchetti e Agata Faro che, oltre a parlare del rapporto tra l’uomo e l’energia nel corso dei secoli, hanno posto l’accento sull’urgenza di investire sulle energie rinnovabili; con video e attrezzature specifiche hanno illustrato le fasi e il funzionamento delle pale eoliche e dei pannelli solari e precisato che alla base del loro corretto funzionamento e utilizzo deve esserci l’esatta individuazione dei luoghi idonei e la corretta esposizione ai raggi solari. L’incontro è stato organizzato a conclusione di un percorso trasversale svolto dagli studenti in questi primi mesi di scuola su alcuni dei 17 obiettivi dell’Agenda Europea 2030; nello specifico sull’obiettivo 3 salute e benessere, sull’obiettivo 7 energia pulita e accessibile e l’obiettivo 13 lotta contro il cambiamento climatico.

La dirigente Candida Stigliani conferma la scelta della scuola di arricchire l’offerta formativa con il coinvolgimento di enti, ordini professionali e associazioni culturali e di volontariato presenti sul territorio: “Allargare lo sguardo, confrontarsi su problemi sociali, economici e culturali come avvenuto già negli incontri precedenti con l’associazione Psycorà e Arcat Abruzzo, conoscere e apprendere per rafforzare il senso critico e di cittadinanza attiva, stimolare l’interesse e la partecipazione rimane l’obiettivo prioritario della scuola”.




Giulianova. “La Patria Sconfitta” è il nuovo romanzo storico per ricordare gli internati di Borovnica. Anche Armando Volpe, citato nella lapide di Giulianova, trovò la morte nel campo di concentramento.

Il ricercatore storico Walter De Berardinis sta cercando i discendenti per il conferimento della  “Medaglia d’Onore ai congiunti degli infoibati”

Giulianova. Dopo il libro “Borovnica e altri campi di Tito (con liste inedite dei prigionieri di Borovnica)”, dell’autore Franco Giuseppe Gobbato e la collaborazione di Giovanni Peco, esce “La Patria Sconfitta” per le Edizioni Ritter. Il nuovo Romanzo storico che copre un periodo che va dal 1943 al 1947. Il soggetto è un uomo, il padre dell’autore, travolto dagli eventi, più grandi di lui e anche di tutta la sua generazione. Quella generazione di diciottenni, di allora, costretti comunque ad una scelta di parte, in entrambi gli ambiti difficile, che vede il protagonista entrare a far parte della R.S.I. in un Battaglione Costiero di Posizione di istanza in Istria. La storia si dipana fra Padova, Gorizia, Pola, Buie, Capodistria nel Carcere mandamentale, Borovnica nel tristemente famoso Campo di Concentramento, Udine, di nuovo Padova per finire a Torino. La microstoria è inserita negli eventi sconvolgenti della macro-Storia, raccontando anche situazioni poco conosciute e traendo, dalla tragica difesa del confine orientale condotta come possibile dagli ultimi italiani rimasti in armi, i soldati della RSI, spunto per riflessioni sulle anomalie createsi nel Litorale Adriatico, rispetto al resto d’Italia. Anomalie riscontrabili sia durante che nel dopoguerra, non mancando di toccare “l’epurazione” perpetrata anche nel territorio nazionale e le scelte di condotta fatte dal PCI, già dal 1943, con tanto di documenti riprodotti integralmente. Tra i soldati che morirono nello stesso campo, dove era detenuto il papà dell’autore, vi erano quattro abruzzesi: Amantino Alfino di Rocca San Giovanni (disperso in Slovenia dal 7 agosto 1945), Angelo Ippolito di Pescara (disperso in Slovenia dal 31 maggio 1945), Armando Volpe di Castel di Sangro ( disperso dal 22 luglio 1945 e ricordato a Giulianova) e Corradino Liberatore di Castiglione Messer Marino (nome e cognome da verificare)

Anche a Giulianova, sulla lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale, posta all’interno del Cimitero monumentale, viene citato un caduto nel campo di concentramento di Borovnica: Armando Volpe, nato a Castel di Sangro il 28 novembre 1919 dal ferroviere Ferdinando e Maria Paolini, trasferito con l’intera famiglia a Fiume (Via Colle del Forno, 5 e successivamente in Via Salita Calvario) insieme ai fratelli: Bruno, Giulio, Gino, Leo ed Elisa Volpe. Il 22 luglio 1945, alle ore 9, moriva all’interno del lager citato nel romanzo di Gobbato. L’intera famiglia, dopo l’esodo Giuliano-Dalmata, furono accolti come profughi a Giulianova. Successivamente all’apposizione della lapide, da parte dell’Associazione Combattenti e Reduci, la famiglia chiese di ricordare il loro congiunto nella lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. Lo storico Walter De Berardinis, grazie alla collaborazione dell’autore, sta cercando di rintracciare i discendenti di Armando Volpe per il conferimento della Medaglia d’onore ai congiunti degli infoibati (legge del 30 marzo 2004, n. 92)

Molti invece furono gli abruzzesi che si salvarono da quel campo e tornarono tra l’estate del 1945 e gli inizi del 1946, si segnalano: Guerrino D’Amico e Alfio Ramallo di Pescara; Ermindo D’Annunzio, Arminio D’Aristole, Francesco Ranalli, Guido Ritelli, Domenico Rittoli, Mario Tacconelli, Dino Carducci, Domenico Di Tommaso, Fedele Roddi di Chieti; Francesco Derandi, Gino Rossini di Carpineto della Nora; Fernando Di Tommaso di Cepagatti; Mario Di Valentino di Montorio al Vomano; Raffalele Fantazzi, Florindo Tullio di Balsorano; Donato Genelli di Cugnoli; Dino Mancini e Fido Nardone di Ortona; Guerino Montini, Tito Valentini di Teramo; Ermenegildo Narre di Torricella Sicura; Nicola Colangelo di Pollutri; Antonio Crognale, Giuseppe Crognale, Tommaso Di Donato di Castel Frentano; Giuseppe Petrella di Castiglione Messer Marino; Nicola Lucci di Liscia; Vincenzo Popolare, Eduardo Tritapepe di Lanciano; Fedele Rossi di Monteodorisio;

Franco Giuseppe Gobbato (Vittorio Veneto, 1964), ricercatore storico e scrittore. Nel gennaio 2009 è stato uno degli otto ricercatori del Dipartimento misto (italiani, sloveni e croati) istituito dal Centro Studi e Ricerche Storiche “Si­lentes Loquimur” di Pordenone, per indagare sui fatti tragici avvenuti alla fine della seconda guerra mondiale sul confine orientale. Dal 2011 è socio del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, per il quale ha tenuto diverse conferenze su ricerche storiche effettuate. È socio fondatore dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”. Nel 2017 è nominato, dal Comune di Vittorio Veneto, referente del Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto presso il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto quale ideatore dello stesso. Ha curato la parte storica di diverse mostre fotografiche tenute nel vittoriese ed ha al suo attivo una ventina di pubblicazioni, l’ultima delle quali si intitola “Borovnica e altri campi di Tito” – Ritter Edizioni – 2023.

Giovanni Peco (Monza, 1962). Da oltre vent’anni si occupa di ricerche storiche sul confine orientale e del periodo 1943-1945. Ha collaborato con l’autore Pierangelo Pavesi al libro “Le vittime dimenticate” e con Franco Giuseppe Gobbato al libro “Borovnica e altri campi di Tito” – Ritter Edizioni – 2023. È socio dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”.




Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali, sezione Abruzzo: rinnovate le cariche sociali, L’Arch. Raffaele Di Marcello è il nuovo presidente regionale.

Raffaele Di Marcello

In una partecipata assemblea tenutasi venerdi 1 dicembre scorso sono state rinnovate
le cariche sociali della sezione regionale Abruzzo dell’UNITEL, l’Unione Nazionale Italiana
dei Tecnici degli Enti Locali.
Alla presenza del presidente nazionale Claudio Esposito, e dei consiglieri nazionali
Fabrizio Notarini e Giuseppe De Iuliis, l’assemblea ha eletto i nuovi componenti nelle
figure di Raffaele Di Marcello, nominato presidente regionale, di Mario Crivelli, Simona Di
Crescenzo e Salvatore Di Bacco.
Il neo presidente, Arch. Raffaele Di Marcello, già direttore del Nuovo Giornale dell’Unitel
e presidente emerito dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, è
attualmente funzionario responsabile del Servizio Governo del Territorio del Comune di
Giulianova (TE).
L’Ing. Mario Crivelli è responsabile dell’area tecnica del Comune di Rosciano (PE),
l’Arch. Simona Di Crescenzo è attualmente istruttore tecnico presso il Comune di
Castefrentano (CH) e il Geom. Salvatore Di Bacco è responSabile dell’area urbanistica
del Comune di Raiano (AQ).
“Il neoeletto direttivo, in continuità con quello uscente – ha dichiarato il neo presidente Di
Marcello – si metterà subito al lavoro per affrontare le tematiche più urgenti sia in ambito
locale, come l’applicazione della nuova legge urbanistica regionale, che in ambito
nazionale. Confidiamo nel contributo dei colleghi e delle colleghe delle strutture tecniche
dei 305 Comuni abruzzesi e delle 4 Province, ricordando che la nostra associazione è
aperta anche ai tecnici delle altre strutture terrioriali e statali della regione Abruzzo”.
Cosa è UNITEL?
UNITEL – Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali – è la storica Associazione che
ha l’obiettivo di valorizzare la posizione professionale e tutelare la posizione giuridica dei
tecnici degli Enti Locali, nonché di migliorare il servizio reso alle collettività dalle rispettive
Aree Tecniche, che gestiscono rilevanti responsabilità amministrative, con significativi
impatti sulla finanza locale e sul sistema socio-economico dei territori di interesse.
La base associativa UNITEL è distribuita su tutto il territorio nazionale, e permette
all’Associazione di cogliere in tempo reale i processi innovativi e le istanze di
miglioramento dei Colleghi. Riconosciuta come persona giuridica nell’ottobre 2005 con
apposito DPR, l’Unione considera obiettivo prioritario la migliore qualificazione
professionale dei professionisti tecnici della Pubblica Amministrazione. A tal fine organizza
iniziative di formazione, di aggiornamento tecnico e normativo, realizzate attraverso
giornate di studio e convegni. A queste azioni si affiancano il sito Internet www.unitel.it, la
pubblicazione trimestrale de “Il Nuovo Giornale dell’UNITEL” nonché contributi tecnici su
testate specialistiche nazionali.




Fano Adriano. Premio Giuseppe Zilli: una Legge regionale lo sosterrà

Una Legge regionale approvata oggi in Consiglio regionale a larga maggioranza elegge il Premio Giuseppe Zilli a importante evento culturale della Regione, confermandone il pregio e la qualità. Si legge nella nota del Consiglio Regionale “Con il provvedimento si vuole riconoscere al premio, dedicato a una figura esemplare del giornalismo e che si tiene ogni anno nel comune di Fano Adriano in provincia di Teramo, un importante valore sociale e culturale di risonanza nazionale e internazionale. La manifestazione culturale si configura come opportunità di rilancio e valorizzazione delle arre interne dell’Alto Vomano abruzzese con ripercussioni positive sul territorio, creando occasioni di sviluppo.”

“Questa legge è un riconoscimento di enorme importanza per un Premio che abbiamo ideato e realizzato da zero” dichiara Simone Gambacorta Direttore del Premio Giuseppe Zilli “lavorando intensamente e puntando sempre sulla qualità delle scelte. È stata una scommessa vinta. Questo traguardo ci spinge a continuare sulla scia delle passate due edizioni, grazie a un gruppo di lavoro collaudato e affiatato, e ancor più attenti a migliorare e crescere. Sono proprio questi i giorni in cui riprende quell’intenso lavoro che porterà alla terza edizione del Premio. Anche la nuova edizione sarà speciale e questa bella notizia ci incoraggia a puntare ancora più in alto.”

“Questo importante provvedimento della Regione Abruzzo, per cui ringrazio la V Commissione che ha approvato e in particolare la Consigliera Simona Cardinali prima firmataria della proposta di legge” dichiara il Presidente dell’Associazione Premio Giuseppe Zilli e Sindaco di Fano Adriano Luigi Servi “mi riempie di gioia e, lasciatemelo dire, di orgoglio. Il Premio Giuseppe Zilli si conferma una gemma preziosa incastonata nel prezioso diadema che è il nostro territorio. Fano Adriano punta sulla rigenerazione culturale e sociale per il rilancio delle aree interne e questa legge regionale si rivela uno sprone per continuare su questa strada, non sempre agevole e a volte tortuosa, ma che sono convinto ci porterà a grandi risultati”.

“Si tratta di un riconoscimento importante” dichiara Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e membro della giuria “perché sono pochi i premi a cui la Regione partecipa ufficialmente con un atto legislativo. Questo testimonia la validità culturale del Premio Giuseppe Zilli che vuole riscoprire i valori di umanità e inclusione di cui la società abruzzese, e non solo, ha tanto bisogno. Contemporaneamente questo atto legislativo sottolinea l’alto profilo culturale e professionale che contraddistingue il Premio con la partecipazione di giornalisti di caratura nazionale che, con la loro presenza e il loro coinvolgimento attivo, danno lustro al territorio di Fano Adriano ma non solo”.

 

 




Il Futuro in Volo: Rover Ibrido Made in Abruzzo Rivoluziona la Tecnologia e la Sicurezza”

Il Prototipo di Rover potrà essere utilizzato in diversi scenari,

anche catastrofici, per salvare vite umane

Nell’incantevole cuore dell’Abruzzo, la terra di confine tra antico e moderno, è nato un prodigio dell’ingegno umano: un rover ibrido capace di solcare sia i cieli che la terra, dando vita a un nuovo capitolo nell’evoluzione della tecnologia . Ideato e progettato dai coniugi Granati Giovanni e Athena Jitariuc, noti pionieri nel connubio tra le tecnologie all’avanguardia e le arti storiche naturalistiche, questo mezzo promette di rivoluzionare diversi settori, dall’ecologia alla sicurezza.

Già celebri per i loro progetti internazionali, i coniugi Granati e Jitariuc uniscono la loro passione per la natura alle moderne tecnologie, aprendo la strada a soluzioni uniche e innovative. Uno dei loro precedenti droni, battezzato “UFO”, è stato progettato per essere inseguito come preda dai falchi in riabilitazione, ottenendo un successo straordinario in diversi campi, con presentazioni e meeting in tutto il mondo.

Granati Giovanni condivide la chiave del loro successo: “Il volo, in particolare quello dei rapaci è la nostra prima fonte di ispirazione per idee innovative. Studiando la natura e le sue peculiarità, come fecero grandi predecessori come Leonardo da Vinci, riusciamo a plasmare la natura in oggetti tecnologici che possono assistere l’uomo.” Queste parole sottolineano il connubio tra tradizione e innovazione, aprendo le porte a un nuovo capitolo nella storia della tecnologia.

Il nuovo prototipo, denominato “UFO Wall-E”, rappresenta una fusione armoniosa tra la robustezza dei cingoli meccanici e la leggerezza di un quadricottero. Le sue dimensioni compatte, circa 40 cm di larghezza e lunghezza per 15 cm di altezza, conferiscono una sorprendente agilità, permettendogli di muoversi con facilità anche nei luoghi più angusti e impervi.

I quattro potenti motori brushless, responsabili del controllo del quadricottero, garantiscono al rover stabilità e agilità sia durante il volo che negli spostamenti a terra, assicurando un’autonomia di circa 30 minuti. Sebbene ancora in fase prototipale, questo miracolo tecnologico trova già applicazioni concrete nel campo del bird control , dove sarà utilizzato per ispezioni a distanza.

Athena Jitariuc vede nel rover ibrido un alleato prezioso anche in scenari di emergenza. “Immaginate situazioni catastrofiche come terremoti o alluvioni, dove l’intervento tempestivo e la sicurezza sono fondamentali. Con il nostro UFO Wall-E, è possibile ispezionare ed esplorare edifici senza mettere a rischio altre vite umane, in modo rapido ed efficiente.”

La versatilità di questo rover ibrido si estende oltre l’ambito ecologico, presentandosi come una risorsa indispensabile anche in scenari come rapine, supporto alle forze dell’ordine o per ispezioni in luoghi pericolosi ed impervi, dove l’intervento tempestivo può fare la differenza tra vita e morte.




La voce di studenti e docenti contro la violenza sulle donne: seminario all’istituto Tesla di Chieti

La parola d’ordine è “mai più”, mai più violenza contro le donne. Questa la voce degli studenti, delle studentesse, dei docenti e del personale dell’istituto paritario Nikola Tesla di Chieti – presieduto da Candida Stigliani – che si unisce a quella di tutti gli altri che con convinzione e consapevolezza manifestano perché sulla violenza vinca il rispetto. Quest’anno la tematica è stata approfondita in collaborazione con Psycos associazione di Chieti rappresentata dalla dottoressa Anna Maria Galassi che ha portato all’attenzione degli studenti la gravità e la vastità del fenomeno  presente in ogni parte del mondo attraverso dati e statistiche e soffermandosi sui dati relativi all’Italia e ai provvedimenti legislativi adottati a sostegno delle donne vittime di violenza e, nello specifico, contro il femminicidio. Gli studenti sono stati coinvolti nelle diverse forme di violenza, dei segnali per riconoscerli, della diversa percezione che hanno le donne e gli uomini, chi è in grado di “aiutare”. In questo anno e con la tragica morte di Giulia, 107 donne sono state uccise e tantissime altre hanno subito violenza fisica, psicologica e domestica. Si invocano nelle piazze non solo nuove e più efficaci misure di restrizione, ma percorsi educativi di prevenzione da mettere in atto prioritariamente nelle scuole di ogni ordine e grado anche con l’impiego di personale specialistico.

“Educare all’affettività – sottolinea la preside Stigliani – è un percorso lungo e complesso che coinvolge la famiglia, il gruppo dei pari, la scuola e il territorio poiché attiene allo sviluppo psico-sociale di ciascuno; un processo continuo e individuale che si attua in tempi e modi differenti iniziando dalla percezione di sicurezza, cura, accettazione, tenerezza all’esplorazione delle emozioni, dei sentimenti, degli stati d’animo, della mediazione, della paura, della fragilità, della prevaricazione, del senso di colpa, dell’esclusione e della rabbia. Un’educazione efficace all’affettività  -conclude la dirigente scolastica –  è possibile e praticabile, è un dovere degli adulti nei confronti delle nuove generazioni. Educare al rispetto oggi è una priorità sociale e culturale”.




AUDIZIONE FIAB IN SECONDA COMMISSIONE – TERRITORIO, AMBIENTE E INFRASTRUTTURE – DELLA REGIONE ABRUZZO

FIAB: APPELLO ALLA REGIONE E A TUTTE LE FORZE POLITICHE – NON PRIVIAMO IL TERRITORIO DELLE RISORSE EUROPEE DEL PNRR SULLA MOBILITA’ SOSTENIBILE

Martedì 21 novembre, nelle persone del Coordinatore Abruzzo Molise e dei Presidenti delle Associazioni di L’Aquila, Teramo, Sulmona e Pescara, FIAB è stata sentita in sede di Seconda Commissione Regionale – Territorio, ambiente e infrastrutture – sul tema del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC). Ai consiglieri presenti nonché al Sottosegretario alla Presidenza con delega ai Trasporti pubblici locali e alla Mobilità, Umberto D’Annuntiis, è stato posto in evidenza il notevole ritardo nella redazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica. Infatti, oltre che essere previsto come atto dovuto dall’art. 5 della L. 2/2018 (Disposizioni sviluppo mobilità in bicicletta e realizzazione rete nazionale di percorribilità ciclistica), che ne fissa tempi e modi, la redazione del PRMC era già prevista dalla L.R. Abruzzo n. 8 del 25/3/2013 (Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica), cioè oltre 10 anni fa, con aggiornamenti triennali.

“Dal 2013 ad oggi” ha sottolineato nel suo intervento il coordinatore Giancarlo Odoardi, “la norma si sarebbe dovuta redigere e aggiornare almeno 3 volte. Anche la successiva legge del 2018 ha rimarcato la cadenza richiamata, mentre il Piano Generale della Mobilità Ciclistica dell’ottobre 2022 ne aveva fissato almeno la redazione entro un anno dalla sua pubblicazione, ovvero ottobre 2023, anche questa scadenza mancata. Il rimando alla predisposizione propedeutica del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT)”, ha sottolineato Odoardi, “non trova riscontro nella normativa vigente, che richiama solo una cornice di coerenza e non già un quadro di subordinazione. Tra l’altro il PRMC non attiene esclusivamente ad una rete di infrastrutture, ma soprattutto ad una politica di sostegno alla mobilità ciclistica che si articola in numerose azioni, anche di promozione economica. A tal proposito”, ha concluso il coordinatore regionale, “la mancata redazione del PRMC non consente alla Regione stessa di sottoporre al MISE entro il 1° aprile di ogni anno, adempimento che costituisce anche obbligo, la relazione sullo stato di attuazione degli interventi previsti dal PRMC a fine di predisporre, da parte del ministero stesso, la Relazione annuale sulla Mobilità Ciclistica”.

Il Presidente di FIAB Teramo, Gianni Di Francesco, ha sottolineato che la promozione della mobilità ciclistica non è solo cicloturismo (indispensabile) o svago domenicale “ma anche mezzo di trasporto quotidiano per andare a scuola e al lavoro e soprattutto misura atta alla prevenzione dell’incidentalità stradale sia dell’utenza più vulnerabile, pedoni e ciclisti ma soprattutto degli automobilisti”.

Il Presidente dell’Associazione aquilana, Gabriele Curci, ha sollecitato la “costituzione di un tavolo permanente di lavoro regionale, a cui le associazioni sono disponibili a dare il proprio contributo”.

Nella replica, il sottosegretario D’Annuntiis ha rimarcato l’approccio propedeutico adottato dalla Regione Abruzzo del PRIT rispetto al PRMC, ma senza dare indicazioni circa l’iter approvativo del primo. Inoltre, interpellato al riguardo, ha confermato la piena disponibilità della Regione Abruzzo a sottoscrivere l’accordo con la Regione Marche entro la fine del corrente anno per la realizzazione del ponte ciclabile sul fiume Tronto. Ha inoltre aggiunto che la Regione sta monitorando i Comuni che hanno ricevuto i fondi del PNRR (24 ml) per il completamento di tratti della ciclovia costiera affinché riescano ad affidare i lavori entro il 31/12/2023, pena la perdita del finanziamento, e che in ogni caso si è già provveduto a chiedere una proroga di sei mesi in sede di Conferenza Stato Regioni.

FIAB Teramo lancia un appello a tutte le forze politiche regionali e a tutte le amministrazioni locali affinché si adoperino, prima che sia troppo tardi, a far sì che le importanti risorse finanziarie del PNRR destinate alla mobilità sostenibile non vadano perse, non solo per migliorare la rete cicloturistica della nostra Regione ma anche per migliorare la sicurezza nelle nostre strade urbane ed extraurbane e promuovere una reale modernizzazione di tutto il nostro territorio.