Cassino. DBG Management & Consulting: inaugurazione dell’Atelier “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino

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1944, Montecassino distrutta (C) DBG Management & Consulting

 

 

 

Esposizione interattiva che si avvale di tecnologie innovative, tra personaggi virtuali che prendono vita e ricostruzioni di foto in 3D, per ricordare il passato e guardare al futuro in modo più consapevole

 

Martedì 10 settembre 2019, ore 18:30, Museo Historiale, Cassino

 

 

Martedì 10 settembre 2019, alle ore 18:30, verrà inaugurata ufficialmente “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino, un’esposizione interattiva gratuita sulla Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione rivolta al territorio di Cassino, profondamente dilaniato dal bombardamento del 10 settembre 1943.

corbis – soldato con bambino seconda 1944, Montecassino distrutta (C) DBG Management & Consulting

 

Obiettivo della mostra è quello di ricordare il passato e guardare al futuro in modo più consapevole, attraverso il ricorso a tecnologie innovative, come la realtà aumentata, e contenuti diretti e coinvolgenti, usando linguaggi diversi a seconda del pubblico di riferimento.

 

L’evento, ospitato presso il Museo Historiale di Cassino, in Via San Marco, 23, è organizzato da DBG Management & Consulting, e rientra nell’ambito del bando “Atelier, Arte, Bellezza e Cultura“, una misura del Por-Fesr Lazio 2014-2020 che promuove, attraverso un contributo a fondo perduto, la valorizzazione culturale di cinque luoghi storici del Lazio.

1944, Acquafondata, distrutta (C) DBG Management & Consulting

Il percorso espositivo accompagnerà il visitatore attraverso suggestioni visive e uditive, ammirando un ampio archivio di vecchie fotografie restaurate in formato digitale 3D, e ascoltando il racconto dei terribili fatti dell’epoca, raccontati da personaggi realmente esistiti, ricreati attraverso la realtà aumentata. Non solo soldati o comandanti, ma anche persone comuni, che in quel 10 settembre di 76 anni fa, ad appena un paio di giorni dalla firma di quell’armistizio che sembrava segnare la fine di un incubo, videro cadere dal cielo una pioggia di bombe, che, nel giro di poche manciate di minuti, devastarono la terra che fino a quel momento era stata la loro casa.

 

 

 

DBG Management & Consulting srl è una società̀ che opera nel campo della consulenza aziendale strategica e promozionale. Specializzata in Relazioni Pubbliche, Eventi, Promozione, Comunicazione, Intermediazione, ha al suo interno anche una divisione che opera in campo dell’Edilizia, e nella gestione e applicazione delle nuove tecnologie costruttive. Pur essendo un’impresa di carattere privato, possiede una forte attitudine a mettere in relazione ambienti pubblici e privati, sia in ambito politico, culturale che di cooperazione economica. Ha all’attivo numerosi progetti nazionali ed internazionali in settori molto diversi, tra i quali, arte e cultura; ambiente; moda; tecnologia.

 

Il bando “Atelier Arte Bellezza e Cultura” è una misura del Por-Fesr Lazio 2014-2020 che promuove, attraverso un contributo a fondo perduto, la valorizzazione culturale di cinque luoghi storici del Lazio. Gli Atelier Arte Bellezza e Cultura sono un’azione multifondo frutto di un mix di risorse:

  • Bilancio Regionale 2016-2018;
  • Miglioramento della ricettività e delle potenzialità dei “luoghi”
  • POR FESR 2014-2020 Asse 3 Competitività Investimenti in know-how imprenditoriale creativo;
  • POR FSE 2014-2020 Asse 3 Istruzione e Formazione Sostegno per la nascita di nuove professionalità Progetti Scuola ABC.

 




CORROPOLI, GIOVEDÌ 22 AGOSTO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “L’OZIO COATTO”. Storia dei campi di concentramento fascisti

 

Storia di diritti negati e oggi opportunità per un’innovativa pedagogia e didattica dei beni culturali

 

TERAMO – Giovedì 22 agosto 2019 – ore 21:00, presso il Cine-Teatro di Corropoli (Teramo), si terrà la presentazione del libro L’ozio coatto, (Ombre corte, giugno 2019) di Giuseppe Lorentini, che costituirà una valida occasione per ricordare che in Abruzzo, durante la Seconda guerra mondiale dal 1940 al 1943, furono attivi diversi campi di concentramento fascisti. Nella Badia di Corropoli, antico monastero di Santa Maria in Mejulano, per esempio, si alternarono e coabitarono forzatamente, italiani, jugoslavi, polacchi, indiani, greci e inglesi.

Durante l’incontro verrà proiettato in anteprima un breve video dal titolo L’ex campo di concentramento fascista di Casoli. Un luogo della memoria europeo (regia di Francesco Di Toro, voce di Icks Borea). Si tratta di un video che racchiude in due minuti il lavoro svolto nel corso di due anni per il recupero dei “luoghi della memoria” dell’ex campo fascista di Casoli.

Questa iniziativa, organizzata da Italico onlus, sorretta dal direttore artistico Dino Di Berardino, e campocasoli.org, è stata fortemente voluta dalle due amministrazioni comunali di Corropoli (TE) e Casoli (CH), rette rispettivamente dai sindaci Dantino Vallese e Massimo Tiberini. Essa vuole simbolicamente ricucire un tragico legame che ha legato i due comuni abruzzesi nel periodo dell’internamento civile fascista, poiché gli internati “ex jugoslavi” – così definiti dal regime – dal campo di Corropoli furono trasferiti il 5 maggio 1942 nel campo di Casoli. L’intento è quello di ridare dignità alla storia di questi uomini, offrendo loro un risarcimento morale, in quanto hanno vissuto in condizioni di limitazione dei diritti fondamentali in quei luoghi che sono rimasti per anni nell’oblio e che oggi meritano di essere inseriti in un percorso di recupero storico. Percorso che può permettere di introdurre gli studenti alla ricerca storica attraverso un appropriato uso dei documenti, conservati presso gli Archivi di Stato e Comunali italiani, grazie anche al web, il quale si avvicina di più al linguaggio contemporaneo dei giovani.

A tal fine alla presentazione del libro interverranno la storica Italia Iacoponi e la docente del liceo Peano-Rosa di Nereto Monica Martelli, già coinvolte in tale percorso di didattica della storia. I Comuni della Val Vibrata e della provincia di Teramo potranno, anche grazie a storici come Giuseppe Lorentini, ideatore e curatore del centro di documentazione online sul campo di Casoli (Ch) www.campocasoli.org, realizzare un progetto continuativo di studio, ricerca e didattica, in rete con gli altri comuni abruzzesi coinvolti dall’internamento civile fascista. Il fine è quello di incoraggiare soprattutto i giovani alla riflessione e all’esperienza per la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale del proprio territorio, affinché possano diventare parte attiva nella conservazione della nostra stessa storia.

 

Interventi

Introduzione
Maurilio Migliorati
Presidente Italico onlus

Saluti istituzionali
Dantino Vallese
Sindaco di Corropoli (TE)
Massimo Tiberini
Sindaco di Casoli (CH)
Umberto D’Annuntiis
Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale

Ne parlano con l’autore:
Italia Iacoponi
Storica
Monica Martelli
Docente Liceo Peano-Rosa di Nereto (TE)

Moderatore
Icks Borea
Attore

 

 

Immagine: Dipinto della Badia di Corropoli 1941 (campo di Corropoli), realizzato dall’allora internato sloveno Ljubo Ravnikar. Titolo originale dell’opera Lavoratori, 1941




Cassino. Inaugurazione “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino, il Museo Historiale in realtà aumentata 10 SETTEMBRE

Inaugurazione “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino, il Museo Historiale, inaugurazione martedì 10 SETTEMBRE 2019, ore 18,30.

In occasione dell’anniversario del primo bombardamento di Cassino, la DBG Management & Consulting srl presenta il progetto storico “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino,




Teramo. 55 ANNI FA LA SCOMPARSA DI TOGLIATTI. IL RICORDO INDELEBILE DEL GRANDE SEGRETARIO COMUNISTA.

Riceviamo e pubblichiamo
Il 21 agosto 1964 mentre si trovava a Jalta, sul Mar Nero, nell’allora URSS, località presso la quale soggiornavano molti esponenti dell’Internazionale Comunista, veniva improvvisamente a mancare colpito da un ictus il Segretario Generale del PCI Palmiro Togliatti. A Roma ebbero luogo le esequie solenni de “Il Migliore” con più di un milione di partecipanti. Nel 55esimo anniversario della scomparsa, è importante rendere vivo il ricordo ed onorarne la memoria, per trasmettere i suoi preziosi insegnamenti alle nuove generazioni. 
Nelle scorse settimane, sulle pagine dello storico quotidiano della borghesia italiana, un noto pennivendolo ha avuto l’ardire di sentenziare che il valore dell’anticomunismo andrebbe condiviso da tutti come quello dell’antifascismo perché a suo dire comunismo e fascismo pari sono. Una tesi questa, assai grave, falsa e profondamente sbagliata da un punto di vista della verità storica e della realtà oggettiva dei fatti. Un’affermazione ignominiosa e ripugnante che offende e calpesta la storia dei comunisti, ovvero di quanti hanno dapprima subito la tirannia, l’odio e la violenza del regime mussoliniano per oltre un ventennio e poi combattuto alla testa della resistenza partigiana e della lotta di liberazione , sacrificando le proprie vite per la riconquista della nostra libertà e della democrazia. Coloro che hanno dato all’Italia una fondamentale Costituzione repubblicana, progressista ed antifascista lottando ogni giorno per difenderla ed attuarla. I comunisti che hanno sempre difeso con la schiena dritta il nostro ordinamento statale e le libere istituzioni democratiche, anche nei momenti più bui della storia della Repubblica, contro tentativi golpisti, terrorismi, corruzione e mafie; strenui paladini dei valori civili, dell’onestà, delle libertà e delle garanzie costituzionali.
Anche per respingere questi vili e squallidi attacchi reazionari è significativo ricordare la figura di un gigante della storia come Togliatti, padre costituente della Repubblica ed esemplare Segretario comunista che tanto ha dato come milioni di comunisti, per l’emancipazione delle classi popolari, le grandi conquiste sociali del Novecento, la pace e la giustizia nel nostro Paese e nel mondo.
Mirko De Berardinis



Grande festa a Intermesoli, il 31 agosto, per l’intitolazione di un’area picnic ad Alfonso Di Michele, alpino del Battaglione L’Aquila

 

TERAMO – Autorità religiose, civili, e militari e ovviamente immancabili i Gruppi alpini del teramano e la rappresentanza militare del 9° Reggimento Alpini del glorioso Battaglione L’Aquila, tutti presenti sabato 31 agosto alle ore 11 a Intermesoli, frazione di Pietracamela, nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per la cerimonia d’intitolazione dell’area picnic in memoria di Alfonso Di Michele, alpino del Battaglione L’Aquila, protagonista storico nella campagna di Russia.

 

L’iniziativa è stata organizzata da Corrado Bellisari, presidente dell’ASBUC (Amministrazione separata dei beni uso civico dell’antica università di Intermesoli) e dal presidente della Proloco, Valeria Contasti, con la collaborazione dell’intera comunità intermesolana.

 

Commenta Bellisari: “E’ un riconoscimento dovuto per il nostro concittadino per la sua preziosa testimonianza storica e per un dovuto onore ai tanti caduti in Russia”. Sempre in argomento Valeria Contasti racconta: “Sin da bambina ricordo gli alpini che ci aiutavano quando avevamo difficoltà a causa della neve e talvolta per necessità sostituivano le nostre insegnanti a scuola. Tutti gli abitanti di Intermesoli hanno in cuore il Corpo degli alpini. Ecco il perché della nostra scelta di onorare Alfonso Di Michele”.

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A tale riguardo, guardando nella realtà dei fatti: come non conferire un doveroso riconoscimento al protagonista della storia per questa sua testimonianza?  Nel 1942 all’età di vent’anni, Alfonso Di Michele, nato a Intermesoli frazione di Pietracamela, piccolo paese alle pendici del Gran Sasso, venne sradicato dalle sue terre e mandato a combattere in Russia a ridosso del fiume Don.

 

A seguito di un’offensiva sovietica venne fatto prigioniero e internato nei campi di concentramento: Tambov, in Siberia, e campi di lavoro nel Kazakistan, sono il riassunto della sofferenza di questo giovane alpino e di migliaia di altri prigionieri della tragica campagna di Russia.

 

Dopo ben cinquant’anni di perdurato silenzio Alfonso di Michele, alpino della divisione Julia inquadrato nel glorioso Battaglione L’Aquila, raccontò in un diario la sua esperienza di guerra in Russia in quella che è stata definita la campagna militare più sanguinosa di tutti i tempi. Storia, questa, poi pubblicata dal figlio nel libro ‘’Io prigioniero in Russia’’ di Vincenzo Di Michele (oltre 50 mila copie vendute, vincitore di numerosi premi storici e di cultura e vita alpina).

 

Nella vicenda bellica di Alfonso Di Michele si ripercorre una pagina di storia, il glorioso tributo degli alpini del Battaglione L’Aquila – di 1855 alpini partiti in Russia, ne rientrarono solo 159 -, che ha il pregio di far riflettere il lettore sul significato della guerra, oltre che sul valore degli alpini che vi presero parte.

Fonte Vincenzo Di Michele




Tortoreto. XIX edizione del Palio del Barone: vince Il rione Terravecchia

2° Premio speciale “Gabriele Di Davide” al Palio dei Castelli di San Severino Marche

Gli spettatori riscaldati dalla performance di “Toi Ahi” con la danza del fuoco

Terravecchia 2019

Tortoreto. Una vittoria netta quella della contrada “Terravecchia”, con il simbolo della Tortora e i colori biancoazzurri, contro gli storici rivali della contrada “Terranova”, con l’emblema del corvo e i colori biancoverdi. Con 4 sfide vinte su 5, la contrada Terravecchia ha conquistato il 19° Drappo della vittoria del Palio del Barone, realizzato quest’anno dall’artista polacca (vive e lavora a San Benedetto del Tronto) Ewa Maria Hamczykad.

Baronessa e Barone 2019

Con la conquista di venerdì sera, 16 agosto, salgano a 9 Drappi vinti contro i 10 dei rivali biancoverdi. Il Drappo verrà conservato dai vincitori fino alla prossima sfida del 16 agosto 2020, quando gli organizzatori hanno promesso una grande festa per il ventennale ininterrotto dal 2001. Nonostante il freddo pungente, la manifestazione, ha registrato un bagno di folla di circa 4000 persone, tra la piazza principale e la Torre, i vicoli e i locali stracolmi di turisti. La manifestazione è stata aperta con il maestoso corteo storico di circa 400 figuranti provenienti da Marche e Abruzzo. Il borgo è stato uno splendido palcoscenico medievale, in una cornice di bracieri, fiaccole e tripudio di bandiere.

Ennio Guercioni patron dell’evento

All’inizio del corteo c’era il gonfalone del Barone con al seguito il gruppo dei tamburi. Poi è stata la volta del Barone di Turturitus e la Baronessa, interpretati da una coppia di Tortoreto: Berardo Ricchioni e Gabriella Pedicone, accompagnati dagli armigeri, che lungo il corteo hanno incontrato i titolari dei vari esercenti commerciali con cui hanno brindato in segno di buon auspicio per la città. Per la terza volta consecutiva, la Gran Dama e custode delle chiavi della città, impersonata quest’anno da Ilaria Zenobi, è uscita dalla dimora storica di Villa Mascitti; mentre la coppia dei Baroni erano usciti dallo storico Palazzo Liberati.

Francesco Marconi, Vicesindaco di Tortoreto

Seguivano i notabili con le ancelle, giullari di corte, damigelle, dame di corte con i cavalieri. A seguire le delegazioni ospiti con la partecipazione di gruppi storici provenienti dalle Marche e Abruzzo: Acquaviva Picena con il Palio del Duca, San Severino Marche con il Palio dei Castelli, Mosciano Sant’Angelo con il Palio delle Torri, Ascoli Piceno con La Quintana, Guardiagrele e Grottazzolina. Hanno chiuso il corteo: arcieri, falconieri (provenienti da Predappio) ed infine i gruppi che si sono esibiti in performance artistiche: Scuola Sbandieratori di Sestiere Porta Solestà, i Teatro Vagante e i figuranti di Tortoreto con il Palio del Barone. Mercanti e mestieranti dell’epoca hanno allietato e animato fin dal primo pomeriggio il borgo e le vie del centro storico, provenienti da Falconara, Fermo e Ascoli Piceno.

Il pubblico del Palio del Barone

La serata è stata condotta dal direttore artistico e “dicitore” medievale, Fabio Di Cocco, sotto la supervisione del Regista e Presidente dell’Associazione Culturale “Due Torri”, Ennio Guercioni. Soddisfatto il Sindaco, Domenico Piccioni; il suo Vice, Francesco Marconi e l’Assessore alla Cultura e Turismo della città rivierasca, Giorgio Ripani; tutti hanno speso parole di apprezzamento verso i partecipanti per aver dato lustro in questi due giorni di festa alla città di Tortoreto. L’intera Val Vibrata era rappresentata dai Sindaci, Vicesindaci e Assessori, dei 12 comuni appartenenti all’Unione dei Comuni della Val Vibrata. Momento toccante della manifestazione è stato il ricordo da parte dell’Associazione organizzatrice “Due Torri”, della figura del compianto Gabriele Di Davide, con l’istituzione del 2° Premio speciale “Gabriele Di Davide” al miglior gruppo che in ogni edizione porti lustro all’evento; quest’anno il premio (opera pittorica su tela) è stato vinto dal Palio dei Castelli di San Severino Marche. Prima dello spettacolo pirotecnico con l’incendio della torre, si è esibito l’artista “Toi Ahi – Danza Del Fuoco” proveniente da Pesaro;

Toi Hai, Danza del Fuoco

successivamente l’estrazione della lotteria di beneficenza, questi i numeri dal primo premio al decimo: 1623, 2268, 2793, 2362, 2491, 1666, 0794, 0375, 1855 e 2694, che vincono rispettivamente: soggiorno a Bahia Carovigno (BR), tablet, borsa, cena per 4 persone, buono per atelier, book fotografico, tostapane, vini, buono capelli e prosciutto. Il servizio di sicurezza è stato garantito dalla locale caserma dei Carabinieri, Protezione Civile, Croce Bianca, Polizia Municipale e l’Associazione Nazionale Carabinieri. Dopo l’estate, il direttivo dell’Associazione “Due Torri”, si metterà all’opera per allestire la ventesima edizione con delle grandi novità.

Ilaria Zenobi

Artisti di strada




Giulianova. Il soldato Pasquale Di Cesare-Merlone morto nella battaglia di Gorizia

Su segnalazione di

Roberto Narcisi

ho ritrovato il profilo del soldato Pasquale Di Cesare-Merlone. Nasce a Giulianova il 19 novembre 1887, alle ore 20,30, nella casa posta in Via per Mosciano, dal 38enne Nicola e Filomena Garrani. Dopo due giorni verrà registrato all’anagrafe dal Sindaco, Francesco Ciafardoni e dai due testimoni: il 34enne benestante, Emidio Paolone e dal 40enne guardia municipale, Girolamo De Benedictis. Il 20 aprile 1907 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo. Prima dello scoppio della Grande Guerra si unisce in matrimonio con Palmarosa Papa. L’8 novembre 1915, all’indomani della dichiarazione di guerra agli imperi centrali, verrà chiamato alle armi. Il 13 novembre entra nel 14° Reggimento Fanteria – Brigata Pinerolo – 2° compagnia e il 12 gennaio 1916 viene mandato in prima linea. I primi mesi vengono vissuti in totale tranquillità per la presenza di altre divisioni già impegnate negli scontri. Il 29 giugno, mentre gli austriaci sterminavano gli italiani sul San Michele con i gas asfissianti (morirà anche il giuliese Vincenzo Di Crescenzo), la Pinerolo conquista e si attesta a Doberdò. Durante la 6° battaglia dell’Isonzo o battaglia di Gorizia (dal 4 al 17 agosto), durante la caccia al nemico in ritirata, in combattimento su Nad Logem, muore Di Cesare-Merlone all’età di 28anni il 16 agosto. Qualche giorno dopo, sempre per lo stesso Reggimento, muore il coetaneo giuliese, Paolo Di Loreto (1887/1916). Sepolto sul campo, l’attestazione di morte viene compilata da Ettore Fagà, Luigi Zanacchi, Augusto Cantelli e il Colonello Comandante del suo Reggimento, Giuseppe Rambaldi. La notizia della scomparsa arriva a Giulianova il 13 novembre 1916.

Alla sua memoria gli furono concesse: la Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia, la Medaglia Interalleata della Vittoria e della campagna di guerra 1916. Il suo nominativo è scolpito sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”. #unitiperlapatria
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Carmela Di Giovannantonio, Maria Lamberti e altri 8
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Tortoreto. Serata finale del Palio del Barone, venerdì 16 agosto 2019. Ingresso libero

Venerdì 16 agosto serata finale del Palio del Barone

Presenti le delegazioni storiche dalle Marche e Abruzzo

Sfida tra i due rioni per conquistare il 19° Drappo della vittoria

Barone e Baronessa del Palio del Barone a Tortoreto edizione 2017

Tortoreto. Si svolgerà venerdì 16 agosto, alle ore 20,00, la serata finale del Palio, con la sfida dei due rioni storici: Terravecchia e Terranova. Le vie del centro storico di Tortoreto alto saranno animate fin dal pomeriggio da Arti e Mestieri di un tempo, poi inizierà il maestoso corteo storico medievale con oltre 350 figuranti che indosseranno preziosissimi costumi fedelmente riprodotti da dipinti e immagini d’epoca. Una serata piena di magia, di fascino e attrazioni. Tante saranno le delegazioni ospiti provenienti da Marche e Abruzzo: Acquaviva Picena con il Palio del Duca, San Severino Marche con il Palio dei Castelli, la Quintana di Ascoli Piceno e le delegazioni di Mosciano, Guardiagrele e Grottazzolina. Numerosi artisti di strada provenienti da più parti d’Italia che animeranno le feste a corte. Il Barone e la Baronessa usciranno dal palazzo della famiglia “Liberati”, mentre la Gran Dama e custode delle chiavi della città dalla residenza della famiglia “Mascitti”. La presentazione della serata sarà affidata al direttore artistico della manifestazione, nonché dicitore medievale, Fabio Di Cocco. Prima dello scenico Incendio della Torre che concluderà la serata, ci sarà l’estrazione di una lotteria con ricchi premi. Tutti i turisti e i cittadini che dal lungomare di Tortoreto saliranno al centro storico potranno servirsi a partire dalle ore 18,00 di un bus navetta messo a disposizione gratuitamente dal Comune di Tortoreto che partirà dalla rotonda Carducci (zona centrale lido). Per coloro che arriveranno con l’auto saranno allestite delle aree parcheggio molto vaste. La protezione civile e il pronto intervento saranno curate dalla Croce Bianca di Alba Adriatica e dalla protezione civile di Tortoreto, con il supporto della Polizia Municipale e la locale Caserma dei Carabinieri.




Roseto degli Abruzzi. Ritrovata la lapide “scomparsa” del poeta dalmata Antonio De Micheli

Era in un fondaco nella stessa casa dove aveva vissuto gli ultimi anni di vita

Roseto degli Abruzzi. Antonio De Micheli, irredentista, poeta, giornalista, insegnante e scrittore, morto all’ospedale di Pescara il 22 aprile 1964, all’età di 83anni, visse da esule gli ultimi anni della vita in Via Piave a Roseto degli Abruzzi (TE).

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Era nato a Sebenico (oggi Croazia) il 24 giugno 1881 ed era sposato con Giovanna Savio Gazzoni (detta Gina o Giannina) ed aveva due figlie: Biancamaria e Novella. Grazie alle ricerche del giornalista giuliese, Walter De Berardinis, con la collaborazione dello storico, Mario Giunco, già funzionario del settore cultura del comune di Roseto degli Abruzzi, è stata riportata alla “luce” la lapide rimossa, visto che giaceva sotto un fondaco nella stessa casa in cui visse fino agli ultimi giorni di vita insieme all’altro giornalista e scrittore teatino, Donatello D’Orazio (Chieti 1896 – Roseto degli Abruzzi 1986).

Antonio De Micheli

Oggi la lapide è custodita da uno dei proprietari dell’immobile, la Sig.ra Lidia Panicciari, la stessa si è resa disponibile per la ricollocazione originaria del manufatto, in attesa che gli autori della scoperta cercheranno, con l’aiuto di enti privati e pubblici, di restaurare la lapide. Le ricerche sul poeta sono partite in occasione del centenario dell’Impresa fiumana di Gabriele D’Annunzio 1919/2019, dove furono protagonisti due Legionari giuliesi: Gaetano Montini e Flaviano Iaconi. Il De Micheli, sulle biografie ufficiali, viene erroneamente citato come luogo del decesso e della residenza la città di Giulianova. Il giornalista Dalmata arrivò a Roseto degli Abruzzi come esule, dopo i noti fatti della fine della 2° Guerra Mondiale, in cui ci fu l’esodo forzato degli italiani (per etnia e lingua) dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia, che porto oltre 350.000 persone a lasciare la propria terra natia dopo l’occupazione da parte degli uomini di Tito e della nascente Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia. A Roseto fu accolto dal collega Donatello D’Orazio e dalla nobildonna, Angela Scavongelli Giannuzzi.

Walter De Berardinis e Lidia Panicciari con la lapide

Da sx: Mario Giunco e Walter De Berardinis autori della scoperta




Giulianova. Ritrovata a Genova la tomba del soldato giuliese Pasquale Crocetti

Grazie alla turista Alessandra Sierchio  

Crocetti Pasquale, Tomba

Giulianova. Grazie alla turista e amica di Giulianova, Alessandra Sierchio, che vive e lavora a Genova, ma dal 2011 frequenta d’estate la spiaggia giuliese, su indicazioni del ricercatore storico sui caduti giuliesi nella 1° e 2° Guerra Mondiale, Walter De Berardinis, ha scoperto la tomba contenente le spoglie del soldato giuliese Pasquale Crocetti morto a Genova durante la Grande Guerra. Crocetti era figlio di Giuseppe (muratore) e Assunta Ettorre, nato a Giulianova il 25 febbraio 1888. Era partito per il fronte il 29 aprile 1916 con il 3° reggimento Artiglieria da Montagna ed era arrivato in prima linea il 22 agosto 1916; il 15 ottobre 1918, un mese prima della fine della guerra, per malattia verrà trasferito all’ospedale militare “Fieschine” di Genova, dove morirà il 17 dicembre 1918. Il giovane giuliese aveva tentato la fortuna anche all’estero quando, nel 1906, era partito per New York, poi successivamente dovette rientrare per il servizio di leva nel 1911 nel 89° reggimento fanteria, ma subito riformato dall’ospedale militare di Chieti nell’agosto dello stesso anno.

Crocetti Pasquale ingresso cimitero di staglieno

La tomba è nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova, uno dei cimiteri monumentali più importanti d’Europa, nella cappella-ossario dedicata ai caduti di Genova nella Guerra d’Africa del 1935/1936. Tra le sepolture famose si segnala: Giuseppe Mazzini, Ferruccio Parri, molti garibaldini della spedizione dei Mille, Fabrizio De AndréFernanda PivanoNino Bixio ed altri. Il lavoro di De Berardinis si avvale della preziosa collaborazione dell’Archivio di Stato di Teramo diretto dalla dott. Carmela Di Giovannatonio; dell’archivista della sezione fogli matricolari, Enrico Cannella; archivio anagrafe del Comune di Giulianova e dell’archivio della Parrocchia del Duomo di San Flaviano.