Gran Premio d’Autunno a Giulianova e presentazione del libro “Circuito del Castello”. Percorso turistico per auto sportive tra Giulianova e Tortoreto – evento benefico

Gabriele Barcaroli

Gran Premio d’Autunno

Circuito del Castello

conferenza stampa a Giulianova

da sx: Gabriele Barcaroli e Walter De Berardinis

Domenica 24 ottobre, dalle ore 8,00 al tardo pomeriggio   

Giulianova. Una domenica all’insegna dello sport e della beneficenza quello organizzato dal consulente sportivo dell’evento, Gabriele Barcaroli, che devolverà la raccolta fondi all’Istituto Castorani di Giulianova e alla casa famiglia “Brontolo” di Sant’Egidio alla Vibrata. La giornata di domenica 24 ottobre a Giulianova vedrà sfilare auto delle prestigiose case automobilistiche come: Ferrari, Porsche, Alfa Romeo ed altri famosi marchi di auto storiche. Il percorso turistico si snoderà tra le due cittadine rivierasche di Giulianova e Tortoreto, con un passaggio speciale tra le colline di Terrabianca di Tortoreto. Il programma prevede l’apertura delle iscrizioni per i ritardatari a partire dalle ore 8 e fino alle 10,00 davanti all’Hotel Cristallo di Giulianova e sistemazione nel parcheggio dello chalet “Caprice”. Dopo le 10,00, le auto, si muoveranno in corteo verso nord per raggiungere prima le colline e la parte alta di Tortoreto, a seguire scenderanno verso il lungomare di Tortoreto e Giulianova per arrivare alle 13.00 presso l’Hotel Cristallo per il pranzo di tutti gli equipaggi provenienti per la maggior parte dalle vicine Marche, Roma e dal resto dell’Abruzzo. Come tradizione, su Ferrari, parteciperà un equipaggio composto da solo donne. Al termine della manifestazione verranno premiati gli equipaggi che si sono distinti durante la giornata sportiva rispettando le indicazioni degli organizzatori. La giornata sarà arricchita dalla presenza dei presidenti e delegati dei maggiori club ufficiali italiani come: Porsche Club Abruzzo e Molise, Scuderia Ferrari Club, Alfa Romeo Club Abruzzo e Scuderia del Castello di Teramo. L’evento sarà anticipato oggi dalla premiazione con il 3° Premio Autoscuola Agenzia San Flaviano all’Ing. Della Ferrari-Maserati, Francesco Caruso e al giovane pilota, Riccardo Ponzio. La serata si svolgerà al Kursaal di Giulianova dove verrà presentato l’ultimo lavoro editoriale del giornalista Paolo Martocchia: “Circuito del Castello – automobilismo e crescita sociale nella Teramo del novecento”. La serata vedrà la presenza istituzionale del Sindaco di Giulianova, Jwan CostantiniPaolo Giorgini, Assessore alla Cultura; Paolo Colleluori, Vice Presidente ACI-Teramo; Giancarlo Muzzi, Presidente della Scuderia del Castello e Tazio Taraschi, pilota e imprenditore teramano. Gli interventi saranno a cura di: Gabriele Barcaroli, consulente sportivo e patron della due giorni dedicata al mondo delle auto; Mario Semproni, storico e scrittore; Elso Simone Serpentini, storico e saggista e Paolo Martocchia, giornalista professionista e autore del volume dell’Hatria edizioni. La serata sarà moderata dal giornalista Walter De Berardinis e l’attore teatrale, Roberto Di Donato, leggerà dei brani tratti dai volumi di Martocchia.




Presentazione del Gran Premio d’Autunno a Giulianova

Gran Premio d’Autunno Giulianova 2021

Giovedì, 21 ottobre 2021, alle ore 18,30, presso l’Hotel Cristallo di Giulianova lido

Percorso turistico per auto sportive – evento di benefico  

Giulianova. Giovedì, 21 ottobre 2021, alle ore 18,30, presso l’Hotel Cristallo di Giulianova lido, verrà presentato il Gran Premio d’Autunno – percorso turistico per auto sportive che si svolgerà domenica 24 ottobre tra Giulianova e Tortoreto. La giornata sportiva sarà anticipata dalla serata di sabato 23 ottobre, al Kursaal di Giulianova, dove verranno premiate due personalità del mondo sportivo teramano e presentato l’ultimo lavoro editoriale del giornalista Paolo Martocchia: “Circuito del Castello – automobilismo e crescita sociale nella teramo del novecento”. Alla conferenza stampa presenzieranno i rappresentati delle due amministrazioni comunali coinvolte: Giulianova e Tortoreto. Alla serata sono stati invitati tutti i presidenti dei club teramani di auto sportive: Ferrari, Porsche club Abruzzo e Molise, Circuito del Castello e Alfa Romeo. L’evento, organizzato dal consulente sportivo Gabriele Barcaroli (titolare dell’autoscuola – agenzia San Flaviano di Giulianova), prevede una raccolta fondi per due associazioni no profit della provincia di Teramo.




Presentazione questa mattina a L’Aquila della Polisportiva “ Deco Metalferro Amicacci Abruzzo”.

Presenti il Sindaco Jwan Costantini, il Presidente della Regione Marco Marsilio, amministratori regionali e comunali, la dirigenza della squadra. E’ stata presentata questa mattina, nella sede dell’ Emiciclo a L’Aquila, la nuova formazione della Polisportiva “Amicacci”. La squadra di basket in carrozzina, a partire da questa stagione agonistica, l’ennesima in serie A, scenderà in campo con il nome di “Deco Metalferro Amicacci Abruzzo”, segno di una prospettiva ambiziosa e a lungo termine. L’accoglienza riservata dai massimi organi del Governo regionale all’associazione giuliese è stata affettuosa, entusiasta, di totale adesione al messaggio di cui la Polisportiva è da anni portatrice. I successi sportivi, oltre all’alto valore sociale della Polisportiva, saranno dunque veicolati non solo dalla Città di Giulianova, ma dalla Regione Abruzzo. Erano presenti alla cerimonia di presentazione il Presidente Marco Marsilio, il Presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri, membri della giunta e dell’Emiciclo, il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini, il Vicesindaco Lidia Albani, gli assessori Soccorsa Ciliberti e Paolo Giorgini, il consigliere con delega allo Sport Livio Persiani, gli atleti e lo staff dirigenziale dell’ Amicacci. “ Il fatto che la dicitura “Abruzzo” abbia sostituito quella di “Giulianova” – sottolinea il Sindaco Costantini – ci rende ancora più orgogliosi. La nostra città, infatti, per il tramite di una squadra e di una società eccezionali, rappresenterà in Italia e all’estero la nostra regione. La speranza, oggi, è che questo progetto sportivo avvicini moralmente e spiritualmente tutte le forze politiche qui presenti. L’auspicio comune è che si possa, nei prossimi anni, garantire sostanza e stabilità ad una realtà che è eccellenza sportiva e allo stesso tempo emblema di vera inclusione sociale. Giulianova, abbiamo inoltre rimarcato, è una città che in questo momento ospita ed accoglie diversi giocatori di nazionalità straniera la cui presenza offre un contributo prezioso alla comunità, nel segno della multiculturalità e dell’apertura all’altro”.




Basket. LA SICURMATIC OZZANO ESPUGNA IL PALACASTRUM DI GIULIANOVA




Silvi. Lutto nel giornalismo abruzzese: è morto Federico De Carolis, decano dei giornalisti professionisti.

Federico De Carolis
Federico De Carolis

Silvi. I funerali del collega Federico De Carolis si svolgeranno martedì 19 ottobre, alle ore 15:00, nella Chiesa dell’Assunta di Silvi (Te). La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria delle Onoranze Funebri Pianacce, in via Maestri del Lavoro a Silvi. Era nato il 2 aprile 1941 a Città Sant’Angelo, ma con la famiglia viveva a Silvi. Dopo gli studi classici al Liceo D’Annunzio di Pescara e successivamente al Milli di Teramo, aveva preso la facoltà di giurisprudenza a Roma e Teramo. E’ stato il decano dei giornalisti professionisti d’Abruzzo, infatti la sua iscrizione all’Ordine risale al 1 agosto 1963. Il suo primo articolo lo scrisse a soli 16 anni sul Giornale d’Abruzzo di Teramo, diretto da Nino D’Amico, in occasione del Circuito automobilistico del Castello, occupandosi di un personaggio famoso dell’epoca: il pilota Marchese Diego De Sterlich. Terminati gli studi iniziò la sua collaborazione giornalistica a Il Messaggero di Pescara da dove passò al Resto del Carlino sempre a Pescara. Ha collaborato a settimanali come Gente, Oggi, Panorama e a molte altre riviste di tiratura nazionale. Assunto al Corriere dello Sport a Verona, fu a Pescara per due anni, quindi a Bologna, Cagliari e Milano dove chiuse la sua carriera con il quotidiano sportivo, restando però alcuni anni nella metropoli lombarda come collaboratore de Il Messaggero. Rientrò a Silvi nel 2008, senza mai abbandonare l’attività giornalistica, dando vita a due giornali locali: il Mulino e il Guardiano. Recentemente aveva collaborato con il quotidiano “La Città” di Teramo diretto da Alessandro Misson. E’ proprio a Teramo, da dove aveva iniziato, il 16 aprile del 2016, durante i festeggiamenti del 155° anno della fondazione della Società di Mutuo Soccorso “Fratellanza Artigiana di Teramo”, gli fu assegnato il premio “Maestro della Comunicazione”. Oggi sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio sui social da parte dei colleghi e dei numerosi sui lettori, compreso un toccante  tweet del Bologna calcio. La redazione si unisce al dolore della famiglia per la perdita di un grande collega e maestro di giornalismo.

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STREPITOSA VITTORIA DELLA GIULIA BASKET GIULIANOVA CHE HA ESPUGNATO IL PARQUET DI JESI!

Bellissima vittoria della Giulia Basket Giulianova che ha espugnato con merito il PalaTriccoli di Jesi. Con il punteggio finale di 55-72 i ragazzi di coach Domizioli hanno imposto il proprio gioco su un campo difficile e contro un’avversaria, l’Aurora Jesi, tradizionalmente ostica. Dopo 15′ di studio la Giulia Basket ha letteralmente preso il controllo della gara, volando addirittura sul +17 e controllando, senza troppi patemi, i tentativi di rimonta dei padroni di casa.
Grossa prova del collettivo giallorosso che in difesa ha concesso poco e niente alle bocche da fuoco Jesine, lasciando Magrini a quota 8 punti e Rizzitiello a 5. In casa Giulianova da far stropicciare gli occhi le prove di Fattori, top scorer della serata con 20 punti, e di Caverni, autore di una solida prova offensiva (16 punti), senza dimenticare gli 11 punti, conditi da 13 rimbalzi, di Giacomelli e le tre triple del positivo Bischetti.
La partita iniziava su un binario di sostanziale equilibrio, con le due squadre che si rispondevano colpo su colpo (15-11 al 10′). La Giulia Basket Giulianova, nonostante lo 0-6 dalla lunga distanza rimaneva in scia, contenendo al meglio gli esterni jesini. La partita cambiava letteralmente tra la fine del secondo e l’inizio del terzo quarto. Giulianova trovava confidenza con le triple, stringeva le maglie in difesa e metteva letteralmente il turbo. Il parziale del secondo quarto veniva chiuso addirittura sul 17-30, consentendo ai ragazzi di Domizioli di passare in 6 minuti dal -2 del 17′ (27-25) al +15 del 23′ (36-51), con sugli scudi un Fattori da ben 17 punti e un Caverni da 14 punti. Il vantaggio di 15 lunghezze veniva mantenuto inalterato fino al 30′ (40-55 al 30′) con Jesi che faticava a trovare con continuità la via del canestro, tanto da segnare in 10 minuti la miseria di soli 8 punti.
Il vantaggio giuliese saliva fino al +17 (40-57 al 31′) ma dall’altra parte del campo saliva in cattedra Mirko Gloria. L’ex giallorosso sotto canestro era un fattore, e con 6 punti in 4′ contribuiva al minibreak di 11-4 che riportava i padroni di casa al 37′ sul 51-62, dando speranza ai tifosi presenti. La rimonta jesina veniva però stoppata dalla terza tripla di un ispirato Bischetti (3/6 dalla lunga) che lanciava Giulianova fino al 55-72 finale che regalava ai giallorossi il secondo successo stagionale, primo in trasferta.

The Supporter Jesi – Giulia Basket Giulianova 55-72 (15-11, 17-30, 8-14, 15-17)
The Supporter Jesi: Mirko Gloria 14 (6/13, 0/0), Matteo Fioravanti 11 (3/7, 0/5), Massimiliano Ferraro 10 (2/4, 2/4), Mattia Magrini 9 (1/3, 0/8), Nelson Rizzitiello 5 (1/5, 1/2), Antonio Valentini 4 (1/3, 0/2), Matteo Fabi 2 (1/3, 0/2), Daniele Cocco 0 (0/0, 0/0), Giorgio Calvi 0 (0/1, 0/0), Alex Ginesi 0 (0/0, 0/0), Rezart Memed 0 (0/0, 0/0), Giacomo Moretti 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 16 / 20 – Rimbalzi: 30 7 + 23 (Mirko Gloria, Matteo Fioravanti, Massimiliano Ferraro 6) – Assist: 8 (Mattia Magrini 4)
Giulia Basket Giulianova: Giovanni Fattori 20 (5/7, 2/9), Michele Caverni 16 (4/8, 2/4), Olivier Giacomelli 11 (4/8, 1/4), Federico Bischetti 9 (0/0, 3/6), Gianluca Di carmine 8 (4/8, 0/0), Matteo Motta 4 (2/2, 0/3), Luigi Cianci 4 (2/2, 0/0), Francesco Buscaroli 0 (0/0, 0/1), Giovanni Giansante 0 (0/0, 0/0), Shadi Nafea 0 (0/0, 0/0), Fabio Scarpone 0 (0/0, 0/0), Stefano Scarpone 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 6 / 10 – Rimbalzi: 42 7 + 35 (Olivier Giacomelli 13) – Assist: 15 (Giovanni Fattori 5)




Giulianova. A Matteo Ciprietti il titolo di Campione Italiano nella categoria Big Super Sport con la sua Ducati Panigale V2 del Team ZPM e A P Racing.

Matteo Ciprietti

Si è concluso presso l’autodromo “Piero Taruffi”di Vallelunga l’ultimo round del Campionato Italiano Velocità . Il giuliese Matteo Ciprietti con il secondo posto di sabato ha conquistato il Titolo di Campione Italiano nella categoria Big Super Sport con la sua Ducati Panigale V2 del Team ZPM e A P Racing. Domenica in gara 2 ha consolidato il bottino classificandosi terzo. Un titolo meritatissimo , che Matteo dedica alla famiglia , al Team , agli sponsors, ai collaboratori ,a tutti quelli che lo hanno sostenuto




Roseto degli Abruzzi. Il matrimonio di Alberto Ponno

1968. La macchina del racconto, nell’unica corsa di Ponno, poi incidentata dopo il matrimonio.

IL MATRIMONIO
di Alberto Ponno*
Nel 1968 partecipai ad una gara in salita con la macchina di serie appena comprata. Quando mi misurarono la pressione per avere il patentino, il manometro schizzò a 200 e ci volle del bello e del buono a convincere il medico che era colpa dell’emozione. Quell’anno agonistico finì per me con quella gara, mi sposai a dicembre del 68 e per sei mesi le corse furono solo un miraggio . Noooo, che avete capito? Non fu per colpa della mia futura moglie, ma…….mettetevi comodi che mo ve lo racconto.
Mi sposai a Giulianova, in una piccola chiesa, con 12 invitati, genitori e parenti compresi. Io quella mattina indossai per la prima e ultima volta nella mia vita, un bel completo antracite e con la sposa in abito bianco arrivai nel piazzale della chiesa, contravvenendo a tutte le regole, portandola con la mia fiammante gta rossa e relative strisce, quadrifogli bianchi e serpentone. Ragazzi, una bella inquadratura che purtroppo non ho, manco il fotografo c’era, così avevamo deciso. Salto tutto quello che riguarda quella giornata e vi dico solo che, era il 30 dicembre. La partenza per il viaggio di nozze era per il 31. Oddio, sono passati tanti anni che non ricordo se il giorno fosse il 30 o il 31, comunque, partimmo la mattina del giorno dopo. Ah, dimenticavo: com’era d’uso in quel periodo, gli invitati prima di congedarsi tra baci ed abbracci, consegnavano agli sposi una busta contenente un contributo per “l’arredo casa”, ebbene la raccolta fu di ben 1 milione e settecentomila lire! Una somma che avrà tutt’altro scopo che quello per il quale era stata donata . Mio padre, come regalo di nozze( sperando, come diceva lui, che io “mettessi la testa a partito”), mi aveva comprato un appartamento a Milano, un grande appartamento, ovviamente non ammobiliato, al quinto piano di un palazzo. C’era solo una bellissima cucina che il vecchio proprietario aveva dovuto lasciar lì perché fatta su misura, e un ingresso, sempre su misura, completamente foderato in noce, dove potevi appendere i cappotti. A questo punto voi penserete “ ma che ce frega dell’appartamento a Milano? Che c’entra? C’entra c’entra eh eh eh, adesso sorrido, ma vi assicuro che lo faccio solo perché son passati cinquant’anni. Torniamo alla mattina del 31. Con il baule del gta pieno di valige, partimmo alla volta di un viaggio senza meta, che il bello della storia, non la mia, ma di tutte le storie, come dice Branduardi, non è la meta ma il viaggio, perché è li che tutto accade…..eccome se accade! E me la sono fatta tatuare da Giulia, la mia attuale moglie da 9 anni, questa frase: “ l’importante è il viaggio non la meta”. Che poi, nella parabola della vita, la meta è sempre la stessa e quindi scontata. Quindi eravamo in partenza. Non avendo un posto preciso dove andare, decidemmo con mia moglie di puntare verso Pescara e fermarci lì per il pranzo, dopo avremmo deciso. Ci fermammo a mangiare da Spizzico, il più bel ristorante di pesce di Pescara in quell’epoca. Ragazzi che pranzo! Non mi ricordo cosa mangiammo, ma ricordo che il vino era buonissimo. All’uscita del ristorante prendemmo insieme una decisione: torniamo indietro a Roseto e facciamo una sorpresa ai miei genitori che non se l’aspettano, passiamo con loro il capodanno o il primo dell’anno, non ricordo, e poi domani ripartiamo definitivamente. Tenete conto che io già vivevo a Milano ed i miei non mi vedevano mai. Così ripartimmo destinazione Roseto.
Lo scarico del gta ha un diametro maggiore di quello delle normali alfa ed il suo rombo cupo e piacevole cullava il viaggio. Il legno del volante hellebore sotto le dita mi dava una piacevole sensazione , assaporavo le pochissime semicurve della statale 16 con rilassato piacere dovuto probabilmente all’ebbrezza, spingendo dolcemente il piede sull’acceleratore in uscita curva, vabbè, vi sto creando la giusta atmosfera. L’autobloccante appena montato e tarato al 48% dava la giusta trazione. Affrontai le curve di Pineto, cosiddette “Colaprico” , con crescente soddisfazione. Sinistra, rettilineo, una destra a chiudere. Stavo viaggiando a ritroso lungo il percorso della mille miglia e lo stavo facendo con la mia macchina da corsa! All’ingresso del lunghissimo rettilineo che va dal fiume Tordino, nei pressi di Giulianova, fino alla fine di Roseto, provenendo da Pescara, c’è una curva sinistra veloce, credo da terza. Questa è l’ultima curva che mi resta prima di imboccare il rettilineo, attraversare il paese e fermarmi di nuovo davanti alla casa paterna. Decido di godermela e all’ingresso schiaccio tutto il gas. Non so a che velocità andassi, gli enormi pini con le strisce bianche che delimitano l’adriatica scorrevano velocissimi sulla mia destra, e la macchina mi parte via di culo! Non ero preparato, non me lo aspettavo e faccio immediatamente la manovra del demente, tolgo il gas e controsterzo a destra, innescando così un testacoda ad alta velocità. Da quel momento i miei ricordi si fanno confusi e a flaches : ad un certo punto gli alberi arrivano da dietro e non più da davanti, giro ancora. Ora vedo arrivarmi contro una pietra miliare che era dal lato sinistro della strada, do un disperato colpo di sterzo a destra, la schivo e riattraverso la strada, ma frontalmente arriva un pino con la sua striscia bianca ad altezza occhi. Ho già il pedale del freno schiacciato a fondo, non posso fare altro. Non ricordo nessun rumore, stridio di gomme, nulla, neanche il rumore dell’impatto. Nell’attimo che lo colpisco sento un forte dolore al naso, e vedo con la coda dell’occhio mia moglie catapultata dal sedile, che colpisce il vetro con la testa, ovviamente non esistevano le cinture. Siamo finalmente fermi. L’hellebore accartocciato in avanti, non mi sanguina neanche il naso che ha picchiato sul volante. Guardo fuori: sulla sinistra in senso opposto c’è un camion fermo con altre macchine dietro. Devono avermi visto piroettare da lontano e si sono fermati. Non ricordo la sequenza dopo. Qualcuno apre la porta dal lato moglie e la porta via. Io scendo e, questo me lo ricordo, vado a vedere davanti, il pino ha scardinato il muso entrandogli dentro, vedo lo spinterogeno! Il pino non l’ha toccato. “ meno male” penso, “costa un botto” questo è indelebile. Ricordo in quel drammatico frangente di aver pensato al costo dello spinterogeno. Uno mi dice in dialetto” Albè, chi fatt?!” Non so rispondere, che ho fatto? Il deficiente! Poi qualcuno che mi conosce, a Roseto tutti mi conoscono, mi porta a casa. Non aspetto polizia o ambulanze, non ricordo nulla né di quel giorno né di quelli seguenti. Solo il mio arrivo a casa. Sono davanti al portone, suono il campanello. Dopo un po’ appare mia madre, mi vede, sorride, guarda fuori” ma dov’è Raffaella?” Chi mi ha accompagnato le dice “ signò’ c’ha stat’ ’n’incidend”. Mi ricordo mia madre accasciata su una panca dell’androne della vecchia casa che ho tanto amato.
Lella non aveva riportato ferite gravi, una piccola commozione cerebrale e tanti vetri estratti dalla fronte. Restammo lì per circa 15 giorni, mi pare. Ricordo le frequenti visite del medico di famiglia a mia moglie. Poi tornammo a Milano. Non ricordo chi e come si occupò della macchina, so che anche lei fu riportata a Milano, Certamente se ne occupò mio padre. Non ricordo rampogne da parte sua, o le ho probabilmente cancellate, rimosse. Tornammo a Milano, in quel grande appartamento completamente vuoto tranne, ricordo, un letto per dormire e la bella cucina. E tornammo al lavoro al Portello, anche Raffaella lavorava lì, in Alfa Romeo, lì dove aveva avuto la disgrazia di conoscermi. La mia gta non c’era più, o perlomeno era semidistrutta, il fatto che fosse di alluminio, probabilmente ci aveva salvato la vita nell’ammortizzare l’impatto. MA!!!!!! Ma qualche cosa era rimasta! La busta! Già, quella per arredare l’appartamento. Ora, voi immaginerete cosa mi frullasse in testa, ma provate un po’ a pensare, cosa vi direbbe vostra moglie se le chiedeste di vendere tutti i mobili, ma tutti tutti, comprese le sedie, tranne quelle della cucina per aggiustare la macchina, e neanche quella di famiglia, ma quella da corsa? . Bè, invece mia moglie capì, e nonostante avessi cercato di ucciderla il primo giorno di matrimonio, acconsentì che i soldi di quella busta finissero alla carrozzeria Marazzi di Caronno Pertusella. In questa carrozzeria, che collaborava con l’Autodelta, facevano i miracoli! Ti ricostruivano un gta, da metà macchina in avanti, ma non solo, rinforzavano anche la scocca nei punti critici, credo sempre su specifiche Autodelta. Avevano dei battilastra che piegavano e costruivano particolari in alluminio, che allora non c’era la vetroresina, che erano delle vere opere d’arte. Costo dell’operazione? Un milione e seicentomila lire. Avanzavano giusto centomila lire per un sedile in alluminio battuto a mano su misura, peso un kilo. Chi era più felice di me? Non mia moglie, poverina, che si aggirava in una squallida casa vuota, ma con una bella cucina e relative sedie!
Intanto che in carrozzeria mi ricostruivano la macchina, mio padre e mia madre decisero di venirci a trovare. Io avevo detto loro che stavo cercando di trovare qualcuno per sistemare la macchina, ma non avevo accennato ai soldi della busta, così, quando loro entrarono in casa, feci loro togliere giacche e cappotti in ingresso e li feci accomodare in cucina. Chiacchierammo per un po, e poi mio padre si alzò, dicendo che le sedie della cucina erano scomode, “perché non andiamo di là?” Di là, c’era una bella sala vuota, dove io avevo messo, qua e là…….delle cassette da frutta, ma di quelle belle robuste eh, diciamo per gli amici?! Donnandonio entrò, io rimasi dietro. Quello che disse fu : “ mbè!!?? “Ecco… è che sto ricostruendo la gta e per adesso….” Che je dicevo che non guadagnavo manco centomila lire al mese? Lui e mamma dormirono in albergo e il giorno dopo ripartirono. Passarono credo due settimane, e una sera torno a casa, mia moglie era tornata prima di me, apro la porta e dall’ingresso vedo l’interno del salone, spostato a sinistra. Il salone era completamente arredato, divani poltrone buffet e controbuffet, come si usava da noi. Chiusi la porta, entrai in sala, mi guardai attorno….bè, oddio, non erano proprio di mio gusto….ma mia moglie era felice e alla fine lo ero anch’io. Donnantonio aveva mandato, a mia insaputa, ma con la complicità di mia moglie, un camion da Roseto con su i mobili. “ ma che s’ po stà assettat’ ngim’a’na cascett’?!” Non uso il dialetto stretto, perché papà non lo parlava. Negli anni, tutti i piloti che hanno guidato la mia macchina, mi dicevano che questa gta era speciale, era eccezionalmente guidabile da paragonare alle migliori ufficiali. Dove si evince che non tutti i mali vengono per nuocere….se non muori.
*Alberto Ponno, pilota e artista



Giulianova. Sindaco Jwan Costantini: “Il nostro Matteo Ciprietti è Campione National Trophy 600”

Matteo Ciprietti 18 aprile 2021

Il motociclista Matteo Ciprietti, 23 anni, è da oggi campione italiano nella sua categoria. Le congratulazioni del Sindaco Jwan Costantini e dell’amministrazione comunale: “Giulianova, città dello sport, di giovani talenti e grandi campioni”. Il Sindaco Jwan Costantini, a nome proprio e dell’amministrazione comunale, esprime vive congratulazioni al giovane motociclista Matteo Ciprietti che oggi, con una giornata di anticipo, si è laureato Campione Italiano nella sua categoria, la Big Super Sport. Matteo, 23 anni, giuliese, si è imposto sugli avversari correndo su una Ducati Panigale V2 con il team ZTM e AP, nel circuito di Vallelunga, alle porte di Roma. Prevista per domani la gara 2, che non potrà in alcun modo modificare l’esito del Campionato Italiano “National Trophy”. Sul gradino più alto del podio salirà, di certo, Matteo Ciprietti. Una soddisfazione enorme per il team, per gli appassionati, per gli amici, ed ovviamente per la famiglia e per il papà Davide, che ancora in serata stentava a crederci. ” La vittoria di Matteo – sottolinea il Sindaco Costantini – è una notizia eccezionale, che riempie di orgoglio l’intera città. Il risultato si commenta da sé. Sicuramente ripaga anni di sacrifici, di impegno, di perseveranza. Sono certo che il podio di Vallelunga sarà per Matteo Ciprietti uno straordinario trampolino di lancio. Dopo l’affermazione dell’equipaggio del Circolo Migliori, neo campione italiano di Drifting, è arrivato un altro trionfo, stavolta nel motociclismo. Giulianova sta vivendo una stagione di enormi soddisfazioni: Giulianova, ormai è evidente, città dello sport, di giovani talenti e grandi campioni.”




CENT’ANNI DI ROSETITUDINE VINCENZO DI BONAVENTURA E IL PRIMO SECOLO DI BASKET A ROSETO DEGLI ABRUZZI

Vincenzo Di Bonaventura 2 – foto Cristian Palmieri

Vincenzo Di Bonaventura 3 – foto Cristian Palmieri

Vincenzo Di Bonaventura 1 – foto Cristian Palmieri

copertina

Nel libro appena uscito, l’artista rosetano rende omaggio

all’orgoglio di una città parlando del bene più prezioso: la vita.

 

Il basket è il più importante patrimonio culturale della comunità di Roseto degli Abruzzi, dove si gioca dal 1921, quando il luogo si chiamava ancora Rosburgo (1887-1927) ed era frazione di Montepagano. La città era stata fondata ancor prima, nel 1860, con il nome “Le Quote” (1860-1887).

 

A Roseto la pallacanestro è sempre stata più di uno sport, riuscendo a creare il torneo estivo di basket più antico d’Europa e forse del mondo per longevità (il Trofeo Lido delle Rose, fondato nel 1945, un anno prima della nascita della NBA) e portando una città di 25mila abitanti in Serie A nel 2000 e nelle coppe europee (Uleb Cup) nella stagione 2002/2003.

 

In occasione del primo secolo di pallacanestro rosetana, nel 2021, l’attore e regista Vincenzo Di Bonaventura ha scritto “Cent’anni di Rosetitudine”, un progetto nato come monologo teatrale per celebrare i primi 100 anni di basket nel Lido delle Rose e diventato, giorno dopo giorno, qualcosa di più complesso e ancor più emozionante.

 

In 13 capitoli, l’autore prende per mano il lettore e – rivivendo la propria esistenza dedicata al teatro e alla pallacanestro – rende omaggio all’orgoglio di una città parlando del bene più prezioso: la vita.

 

Si parte da Roseto degli Abruzzi e dalla storica Arena 4 Palme, per andare poi della splendida Venezia e concludere il viaggio a San Benedetto del Tronto, parlando di luoghi di culto del basket e campetti di periferia, campioni di livello internazionale e appassionati in grado di trovare il segreto del LEM e cioè della felicità attraverso la pallacanestro.

Un racconto che è intreccio di passioni, vita vissuta e sogni a volte inseguiti e realizzati, altre perduti in notti piene di neve.

 

Il libro è un omaggio alla pallacanestro e a Roseto degli Abruzzi, attraverso la poesia di un uomo di teatro e di basket che così riassume: «Ah il teatro, il mestiere supremo. Adorato da bambino. Come il basket. Non sapevo quanto l’uno avrebbe influenzato l’altro. Me lo ridico a volte. Il teatro l’ho studiato tutto e da subito. Il basket l’ho praticato tardi e da autodidatta. In fondo non ci vedo differenze. Entrambi hanno bisogno di una micidiale preparazione».

 

L’autore, come si legge nell’introduzione di Giampiero Porzio, è stato il “Cantore della Rosetitudine” perché ha saputo trovare in un terzo tempo un gesto di omerica bellezza, raccontando una comunità che aveva l’umiltà nel riconoscere la dimensione di piccola città e la spavalderia del non temere nessun avversario.

Il volume – stampato in 500 copie, con la prefazione di Luca Maggitti e l’introduzione di Giampiero Porzio – è in vendita alla libreria “La Cura” di Roseto degli Abruzzi e si può richiedere scrivendo a luca@roseto.com

 

IL LIBRO

Vincenzo Di Bonaventura

CENT’ANNI DI ROSETITUDINE

(Il segreto del LEM) ~ Cronistoria monologante in epicità canestraria

Prefazione di Luca Maggitti ~ Introduzione di Giampiero Porzio

 

L’AUTORE

Vincenzo Di Bonaventura nasce a Roseto degli Abruzzi, nel 1950.

Si trasferisce a Venezia nel 1974, iniziando la sua formazione artistica.

Dal 1983 inizia a recitare con la compagnia Teatromodo di Venezia, il Teatro Universitario Ca’ Foscari, il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Nìovo di Venezia.

Tornato a San Benedetto del Tronto, nel 1993 fonda Teatrodue – all’interno del quale è autore e interprete di numerosi allestimenti sulla poesia e il teatro, in collaborazione con Patrizia Sciarroni – e il Teatrlaboratorium 27 Aikot, insieme all’Accademia d’Arte Comica e Drammatica per attore solista.

In mezzo secolo di teatro, ha portato in scena Euripide, Sofocle, Eschilo, Shakespeare, Dante, Cervantes, Goethe, Majakovskij, Pirandello, D’Annunzio, Pasolini, Dario Fo e tanti altri.

Grande appassionato di basket, ha dedicato un monologo – diventato questo libro – al primo secolo di pallacanestro a Roseto degli Abruzzi (1921-2021).