Giulianova, MAGGIO DEI LIBRI 2017, programma

COMUNICATO STAMPA ARTS ACADEMY
Giulianova, 8 Maggio 2017

Per il terzo anno consecutivo, l’Associazione Culturale Arts Academy di Giulianova aderisce alle iniziative de “Il maggio dei Libri”, che quest’anno focalizza la sua attenzione su tre filoni tematici: la legalità, gli anniversari di scrittori illustri e il paesaggio.
Per l’occasione l’Associazione propone alcuni appuntamenti dedicati ad autori classici e contemporanei, come la presentazione del libro “L’arminuta” di Donatella Di Pietrantonio, che si terrà l’11 maggio alle 18.00 alla Libreria Ianni di Giulianova e “Giù le maschere” una serata in compagnia di Pirandello, Baudelaire, Austen e Yourcenar, il 19 maggio alle 21.30 presso il circolo “Non è” di Giulianova Paese.


A questi si uniscono eventi pensati per riscoprire Giulianova, il suo territorio e la sua storia: il 20 maggio sarà organizzata una passeggiata per le vie del centro storico della nostra cittadina, guidati dal dott. Sirio Maria Pomante, Direttore del Polo Museale Civico, con partenza alle 10:30 dal Museo Civico Archeologico “Torrione La Rocca”; il 27 maggio alle 18:00 nella Sala Buozzi, si terrà un incontro con il giornalista e ricercatore storico Walter De Berardinis che tratterà il tema “I giuliesi nella I Guerra Mondiale. Nuove ricerche e aggiornamenti” e, all’interno dell’evento, verrà presentato il libro “Sindacalismo e Repubblica” di Filippo Corridoni, a cura di Paolo Martocchia.

MAGGIO DEI LIBRI 2017 a Giulianova

A chiudere il calendario degli eventi firmati Arts Academy è un pomeriggio pensato per i bambini e per i ragazzi che hanno voglia di sognare e calarsi nei panni dei personaggi de “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien, il 28 maggio presso il Parco dell’Annunziata dalle ore 16:00 in poi, in compagnia dell’Associazione “La porta Nascosta” di Bucchianico che intratterrà i presenti con lezioni di scherma antica, lezioni di lingua elfica, reading e animazioni tratte dai romanzi di J.R.R. Tolkien. Vi aspettiamo numerosi!




La Grande Guerra delle Donne a Trezzo d’Adda

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Giulianova. Sabato 6 maggio, ore 18,00, presentazione del nuovo libro dello storico Sandro Galantini “Giulianova da Scoprire” della Ricerche&Redazioni.

Sabato 6 maggio, alle ore 18 al Kursaal di Giulianova Lido, verrà
presentato il nuovo libro di Sandro Galantini “Giulianova da scoprire.
Personaggi, storie e curiosità che forse non sai” (Ricerche&Redazioni).
Dopo i saluti del sindaco Francesco Mastromauro e del dottor Claudio
D’Archivio, titolare del Gruppo Medico D’Archivio, partner della
pubblicazione, Galantini illustrerà con l’ausilio di immagini il
contenuto del volume. Coordina il giornalista Simone Gambacorta.
“Giulianova da scoprire” è un volume di 156 pagine ricco di immagini
d’epoca, mappe e cartografie tratte da archivi italiani pubblici e
privati. Concepito in una veste editoriale di forte impatto, con copertina
rigida, carta patinata di pregio e rilegatura artigianale, il libro è
articolato in trenta sintetici ma densi capitoli attraverso i quali si
ripercorre, dal Cinquecento ai giorni nostri, una Giulianova segreta,
sconosciuta, tra storie intriganti e poco note, personaggi illustri ma
spesso ignoti, monumenti, architetture, gustosi aneddoti e ricordi
d’altri tempi. Ne emerge un racconto avvincente grazie anche
all’impostazione volutamente divulgativa.
La manifestazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale.

Giuseppe Acquaviva d'Aragona, Vescovo 7 b 12 a 20 d Copertina libro GIULIANOVA DA SCOPRIRE




Il Soldato del Lèmerle è prenotabile con sconto 25%

Il soldato del Lèmerle
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Le riprese per un documentario storico portano alla luce, nell’estate del 2015, il cranio
e alcune ossa di un soldato; al secolo di abbandono nei boschi di una località montana, si sommano mesi di dimenticanza delle istituzioni e degli enti preposti alla memoria.
Ma il recupero di un pregnante pezzo di storia nazionale non si è concluso esclusivamente
con due cassettine in zinco e l’eco del “Silenzio” in un uggioso 4 novembre.
Ciò che è stato finalmente sottratto all’oblio di un’abetaia, potrebbe avere una identità.




Pescara. Presentazione del volume “Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”

 

 

Mercoledì 3 maggio 2017

 

Il 3 maggio sarà presentato a Pescara dalla Fondazione Brigata Maiella e dall’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea il volume “Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”.

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Curato da Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino il volume è l’esito di un progetto di ricerca promosso dall’Anpi e dall’Insmli e finanziato dal governo nella Repubblica federale a cui hanno partecipato ben 130 ricercatori su tutto il territorio nazionale tra il 2013 e il 2015.

 

Il libro, pubblicato congiuntamente ad un sito dove sono ricercabili i dati dei singoli episodi stragistici censiti (www.straginazifasciste.it),  mette a disposizione i risultati della ricerca e li interpreta riannodando i fili di una lunga stagione storiografica che ha rilanciato l’attenzione attorno al tema delle uccisioni di civili ad opera di nazisti e fascisti in Italia tra il 1943 e il 1945.

 

Tra i risultati emerge lo stretto intreccio tra violenza e contesto bellico. Seguendo una precisa cronografia i tempi della guerra ai civili e ai partigiani si saldano strettamente con le tre ritirate (al Sud, al Centro e al Nord in coincidenza con il 25 aprile) e con le fasi di stallo delle operazioni e di assestamento del fronte sui grandi tracciati difensivi, la Gustav prima e la Gotica poi. La nostra regione risulta pienamente coinvolta da tale geografia di sangue.

 

Nel corso dell’iniziativa, che si terrà presso dal Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo a partire dalle ore 17.30, la Fondazione Brigata Maiella e lo Iasric chiamano ad una riflessione comune sugli esiti dell’Atlante (l’intero progetto, il sito, un volume appena uscito).

 

Per gli abruzzesi, il progetto Atlante ha costituito una straordinaria occasione per entrare finalmente nel dibattito nazionale e per far conoscere una serie di eventi tragici a lungo trascurati, ma che hanno visto l’Abruzzo tra le terre più colpite in Italia: oltre 350 episodi e oltre 900 morti inermi accertati aggiornano le nostre conoscenze su stragi e uccisioni in Abruzzo triplicandole rispetto al passato.

 

 

www.fondazionebrigatamaiella.it
085.4219109




Teramo. Mirko De Berardinis: PER UN 25 APRILE NEL SEGNO DELLA PACE E DELLA COSTITUZIONE

 

 

Il 25 aprile rappresenta un passaggio fondamentale nella storia del nostro Paese. Una data che ha segnato in modo irreversibile la fine del regime fascista e la successiva nascita della Repubblica. Il ricordo del 25 aprile e i valori che esso incarna ci portano a riflettere su quanto dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro che furono protagonisti di quella svolta dolorosa, eroica e densa di sacrifici, che ha fatto risollevare la nostra Italia, come in un secondo

FOTO ARCHIVIO 2013. Celebrazione 25 aprile 2013
FOTO ARCHIVIO 2013. Celebrazione 25 aprile 2013

Risorgimento, dalla barbarie nazi-fascista e dalla guerra.  Una resistenza partigiana e una lotta di Liberazione vissuta e realizzata da donne e uomini di ogni età, sia civili che militari, in Italia come all’Estero. Cittadini di diverso orientamento politico, culturale, religioso. Combattenti di diversa nazionalità e condizione sociale. Tutti uniti nell’obiettivo della riconquista della libertà e della democrazia.

Oggi, nel ricordo e nella celebrazione della Liberazione dal nazi-fascismo, occorre dunque volgere il nostro sguardo, non solo ad un tragico periodo del passato, ma anche riflettere per un richiamo ai valori di quanti ne furono gli artefici, al loro coraggio e al loro ideale, che consentì al nostro Paese di risollevarsi. Il rifiuto del totalitarismo, il rispetto della dignità umana, il richiamo agli ideali di uguaglianza e giustizia rappresentano nobili sentimenti cha hanno accompagnato il passaggio del 25 aprile e gettato le fondamenta politiche nella stesura della Costituzione Repubblicana. Valori irrinunciabili che hanno consentito alla nostra Nazione più di settant’anni di vita democratica e repubblicana e hanno permesso che il sogno di Ventotene di un’Europa unita diventasse realtà.

Festeggiamo, quest’anno, la nostra Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione. Un indispensabile lavoro dei padri costituenti di tutte le forze politiche democratiche fatto di collaborazione, responsabilità ed unità d’intenti che portò alla nascita della carta costituzionale.  Princìpi, valori, regole della vita collettiva sui quali occorre oggi interrogarsi se guardiamo alla situazione del nostro Paese e allo scenario europeo ed internazionale.

Di fronte ai rigurgiti di nazionalismo e alla spinta verso una destra populista ed autoritaria specie nelle periferie, dove è più forte il conflitto sociale e tra i giovani, dinanzi all’emergere di vecchi e nuovi fascismi, razzismi e xenofobia, alle chiusure delle frontiere e all’innalzamento di “nuovi muri” ai confini degli Stati in Europa, occorre reagire con forza ed urgenza e su questa strada i valori del 25 aprile si confermano di preziosa e determinante attualità.    La grave minaccia del terrorismo internazionale che continua ad incutere paura nella popolazione, dopo aver macchiato di sangue diverse città europee e le nubi che si addensano sul Mediterraneo, teatro di innumerevoli tragedie, ci impongono di tornare a riflettere sugli ideali che il nostro Paese testimonia sin dalla sua Liberazione, come la solidarietà, l’umanità, la cultura del dialogo tra mondi, religioni e storie diverse.

In questo periodo, i venti di guerra che soffiano sempre più forti in diverse parti del mondo, in primis sulla penisola Coreana, accompagnati da una nuova corsa agli armamenti chimici e nucleari, dall’utilizzo indiscriminato in Afghanistan da parte degli U.S.A. di Trump della più potente bomba “non nucleare” mai progettata, dalla crescita della militarizzazione e dall’aumento della produzione e della vendita di armi delineano un orizzonte preoccupante e a tratti inquietante. Il fondamentale valore della Pace, che rappresenta l’architrave politico-culturale del 25 aprile, incarnato dall’Articolo 11 della nostra Costituzione, scolpisce, difronte alla situazione in atto la sua straordinaria necessità.

Anche il quadro politico e sociale interno desta particolare attenzione e sono diverse purtroppo le parti della nostra Costituzione repubblicana, che restano ancora da attuare. Articoli che enunciano uno straordinario patrimonio di diritti che nel complesso sistema Italiano vengono ancora disattesi o sono stati realizzati solo parzialmente. Basti pensare all’Articolo 1 della nostra Costituzione che sancisce la centralità del Lavoro, valore fondante della Repubblica, oggi gravemente disatteso, specie per le nuove generazioni, in un Paese che soffre quotidianamente il dramma di una disoccupazione giovanile che tocca il 40%.   Appare evidente che vi siano ancora molteplici ostacoli di ordine economico e sociale da rimuovere affinché vi sia uguaglianza di condizioni ed opportunità per tutti. Cosi come continuano a ripetersi ogni giorno fenomeni di corruzione ed una grave caduta dell’etica pubblica. Eventi che aumentano la perdita di fiducia e il distacco dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica. Occorre pertanto che si realizzi un’effettiva partecipazione del popolo italiano alla vita collettiva, alla cura e all’interesse per il “bene comune”, per trasformare radicalmente l’attuale modo di far politica che allontana ogni giorno di più i cittadini.

Dunque, festeggiamo tutti insieme il 25 aprile, nel 72° anniversario della Liberazione, sempre al fianco dell’ANPI, con l’impegno e l’auspicio di realizzare gli ideali per cui tanti sacrifici sono stati compiuti dai partigiani e dai combattenti per la libertà e per tradurre nella realtà i valori custoditi nella nostra Costituzione.

 

MIRKO DE BERARDINIS

già Segretario provinciale ANPI Teramo




25 aprile, La Liberazione politicizzata

 

 

 

Il 25 aprile di ogni anno dovrebbe sancire un evento gaio quale la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazifascista. Negare e non trasmettere il valore della libertà riconquistata dai Partigiani e dalle truppe alleate, sono l’anteprima della ripetizione.

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Non sarà così a Roma, dove il corteo dell’Associazione Nazionale dei Partigiani ha invitato alcuni gruppi filo palestinesi figli di quel Gran Muftì di Gerusalemme sorridente con Hitler. Una scelta politica senza significato storico ed in antitesi con i valori succitati. Quella libertà riagguantata risalendo lo Stivale dopo lo sbarco in Sicilia, grazie anche al coraggio degli italiani che si ribellarono alla dittatura, citiamo non a caso Franco Cesana, il più giovane partigiano ucciso a solo 14 anni. Un ragazzo ebreo che lottò per il proprio paese, l’Italia.

Fra le truppe inglesi si distinse la Brigata Palestinese composta da soli soldati ebrei e per questo di seguito chiamata “Brigata Ebraica”, ma non da tutti evidentemente afferrato. Esattamente come la creazione della Orchestra Palestinese – formata interamente da musicisti ebrei costretti a lasciare l’Europa – creata da Toscanini per raccontare al mondo intero cosa stava accadendo per opera del nazismo.

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Non scrivo questo articolo soltanto come antifascista, come giornalista, come ebreo. Lo scrivo come figlio e responsabile dell’Archivio di Eva Fischer, socio onorario dell’ANPI, che dopo essere stata rinchiusa in un campo italiano al centro dell’Adriatico, riuscì a giungere a Bologna dove divenne attivista di Giustizia e Libertà. A mia madre il nazifascismo uccise 34 parenti fra i quali il padre.

Sono cresciuto assieme ad importanti figure dell’antifascismo italiano, primo fra tutti Aldo Garosci, che iniziò la sua guerra lottando contro il franchismo nel 1936. Negli anni “recenti” dalla reciproca ammirazione ed amicizia con Massimo Rendina nacque l’idea di donare nel 2006 un significativo quadro di Eva alla “Casa della Memoria” di Roma, dal titolo “Un bambino perduto tu fosti e un nome …”.

Nel 2009 ho avuto il grande piacere di allestire due mostre di Eva ad Alfonsine, dove mi hanno parlato della battaglia del Senio e del valore della Brigata Palestinese. Anche lì l’ANPI diede a Eva una tessera onorifica.

Lasciatemi adesso rammaricare per le politiche pacifinte di alcuni, che forse conoscono poco ma certamente non intendono guardare il mondo per quello che è stato e per quello che rischia di ridiventare. Queste mosse azzardate offendono gli italiani di oggi e del periodo bellico, coloro che hanno lottato per la nostra libertà, nonché i veri cittadini presenti a Roma da molto prima del cristianesimo.

Sarebbe stato più opportuno invitare Pippo e Topolino, visto che il 25 aprile dovrebbe significare la gioia suprema per la libertà riconquistata, da trasmettere ai figli come i nostri genitori lo hanno fatto, loro, combattendo.

Alan David Baumann

 

Nelle foto

Eva Fischer e Massimo Rendina

Eva Fischer con la Brigata Palestinese




Pescara. MEDAGLIA D’ORO VALORE CIVILE A POPOLO ABRUZZESE, ANPI: “GRAVISSIMA EQUIPARAZIONE VITTIME-CARNEFICI” ‘Motivazioni insufficienti, no a banalizzazione Resistenza’

 

Pescara, 23 aprile. Il Comitato Provinciale dell’ANPI “Ettore Troilo” ritiene che, se non diversamente motivata, la proposta di assegnare una medaglia d’oro al Valore Civile al Popolo abruzzese per le sofferenze patite durante la seconda guerra mondiale, pur lodevole nelle intenzioni, rischia di mettere sullo stesso piano gli Abruzzesi che hanno patito e combattuto il nazifascismo con coloro che invece il nazifascismo lo hanno appoggiato e che per esso si sono adoperati, stabilendo in tal modo una insopportabile equiparazione tra vittime e carnefici: ne deriverebbe uno svilimento ed una banalizzazione della complessità delle vicende belliche e della Resistenza, intesa in ogni sua forma, che non è in alcun modo accettabile.

È vero che siamo nel campo delle vicende civili e non militari e che le valutazioni esulano da considerazioni di ordine bellico, ma il riconoscimento di un valore è un atto complessivo, generale, che deve fare i conti con la Storia senza forme di revisionismo.

Le vicende che vanno dal settembre ’43 al giugno ’44 non possono essere liquidate con un riconoscimento al Valore Civile generico e generalizzato, utile esclusivamente all’affermazione di una “abruzzesità” spendibile per fini che nulla hanno a che fare con la Storia.

Le distruzioni e le sofferenze causate dalla presenza nella nostra regione della Linea Gustav individuano chiare e precise responsabilità in capo agli occupanti nazisti ed ai loro alleati fascisti, che erano anche abruzzesi: a loro vanno addebitate le fucilazioni di patrioti a Bussi e Pescara; a loro va attribuita l’uccisione di quasi 1000 civili inermi nella Regione; a loro bisogna rimandare per la deportazione dai territori abruzzesi di centinaia di ebrei ed oppositori politici; ed è loro la responsabilità della morte di circa 50.000 militari italiani internati nei campi di concentramento tedeschi per non aver voluto aderire alla repubblica fascista.

Una generica intestazione della Medaglia d’Oro al Valore Civile al Popolo abruzzese, senza alcun distinguo, farebbe torto a chi effettivamente in quei giorni tragici si adoperò per la rinascita della Patria, svuotando la Storia dei suoi contenuti essenziali: abbiamo sempre sostenuto che, al di là dell’umana pietà, i morti in guerra non sono tutti uguali, perché le motivazioni che spinsero a combattere, resistere e morire erano non diverse, ma opposte. Per questo motivo bisogna riconoscere con chiarezza che l’opposizione al nazismo ed al fascismo fu un atto politico, ed è altresì necessario, per questo stesso motivo e al di fuori di ogni forma di revisionismo, distinguere con chiarezza chi combatté per un mondo diverso e migliore da chi abbracciò le ideologie basate sul predominio razziale e sul pensiero unico. Ad ognuno le sue responsabilità.

Il Comitato Provinciale dell’ANPI “Ettore Troilo”, conoscendo e riconoscendo il contributo di una parte importante delle genti d’Abruzzo, la nostra parte migliore, alla liberazione della Regione e dell’Italia dal nazifascismo, è dunque favorevole all’attribuzione della medaglia d’oro; ritiene, tuttavia, che essa debba essere assegnata esclusivamente quelle donne e a quegli uomini d’Abruzzo che decisero di opporsi alla barbarie nazifascista, individuando nella Resistenza, in ogni sua forma, lo strumento per il raggiungimento della nostra libertà.




Monza. Mostra e Convegno sulla Prima Guerra Mondiale

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Bellante. L’ASSOCIAZIONE CULTURALE NUOVE SINTESI ORGANIZZA UNA COMMEMORAZIONE “UNA ROSA IN MEMORIA DEI CADUTI DELLA GUERRA DEL SANGUE CONTRO L’ORO 1940 – 1945”.

DOMENICA 23 APRILE 2017, L’ASSOCIAZIONE CULTURALE NUOVE SINTESI ORGANIZZA UNA COMMEMORAZIONE “UNA ROSA IN MEMORIA DEI CADUTI DELLA GUERRA DEL SANGUE CONTRO L’ORO 1940 – 1945”.

IL SANGUE ITALIANO SPARSO SUI FRONTI D’EUROPA, ASIA E AFRICA VA RISPETTATO E ONORATO.

SI RICORDERANNO TUTTI I COMBATTENTI IN GRIGIOVERDE E IN CAMICIA NERA CHE AFFRONTARONO CON SPIRITO INDOMITO UNA GUERRA TERRIBILE.

COMMEMORAZIONE ORE 10.30, PRESSO MONUMENTO DEI CADUTI, BELLANTE PAESE.

 

DAVIDE D’AMARIO

RESP. NUOVE SINTESI