Teramo. 27 Gennaio 2024 – Giorno della Memoria: cerimonia pubblica alle 17:00 in via Savini, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia.

 

IL PREFETTO STELO: “Ricordiamo le vittime dell’Olocausto e rendiamo omaggio
ai sopravvissuti e a tutti quei Giusti che, a costo della vita, scelsero di stare dalla parte
del bene e della difesa della vita umana.”.
Il prossimo 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria e del 79esimo
anniversario della liberazione del Campo di concentramento di Auschwitz, la Prefettura
di Teramo ha organizzato una cerimonia in collaborazione con il Comune di Teramo e
la Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia.

Giorno della Memoria

Ai saluti istituzionali ed all’intervento del Prefetto, seguiranno importanti contributi.
L’inquadramento storico sarà tracciato da Luigi Ponziani, Direttore emerito della
biblioteca Delfico di Teramo, che tratterà il tema “Antisemitismo e legislazione razziale
nel primo Novecento italiano”.

Seguirà l’intervento del Comandante della Guardia di Finanza Fabrizio Chirico e del
Sindaco Gianguido D’Alberto sulla figura di Umberto Adamoli, cittadino teramano e
podestà di Teramo dal 1939 alla liberazione, già appartenente al Corpo della Regia
Guardia di Finanzia, per il quale si è concluso il lungo iter iniziato nel 2021 e promosso
da Paola Fargion e Meir Polacco, volto all’attribuzione del titolo di “Giusto tra le
Nazioni”. Presente la stessa Paola Fargion che impreziosirà l’evento con il suo
importante contributo e testimonianza.

La giornata si concluderà con la consegna delle Medaglie d’Onore concesse con
Decreto del Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed
internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, quale
risarcimento soprattutto morale che la Repubblica Italiana riconosce per il sacrificio
patito dai propri cittadini, preceduta da una introduzione a cura del giornalista Walter
De Berardinis.

I momenti musicali saranno curati del coro di Atri “Formula Nuova”, diretto dal
Maestro Gaetano Tudini.




Giulianova. La storia dell’Internato Militare Italiano Dario Cosmi in un libro. Unico abruzzese citato nel volume “Dispersi in guerra” di Silvia Pascale e Orlando Materassi. Persiani e De Berardinis raccontano la sua tragica fine in un lager nazista di “Eutanasia decentralizzata”

Giulianova. Uscirà il prossimo 24 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio), nelle librerie ed in allegato a tre testate giornalistiche nazionali (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), il volume dei ricercatori storici Silvia Pascale e Orlando Materassi dal titolo: “Dispersi in guerra” per la casa editrice Editoriale Programma di Treviso. All’interno del volume, grazie alla collaborazione dei giornalisti giuliesi Gabriella Persiani e Walter De Berardinis (entrambi nipoti di Internati), viene pubblicata la storia dell’internato militare Dario Cosmi, unico abruzzese citato nel volume. L’importante scoperta era stata fatta dalla ricercatrice storica, prof.ssa Silvia Pascale, che aveva subito comunicato ai colleghi di Giulianova, Walter De Berardinis e Gabriella Persiani, di attivarsi per rintracciare documenti e la famiglia del soldato. Grazie alla collaborazione della famiglia del caduto Dario Cosmi di Teramo, De Berardinis ha fatto inoltrare loro la domanda per l’attribuzione della Medaglia d’Onore per il riconoscimento come internato nei lager nazisti (IMI), con la collaborazione istituzionale del Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e della Vicesindaca, Stefania Di Padova, per aver consentito di visionare ulteriori documenti storici del Comune.

Il soldato Dario Cosmi, classe 1923, nativo di Teramo, il 5 maggio 1943 era partito da Barletta, dopo l’addestramento a Roma, con l’8° reggimento Genio per aggregarsi al deposito misto Truppe Regio Esercito dell’Egeo e stabilirsi sull’isola di Rodi con la 91° compagnia artieri (genio). All’indomani dell’8 settembre 1943 e la conseguente resa all’ex alleato tedesco, verrà catturato e deportato in Germania. Il 18 marzo 1945, nel centro di sterminio per l’eliminazione delle vite indegne di essere vissute (aktion t4) di Hadamar, sarà dichiarato morto per malattia, ma in realtà era stato usato come cavia per gli esperimenti dei nazisti.

Alle già troppe vittime accertate della Seconda guerra mondiale si aggiungono le migliaia di soldati sconosciuti e dispersi, tuttora sepolti in luoghi ignoti in territorio straniero o italiano. Per ognuna di queste spoglie senza nome c’è almeno una persona, ma molto più spesso una famiglia che per molto tempo ha aspettato invano il ritorno del proprio caro e a un certo punto, in seguito, ne ha dovuto accettare la perdita senza conoscerne realmente il destino. Alcune di queste famiglie, come i Cosmi di Teramo, non hanno mai smesso di cercare la verità. Al loro fianco ci sono le associazioni, gli enti e i ricercatori che credono fermamente nella necessità di fare memoria pubblica: il singolo dramma familiare si unisce quindi alla ricostruzione della vicenda storica, confluendo nella narrazione collettiva.




Teramo. Arti nel Contraddittorio – rassegna musicoteatrale: “Il canto dei giusti”, spettacolo dedicato alla memoria della deportazione con la visione del diario di prigionia del giornalista Lino Manocchia.

Teramo. Il 27 gennaio, alle ore 10,30, la terza data di “Arti nel contraddittorio” con uno spettacolo dedicato alla memoria della deportazione. Con il contributo particolare del prof. Elso Serpentini che mostrerà un diario originale di uno dei deportati di Giulianova, Lino Manocchia (giornalista italoamericano), affiancato dal collega giornalista, Walter De Berardinis, coautore del libro “Frammenti di un prigioniero” edito dalla Artemia Nova editrice. Lo spettacolo è costruito dall’intreccio di voci di Sara Palladini, Nancy Fazzini, Ilenia Molinis e Daniele Di Furia, è un modo per ricordare l’abominio della Shoah, non solo attraverso le parole delle vittime, ma anche attraverso quelle dei carnefici. La scena è praticamente vuota. A riempirla, 3 sedie, 3 donne ed un militare. I cambi di costume da parte degli attori ci riportano a quegli anni di orrore. Ma sono soprattutto le testimonianze a rendere vivo il ricordo di quel tempo. Un atto unico di 50 minuti in cui le voci e le storie di molti s’incontrano da se questo è un uomo di Primo Levi con Jacob Olesen, ai monologhi di Liliana Segre e Daniela Palumbo fino a Nelly sachs. Un recital teatrale, concerto di piano strumenti etnici e voci cantate e teatrali, alla scoperta delle parole della vita. Lo spettacolo, ad ingresso a pagamento (5 euro) grazie alla compartecipazione del gruppo medico d’Archivio, si terrà all’interno della sala “Falcone Borsellino” del Tribunale di Teramo, che vuol essere cassa di risonanza per la riqualificazione del concetto di giustizia che, nell’era moderna sembra frammentarsi. Partner del progetto di “Attori senza sipario”, ideato da Nancy Fazzini (criminologa- attrice), con Sara Palladini (educatrice attrice e regista) e lenia Molinis (danzatrice), il Presidente del Tribunale di Teramo, Carlo Calvaresi; il Procuratore della Repubblica di Teramo, Ettore Picardi (che sarà anche attore di rilievo); il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonio Lessiani; La Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Diana Giuliani; la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Amelide Francia; la psicologa, Alessandra Martelli e gli attori Roberto Di Donato e Daniele Di Furia (avvocato attore) e il Conservatorio Braga di Teramo nella Persona del Direttore Federico Paci che si esibirà in una coda musicale dedicata.

Interverranno il prof. Elso Serpentini e il giornalista Walter De Berardinis come storici di rilievo, oltre alle autorità pubbliche: l’Assessore della Regione Abruzzo, Pietro Quaresimale; Il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e la Presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.

Presenta la giornata, Enzo delle Monache.

 

 




Oggi, nella sala consiliare, i figli del Carabiniere Carmine Broccolini consegneranno alla Città di Giulianova la pietra d’inciampo dedicata al padre.

Carabiniere Carmine Broccolini

evento per gli internati a Giulianova e premiazione di Carmine Broccolini il 27 gennaio 2022 a Giulianova

Oggi, 2 gennaio, alle 18, in sala consiliare, la famiglia del deportato Carmine Broccolini, consegneranno alla Città di Giulianova la pietra d’inciampo dedicata alla detenzione del loro padre nei lager nazisti. Saranno presenti il Vice Sindaco Lidia Albani, il ricercatore storico sugli Internati Militari Italiani e promotore dell’iniziativa Walter De Berardinis, la Presidente dell’ANEI ( Associazione Nazionale Ex Internati) di Teramo, Edoarda Broccolini, figlia di Carmine. Sarà la quarta pietra d’inciampo presente a Giulianova, la prima dedicata alla memoria di un internato tornato vivo dai lager. Sarà collocata in corrispondenza dell’ingresso principale del Comune.




Controguerra. Insediamento del Sindaco baby e del consiglio comunale.

Controguerra, 22 dicembre 2023

 

Nella mattinata di venerdì 22 dicembre 2023, nella Sala Consiliare del municipio di Controguerra, si è svolta la cerimonia solenne di insediamento delsindaco baby, Giorgia Varrenti, e del nuovoconsiglio comunale baby. Tra i primi atti la Varrenti ha indicato come suo vicesindaco Gioele Di Francesco, suo sfidante alle elezioni, compiendo così un bel gesto di solidarietà e rendendo concreti quei valori civici che tali iniziative mirano a promuovere.

Hanno presenziato alla celebrazione il sindaco di Controguerra, Franco Carletta, il consigliere delegato alla pubblica istruzione, Matteo Di Natale, e i consiglieri Cristina Macci e Giuseppe Nardini, oltre al segretario comunale, Cristiano Quaglia. Per la scuola è intervenuta la dirigente Stefania Nardini e hanno partecipato i docenti e gli alunni di alcune classi della scuola primaria e secondaria di Controguerra.

Per omaggiare il nuovo baby sindaco e il suo consiglio comunale e per augurare buone feste a tutti gli studenti e alle loro famiglie, l’Amministrazione comunale di Controguerra ha consegnato agli alunni, agli insegnati e al personale scolastico una borsa in cotone naturale, che vuole essere un segno tangibile dell’impegno del comune a sostituire, con materiali ecocompatibili, le plastiche. Insieme alle borracce riutilizzabili donate lo scorso anno, questa borsa rappresenta un altro piccolo passo verso l’obiettivo “plastic free”, fortemente perseguito dall’Amministrazione. I costi per la realizzazione delle borse sono stati sostenuti dalla pizzeria-birreria “Alpen Rose” di Alba Adriatica. La borsa presenta una stilizzazione del nome “Controguerra”, con le lettere che “giocano” con caratteristiche, monumenti e simboli del paese. L’opera è stata realizzata da Stefano Ventilii, un giovane grafico con origini controguerresi e attivo nella locale Pro Loco.

All’interno della borsa i ragazzi hanno trovato un altro dono, perché per concludere le commemorazioni per il centenario della concessione della medaglia d’oro al valor militare alla memoria a Giovanni Amadio e i novanta anni dall’intitolazione delle scuole del paese all’illustre Concittadino,caduto nel primo conflitto mondiale, l’Amministrazione ha voluto patrocinare un libro con la biografia del decorato e la storia delle locali scuole che portano il suo nome. Le ricerche sono state svolte a proprie spese dallo storico Matteo Di Natale, per omaggiare la gioventù controguerrese, e l’opera è preceduta da una prefazione dello storico militare e giornalista Walter De Berardinis. L’iniziativa vuole essere un omaggio al coraggio di un giovane che ha immolato la propria vita per un avvenire migliore e un invito alle giovani generazioni a battersi per la pace e la fratellanza tra i popoli, nel ricordo dei Caduti.

Infine, nel corso della cerimonia è stato anche presentato ai giovani ospiti il nuovo portale turistico “VisitControguerra”, a cui può accedersi anche dai social network. Il logo del portale è riportato sulle borse donate ai ragazzi, avviando così l’opera di promozione del nuovo supporto per il turista che si recherà a far visita al piccolo centro vibratiano.




Teramo. Cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” e consegna del quadro raffigurante il Prefetto emerito di Teramo, Elmo Bracali

 

Venerdì 15 dicembre 2023 alle ore 17:30, presso il Palazzo del Governo, si terrà

la cerimonia di consegna dei diplomi di conferimento delle Onorificenze dell’Ordine “Al

merito della Repubblica Italiana”.

Le Onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” sono conferite

dal Presidente della Repubblica e sono destinate a coloro che hanno acquisito

benemerenze verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nel

disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari,

nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.

Il Prefetto Fabrizio Stelo, alla presenza di Autorità locali civili, militari e religiose,

consegnerà i diplomi di Cavaliere.

Di seguito i nominativi degli insigniti dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine

“Al merito della Repubblica Italiana”:

– Mauro Colarossi, capitano di fregata della Capitaneria di Porto

– Maristella Fortunato, dirigente del Ministero dell’Istruzione e del Merito

– Pietro Piccioni, maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri in quiescenza.

Nell’occasione verrà consegnato dalla prof.ssa Donatella Bracali al Prefetto di

Teramo il quadro donato alla Prefettura, ritraente il nonno Elmo Bracali, Prefetto di

Teramo dal 16 giugno 1943 al 25 ottobre 1943. La consegna sarà preceduta

dall’introduzione del giornalista appassionato di storia locale Walter De Berardinis.

La Cerimonia sarà allietata dagli intermezzi musicali curati dai musicisti del

Conservatorio Statale di Musica “Gaetano Braga”.




Mattinata in onore dell’ Aeronautica Militare, iniziata con lo svelamento di una lapide in corrispondenza del monumento ai caduti in piazza Dalmazia.

Alle 11.30 la Messa nella chiesa di San Gabriele, nella domenica che festeggia la Madonna di Loreto Si è conclusa con la celebrazione della Messa, alle 11.30, nella chiesa di San Gabriele, la mattinata che ha visto lo svelamento e la benedizione di una lapide commemorativa, posta in corrispondenza del monumento ai caduti, in piazza Dalmazia. La cerimonia, patrocinata dal Comune di Giulianova con il contributo di Gabriele Barcaroli, Presidente della sezione di Teramo-Giulianova dell’Associazione Arma Aeronautica, ha voluto rendere omaggio a 5 aviatori morti durante l’ultimo conflitto mondiale. I nomi, individuati dalle ricerche di Walter De Berardinis, sono quelli di Domenico Canzari, Mario Di Pietro, Alberto Manocchia, Pierino Sponcichetti e Ercole Buccella. Erano presenti il Sindaco Jwan Costantini, il Vice Sindaco Lidia Albani, il Capitano dei Carabinieri Antonio Trombetta, il Vicario del Prefetto di Teramo Alberto Di Gaetano, il Presidente dell’ Associazione Gabriele Barcaroli, il giornalista Walter De Berardinis. Ha benedetto la lapide don Vito D’Aloiso. Nella chiesa di San Gabriele è stata esposta una piccola statua della Madonna di Loreto, patrona dell’ Aeronautica, che si festeggia nella giornata odierna.




Giulianova. Si cercano i familiari dei 7 aviatori giuliesi morti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Giulianova. In occasione del Centenario della nascita dell’Aeronautica Militare Italiana (1923/2023) e della solenne celebrazione (10 dicembre) in onore della Beata Vergine Lauretana, Patrona degli Aeronauti, che si svolgerà a Giulianova il prossimo 10 dicembre 2023, cerco i familiari dei seguenti caduti dell’aeronautica militare: 1) Domenico Canzari, nato a Giulianova il 30 settembre 1921, aviere, appartenente alla 9° divisione Orvieto disperso (ucciso dai tedeschi) dopo l’8 settembre 1943 all’aeroporto di Tirana – Aeronautica dell’Albania – AALB. 2) Mario Dino Lucio Di Pietro, nato a Giulianova il 29 settembre 1919, aviere scelto, appartenente all’Aeronautica dell’Egeo, disperso il 5 gennaio 1942 (ore 8, nei pressi delle acque greche) a seguito dell’affondamento della Motonave o incrociatore ausiliario “Città di Palermo” durante il trasferimento da Brindisi a Patrasso (Grecia). Gli autori dell’affondamento furono gli inglesi con il sommergibile Proteus. 3) Alberto Manocchia, nato a Giulianova il 6 ottobre 1919, aviere, appartenente all’idroscalo di Ancona, muore per malattia nell’ospedale Forlanini di Roma il 13 giugno 1945. 4) Pierino Sponcichetti, nato a Giulianova il 3 agosto 1917, aviere volontario, morto a Giulianova per malattia il 15 maggio 1940. 5) Ercole Buccella, nato a Cugnoli (PE) l’8 settembre 1921, aviere, residente e sposato a Giulianova, già assegnato al Campo di aviazione n° 80 del CSRI e successivamente al CAFO (Comando Aviazione Fronte Orientale) in Russia (dal 2 maggio 1942 al 20 maggio 1943). Dopo l’8 settembre arruolato nell’Aeronautica Cobelligerante Italiana del Regno del Sud, pensionato di guerra, muore per malattia a Giulianova il 28 luglio 1955. 6) Capitano Pilota FRANCESCO BARGAGNA, Foligno, 4 aprile 1915, disperso nella Baia di Bongie (Algeria), 23 maggio 1943. 7) Aviere scelto marconista ERNESTO DINO BENEDETTO MARINUCCI, Mosciano Sant’Angelo, 2 dicembre 1922 ( residente a Giulianova), disperso nella Baia di Bongie (Algeria), 28 novembre 1942. Potete contattare la redazione: walter.de.berardinis@alice.it




Teramo. Carabinieri: il Comandante Provinciale, Colonnello Pasquale Saccone, saluta i militari recentemente collocati in congedo

Dal Comando Provinciale Carabinieri di Teramo, 08/12/2023

Nel corso della mattinata di ieri, presso le sedi delle Compagnie Carabinieri di Alba Adriatica e Giulianova, il Comandante Provinciale – Colonnello Pasquale Saccone ha voluto salutare i militari, recentemente collocati in congedo, porgendo loro un caloroso saluto di commiato e un sentito ringraziamento per il lodevole servizio istituzionale svolto in favore delle comunità presso cui hanno prestato servizio.

Si tratta del Luogotenente C.S. Dino Milazzo e dei Brigadieri Capo Egidio Casati e Massimiliano Mariottini.

Il Lgt. C.S. Milazzo ha svolto otto lustri di servizio nell’Arma e da ultimo è stato Comandante della Stazione di Colonnella mentre i Brig. Ca. Casati e Mariottini hanno terminato l’attività lavorativa rispettivamente presso l’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Giulianova e la Stazione di Martinsicuro.

Le sobrie cerimonie di ringraziamento si sono concluse con la consegna di una lettera di commiato del Gen. C.A. Antonio de Vita, Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden” di Napoli, a testimonianza delle doti morali e professionali delle quali, i militari, hanno dato prova nel corso della loro lunga carriera nell’Arma e per i servizi resi, spesso con sacrificio degli affetti familiari.




Giulianova. “La Patria Sconfitta” è il nuovo romanzo storico per ricordare gli internati di Borovnica. Anche Armando Volpe, citato nella lapide di Giulianova, trovò la morte nel campo di concentramento.

Il ricercatore storico Walter De Berardinis sta cercando i discendenti per il conferimento della  “Medaglia d’Onore ai congiunti degli infoibati”

Giulianova. Dopo il libro “Borovnica e altri campi di Tito (con liste inedite dei prigionieri di Borovnica)”, dell’autore Franco Giuseppe Gobbato e la collaborazione di Giovanni Peco, esce “La Patria Sconfitta” per le Edizioni Ritter. Il nuovo Romanzo storico che copre un periodo che va dal 1943 al 1947. Il soggetto è un uomo, il padre dell’autore, travolto dagli eventi, più grandi di lui e anche di tutta la sua generazione. Quella generazione di diciottenni, di allora, costretti comunque ad una scelta di parte, in entrambi gli ambiti difficile, che vede il protagonista entrare a far parte della R.S.I. in un Battaglione Costiero di Posizione di istanza in Istria. La storia si dipana fra Padova, Gorizia, Pola, Buie, Capodistria nel Carcere mandamentale, Borovnica nel tristemente famoso Campo di Concentramento, Udine, di nuovo Padova per finire a Torino. La microstoria è inserita negli eventi sconvolgenti della macro-Storia, raccontando anche situazioni poco conosciute e traendo, dalla tragica difesa del confine orientale condotta come possibile dagli ultimi italiani rimasti in armi, i soldati della RSI, spunto per riflessioni sulle anomalie createsi nel Litorale Adriatico, rispetto al resto d’Italia. Anomalie riscontrabili sia durante che nel dopoguerra, non mancando di toccare “l’epurazione” perpetrata anche nel territorio nazionale e le scelte di condotta fatte dal PCI, già dal 1943, con tanto di documenti riprodotti integralmente. Tra i soldati che morirono nello stesso campo, dove era detenuto il papà dell’autore, vi erano quattro abruzzesi: Amantino Alfino di Rocca San Giovanni (disperso in Slovenia dal 7 agosto 1945), Angelo Ippolito di Pescara (disperso in Slovenia dal 31 maggio 1945), Armando Volpe di Castel di Sangro ( disperso dal 22 luglio 1945 e ricordato a Giulianova) e Corradino Liberatore di Castiglione Messer Marino (nome e cognome da verificare)

Anche a Giulianova, sulla lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale, posta all’interno del Cimitero monumentale, viene citato un caduto nel campo di concentramento di Borovnica: Armando Volpe, nato a Castel di Sangro il 28 novembre 1919 dal ferroviere Ferdinando e Maria Paolini, trasferito con l’intera famiglia a Fiume (Via Colle del Forno, 5 e successivamente in Via Salita Calvario) insieme ai fratelli: Bruno, Giulio, Gino, Leo ed Elisa Volpe. Il 22 luglio 1945, alle ore 9, moriva all’interno del lager citato nel romanzo di Gobbato. L’intera famiglia, dopo l’esodo Giuliano-Dalmata, furono accolti come profughi a Giulianova. Successivamente all’apposizione della lapide, da parte dell’Associazione Combattenti e Reduci, la famiglia chiese di ricordare il loro congiunto nella lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. Lo storico Walter De Berardinis, grazie alla collaborazione dell’autore, sta cercando di rintracciare i discendenti di Armando Volpe per il conferimento della Medaglia d’onore ai congiunti degli infoibati (legge del 30 marzo 2004, n. 92)

Molti invece furono gli abruzzesi che si salvarono da quel campo e tornarono tra l’estate del 1945 e gli inizi del 1946, si segnalano: Guerrino D’Amico e Alfio Ramallo di Pescara; Ermindo D’Annunzio, Arminio D’Aristole, Francesco Ranalli, Guido Ritelli, Domenico Rittoli, Mario Tacconelli, Dino Carducci, Domenico Di Tommaso, Fedele Roddi di Chieti; Francesco Derandi, Gino Rossini di Carpineto della Nora; Fernando Di Tommaso di Cepagatti; Mario Di Valentino di Montorio al Vomano; Raffalele Fantazzi, Florindo Tullio di Balsorano; Donato Genelli di Cugnoli; Dino Mancini e Fido Nardone di Ortona; Guerino Montini, Tito Valentini di Teramo; Ermenegildo Narre di Torricella Sicura; Nicola Colangelo di Pollutri; Antonio Crognale, Giuseppe Crognale, Tommaso Di Donato di Castel Frentano; Giuseppe Petrella di Castiglione Messer Marino; Nicola Lucci di Liscia; Vincenzo Popolare, Eduardo Tritapepe di Lanciano; Fedele Rossi di Monteodorisio;

Franco Giuseppe Gobbato (Vittorio Veneto, 1964), ricercatore storico e scrittore. Nel gennaio 2009 è stato uno degli otto ricercatori del Dipartimento misto (italiani, sloveni e croati) istituito dal Centro Studi e Ricerche Storiche “Si­lentes Loquimur” di Pordenone, per indagare sui fatti tragici avvenuti alla fine della seconda guerra mondiale sul confine orientale. Dal 2011 è socio del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, per il quale ha tenuto diverse conferenze su ricerche storiche effettuate. È socio fondatore dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”. Nel 2017 è nominato, dal Comune di Vittorio Veneto, referente del Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto presso il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto quale ideatore dello stesso. Ha curato la parte storica di diverse mostre fotografiche tenute nel vittoriese ed ha al suo attivo una ventina di pubblicazioni, l’ultima delle quali si intitola “Borovnica e altri campi di Tito” – Ritter Edizioni – 2023.

Giovanni Peco (Monza, 1962). Da oltre vent’anni si occupa di ricerche storiche sul confine orientale e del periodo 1943-1945. Ha collaborato con l’autore Pierangelo Pavesi al libro “Le vittime dimenticate” e con Franco Giuseppe Gobbato al libro “Borovnica e altri campi di Tito” – Ritter Edizioni – 2023. È socio dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”.