Giulianova. Al Kursaal lido venerdì 28 agosto alle ore 20:30 Anteprima Di Venanzo con La grande guerra

Oltre al capolavoro di Monicelli sarà proiettato

anche un corto sul grande regista toscano

Da agosto a novembre tanti appuntamenti: il clou

il 10 ottobre con la consegna degli Esposimetri d’Oro

 manifesto

Nell’anno del centenario dalla grande guerra del ’15-’18 l’associazione culturale Teramo Nostra, ideatrice e organizzatrice del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo, dedica l’anteprima della manifestazione alla ricorrenza, celebrandola con un film-manifesto, un autentico capolavoro: La grande guerra (1959) diretto da Mario Monicelli, prodotto da Dino De Laurentiis e interpretato da Alberto Sordi e Vittorio Gassman.

Il film sarà proiettato nel centro congressi Kursaal di Giulianova Lido venerdì 28 agosto alle 20:30.

L’anteprima sarà il primo atto del Premio Di Venanzo che festeggia quest’anno il ventennale della kermesse intitolata al più grande autore della fotografia cinematografica italiana, il teramano Gianni Di Venanzo (Teramo 18 dicembre 1920, Roma 3 febbraio 1966), che seppure morto giovane, a soli 46 anni, ebbe modo di esprimere le sue notevoli qualità rendendo immortali i film di Antonioni, Fellini, Rosi, Lattuada, Risi e tanti altri.

Oltre al capolavoro di Monicelli, il 28 agosto a Giulianova sarà proiettato anche il documentario Monicelli – La versione di Mario, film del 2012 diretto da cinque registi: Annarosa Mori, Mario Gianni, Wilma Labate, Felice Farina e Mario Canale.

Nonostante le difficoltà economiche già rappresentate da Teramo Nostra, del resto comuni a molte altre associazioni e società che si occupano di cultura, la 20^ edizione del Di Venanzo sarà all’altezza delle altre e se possibile cercherà di proporre ancora più appuntamenti, spaziando dalla proiezione di film ai concerti, dalle presentazioni di libri ai convegni, dalle mostre alle rassegne di cortometraggi.

Dunque saranno numerosi gli appuntamenti in programma da agosto a novembre, con il clou, rappresentato dalla premiazione e consegna degli Esposimetri d’oro, alla presenza degli autori della fotografia cinematografica e di registi e attori, in programma al cine-teatro Comunale di Teramo sabato 10 ottobre 2015.

Ricordiamo che il Di Venanzo celebra ogni anno a Teramo gli autori della Fotografia cinematografica individuando tramite la giuria presieduta dal critico e saggista cinematografico Stefano Masi i vincitori di quattro categorie: Fotografia Straniera, Fotografia Italiana, Carriera e Memoria. A loro viene assegnato l’Esposimetro d’Oro. Ma vengono assegnati anche altri due riconoscimenti: Targa speciale fiction tv “Peppe Berardini” e Targa speciale della Giuria “Marco Onorato”.




Torano Nuovo. Dopo 70 anni ha trovato gli eroi che lo salvarono dai nazisti. Oggi gli americani onorano la sua memoria

 

 

TORANO NUOVO – Gratitudine e riconoscenza sono valori che possono superare il tempo ed anche la morte. Ce lo dimostra una storia commovente che arriva da Torano Nuovo.

Elio Bizzarri era un reduce della seconda guerra mondiale e fu prigioniero di guerra per 2 anni in un campo nazista in Germania. Un’esperienza che ha indelebilmente segnato la sua vita ed a cui molto spesso tornava con il pensiero. “Sono vivo per miracolo. – raccontava – Gli americani mi salvarono da morte sicura”.

E’ suo nipote Biagio Cimini, a descriverlo con grande emozione: “Nonno aveva una memoria di ferro, con ricordi ancora limpidi di quelli che furono i luoghi ed i fatti della sua terribile prigionia. E non perdeva occasione per raccontarci il momento commovente della sua liberazione con un eroico comandante americano ed i suoi uomini coraggiosi che abbatterono il filo spinato e urlarono: “Italiani, ora siete liberi!..”.

PlotoneAmericano
PlotoneAmericano

Circa due anni fa, quasi novantenne, indebolito dalla malattia, l’anziano toranese ha voluto esprimere ai suoi famigliari una richiesta originale e quanto mai unica nel suo genere, ovvero conoscere dopo 70 anni, i nomi di quei soldati che gli ridiedero la libertà salvandolo dal triste destino. “Prima di morire voglio ringraziarli e dirgli che non ho mai dimenticato ciò che hanno fatto per me”.

Nonno -foto recente
Nonno -foto recente

Ne è seguita un’avvincente ricerca partita scandagliando i forum internet fino ad arrivare agli archivi nazionali USA, che ha portato Elio e suo nipote sulle tracce del plotone che per primo arrivò al campo di prigionia.

“Questa storia unica – prosegue Biagio – ha affascinato e coinvolto anche molti reduci di guerra americani, che hanno attivamente collaborato alla ricerca inviando informazioni, foto e ricordi personali”. Dopo quasi un anno speso tra archivi ed associazioni di ex militari, il desiderio di Elio è stato esaudito: i nomi degli impavidi soldati americani che si inoltrarono nelle linee nemiche per liberare il campo di Holzen sono emersi da un “verbale giornaliero” delle attività di guerra dell’83esima Divisione di fanteria.

“La scoperta, condivisa con i reduci d’oltreoceano, ha suscitato grandissima emozione che si è concretizzata in un invito ufficiale rivolto a mio Nonno, a partecipare all’evento annuale dedicato ai reduci di guerra per raccontare la nostra storia nell’attuale caserma della stessa divisione americana nel Kentucky”.

La vita però, ha concesso ad Elio giusto il tempo di conoscere i nomi dei suoi eroi ed indirizzare loro il suo “grazie” racchiuso in una serie di pensieri che hanno composto la “lettera di ringraziamento” inviata ai veterani americani: pochi giorni più tardi, nel gennaio scorso, è venuto a mancare all’età di 90 anni.Ingresso miniera

E oggi, a sette mesi dalla sua scomparsa, in occasione dell’annuale “Reunion” degli ex combattenti, gli ultranovantenni reduci di guerra americani dell’83esima divisione, insieme con i loro famigliari, a Fort Knox (Kentucky), hanno reso omaggio alla memoria del soldato italiano Elio Bizzarri leggendo la lettera a loro indirizzata dallo stesso Elio e dedicandogli un lunghissimo applauso. Emozione e commozione, per una storia di eroi che ha tutte le carte in regola per diventare la trama di un bellissimo romanzo.




comunicato stampa sulla presentazione del libro “Podemos” che si terrà a Pineto presso Rio Bo Libreria Giovedì 20 Agosto alle 21.00

comunicato stampa sulla presentazione del libro “Podemos” che si terrà a Pineto presso Rio Bo Libreria Giovedì 20 Agosto alle 21.00 (in allegato file word com.stampa e locandina evento)

Fiduciosi della pubblicazione, un saluto
Associazione Metexis – Circolo ARCI Pineto

L’Arci e la libreria Rio Bo presentano“Podemos – la sinistra spagnola oltre la sinistra” con l’autore Giacomo Russo Spena – Giovedì 20 Agosto a Pineto

Giovedì 20 Agosto alle ore 21.00 a Pineto presso la Libreria Rio Bo (via d’Annunzio 2/10, nelle vicinanze della banca dell’Adriatico) si terrà la presentazione del libro “Podemos – la sinistra spagnola oltre la sinistra” (edizioni Alegre, pp.128) con il co-autore Giacomo Russo Spena. L’iniziativa di stampo politico-culturale è co-organizzata dal locale circolo Arci Metexis e dalla Libreria Rio Bo e sarà occasione per alimentare una serata di approfondimento sul partito anti-austerity spagnolo che tanto ha fatto discutere dopo gli ottimi risultati elettorali, prima alle elezioni europee e successivamente in quelle amministrative. Si confronteranno con l’autore Stefano Ciccantelli (coordinatore provinciale della federazione teramana di Sel), Sabatino Prosperi (dirigente del circolo di Sel Roseto), Giorgio Giannella (presidente del comitato provinciale teramano dell’ARCI) e Tommaso Di Febo (coordinatore regionale di Sel Abruzzo). Arci Metexis e Rio Bo Libreria invitano tutta la cittadinanza a partecipare.

Giacomo Russo Spena

Giornalista di Micro-Mega e blogger, ha lavorato in passato al Manifesto e al Riformista. Autore dei libri “Ripuliti, Postfascisti durante e dopo Berlusconi” (con Daniele Nalbone, edizioni Castelvecchi, 2012), “Tsipras chi ?” (con Matteo Pucciarelli, edizioni Alegre, 2014) e “Podemos” (con Matteo Pucciarelli, edizioni Alegre, 2014)

Podemos – la sinistra spagnola oltre la sinistra

Dal movimento degli indignados all’idea di costruire un movimento politico fino al risultato inaspettato delle elezioni europee 2014 (8% e 5 eurodeputati). Il libro di Pucciarelli e Russo Spena offre una panoramica approfondita e dettagliata del fenomeno “Podemos”, tra innovazione, cambi di paradigma e superamento di vecchi schemi come quello tra destra e sinistra, sostituito con “alto” e “basso”.

 




Fano Adriano. Presentato il volume “I Caduti della Grande Guerra 1915-1918” di Fano Adriano

Mosciano Sant’Angelo, 14 agosto 2015

 

Consegnate alle rispettive famiglie le pergamene ricordo dei 31 fanesi caduti

In cantiere altri progetti Campli, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto e Notaresco

Fano Adriano. Anche nella comunità di Fano Adriano, dopo quella di Giulianova, è stato ricordato il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia contro gli austroungarici. Grazie al Comune, alla Pro Loco e all’Artemia edizioni di Mosciano Sant’Angelo, sono stati presentati i due volumi sulla prima guerra mondiale: “Quando c’era la guerra di Francesco Manocchia” – con nota introduttiva di Sandro Galantini e ricerche diWalter De Berardinis ed impreziosito dai disegni di Vladimiro Di Stefano e il secondo “I Caduti della Grande Guerra 1915-1918” di Fano Adriano a cura sempre di Walter De Berardinis. Presso la Sala Polifunzionale struttura turistico – ricettiva di Fano Adriano hanno preso la parola: Adolfo Moriconi, Sindaco di Fano Adriano; Elso Simone Serpentini, Storico, Walter De Berardinis, Giornalista; Antonio Di Battista, Presidente della Pro Loco e  Luisa Ferretti, moderatrice dell’incontro. In occasione dell’anniversario dei 100 anni dell’entrata in guerra dell’Italia 1915-2015 la casa editrice Artemia, diretta da Maria Teresa Orsini, con il coinvolgimento della Pro Loco, ha voluto consegnare le pergamene ricordo dei 31 fanesi caduti nella grande guerra (21 di Fano Adriano e 10 della frazione di Cerqueto). Durante la presentazione sono state raccontate in modo particolare le storie di alcuni fanesi che si distinsero, loro malgrado, nel dare la propria vita per la Patria: Antonio Tassoni morto per malattia nel campo di concertamento austriaco di Sigmundsherberg dove tutt’ora è sepolto con il cognome di Fassoni; Pietro Lancianese, fu il più giovane caduto essendo della classe del 1899, cioè quella schiera di 18enni mandati al fronte nell’ultima fase del conflitto; Amadio Berardino Pietro, il più alto decorato fanese con la Medaglia d’Argento al Valor Militare ed infine Lino Nisii, anche lui decorato con la medaglia di Bronzo, la sua morte occupo le pagine dei giornali dell’epoca come: l’Italia Centrale, Il Popolo Abruzzese e L’Araldo Abruzzese. Proprio la ristampa in anastatica del libricino in memoria di Lino Nisii, curato dall’allora giornale dell’Italia Centrale, chiude il lavoro svolto sui caduti fanesi. Naturalmente sono in cantiere altre iniziative tese al ricordo di altri caduti in provincia di Teramo, il primo sarà Campli ed  altri contatti sono stati presi per Roseto degli Abruzzi, Tortoreto e Notaresco.

Ufficio Stampa – Artemia Edizioni
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Info line: 347.5364795




Mosciano Sant’Angelo (TE). Consegnato il Premio Roccamorice 2015 al “nostro” Walter De Berardinis




Mosciano Sant’Angelo (TE). L’Associazione Editori Abruzzesi premia il “nostro” Walter De Berardinis, “Premio dell’Editoria Abruzzese – Città di Roccamorice – 2015”

 

Un giusto riconoscimento al lavoro svolto per la ricerca dei caduti giuliesi

Mosciano Sant’Angelo, 31 luglio 2015

Walter De Berardinis, direttore de www.giulianovanews.it
Walter De Berardinis, direttore de www.giulianovanews.it

Mosciano Sant’Angelo.  Con la seguente motivazione: “Premio per la promozione e diffusione della cultura e dell’editoria abruzzese”,  domenica 2 agosto 2015 dalle ore 18:00, nel corso della manifestazione del “Premio dell’Editoria Abruzzese – Città di Roccamorice – 2015”, l’Associazione Editori Abruzzesi ha deciso di assegnare cinque riconoscimenti di merito ad altrettante personalità che nel corso del biennio 2014-2015 che si sono distinte per particolari meriti. Anche il coautore della ristampa del libro di Francesco Manocchia “Quando c’era la guerra” edito dall’Artemia edizioni di Mosciano Sant’Angelo, Walter De Berardinis, giornalista e scrittore giuliese, sarà insignito del prestigioso premio. Da anni, l’autore, conduce una ricerca sui caduti giuliesi della 1° guerra mondiale scoprendo che ai 96 caduti iscritti sulla lapide posta sulla facciata del Duomo di San Flaviano, devono essere aggiunti altri 24 nomi, per un totale di 120 caduti non tutti trascritti nei famosi 31 albi d’oro del Ministero della Difesa. Il premio giunge a coronamento del faticoso lavoro di ricerca dell’autore impresse proprio nel libro edito dalla casa editrice Artemia diretta dalla Sig.ra Maria Teresa Orsini, con l’introduzione di Sandro Galantini e i disegni di Vladimiro Di Stefano. Il volume, oltre che acquisito dalle biblioteche della nostra regione, sta varcando i confini nazionali, visto che tra i caduti giuliesi c’è anche un italoamericano, Flaviano Di Donato, morto in Francia nel 1917 con la 58° fanteria del corpo volontari americani, ed oltre che essere citato nell’albo d’oro dell’allora Ministero della Guerra (volume secondo Abruzzi e Molise) edito nel 1927, è ricordato anche nel libro d’oro dei caduti americani della grande guerra, l’originale è custodito nella Biblioteca Nazionale del Congresso Americano. Il volume, visto il successo, è stato distribuito in tutte le edicole cittadine e le principali librerie abruzzesi.

– Artemia Edizioni




Campli. Il Museo Archeologico Nazionale di Campli organizza la mostra: Involontari ricordi Un moscianese alla grande guerra

31 Luglio 2015

 

Il Museo Archeologico Nazionale di Campli organizza la mostra: Involontari ricordi Un moscianese alla grande guerra

CAMPLI
Museo Archeologico Nazionale

31 luglio – 25 ottobre 2015
Orario 9,00-20,00

Inaugurazione
Venerdì 31 luglio 2015 ore 11,30

Nella ricorrenza del centenario della Grande Guerra, il Museo Archeologico Nazionale di Campli ha organizzato la mostra fondata principalmente sull’inedito “fondo Serafino De Benedictis”.
Serafino De Benedictis nato il 17 giugno 1891 a Mosciano Sant’Angelo è un giovane tipografo e fotografo che diventa soldato di leva con la classe del 1893. Arruolato nell’11 novembre 1913, è prima aggregato al 2° Reggimento Granatieri come tipografo e poi al Laboratorio Tipo-litografico Comando del Corpo di Stato Maggiore del Comando Supremo, Quartier Generale, Zona di Guerra.
Il fondo raccoglie l’archivio di documenti, lettere, cartoline, libri, manoscritti, fotografie e tutto quello che appartiene al soldato moscianese morto per malattia nell’Ospedale Militare di tappa di Montegrotto (Padova), il 14 ottobre 1918, a pochi giorni della fine del conflitto.
Le immagini di quei soldati che fotografano per loro diletto, di solito sfuggono al vaglio della censura. Proprio per questi motivi le foto scattate e sviluppate dal Di Benedictis, hanno un valore maggiore, anche perché quasi tutte riportano sul retro un’annotazione manoscritta. Le indicazioni dei luoghi, dei fatti, delle date e dei personaggi ritratti, conferiscono alle foto una maggiore valenza storica e culturale.
Esempi sono le immagini del Re d’Italia al fronte, con il Duca d’Aosta, con il generale Carlo Porro, con Cadorna o il Principe di Galles. Sono anche fotografati: Salvatore Barzilai, Ministro per le terre liberate; Vittorio Italico Zuppelli, Ministro della Guerra; Herbert Henry Asquit, Primo Ministro del Regno Unito; Aristide Briand, Presidente del Consiglio francese. Rare sono le foto degli aerei abbattuti.
Nella mostra sono esposte anche cartoline di propaganda, sempre del fondo De Benedictis.
L’esposizione è arricchita da una sezione curata dall’Archivio di Stato di Teramo. Sono documenti significativi d’interesse provinciale inerente agli eventi della Grande Guerra.
Completa la mostra alcuni oggetti appartenuti a soldati dell’esercito italiano e a soldati dell’esercito austriaco.
Nicolino Farina

Per informazioni : 0861.569158 – 380.3258440

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Domenico Marcozzi, il primo giuliese morto nella Grande Guerra

Domenico Attilio Flaviano Marcozzi nasce a Giulianova il 10 aprile 1891, alle ore 15:30, nella casa posta in Via del Sole (centro storico), dal 30enne benestante Luigi (albergatore) e Aura Frosciacca. Sarà il Sindaco, Francesco Ciafardoni, a registrare il nascituro alla presenza dei due testimoni: il 38 enne benestante, Emidio Paolone e il 23enne contabile, Alfonso Nespeca. Il 15 gennaio 1913 viene arruolato nel Compartimento Marittimo di Ancona per la leva del 1892 e d’ufficio viene trasferito nel Regio Esercito ed assegnato alla Fanteria nel Distretto militare di Teramo il 31 dicembre con le seguenti caratteristiche: alto 1,61, capelli lisci e castani, di professione pescatore. Nel gennaio 1915, mentre in Europa già infuriava la guerra, scoppiata il 28 luglio 1914, il 7° Reggimento Alpini mobilita i Battaglioni: “Val Cismon”, “Val Piave”, “Val Cordevole”, “Feltre” e “Cadore”. Il 20 febbraio 1915, l’Alpino Marcozzi, viene chiamato alle armi e giunge nel 7° Reggimento Alpini – Battaglione “Feltre”. Non fa in tempo ad ambientarsi che il 31 marzo, all’una di notte, muore per circostanze non chiare, all’interno di una abitazione posta in Via Ruga al civico 194, all’età di 23 anni. Nella stessa mattinata, sarà il conservatore del Comune di Feltre, Giovanni Biacoli, a trascrivere l’atto di morte su segnalazione del locale ospedale. A Giulianova, l’ufficialità della scomparsa, arriverà solo il 15 giugno.
Il suo nominativo non risulta nel censimento nazionale voluto dal Capo dello Stato, Benito Mussolini, poi pubblicati negli albi d’oro editi dal Ministero della Guerra ( in totale 28 volumi, più le tre appendici del Veneto) dal titolo: “Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918 – Albo D’Oro” – volume secondo – Abruzzi e Molise, Roma, Provveditorato generale dello stato, libreria 1927 – Anno V; nonostante il Comune di Giulianova trasmise i nominativi di 118 caduti (in realtà Giulianova conta 150 caduti secondo le mie ultime ricerche), compreso quello di Marcozzi, tramite delle schede da precompilare, oggi conservate nell’Archivio di Stato di Teramo. Ma la sua città non dimenticò il suo giovane Alpino, infatti il suo nominativo fu scolpito sulla lapide realizzata dallo scultore Ulderico Ulizio ed inaugurata il 20 settembre 1922. #unitiperlapatria