Segnalazione della Giuria della XXIII edizione del Premio Lettera d’Amore al giuliese De Berardinis per la storia della coppia tedesca internata a Civitella del Tronto

A Torrevecchia Teatina verrà ricordata la tedesca Margarete Wagner e la termolese Francesca Capella

Giulianova. Con un testo dedicato alla cattolica tedesca Margarete Wagner, poi morta a Giulianova durante la Seconda Guerra Mondiale e alla ricercatrice universitaria termolese Francesca Capella, anche lei scomparsa prematuramente nel 2010, autrice del censimento della Wagner insieme all’ebreo tedesco Ignaz Hain, il ricercatore storico Walter De Berardinis si è aggiudicato la segnalazione della giuria della XXIII edizione del Premio Lettera d’Amore di Torrevecchia Teatina (CH). La premiazione si svolgerà martedì 8 agosto, alle ore 21, presso il Parco della Gioventù “San Karol” del Palazzo Valignani. Il testo segnalato trae origine dalla vicenda tragica della coppia tedesca perseguitata prima dal nazismo in Germania e poi dal fascismo in Italia: lei morta a Giulianova per malattia e lui scomparso nel campo di concentramento di Mauthausen, entrambi nel 1945. Il ricercatore De Berardinis, per arrivare alla ricostruzione storica della vicenda, ha consultato il censimento del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici (CISE) dove la ricercatrice della Scuola Normale Superiore di Pisa, la termolese Francesca Cappella, aveva censito la Wagner accanto al marito Hain. Purtroppo anche la studiosa era scomparsa per un male incurabile nella notte del 20 ottobre 2010 e successivamente, i familiari, gli avevano dedicato un libro di favole dal titolo “I Girasoli di Frà” nel 2017. L’intera vicenda si deve anche all’apporto storico di Giuseppe Graziani, autore di una ricerca sui campi d’internamento di Civitella del Tronto e al ritrovamento della borsa originale (contenente tutti i documenti della coppia) da parte di Guido Scesi, curatore del Museo “Nina” di Civitella e custode perenne della stessa.




“Lo sbarco in Normandia. D-Day: il giorno più lungo”, il libro dell’ambasciatore Domenico Vecchioni a Loreto Aprutino

 

Sabato 29 luglio 2023 alle ore 18,30 al Teatro Luigi De Deo sarà presente l’autore

 

Dalle azioni di intelligence alla battaglia di Normandia, il racconto degli uomini, degli eventi e dei retroscena dell’operazione alleata che ha determinato la sconfitta del Terzo Reich: di questo si parlerà sabato 29 luglio alle ore 18,30 a Loreto Aprutino.

 

Il teatro Luigi De Deo della cittadina pescarese, infatti, alzerà il sipario sul libro “Lo sbarco in Normandia. D-Day: il giorno più lungo”(Diarkos) scritto dall’ambasciatore Domenico Vecchioni che dialogherà con la giornalista Francesca Di Giuseppe. Evento organizzato da Aladino Orani.

 

Presente, per i saluti istituzionali, anche il neo sindaco RenatoMariotti: “La presenza di un ambasciatore è motivo di grande orgoglio per svariate ragioni tra le quali proprio il libro: è grazie a racconti come lo Sbarco in Normadia, che comprendiamo il ruolo del passato per conoscere il presente, perché siamo qui, come ci siamo arrivati con l’Europa unita. Un evento attraverso cui, con onore, si passa da un ‘palcoscenico’ come l’ambasciata che rappresenta l’Italia nel mondo e guarda dall’estero il nostro paese, al palcoscenico del De Deo che porta a Loreto Aprutino un pubblico internazionale”.

 

“Sono felicissimo di presentare il mio libro a Loreto Aprutino – afferma l’ambasciatore DomenicoVecchioniperché mi dà modo di visitare il borgo medievale. Sono altrettanto contento e soddisfatto del coinvolgimento del sindaco e dell’amministrazione comunale. Lo sbarco in Normandia è un libro attraverso il quale, nonostante parla di una di momentistorici più noti del secondo conflitto mondiale, cerco di affrontare l’argomento in modo personale all’interno di quella che è poi la mia attività e cioè la divulgazione storica; mi piace poter condividere con il lettore le stesse sensazioni di curiosità e interesse nello scoprire avvenimenti poco noti e nel riscoprire eventi molto popolari proprio come il D-Day. Il mio obiettivo– prosegue Vecchioni – infatti è di far conoscere la storia non attraverso un testo universitario, bensì come un libro da leggere con diletto come fanno i grandi divulgatori quali Indro Montanelli. Lungi da me paragonarmi a lui, ma è certamente per me un punto di riferimento nel raccontare la storia”.

 

Si legge nella sovraccoperta del libro:

 

“Nel 1944 l’apertura del tanto atteso “fronte occidentale” era ritenuta indispensabile per allentare la pressione nazista all’Est e per avviare la liberazione dell’Europa. Fu la grande operazione Overlord, che iniziò con lo sbarco in Normandia, la più ampia e complessa iniziativa aeronavale di tutti i tempi. Niente, tuttavia, era scontato. Gli Alleati dovevano superare il Vallo atlantico, la fortificazione tedesca delle coste nordoccidentali considerata invalicabile. Il successo dell’operazione dipese soprattutto da tre fattori principali: la perfetta intesa geo-strategico-militare tra i Paesi partecipanti, lo stupefacente contributo offerto dai servizi segreti britannici e l’accurata, meticolosa preparazione militare, caratterizzata anche da esercitazioni su scala reale. Se lo sbarco non fosse riuscito, la guerra sarebbe durata ancora a lungo, e Hitler avrebbe avuto più tempo per realizzare armi di distruzione di massa, con conseguenze davvero imprevedibili. Il 6 giugno 1944 figura di conseguenza a buon titolo tra le date che hanno cambiato il corso degli eventi. Fu sulle spiagge normanne che, nel ‘giorno più lungo’, la storia decise di seguire la democrazia e la libertà, voltando le spalle all’oppressione e alla dittatura.”

 

NOTE BIOGRAFICA DELL’AUTORE

Domenico Vecchioni, diplomatico nato ad Atri nel 1945, ha ricoperto importanti incarichi alla Farnesina e all’estero.Dopo la laurea in Scienze Politiche, ha vinto il concorso di ingresso nella carriera diplomatica. Ha prestato servizio a Le Havre (consolato), a Buenos Aires (ambasciata), a Bruxelles (NATO) e a Strasburgo (Consiglio d’Europa). La sua ultima missione è stata quella di ambasciatore d’Italia a Cuba. Dopo aver lasciato il servizio attivo, si è dedicato alla divulgazione storica con particolare predilezione per le biografiche politiche e il mondo dello spionaggio. Collabora con diverse riviste di storia, in particolare Bbc History Italy e conoscerelastoria.it. E’ autore di una trentina di libri; per Diarkos ha pubblicato anche I signori della truffa. Inganni e raggiri che hanno fatto epoca (2021); Pablo Escobar. Vita, amori e morte del “re dalla cocaina” (2021) e Legione Straniera. Storia, regole e personaggi (2022).

 

Per maggiori informazioni: http://www.domenicovecchioni.it/home

 




PAOLO LAGAZZI VINCE LA XXIII EDIZIONE DEL PREMIO LETTERA D’AMORE DI TORREVECCHIA TEATINA.

Paolo Lagazzi, saggista e scrittore, nato a Parma nel 1949, da anni residente a Milano,storico di letteratura antica e moderna, occidentale e orientale, e di buddhismo, magia, musica, cinema e pittura è il vincitore della XXIII Edizione del premio lettera d’Amore, a cui hanno partecipato centinaia di candidati dall’Italia e dall’Eiuropa.

Il Premio presenta aspetti, secondo gli organizzatori, “che lo rendono completamente diverso da tutti gli altri”.

Giuseppina Verdoliva, segretaria e membro della giuria, afferma: “Nell’aprire le buste e poi nel leggerne il contenuto, un’atmosfera particolare, di rispetto, di tenerezza, di gioia e delicatezza investe il lettore, perché in quelle righe i candidati dichiarano ogni volta i sentimenti più accesi e sinceri che spesso schiudono e rivelano uno scenario segreto sulla loro vita”.

Massimo Pamio, direttore del Museo della lettera d’Amore, ci tiene a sottolineare che “come membro della giuria mi vergogno di dover giudicare e di dover stilare una graduatoria. Tutti i testi sono ugualmente meritevoli, perché pieni di ricchezza. Non di quella inutile e superflua. Oggi compriamo abiti e riempiamo armadi, quando invece dovremmo vestirci dei nostri sentimenti. Le lettere d’amore sono un paesaggio dell’anima che continua a perdurare, che non può essere cristallizzato, pietrificato finché esisterà il sentire. È il sentimento che ci distingue dall’Intelligenza Artificiale. Pigmalione si può innamorare di una statua, ma non ne può essere ricambiato. Tutte le lettere partecipanti saranno custodite gelosamente nell’archivio digitale del Museo della lettera d’Amore. Quest’anno sono pervenute lettere d’amore dedicate alla depressione, all’autismo, all’orso, alla vita, alla fanciulla Aurea, all’amica geniale e bellissima smarritasi nei gorghi neri dell’esistenza, alla mamma, alla quercia, al figlio, a Margarete Wagner, cattolica tedesca che amò Ignaz Hain ebreo tedesco deportato e morto in un lager tedesco , vissuta a Giulianova la cui vicenda è stata riportata alla luce da Walter De Berardinis (grazie anche alla ricerca di Francesca Capella) , agli oggetti della nostra infanzia, alla fotografia, alla luna, a Ninella, a se stessa da parte di un’ottantacinquenne, da Aaron a Jane, nella New York del 1936, a un’amica incontrata nel santuario di San Francesco da Paola,  a una violinista, e non poteva mancare una lettera scritta nel dialetto abruzzese, “Amò!, addusel’a ‘mbo…”, dedicata alla propria donna conosciuta quando lui aveva 17 anni e lei 13, e che ancora costituiscono una coppia inseparabile.Non accenniamo alle lettere vincitrici, vibranti, commoventi, che saranno lette nel corso della cerimonia di premiazione e che, come ogni anno succede, saranno ascoltate da un folto pubblico nel più rigoroso silenzio e nella più commossa partecipazione.

Comunque, come da bando, pubblichiamo noti i vincitori della XXIII EDIZIONE DEL PREMIO LETTERA D’AMORE in memoria di Vito Moretti, storico presidente del Premio”.

La Giuria composta da Arnaldo Colasanti (Presidente), Tonita Di Nisio, Massimo Pamio, Lucilla Sergiacomo, Giuseppina Verdoliva, rende noti i vincitori della SEZIONE A:

1)Paolo Lagazzi, 2) ex aequo Michele Garau, Nicola Menna, Beatrice Pascucci, 3) ex aequo Aldo Bigollo, Maria Teresa Norero, Anna Tangocci.

Premi speciali per: Ester Belfatto, Luisa Di Biagio, Adelaide Di Crescenzo, Giuliana Giancarli, Cristina Orlandi, Paolo Pagnotta, Plinio Patuzzi, Claudia Ruscitti, Augusto Tarantola, Sandro Valletta, Claudia Vazzoler.

Segnalati: Mauro Barbetti, Federico Battistutta, Vilma Bertagna, Andreina Berruti, Franco Blezza, Liliana Capone, Giuseppa Ciciulla, Michela De Martino, Sandro De Nobile, Walter De Berardinis, Assunta Di Cintio, Franca Farchione, Giuseppa Finocchiaro, Sonia Foschiatti, Antonio Giammarino, Rita Giurastante, TifshitHeruyShibabaw, Ugo Iezzi, Corrado Izzo, Claudia Lombardo, Marina Longo, Pierluigi Mascaro, Fantino Mincone, Giuliano Petaccia,  Annachiara Pierleoni, Gabriella Pirazzini, Marta Pisani, Valentina Sbaraglia, Marco Sigismondi, Antonio Spagnuolo, Assunta Spedicato, Daniele Tedeschi, Ilary Tiralongo, Dante Troilo, Susanna Trossero.

Tra pochi giorni saranno resi noti anche i nominativi prescelti dal Comitato presieduto da Don Nico Santilli, parroco di Torrevecchia Teatina, per l’assegnazione della Prima edizione del Premio Lettera d’Amore “alla Bontà”, e delle altre iniziative previste nell’ambito del Festival della Lettera d’Amore che si terrà dal 27 luglio al 10 agosto.

La cerimonia di premiazione del Premio Lettera d’Amore, patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Torrevecchia Teatina e dalla Regione Abruzzo, si svolgerà martedì 8 agosto alle ore 21 nel Parco della Gioventù San Karol annesso al Palazzo del marchese Valignani di Torrevecchia Teatina, alla presenza del Sindaco Dottor Francesco Seccia.

PAOLO LAGAZZI

Ha collaborato e collabora a molte fra le più note riviste letterarie e di cultura italiane e straniere e a diversi quotidiani, ha partecipato come relatore a numerosissimi eventi e convegni letterari in Italia e all’estero (Monaco di Baviera, Praga, Liegi, Helsinki, New York, Tokyo, ecc.).Diversi suoi testi, sia di saggistica che di narrativa, sono tradotti in inglese, francese, spagnolo, portoghese e giapponese. Numerosi i suoi libri, fra gli altri ha curato tre “Meridiani” Mondadori, sulle opere di Attilio Bertolucci, Pietro Citati e Maria Luisa Spaziani.

 




La Piazza della Memoria di Casoli: un modello di eccellenza alla Masterclass di Sant’Anna di Stazzema sui “Luoghi della Memoria”

Il memoriale della Piazza della Memoria di Casoli è stato scelto come focus per la prima
Masterclass sui Luoghi della Memoria a Sant’Anna di Stazzema, grazie al riconoscimento di
una prestigiosa commissione scientifica.
Casoli, suggestivo borgo in provincia di Chieti, si distingue come crocevia di ricerca storica e
architettura. Alla base di tale riconoscimento, l’opera dell’architetto Giuseppe Fortunato e la
minuziosa ricerca storica del dottorando dell’Università degli Studi del Molise Giuseppe
Lorentini, responsabile del centro di documentazione www.campocasoli.org.
Il memoriale, cuore della Piazza della Memoria, è risultato di un progetto di ristrutturazione
pensato per valorizzare un luogo simbolo della storia locale. Tra il 1940 e il 1944, infatti, tre
edifici adiacenti alla piazza fungevano da campo di concentramento, ospitando 218 internati,
tra cui 108 “ebrei stranieri” e 110 “ex jugoslavi”.
L’Amministrazione comunale di Casoli ha sostenuto attivamente l’iniziativa. Grazie a fondi
della Protezione civile, il Comune ha permesso il consolidamento del centro storico e del
muraglione della piazza.
L’architetto Fortunato ha spiegato la visione che ha guidato il progetto: “Da un’attenta analisi
documentale, abbiamo deciso di ‘materializzare’ le tracce storiche attraverso 218 incisioni,
per rappresentare le vite che hanno segnato questo luogo. Queste incisioni, suddivise in due
livelli, simboleggiano il passato della piazza”.
La ristrutturazione ha ottenuto l’approvazione della Soprintendenza, che ha lodato
l’attenzione ai dettagli e il rispetto per la storia e la memoria impressi nell’opera.
Dal 2 al 5 agosto 2023, a Sant’Anna di Stazzema, noto per l’atroce eccidio nazista, si terrà la
masterclass sulla progettazione dei luoghi della memoria. L’iniziativa, promossa dal Parco
nazionale della pace e dal corso di laurea in Ingegneria edile architettura dell’Università di
Pisa, vedrà la partecipazione dell’architetto Fortunato, che illustrerà il suo lavoro.
Il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, ha espresso il suo orgoglio per l’iniziativa: “Casoli ha
saputo mettere in luce la propria storia attraverso un’opera di grande impatto. Un tributo al
passato, un ponte verso il futuro, un monito a non dimenticare. Grazie a Lorentini e Fortunato
per il loro contributo e a tutte le istituzioni che hanno sostenuto il progetto. Questa è la
testimonianza del nostro impegno per la valorizzazione della memoria storica”.
La masterclass offrirà agli studenti un’opportunità unica di approfondimento sull’importanza
della memoria, esplorando come essa possa essere trasmessa alle nuove generazioni e
arricchendo le proprie competenze in tema di progettazione dei luoghi della memoria.
Per info: https://www.campocasoli.org/memoriale/
https://www.campocasoli.org/monumento/
Video: https://youtu.be/nxj9NOXXEfM




Esercito, Open Day a L’Aquila per gli aspiranti Volontari in Ferma Iniziale

Si è svolto nella giornata odierna, presso il complesso Caserme “Pasquali – Campomizzi” l’ Open Day rivoltoagli aspiranti abruzzesi al reclutamento nell’Esercito in qualità di Volontari in Ferma Iniziale di un anno del 2° blocco 2023. L’iniziativa, fortemente voluta dal Colonnello Marco Iovinelli, è stata organizzata e condotta  dal Comando Militare Esercito “Abruzzo Molise” con la collaborazione del 9° Reggimento Alpini, per consentire agli aspiranti VFI(prossimi alle fasi del concorso), di effettuare una gironata  formativa finalizzata ad un primo approccio con la vita di caserma.

I giovani aspiranti hanno assistito alla proiezione di alcuni video sulle specialità della Forza Armata ed a un breve briefing sull’Unità e sulle opportunità di carriera offerte dall’Esercito. Inoltre, sono state illustrate loro le prove concorsuali che saranno chiamati a sostenere e le finalità del Progetto Sbocchi Occupazionali al quale potranno aderire.

Infine, i giovani hanno visitato hanno visitato una mostra statica di armi, mezzi e materiali in dotazione all’Esercito ed hanno assistito ad alcune attivitòà dimostrative.




Giulianova. Un recital concert per festeggiare i cento anni dell’Aeronautica Militare Italiana. Ospite l’attrice e musicista Daniela Musini.

Esposizioni di aeromodelli statici e documenti d’archivio sulla terrazza Kursaal

Giulianova. Promosso dall’Associazione Arma Aeronautica – sezione Teramo-Giulianova, il prossimo sabato, 24 giugno, alle ore 21, all’interno dei saloni del Kursaal, si terrà il Recital-Concert dell’attrice Daniela Musini. la nota attrice, scrittrice e pianista, metterà in scena un emozionante recital/concerto dal titolo: “LA POESIA DEL VOLO. IL VOLO DELLA POESIA. Liriche dannunziane e musiche immortali”. Acclamata conoscitrice e interprete dell’opera di d’Annunzio e della figura di Eleonora Duse in Italia e nel mondo, Daniela Musini interpreterà alcune fra le liriche più suggestive del Vate, di cui racconterà la vita, gli amori, le gesta, punteggiando di volta in volta la narrazione e le interpretazioni attoriali con l’esecuzione al pianoforte di brani emozionanti ed appassionati. La manifestazione sarà anticipata sulla terrazza, alle ore 17, con l’apertura della mostra di aeromodelli statici, la raccolta documentaria sul periodo delle due guerre a cura del ricercatore storico militare Walter De Berardinis e dell’esposizione dei vini della cantina “Biagi” di Colonnella, quest’ultima licenziatario ufficiale del marchio del centenario dell’Aeronautica. La manifestazione giuliese ricalca l’esperienza fatta alla fine degli anni ’90 e inizio anni 2000, quando, con la stessa locale Associazione Arma Aeronautica, veniva organizzata la “Festa dell’Aria”. Grazie agli attuali presidenti e Vice, rispettivamente: Tommaso Di Remigio, Nino Sugaroni (onorario) e Gabriele Barcaroli, il comitato del centenario è riuscito a coinvolgere anche altri partecipanti alla serata dedicata all’arma più giovane d’Italia come: la delegazione del Liceo Scientifico Istituto Tecnico Aeronautico Navale “Antonio Locatelli” di Grottammare con il corpo docenti e gli alunni, e il pilota campione su aliante, il giuliese Iwan Piccioni, che verrà premiato dal comitato organizzatore. Prima del recital, sempre a cura dell’associazione, verrà scoperta la targa che ricorderà i caduti giuliesi della Regia Aeronautica Militare durante l’ultimo conflitto mondiale: Capitano Pilota Francesco Bargagna, caduto nella Baia di Bongie in Algeria il 23 maggio 1943 alla guida del SM79, pluridecorato; l’aviere Domenico Canzari, disperso all’aeroporto di Tirana in Albania dopo l’8 settembre 1943; l’aviere scelto Mario Dino Lucio Di Pietro, morto nell’affondamento dell’incrociatore ausiliario Città di Palermo nei pressi di Capo Dukato-Mar Ionio in Grecia il 5 gennaio 1942; l’aviere Alberto Manocchia, morto per malattia a Roma il 13 giugno 1945; l’aviere scelto marconista Ernesto Dino Benedetto Marinucci, disperso a seguito dell’abbattimento del velivolo SM79 nella Baia di Bongie in Algeria il 28 novembre 1942 e l’aviere volontario Pierino Sponcichetti, morto per malattia a Giulianova il 15 maggio 1940. L’evento è stato patrocinato dalla Città di Giulianova con ingresso libero.

 

 

 




L’AQUILA. RACCONTARE LA GUERRA TRA STORIA E ATTUALITÀ’ – PARTE II – 18 GIUGNO, ORE 18

L’AQUILA – Domani, 18 giugno, dalle 18:00 alle 20:00 presso il Giardino d’Inverno del Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, il secondo incontro del seminario “Raccontare la guerra tra storia e attualità”. Il racconto dei conflitti attraverso le parole di chi li ha vissuti in prima persona e che ci porta testimonianze dei teatri di guerra, solo apparentemente lontani.

Sarà presente Andrea Romoli, giornalista inviato per il Tg2 in Ucraina e Capitano di complemento dell’Esercito Italiano, ha partecipato alle missioni in Iraq, Afghanistan, Bosnia, Libano, Kossovo e Albania oltre ad essere stato impiegato nella campagna sanitaria COVID 19. Ha inoltre raccontato gli interventi del IX Reggimento Alpini dell’Aquila.

Le parole impresse in un diario di guerra di un soldato russo al fronte ucraino diventano il simbolo della desolazione materiale e morale che la guerra infonde con la sua brutalità. Il soldato scompare senza lasciare tracce,  ma il suo diario si trasforma in immagini che suscitano riflessione ed empatia.

Nasce così il Progetto Konstantin, ispirato al volume Z la guerra del soldato Konstantin di Andrea Romoli che sarà uno dei temi del dialogo con i giornalisti Alessandro Sansoni, consigliere nazionale OdG, Salvatore Santangelo e Miska Ruggeri.

Andrea Romoli ha pubblicato diversi volumi sulla storia dello spionaggio e del confine orientale.  Vincitore del Premio Acqui storia nel 2022, del Premio “Loris Tanzella” nella categoria Storie, del Premio letterario “Giovannino Guareschi”.

L’incontro è aperto a tutti e si inserisce nella programmazione della Formazione continua dell’Ordine dei Giornalisti come corso deontologico da 5 crediti formativi.

Gli eventi sono organizzati da L’Aquila che Rinasce e dalla Roma Film Academy in collaborazione con Lightson e Gente e Territorio.




In anteprima assoluta a Pola il 10 giugno 2023, presso il Park Hotel Plaza Medulino, Francesco Fagnani, scrittore storico e giornalista aquilano, narnese di adozione, nell’ambito del 66° Incontro culturale degli Esuli da Pola, presenterà il documentario GEPPINO MICHELETTI, UN EROE ISTRIANO A NARNI

Francesco Fagnani, vicepresidente dell’associazione culturale De Historia e curatore della collana storica “Oltre le Guerre” per Menabò – D’Abruzzo, così descrive il progetto: “ho cominciato ad interessarmi alla figura di Geppino Micheletti diverso tempo fa. Mi aveva commosso ed incuriosito un documentario che descriveva Micheletti fra i corridoi delvecchio ospedale degli Infermi di Narni (TR), preoccupandosi che in ogni camice che le suore gli mettevano a disposizione ad inizio turno, ci fosse sempre il calzino di un bimbo. Era uno dei pochi oggetti rimastigli del suo bimbo più piccolo, il cui corpo venne dissolto dall’esplosione avventa sulla spiaggia di Vergarolla, Pola, il 18 agosto 1946”. Nel documentario confluiscono testimonianze, ricerche e alcuni spunti inediti, come le cartoline indirizzate da alcuni narnesi alla famiglia Micheletti, messe a disposizione dal ricercatore Leo Emiri. È stato possibile inoltre rintracciare due testimoni, allora bambini, Vincenzo Leonardi e Mario Di Loreto, che hanno arricchito il video con i loro ricordi. La preoccupazione di Fagnani, accanto a quella di rimarcare e descrivere il periodo narnese di Micheletti, è stata anche quella di tratteggiarne in modo sintetico, ma accurato, la straordinaria biografia, grazie a moltissimi contributi, per far sì che la figura del chirurgo venga maggiormente conosciuta. Accanto ai testimoni citati, la comunità narnese ha risposto anche con il gradito contributo di alcune foto aeree della città, presenti nel video, offerto dall’ente Corsa all’Anello. Un ruolo importante nel propiziare l’iniziativa, alcuni mesi fa, lo ha avuto Anna Maria Crasti, vicepresidente di AIPI-LCPE, mentre promotrice dell’incontro del 10 giugno è la presidenteAIPI-LCPE, Associazione Italiani di Pola e Istria, Libero Comune Di Pola in Esilio, Graziella Cazzaniga Palermo. Quali obiettivi si pone questo documento, secondo Francesco Fagnani: “oggi Micheletti è ricordato a Narni unicamente da una targa, posta a cinquant’anni dalla scomparsa del medicoeroe, nei giardinetti nei pressi dell’Ospedale degli Infermi. Sarebbe sicuramente il caso di fare di più, per la valenza dell’Uomo e per cosa esso rappresenta, non solo a Narni, ma nell’intera nazione. Ho cercato, da parte mia, di dare un contributo”.




Teramo. Editoria: martedì, 20 giugno, presentazione del libro “Santuccio di Froscia” del prof. Elso Simone Serpentini. Interventi del presidente del Parco Gran Sasso Laga avv. Tommaso Navarra e del cantastorie Franco Palumbo, in arte Roppoppò

Sante Lucidi, detto Santuccio di Froscia, o anche Sciarretta, per essere pronipote del più celebre brigante del Cinquecento, Marco Sciarra, nacque a Cesa, un casale di Rocca Santa Maria. Fu a sua volta uno dei più celebri briganti del Seicento, capo di una banda assai numerosa, che raggiunse al suo culmine l’incredibile cifra di un migliaio di uomini. La storia della sua vita e delle sue imprese viene raccontata da Elso Simone Serpentini nel suo ultimo libro, il sesto della collana rossa “Briganti d’Abruzzo” (Artemia Nova Editrice), che verrà presentato per la prima volta a Teramo, nella Biblioteca “Melchiorre Delfico” martedì 20 giugno alle ore 18. La presentazione si avvarrà dell’apporto del cantastorie Franco Palumbo, in arte Roppoppò, che seguirà brani musicali composti pe rl’occasione su testi originali del Seicento e su versi dello stesso Serpentini. Serpentini e Roppoppò sono insieme autori di un brano di grande successo, dedicato proprio al prozio di Santuccio, il celebre Marco Sciarra. Sempre nel corso della presentazione ci saranno letture sceniche di alcuni brani del libro di e con Sara Palladini. Interverrà anche il presidente del Parco Gran Sasso Laga avv. Tommaso Navarra. Alla pari di altri capi briganti del suo tempo, i Colranieri, Antonio delle Piagge detto Barbarossa, Savino Savini, Tommaso Vitelli detto Tommasuolo, Medoro Narducci, Salvatore Bianchini, Spagnoletto, Carlo Pompetti, Sfamurro, i Mancecchi, Santuccio scorrazzò alla guida dei suoi uomini in tutti e tre gli Abruzzi, ,a soprattutto usi monti della Laga, commettendo ogni genere di imprese criminose: razzie, estorsioni, omicidi, rapine. Raggiunto l’apice del successo, invano cercato, inseguito e perseguitato da bandi e prammatiche “contro i delinquenti,” fece del suo castello di Boceto di Campli il suo centro operativo. Nel 1684, rimasto solo con Titta Colranieri a fronteggiare una lotta senza quartiere condotta contro i banditi dal Marchese del Carpio, partì per Venezia e sotto le insegne della Serenissima prese parte alla guerra contro i Turchi, senza mai tornare nel teramano. Sua moglie, Marianna Rozzi, rimasta sola a Campli, aveva sempre il suo nome in bocca, ripetendo “Santucce mì”. A questo si sono ispirati Serpentini e Roppoppò in uno dei brani musicali che presenteranno per la prima volta, in cui la moglie di Santuccio ripete quasi ossessivamente il suo “Santucce mi’”, parlando delle lettere e dei regali che diceva di ricevere periodicamente dal suo marito lontano, minacciandone, per difendersi da chi l’avesse voluta importunare, il ritorno, che tuttavia non avvenne mai.




“Faccia a faccia con il Re di bronzo”. Sabato 17 giugno il Polo Museale Civico di Giulianova organizza le visite guidate nel cantiere di restauro del Monumento a Vittorio Emanuele II finanziato dal Gruppo Medico D’Archivio.

Un’occasione straordinaria è quella che viene proposta dal Polo Museale Civico di Giulianova per l’intera giornata di sabato 17 giugno, quando gruppi di visitatori potranno salire sul ponteggio realizzato gratuitamente da Coccia Costruzioni per il restauro del Monumento a Vittorio Emanuele II, totalmente sostenuto dal Gruppo Medico D’Archivio, e vedere faccia a faccia il grande bronzo di oltre quattro metri di altezza, realizzato da Raffaello Pagliaccetti, giuliese illustre e tra i maggiori esponenti della scena scultorea del secondo Ottocento italiano.
I turni di visita su prenotazione per gruppi di massimo 10 partecipanti, prenderanno il via alle 11 e alle 12 per poi riprendere nel pomeriggio dalle 15.30, ogni ora, con ultima partenza alle 19.30.
Le visite inizieranno nella Sala civica di Scultura di piazza della Libertà dove, attraverso le opere esposte, verrà illustrata la carriera artistica di Pagliaccetti e la travagliata vicenda che portò all’inaugurazione nel 1894 del monumento giuliese al primo sovrano dell’Italia unificata. Ci si sposterà a seguire presso il cantiere dove, salendo sempre più in alto, la restauratrice responsabile dell’intervento, Valentina Muzii, illustrerà le fasi del restauro in atto.
Per l’accesso al cantiere è obbligatorio indossare calzature allacciate, meglio se chiuse. Caschetti di sicurezza e sottocaschi saranno forniti all’ingresso.
Le prenotazioni devono essere effettuate entro venerdì 16 giugno al numero telefonico 0858021290 o scrivendo a museicivici@comune.giulianova.te.it. Il costo della visita è di 5 euro a persona, comprensivo del biglietto unico del Polo Museale Civico di Giulianova.
“Sarà un’emozione irripetibile – sottolinea il direttore dei civici musei Sirio Maria Pomante – scoprire per la prima volta la potenza naturale del volto e quella ricchezza di dettagli formali e tecnici di cui il capolavoro di Raffaello Pagliaccetti è ricchissimo. Invito quindi i cittadini a vivere un’esperienza unica, quella di trovarsi faccia a faccia con il bronzo che da 130 anni “saluta” dall’alto la città di Giulianova.”