Giulianova. Il Cittadino Governante: quarantena per chi rientra in Abruzzo

QUARANTENA PER I RIENTRANTI: APPELLO AL GOVERNATORE MARSILIO

Il Cittadino Governante

L’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emesso il 26 aprile 2020 nelle nuove misure per contrastare e contenere il diffondersi del COVID-19, alla lettera a dell’art. 1 consente in ogni caso “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
È evidente che in conseguenza di ciò  anche in Abruzzo ci saranno molti rientri di persone che ne hanno  sì diritto ma che, se provengono da zone  dove il virus è particolarmente presente, possono creare un rischio grave di ulteriore diffusione del contagio nella nostra Regione.
Per questa ragione a tutela della salute pubblica è importante che il Governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio emani un’Ordinanza regionale che regoli i rientri da altre regioni disponendo oltre alla registrazione della persona tornata anche l’isolamento della stessa per 14 giorni a casa.
È importante altresì che questo provvedimento di natura preventiva venga preso a livello regionale in quanto ordinanze comunali a macchia di leopardo non avrebbero la stessa efficacia considerata la possibilità di spostarsi da un comune all’altro consentita dal nuovo DPCM.
I cittadini sapranno comprendere che questo ulteriore sacrificio è necessario per contenere i rischi e per evitare di vanificare i frutti dello stare a casa di questi due mesi.
Il gruppo consiliare del Cittadino Governante rivolge un appello al Governatore  Marsilio affinchè emetta immediatamente un’ordinanza che si occupi del suddetto tema  e invita il Sindaco Costantini a farsi parte diligente in tal senso presso la Regione Abruzzo.

Giulianova 3 maggio 2020
IL CITTADINO GOVERNANTE
associazione di cultura politica
 




Abruzzo. TUA: QUESTIONE DI RESPONSABILITÀ E RITARDI NELLA VOLONTÀ DI RIPENSARSI

TUA SPA Abruzzo

 

Lunedì 4 si riparte. Si preconizza che in “tanti” potrebbero tornare ad usare i mezzi di trasporto pubblico.

 

L’Inail sottolinea che l’intero TPL “deve essere considerato un contesto di aggregazione medio/alto con possibilità di rischio alto nelle ore di maggior frequenza”.

 

Tutto ciò presuppone affrontare il correlato problema delle responsabilità.

 

Ce ne sono di soggettive, proprie dell’azienda, che deve adeguarsi a ciò che le compete: sanificazione, mascherine, gel, autista separato.

 

Ce ne sono di oggettive che, diciamo subito, la TUA non intende assumersi.

 

Il necessario distanziamento sociale presuppone che tra ogni utente ci sia un metro di distanza. Il cerchio di un metro per ciascuno fa sì che ogni utente occupi 3,14 metri quadri (ce la ricordiamo la geometria? Area del cerchio raggio per raggio per 3,14).

 

Un autobus ha fruibili dai 30 ai 35 metri quadri. Il calcolo è facile: circa 12 persone per corsa. E gli altri? Chi controlla i possibili e quasi certi trasgressori? Non certo il personale TUA che non ha lo status giuridico per impedire e/o sanzionare un comportamento anomalo e poi rischierebbe una sovraesposizione al contagio muovendosi e baccagliando tra soggetti che non vogliono adeguarsi alle disposizioni di legge!

 

Sicuramente non le Forze dell’Ordine, che avrebbero lo stato giuridico per sanzionare, ma che se utilizzate per questo finirebbero per non svolgere le mansioni ordinarie. Quindi? La nostra richiesta di un ridisegno complessivo del sistema con diluzioni di orario (fabbriche), percorsi privilegiati per autobus (comuni) si è ad oggi scontrato con ritardi nelle risposte e/o pigrizie circa la volontà di ripensarsi. Questo, attualmente, lo stato dell’arte.

 

Aspettiamo con preoccupazione “il 4” (speriamo naturalmente di sbagliare).

 

Ma su un dato abbiamo certezza: al caos non si potrà rispondere a caso.

 

Il numero degli autobus è finito, il numero delle utenze è superiore alla capienza imposta, molti rimarranno a piedi con possibilità di assembramenti diffusi e con conseguenze non auspicabili. Speriamo effettivamente ci siano mascherine per tutti.

 

Per l’intanto, alle nostre gare a 0,5 centesimi a mascherina, ad oggi, non ha ancora risposto nessuno.

 

Se all’emergenza sanitaria e a quella finanziaria si somma il timore che le nuove regole non siano efficaci, la ripartenza rischia di far implodere il sistema.

 

Pescara, 03.05.2020                                        Gianfranco Giuliante, presidente TUA SPA​




Abruzzo. Sindacati: sugli ammortizzatori sociali, luci e ombre

SINDACATI ABRUZZO: “SU AMMORTIZZATORI SOCIALI LUCI E OMBRE”
L’Inps regionale e la Regione Abruzzo forniscono i dati

PESCARA, 30 aprile – A tirare le somme sullo stato degli ammortizzatori
sociali è stata l’Inps, per bocca del direttore Regionale Luciano
Busacca, che ha fornito i dati aggiornati al 28 aprile. In regione sono
105.196 le domande per il bonus di 600 euro, di cui 78.084 in pagamento
e 72.307 già pagate. Il dato più alto è quello della provincia di Teramo
(29.283 domande), seguita da Chieti (27.638), L’Aquila (24.402) e
Pescara (23.873). Per quanto riguarda invece la Cassa integrazione
ordinaria (Cigo), le domande presentate in regione sono 8.818 (per
66.264 lavoratori interessati). In testa c’è Teramo (2.749 domande per
24.741 lavoratori), seguita da Chieti (2.702 domande e 22.967
lavoratori), Pescara (1.726 domande per 9.493 lavoratori) e L’Aquila
(1.641 domande e 9.053 lavoratori). Le domande pervenute per il Fis
(Fondo di integrazione salariale) sono 2.517, e sono così ripartite:
Chieti (812), Pescara (745), Teramo (603) e L’Aquila (357). E si arriva
alle domande per la Cassa integrazione in deroga, che secondo i dati
dell’Inps al 28 aprile sono 658 (per 1.518 lavoratori interessati). Di
queste 465 sono state già autorizzate (per 1.026 lavoratori). In testa
la provincia di Pescara (218 domande), seguita da Teramo (216), Chieti
(175) e L’Aquila (68).

“Secondo l’assessore Fioretti – osservano i segretari regionali di Cgil,
Cisl, Uil e Ugl, Carmine Ranieri, Leo Malandra, Michele Lombardo e
Gianna De Amicis – la Regione ha scaricato sul sito dell’Inps circa
2.000 domande. Un dato che non collima con quanto riportato dall’INPS
per motivazioni di ordine tecnico. A oggi, tuttavia, circa 11.300 datori
di lavoro hanno presentato domande di cassa in deroga per circa 30mila
lavoratori. La prima domanda di cassa in deroga da parte della Regione è
stata caricata sul sito dell’istituto previdenziale solo il 21 aprile, e
il flusso informatico delle pratiche è arrivato il 22 aprile”.

I sindacati sollecitato le aziende a inviare con tempestività i modelli
SR41, necessari per consentire all’Istituto di Previdenza di erogare le
somme nei conti correnti dei lavoratori.

I pagamenti per la cassa integrazione ordinaria stanno già arrivando sui
conti correnti dei lavoratori, in particolare per oltre il 30% delle
domande è già stato disposto il pagamento, la lavorazione delle
richieste Fis procede più a rilento ma comunque oltre il 20% delle
domande sono già state autorizzate dall’Inps, fanalino di coda le casse
integrazioni in deroga, dove al momento sono state autorizzate solo il
3% delle domande.

L’assessore Fioretti ha comunicato ai sindacati che le comunicazioni
all’Inps delle domande di cassa in deroga aumenterà esponenzialmente
nei
prossimi giorni. Ci auguriamo che sia vero, perché è certo che bisogna
fare presto. Non dimentichiamo che dietro ai numeri ci sono le famiglie
in attesa di ricevere i sussidi per poter andare avanti. Ci sono
famiglie che chiedono i pacchi alimentari perché la cassa integrazione
non arriva.
Ultimo dato preoccupante, secondo i sindacati, sono le 15mila domande di
Naspi: nonostante il decreto Cura Italia impedisca i licenziamenti è
notevole la mole di richieste avanza dai lavoratori.




COLDIRETTI ABRUZZO, SOS AGRITURISMO CON PRENOTAZIONI ANNULLATE ANCHE DEL 100%

Logo Coldiretti

BENE VIA LIBERA ALL’ASPORTO, MA NECESSARI INTERVENTI FISCALI E RIAPERTURA ANTICIPATA 

INTANTO PER IL PRIMO MAGGIO CONSEGNA DELLE VIRTU’ TERAMANE

 

E’ SOS per quasi seicento agriturismi abruzzesi fortemente penalizzati dalle misure restrittive di contenimento del Covid19, con la chiusura delle strutture nel periodo dell’anno maggiormente caratterizzato dalle prime uscite fuori porta e dalla consolidata tradizione dei pranzi domenicali fuori casa. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Abruzzo che sottolinea l’importanza della possibilità di aggiungere la vendita per asporto alle consegne a domicilio con cui alcuni agriturismi abruzzesi si sono già organizzati anche in vista della festività del primo maggio. Un modo, comunque esiguo e limitato, per provare tamponare una situazione di emergenza che sta portando al tracollo del settore.

Da quando è cominciata la pandemia in Italia il 57% delle aziende agricole ha registrato una diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore con picchi anche del 100% come per l’agriturismo. Prenotazioni estive cancellate, annullamento di matrimoni, eventi e comunioni, difficoltà di programmare il futuro, non solo l’immediato.

In Abruzzo ci sono 575 gli agriturismi di cui 397 fanno ristorazione, per un totale di circa 14mila posti a sedere, e 475 hanno anche possibilità di alloggio con 6.200 posti letto e 1.120 piazzole di sosta: Coldiretti chiede un piano di intervento anche attraverso un sostegno economico legato alle mancate presenze effettive sia come alloggio che come ristorazione a fronte del completo azzeramento di tutte le prenotazioni.

“La situazione è veramente drammatica soprattutto se si pensa che gli agriturismi erano stati già fortemente colpiti dalle conseguenze del terremoto da cui stavano iniziando a risalire – evidenzia Gabriele Maiezza, presidente di Terranostra Abruzzo, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti – per far fronte alla situazione è necessaria una strategia di intervento mirata e completa, che va dalla liquidità immediata, alla semplificazione, al taglio dell’iva passando per la riduzione di Imu, Tari e Tasi fino ad arrivare al rilancio complessivo del settore”. Per Coldiretti sarebbe inoltre auspicabile la riapertura anticipata delle strutture garantendo, sempre e comunque, che vengano rispettate tutte le misure di sicurezza per la tutela della salute delle persone in considerazione degli ampi spazi aperti a disposizione degli ospiti ma anche attraverso una riorganizzazione del lavoro e degli spazi.

Intanto, in occasione del Ponte del Primo maggio, qualcuno cerca di tamponare la situazione di emergenza con l’attività di servizio a domicilio. Tra le varie iniziative proposte per la festività, da alcuni agriturismi teramani è stato infatti proposta la consegna delle Virtù, piatto tradizionale del pranzo del primo giorno di maggio. “La consegna delle Virtu’ a domicilio è un segnale di speranza – dice Coldiretti Abruzzo – nella giornata in cui si celebra l’importanza del lavoro in un Paese fortemente messo alla prova, gli agriturismi lanciano un messaggio forte di impegno e di aiuto chiedendo di poter riaprire al più presto i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy.




Alimenti e ristorazione, le imprese CNA: anticipare la riapertura, sennò si rischia il tracollo

CNA ABRUZZO

Tempi certi, allentare tasse e burocrazia, bonus e incentivi: c’è un solo menu per la ripresa

» dice Antonella Antenucci, titolare a Cupello di un’azienda che produce confetture e marmellate “Colline di Evagrio”, presidente regionale di CNA Alimentare. Sulla condizione di stremo del settore insiste Giulia Mistichelli, presidente a Pescara di Cna Giovani Imprenditori, titolare di “Santa Ignoranza”: «Senza aiuti concreti da parte del governo sarà difficile per molti ripartire e poter continuare a garantire un lavoro ai propri collaboratori. I ristoratori hanno bisogno informazioni e tempistiche chiare per poter capire come riprogrammare la propria attività. Un ristorante o un locale, poi, non vendono solo del cibo o bevande, ma anche atmosfera: molti di noi si stanno attrezzando con asporto per cercare di tamponare le spese che comunque si sono accumulate nei mesi di chiusura, ma vogliamo tornare a fare il nostro lavoro e abbiamo bisogno di sapere le nuove regole del gioco».




UN ABRUZZESE SU TRE VIVE CON MENO DI 800 EURO AL MESE, DUE TERZI DELLA POPOLAZIONE SOTTO IL REDDITO MEDIO.

L’ALLARME DI MONETTI: “POVERTÀ DESTINATA AD AUMENTARE”

Analisi di Confcooperative Abruzzo sui redditi degli abruzzesi: una regione già fragile

Il presidente “Prepariamoci ad affrontare una vera e propria emergenza sociale”

Pescara, 29 aprile 2020 – Già Prima dell’emergenza coronavirus, più di un terzo della popolazione abruzzese viveva in una situazione di fragilità economica: ora questa fascia rischia di ampliarsi in maniera preoccupante, mettendo a rischio la tenuta sociale dell’Abruzzo. È l’allarme lanciato da Massimiliano Monetti, presidente di Confcooperative Abruzzo, che snocciola i dati di un’analisi del reddito Irpef degli abruzzesi nel 2017, realizzata dal Centro Studi dell’Agenzia per l’Abitare, il consorzio di Confcooperative Abruzzo che si occupa di dinamiche urbane, social housing, servizi all’abitazione e via dicendo.

Se il reddito medio in regione si attesta a 18.703 euro, già più basso di quello nazionale pari a 20.940 euro, il 63,05 per cento dei contribuenti si attesta sotto questa soglia: un dato che già da solo parla di un potere di acquisto e di spesa ridotto per oltre la metà degli abruzzesi. All’interno di questa maggioranza, l’1,10 per cento (pari a 9.789 contribuenti) vive in totale emergenza, con un reddito pari a zero, e il 34,61 per cento, equivalente a 309.363 contribuenti, oltre un terzo del totale, in una situazione di fragilità economica, con redditi che vanno da 0 a 10.000 euro annui, per un massimo di 833 euro al mese. A seguire, il 12,01 per cento (137.054 contribuenti) vive con redditi tra i 10 mila e i 15 mila euro (max 1.250 euro al mese) e 15,34 per cento (107.305 contribuenti) con redditi tra i 15 mila e i 18 mila euro, per un massimo di 1.500 euro al mese.

Commenta Monetti: “Già il quadro di partenza non è rassicurante. Con la crisi economica che si preannuncia particolarmente dura, moltissime persone perderanno il lavoro e quindi la fascia di popolazione fragile, che oggi vive con meno di 800 euro al mese, aumenterà significativamente, con quel che ne consegue in termini di capacità di spesa e di accesso a servizi essenziali come la salute e l’assistenza. In tanti si preoccupano giustamente per la ripresa economica, ma al tempo stesso dobbiamo essere pronti a fronteggiare un’emergenza sociale”. Confcooperative Abruzzo dunque lancia l’allarme: “Oggi più che mai è indispensabile strutturare un sistema di welfare integrato di territorio, che sul territorio sappia farsi capace di sostenere queste fragilità. Il mondo della cooperazione ancora una volta è pronto a fare la sua parte, nella certezza che lo Stato da solo non può farcela ad affrontare questa situazione mentre il privato, attento solo alla redditività, non può garantire servizi a una fascia di popolazione che non può più permetterseli. Si agisca subito, prima che la crisi da economica si trasformi in vera e propria emergenza sociale”.




Coldiretti: IL CORONAVIRUS AFFONDA ANCHE LA FLOTTA ABRUZZESE

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Coldiretti, a rischio 500 pescherecci per chiusura ristoranti

 

Con oltre la metà del pescato in Italia (55%) che viene consumato fuori casa la chiusura prolungata dei ristoranti è allarme per la flotta abruzzese per effetto del lockdown prolungato al primo giugno. A dirlo è Coldiretti Abruzzo evidenziando che lo stop forzato alla ristorazione fino alla vigilia dell’estate è un duro colpo per il settore ittico che coinvolge anche la chiusura a cascata delle pescherie e dei mercati ittici all’ingrosso e alla produzione. In Abruzzo sono interessati circa 500 pescherecci tra piccola pesca, strascico, circuizione e draghe idrauliche.

 

Ad aggravare la paralisi del settore sono i limiti agli spostamenti che – spiega Coldiretti – hanno causato anche il crollo della domanda di pesce fresco per consumo casalingo con la nuova tendenza a fare la spesa ogni 2-3 giorni, per evitare di doversi recare spesso al supermercato, che ha portato i consumatori ad orientarsi verso conservati e surgelati, considerando che il consumo pro capite di pesci, molluschi e crostacei in Italia si aggiorna attorno ai 30 chili all’anno.

La possibilità di vendita a domicilio e dell’asporto – sostiene la Coldiretti – è una importante opportunità anche se non sufficiente ad aiutare il settore soprattutto alla luce del crack turistico. In queste condizioni è necessario sostenere un settore sul quale pesa già un forte dipendenza dall’estero da dove viene l’80% del pesce consumato in Italia anche per la mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy.

 

“La chiusura forzata di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi – dice Coldiretti Abruzzo – ha dunque un effetto a valanga sull’agroalimentare regionale ed, oltre al pesce, ad essere colpiti sono anche vino, birra, carne, frutta e verdura ma anche salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.




Sui bus TUA dedicati ai lavoratori massima attenzione e sicurezza

TUA SPA Abruzzo

In riferimento alla riapertura produttiva dell’azienda Sevel e dei servizi assicurati da TUA per la mobilità dei lavoratori, si precisa quanto segue.

La società Unica Abruzzese di Trasporto, infatti, su tutte le linee per e da Sevel ha predisposto per le corse dove ci sono consolidate ed importanti affluenze autobus per servizi bis e corse supplementari.

Il piano di trasporto per la cosiddetta “Fase 2” in occasione della ripartenza dei servizi TPL per lo stabilimento Sevel e, più in generale, per l’intera zona Industriale di Val di Sangro è stato varato già lo scorso 18 aprile 2020.

In particolare, per le linee Pizzoferrato-Sevel sono state predisposte corse bis, tris e all’occorrenza anche altre supplementari che partiranno nel rispetto degli orari prefissati.

La corsa bis sarà attivata lungo il percorso, in territorio di Pizzoferrato. La corsa titolare, come da piano di esercizio, partirà dal capolinea. Il terzo autobus inizierà ad incarrozzare l’utenza da Quadri.

Le previsioni di corse bis per e da Sevel sono state previste per altre località, Torricella Peligna, Montenerodomo, Iconicella, Santa Maria dei Mesi, Pescara.

Sono dispiegati un massimo di 24 operatori di esercizio e 30 autobus.

Ogni bus utilizzato per il trasporto dei lavoratori viene costantemente disinfettato e, a partire da domani, 27 aprile 2020, si darà corso alla disinfezione con presidio medico chirurgico più volte al giorno, intervenendo anche presso il terminal Sevel.

Gli impianti di aria condizionata sono stati disinfettati con prodotto presidio medico chirurgico.

A bordo autobus è garantita la distanza di sicurezza tra le persone e sono stati marcati i sedili che non possono essere utilizzati.

Sono stati emessi appositi avvisi all’utenza sul protocollo di sicurezza adottato.

In analogia ai servizi da e per Sevel, TUA fa presente che le corse operaie dedicate alla LFoundry non sono mai state sospese sia da Sulmona che da L’Aquila. L’Azienda Unica, infatti, prevede tutti i giorni feriali e festivi coppie di corse dedicate alle maestranze della LFoundry che prendono servizio/lo terminano alle ore 8 ed alle ore 20.

Infine, per quanto riguarda la Magneti Marelli TUA, attraverso le Unità Produttive di Avezzano e Sulmona, garantisce per il personale che si sposta dalla Marsica all’azienda servizi automobilistici in grado di coprire la suddivisione produttiva su tre turni di lavoro (6-14/14-22/22-6).




L’ASSOCIAZIONE ITALIA NOSTRA RICORDA IL SOCIO GAETANO NOVELLO, RECENTEMENTE SCOMPARSO

CONSIGLIO DELLE SEZIONI D’ABRUZZO  

                    

 

Lo abbiamo avuto come socio della sezione Italia Nostra fino a pochi anni fa, prima che gli acciacchi che lo hanno assalito negli ultimi tempi gli impedissero di ricordare il puntuale versamento della quota triennale, che proprio per non rischiare di scordarsene, egli provvedeva ad effettuare con congruo anticipo negli anni. Ecco, ho voluto esordire con questo ricordo, per mettere in evidenza la correttezza e la signorile precisione di un uomo che ho avuto l’onore di conoscere molti anni fa, fin dal tempo in cui egli ricopriva la carica di Sindaco della città ed io ero da poco arrivato a Pescara per aprire il Centro Sociale Giovanile al 2° piano del grattacielo di Corso V. Emanuele, confinante con l’Hotel Duca d’Aosta. Con l’acquisizione in gestione della Biblioteca “F. Di Giampaolo” tale istituzione, cambiò nome, divenendo Centro di Servizi Culturali, alla ricerca di spazi ancora più ampi, in un edificio che potesse contenere le diverse migliaia di libri in costante aumento ed una serie di sale per studio, riunioni e conferenze. Ma il disegno innovativo ed originale, su progetto dell’archistar Paolo Portoghesi, interamente finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, non fu recepito, perché andava ad occupare un’area di grande pregio, laddove una volta sorgeva niente po’po’di meno che il Teatro Pomponi, divenuto più tardi comodo parcheggio al servizio di gelaterie, negozi e stabilimenti balneari. Non fu quella una scelta avveduta dell’Amministrazione comunale presieduta da Novello e gliela rinfacciai con garbo in più circostanze, anche il giorno in cui, divenuto da poco assessore regionale, m’invitò a pranzo al Leon d’oro, storico ed esclusivo ristorante, dopo una visita alla nuova sede del C.S.C. in via Fiume 5, la cui competenza era stata trasferita alla Regione.

Con Gaetano ho poi mantenuto un rapporto amichevole, ma nel contempo rispettoso del ruolo politico da lui rivestito, ancor più quando fu eletto presidente del Consiglio regionale, carica che ricoprì nel triennio dal 1985 al 1988.

Più in là negli anni Novello, abbandonata la politica attiva, anche se non disdegnava elargire a piene mani utili consigli a quanti intraprendevano il lungo percorso che allora caratterizzava l’ascesa ai vari livelli della rappresentanza istituzionale, mi chiamò a far parte dei soci fondatori della Banca Adriatica di Credito Cooperativo, di cui divenne presidente. Vi restai per pochi anni, fino a quando non ebbi necessità di riprendermi il corrispettivo delle azioni possedute, senza una lira d’interessi attivi, per versarlo quale anticipo per l’acquisto della casa in cui abito attualmente. In quel periodo mi avvicinai anche alla famiglia e conobbi la figlia Daria, divenuta poi consorte del mio amico Emanuele Panunzio, impegnato con me in decine d’iniziative all’interno del Movimento Federalista Europeo. A loro ed ai loro congiunti va il mio affettuoso cordoglio per la perdita di un uomo che mi ha aiutato a capire l’importanza di raccordare il rapporto di amicizia all’impegno civile e politico tra cittadini appartenenti a diverse generazioni e classi sociali.

Mimmo Valente, presidente del Consiglio delle sezioni Italia Nostra d’Abruzzo




Abruzzo. Anticipo del pagamento delle pensioni per il mese di maggio 2020.

INPS

Anche per il mese di maggio il pagamento presso gli sportelli postali dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili sarà anticipato rispetto alle normali scadenze e verrà distribuito su più giorni.
L’anticipo del pagamento delle pensioni è stato stabilito per i mesi di aprile, maggio e giugno da un’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, emanata il 19 marzo scorso allo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19.
Il pagamento avverrà secondo il seguente calendario:

  • 27 aprile, i cognomi dalla A alla B;
  • 28 aprile, i cognomi dalla C alla D;
  • 29 aprile, i cognomi dalla E alla K;
  • 30 aprile, i cognomi dalla L alla P;
  • 2 maggio (solo mattina), i cognomi dalla Q alla Z.