Viterbo. Presentazione del libro di Giulio Quintavalli “Da Sbirro a Investigatore”, venerdì 8 febbraio.

Gli ultimi anni dell’800 hanno profondamente trasformato le prassi e i metodi dell’investigazione giudiziaria.

il libro di Giulio Quintavalli

L’introduzione nella detecion di competenze e saperi  sviluppati dalla medicina, dalla fisica,  dalla psicologia,  dalla chimica e da altri rami della conoscenza ha rivoluzionato il mestiere di sbirro trasformandolo nella professione di investigatore.  L’agente investigatore di polizia giudiziaria, come il noto Sherlock Holmes, è capace di raccogliere prove sulla base di evidenze scientifiche. Per questo  durante la Grande guerra il governo affidò alla Polizia di Stato  il compito di stanare disertori, spie e loro fiancheggiatori, compitò che seppe assolvere lontano dai riflettori della cronaca  con assoluta capacità e zelo.




Bellante. L’Associazione culturale Nuove Sintesi ricorda i martiri delle Foibe domenica 10 febbraio

 

Riceviamo e pubblichiamo

LA LEGGE 92 DEL 30 MARZO 2004 HA ISTITUITO LA GIORNATA DEL RICORDO IL 10 FEBBRAIO.

– Discorso commemorativo a cura del vice Sindaco di Bellante Teresa Di Berardino.

L’Ass.ne culturale Nuove Sintesi organizza la giornata commemorativa “FOIBE: UN FIORE IN RICORDO DEGLI ITALIANI MASSACRATI DALL’ODIO SLAVO-COMUNISTA e degli ESULI di ISTRIA, FIUME E DALMAZIA”.

DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019, ORE 11.00, PIAZZA MAZZINI (MONUMENTO AI CADUTI) – BELLANTE paese (TE).

“Nel 2019 c’è ancora chi crede che le foibe siano state una forzatura di qualche storico sprovveduto e non genocidio e una pulizia etnica ai danni degli italiani.

Siamo negli anni della Seconda guerra mondiale, sul confine orientale. E gli slavi, guidati dal comunista Tito, strappano centinaia e centinaia di italiani dalle loro case e li portano via. Li trascinano fino ai bordi di quei crepacci naturali che sono, appunto, le foibe: imbuti che sprofondano nelle voragini della terra fino a 200 metri. I partigiani titini mettono gli abitanti di quei luoghi in riga, con un filo di ferro legato al polso, fino a formare una catena umana. Il primo della fila viene fucilato e con il suo peso trascina nella foiba tutti gli altri. Vivi.”

16.000 ITALIANI UCCISI NELLE FOIBE E NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO DEI PARTIGIANI COMUNISTI SLAVI AGLI ORDINI DI TITO. FURONO MASSACRATI UOMINI, DONNE, VECCHI E BAMBINI LA CUI SOLA COLPA ESSER ITALIANI.

MOLTE VOLTE I PARTIGIANI SLAVI VIOLENTAVANO LE DONNE E LE BAMBINE DAVANTI AI MARITI O AD I GENITORI.

350.000 ITALIANI ESILIATI E SCACCIATI DALLE LORO TERRE, INDEGNAMENTE TRATTATI DAI GOVERNI DEL DOPOGUERRA, COME ITALIANI DI SERIE B.

UNA STORIA OCCULTATA PER DECENNI, UNA STORIA DOLOROSA, UNA STORIA TUTTA ITALIANA, UNA STORIA DI VILE SILENZIO.

Uniche bandiere consentite alla Cerimonia di Commemorazione il TRICOLORE italiano e le bandiere di ISTRIA, FIUME e DALMAZIA.

Associazione Culturale Nuove Sintesi – Bellante




Teramo. IL REGISTA GIORGIO TREVES OSPITE DI ALTERNATIVA CINEMA con il documentario “1938 – Diversi”

 

 

 

La programmazione di Alternativa Cinema, rassegna d’essai della multisala Smeraldo di Teramo, riprende mercoledì 16 gennaio col documentario di Giorgio Treves“1938 – Diversi”. Il regista sarà presente a entrambe le proiezioni (alle ore 18 e alle ore 21.30), per una chiacchierata col pubblico. Il film è proposto in collaborazione con l’associazione culturale Teramo Nostra e il Premio internazionale Gianni Di Venanzo per la fotografia cinematografica.

 

Nel 1938 lo Stato italiano promulgò le leggi razziali. Il popolo italiano, che non era antisemita, fu spinto dalla propaganda fascista ad accettare la persecuzione di una minoranza che viveva pacificamente in Italia da secoli. Gli ebrei furono colpiti da sanzioni, obblighi, espulsioni, umiliazioni, privazioni, fino all’internamento e alla deportazione. “1938 – Diversi”,proiettato fuori concorso alla 75ª Mostra di Venezia 2018, racconta attraverso il contributo di testimoni (tra gli altri la senatrice a vita Liliana Segre), storici, attori (Roberto Herlitzka, Stefania Rocca, Alessandro Federico), filmati d’epoca e animazioni, cosa comportò per gli ebrei italiani l’attuazione delle leggi razziali e come la popolazione, ebraica e non, visse razzismo e persecuzione.

 

Spiega il regista Treves: «Il film vuole contribuire ad approfondire cosa sia successo con la promulgazione delle leggi razziali, riflettendo su come nacquero, come furono accolte e quali conseguenze ebbero. Con l’aiuto di storici, accademici ed esperti abbiamo cercato, con linguaggio moderno, di analizzare i fatti, dando rilievo anche a documenti e materiali d’archivio poco conosciuti. La voce ufficiale della “grande storia” si intreccia alla “microstoria” dei racconti personali di testimoni che hanno vinto blocchi emotiviper raccontare le loro esperienze e i loro ricordi. Il film vuol essere non solo un approfondimento storico e didattico, ma soprattutto un’occasione di coinvolgimento emotivo degli spettatori per stimolare una riflessione e una presa di coscienza. Ricorrendo all’animazione, all’efficacia degli effetti digitali e alla sensibilità di noti attori che leggono le fredde disposizioni amministrative, i deliranti proclami e le strazianti pagine di diari ed epistolari, vogliamo che le parole diventino anche “immagine” ed emozione. Non credo sia solo un bisogno morale a spingermi a raccontare il periodo delle leggi razziali, né la necessità “privata” di sapere come abbiano vissuto e cosa abbiano sofferto i miei parenti e correligionari, né una generica urgenza che se ne sappia di più, ma sia soprattutto la convinzione che con un linguaggio diretto si debba risvegliare l’interesse dei giovani. Mai come ora la frase di Santayana “Chi non conosce il passato sarà destinato a riviverlo” ci deve essere di ammonimento».

Giorgio Treves (New York, 1945), aiuto di Rosi, De Sica, Visconti, ha esordito nel 1972 con “K-Z”, candidato all’Oscar come miglior documentario. “La coda del diavolo” del 1986 è il suo primo lungometraggio, vincitore del David di Donatello per il miglior esordio. Nel 2001 “Rosa e Cornelia” ha vinto la Grolla d’oro del pubblico e per le attrici (Chiara Muti e Stefania Rocca) e il Premio Di Venanzo per la fotografia (Camillo Bazzoni). Nel 2008 il suo documentario “Luchino Visconti – Le vie della Recherche” è al Festival di Roma, a Biarritz e Montreal. Nel 2014 il documentario “Gian Luigi Rondi: vita cinema passione” è a Venezia e vince Nastro d’argento e Globo d’Oro. Nel 2017 il docmovie “60: Ieri, Oggi e Domani” è candidato al David  e al Globo.

 

La rassegna Alternativa Cinema proseguirà con: “Il vizio della speranza” di Edoardo De Angelis (23 gennaio);“Achille Tarallo”, Antonio Capuano (il 30); “Il ragazzo più felice del mondo”, Gipi (6 febbraio); “Senza lasciare traccia”, Debra Gravnik (il 13). Spettacoli alle ore 18 e alle ore 21.30.

Biglietto d’ingresso 5 euro. Informazioni: 0861 415778, www.smeraldocinema.it




I.N.G.O.R.T.P. di Teramo regala la riproduzione della targa dedicata a “Francesco Paolo Rossi”

 

Consegnate anche 6 medaglie ricordo della 1° G.M. coniate dalla delegazione teramana

Verona. Walter De Berardinis e Franco Bulgarini della Questura di Verona

 

Giulianova. Il Commissario della delegazione teramana dell’Istituto Nazionale delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Walter De Berardinis, ha regalato per le festività natalizie 2018, al Questore di Teramo e di Verona, e Comune di Verona, la riproduzione fedele della targa posta il 2 novembre al cimitero monumentale di Giulianova in ricordo della Guardia di Città – Agente di Polizia giuliese, Francesco Paolo Rossi, morto nel 1918 nell’ospedale da campo della città scaligera. Al termine del centenario della fine della Grande Guerra, la delegazione teramana, la più antica associazione combattentistica italiana ancora in attività, ha omaggiato il Sig. Questore di Teramo, dott. Enrico De Simone; il Sig. Questore di Verona, dott.ssa Ivana Petricca, poi ritirato dal Sostituto Commissario Franco Bulgarini e al Sindaco di Verona, Avv. Federico Sboarina, poi ritirato dal Presidente della società filatelica scaligera Col. Michele Citro, omaggi librari, il fascicolo contenente le ricerche storiche condotte dal De Berardinis e la targa alla memoria dedicata all’Agente di P.S. nato a Giulianova nel 1879 e morto a Verona nel 1918. Le targhe saranno esposte nei loro rispettivi uffici di rappresentanza per testimoniare che anche le Guardie di Città – Agenti di Polizia contribuirono in modo efficace al mantenimento dell’ordine pubblico durante la Grande Guerra.

Verona. Walter De Berardinis con il Col. Michele Citro, Presidente della società filatelica scaligera

Inoltre l’I.N.G.O.R.T.P. di Teramo ha voluto ringraziare alcune personalità teramane particolarmente sensibili alle iniziative storiche-culturali della delegazione coniando sei medaglie commemorative in ricordo della Grande Guerra 1918/2018 a firma del suo Commissario: dott. Sandro Galantini, già Capo di Gabinetto del Comune di Giulianova;  dott. Mimmo De Carolis, Vice Questore e Capo di Gabinetto della Questura di Teramo; dott. Jozef Spanik, Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia; dott. Ettore Rossi, Comandate dell’11° reparto volo della Polizia di Stato di Pescara; Gabriele Barcaroli, dell’Istituto Gamma Investigazioni ed Enrico Cannella, dell’Archivio di Stato di Teramo.

Teramo. Walter De Berardinis con il Sig. Questore di Teramo,. Enrico De Simone




Roseto degli Abruzzi. Per non dimenticare 2018 – 7^ Edizione  Caduti e decorati rosetani della prima e seconda guerra mondiale 

Dal 10 al 17 novembre a Roseto degli Abruzzi nella sala consigliare del Municipio si svolgerà la settima edizione della manifestazione “Per non dimenticare”, che commemora quest’anno i soldati di Roseto degli Abruzzi caduti e decorati della prima e seconda guerra mondiale.

Per non dimenticare 2018

L’iniziativa, organizzata dal Circolo Filatelico Numismatico Rosetano con il patrocinio delll’amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi, ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri a potersi fregiare del logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima Guerra Mondiale 2014-2018.

per non dimenticare 2018

Per non dimenticare 2018, propone quattro mostre, un convegno sul tema della prima e seconda guerra mondiale, un annullo filatelico speciale e la presentazione di un libro.

Tempo Nuovo, l’ultima fatica editoriale del Professore Elso Simone Serpentini sulla RSI in provincia di Teramo, edito da Artemia Nova Editrice di Mosciano Sant’Angelo

Da sabato 10 fino a sabato 17 novembre si svolgerà la 7^ edizione della manifestazione “Per non dimenticare”, edizione 2018, organizzata dal Circolo Filatelico Numismatico Rosetano con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi.
Quest’anno l’evento commemora il 100° anniversario della prima guerra mondiale, ed è dedicata al ricordo del sacrificio dei tanti soldati caduti nel conflitto.

La manifestazione, quest’anno istituzionale, voluta dal sindaco di Roseto degli Abruzzi, Sabatino Di Girolamo, si svolgerà per una settimana all’interno del Municipio, nella sala consigliare.

Logo del centenario

L’evento vedrà diverse iniziative ed eventi collaterali tra cui un annullo filatelico postale speciale, quattro mostre tematiche, un convegno e la presentazione del libro dal titolo “Roseto degli Abruzzi. Caduti e decorati prima e seconda guerra mondiale”

Carlo De Berardinis, nato a Bellante, vissuto a Cologna paese, morto a Caoria, ospedale da campo 131 (Canal San Bovo – TN)

Il programma prevede, da sabato 10 a sabato 17 novembre ben quattro mostre a ingresso libero: “Caduti e decorati rosetani della prima e seconda guerra mondiale” a cura del Circolo Filatelico Numismatico Rosetano; “Filatelia nella prima e seconda guerra mondiale” con francobolli in esposizione che fanno parte della collezione Emidio D’Ilario; “Cartoline CRI prima guerra mondiale dipinte da Tommaso Cascella”, mostra curata dal collezionista Luciano Di Giulio.; “La famiglia De Berardinis nella prima e seconda guerra mondiale” con materiale messo a disposizione dal ricercatore storico Walter De Berardinis
Le mostre saranno aperte al pubblico da lunedì a sabato, tutti i giorni, dalle ore 9,00 alle 13,00 e il martedì e giovedì dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,00.

Sabato 10 novembre dalle ore 9,30 alle ore 13,00 sarà aperto, sempre presso il Municipio, un ufficio postale distaccato, e sarà attivato uno sportello filatelico dove sarà presentato un annullo filatelico speciale dalle Poste Italiane, in onore dei caduti e decorati rosetani della prima e seconda guerra mondiale. Saranno inoltre disponibili cartoline ricordo, preparate per l’evento.

Sempre sabato 10 novembre, con inizio alle ore 9,00, si svolgerà un convegno nel quale si parlerà della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, e dei tantissimi soldati di Montepagano e Roseto degli Abruzzi che hanno perso la loro vita per la Patria.

Dopo i saluti del sindaco di Roseto degli Abruzzi, Sabatino di Girolamo, ci saranno gli interventi della dott.ssa Carmela Di Giovannantonio che illustrerà il valore che ricopre l’Archivio di Stato di Teramo nel territorio, da lei diretto; dal LGT. Domenico Caccia, Segretario Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro che illustrerà gli scopi dell’istituzione; del Vicario Generale della Famiglia dei Discepoli, Don Cesare Faiazza che parlerà di Don Giovanni Minozzi e dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia; del Dott. Luca Angeli che parlerà dei soldati di Montepagano deceduti con la divisa americana; del prof. Elso Simone Serpentini che parlerà della seconda guerra mondiale e del suo ultimo libro dal titolo “Tempo nuovo”.

Il presidente del Circolo Filatelico Numismatico Rosetano, Emidio D’Ilario e il giornalista Luciano Di Giulio, in qualità di autori, al termine del convegno presenteranno e illustreranno il loro libro dal titolo “Roseto degli Abruzzi. Caduti e decorati, prima e seconda guerra mondiale”.

Il libro, scritto dai rosetani D’Ilario-Di Giulio, vogliamo sottolinearlo (così come l’intera manifestazione) ha ricevuto un importante e gratificante riconoscimento, infatti ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri a potersi fregiare del logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima Guerra Mondiale 2014-2018, scelto dalla stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel libro oltre a essere stati inseriti in due distinte parti e in ordine alfabetico tutti i nomi dei soldati caduti nella prima e seconda guerra mondiale, gli autori hanno inoltre inserito, in altro capitolo, i nomi dei soldati che hanno ricevuto una decorazione (medaglia d’argento al valor militare, medaglia di bronzo al valor militare e croce di guerra al valor militare) per il loro atto eroico, con la relativa motivazione.
Il libro poi nei suoi 4 capitoli e nelle sue 10 parti illustra il periodo delle due guerre vissute, la prima nel Comune di Montepagano e la seconda nel Comune di Roseto degli Abruzzi.

Chiamato alla manifestazione il dott. Mario De Bonis che durante il convegno reciterà per l’occasione due preghiere per i caduti, per onorare i soldati, “eroi” non tornati a casa dopo i vari combattimenti nelle due guerre.

Il comitato organizzatore della manifestazione ha rintracciato e invitato per la giornata di sabato 10 novembre alcuni parenti dei soldati che portano lo stesso loro cognome, presenti e scritti nel volume in modo da consegnare loro, durante il convegno, un attestato di partecipazione, per documentare lo spirito dell’iniziativa, voluta e etichettata come “Per non dimenticare”.

Saranno presenti, come invitati a presenziare, i rappresentanti delle forze armate (Carabinieri, Esercito Italiano, Marina Militare, Guardia di Finanza, Aereonautica Militare, Ordinariato Militare, Croce Rossa Italiana, Smom) oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine.

Medaglia del centenario al caduto Carlo De Berardinis

Invitati all’evento le associazioni d’arme e combattentistiche del territorio oltre a rappresentanti del panorama militare nazionale.

La manifestazione sarà corredata da due cartoline ricordo preparate dal comitato organizzatore, disponibili per i presenti, in modo da poter essere anche obliterate, con l’annullo postale, come posta in partenza nell’ufficio postale posizionato all’interno del Municipio di Roseto degli Abruzzi.

A moderare l’incontro sarà Walter De Berardinis, nella sua doppia veste di Giornalista e di Commissario della Delegazione dei Teramo dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.




Giulianova. In cantiere le iniziative per il 100° anniversario della Vittoria 1915-1918 e giornata delle Forze armate. Il 4 ottobre prima riunione in Comune con le associazioni d’Arma e combattentistiche.

Sinergia Comune-associazioni combattentistiche per la predisposizione delle
iniziative in occasione del 100° anniversario della Vittoria (1915-1918) e
per la giornata delle Forze Armate e dell’Unità nazionale.
Giovedì 4 ottobre, nella Sala consigliare del Comune, le associazioni
d’arma e combattentistiche di Giulianova, facenti capo ad Assoarma, si
riuniranno per definire il programma di massima.

Monumento caduti della grande guerra di Giulianova foto Walter De Berardinis – FOTO ARCHIVIO

All’incontro
prenderanno parte i referenti delle associazioni Combattenti e reduci,
Genieri e trasmettitori, Marinai d’Italia, Arma Aeronautica,
Carabinieri, Polizia di Stato, Famiglie dei Caduti e Dispersi in guerra,
Croce Rossa Italiana, Artiglieri d’Italia, CISOM Ordine di Malta,
Polizia Penitenziaria, Vittime Civili di Guerra, Protezione Civile e, per
la prima volta, l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore al
Pantheon.

Prima Guerra Mondiale

Molte le novità che si profilano per le celebrazioni di quest’anno. Per
il 2 novembre, infatti, oltre alla deposizione delle corone ed alla Santa
Messa cui per la prima volta parteciperà un rappresentante del Sovrano
Militare Ordine di Malta, nel cimitero si procederà allo scoprimento della
targa in ricordo dell’agente di Polizia – Guardia di Città giuliese
Francesco Paolo Rossi, morto a Verona durante la 1^ Guerra Mondiale,
figura riscoperta grazie alle ricerche storiche del Commissario per la
delegazione di Teramo delle Guardie d’Onore Walter De Berardinis.
Verranno inoltre letti tutti i nomi, cognomi ed età dei 144 caduti della
Grande Guerra.

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia

Il 3 novembre, per chiudere degnamente il 100° anniversario, si terrà un
convegno su “Giulianova e la Guerra 1915-1918” con lo storico
Sandro Galantini che relazionerà sulle vicende cittadine nell’ultimo
anno di guerra, il 1918, mentre De Berardinis illustrerà due progetti per
il 2019 ed alcune notizie inedite sui 144 caduti di Giulianova.
Il 4 novembre, grazie all’azione di supporto dell’Amministrazione
comunale, si avrà la chiusura solenne del centenario con la Fanfara dei
Bersaglieri di Pescara e lettura di tutti i caduti della 1^ Guerra
mondiale in prossimità del monumento ai Caduti al lato della chiesa di San
Flaviano. Poi sfilata finale al Lido, sul Lungomare, e chiusura della
manifestazione con la lettura dei marinai caduti nella Grande guerra non
presenti nella lapide di piazza Dalmazia.




Lo scorso 14 settembre l’Ana ha inaugurato in Russia il “Ponte degli Alpini per l’amicizia”, donato dall’Associazione alla popolazione di Livenka (nome attuale di Nikolajewka).

Proprio su quel ponte, nel 1943, passarono gli alpini in ritirata dal fronte del Don continuando la loro straziante marcia verso l’Italia, per poter ritornare a casa. In concomitanza con l’inaugurazione l’Associazione ha voluto rendere omaggio ai Caduti in Russia nel 75° anniversario della battaglia di Nikolajewka e celebrare il 25° dell’Asilo Sorriso, donato venticinque anni fa dall’Associazione alla popolazione di Rossosch, che fu sede del Comando del Corpo d’Armata Alpino.

“Questo nuovo dono fatto alla popolazione russa rappresenta un dato reale ma anche ideale e metaforico in quanto simbolo dell’amicizia tra noi e il popolo russo. Un tempo eravamo venuti da invasori ma attraverso queste iniziative siamo tornati da amici e questi segni stanno lì a testimoniare questa nostra volontà che vuol essere per sempre”, queste le parole del Presidente dell’Ana Sebastiano Favero in occasione dell’inaugurazione del ponte, alla presenza dei vertici dell’Associazione e del comandante delle Truppe Alpine generale Claudio Berto.

Il ponte, ideato su progetto tecnico di Zeta Ingegneria del Consigliere nazionale Luciano Zanelli e su calcoli strutturali della Inte.co Srl è in acciaio, ha una lunghezza di 12 metri su unica campata, la larghezza di 6 e l’altezza di 4. Sui parapetti sono raffigurati degli alpini in marcia a ricordare la tragica ritirata ed è stato inserito il logo dell’Ana e lo stemma della città di Livenka. La realizzazione è stata curata da Cimolai Spa, azienda altamente specializzata in costruzioni metalliche, il cui proprietario, Armando, ha voluto ricordare con l’opera il fratello Giovanni, classe 1919, alpino nella 12ª compagnia del Tolmezzo, reduce dai fronti russo e greco-albanese.

Da San Quirino (Pordenone) dove è stato benedetto il 2 dicembre dello scorso anno dal vescovo di Concordia-Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini, il ponte è stato trasportato in Russia e poi assemblato e montato dai volontari alpini sotto la direzione tecnica dell’alpino Giovanmaria Rizzi, esperto imprenditore del settore.

La tre giorni è stato un momento importante per ricordare gli alpini in un luogo simbolo della ritirata, ma anche per rinnovare quello spirito di solidarietà, foriero di amicizia e collaborazione tra i popoli.




“Papa Francesco Benedice i partecipanti della 17^ Giornata Nazionale Mauriziana a Pescocostanzo”

Basilica gremita dalle rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Basilica gremita a Pescocostanzo d’Abruzzo per la celebrazione della 17^ Giornata Nazionale Mauriziana, con la partecipazione straordinaria di una numerosa delegazione di devoti al Santo Martire Maurizio dalla Svizzera e dal Sudtirol alla presenza delle rappresentanze interforze di Decorati Medaglia d’Oro Mauriziana di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza, unitamente alle rappresentanze con gonfalone dei Comuni degli altipiani maggiori. Numerose le Associazioni Militari Combattentistiche e d’Arma intervenute unitamente agli Alpini per rendere omaggio al loro Santo patrono Maurizio. La Messa solenne è stata officiata da Mons. Gabriele Teti, membro del Capitolo Onorario di San Maurizio coadiuvato dal clero locale che ha dato anche lettura della Benedizione Apostolica inviata da Papa Francesco ai convenuti per  questo importante appuntamento eucaristico interforze. Al termine del sacro rito sono seguiti gli interventi di saluto di Gioacchino Sciullo del Comune di Pescocostanzo e del Presidente della Fondazione Mauriziana Francesco Donatelli che ha ringraziato in modo particolare il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta per l’apprezzamento rivolto alla Fondazione. Numerosi sono stati i messaggi augurali pervenuti dai Capi di Stato Maggiore delle varie forze armate e corpi di polizia dello stato e dalle autorità istituzionali, particolarmente applaudito dai presenti, il messaggio del Generale Claudio Graziano per i contenuti altamente significativi. Al termine dell’incontro il presidente onorario della Fondazione Mauriziana Sergio Paolo Sciullo della Rocca decorato Medaglia d’Oro Mauriziana del Corpo degli Alpini, ha ringraziato per la loro presenza gli alpini della Sezione ANA Abruzzi, della Sezione ANA Molise, le Sezioni Decorati Mauriziani intervenute con le loro Dame e le Delegazioni di abruzzesi emigranti provenienti dalla Svizzera e dal Sudtirol congiuntamente ai coordinatori della giornata nazionale mauriziana Luigi Sette, Errico Bigante e Gabriele Cialente, comunicando inoltre ai convenuti e agli organi della pubblica informazione che il prossimo anno saranno maggiormente incrementati sia gli appuntamenti culturali mauriziani e sia gli incontri tra le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

ALLEGATA – Foto: di Foto Arte Valentino Di Stefano.




8 SETTEMBRE 1943 – 2018: 75° ANNIVERSARIO ARMISTIZIO Testimonianze dei prigionieri di guerra alleati al Campo n. 78 di Sulmona

 

di Mario Setta

Mario Setta

 

SULMONA – Durante la seconda guerra mondiale (1940-1945), al Campo fu assegnato il n. 78 e divenne luogo di detenzione dei prigionieri alleati anglo-americani, catturati prevalentemente nella campagna d’Africa. Secondo una mappa del settembre 1943 pubblicata da The Red Cross and St. John War Organization i prigionieri di guerra (POW, Prisoner Of War), detenuti nei campi di concentramento italiani erano più di centomila. Lo storico inglese Roger Absalom, il maggiore esperto sui prigionieri di guerra alleati in Italia, parla di circa 80.000 prigionieri alleati in Italia. Al Campo 78 ve n’erano oltre tremila. Dopo l’8 settembre, con l’occupazione tedesca, parecchie centinaia fuggirono e si incamminarono a piedi verso sud per raggiungere i compagni dell’esercito alleato, altre centinaia furono accolti dalle famiglie sulmonesi e abruzzesi e aiutati a nascondersi, alimentarsi, difendersi dai rastrellamenti. Si tratta di una delle pagine più belle di solidarietà umana, passata alla storia come “Resistenza Umanitaria”.

 

  1. La descrizione del Campo di JOHN ESMOND FOX, nel 1942: E’ strano rilevare come uomini di varia estrazione sociale, diversi per lingua e costumi, credo e razza, imprigionati insieme per qualche crudele capriccio del fato, dominati con la forza, privati e spogliati della propria individualità e ridotti al solo comune denominatore di esseri umani, siano capaci di gettar via l’orgoglio e il pregiudizio per un legame di amicizia, trovando uno scopo di vita e lottando contro un comune nemico.”

(J. E. Fox, Spaghetti and Barbed Wire tradotto in italiano con il titolo Spaghetti e filo spinato)

 

  1. Per molti prigionieri l’ambiente e il clima culturale della classicità latina servono ad alleviare le sofferenze della prigionia. In quest’ottica, infatti, DONALD I. JONES sembra quasi aggrapparsi ad Ovidio per farne un modello ed un maestro di vita. Sotto l’aspetto della vita quotidiana fa notare che il regolare invio dei pacchi della Croce Rossa, che si aggiungevano alle insufficienti razioni italiane, permise loro di sopravvivere nel periodo tra l’ottobre del 1942 e il settembre 1943 a Sulmona, concludendo “ed eravamo in buona salute.” (D. Jones, Escape from Sulmona, Fuga da Sulmona, ed. Qualevita, Torre dei Nolfi 2002)

 

  1. JOHN FURMAN, trasferito a Sulmona dal Campo n. 21 di Chieti, scrive:

«Partii con un convoglio il pomeriggio del 23 settembre; e circa due ore dopo arrivai in un campo, cinque miglia a nord di Sulmona. Lì ci ritrovammo con gli amici partiti coi convogli precedenti, e ci affrettammo a farci descrivere tutti i particolari delle fortificazioni del campo, che erano riusciti a osservare. Un certo numero di ufficiali – compreso all’incirca fra dieci e cinquanta – aveva messo in atto un piano di fuga la notte precedente. Le sentinelle vi facevano la guardia, armate di torce e di altri mezzi anche più offensivi. Al di là del recinto esterno, erano piazzate le mitragliatrici con un buon campo di tiro.»

(John Furman, Be not fearful, in italiano Non aver paura, Garzanti, Milano 1962).

 

  1. WILLIAM SIMPSON non metterà piede nel campo di Fonte d’Amore, perché poco prima di arrivare, salta dal camion e si dà alla fuga. Racconta: «Quando svoltammo dalla strada principale… Afferrai una barra sopra la testa, saltai sul sedile, poggiai il piede sinistro sulla coscia del londinese e mi accucciai. Da quel lato c’era una siepe alta. Il cuore mi batteva. Le marce grattavano. Il camion incominciò ad accelerare. Gelai. Era un suicidio. Mi salvai”.

(William Simpson, A Vatican Lifeline ’44, tradotto in italiano col titolo La guerra in casa 1943-1944. La resistenza umanitaria dall’Abruzzo al Vaticano).

 

  1. SAM DERRY, The Rome Escape Line, Linea di fuga 1943-1944: Sulmona-Roma-Città del Vaticano, Qualevita 2011.

L’autore, Sam Derry, dopo il suo audace salto dal treno che lo sta conducendo da Sulmona a Roma e da qui in Germania, si nasconde in un pagliaio nelle vicinanze di Roma, a Salone. In seguito, nascosto su un carretto, sotto un cumulo di cavoli, raggiunge Roma e incontra Mons. O’Flaherty, che lo ospita prima al Collegio Teutonico, poi nella Città del Vaticano e che insieme creeranno la Rome Organization, salvando oltre tremila persone tra prigionieri alleati ed ebrei.

 

  1. JACK GOODY, Oltre i muri. La mia prigionia in Italia, Il mondo 3 edizioni, Roma 1997.

Jack Goody, antropologo di fama mondiale, docente a Cambridge, fuggiasco sulle montagne della Valle del Sagittario, dopo essere saltato dal treno che lo portava in Germania. In una conferenza all’università di Teramo ha detto: «Non ho passato molto tempo in Abruzzo, ma il tempo che vi ho passato è stato molto intenso e mi ha segnato per sempre.» Nel maggio 1998 è tornato in Abruzzo, a visitare il Campo di concentramento n. 78 di Fonte d’Amore, a Sulmona. Da uomo libero, dopo più di mezzo secolo, Goody si è avvicinato alla baracca che l’aveva visto prigioniero ed è rimasto solo, pensoso, in lacrime.

 

  1. UYS KRIGE è uno dei più grandi scrittori sudafricani, autore di poesie, racconti, opere teatrali. Amico di Ignazio Silone, che parla di lui nella prefazione al dramma “L’avventura di un povero cristiano”, scrive un’opera dal titolo “The way out”, tradotta in italiano con il titolo “Libertà sulla Maiella”(ed. Vallecchi, Firenze 1965),  nella quale narra dettagliatamente la sua prigionia al Campo ’78 e la sua fuga, accolto dai contadini di Villa Giovina a Bagnaturo, dai pastori alla “casa delle vacche”, e in seguito a Campo di Giove, a Palena, a Gamberale fino al Molise, dove si ricongiungerà con gli alleati.

 

  1. AA.VV. (a cura di Rosalba Borri-Luisa Fabiilli-Mario Setta), E si divisero il pane che non c’era, nuova edizione a cura dell’Ass. Cult.“Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”, Qualevita, Torre dei Nolfi 2009; “Bellissimo libro che hanno scritto gli alunni e gli insegnanti di una scuola di Sulmona e che  io conservo gelosamente” (CARLO AZEGLIO CIAMPI, Presidente della Repubblica Italiana); “Fascinating – and  moving – reading” (T.L. RICHARDSON, Ambasciatore Britannico in Italia)

 

  1. Roger Absalom, A Strange Alliance, tradotto in italiano col titolo L’alleanza inattesa: Mondo contadino e prigionieri alleati in fuga in Italia (1943-1945), a cura di “Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation”, ed. Pendragon, Bologna 2011.

 

  1. Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta, Terra di Libertà, storie di uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale, ed. Tracce, Fondazione Pescarabruzzo, 2014; “L’epopea misconosciuta della gente abruzzese che accolse, nascose e sfamò i fuggiaschi italiani e stranieri dopo l’armistizio dell’8 settembre”, Giuliano Capecelatro su rivista “Leggendaria”.

 

 




Editoria. LA SECONDA VITA Preziosi cimeli della Grande Guerra – Arte e artigianato di trincea in Italia

 

Autori Giovanni Dalle Fusine e Giacomo Molon, in una ricerca a quattro mani recentemente pubblicata dall’editore Atelier Grafico di Schio. “Arte da trincea”, o meglio arte dalla trincea, poiché ogni materia prima per comporre questi manufatti ha il comune denominatore di giungere dal fronte di mille battaglie quotidiane: contro le armi del nemico, la sete, la fame, la necessità di scrivere ai famigliari, di fare luce nel buio dei ricoveri, di guadagnarsi qualche lira per l’acquisto di un pezzo di pane, un fiasco di vino. Schegge, spolette, proiettili e corone di forzamento diventano fonte per creare e forgiare ricordi della vita militare. Oggetti creati per sterminare masse di uomini si trasformano in elaborazioni da ammirare ed apprezzare; è la “metempsicosi” del metallo che rinasce a miglior vita, finalmente positiva.

Prima Guerra Mondiale

Il lavoro di catalogazione nasce dal desiderio di promuovere e divulgare ulteriormente la conoscenza della cosi detta “trench art”, di chi la creò e di chi ne usufruì, focalizzando l’attenzione e la ricerca, come inserito nel sottotitolo, sul fronte italo-austrongarico. Si tratta di una prospettiva quasi esclusivamente italiana tenendo ben presente la situazione europea nella quale nasce e si confronta l’italica trench art.

 

13,00 € -140 Pagine , più di 100 foto a colori -Edizioni Atelier Grafico