Pescara. MEDAGLIA D’ORO VALORE CIVILE A POPOLO ABRUZZESE, ANPI: “GRAVISSIMA EQUIPARAZIONE VITTIME-CARNEFICI” ‘Motivazioni insufficienti, no a banalizzazione Resistenza’

 

Pescara, 23 aprile. Il Comitato Provinciale dell’ANPI “Ettore Troilo” ritiene che, se non diversamente motivata, la proposta di assegnare una medaglia d’oro al Valore Civile al Popolo abruzzese per le sofferenze patite durante la seconda guerra mondiale, pur lodevole nelle intenzioni, rischia di mettere sullo stesso piano gli Abruzzesi che hanno patito e combattuto il nazifascismo con coloro che invece il nazifascismo lo hanno appoggiato e che per esso si sono adoperati, stabilendo in tal modo una insopportabile equiparazione tra vittime e carnefici: ne deriverebbe uno svilimento ed una banalizzazione della complessità delle vicende belliche e della Resistenza, intesa in ogni sua forma, che non è in alcun modo accettabile.

È vero che siamo nel campo delle vicende civili e non militari e che le valutazioni esulano da considerazioni di ordine bellico, ma il riconoscimento di un valore è un atto complessivo, generale, che deve fare i conti con la Storia senza forme di revisionismo.

Le vicende che vanno dal settembre ’43 al giugno ’44 non possono essere liquidate con un riconoscimento al Valore Civile generico e generalizzato, utile esclusivamente all’affermazione di una “abruzzesità” spendibile per fini che nulla hanno a che fare con la Storia.

Le distruzioni e le sofferenze causate dalla presenza nella nostra regione della Linea Gustav individuano chiare e precise responsabilità in capo agli occupanti nazisti ed ai loro alleati fascisti, che erano anche abruzzesi: a loro vanno addebitate le fucilazioni di patrioti a Bussi e Pescara; a loro va attribuita l’uccisione di quasi 1000 civili inermi nella Regione; a loro bisogna rimandare per la deportazione dai territori abruzzesi di centinaia di ebrei ed oppositori politici; ed è loro la responsabilità della morte di circa 50.000 militari italiani internati nei campi di concentramento tedeschi per non aver voluto aderire alla repubblica fascista.

Una generica intestazione della Medaglia d’Oro al Valore Civile al Popolo abruzzese, senza alcun distinguo, farebbe torto a chi effettivamente in quei giorni tragici si adoperò per la rinascita della Patria, svuotando la Storia dei suoi contenuti essenziali: abbiamo sempre sostenuto che, al di là dell’umana pietà, i morti in guerra non sono tutti uguali, perché le motivazioni che spinsero a combattere, resistere e morire erano non diverse, ma opposte. Per questo motivo bisogna riconoscere con chiarezza che l’opposizione al nazismo ed al fascismo fu un atto politico, ed è altresì necessario, per questo stesso motivo e al di fuori di ogni forma di revisionismo, distinguere con chiarezza chi combatté per un mondo diverso e migliore da chi abbracciò le ideologie basate sul predominio razziale e sul pensiero unico. Ad ognuno le sue responsabilità.

Il Comitato Provinciale dell’ANPI “Ettore Troilo”, conoscendo e riconoscendo il contributo di una parte importante delle genti d’Abruzzo, la nostra parte migliore, alla liberazione della Regione e dell’Italia dal nazifascismo, è dunque favorevole all’attribuzione della medaglia d’oro; ritiene, tuttavia, che essa debba essere assegnata esclusivamente quelle donne e a quegli uomini d’Abruzzo che decisero di opporsi alla barbarie nazifascista, individuando nella Resistenza, in ogni sua forma, lo strumento per il raggiungimento della nostra libertà.




Monza. Mostra e Convegno sulla Prima Guerra Mondiale

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Bellante. L’ASSOCIAZIONE CULTURALE NUOVE SINTESI ORGANIZZA UNA COMMEMORAZIONE “UNA ROSA IN MEMORIA DEI CADUTI DELLA GUERRA DEL SANGUE CONTRO L’ORO 1940 – 1945”.

DOMENICA 23 APRILE 2017, L’ASSOCIAZIONE CULTURALE NUOVE SINTESI ORGANIZZA UNA COMMEMORAZIONE “UNA ROSA IN MEMORIA DEI CADUTI DELLA GUERRA DEL SANGUE CONTRO L’ORO 1940 – 1945”.

IL SANGUE ITALIANO SPARSO SUI FRONTI D’EUROPA, ASIA E AFRICA VA RISPETTATO E ONORATO.

SI RICORDERANNO TUTTI I COMBATTENTI IN GRIGIOVERDE E IN CAMICIA NERA CHE AFFRONTARONO CON SPIRITO INDOMITO UNA GUERRA TERRIBILE.

COMMEMORAZIONE ORE 10.30, PRESSO MONUMENTO DEI CADUTI, BELLANTE PAESE.

 

DAVIDE D’AMARIO

RESP. NUOVE SINTESI




Giulianova. Annuario “La Madonna dello Splendore”. Il 20 aprile presentazione nella Cripta di S. Flaviano.

 

Il 20 aprile, alle ore 18 nella Cripta di S. Flaviano, si terrà la consueta
presentazione dell’Annuario “La Madonna dello Splendore”, giunto ormai
al trentaseiesimo numero.Copertina annuario La Madonna dello Splendore 2017
Coordinati da Cinzia Falini, dopo i saluti del sindaco Francesco
Mastromauro. del parroco don Abramo Olivieri e del presidente del Comitato
festeggiamenti Luigi Martinelli, prenderanno la parola Sergio Di Diodoro,
Sirio Maria Pomante, Luigi Girolami, Sandro Galantini e Maria Luisa De
Santis.
L’Annuario, folto di 136 pagine e ricco di immagini d’epoca, molte
delle quali inedite, aduna contributi di carattere
storico-letterario-artistico delineando, attraverso gli scritti di
studiosi e appassionati ricercatori anche di provenienza extraregionale,
un intrigante percorso nelle vicende giuliesi attraverso i secoli offrendo
altresì interessanti notizie di carattere culturale.

………………………………….

All’interno della rivista,  l’articolo del nostro direttore, Walter De Berardinis, sulla rocambolesca morte del marinaio Salvatore Baldini deceduto durante il primo conflitto mondiale con la nave “Alfredo Cappellini” davanti le acque di Senigallia. Per uno strano gioco del destino era stato dimenticato sia dalla sua città natale, Teramo; ma anche dalla sua città adottiva, Giulianova.

giulianovanews.it




“Aspettando il 25 aprile…72 anni di libertà e democrazia in Italia”: una settimana di commemorazioni a Montorio al Vomano.

 

Tutte le iniziative in programma dal 18 al 25 aprile a cura della locale sezione Anpi

 

MONTORIO AL VOMANO – “Aspettando il 25 aprile…”: a Montorio al Vomano in programma una settimana di celebrazioni, dal 18 al 25 aprile, per commemorare 72 anni di libertà e democrazia in Italia e il consigliere onorario Lucio Marchegiani. L’iniziativa è promossa dall’Anpi di Montorio con il patrocinio del Comune e dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea e in collaborazione con l’Università di Teramo, il progetto “Atlante delle stragi nazifasciste in Italia” e l’associazione Monte D’Oro.

locandina Anpi Montorio

Prosegue la collaborazione tra il Comune e l’Anpi per trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Montorio, Alfonso Di Silvestro -, anche con linguaggi diversi e vicini alla sensibilità contemporanea come quello del teatro”.

 

Questa iniziativa giunge a conclusione di un importante progetto di studio sullo stragismo sui civili in Italia durante la seconda guerra mondiale – afferma la presidente dell’Anpi di Montorio, Sabrina Evangelista -, che assume grande rilevanza anche alla luce degli eventi attuali, come nel caso delle stragi siriane. Il compito dell’Anpi è appunto quello di perpetuare la memoria, dando forte impulso alle attività didattiche e formative”.

Martedì 18 aprile alle ore 18, nel foyer del Cineteatro comunale si terrà la discussione pubblica dal titolo “Guerra ai civili. Stragi di inermi in Italia e in Abruzzo durante la seconda guerra mondiale” con presentazione del volume”Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”. Dopo i saluti dei promotori, interverranno gli storici dell’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza: Enzo Fimiani, Ilaria Del Biondo, Nicola Palombaro e Pasquale Iuso dell’Università di Teramo. Saranno presenti anche alcuni ricercatori del gruppo abruzzese dell’Atlante.

 

Intermezzi letterari a cura dell’attore Vincenzo Macedone. L’iniziativa è riconosciuta dal MIUR come evento di formazione e aggiornamento del personale docente. Il 24 aprile, alle ore 21, sempre al Cineteatro comunale spettacolo teatrale “Banditen. I partigiani che salvarono l’Italia” a cura della Compagnia dei Guasconidi Pescara (ingresso libero). La rappresentazione, che narra le vicende della Brigata Maiella, è stata già allestita a Montecitorionell’ambito del “Ciclo delle domeniche aperte presso la Camera dei Deputati”.Infine la Festa della Liberazione si celebra, alle ore 11, con la Santa Messa in memoria dei martiri per la lotta di Resistenza al nazifascismo. Alle 11.45 seguiranno il Corteo e la deposizione di una corona presso il Monumento alla Resistenza alla presenza delle autorità civili e militari.

 




Al via il bando per il “Premio Amnesty International Italia Emergenti” fra le canzoni iscritte entro l’11 marzo si assegnerà il Premio Web Social

 

 

 

Un concorso unico in Italia, giunto al traguardo della 20a edizione. È il “Premio Amnesty International Italia Emergenti” inserito come sempre in Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, il festival musicale promosso dall’Associazione Voci per la Libertà con Amnesty International Italia e che quest’anno si terrà dal 20 al 23 luglio a Rosolina Mare (RO).

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Sul sito www.vociperlaliberta.it è da poco online il nuovo bando di concorso del Premio, a cui possono partecipare tutti gli artisti che abbiano un brano legato al tema dei diritti umani, in qualsiasi lingua o dialetto e con qualsiasi genere musicale.

La scadenza del bando è fissata per il 22 aprile, ma gli artisti che si iscriveranno entro l’11 marzo avranno una ulteriore possibilità. Fra tutti loro infatti il pubblico potrà votare online il brano migliore, conferendo il Premio Web Social e facendo accedere direttamente l’artista vincitore alle semifinali della fase live.

 

Fra tutte le iscrizioni arrivate entro il 22  aprile ci sarà inoltre il Premio Under 35 che consentirà al migliore giovane di accedere alle semifinali del concorso. L’Associazione Voci per la Libertà sceglierà poi altre sei proposte, che si batteranno assieme al Premio Web Social e al Premio Under 35 nel concorso dal vivo a Rosolina Mare. Qui una giuria prestigiosa di addetti ai lavori assegnerà il Premio Amnesty International Italia Emergenti.

 

Vuoi partecipare? Basta avere una canzone a sostegno dei diritti umani (hai mai letto la Dichiarazione universale sui diritti umani? Sa essere una potente fonte di ispirazione) e iscriversi entro il 22 aprile 2017 (entro l’11 marzo  se si vuole concorrere anche al Premio Web Social).

 

Tutte le informazioni sul concorso, i premi, le modalità di iscrizione e il bando completo sono disponibili sul sito www.vociperlaliberta.it

 

 

 

ALBO D’ORO

2016 Do’ Storieski

2015 Adolfo Durante

2014 Mud

2013 Leo Miglioranza

2012 Novadef

2011 Areamag

2010 Piccola Orchestra Karasciò

2009 Terzobinario

2008 Elena Vittoria

2007 Marcosbanda

2006 ‘A 67

2005 Sancto Ianne

2004 Riserva Moac

2003 Nuovi Orizzonti Artificiali

2002 Il Combo Farango

2001 Livido

2000 Re del Deseo

1999 Frank Paulis Band

1998 Versi Banditi

 

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ASSOCIAZIONE CULTURALE VOCI PER LA LIBERTA’
www.vociperlaliberta.it
www.amnesty.it




L’ANVCG onlus (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), promuove un’iniziativa congiunta storico-educativa e solidale dal titolo “Tra memoria e solidarietà”

L’ANVCG onlus (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), promuove un’iniziativa congiunta storico-educativa e solidale dal titolo “Tra memoria e solidarietà” incentrata sulla commemorazione dell’82° anniversario dell’esplosione della nave “Charles Anderson” nel Porto di Bari e presentazione dell’Antologia “100 Voci per Amatrice e…”. Tale antologia è stata presentata recentemente, giovedì 9 marzo, nell’Aula del Consiglio Regionale della Puglia. 17841661_10210474012419696_1944967467_nIl testo è stato realizzato da cento scrittori, artisti e fotografi italiani i cui proventi dell’opera sostenteranno la rinascita della Biblioteca di Amatrice e, in seguito, di altre realtà danneggiate nell’Italia centrale dal terremoto del 24 agosto 2016 e dalle scosse proseguite per mesi con fasi di elevata intensità sismica. L’evento culturale si realizzerà nella Città Metropolitana di Bari il giorno 10 aprile, alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare della Città Metropolitana, ex Palazzo della Provincia, durante il quale ascolteremo i relatori chiamati ad intervenire, come: sen. Massimo Cassano, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; prof. Giovanni Procacci, già senatore della Repubblica Italiana; Lorenzo Lionetti, vice-presidente del Municipio 1 di Bari; prof. Vito Antonio Leuzzi, presidente dell’IPSAIC (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea); Waldemaro Morgese, presidente AIB – Sez. Puglia; Luigi Nacci, Presidente Provinciale Bari ANVCG onlus; Lorenzo De Napoli, caporeparto esperto VV.FF.; Francesco Pomes, Vice Presidente ANVCG e testimone dell’esplosione; prof.ssa Santa Vetturi, ( Presidente dell’Associazione Virtute e Canoscenza)  e curatrice dell’Antologia “100 Voci per Amatrice e…”.

Partecipano all’incontro Stefano Ruocco (WIP edizioni) ed alcuni degli autori dell’Antologia.

Modera l’incontro Giovanni Lafirenze, referente Dipartimento Ordigni Inesplosi dell’ANVCG onlus. Ingresso Libero.




L’abruzzese Emidio Pasqualucci morì coraggiosamente nella “Guerra del Vietnam”.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 31 marzo 2017emidio

L’abruzzese Emidio Pasqualucci morì coraggiosamente nella “Guerra del Vietnam”. Era nato  nella frazione di Casentino, comune di Sant’Eusanio Forconese (AQ), il 7 maggio del 1950 e poi, come recita il testo di una canzone cantata da Morandi,  “adesso è morto nel Vietnam” .

Emidio Pasqualucci nacque nella frazione di Casentino, oggi comune di Sant’Eusanio Forconese (AQ) (all’epoca probabilmente comune di S. Demetrio nè Vestini) , il 7 maggio del 1950 da Vincenzo (n. 1921)  e Pasquina Serafini (n. 1922). Negli anni ’50 la famiglia Pasqualucci decise di emigrare per gli Stati Uniti. Qui ad Annapolis, contea di Anne Arundel, nello stato del Maryland papà Vincenzo aprì, aveva imparato il mestiere in Abruzzo, un salone da barbiere: il “Vince’s Barber Shop”. La sua bravura e la sua simpatia gli consentirono un assai dignitosa vita. Oltre a Emidio la famiglia era composta da altri fratelli e sorelle. Il giovane Emidio iniziò sin da piccola a frequentare, aiutando il padre, la barberia. Quello sarebbe dovuto essere il suo mestiere. Ma arrivò, purtroppo, la chiamata dei “Marine Corps” e con lei l’ordine di partire per la “Guerra del Vietnam”. Prima però, il giovane abruzzese, volle sposare Sandra la sua amata ragazza.  Arrivò in Vietnam il 24 maggio 1969 dove venne inquadrato, come “mitragliere”,  con la “ 1° Divisione Marine – 3° Battaglione –  1° Compagnia”. Fu immediatamente inviato nei luoghi più “caldi” del conflitto. Si mostrò, da subito,  coraggioso ed ardito. Erano trascorsi pochissimi giorni dal suo arrivo quando si offrì, volontario, per una rischiosa azione. Era il 10 giugno del 1969  e nella provincia di Quang Nam, regione di Nam Trung Bo, si stava combattendo una violentissima battaglia. Durante gli scontri emerse ancora una volta la tempra, coraggiosa, del giovane. Poi la tragedia. Durante l’attacco alle truppe nemiche Emidio venne colpito da numerose raffiche di mitragliatrice dei VietCong. Cadde a terra martoriato e morì subito dopo. Al giovane soldato abruzzese andarono numerosi riconoscimenti: la “National Defense Service Medal”, la “Purple Heart”, la “Vietnam Campaign Medal” e la “Vietnam Service Medal”. Moriva così, a soli 19 anni, Emidio Pasqualucci partito per rincorrere il “sogno americano” e , come recita il testo di una  canzone cantata da Morandi,  “adesso è morto nel Vietnam” .

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”




Sostenete la Fondazione Memoria della Deportazione!

Gentilissime,

e Gentilissimi,

Vi scrivo per chiedervi di destinare, o, se lo avete già fatto, di continuare a destinare il cinque per mille alla Fondazione Memoria della Deportazione.

È un gesto tanto semplice per voi quanto vitale per noi.

Costituisce un aiuto che ci permette di proseguire nel nostro lavoro istituzionale di ricerca e censimento delle fonti sulla Resistenza e sulla deportazione, nonché di garantire gratuitamente accesso libero ad Archivio e Biblioteca, assistenza a distanza alla ricerca, supporto a laureandi di atenei italiani e stranieri, laboratori didattici e lezioni nelle scuole medie superiori.

Anche chi non può raggiungerci può disporre di risorse da noi pubblicate on-line, ad esempio la Biblioteca Digitale che si trova sul nostro Canale Web, o bibliografie, sitografie, collegamenti che si trovano sul nostro Sito Web.

Per destinare il cinque per mille alla Fondazione è necessario riportarne il codice fiscale 97301030157.

 

Sostenete la Fondazione Memoria della Deportazione!

 




L’abruzzese Nicholas Casciano, il “fratello buono”, divenne un influente personalità dell’intero Stato del Connecticut.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 25 marzo 2017 

Nicola Casciano

L’abruzzese Nicholas Casciano, il “fratello buono”,  divenne  un influente personalità dell’intero Stato del Connecticut. Aiutò gli italo-americani indigenti e si spese sempre per la sua Italia. Ottenne importantissimi  riconoscimenti dal Governo Italiano e da Papa Pio XII. Era nato a Popoli il 15 aprile del 1885.

 

  Nicola “Nicholas” Casciano nacque a Popoli, in via delle grazie, il 15 aprile del 1885 da Gennaro e Concetta entrambi “contadini” (all’atto di registrazione fu presente l’allora Sindaco Ciro Mancini). Sin da piccolo conobbe il duro lavoro dei campi. Andò a scuola quel tanto che bastò per saper leggere e scrivere. Ma era di intelligenza vivace e sognava il riscatto da quella vita che gli appariva, ed era, assolutamente ingiusta.  Si innamorò di Concetta Antonucci, più piccola di lui di cinque anni, e decise di sposarla. Attese il compimento dei diciotto anni di Concetta e il 13 febbraio del 1909 la sposò. Terminato il matrimonio, Nicola e Concetta, partirono per il loro “viaggio di nozze” destinazione America. Giunsero ad “Ellis Island”, sempre nel 1909, dopo aver attraversato l’oceano sul Piroscafo “Verona” (il piroscafo venne successivamente affondato durante la Prima Guerra Mondiale al largo di Messina e morirono oltre mille soldati). La destinazione fu lo Stato del Connecticut. E qui che Nicola, dopo aver conosciuto ed affrontato ogni tipo di duro lavoro, iniziò realizzare il suo “sogno americano”. Nonostante la pochezza dei suoi studi imparò immediatamente la nuova lingua, seppe intessere rapporti con gli altri italo-americani, si fece apprezzare dai residenti per la sua capacità di aggregare e di capire prima di altri le cose da fare. Era nato per essere un leader. Aveva anche una grande capacità manageriale e grazie a questa costruì una importante ricchezza. Ma non dimenticò mai le sue origini. Amava tutto ciò che era italiano ed aveva in odio la povertà. “L’ho sofferta io, so quanto è umiliante, e se posso cerco di aiutare ogni povero”. Lo disse e lo fece sempre. Non a caso gli diedero il nome di “fratello buono”. Nel 1930 fu tra i fondatori della “Greater Hartford Italian Central Council” (per ben 13 anni ne fu l’indiscusso Presidente). Spese tutte le sue giornata oltre che per i suoi interessi soprattutto per incoraggiare gli italo-americani ad essere coesi tra loro. Lanciò numerose “raccolta fondi” per i connazionali indigenti ma anche, nei momenti di difficoltà, per la sua “mamma Italia”. Nel 1936 favorì un cospicuo arrivo di fondi per la “Croce Rossa Italiana”. Nel 1937 divenne Presidente del Consiglio d’Amministrazione della “Italian Welfare Organization” (organismo progettato per favorire una migliore integrazione degli italo-americani attraverso la migliore comprensione delle leggi americane). Nel 1938 venne nominato, per le celebrazioni dei trecento anni di Hartford, presidente di tutti i gruppi italiani. Nel 1940 fu insignito dal Governo italiano del titolo di “Cavaliere” (“Crown of the King”) per “ i suoi generosi contributi di impegno e di denaro in favore del benessere del popolo italiano ad Hartford”. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale Nicholas Casciano guidò una raccolta fondi, per alleviare le sofferenze del popolo italiano, coinvolgendo l’intero Connecticut e arrivò a produrre una incredibile somma di denaro. Anche per questo Papa Pio XII lo onorò con una onorificenza cavalleresca: “Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida di Svezia” . Nel 1951 arrivarono in America le notizie e le immagini della tragica alluvione del Polesine. Nicholas si produsse in uno sforzo ulteriore che, anche in questo caso, produsse l’effetto sperato. Da Hartford partì ogni sorta di aiuto in prodotti  alimentari, in vestiario e naturalmente in denaro. Politicamente fu “conservatore” convinto e fondò l’associazione “Italian Friends Democracy” che affiancò la Democrazia Cristiana contro il Partito Comunista. Nicholas Casciano ebbe tre figli Aladino, Nicholas R. e Sergio. Morì ad Hartford all’età di 68 anni. 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”