Pescara. INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA: 1943-1944 Il Sud fra Guerra e Resistenza Sabato 3 dicembre 2016

 

Le foto scattate dall’alto dagli Alleati, gli aerei da guerra sul Vesuvio, la sofferenza della gente, in fila per il pane, tra bombardamenti e stragi naziste. Oltre 300 immagini inedite, video, documenti che raccontano la seconda guerra mondiale e la Resistenza nel Sud Italia.invito_ilsud_3dicembre2016

 

Il 3 dicembre si inaugura a Pescara la mostra “MILLENOVECENTO 43-44. IL SUD FRA GUERRA E RESISTENZA”. Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, l’Associazione Parco della Memoria della Campania, l’Istituto Luce-Cinecittà, la Mostra, a cura di Nicola Oddati, è stata seguita per la sezione relativa all’Abruzzo dalla Fondazione Brigata Maiella e, dopo una lunga esposizione a Roma, arriva nella nostra regione presso la sala espositiva della Fondazione Pescarabruzzo in Corso Umberto I, 83 a Pescara.

 

Fotografie inedite o rare provenienti dai National Archives di Washington e da altri importanti archivi italiani pubblici e privati, locandine di film sulla guerra, da Paisà a Roma città aperta, documenti come i volantini che i bombardieri Alleati lanciavano dall’alto per avvertire la popolazione civile degli attacchi, e, ad integrare la narrazione, i video proposti dall’Istituto Luce. E ancora la storia delle quattro giornate di Napoli, del bombardamento di Montecassino, della Brigata Maiella, e dei governi di unità nazionale a Salerno nel 1944, dove si preparava la rinascita del Paese della futura Repubblica.

Nel percorso espositivo, che si snoda attraverso le regioni del Sud, si susseguono le immagini delle sofferenze, delle atrocità e desolazioni provocate dalla guerra, ma anche del coraggio e delle prime forme di ricostruzione morale e materiale. Avvenimenti che narrano come il Meridione, lungi dall’essere un corpo separato dal resto dell’Italia, contribuì notevolmente a porre fine alla Seconda Guerra Mondiale e costruire la Repubblica nata dalla Resistenza.
La Mostra è stata arricchita dai contributi dell’Archivio di Stato di Chieti e del Museo della Battaglia di Ortona in un percorso che, oltre al valore storico dei documenti presentati, intende offrire nei video e audio originali, un approccio esperienziale alla vita quotidiana delle popolazioni nel biennio 1943-1944.

Interverranno all’inaugurazione: Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Brigata Maiella; Vito D’Adamo, Ministero dei Beni culturali e del Turismo; Enrico Bufalini, Istituto Luce – Cinecittà; Nicola Oddati, Museo dello Sbarco e Salerno Capitale; Antonio Rullo, Associazione Nazionale ex Combattenti Gruppo Patrioti della Maiella.

La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta dal 3 dicembre al 17 dicembre, dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 19.30.

Per le scuole è prevista la possibilità dell’apertura mattutina su prenotazione così da consentire la fruizione ai fini didattici.

 

www.fondazionebrigatamaiella.it
085.4219109




Giulianova sotto le bombe 1943-1944 di Walter De Berardinis

 

 

Giulianova sotto le bombe 1943-1944

di Walter De Berardinis

(C)

“Le bombe non scelgono. Colpiscono qualunque cosa.”

Nikita Sergeevič Chruščёv

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Settanta anni fa, nel mese giugno, terminavano i pesanti bombardamenti sulla nostra città. Anche durante il primo conflitto mondiale Giulianova subì tre bombardamenti dal mare ad opera della Marina imperiale austro-ungarica, il 17 giugno 1915, con gli incrociatori leggeri SMS Novara e SMS Admiral Spaune; il giorno seguente fu affondato nel mare antistante Giulianova il battello “Maria Grazia” (o piroscafo “Grazia” per la Regia Marina Militare Italiana) costruito nel 1883, con un solo ponte, in materiale in ferro, di stazza lorda di 1.373 e netta 782, del compartimento di Catania dell’armatore Sampieri Rosario di Gaetano, con nessuna vittima. Il bollettino di guerra dello stato maggiore della regia marina a firma dell’Ammiraglio Paolo Emilio Thaon di Revel riportava testuali parole: “Un piccolo piroscafo mercantile il “Maria Grazia” è stato ieri fermato e affondato nell’Adriatico da un cacciatorpediniere austriaco. L’equipaggio è salvo e ha approdato alla nostra costa presso la marina di Silvi (a nord di Pescara)”. I naufraghi furono salvati e rivestiti alla meglio con indumenti della marina austro-ungarica. La Capitaneria di Porto di Ancona indagò sull’accaduto ma non fu semplice capire se erano stati colpiti dalla stessa nave che aveva bombardato la città, oppure la nave silurante Tb 57T.

 

Mio padre Carlo (Cologna paese 1924 – Giulianova 2003), mi raccontava spesso della dura esperienza della guerra a Giulianova; quando da piccolino andavamo nella casa di campagna dei nonni, in contrada Campocelletti di Colleranesco, mi indicava il punto esatto dove, insieme agli altri fratelli, Vincenzo e Arduino (il terzo, Aldo, era stato già internato nei campi di concentramento tedeschi IMI in Germania), costruì un rifugio antiaereo scavando una grossa buca per loro e gli altri familiari. Poi con il tempo, il rifugio fu sacrificato alle attività agricole e andò distrutto.

I racconti di quel brutto periodo mi hanno sempre incuriosito e mi hanno portato a raccogliere, nel tempo, documenti, foto, film, libri e testimonianze locali e nazionali.

Ho preso come riferimenti i testi di Andrea Palandrani: 25 aprile: anche Giulianova ha vinto! nel 2007 e Giulianova nel biennio ’43-’45 del 2008, i più utili sull’argomento per comprendere gli avvenimenti di quel periodo. Ho cercato di integrare i testi di Palandrani con la ricerca di documenti, anche degli stessi alleati che 70anni fa combatterono per liberare la nazione dall’invasione nazista. Ho comparato i dati, li ho riuniti in modo da non tralasciare nessuna notizia (per questo motivo ho deciso di citare anche date in corrispondenza delle quali ho trovato la seguente dicitura: “nessun dato da segnalare”); quando ho trovato dissonanze ho contattato gli enti competenti che mi hanno fornito chiarimenti (gli enti, e le persone che li rappresentano, sono quelli citato nei ringraziamenti in coda al contributo). Ho cercato quindi, di stilare , sperando di non incorrere in errori o omissioni, quasi una cronaca che riguarda i seguenti periodi: ottobre – dicembre 1943; gennaio – giugno 1944.

I bombardamenti sulla nostra città furono eseguiti dalla USAAF (United States Army Air Forces), RAF (Royal Air Force), SAAF (South African Air Force), RAAF (Royal Australian Air Force).

I comandi militari erano diversi e dipendenti dale situazioni che si venivano a creare nei vari teatri di guerra: NATBF (Northwest African Tactical Bomber Force); MAAF (Mediterranean Allied Air Force); NASAF (Northwest African Strategic Air Force); DAF (Desert Air Force); NATAF (Northwest African Tactical Air Force); MASAF (Mediterranean Allied Strategic Air Force), NACAF (Northwest African Coastal Air Force); MEAC (Middle East Air Command); TBF (Tactical Bombing Force).

I bombardieri impiegati furono tanti: B-25 (Il North American B-25 Mitchell), B-17 (chiamato Fortezza Volante), B-24 (Consolidated B-24 Liberator), Lancaster (Avro 683 Lancaster) ed Halifax (Handley Page Halifax); questi ultimi lasciavano cadere bombe devastanti di una portata variabile tra 3.600 kg e 10.000 kg.

Nel maggio del 1944 furono usati anche i caccia bombardieri americani Republic P-47 Thunderbolt, per le incursioni di mitragliamento. Il compianto Miche Corbo, per primo, provò a raccogliere tutti i fatti accaduti oltre 70 anni prima; nel 2003 e grazie alla associazione Cocivis da lui fondata, istituì la giornata del ricordo che fu commemorata per alcuni anni.

Michele Corbo, in base ai dati che aveva raccolto, sosteneva che Giulianova subì 111 bombardamenti di cui 6 navali, dal 31 agosto 1943 al 27 aprile del 1944. I morti furono 24, più 28 morti per altre cause. Un documento ufficiale della Prefettura di Teramo, citato da Andrea Palandrani, riferisce il bilancio di 23 morti e 46 feriti.

 

Ottobre-dicembre 1943

12 ottobre, ore 16:00. Primo attacco a Giulianova, colpito un treno militare tedesco causando 23 morti e 43 feriti e anche la morte di un civile.

13 ottobre, ore 07:00. Colpito il tratto ferroviario, operazione sotto il XII° Comando con i Bombardieri B-25 e B-26, integrati dai caccia della RAF e DAF per colpire truppe, approvvigionamenti, treni, camion, e le comunicazioni con le retrovie.

14 ottobre, ore 14:30. Bombardati i ponti ferroviari e stradali, 2 morti e 4 feriti. In azione i B-17 e B-24.

22 ottobre, ore 03:00. Primo bombardamento notturno durato oltre un’ora, 2 morti e 1 ferito.

26 ottobre. Nessuna segnalazione importante.

29 ottobre, ore 10:30 e 12:30. Bombardati porto e stazione FS. “Attaccata con successo – scriveranno i piloti nei rapporti al Comando della XII Air Support e agli altri comandi, NATBF, RAF e DAF – siamo costretti, dalle cattive condizioni meteo, ad abbandonare diverse missioni. Il tenenete Gaughan viene ricoverato in ospedale e sostituito dal tenente Tintori, il quale assume il ruolo di ufficiale assistente operativo. Durante tale periodo e per una settimana, il capitano Bianco entra in servizio come ufficiale dei servizi segreti per il gruppo.”

30 ottobre, ore 09:10, 12:19 e 14:40. Bombardata la zona del porto, bilancio finale 1 morto e 2 feriti. Il comando NATBF con i suoi B-25 e il comando Air Support XII, comunicano “abbiamo colpito ponti, svincoli, mezzi di trasporto per lo smistamento di materiale da cantiere e veicoli in diverse località, tra cui Giulianova.”

3 novembre, ore 08:00 e 13:20. Bombardati porto e ferrovia.

5 novembre, ore 20:30. Per la prima volta viene colpita la parte alta della città, bilancio 2 morti e 3 feriti

12 novembre, nessuna segnalazione di rilievo.

13 novembre, ore 7:00, 15:00 e 16:00. Il XII Comando supporto aereo caccia-bombardieri, insieme con gli aerei della RAF e DAF, colpiscono il porto, la ferrovia e le strade principali.

18 novembre. Truppe germaniche occupano la zona del porto.

20 novembre. Sempre la XII° Air Force, la RAF e DAF, con i loro velivoli da combattimento svolgono senza incidenti delle ricognizioni armati; il NATBF colpisce il nodo ferroviario e il porto. 21 novembre. Colpito il ponte del Salinello e la S.S. Adriatica.

27 novembre, ore 20:00. Bombardata zona alta della città con 1 ferito e almeno 8 case danneggiate.

29 novembre, ore 11:30, 20:00 e 24:00. La città viene sorvolata e colpita da quasi 40 velivoli, il bilancio 2 morti e 4 feriti. Colpiti il ponte del Tordino, la spiaggia e la direttrice per Teramo, in azione il XII° Air Force, con i B-25, in rinforzo la SAAF e la RAF. Sui diari di guerra scriveranno: “Gli equipaggi in missione oggi, contro la ferrovia, le strade e i ponti di Giulianova, se la sono cavata ottimamente. Non ci sono ulteriori voci di valore da menzionare, anche se non ci dovrebbero essere, ma per le notizie scarse che abbiamo, questa situazione vola come fiocchi di neve. La squadriglia 487: “La missione oggi era di attaccare due ponti a Giulianova in Italia. Gli aerei sono stati andati oltre il target prefissato alle 11:45, le foto mostrano esplosioni che coprono i ponti. Il portellone dell’aereo del tenente Cox è stato colpito dalla contraerea e uno dei suoi motori è stato colpito. Ha progettato di fare un atterraggio di fortuna sulla pancia dell’aereo, ma essendo ancora un luogo insicuro, ha  preferito virare per poi atterrare a Termoli, zona nord, in un campo libero. Lui e il suo equipaggio erano di nuovo al sicuro con il resto della squadriglia per l’ora di cena, l’aereo verrà riparato.”

30 novembre,  nessuna segnalazione rilevante.

4 dicembre, ore 17:30. Bombardata la pate alta della città, 1 morto e 1 ferito.

9 dicembre, ore 10:30. Bombardata l’incrocio di bivio Bellocchio e la ferrovia Giulianova-Teramo, in azione la XII° Air Force, con i B-25.

11 dicembre, ore 19:00. Colpita la zona portuale.

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Gennaio-giugno 1944

2 gennaio, ore 13:00. Colpita la zona portuale con mitragliamento e l’abitato della spiaggia.

12 gennaio, ore 14:19. Colpita la zona dell’Annunziata, il cimitero lato nord e la strada per Teramo e via 28 ottobre, 2 morti. Alla guida della XII° Air Force, arriva il Colonnello Archibald Y Smith. In azione entreranno i B-25 e il B-26. Una curiosità: il colonello Archibald Y. Smith, promosso durante la 2° guerra mondiale, comandò il Bomb Group 452 (B-17) nel Regno Unito, il 24 luglio del 1944.  Dopo pochi giorni dalla sua nomina, il 28 luglio, colpito dalla contraerea tedesca, fu preso prigioniero dai tedeschi mentre era in missione per bombardare un impianto di olio sintetico a Merseburg in Germania. Dopo la liberazione, proseguì la sua carriera nella USAF-United States Air Force, morì a 49 anni, per incidente, con il bombardiere B-26 sul Monte Hood nei pressi di Portland in Oregon. Era il 22 aprile 1949, quando, insieme al colonnello dell’esercito Walter William Hodge (45 anni) partirono da Hamilton in California per una missione per conto delle forze armate quartier generale per l’unificazione delle strutture della zona occidentale degli U.S.A.. Caso volle, che il giorno successivo, per tentare di ritrovarli, cadde anche l’aereo del tenente Bruce Wayne Spalding, 26 anni, di Vancouver, alzatosi in volo per cercarli.

16 gennaio. I tedeschi minano una parte del porto nella zona nord.

17 gennaio. Nessun bombardamento perché la zona è coperta da nubi intense. Ma ormai il carico di morte si era alzato in volo, decisero di bombardare Chiaravalle, fu una tragedia, 180 vittime, molti feriti e la completa distruzione del centro città. Anche questa data deve essere ricordata dalla nostra città per lo scampato pericolo.

22 gennaio, ore 19:00. Mitragliamento zona nord di Giulianova.

23 gennaio, ore 19:49. Bombardamento zona Annunziata e bivio Bellocchio.

24 gennaio. Sui ponti Salinello e Tordino cannoneggiamento da navi inglesi.

26 gennaio, ore 12:00. Fatti saltare una parte del molo nord, i tedeschi minano il molo sud.

28 gennaio, ore 19:00. Colpita la zona nord di Giulianova paese, ospedale civile e campagne circostanti.

27 febbraio,  nessun dato da segnalare.

29 febbraio, ore 13:00, 13:30 e 15:30. Colpiti alcuni fabbricati del paese e del lido, danneggiato caseggiato di via Braga, via Manzoni e via Ciafardoni. Si contano 10 morti e 29 feriti.

14 marzo. Salta una parte del molo sud minato dai tedeschi, gravi danni al porto giuliese.

16 marzo, ore 16:00. Colpito il lido, 1 morto.

24 marzo. La 15° Air Force con i B-24, circa 32 velivoli, attaccano ponti stradali e ferroviari sul fiume Vomano e Giulianova.

30 marzo, ore 20:00 e 22:00. Colpita la zona del lido.

31 marzo, ore 19:19. Colpita la zona dell’Annunziata.

2 aprile. Colpita la zona fiume Salinello.

3 aprile, ore12:49. Colpita la zona fiume Salinello.

9 aprile, ore 21:00. Strada di collegamento paese-lido.

12 aprile, ore 22:00. Colpite le zone del lido e Annunziata (zona Fonte Giardino) colpite più di 30 abitazioni, 1 ferito.

14 aprile, ore 14:45 e 16:40. Colpito il ponte del Salinello.

16 aprile, ore 12:49. Colpito il ponte del Salinello.

18 aprile, ore 11:49. Zona nord e ponte del Salinello.

24 aprile, ore 10:19. Colpita la zona del Salinello e la statale nord, 1 morto.

2 maggio, ore 17:30, 21:30 e 23:00. Colpita la zona del Salinello.

3, 4, 5, 9, 11, 14 e 21 maggio. Varie ncursioni aeree di poco conto, soprattutto mitragliamenti con il republic P-47 Thunderbolt.

22 maggio, ore 12:40. Colpita tutta la zona ferroviaria, 1 morto e 5 feriti. A Cologna spiaggia 8 morti e 5 feriti.

9 giugno. Si registra l’ultimo bombardamento a lido.

12 giugno, ore 23:30. Viene avvistato dalle unità aeree angloamericane una nave appoggio antistante il porto di Giulianova.

13 e 14 giugno. Scoppio di varie mine e deposito munizioni al porto.

17 giugno. Arrivo delle truppe della VIII Armata inglese.

12 settembre. Residui dell’8 ª Armata con il 280 Bty, 38 Bde, 84 Bty e 11 Bde, 90 Bty e 36 Bde, transitano a Giulianova diretti a Fano.

MORTE di FRANCESCO MANOCCHIA
MORTE di FRANCESCO MANOCCHIA

 

Data l’importanza della vicenda, avevo interessato, qualche tempo fa, il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e il prefetto di Teramo dott. Francesco Camerino per avere un riconoscimento, “Civile” o/e “militare” per le numerose vittime dei bombardamenti (il contributo più alto di vittime civili in tutta la provincia di Teramo) e per la presenza di due bande partigiane; purtroppo, nonostante l’informativa del locale Comando di Compagnia dei Carabinieri di Giulianova, le mie richieste venivano, più di una volta ignorate, anche dai vari consiglieri militari della Presidenza della Repubblica. Interessai inoltre, da allora, il sindaco Claudio Ruffini, il commissario prefettizio, la dott.ssa Paola Iaci e negli ultimi anni, anche il Sindaco Francesco Mastromauro; recentemente la Commissione per la toponomastica istituita per individuare nuove denominazioni di via e piazze, accolse parzialmente la mia richiesta di intitolare la ristrutturata piazza dietro il Comune alle vittime dei bombardamenti aerei, infatti è stata intitolata “Piazza Caduti 29 Febbraio 1944”. Per dovere di cronaca, mi corre ricordare che per la stessa piazza, a cura del capogruppo in consiglio comunale della lista civica “Il Cittadino Governante”, era stata proposta l’intitolazione alla memoria del Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso alla camorra. Tale proposta fu poi ritirata dallo stesso, dopo che avevo opportunamente scritto una lettera aperta. Oggi, nei miei progetti, resta l’idea di  realizzare una targa alla memoria recante il seguente testo: “La comunità giuliese, nella memoria ancora viva degli orrori della 2a Guerra Mondiale, ricorda i sui figli vittime dei bombardamenti angloamericani del 1943-44. Ne affida la cara memoria alla storia e le loro anime a DIO. A perenne memoria delle generazioni future”. Spero che la prossima commissione toponomastica tenga in considerazione la mia proposta.

Walter De Berardinis

walter.de.berardinis@alice.it

 

Archivi:

Archivio privato Walter De Berardinis, Archivio Parrocchia di San Flaviano e Archivio di Stato di Teramo.

 

Giornali, varie annate:

Il Centro, Il Messaggero, Il Tempo, La Città e Il Corriere Adriatico.

 

Bibliografia essenziale:

Ufficio del capo di stato maggiore della Regia Marina Militare Italiana, Cronistoria Documentata della Guerra Marittima Italo-Austriaca 1915-1918, Roma, 1920;

Riccardo Cerulli, Giulianova 1860, Teramo, Abruzzo Oggi, 1968;

Alfred Price, I Bombardieri della Seconda Guerra Mondiale, struttura, prestazioni e tattiche di combattimento, La Spezia, Melita, 1992;

Comitato 50° anniversario della liberazione, Anni di Guerra, Teramo 1943-1944. Fascismo Resistenza Liberazione, Teramo, 1994;

Archivio di Stato di Teramo, Anni di Guerra, documenti, fotografie e cimeli dal 1939 al 1945, Teramo, Archivio di Stato, 1994;

Italia Iacoponi, Il Fascismo, la resistenza e i campi di concentramento in provincia di Teramo. Cenni storici, Colonnella, 2000;

Andrea Palandrani, 25 aprile: anche Giulianova ha vinto, Giulianova, 2007;

Andrea Palandrani, Giulianova nel biennio ’43 -’45: resoconto documentario di eventi e situazioni, Giulianova, 2008;

Marco Patricelli, L’Italia sotto le bombe, guerra aerea e vita civile 1940-1945, Laterza, Bari, 2009; Casa della cultura Carlo Levi di Teramo, La resistenza nel teramano, Teramo, 19751, 20122;

Mario Ferzetti, …e la Vita continua, narrazione e fatti storici della “resistenza teramana” (25.9.1943-14.6.1944), Teramo, 2013;

Sandro Melarangelo, La Resistenza a Teramo, documenti e immagini, Teramo, 2013.

 

Filmografia essenziale:

Memphis Belle, Warner Bros, 1990 (UK) e 1991 (Italia)

La guerra di John Huston in Combat Film, Video Rai/Gruppo Bramante, 1994;

Le Grandi Battaglie Aereonavali, Hobby & Work, 1995;

La Guerra del Duce. L’Italia divisa, Hobby & Work, 1997;

Storia D’Italia, dall’unità al 2000. dvd n° 7, dalla caduta del fascismo alla repubblica, Istituto Luce, 2003;

RAF. Eroi e reparti speciali della seconda guerra mondiale, BBC/Il Giornale, 2003

 

Sitografia essenziale:

www.giulianovaweb.it, www.giulianovailbelvedere.it, www.viveregiulianova.it, www.fold3.com, www.biografiadiunabomba.it, www.historiamilitaria.it, www.archivioluce.com, www.storia.rai.it, www.afhra.af.mil, www.warwingsart.com, www.airforcehistoryindex.org, www.12af.acc.af.mil, www.armyairforces.com, www.archives.gov, www.ncap.org.uk, www.ww2roll.gov.au, www.usaaf.net, www.b24.net, www.57thbombwing.com, www.reddog1944.com, ww2talk.com, www.warwingsart.com, www.reddog1944.com, www.nationalarchives.gov.uk, www.betasom.it

 

Ringraziamenti

Giovanni Lafirenze, ex sottufficiale dell’Esercito Italiano e tecnico specializzato recupero bellico in terra e mare; Rachael Lloyd, Archivio Nazionale del Regno Unito; Dan Setzer e Vinny, Archivio 57° Bomb Wing USA; Holly Reed, National Archives & Records Administration USA; Giosuè Allegrini, direttore dell’Ufficio Storico della Marina Militare; Ottavio Di Stanislao, Archivio di Stato di Teramo; Andrea Palandrani, docente di scuole superiori.

 




Il nuovo libro di Marco Patricelli, «L’Italia delle sconfitte – Da Custoza alla ritirata di Russia»

Il nuovo libro di Marco Patricelli, «L’Italia delle sconfitte – Da Custoza alla ritirata di Russia»

E’ uscito, distribuito da Laterza nelle libreria di tutt’Italia (pp. 320, Euro 20,00), il nuovo libro di Marco Patricelli, «L’Italia delle sconfitte – Da Custoza alla ritirata di Russia»

Marco Patricelli
Marco Patricelli

 

Un libro che si legge come un romanzo tragico che si dipana nei capitoli dedicati alle battaglie di Custoza e Lissa (1866), Adua (1896), Caporetto (1917), Campagne di Grecia (1940) e di Russia (1941). Sei appuntamenti con la storia che il Paese ha clamorosamente fallito dal punto di vista militare, ma profondamente segnati dalle divisioni politiche e sociali. Quelle disfatte, alcune delle quali epocali (Caporetto è diventata l’archetipo stesso della sconfitta), sono infatti il frutto di scelte discutibili quando non addirittura scellerate, pressapochismo, velleità di gigantismo e meschinerie di piccolo cabotaggio che attraversano trasversalmente l’Italia dell’Ottocento e del Novecento, col suo fardello di ipocrisie e di corruzione, anche morale.

 

Nella sua avvincente analisi Patricelli scioglie i nodi focali che hanno preparato, generato e fatto seguito alle brucianti avventure militari pagate col sangue dei soldati, che rispondevano a scelte politiche gravate sulle spalle di generali troppo spesso non all’altezza della situazione. A Custoza il Regno d’Italia unitario da poco proclamato perde una battaglia già vinta perché La Marmora e Cialdini conducono una guerra privata; a Lissa l’inesperto ammiraglio Persano e i suoi vice neppure si parlano, e i sogni di gloria vanno a picco assieme alle navi e ai marinai. A Caporetto Badoglio, pur sapendo che gli austro-tedeschi stanno per attaccare, se ne va a dormire. L’attacco alla Grecia soddisfa solo le manie di grandezza di Ciano e Mussolini e si incanala subito verso un clamoroso disastro che fa sogghignare mezza Europa, mentre i soldati muoiono e congelano. Una tragedia che è la prova generale della Campagna di Russia.

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L’Italia delle sconfitte

FONTE: http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858126219

 

L'Italia delle sconfitte
L’Italia delle sconfitte
Da Custoza alla ritirata di Russia
– disponibile anche in ebook
Edizione: 2016
Collana: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858126219
Argomenti: Storia contemporanea, Storia d’Italia
  • Pagine: 320
  • Prezzo: 20,00 Euro
  • Acquista

In breve

La vittoria ha mille padri ma la sconfitta è orfana. Di certo non in Italia, dove è figlia legittima di uomini che hanno fatto la storia col sangue di altri uomini. Loro malgrado.

«La guerra è una cosa troppo seria per farla fare ai militari». Per non farla fare solo ai militari i politici dell’Italia unita ci hanno messo di loro, riuscendo a realizzare un perverso mix che ha portato a una lunga teoria di eclatanti sconfitte. A Custoza si perde una battaglia già vinta perché La Marmora e Cialdini conducono una guerra privata. A Lissa l’inesperto ammiraglio Persano e i suoi vice neppure si parlano, e i sogni di gloria vanno a picco assieme alle navi e ai marinai. A Caporetto Badoglio, pur sapendo che gli austro-tedeschi stanno per attaccare, se ne va a dormire. L’attacco alla Grecia soddisfa solo le manie di grandezza di Ciano e Mussolini e si incanala subito verso un clamoroso disastro che fa sogghignare mezza Europa. Una tragedia che è la prova generale della campagna di Russia…
Ma le sconfitte non hanno pesato solo sul piano militare. Spesso sono state l’occasione per scatenare psicodrammi assurdi o ancora più ridicole cacce a capri espiatori di comodo, rivelando tutta la fragilità della nostra identità nazionale, come accaduto con il disastro di Adua e la caduta di Crispi. In altri casi hanno prodotto una presa di coscienza e uno scatto di orgoglio che ha mutato, in meglio, la storia successiva.
Cinque battaglie, cinque sconfitte che hanno contribuito a ‘formare’ l’Italia.




Roseto degli Abruzzi. Programma manifestazione “Per non dimenticare” 5^ edizione 2016 . VIDEO e FOTO

VIDEO

FOTO

Il Circolo Filatelico Numismatico Rosetano e l’Associazione Culturale Terra e Mare, con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi, 14915315_10209723815406615_899810963042445335_n
hanno il piacere di comunicare il programma della 5^ edizione della manifestazione culturale dal nome “Per non dimenticare”, edizione 2016.

La manifestazione si svolgerà da mercoledì 9 fino a domenica 13 novembre,
all’interno di Villa Paris, in via Marcacci, 1 a Roseto degli Abruzzi (Te).

L’evento prevede la realizzazione di un annullo filatelico postale speciale, cartoline ricordo, opuscolo illustrativo della manifestazione, mostre tematiche, un convegno, presentazione di libri sul tema, oltre ad altri eventi collaterali, relativi al ricordo dell’eccidio di Cefalonia nel settembre 1943, della Divisione Acqui, e al sacrificio dei soldati italiani in suolo straniero. Presente la casa editrice ARTEMIA di MOSCIANO S.A. diretta da Maria Teresa Orsini

Saranno presenti i rappresentanti delle forze armate (Carabinieri, Esercito, Marina, Guardia di Finanza, Aereonautica, Ordinariato militare, Croce Rossa, SMOM) oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, e le associazioni combattentistiche e d’arma italiane, regionali e provinciali.

Le Poste Italiane saranno presenti con un proprio Ufficio postale distaccato.

PROGRAMMA sabato 12 novembre
Ore 9,30 – Inizio manifestazione
Ore 9,45 – Apertura ufficio postale
– annullo speciale e cartoline ricordo
Ore 10,00 – SALUTI
Rappresentante Circolo Filatelico Numismatico Rosetano
Rappresentante Ass. Naz. Div. Acqui sezione Rieti
Rappresentante Associazione Culturale Terra e Mare
Sindaco di Roseto degli Abruzzi – Sabatino Di Girolamo

Ore 10,30 – CONVEGNO
Interventi:
– Ten. Col. Esercito Italiano Pietro Piccirilli.
Cenni storici della Divisione Acqui

– Prof. Vincenzo Scasciafratti.
I giorni di Cefalonia

– Prof.ssa Maria Flavia Perotti.
Presentazione libro: Lettere da Cefalonia del ten. Renato Calabrese

– Intervento rappresentante dello SMOM

Al termine del convegno
– Consegna riconoscimenti.

Modera il giornalista Walter De Berardinis

MOSTRE
Da mercoledì 9 fino a domenica 13 novembre
sarà possibile visitare le varie mostre allestite,
con orario dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,00.
– EVOLUZIONE DELL’ESERCITO DAL 1700 AL 1945
– LA SCELTA DELLA DIVISIONE “ACQUI” a Cefalonia e Corfù nel settembre 1943
– PER CONSERVARE LA MEMORIA Corrispondenza e storia militare della Divisione Acqui
– I LIBRI E LE PUBBLICAZIONI raccontano l’eccidio di Cefalonia
– FOTOGRAFIE DI GUERRA




“ABRUZZESI IN SLOVENIA PER VISITARE I LUOGHI DELLE BATTAGLIE SULL’ISONZO E LE SEDI STANZIALI DEI BATTAGLIONI ALPINI VAL PESCARA E L’AQUILA”

 

 

 

Nel quadro delle attività storico culturali, una delegazione della Libera Associazione Abruzzesi Trentino Alto Adige guidata dal presidente Sergio Paolo Sciullo della Rocca, Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo, congiuntamente ad una rappresentanza dell’Accademia Culturale San Venceslao di Bolzano, si sono recati in Slovenia per visitare i luoghi dove cruenti furono i combattimenti tra l’Esercito Italiano e l’Esercito Austriaco nel corso della prima guerra mondiale, oltre che per visitare le sedi dove furono dislocate le Caserme del Battaglione Alpini L’Aquila a Tolmin, e quella del Battaglione Alpini Val Pescara a Bovec nell’alta Valle dell’Isonzo.

Slovenia – Bovec  I resti della Caserma già sede del Battaglione Ai Val Pescara.
Slovenia – Bovec I resti della Caserma già sede del Battaglione Ai Val Pescara.

Tra i componenti della delegazione gli storici Roberto Casanova e Gabriele Di Lorenzo che in ogni luogo raggiunto hanno effettuato l’inquadramento topografico della zona e spiegato con alta competenza i moventi delle truppe e le fortificazioni di alta montagna, in particolare quelle del Monte Nero e del Monte Canino. Nell’itinerario hanno reso omaggio ai caduti italiani della prima guerra mondiale presso la “Cappella Alpina Torneranno” a Vojoska di Gabrje e presso il “Sacrario Militare Italiano” a Kobarid

Slovenia – Koparid,  Lo storico Casanova, il Direttore del Museo Hobic, il pres. Sciullo della Rocca.
Slovenia – Koparid, Lo storico Casanova, il Direttore del Museo Hobic, il pres. Sciullo della Rocca.

davanti al quale giurarono gli alpini del Battaglione Val Pescara prima di essere inviati a combattere in Albania nel corso della seconda guerra mondiale. Sosta doverosa presso il Museo di Kobarid dove si è tenuto un brefing illustrativo inerente alla varie battaglie dell’Isonzo, mentore e guida sapiente è stato Vojko Hobic ex direttore del Museo della Grande Guerra, che tra l’altro ha mostrato agli illustri ospiti i vari cimeli e reperti di guerra oltre alle foto d’epoca inerenti alla linea ferroviaria militare che collegava Cividale del Friuli con Caporetto (attuale Kobarid) realizzata per favorire i rifornimenti italiani sulla linea dell’Isonzo, rimasta attiva dal 1916 al 1920 per uso militare e dal 1921 al 1932 per uso civile. In questa occasione l’esperto di storia militare Gabriele Di Lorenzo nella sua replica di chiusura dopo il saluto di ringraziamento del presidente Sciullo della Rocca ai convenuti, ha evidenziato che le battaglie combattute nella zona dell’Isonzo rientrano tra le prime operazioni caratterizzate da elementi di guerra lampo, emblematici restano i combattimenti degli alpini nelle alpi slovene che rientrano nel novero dei più grandi combattimenti tenuti in alta montagna nella storia dell’umanità dove le sofferenze deglialpini nel corso dell’estenuante guerra di posizione in cui gli eserciti si contendevano palmo a palmo i terreni più impervi, furono costretti a combattere e a morire di ferite o di stenti a 2.500 metri di quota, queste difficoltà oggettive, insieme all’undicesima battaglia dell’Isonzo è stata la più grande campagna militare combattuta sul suolo sloveno.

 




Roseto degli Abruzzi. 5° edizione “per non dimenticare”, 73° anniversario dei fatti di “Cefalonia”

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L’Aquila. E’ DECEDUTO CORRADINO PALMERINI

E’ DECEDUTO CORRADINO PALMERINI

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E’decedutoieri sera (4 novembre) presso l’Ospedale civile San Salvatore, dopo un breve ricovero, Corradino Palmerini. Era nato nel 1952 a Paganica (L’Aquila), dove risiedeva. Persona di straordinaria sensibilità e dedizione alla famiglia, è stato un punto di riferimento per la comunità paganichese nelle attività sociali e culturali. Aveva lavorato all’Enel e da qualche anno era in pensione. E’ stato tra i fondatori del Paganica Rugby e del Coro della Portella. Alpino di leva nel Btg. Gemona dell’8° Reggimento della Brigata Julia, ha poi dedicato molto del suo impegno al Gruppo Alpini “Mario Rossi” di Paganica, del quale è stato Capogruppo per quattro mandati, fino al 2010, assai conosciuto tra gli alpini della Sezione Abruzzi. Grande conoscitore dell’epopea delle truppe di montagna, è stato un appassionato studioso della storia degli Alpini. Tanto dotato d’ironia quanto di profondità di pensiero e di grande curiosità culturale, lascia una traccia profonda e consegna alla comunità paganichese una delle più belle e significative testimonianze d’impegno sociale e civico. Il funerale sarà celebrato domani (domenica 6 novembre) alle ore 15 a Paganica, presso la Chiesa degli Angeli Custodi. 

5 novembre 2016



Pescara. Storie della Storia d’Abruzzo, al via il quarto ciclo di incontri

Storie della Storia d’Abruzzo, al via il quarto ciclo di incontri

Sabato 5 novembre prenderà il via il quarto ciclo di incontri Storie della Storia d’Abruzzo 2016-2017,  condotto dallo storico Camillo Chiarieri, gran conoscitore della storia e delle bellezze del nostro territorio.

Il calendario e’ stato presentato oggi in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Comunale di Pescara, Antonio Blasioli, e dallo stesso Chiarieri.

I sei incontri previsti avranno luogo dalle ore 17 alle 19 presso la Sala Flaiano dell’Aurum, Largo Gardone Riviera a Pescara e avranno cadenza pressochè mensile ad eccezione del mese di novembre nel quale Chiarieri coinvolgerà il pubblico abruzzese con due appuntamenti.

condotto dallo storico Camillo Chiarieri, gran conoscitore della storia e delle bellezze del nostro territorio.
condotto dallo storico Camillo Chiarieri, gran conoscitore della storia e delle bellezze del nostro territorio.

La conferenza d’apertura, sabato prossimo, verterà sul tema  “La religione in Abruzzo: dal paleolitico all’età romana”. Sabato 19 novembre seguirà  “Il suo nome era Italia”; terzo appuntamento il 17 dicembre dal titolo “L’Abruzzo dal crollo dell’impero romano all’eta’ normanna”.  L’anno 2017 si aprirà con l’incontro di sabato 14 gennaio “L’Aquila della nostra giovinezza” per proseguire sabato 2 febbraio con “La grande avventura di Pietro Del Morrone”. Il ciclo si concluderà nel mese di marzo, sabato 11, con “Sulla via della transumanza”.

Spiega Camillo Chiarieri: “E’ un grandissimo piacere raccontare l’Abruzzo e vedere quanta gente ha curiosità di sapere da dove viene e verso quale futuro sta andando. Una regione che conosce se stessa è una regione che sarà più unita, solidale e consapevole. Nei fatti stiamo creando un colossal sull’Abruzzo in cui i protagonisti sono le migliaia di anni della nostra storia: iniziamo dall’età della pietra fino ad arrivare, nel 2019, all’età contemporanea. Tre stagioni, dunque. La prima arriverà all’età normanna, la seconda all’Ottocento e nell’ultima tratteremo gli ultimi due secoli di storia che ci rappresentano e che sono più vicini a noi, raccontando della Brigata Maiella, del cenacolo Michettiano, della città di Pescara che s’impone come capitale del turismo balneare e culturale d’Europa ai primi del Novecento”.

“Per iniziare, ci addentreremo nelle grotte della Majella scoprendo le divinità del culto di Maja e della madre terra – continua lo storico – Combatteremo gli italici che gridarono per primi il nome d’Italia, con Vitelium; vedremo gli effetti in Abruzzo del collasso dell’Impero Romano; conosceremo i tempi della rinascita con L’Aquila che aspira ad essere capitale; poi la storia di Pietro da Morrone, una delle figure di maggior levatura del ‘200 che ha promosso la bellezza con la spiritualità d’Abruzzo. Concluderemo, quasi a primavera, con i pastori d’Abruzzo, grazie ai quali percorreremo i grandi tratturi che portavano uomini e greggi in transumanza: una delle storie più romantiche, belle e coinvolgenti che possiamo raccontare”.

“In questi giorni assistiamo impotenti alla devastazione di tanta parte del patrimonio storico-artistico italiano e anche abruzzese a causa del terremoto – conclude Blasioli – Diventa quindi ancora più importante, proprio adesso, promuovere la riscoperta della bellezza del nostro territorio. Sabato ricominceremo a raccontare le Storie della Storia d’Abruzzo ripercorrendo con Camillo Chiarieri, voce narrante, tutte le fasi che ci hanno accompagnato nel corso dei secoli. E’ importante ricordare le storie d’Abruzzo e conoscere da dove veniamo. Di qui a due anni, per marzo 2019, le avremo raccontate tutte ma intanto questo nuovo ciclo 2016-2017 conta sei capitoli, protagonisti di altrettanti attesi incontri come quelli avuti fino ad oggi, partecipatissimi e caratterizzati da grande interesse ed utilità”.

Calendario incontri:

5 novembre 2016  –  La religione in Abruzzo dal Paleolitico all’età romana

19 novembre 2016  – Il suo nome era Italia

17 dicembre 2016  –  L’Abruzzo dal crollo dell’impero romano all’età normanna

14 gennaio 2017 –   L’Aquila della nostra giovinezza

25 febbraio 2017 –  La grande avventura di Pietro del Morrone

11 marzo 2017  – Sulla via della Transumanza




BADIA MORRONESE di SULMONA. COMMEMORATI I CADUTI DI TUTTE LE GUERRE AL SACELLO MILITARE DI BADIA

 

“Il Generale Rino De Vito ha deposto la corona di alloro”

 

Foto di - Giulio Salzano
Foto di – Giulio Salzano

Foto di - Giulio Salzano
Foto di – Giulio Salzano

La Delegazione Provinciale di L’Aquila dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati, come consuetudine ha organizzato la commemorazione dei militari caduti presso il Sacello Militare della Madonna degli Angeli a Badia Morronese frazione di Sulmona. Presenti le rappresentanze dell’Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Polizia locale e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La Santa Messa è stata officiata da Don Andrea Acciavile, mentre la deposizione della corona di alloro, è stata effettuata dal Generale Rino De Vito comandante del Comando Militare Esercito Abruzzo. Al termine della cerimonia il Delegato Provinciale Giuseppe Del Zoppo ha ringraziato i convenuti per essere intervenuti portando il saluto del Consigliere Nazionale Sergio Paolo Sciullo della Rocca Medaglia d’Oro Mauriziana della Repubblica Italiana del Corpo degli Alpini, rivolgendo parole di elogio per il custode del Sacello Militare Cav. Donato Agostinelli e per i volontari delle frazioni di Fonte d’Amore, Case Lupi, Bagnaturo, San Pietro e Badia per avere svolto nello spirito della gratuità la manutenzione straordinaria del Sacello Militare e della sua accessibilità.

 




Manifestazioni per il 98° anniversario della Vittoria 1915-1918 e Giornata delle Forze Armate.

Venerdì 4 novembre ricorrerà il 98° anniversario della Vittoria 1915-1918 e
Giornata delle Forze Armate, le cui celebrazioni, organizzate dalle
associazioni d’Arma e combattentistiche in collaborazione con
l’Amministrazione comunale, verranno precedute, mercoledì 2 novembre,
con inizio alle ore 10:30 nel Cimitero, dal raduno delle associazioni

manifesto-celebrazioni-2-e-4-novembre
d’Arma e combattentistiche con deposizione delle corone presso la
lapide dei Caduti e, alle ore 11, celebrazione della Santa messa.
Quindi il 4 novembre, alle ore 9.30, è previsto il raduno generale sul
Belvedere di piazza della Libertà con la cerimonia dell’alza bandiera.
Alle ore 10.30 il corteo si recherà, percorrendo le vie Migliori e
Tancredi, al monumento presente in piazza Salvo D’Acquisto per poi
raggiungere la lapide commemorativa dei Caduti presso la chiesa di San
Flaviano, con allocuzione del sindaco e deposizione delle corone. A
seguire trasferimento al Lido con raduno in via Nazario Sauro, nei pressi
dell’ex passaggio a livello, formazione del corteo che attraverso via
Sauro raggiungerà piazza Dalmazia con deposizione delle corone al
Monumento ai Caduti e relativa allocuzione. Alla cerimonia prenderà parte
la banda musicale “Città di Giulianova”.