Mario Mazzocca e Silvio Paolucci: TERME DI CARAMANICO, TUTTO FERMO A UN ANNO FA

 

La Regione ha abbandonato a se stesso il termalismo abruzzese

“Pensare che un settore così importante e strategico della nostra regione, come quello del termalismo, ma soprattutto le tantissime famiglie dei dipendenti e dell‘indotto, sia siano state lasciate nel totale abbandono e indifferenza dalla Giunta Regionale, suscita una forte indignazione.” E’ quanto dichiara Silvio Paolucci, consigliere regionale del PD, dopo aver letto la risposta alla sua interpellanza sulla “Crisi delle Terme di Caramanico”, discussa nel Consiglio Regionale del 9 giugno. “l’Assessore Verì ha praticamente ammesso che la situazione delle Terme di Caramanico è praticamente ferma ad un anno fa” continua Paolucci, “e per un settore già in ginocchio per l’emergenza Covid, l’inerzia dell’Amministrazione regionale può rappresentare il colpo di grazia. La comunità caramanichese attende da un anno l’applicazione del documento tecnico dell’Azienda Sanitaria Regionale con il quale le Terme di Caramanico potrebbero allargare la loro offerta a prestazioni riabilitative (per capirci, quello che la Verì dice di dover ancora approfondire!), il finanziamento, già deliberato, di 1 milione di euro per il secondo lotto delle piscine termali, oltre che il reperimento dei 900mila euro stanziati dalla legge di stabilità regionale per il finanziamento della L.R.15/2002 per lo sviluppo del settore termale. E proprio su quest’ultimo punto, ci chiediamo: è possibile che nelle oltre 20 rimodulazioni di fondi ereditati o nelle recenti leggi regionali (Cura Abruzzo 1 e 2) volte, a parole, alla ripresa ed al rilancio il Termalismo nostrano non è stato mai considerato ? E’ possibile che per il settore termale, dopo tante parole, la Regione non investa neanche un euro dei findi ereditati ?”.

La denuncia di Silvio Paolucci viene pienamente raccolta dal Gruppo consiliare di «Uniti per Caramanico», per bocca del Capogruppo Mario Mazzocca: “Non avremmo mai immaginato che l’indifferenza verso la nostra comunità potesse arrivare a questo livello. In passato abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza in questa vertenza per concretizzare il lascito normativo e finanziario della Giunta D’Alfonso sul settore termale ma la presunzione e l’indifferenza degli attuali assessori competenti non possono che allarmare una comunità ormai stremata dalla crisi. La grave situazione finanziaria che ha interessato la società che gestisce gli impianti termali di Caramanico Terme e Popoli, unita all’emergenza Covid e alla difficile applicazione dei protocolli sanitari per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, ci auguriamo non compromettano l’avvio della stagione termale 2020. Pertanto le misure che la Regione si era impegnata a predisporre rappresentano la condizione necessaria e sufficiente affinché si possano affrontare gli investimenti necessari da parte del privato per il rilancio di questo settore strategico.

Inoltre Mazzocca a nome del suo gruppo non risparmia una stoccata all’Amministrazione comunale di Caramanico: “A dieci giorni dalla data annunciata e non confermata apertura delle Terme di Caramanico e del resort ‘La Reserve’, nessun Amministratore (Sindaco incluso) si è sentito in dovere, nei confronti di centinaia di lavoratori e imprenditori dell’indotto, di dare informazioni certe sull’avvio della stagione termale e di chiedere chiarezza al riguardo. Non possiamo accettare che un intero paese penda dalle labbra di una azienda privata che, operando grazie allo sfruttamento di una risorsa pubblica, non avverte il dovere morale di condividere il percorso con la comunità. Se il Sindaco non intende dare voce a questo disagio non avremo problemi a farcene carico noi!”




ABRUZZI SOCIALTURIST SPA – AQUA MONTIS RESORT & SPA – RIAPERTURA ED ACQUISIZIONE

Aqua Montis Resort & spa, struttura di pregio nella località di Rivisondoli, inaugurato nel 2015, è l’unico hotel 4s dell’appennino centrale. Abruzzi Socialturist, leader abruzzese del turismo riaprirà le porte di Aqua Montis il 1 agosto, dopo un cambio di gestione e un reset generale per il miglioramento dei servizi e per la predisposizione ad accogliere i visitatori della montagna in totale sicurezza e rispetto delle misure di prevenzione per il Coronavirus.

Il design unico ed inconfondibile che si sposa con la natura, gli ampi spazi, le modernissime aree comuni, la pietra che sembra mutare come il colore della luce nella valle, nelle ore del giorno e nelle stagioni, lo rende ai piedi delle montagne dell’alto Sangro, l’ideale location per ritirarsi in perfetto relax durante ogni periodo dell’anno, dalla settimana bianca all’escursione estiva, dal weekend di trattamenti per una coppia, alla comodità ideale per una famiglia.

 

“Crediamo che l’Alto Sangro possa diventare sempre più il fiore all’occhiello del turismo abruzzese, essendo questo territorio un’eccellenza sul piano naturalistico, paesaggistico, sciistico e sportivo, culturale ed enogastronomico”, dichiara l’Ad Paolo Rubino, che aggiunge: “Aqua Montis è la struttura ideale perché il lusso deve essere il settore trainante per il nostro Appennino”.

 

Abruzzi Socialturist s.p.a., gruppo del turismo abruzzese dal 1975, è proprietaria anche del Salinello Village di Tortoreto, maggiore villaggio turistico balneare del centro-sud Italia. AST sarà gestore fino al completamento del concordato da cui sta acquisendo AquaMontis Resort & spa, avendo già ottenuto l’approvazione della Procedura.

 




Abruzzo. De Siena Editore: VI ASPETTIAMO CON TUTTO IL CUORE, online la seconda puntata, per scoprire le ricchezze del territorio

insieme a 34 sindaci dei comuni tra i più belli e rappresentativi d’Abruzzo per rilanciare il settore del turismo

ortoreto Alto, (C) Foto Giancarlo Malandra (R)

 

PESCARA 09.06.2020 – Tesori d’Abruzzo presenta la seconda edizione del video “Vi aspettiamo con tutto il cuore”: un’iniziativa di promozione delle bellezze e delle peculiarità del territorio diffuso tramite i canali social della rivista ovvero: sito web www.tesoridabruzzo.com youtube https://youtu.be/FtaHglaOTiw  vimeo https://vimeo.com/427052037  e pagina ufficiale Facebook https://www.facebook.com/tesoridabruzzoweb).

 

Dopo il grande successo della prima puntata, vi portiamo alla scoperta di altri luoghi, altri tesori e luoghi dell’anima da ammirare. Il nuovo spot collettivo, nato dall’idea del direttore Paolo de Siena, il quale ha riunito, per la seconda puntata, altri 34 sindaci della Regione. I primi cittadini dei comuni prescelti hanno partecipato, rispondendo con vivo entusiasmo e, con un proprio contributo video in cui pronunciano la frase “Vi aspettiamo con tutto il cuore”, un caloroso invito a visitare le loro città, presentate dalle suggestive immagini scattate dai fotografi professionisti Giancarlo Malandra e Luca Del Monaco.

 

“Vi aspettiamo con tutto il cuore” è un atto d’amore per il territorio e mira a trasformare un periodo difficile in un’opportunità. La necessità di rimanere entro i propri confini regionali, ha forse sviluppato un’attenzione maggiore verso le bellezze che ci sono vicine. Si presenta dunque l’opportunità di riscoprire l’Abruzzo o conoscerne per la prima volta i numerosi aspetti plurali: dalle bellezze artistiche e architettoniche ai giacimenti del gusto alla natura, considerato un vero punto di forza grazie ai suoi quattro grandi parchi nazionali: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco Nazionale della Majella e il Parco naturale Regionale Sirente-Velino senza contare le oasi e le riserve minori. Ed è per questo che parte, l’invito a visitare l’Abruzzo, una terra ricca di tesori. Perché dobbiamo essere i primi ad amarla e di primi a valorizzarla, a farci vettori di questi straordinari tesori da scoprire e, attraverso la conoscenza, da amare.

 

Si ringraziano per la collaborazione i sindaci di:

Atessa, Capestrano, Caramanico Terme, Casalbordino, Casalincontrada, Castel di Sangro, Castellalto, Castelli, Castiglione Messer Raimondo, Fano Adriano, Fossacesia, Francavilla al Mare, Isola del Gran Sasso d’Italia, Magliano de’ Marsi, Manoppello, Mosciano Sant’Angelo, Ortona dei Marsi, Pacentro, Penne, Pescina, Pianella, Pineto, Ripa Teatina, Rivisondoli, Rocca San Giovanni, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Omero, Scafa, Scurcola Marsicana, Serramonacesca, Taranta Peligna, Tocco da Casauria, Tollo, Tortoreto.

 

Un ringraziamento particolare è dovuto al giornalista e storico Sandro Galantini, ma anche a Rossella Caldarale, Piergiorgio Greco, Nicolas Pacchione, Alessandro Petrini ed Ernesto Regimenti.

 

Nelle foto:

1) Fano Adriano (ph.: Ernesto Regimenti);

2) Scurcola Marsicana, chiesa S.S. Trinità (ph.: Alessandro Petrini);

3) Tortoreto alto (ph.: Giancarlo Malandra);

4) Scafa, parco del Lavino (ph.: Luca Del Monaco)

 




Chieti. Egidio Lorentini nominato Capo della Segreteria particolare del ministro Boccia.

Da Sant’Eusanio del Sangro nominato segretario particolare ministro Boccia
Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha nominato il santeusaniese Egidio Lorentini, 31 anni, Capo della Segreteria particolare. La nomina è arrivata ieri, venerdì 5 giugno.

dott. Egidio Lorentini

Lorentini, di Sant’Eusanio del Sangro in provincia di Chieti, laureato in Scienze sociali e giuridiche, prestava già servizio presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, impegnato nell’avviare le istruttorie sui dossier presenti nell’ufficio di Gabinetto.
La sua esperienza lavorativa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri inizia nel 2018, con i primi incarichi a Palazzo Vidoni presso il Dipartimento della funzione pubblica, guidato in quel tempo dall’ex Ministra Giulia Bongiorno, viene riconfermato nel settembre 2019 durante il cambio di Governo e approda a Palazzo Cornaro, Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio, guidato dal Ministro Francesco Boccia.



IN CORSO LAVORI ANAS PER 2 MILIONI DI EURO PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA S.S.487

 

Abruzzo, piantina

Pescara.   Porta la data del 28 aprile 2018 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la “Revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria”, un provvedimento che dà attuazione ad una decisione lungamente attesa di riacquisizione da parte di Anas della titolarità su oltre 500 chilometri di strade ex statali abruzzesi.

«Dopo un lavoro durato due anni condotto dalla Regione Abruzzo – dichiara l’Assessore Regionale emerito Mario Mazzocca -, curato nel dettaglio direttamente dal Presidente D’Alfonso al quale diedi costantemente il mio modesto contributo, grazie a tale decisione 513 km di strade dislocate in tutte le provincie tornarono sotto gestione dall’Anas, processo che, come da programma, viene progressivamente accompagnato da una iniziale e graduale operazione manutentiva sui tratti stradali maggiormente deteriorati. Fra tali strade è inclusa anche la S.S. 487 Scafa-Caramanico-Sulmona, lunga circa 35 chilometri e una delle arterie all’epoca maggiormente deteriorate».

«Su questo importante tratto stradale – continua Mazzocca – Anas Abruzzo, come da impegni assunti, già nell’estate scorsa ha effettuato un primo parziale intervento manutentivo con un investimento di circa 500mila euro, al fine di rimuove le principali situazioni di criticità della sede stradale. Oggi sulla S.S.487 sono in corso due importanti investimenti da parte di Anas Abruzzo nell’ambito del piano #bastabuche, che nella nostra regione vede un primo momento di attuazione grazie a due gare d’appalto, concluse nell’ottobre scorso, del valore complessivo di 10 milioni di euro per lavori di manutenzione (prevalentemente risanamento della pavimentazione e rifacimento della segnaletica) su tutte le strade statali abruzzesi. Il primo intervento interessa il tratto stradale da Scafa a Caramanico Terme con 1 milione di euro di investimento ed è già in corso. Il secondo intervento, riguardante la restante tratta pescarese da Caramanico Terme al confine con la provincia aquilana, per un ulteriore milione di euro, la cui consegna dei lavori è avvenuta oggi».

Mazzocca

«Ringrazio Anas Abruzzo – conclude Mazzocca – e il Responsabile del Compartimento  Antonio Marasco, per avere mantenuto fede agli impegni allora assunti che hanno portato in poco tempo, dopo anni di totale abbandono, ad intervenire e investire sulla strada statale n.487 Scafa-Caramanico-Sulmona risorse per complessivi due milioni e mezzo di euro».

 




2 giugno: omaggio dell’ANPI alle 21 Madri costituenti. A L’Aquila fiori sulla tomba di Maria Federici nella cappella di famiglia

 

donne Assemblea costituente

di Goffredo Palmerini

 

L’AQUILA – Il 2 giugno 1946 l’Italia votò il referendum istituzionale: Monarchia o Repubblica. Scelse la Repubblica, con quasi 2 milioni di voti in più. Nello stesso giorno si votò per eleggere l’Assemblea costituente. Quel giorno in cui s’esercitò il suffragio universale votarono anche le donne, la prima volta nella storia d’Italia, e finalmente poterono essere elette in Parlamento. Su 556 deputati dell’Assemblea furono elette 21 donne: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 dell’Uomo qualunque. Ricordiamole con i loro nomi, che sono incisi nella storia della nostra Repubblica: Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Leonilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.

Maria Federici, costituente

Alcune di loro – annota una pubblicazione del Senato sulle 21 Madri costituenti – divennero grandi personaggi, altre rimasero a lungo nelle aule parlamentari, altre ancora, in seguito, tornarono alle loro occupazioni. Tutte, però, con il loro impegno e le loro capacità, segnarono l’ingresso delle donne nel più alto livello delle istituzioni rappresentative. Donne fiere di poter partecipare alle scelte politiche del Paese nel momento della fondazione di una nuova società democratica. Per la maggior parte di loro fu determinante la partecipazione alla Resistenza. Con gradi diversi di impegno e tenendo presenti le posizioni dei rispettivi partiti, spesso fecero causa comune sui temi dell’emancipazione femminile, ai quali fu dedicata, in prevalenza, la loro attenzione. La loro intensa passione politica le porterà a superare i tanti ostacoli che all’epoca resero difficile la partecipazione delle donne alla vita politica.

 

Il 2 giugno l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) in tutto il Paese ricorderà le 21 Madri costituenti con un gesto di grande significato politico: un omaggio floreale per sottolineare il loro contributo nella stesura della nostra Costituzione e poi nelle istituzioni della democrazia repubblicana. Due le Madri costituenti abruzzesi elette il 2 giugno di 74 anni fa: Maria Agamben Federici (L’Aquila, 1899 – Roma, 1984) e Filomena Delli Castelli (Città Sant’Angelo, 1916 – Pescara, 2010). Dunque assai significativo il modo scelto quest’anno dall’ANPI nazionale per celebrare la Festa della Repubblica: ricordare le 21 donne dell’Assemblea Costituente e rendere loro onore con un gesto sobrio ma fortemente simbolico, portando fiori là dove riposano o dove esistono testimonianze che ne richiamino l’opera.

 

L’ANPI provinciale dell’Aquila, con il suo presidente Fulvio Angelini e una ristretta delegazione dell’associazione, il 2 giugno alle ore 11, nel Cimitero monumentale della città capoluogo deporrà un omaggio floreale a Maria Agamben Federici, nella cappella di famiglia dove è sepolta. Altrettanto farà l’ANPI di Pescara verso l’altra Madre costituente abruzzese, Filomena Delli Castelli, poi parlamentare nelle prime due Legislature e sindaco di Montesilvano dal 1951 al 1955, tra le prime donne ad essere eletta sindaco d’una città. Un’opera sapiente e illuminata, talvolta di frontiera, quella di Filomena Delli Castelli alla guida di Montesilvano, per la quale subì anche un’emarginazione nel partito in cui militava, la Democrazia Cristiana. Un’opera illuminata che, forte dei suoi principi, continuò nella vita di docente e di giornalista Rai.

 

Ora qualche annotazione sulla deputata aquilana nell’Assemblea costituente Maria Agamben Federici. Nata a L’Aquila il 19 settembre 1899 da famiglia benestante, laureata in lettere, docente e giornalista, Maria Agamben sposa nel 1926 Mario Federici, anch’egli aquilano, drammaturgo ed affermato critico letterario, tra le personalità più insigni della cultura abruzzese del Novecento. Negli anni della dittatura fascista lascia l’Italia insieme al marito e va all’estero ad insegnare negli Istituti italiani di cultura, dapprima a Sofia, poi al Cairo e infine a Parigi. Cattolica impegnata, profonda fede nei valori di libertà e democrazia, la Federici matura la sua formazione influenzata dal pensiero cristiano sociale – soprattutto di Emmanuel Mounier e Jacques Maritain – che avrebbe connotato profondamente la filosofia e la politica dello scorso secolo. Esperienza significativa quella vissuta all’estero dalla Federici, nella consapevolezza del valore della libertà, della giustizia sociale e del ruolo essenziale della donna, non solo nella famiglia, ma anche in politica e nella società.

 

Al rientro in Italia, nel 1939, avvia un intenso impegno sociale. A Roma è attiva nella Resistenza, organizzando un centro d’assistenza per profughi e reduci. Presto si rivela come un forte esempio d’emancipazione femminile ante litteram, con trent’anni d’anticipo sui movimenti poi nati in Europa. Nel 1944 è tra i fondatori delle Acli, poi del Centro Italiano Femminile (Cif) del quale diventa la prima Presidente, dal 1945 al ‘50. Ma soprattutto è una delle figure più importanti della nuova Repubblica democratica nata il 2 giugno 1946. Nell’Assemblea Costituente, eletta con la Democrazia cristiana, è una delle figure più incisive.

 

Assieme alla collega di partito Angela Gotelli (Dc), a Nilde Iotti e Teresa Noce (Pci), a Lina Merlin (Psi), Maria Federici è nel gruppo delle cinque donne – delle 21 elette nell’Assemblea – entrate nella Commissione Speciale dei 75 che sotto la presidenza di Meuccio Ruini elabora il progetto di Carta costituzionale, poi discussa in aula dall’Assemblea ed approvata il 22 dicembre ‘47. Promulgata il 27 dicembre dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, la Costituzione entra in vigore il 1° gennaio 1948. Rilevante il contributo della Federici nella Commissione dei 75, in tema di famiglia, sull’accesso delle donne in Magistratura, sulle garanzie economico-sociali per l’assistenza alla famiglia, del diritto all’affermazione della personalità del cittadino, sul diritto di associazione e ordinamento sindacale, sul diritto di proprietà nell’economia. Pure rilevante il suo ruolo in Assemblea plenaria con incisivi interventi in aula sui rapporti etico-sociali, sui rapporti economici e politici, sulla Magistratura, su diritti e sui doveri dei cittadini.

 

Il 18 aprile 1948 Maria Federici viene eletta alla Camera dei Deputati nella prima Legislatura repubblicana (1948-1953), nel collegio elettorale di Perugia. La sua spiccata sensibilità sociale, le immagini delle navi e dei treni pieni d’emigranti, le famiglie che restano nei paesi affidate alle sole donne, la drammatica congerie di problemi legati al fenomeno migratorio determinano in lei un impegno esemplare nell’affrontare le questioni sociali legate all’emigrazione. La tenacia e la sua visione della complessità del fenomeno migratorio la muovono in una forte attenzione politica, unitamente ad una risposta strategica e strutturale ai bisogni d’assistenza che man mano emergono come conseguenza dell’emigrazione. Pensiero ed azione la sua cifra.

 

Ed è così che l’8 marzo 1947 Maria Federici fonda l’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati (Anfe). Presidente dell’Anfe sin dalla fondazione, lo rimarrà fino al 1981. Sotto la sua guida sicura, con infaticabile impulso, l’associazione si espande con sedi in ogni provincia e nei comuni a più alta emigrazione, sempre presente laddove esistono i problemi, in Italia o nel nuovo mondo. Anche in quei lontani continenti, come pure nella vecchia Europa, nascono sedi dell’Anfe. Una rete capillare di strutture che diventano punti decisivi d’assistenza per i nostri emigrati, per la soluzione d’ogni problema sociale, burocratico ma anche psicologico nell’integrazione nelle nuove realtà. Le battaglie di Maria Federici restano esempio d’impegno civile e politico, come la lotta per il riconoscimento dei diritti della famiglia degli emigrati; l’affermazione del principio che l’emigrazione non è problema individuale, ma familiare; il riconoscimento reciproco tra Stati europei dei titoli di formazione professionale; il riconoscimento delle malattie professionali; il riconoscimento dei diritti civili e politici dei connazionali nei paesi d’emigrazione; la scolarità dei figli degli emigrati; l’inserimento della lingua italiana nelle scuole all’estero; le facilitazioni per il ricongiungimento delle famiglie di emigrati; il riconoscimento del diritto di voto per gli italiani all’estero.

 

Sono solo alcune delle battaglie combattute dalla Federici e dall’Anfe a tutela della dignità dei lavoratori italiani all’estero, dei loro diritti e di quelli delle famiglie. Dunque, un’opera notevole nel sostegno alle famiglie e a tutela della loro integrità, nella difesa dei diritti dei bambini, nella formazione professionale, nella crescita culturale, sociale e civile dei nostri emigrati. Insomma, tali meritorie attività hanno fatto dell’Anfe, Ente morale dal 1968, un partner insostituibile nei più alti organismi internazionali per l’emigrazione e l’immigrazione, grazie al suo enorme bagaglio di esperienze. Maria Federici muore il 28 luglio 1984 a Roma, ma è L’Aquila, la sua città natale, a custodirne le spoglie. E tuttavia l’insegnamento e l’opera di Maria Federici sono ancora determinanti per comprendere a fondo i problemi delle migrazioni. Un cospicuo patrimonio d’esperienze, di pubblicazioni e di scritti, il suo, utile per l’intero Paese, grazie alla lungimiranza d’una delle donne più rilevanti del Novecento di cui L’Aquila può andare orgogliosa.

 

L’ANPI, nel giorno della nascita della Repubblica, meritoriamente la ricorda, insieme alle altre 20 Madri costituenti. Oggi il loro esempio stride con certa volatilità del pensiero e con la labilità, se non l’assenza, di riferimenti ai grandi valori. Nella difficile transizione che l’Italia vive, dove sovente domina l’apparenza piuttosto che l’essenza, esempi di vita come quelli testimoniati dalle Madri e dai Padri costituenti che hanno scritto la Carta fondamentale della nostra democrazia, devono per tutti essere punti di riferimento per restituire credibilità alla politica, per affrontare le difficili sfide che ci attendono, per riportare le Istituzioni – e chi è chiamato a ricoprirne i ruoli – alla necessaria austerità dei comportamenti in linea con i sacrifici che il popolo italiano sta vivendo. Una dedizione autentica al Bene comune, dunque, per tornare finalmente a costruire il futuro della nostra Italia.




Teramo. Questura: “Modalità di presentazione dell’istanza di emersione di rapporti di lavoro”

Questura di Teramo

Con il Decreto del Ministro dell’Interno del 27 Maggio 2020, “Modalità di presentazione dell’istanza di emersione di rapporti di lavoro”, sono state fornite le indicazioni per accedere all’emersione. In allegato, brochure illustrativa redatta dal Ministero dell’Interno.

ARTICOLO 103 D.L. NR. 18-2020 COME MODIFICATO DAL D.L. 34-2020 EMERSIONE DEI RAPOPORTI DI LAVORO – ALLEGATO

 

La procedura di competenza della Questura è quella dell’articolo 103 comma 2, riguardante i cittadini con permesso di soggiorno scaduto da 31.10.2019, presenti sul territorio nazionale alla data del 08.03.2020, senza che se ne siano allontanati che abbiano in precedenza svolto attività nei settori dellagricoltura, assistenza alla persona, lavoro domestico ( n.b. fare riferimento al testo dell’articolo).

Causa pandemia da COVID 19, evitare di recarsi in Questura per chiedere informazioni.

Comunicazione al pubblico

 

Causa pandemia da COVID 19, evitare di recarsi in Questura per chiedere informazioni.

 

Informazioni: numeri 0861/259476 oppure 0861/259504, in alternativa inviare mail  all’indirizzo

immig.quest.te@pecps.poliziadistato.it.

 

 

 

Teramo, 30 maggio 2020




ABRUZZO PIÙ VICINO ALL’AMERICA, DA MIKE POMPEO ALL’ASSOCIAZIONE AMERIGO

Il teramano Di Giovanni nel team dell’Associazione Amerigo e responsabile del Chapter di Roma e del Centro Italia, in arrivo anche un progetto con Ambasciata Americana 

Ernesto Di Giovanni

“Sono onorato di esser stato nominato ieri  Responsabile del Chapter di Roma e del Centro Italia della prestigiosa Associazione Amerigo – International Cultural Exchange Program Alumni che da anni lavora per sviluppare e realizzare svariati programmi di scambio culturale con gli Stati Uniti” – dichiara l’esperto di politica internazionale e di relazioni istituzionali Ernesto Di Giovanni, dopo aver ricevuto la nomina anche grazie al sostegno dell’Ambasciata Americana a Roma.

“Il dialogo transatlantico e l’eterna amicizia tra Italia e Stati Uniti rappresentano anche per l’Abruzzo una fonte a cui attingere, ci aspettano anni pieni di sfide che l’emergenza del Coronavirus renderà più difficili, ma anche più ambiziose. “ – continua Di Giovanni – “Gli Stati Uniti hanno dimostrato da sempre una grossa apertura verso la nostra cultura, il nostro patrimonio storico e anche verso i nostri valori. E l’Abruzzo è una terra di valori profondi, come pur ci riconosce il numero uno della Casa Bianca Mike Pompeo, di origini abruzzesi. Io ce la metterò tutta, come sempre, per creare opportunità di crescita e rilancio per la mia terra. Nel cassetto anche un progetto turistico-culturale da sviluppare in Abruzzo attraverso l’Ambasciata Americana, per raccontarci al mondo attraverso coloro che io ritengo essere tra i nostri migliori ambasciatori ed estimatori. Saranno coinvolte tutte le istituzioni.”

Ernesto Di Giovanni, nato e cresciuto a Tortoreto vive a Roma. Esperto di politica internazionale, Fellow del Dipartimento di Stato Americano e Partner di UTOPIA – Public, Media & Legal Affaris.

In allegato foto di Di Giovanni durante un’intervista per commentare la vittoria di Trump alla Casa Bianca del 2016.




Tortoreto. Abruzzi Socialturist: il Ministro Speranza rischia di dare il colpo di grazia al sistema turistico nazionale

Paolo Rubino

L’industria italiana del turismo con enorme fatica economica ed organizzativa si sta preparando ad una stagione impervia per limitare i danni del covid ed assicurare le vacanze degli italiani. Le dichiarazioni del ministro Speranza sono una doccia gelata per le aziende e per le aspettative di relax dei cittadini dopo il dramma del lock down. Gli imprenditori del settore rifiutano la logica di mero accomodamento nell’attesa delle provvidenze pubbliche e sono pronti a gestire le proprie responsabilità nello scenario post covid. Tutti i cittadini e le imprese nazionali sono soggetti alle medesime norme di sicurezza e prudenza. Discriminare tra italiani limitandone i movimenti tra regioni è antistorico, infantile e privo di logica. Abruzzi Socialturist, gestore del villaggio Salinello di Tortoreto e dell’hotel Aqua Montis di Rivisondoli esprime massimo sconcerto per le dichiarazioni del ministro.

La comunicazione del governo e la posizione del ministro della salute, Speranza, sugli spostamenti tra regioni all’interno del territorio nazionale, riportata oggi dalla stampa nazionale, è l’ennesimo infantile colpo di maglio alla timida e incerta ripresa delle attività economiche del paese. In particolare per il settore turistico la posizione assunta nelle ultime ore dal governo centrale è fonte di confusione e incupimento sia delle aziende, sia del pubblico di coloro che pure apprezzerebbero di potersi recare in vacanza in questo 2020.

Se sul piano umano è comprensibile che chiunque, investito di una specifica responsabilità tecnica, guardi a ogni cosa da quell’unica prospettiva, questo atteggiamento è inaccettabile dal massimo vertice politico della nazione cui, anche nel ruolo di responsabile di un singolo dicastero, compete l’obbligo di una visione globale di tutti gli interessi in gioco e delle prospettive future di tutti gli italiani. Pretendere oggi di piegare il ritorno, progressivo e prudente, alla normalità della vita dei cittadini e delle aziende per il narcisismo di un ministro o di una singola categoria di esperti, i virologi, è un danno esiziale a tutti gli italiani sia per il 2020, ma ancor più per gli anni futuri. Immaginare che aziende turistiche e cittadini che desiderano recarsi in vacanza possano programmare le loro azioni da un giorno all’altro in attesa che il ministro Speranza abbia le sue statistiche perfette come in un laboratorio è un’ottusa pretesa. Lasciare che le aziende del settore turistico ritornino nella cappa di depressione e inazione in attesa di pubbliche elargizioni è politicamente atto irresponsabile.

Abruzzi Socialturist esprime la sua ferma protesta contro la comunicazione del ministro Speranza che ritiene direttamente responsabile a questo punto dello sfascio economico in cui, sia pure per mera incompetenza e non per malizia, intende precipitare il settore industriale del turismo nazionale e la salute psichica degli italiani.

La Società invita il Presidente della Regione Abruzzo a far sentire forte la voce delle istituzioni regionali dichiarando il territorio abruzzese aperto a tutti gli italiani senza discriminazioni e altri vincoli rispetto alla normativa di sicurezza già deliberata e alla quale ogni azienda e cittadino responsabile si sta da settimane adeguando con ingente sforzo organizzativo ed economico.

Paolo Rubino Tortoreto, 23 maggio 2020




Abruzzo. Diritto all’oblio, soddisfazione per la decisione della Cassazione sul ricorso di “PrimaDaNoi”

 

«La persona protagonista della notizia, salvi i limiti di verità di quest’ultima, non potrà ottenere la cancellazione dall’archivio di un giornale online invocando il diritto ad essere dimenticata».

È quanto si afferma nell’ordinanza della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dal quotidiano online PrimaDaNoi.it, annullando con rinvio una precedente sentenza del tribunale di Pescara.

La sentenza cassata dovrà ora essere riassunta davanti ad un diverso collegio di Corte d’Appello, per una nuova decisione che tenga conto dei principi menzionati. Tra i rilievi della Cassazione anche il fatto di “non avere accertato se l’intervallo di tempo intercorso tra il patteggiamento”  e la presentazione del ricorso contro PrimaDaNoi “integrasse o meno il fattore tempo presupposto del diritto all’oblio”.

Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi prende atto con soddisfazione del pronunciamento, che rappresenta un punto di chiarezza epocale nella complessa e spesso contraddittoria giurisprudenza in materia di informazione digitale e del cosiddetto “diritto all’oblio”. Un quadro che non di rado ha consentito iniziative con finalità chiaramente intimidatorie, specie nei confronti di piccoli editori indipendenti.

È proprio il caso di “PrimaDaNoi”  – importante testata in rete dal 2005 al 2018 – che fu costretta a interrompere le pubblicazioni anche a causa della valanga di ricorsi innescata da un precedente pronunciamento, di senso opposto,  in seguito alla mancata cancellazione di un articolo riguardante una persona che aveva patteggiato i reati di frode in pubbliche forniture, sostituzione di persona e falso in atto pubblico commesso da privato.

Pescara, 28 maggio 2020