L’Aquila. CME ABRUZZO – FESTA DELL’ARMA DI ARTIGLIERIA

L’AQUILA, 15 Giugno 2017. Il 15 giugno 2017 a L’Aquila, presso la caserma “Pasquali”, la Sezione Provinciale dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia de L’Aquila ha festeggiato il 98° anniversario della Battaglia del Solstizio e la Festa dell’Arma dell’Artiglieria. In tale occasione il Comandante dell’Esercito per l’Abruzzo, Gen. B. Rino DE VITO, ha deposto una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti situato all’Interno della caserma. A seguire il Cappellano Militare, Don Claudio RECCHIUTI, ha celebrato la Santa Messa in onore dei Caduti. Presenti alla ricorrenza le rappresentanze di varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il già citato Gen. B. DE VITO, il Presidente della Sezione Provinciale de L’Aquila dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Gen. B. Antonio LAUDANTE, e il Comandante del 9° Reggimento Alpini “L’Aquila”, Col. Marco IOVINELLI.

FOTO 1 PICCHETTO

FOTO 2 AUTORITA’

FOTO 3 ASSOCIAZIONI




Alessandro Gualtieri: Un grazie speciale agli Alpini di Trezzo sull’Adda

Alessandro Gualtieri ha incontrato la cittadinanza per presentare il suo best-seller “La Grande Guerra delle Donne”,

nell’ambito di una serie di convegni organizzati dal 30° Gruppo Alpini, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana.

L’autore desidera ringraziare il Gruppo Alpini di Trezzo sull’Adda, la Croce Rossa Italiana e tutte le Autorità intervenute,

per la strepitosa collaborazione e l’eccezionale capacità organizzativa.

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Alessandro Gualtieri
Alessandro Gualtieri




Giulianova. Gaetano Stacchiotti, l’Alpino resuscitato

Gaetano Stacchiotti, l’Alpino resuscitato. Nasce a Giulianova il 27 marzo 1897, alle ore 08:12, nella casa posta in Via Provinciale, dal 27enne Luigi e Rosaria Marcone. Il nascituro sarà registrato all’anagrafe il giorno successivo dall’Assessore Apollo Caravelli, alla presenza di due testimoni: Emidio Paolone e Raffaele Del Nunzio, entrambi benestanti. Con la famiglia si trasferisce a Mosciano Sant’Angelo. Il 6 maggio 1916 viene convocato a visita di leva nel distretto militare di Teramo e il 21 settembre viene chiamato alle armi. L’11 ottobre giunge nel deposito del 5° Reggimento Alpini – Battaglione “Vestone” e il 14 ottobre raggiunge la prima linea. Il Battaglione, reduce dalla conquista del Monte Rombon, si trasferisce sull’Altipiano dei Sette Comuni (Prealpi Vicentine). Il 10 giugno 1917, durante la battaglia del Monte Ortigara (dal 10 al 29 giugno), attraversando la Valle dell’Agnella, intorno a quota 2.000, il povero Stacchiotti scompare. Il comando, il 14 settembre, non avendo avuto notizie del giovane giuliese, viene dichiarato disperso nella battaglia. La notizia giunse a Giulianova dove la famiglia già stava piangendo un altro figlio, Giovanni (Giulianova, 25 maggio 1893), morto a Ronchi il 20 ottobre 1916. Al termine della guerra, forse perché prigioniero degli austroungarici, ricompare al deposito del 5° Reggimento Alpini e il 2 settembre 1919 il distretto militare di Teramo cancella sul suo ruolo matricolare la morte presunta. Il 16 aprile 1920 viene congedato. Il 26 novembre gli viene rilasciato il passaporto valido per l’espatrio a New York, ma poi cambierà idea perché si trasferirà in Argentina. I nomi dei due fratelli morti verranno trascritti: sul libro “I Salmi della Patria” edito nel 1921 dal giornalista Francesco Manocchia; sulla lapide del Duomo e nella foto-ricordo di tutti i caduti. Per svelare l’arcano bisogna attendere il 24 giugno 1977, quando a Béccar, comune dell’area metropolitana di Buenos Aires in Argentina, muore all’età di 80 anni il redivivo Gaetano.
Il suo nominativo, tramite delle schede da compilare da parte dei comuni, fu comunicato al censimento nazionale per l’Albo d’Oro “Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918, ma la commissione nazionale in collaborazione con l’ufficio statistico del Ministero (retto dal Tenente Colonello Medico, Luigi De Berardinis) ritenne di scartare la richiesta perché il militare era ancora in vita.
Gaetano prese comunque tre encomi: Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia, la Medaglia Interalleata della Vittoria e delle campagne di guerra 1916, 1917 e 1918. #unitiperlapatria



Giulianova. Pietro Quaranta, un giuliese medaglia d’Argento al Valor Militare

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Giulianova. In occasione della festa dell’Artiglieria che si svolgerà domenica 11 giugno 2017 nella chiesa di Santa Maria a Mare, nel quartiere dell’Annunziata di Giulianova, con il seguente programma: ore 10,00 accoglienza degli ospiti e aperitivo; ore 10,30 deposizione della corona al “ritrovato” quadro dei caduti giuliesi della 1° guerra mondiale e alle ore 10,45, celebrazione della Santa Messa e lettura della preghiera dell’Artigliere. Al termine, benedizione finale e scioglimento dell’assemblea, mi sembra giusto ricordare la figura di questo giuliese proprio nel giorno della festa del suo corpo militare.

Nome e cognome sull'album/quadro dei caduti giuliesi.
Nome e cognome sull’album/quadro dei caduti giuliesi.

Pietro Quaranta, un giuliese medaglia d’Argento al Valor Militare

Di Walter De Berardinis **

Giulianova. Pietro Quaranta nasce il 22 novembre 1894 a Giulianova nella casa posta in Via per Mosciano, al numero civico 30, nella parte alta della città. Figlio del 33enne Giuseppe, agricoltore e della 30enne Diana Domenica, anch’egli contadina. Furono Emidio Paolone e Raffaele Del Nunzio, noti proprietari, a testimoniare con il papà Giuseppe l’avvenuta nascita di Pietro.

La motivazione
La motivazione della concessione della medaglia.

Al compimento del 18mo anno di età, fu inserito nella lista di leva della classe 1894 e chiamato per la visita di leva nel 1912 al Distretto Militare (n° 10) di Teramo, con il numero 278. La commissione medica così lo descrisse: alto 1,64, con capelli e occhi castani, illetterato e di professione contadino. Fu giudicato idoneo per la 1° categoria e successivamente posto in congedo il 17 luglio 1914, con residenza a Mosciano Sant’Angelo. Il 7 settembre 1914 fu richiamato alle armi e il 26 settembre dello stesso anno viene inquadrato nell’artiglieria a cavallo – nel reparto batterie.

Lapide di C.so Garibaldi - Duomo di San Flaviano
Lapide di C.so Garibaldi – Duomo di San Flaviano

Il 5 giugno 1915, dopo mesi di duro addestramento, raggiunse i territori in stato di guerra e il 19 aprile viene trasferito nel deposito della scuola di tiro bombardieri di Susegana. Infatti, agli inizi del 1916, il governo diede ordine di istituire dei reparti bombardieri all’interno dell’artiglieria. Da quella scuola usci Pietro (uno dei 170.000 soldati addestrati) con il 13° gruppo bombardieri aggregati al 30° Reggimento Artiglieria da Campagna Territoriale da 8 batterie; ed ognuna composta da: 12 bocche di fuoco e cavalli per il trasporto. Nella nona battaglia dell’Isonzo (31 ottobre-4 novembre), tra il Regno d’Italia e l’Impero asburgico, il nostro concittadino Pietro rimarrà gravemente ferito proprio il primo giorno della cruenta battaglia, il 31 ottobre a Oppacchiasella (oggi Opachiasella, Slovenia), paese sloveno sul Carso. Purtroppo, il 3 novembre 1916, alle 3,00 del mattino, si spegneva nell’ospedale da campo (di oltre 100 posti letto) n° 060, per le gravi ferite riportate il 31 ottobre sul campo di battaglia. Doveva compiere, dopo pochi giorni, 22anni. Il referto medico, poi trascritto dal giovane Tenente d’amministrazione dello stesso ospedale da campo, Giuseppe Accorinti, cosi descriveva il povero artigliere sul registro dei morti a pagina 71 e numero progressivo dei morti numero 286: morto in seguito a peritonite da ferita d’artiglieria all’addome, ferite multiple alla testa, al torace ed ai piedi per fatto di guerra. Il povero Pietro fu sepolto a Gradisca d’Isonzo in Friuli Venezia Giulia, quasi al confine con la Slovenia. Gli alti comandi, visto il valore e l’ardimento dimostrato, gli conferirono la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: Quaranta Pietro, da Giulianova (Teramo), soldato raggruppamento bombardieri, gruppo, batteria, n° 34747 matricola – Non essendo nella sua qualità di attendente obbligato ai servizi di batteria, si offriva spontaneamente ad uscire in ricognizione per constatare i danni prodotti dalle nostre bombarde. In altre circostanze, offertosi pure volontariamente al servizio di un pezzo, veniva mortalmente ferito, e mentre lo trasportavano al posto di medicazione si rammaricava di non poter più prestare l’opera sua alla batteria. – Oppacchiasella, 31 ottobre 1916. Oggi, grazie all’interessamento dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia – sezione di Giulianova-Teramo, presieduta dal Ten. A. (cong.) Rosario Cupini, il suo nome verrà ricordato sul monumento all’artigliere, di prossima costruzione, nel quartiere dell’Annunziata. Ad oggi, non abbiamo trovato eredi diretti dell’artigliere e neanche riusciamo a fare un albero genealogico della famiglia vista che all’epoca i genitori e altri familiari si spostarono nel vicino comune di Mosciano Sant’Angelo (TE).

**Walter De Berardinis

Commissario provinciale dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore

alle Reali Tombe del Pantheon di Roma




Il Soldato del Lèmerle in libreria da oggi

Il soldato del Lèmerle

 




Giulianova. L’evento “Giulianova nella I Guerra Mondiale / Filippo Corridoni, sindacalismo e repubblica”, inserito nel programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.

 

Giulianova. Grande soddisfazione per Associazione Culturale Arts Academy di Giulianova presieduta dal dott.Pietro Costantini e dal curatore dell’evento, Walter De Berardinis, storico-ricercatore dei caduti della 1° Guerra Mondiale. La manifestazione si svolgerà sabato 27 maggio, alle ore 18,00, presso la sala comunale “Bruno Buozzi” nella parte alta della città ed è stata inserita nel programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale. Il progetto presentato dall’associazione giuliese, dal giornalista e storico De Berardinis e dall’Associazione Nazionale Artiglieri sezione Giulianova-Teramo si propone l’ambizione progetto di presentare alcuni eventi che vedranno la loro

 

Locandina e invito

realizzazione nel 2018 a conclusione della fine del centenario della prima guerra mondiale, 1915/1918. In quest’occasione, il Ten. A. (cong.) Rosario Cupini, Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Artigliere sezione Giulianova-Teramo, presenterà il progetto del Monumento dedicato all’artigliere che, recentemente approvato dalla giunta comunale, verrà realizzato presso il quartiere dell’Annunziata sulla rotonda sud-est. Il monumento verrà dedicato al giuliese Pietro Quaranta: nato a Giulianova il 22 novembre 1894 e morto il 3 novembre 1916 nell’ospedale da campo 60 per peritonite da ferite multipli all’addome, testa, torace e piedi; inquadrato nel corpo degli Artiglieri – 13° gruppo bombardieri, venne sepolto a Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia; poi decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Successivamente, il ricercatore storico, Walter De Berardinis, illustrerà le ultime ricerche e ritrovamenti di soldati scomparsi durante il conflitto, di cui non se ne sapevano le sorti. In particolar modo ricorderà le figure meno note al grande pubblico: Francesco Campanaro, morto con la stessa Brigata Siena di Corridoni;Salvatore Baldini, marinaio con la “Alfredo Cappellini”; Pietro Quaranta, artigliere; gli 8 militari di diverse parti d’Italia morti insieme a tre profughe nell’ospedale civile di Giulianova; l’unico soldato straniero morto a Giulianova, lo slovacco Giovanni Greco Kelbl, della Legione ceco-slovacca; il Tenente medico, Gilberto Barretta, della Compagnia di Sanità morto a Bologna per malattia ed infine il pioniere dei poliziotti, Francesco Rossi, Guardia di Città di Verona morto per malattia. Prima dei lavori, verrà scoperta, per la prima volta, una teca fotografica originale degli anni ’20 con le foto di tutti i reduci giuliesi della Gran Guerra, ritrovata casualmente da De Berardinis nella masseria della famiglia Di Giallorenzo di Giulianova. Saranno 136 caduti da ricordare, più 18 rispetto al numero citato nel libro “Quando C’Era la guerra” della Artemia nova edizioni di Mosciano Sant’Angelo. La conclusione della giornata sarà affidata all’intervento del giornalista Paolo Martocchia, che parlerà della figura eroica di Filippo Corridoni. Un personaggio straordinario che, in occasione del centenario della morte, viene rivisitato dall’autore attraverso il volume “Sindacalismo e Repubblica”, nel quale Corridoni scriveva per esempio di globalizzazione e autonomia municipale nel 1915. Quella di Corridoni è una storia di vita fantastica, dove gli ideali della patria e del lavoro rimarranno stagliati nell’anima corridoniana fino alla morte, purtroppo in giovane età. Hanno patrocinato l’evento: l’Associazione Italiana Artiglieri – sezione Giulianova-Teramo, l’Istituto Nazionale delle Guardie d’Onore al Pantheon – delegazione di Teramo; il Comitato Locale della Croce Rossa Italiana di Giulianova e la Città di Giulianova.

Associazione Culturale Arts Academy info@artsacademygiulianova.it www.artsacademygiulianova.it




Il 27 Maggio – Giulianova nella I Guerra Mondiale. Filippo Corridoni

Per il terzo anno consecutivo, l’Associazione Culturale Arts Academy di Giulianova aderisce alle iniziative de “Il maggio dei Libri”, promosse a livello nazionale dal Centro per il Libro e la Lettura. Molteplici filoni tematici, suggeriti dal CEPELL, hanno trovato accoglienza nella programmazione dell’Associazione giuliese che, tuttavia, quest’anno punta in modo particolare su uno di essi: il paesaggio. Approfondito attraverso il punto di vista storico-socio-culturale, vuol divenire un’opportunità per riscoprire e approfondire Giulianova, il suo territorio e la sua storia. Con questi intenti, sabato 27 maggio alle ore 18:00, presso la Sala Bruno Buozzi in Giulianova Alta, si terrà l’evento “Giulianova nella I Guerra Mondiale. Filippo Corridoni”.

In tale occasione, il Ten. A. (cong.) Rosario Cupini, Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Artigliere sezione Giulianova-Teramo, presenterà il progetto del Monumento dedicato all’artigliere che, recentemente approvato dalla giunta comunale, verrà realizzato presso il quartiere dell’Annunziata sulla rotonda sud-est. Il monumento verrà dedicato al giuliese Pietro Quaranta: nato a Giulianova il 22 novembre 1894, morto il 3 novembre 1916 nell’ospedale da campo 60 per peritonite da ferite multipli all’addome, testa, torace e piedi; inquadrato nel corpo degli Artiglieri – 13° gruppo bombardieri, venne sepolto a Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia. Per l’alto valore e senso di appartenenza al corpo, venne decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare. L’opera, per gli artiglieri, sembra il giusto riconoscimento al sacrificio di questo giovane soldato.

Momento toccante della giornata sarà il ricordo dei caduti giuliesi nella Grande Guerra con il giornalista Walter De Berardinis che illustrerà le ultime ricerche e ritrovamenti di soldati scomparsi durante il conflitto. In particolar modo ricorderà le figure meno note al grande pubblico: Francesco Campanaro, morto con la stessa Brigata Siena di Corridoni; Salvatore Baldini, marinaio con la “Alfredo Cappellini”; Pietro Quaranta, artigliere; gli 8 militari di diverse parti d’Italia morti insieme a tre profughe a Giulianova, perché sede di retrovia; l’unico soldato straniero morto a Giulianova, lo Slovacco Giovanni Greco Kelbl, della Legione ceco-slovacca; il Tenente medico, Gilberto Barretta, della Compagnia di Sanità morto a Bologna per malattia ed infine il pioniere dei poliziotti, Francesco Rossi, Guardia di Città di Verona morto per malattia. Prima dei lavori, verrà scoperta, per la prima volta, una teca fotografica originale degli anni ’20 con le foto di tutti i reduci giuliesi dalla Gran Guerra, ritrovata casualmente da De Berardinis nella masseria della famiglia Di Giallorenzo di Giulianova. Saranno 136 caduti da ricordare, più 18 rispetto al numero citato nel suo libro “Quando C’Era la guerra” della Artemia nova edizioni di Mosciano Sant’Angelo.

La conclusione della giornata sarà affidata all’intervento del giornalista Paolo Martocchia, che parlerà della figura eroica di Filippo Corridoni. Un personaggio straordinario che, in occasione del centenario della morte, viene rivisitato dall’autore attraverso il volume “Sindacalismo e Repubblica”, nel quale Corridoni scriveva per esempio di globalizzazione e autonomia municipale nel 1915. Quella di Corridoni è una storia di vita fantastica, dove gli ideali della patria e del lavoro rimarranno stagliati nell’anima corridoniana fino alla morte, purtroppo in giovane età.

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Il Maggio dei Libri a Giulianova con l’associazione culturale “Arts Academy”

Dal 23 aprile al 31 maggio 2017 torna IL MAGGIO DEI LIBRI, la campagna di
promozione alla lettura organizzata dal Centro per il libro e la lettura, divenuta ormai un

Il Maggio dei Libri_musei_2017
appuntamento atteso, abituale e diffuso in tutta Italia. Quest’anno la campagna è incentrata sulla lettura come strumento di benessere.
Al tema principale si affiancano altri tre filoni tematici: la legalità, con letture e dibattiti sul
senso di responsabilità civile e sui protagonisti della lotta contro ogni tipo di crimine, gli anniversari di scrittori
illustri, e il Paesaggio, per scoprire come è raccontato dagli scrittori e con quali modalità tutti noi siamo
chiamati a difenderlo.

Proprio per questo, si svolgerà una passeggiata attraverso il centro storico di Giulianova con la guida del Direttore del Polo Museale Civico

alla scoperta delle trasformazioni del paesaggio urbano e del territorio giuliese lungo i secoli, per rafforzare l’importanza della sua tutela.

L’appuntamento è per sabato 20 maggio alle 10.30, presso il Museo Civico Archeologico “Torrione La Rocca” in via del Popolo.

Vi aspettiamo!

http://www.ilmaggiodeilibri.it/

 
 
 
 
Direzione Amministrativa: III Area Comune di Giulianova, Dirigente dott. Donato Simeone d.simeone@comune.giulianova.te.it
Direzione tecnico-scientifica: dott. Sirio Maria Pomante s.pomante@comune.giulianova.te.it
Tel. 085.8021308/312
Web:http://www.giulianovaturismo.it/
E-mail:museicivici@comune.giulianova.te.it
Facebook:Polo Museale Civico Giulianova



Treviso. SFILA PER LE VIE DI TREVISO LA BANDIERA DI GUERRA DEL 7° ALPINI

 

 

La tradizionale sfilata della bandiera di guerra ieri sera a Treviso ha assunto un valore speciale: era quella del 7° Reggimento Alpini, nato a Conegliano nell’agosto del 1887, proprio nella Marca trevigiana dove si sta svolgendo l’Adunata del Piave ed oggi di stanza a Belluno.

Alpini
Alpini

Quattro medaglie d’argento e due medaglie di bronzo al valor militare (una sul Grappa), una medaglia d’oro al valor civile per essere arrivati primi a soccorrere le vittime della tragedia del Vajont il 9 ottobre 1963, due Croci di Cavalleria dell’Ordine militare di Savoia: la bandiera del 7° Alpini è il simbolo di tutti coloro che hanno perso la vita nelle guerre combattute nel mondo. Il 7° conta 4.556 caduti nelle due guerre mondiali e nei conflitti in cui è intervenuto. Di rilievo le operazioni in Afghanistan dove il Reggimento si è impegnato per garantire sicurezza e stabilità alla popolazione subendo la perdita di cinque alpini tra il 2019 e il 2011.

I 141 anni di storia e di memoria erano tangibili ieri, durante lo sfilamento della gloriosa bandiera lungo le vie del centro storico di Treviso da Porta Santi Quaranta a piazza dei Signori, accompagnata dalla fanfara della Brigata Julia che ha reso gli onori al labaro dell’Ana scortato dal suo presidente Sebastiano Favero, e dal comandante del 7° col. Antonio Arivella (presente anche il comandante della Brigata Julia gen. Paolo Fabbri e il comandante delle truppe alpine gen. Federico Bonato).

La bandiera è passata di fronte al palazzo di Borgo Cavour in cui nel 1917 fu insediato il comando del gen. Diaz dopo la disfatta di Caporetto e qui fu decisa la linea difensiva lungo il Piave, che poi portò alla vittoria. Un territorio che – ha detto il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – “è oggi felice di accogliere gli alpini con emozione, orgoglio e gratitudine”. Ad accompagnare la bandiera, oltre al gonfalone della Regione Veneto, c’erano quelli delle città che insieme hanno organizzato con le loro Sezioni ANA questa Adunata del Piave: Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Valdobbiadene. E proprio Valdobbiadene sanato 6 maggio ha conferito al 7° la cittadinanza onoraria, intitolandogli una piazza e un monumento.

Il percorso tra la folla che assiepava i portici medievali si è concluso nella centrale piazza dei Signori dove la bandiera è stata affidata al prefetto Laura Lega.

La bandiera di guerra del 7° Alpini (il cui motto è “Ad axcelsa tendo” avrà l’onore di aprire la sfilata di domani, domenica 14 maggio.

 

 




Treviso. Raduno Alpini: IL SALUTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Nella ricorrenza del 90° anniversario si rinnova in Treviso la tradizionale Adunata degli alpini. Un giorno di festa nel quale gli appartenenti al Corpo si incontrano per condividere e confrontare le proprie esperienze di ieri e di oggi, nell’affettuoso abbraccio degli italiani.

Alpini
Alpini

Costantemente e lodevolmente impegnata nel mantenere saldi i già profondi legami esistenti tra gli alpini in servizio ed in congedo, l’Associazione Nazionale Alpini interpreta in maniera ammirevole i valori di solidarietà e dedizione propri del Corpo, come confermano gli interventi in soccorso della cittadinanza colpita da calamità ambientali e naturali e le numerose attività di volontariato.
Protagonista di innumerevoli eventi storici, durante la Grande Guerra il Corpo si distinse con indomito valore ed eroismo, partecipando alle cruenti battaglie sull’Ortigara, a Caporetto, sul Monte Grappa ed ovunque fosse necessario difendere le ragioni della Patria.
La specialità rappresenta ancor oggi una componente di eccellenza dell’esercito italiano, capace di integrarsi ed offrire un valore aggiunto ai contingenti impegnati su mandato della comunità internazionale nella lotta al terrorismo, per ristabilire condizioni di stabilità e sicurezza in Paesi preda di conflitti e laddove nuovi focolai di crisi rischiano di propagarsi e degenerare.
A lei, Presidente, nel rendere omaggio alla memoria degli alpini Caduti, a tutte le penne nere ed a quanti sono intervenuti alla manifestazione, rinnovo i sentimenti di apprezzamento e considerazione della Repubblica e rivolgo il mio caloroso saluto.
Il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella