Giulianova. Annuario “La Madonna dello Splendore”. Il 20 aprile presentazione nella Cripta di S. Flaviano.

 

Il 20 aprile, alle ore 18 nella Cripta di S. Flaviano, si terrà la consueta
presentazione dell’Annuario “La Madonna dello Splendore”, giunto ormai
al trentaseiesimo numero.Copertina annuario La Madonna dello Splendore 2017
Coordinati da Cinzia Falini, dopo i saluti del sindaco Francesco
Mastromauro. del parroco don Abramo Olivieri e del presidente del Comitato
festeggiamenti Luigi Martinelli, prenderanno la parola Sergio Di Diodoro,
Sirio Maria Pomante, Luigi Girolami, Sandro Galantini e Maria Luisa De
Santis.
L’Annuario, folto di 136 pagine e ricco di immagini d’epoca, molte
delle quali inedite, aduna contributi di carattere
storico-letterario-artistico delineando, attraverso gli scritti di
studiosi e appassionati ricercatori anche di provenienza extraregionale,
un intrigante percorso nelle vicende giuliesi attraverso i secoli offrendo
altresì interessanti notizie di carattere culturale.

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All’interno della rivista,  l’articolo del nostro direttore, Walter De Berardinis, sulla rocambolesca morte del marinaio Salvatore Baldini deceduto durante il primo conflitto mondiale con la nave “Alfredo Cappellini” davanti le acque di Senigallia. Per uno strano gioco del destino era stato dimenticato sia dalla sua città natale, Teramo; ma anche dalla sua città adottiva, Giulianova.

giulianovanews.it




“Aspettando il 25 aprile…72 anni di libertà e democrazia in Italia”: una settimana di commemorazioni a Montorio al Vomano.

 

Tutte le iniziative in programma dal 18 al 25 aprile a cura della locale sezione Anpi

 

MONTORIO AL VOMANO – “Aspettando il 25 aprile…”: a Montorio al Vomano in programma una settimana di celebrazioni, dal 18 al 25 aprile, per commemorare 72 anni di libertà e democrazia in Italia e il consigliere onorario Lucio Marchegiani. L’iniziativa è promossa dall’Anpi di Montorio con il patrocinio del Comune e dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea e in collaborazione con l’Università di Teramo, il progetto “Atlante delle stragi nazifasciste in Italia” e l’associazione Monte D’Oro.

locandina Anpi Montorio

Prosegue la collaborazione tra il Comune e l’Anpi per trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Montorio, Alfonso Di Silvestro -, anche con linguaggi diversi e vicini alla sensibilità contemporanea come quello del teatro”.

 

Questa iniziativa giunge a conclusione di un importante progetto di studio sullo stragismo sui civili in Italia durante la seconda guerra mondiale – afferma la presidente dell’Anpi di Montorio, Sabrina Evangelista -, che assume grande rilevanza anche alla luce degli eventi attuali, come nel caso delle stragi siriane. Il compito dell’Anpi è appunto quello di perpetuare la memoria, dando forte impulso alle attività didattiche e formative”.

Martedì 18 aprile alle ore 18, nel foyer del Cineteatro comunale si terrà la discussione pubblica dal titolo “Guerra ai civili. Stragi di inermi in Italia e in Abruzzo durante la seconda guerra mondiale” con presentazione del volume”Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”. Dopo i saluti dei promotori, interverranno gli storici dell’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza: Enzo Fimiani, Ilaria Del Biondo, Nicola Palombaro e Pasquale Iuso dell’Università di Teramo. Saranno presenti anche alcuni ricercatori del gruppo abruzzese dell’Atlante.

 

Intermezzi letterari a cura dell’attore Vincenzo Macedone. L’iniziativa è riconosciuta dal MIUR come evento di formazione e aggiornamento del personale docente. Il 24 aprile, alle ore 21, sempre al Cineteatro comunale spettacolo teatrale “Banditen. I partigiani che salvarono l’Italia” a cura della Compagnia dei Guasconidi Pescara (ingresso libero). La rappresentazione, che narra le vicende della Brigata Maiella, è stata già allestita a Montecitorionell’ambito del “Ciclo delle domeniche aperte presso la Camera dei Deputati”.Infine la Festa della Liberazione si celebra, alle ore 11, con la Santa Messa in memoria dei martiri per la lotta di Resistenza al nazifascismo. Alle 11.45 seguiranno il Corteo e la deposizione di una corona presso il Monumento alla Resistenza alla presenza delle autorità civili e militari.

 




Al via il bando per il “Premio Amnesty International Italia Emergenti” fra le canzoni iscritte entro l’11 marzo si assegnerà il Premio Web Social

 

 

 

Un concorso unico in Italia, giunto al traguardo della 20a edizione. È il “Premio Amnesty International Italia Emergenti” inserito come sempre in Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, il festival musicale promosso dall’Associazione Voci per la Libertà con Amnesty International Italia e che quest’anno si terrà dal 20 al 23 luglio a Rosolina Mare (RO).

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Sul sito www.vociperlaliberta.it è da poco online il nuovo bando di concorso del Premio, a cui possono partecipare tutti gli artisti che abbiano un brano legato al tema dei diritti umani, in qualsiasi lingua o dialetto e con qualsiasi genere musicale.

La scadenza del bando è fissata per il 22 aprile, ma gli artisti che si iscriveranno entro l’11 marzo avranno una ulteriore possibilità. Fra tutti loro infatti il pubblico potrà votare online il brano migliore, conferendo il Premio Web Social e facendo accedere direttamente l’artista vincitore alle semifinali della fase live.

 

Fra tutte le iscrizioni arrivate entro il 22  aprile ci sarà inoltre il Premio Under 35 che consentirà al migliore giovane di accedere alle semifinali del concorso. L’Associazione Voci per la Libertà sceglierà poi altre sei proposte, che si batteranno assieme al Premio Web Social e al Premio Under 35 nel concorso dal vivo a Rosolina Mare. Qui una giuria prestigiosa di addetti ai lavori assegnerà il Premio Amnesty International Italia Emergenti.

 

Vuoi partecipare? Basta avere una canzone a sostegno dei diritti umani (hai mai letto la Dichiarazione universale sui diritti umani? Sa essere una potente fonte di ispirazione) e iscriversi entro il 22 aprile 2017 (entro l’11 marzo  se si vuole concorrere anche al Premio Web Social).

 

Tutte le informazioni sul concorso, i premi, le modalità di iscrizione e il bando completo sono disponibili sul sito www.vociperlaliberta.it

 

 

 

ALBO D’ORO

2016 Do’ Storieski

2015 Adolfo Durante

2014 Mud

2013 Leo Miglioranza

2012 Novadef

2011 Areamag

2010 Piccola Orchestra Karasciò

2009 Terzobinario

2008 Elena Vittoria

2007 Marcosbanda

2006 ‘A 67

2005 Sancto Ianne

2004 Riserva Moac

2003 Nuovi Orizzonti Artificiali

2002 Il Combo Farango

2001 Livido

2000 Re del Deseo

1999 Frank Paulis Band

1998 Versi Banditi

 

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ASSOCIAZIONE CULTURALE VOCI PER LA LIBERTA’
www.vociperlaliberta.it
www.amnesty.it




L’ANVCG onlus (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), promuove un’iniziativa congiunta storico-educativa e solidale dal titolo “Tra memoria e solidarietà”

L’ANVCG onlus (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), promuove un’iniziativa congiunta storico-educativa e solidale dal titolo “Tra memoria e solidarietà” incentrata sulla commemorazione dell’82° anniversario dell’esplosione della nave “Charles Anderson” nel Porto di Bari e presentazione dell’Antologia “100 Voci per Amatrice e…”. Tale antologia è stata presentata recentemente, giovedì 9 marzo, nell’Aula del Consiglio Regionale della Puglia. 17841661_10210474012419696_1944967467_nIl testo è stato realizzato da cento scrittori, artisti e fotografi italiani i cui proventi dell’opera sostenteranno la rinascita della Biblioteca di Amatrice e, in seguito, di altre realtà danneggiate nell’Italia centrale dal terremoto del 24 agosto 2016 e dalle scosse proseguite per mesi con fasi di elevata intensità sismica. L’evento culturale si realizzerà nella Città Metropolitana di Bari il giorno 10 aprile, alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare della Città Metropolitana, ex Palazzo della Provincia, durante il quale ascolteremo i relatori chiamati ad intervenire, come: sen. Massimo Cassano, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; prof. Giovanni Procacci, già senatore della Repubblica Italiana; Lorenzo Lionetti, vice-presidente del Municipio 1 di Bari; prof. Vito Antonio Leuzzi, presidente dell’IPSAIC (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea); Waldemaro Morgese, presidente AIB – Sez. Puglia; Luigi Nacci, Presidente Provinciale Bari ANVCG onlus; Lorenzo De Napoli, caporeparto esperto VV.FF.; Francesco Pomes, Vice Presidente ANVCG e testimone dell’esplosione; prof.ssa Santa Vetturi, ( Presidente dell’Associazione Virtute e Canoscenza)  e curatrice dell’Antologia “100 Voci per Amatrice e…”.

Partecipano all’incontro Stefano Ruocco (WIP edizioni) ed alcuni degli autori dell’Antologia.

Modera l’incontro Giovanni Lafirenze, referente Dipartimento Ordigni Inesplosi dell’ANVCG onlus. Ingresso Libero.




L’abruzzese Emidio Pasqualucci morì coraggiosamente nella “Guerra del Vietnam”.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 31 marzo 2017emidio

L’abruzzese Emidio Pasqualucci morì coraggiosamente nella “Guerra del Vietnam”. Era nato  nella frazione di Casentino, comune di Sant’Eusanio Forconese (AQ), il 7 maggio del 1950 e poi, come recita il testo di una canzone cantata da Morandi,  “adesso è morto nel Vietnam” .

Emidio Pasqualucci nacque nella frazione di Casentino, oggi comune di Sant’Eusanio Forconese (AQ) (all’epoca probabilmente comune di S. Demetrio nè Vestini) , il 7 maggio del 1950 da Vincenzo (n. 1921)  e Pasquina Serafini (n. 1922). Negli anni ’50 la famiglia Pasqualucci decise di emigrare per gli Stati Uniti. Qui ad Annapolis, contea di Anne Arundel, nello stato del Maryland papà Vincenzo aprì, aveva imparato il mestiere in Abruzzo, un salone da barbiere: il “Vince’s Barber Shop”. La sua bravura e la sua simpatia gli consentirono un assai dignitosa vita. Oltre a Emidio la famiglia era composta da altri fratelli e sorelle. Il giovane Emidio iniziò sin da piccola a frequentare, aiutando il padre, la barberia. Quello sarebbe dovuto essere il suo mestiere. Ma arrivò, purtroppo, la chiamata dei “Marine Corps” e con lei l’ordine di partire per la “Guerra del Vietnam”. Prima però, il giovane abruzzese, volle sposare Sandra la sua amata ragazza.  Arrivò in Vietnam il 24 maggio 1969 dove venne inquadrato, come “mitragliere”,  con la “ 1° Divisione Marine – 3° Battaglione –  1° Compagnia”. Fu immediatamente inviato nei luoghi più “caldi” del conflitto. Si mostrò, da subito,  coraggioso ed ardito. Erano trascorsi pochissimi giorni dal suo arrivo quando si offrì, volontario, per una rischiosa azione. Era il 10 giugno del 1969  e nella provincia di Quang Nam, regione di Nam Trung Bo, si stava combattendo una violentissima battaglia. Durante gli scontri emerse ancora una volta la tempra, coraggiosa, del giovane. Poi la tragedia. Durante l’attacco alle truppe nemiche Emidio venne colpito da numerose raffiche di mitragliatrice dei VietCong. Cadde a terra martoriato e morì subito dopo. Al giovane soldato abruzzese andarono numerosi riconoscimenti: la “National Defense Service Medal”, la “Purple Heart”, la “Vietnam Campaign Medal” e la “Vietnam Service Medal”. Moriva così, a soli 19 anni, Emidio Pasqualucci partito per rincorrere il “sogno americano” e , come recita il testo di una  canzone cantata da Morandi,  “adesso è morto nel Vietnam” .

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”




Sostenete la Fondazione Memoria della Deportazione!

Gentilissime,

e Gentilissimi,

Vi scrivo per chiedervi di destinare, o, se lo avete già fatto, di continuare a destinare il cinque per mille alla Fondazione Memoria della Deportazione.

È un gesto tanto semplice per voi quanto vitale per noi.

Costituisce un aiuto che ci permette di proseguire nel nostro lavoro istituzionale di ricerca e censimento delle fonti sulla Resistenza e sulla deportazione, nonché di garantire gratuitamente accesso libero ad Archivio e Biblioteca, assistenza a distanza alla ricerca, supporto a laureandi di atenei italiani e stranieri, laboratori didattici e lezioni nelle scuole medie superiori.

Anche chi non può raggiungerci può disporre di risorse da noi pubblicate on-line, ad esempio la Biblioteca Digitale che si trova sul nostro Canale Web, o bibliografie, sitografie, collegamenti che si trovano sul nostro Sito Web.

Per destinare il cinque per mille alla Fondazione è necessario riportarne il codice fiscale 97301030157.

 

Sostenete la Fondazione Memoria della Deportazione!

 




L’abruzzese Nicholas Casciano, il “fratello buono”, divenne un influente personalità dell’intero Stato del Connecticut.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 25 marzo 2017 

Nicola Casciano

L’abruzzese Nicholas Casciano, il “fratello buono”,  divenne  un influente personalità dell’intero Stato del Connecticut. Aiutò gli italo-americani indigenti e si spese sempre per la sua Italia. Ottenne importantissimi  riconoscimenti dal Governo Italiano e da Papa Pio XII. Era nato a Popoli il 15 aprile del 1885.

 

  Nicola “Nicholas” Casciano nacque a Popoli, in via delle grazie, il 15 aprile del 1885 da Gennaro e Concetta entrambi “contadini” (all’atto di registrazione fu presente l’allora Sindaco Ciro Mancini). Sin da piccolo conobbe il duro lavoro dei campi. Andò a scuola quel tanto che bastò per saper leggere e scrivere. Ma era di intelligenza vivace e sognava il riscatto da quella vita che gli appariva, ed era, assolutamente ingiusta.  Si innamorò di Concetta Antonucci, più piccola di lui di cinque anni, e decise di sposarla. Attese il compimento dei diciotto anni di Concetta e il 13 febbraio del 1909 la sposò. Terminato il matrimonio, Nicola e Concetta, partirono per il loro “viaggio di nozze” destinazione America. Giunsero ad “Ellis Island”, sempre nel 1909, dopo aver attraversato l’oceano sul Piroscafo “Verona” (il piroscafo venne successivamente affondato durante la Prima Guerra Mondiale al largo di Messina e morirono oltre mille soldati). La destinazione fu lo Stato del Connecticut. E qui che Nicola, dopo aver conosciuto ed affrontato ogni tipo di duro lavoro, iniziò realizzare il suo “sogno americano”. Nonostante la pochezza dei suoi studi imparò immediatamente la nuova lingua, seppe intessere rapporti con gli altri italo-americani, si fece apprezzare dai residenti per la sua capacità di aggregare e di capire prima di altri le cose da fare. Era nato per essere un leader. Aveva anche una grande capacità manageriale e grazie a questa costruì una importante ricchezza. Ma non dimenticò mai le sue origini. Amava tutto ciò che era italiano ed aveva in odio la povertà. “L’ho sofferta io, so quanto è umiliante, e se posso cerco di aiutare ogni povero”. Lo disse e lo fece sempre. Non a caso gli diedero il nome di “fratello buono”. Nel 1930 fu tra i fondatori della “Greater Hartford Italian Central Council” (per ben 13 anni ne fu l’indiscusso Presidente). Spese tutte le sue giornata oltre che per i suoi interessi soprattutto per incoraggiare gli italo-americani ad essere coesi tra loro. Lanciò numerose “raccolta fondi” per i connazionali indigenti ma anche, nei momenti di difficoltà, per la sua “mamma Italia”. Nel 1936 favorì un cospicuo arrivo di fondi per la “Croce Rossa Italiana”. Nel 1937 divenne Presidente del Consiglio d’Amministrazione della “Italian Welfare Organization” (organismo progettato per favorire una migliore integrazione degli italo-americani attraverso la migliore comprensione delle leggi americane). Nel 1938 venne nominato, per le celebrazioni dei trecento anni di Hartford, presidente di tutti i gruppi italiani. Nel 1940 fu insignito dal Governo italiano del titolo di “Cavaliere” (“Crown of the King”) per “ i suoi generosi contributi di impegno e di denaro in favore del benessere del popolo italiano ad Hartford”. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale Nicholas Casciano guidò una raccolta fondi, per alleviare le sofferenze del popolo italiano, coinvolgendo l’intero Connecticut e arrivò a produrre una incredibile somma di denaro. Anche per questo Papa Pio XII lo onorò con una onorificenza cavalleresca: “Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida di Svezia” . Nel 1951 arrivarono in America le notizie e le immagini della tragica alluvione del Polesine. Nicholas si produsse in uno sforzo ulteriore che, anche in questo caso, produsse l’effetto sperato. Da Hartford partì ogni sorta di aiuto in prodotti  alimentari, in vestiario e naturalmente in denaro. Politicamente fu “conservatore” convinto e fondò l’associazione “Italian Friends Democracy” che affiancò la Democrazia Cristiana contro il Partito Comunista. Nicholas Casciano ebbe tre figli Aladino, Nicholas R. e Sergio. Morì ad Hartford all’età di 68 anni. 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” 




L’Aquila. COME RE FARUK, IL SINDACO CIALENTE SOGNA DI APRIRE UN CASINO’ A CAMPO IMPERATORE

Auspicando per i turisti l’ “atmosfera del 1936” del Gran Sasso

 

 

 

di Amedeo Esposito

 

Amedeo Esposito
Amedeo Esposito

Campo Imperatore, l'albergo e l'Osservatorio astronomico.

L’AQUILA – Un casinò a Campo Imperatore! E’ il sogno che molti, fin dall’attivazione nel 1934 del Centro Turistico del Gran Sasso, coltivarono e coltivano ancora, anche se non confessandolo apertamente, come fa il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente. Il quale, di recente, nel proporre il rilancio del turismo sul Gran Sasso, fra l’altro, ha affermato: “…inoltre attraverso il Provveditorato alle Opere pubbliche, partirà anche la riqualificazione dell’albergo di Campo Imperatore che subirà un restauro filologico affinché gli ospiti possano tornare a respirare l’atmosfera del 1936”. Cioè a dire quella emanata da una casa da gioco, ben struttura, con annesso ufficio postale, chiusa in sordina come era stata aperta, alla fine del 1936-37.

 

In quegli anni – quando il Sindaco non si immaginava neanche in fasce – il Centro Turistico del Gran Sasso era visto, non già da chi lo ideò e realizzò nell’ambito del progetto delle “grandi opere del regime fascista”, ma da chi lo gestì anche oltre il 1936, come validissima struttura per soddisfare al meglio le esigenze di molta parte del nobilato e dei gerarchi romani, ai quali non era agevole raggiungere i centri del gioco d’azzardo del Nord. Lo dicevano la cura delle sale che ospitarono, per alcuni anni, scintillanti signore, deliziate la sera dal suono di un’orchestra, e grandi giocatori che, pur nella riservatezza, si divertivano con il baccarat o allo chemin de fer. Comparve anche una roulette, ma solo per qualche tempo.

 

Allora, come anche nei nostri giorni, le motivazioni per l’apertura di un Casinò fondano sulla possibilità (vedi San Remo, Campione e Venezia) di un’amministrazione comunale di tenere in ordine il proprio bilancio senza gravare su quello dello Stato. Motivazioni che non mancarono nei programmi del comune dell’Aquila, come in quelli di tutte le amministrazioni civiche italiane, quando negli anni Ottanta sembrò che si volesse modificare la legge vigente sul gioco d’azzardo. Allora, per l’Abruzzo, si fecero avanti Campo Imperatore appunto, Pescara con il palazzo dell’Aurum e Francavilla con il complesso “La Sirena”. Non se ne fece nulla, perché il divieto rimase intatto.

 

Oggi però sappiamo che il gioco è largamente diffuso nelle sale delle slot machines di tutto il Paese. Sono un modo per aggirare le norme e immettere, con la larghissima partecipazione delle mafie, miliardi e miliardi nelle casse dello Stato. La domanda è: Massimo Cialente vuole una nuova stagione per Campo Imperatore fatta di slot machines? Riteniamo di no!

 

Il Centro turistico del Gran Sasso nonostante le crisi ricorrenti, deve servire gli amanti della montagna in tutte le sue potenzialità, compreso l’Albergo “Amedeo di Savoia”. Questi i motivi che indussero a dire un no secco al re Faruk d’Egitto, che nel 1952 (anno di nascita del sindaco Cialente) chiese allo Stato italiano di poter acquistare il Centro Turistico del Gran Sasso proprio per installarvi un Casinò.

 

Lo disse apertamente la mattina del 30 maggio di 65 anni, quando l’allora deposto re Faruk, con la sua compagna, la cantante lirica napoletana Irma Capece-Minutolo, visitò la “prigione in cui fu costretto nel 1943 il suo grande amico Benito Mussolini”. Dove, appunto, avrebbe aperto un Casinò personale (Egli era noto nel mondo per la sua passione per il gioco e per le belle donne) e farne una sua residenza estiva. La scorta, formata da due ufficiali della Guardia di Finanza, tutelava la privacy del deposto re in maniera ferrea.

 

Chi scrive ne ebbe prova tangibile quando il fotoreporter che lo accompagnava, nel bel mezzo del piazzale della base dell’antica funivia, fu costretto da uno degli Ufficiali di scorta ad aprire la macchina fotografica ed esporre, come fece, la pellicola alla luce. Fu Faruk ad indicare il fotoreporter mentre scattava (come usava allora) le foto dall’interno dell’automobile al re ed a quanti lo accompagnavano nella visita del Centro Turistico. “Non ho nulla da dire alla stampa!”, fu l’unica laconica dichiarazione fatta dal re in esilio quella mattina, mentre gli stessi ufficiali della Guardia di Finanza ci allontanavano con estrema fermezza dall’area turistica.

 

 




Gli Alpini abruzzesi in raduno al Santuario S. Gabriele per ricordare la battaglia di Selenyj Jar (Russia, dicembre 1942). 25° raduno degli alpini abruzzesi

 

 

Domenica 26 marzo il santuario di San Gabriele (Teramo) ospiterà il 25° raduno degli alpini abruzzesi, in ricordo dei caduti di Selenyj Jar (Russia) durante la campagna di Russia del 1942. Si prevede la partecipazione di oltre 10 mila ex alpini provenienti soprattutto dall’Abruzzo, ma anche da altre regioni italiane e varie delegazioni dall’estero.

Raduno alpini 8 Raduno alpini 9

 

L’incontro, organizzato dall’associazione nazionale alpini (A.N.A.), sezione “Abruzzi”, e dal Gruppo di Isola del Gran Sasso (Teramo), avrà inizio alle ore 9 a Isola del Gran Sasso con il raduno degli alpini; seguirà un lunghissimo corteo verso il santuario. Alle ore 12 le penne nere parteciperanno ad una messa in suffragio dei caduti della campagna di Russia, celebrata da padre Natale Panetta, rettore del santuario. Al raduno, che riveste carattere nazionale, parteciperanno varie autorità politiche e militari.

 

Nel contesto del grande raduno degli alpini abruzzesi sabato 25 marzo presso il salone del Museo Stauròs del santuario, alle ore 17.30, si terrà un convegno con proiezioni di un reportage sul Battaglione Alpini L’Aquila e la presentazione di un libro sul Maggiore Luigi Boschis che partecipò alla campagna di Russia.

Durante la manifestazione si esibirà il Coro A.N.A. “Stella del Gran Sasso” di Isola del Gran Sasso, diretto dal Maestro Bruno Tatulli.

 

 

 

 




Conferenza di NUOVE SINTESI “Léon Degrelle: Rexismo, milizia, Europa”

L’Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI presenta la Conferenza:

“Léon Degrelle: Rexismo, milizia, Europa”
all’interno della Conferenza verrà presentato il libro “FELDPOST. APPUNTI DI UN SOLDATO POLITICO”

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Intervengono:
Marco Battarra che introdurrà la presentazione e spiegherà l’azione delle Edizioni RITTER.
Maurizio Rossi (SAGGISTA) che interverrà sulla figura do Léon Degrelle.

SABATO 25 MARZO 2017, ORE 17.30
SALA EX LUDOTECA – MUNICIPIO
PIAZZA NICOLA URBANI, BELLANTE (TE).

N.B.(invece di entrare dal cancello principale, costeggiare per 5 metri il muretto laterale a destra alla fine del quale troverete l’entrata per la ex ludoteca)