Dichiarazione del Sindaco Maurizio Brucchi
Leggo le dichiarazioni del presidente del Teramo Calcio, Luciano Campitelli, riportare sul sito della società biancorossa; confesso il dispiacere nello scoprire che, all’indomani dell’incontro in Municipio, Campitelli si lasci andare a dichiarazioni che non posso condividere.
In sostanza, il Presidente Campitelli sostiene di essere stato lasciato solo dal Sindaco della città, nella trattativa con la società Verdebosco per l’utilizzo dello stadio di Piano D’Accio; ritengo che Campitelli sappia che, per l’utilizzo del nuovo stadio, sin dai primi giorni successivi al mio insediamento, mi sono interessato, per trovare le modalità più confacenti alle rispettive esigenze. Tanto è che, già per la passata stagione calcistica, furono trovate soluzioni accettate dalle parti in causa. Ma, sin dall’anno scorso, ribadii che la vicenda del pagamento dello stadio di Piano D’Accio era questione da affrontare direttamente tra la Verdebosco e il Teramo Calcio (e il San Nicolò), senza con questo sottrarmi al ruolo di mediatore.
Ed infatti, non è stata un caso che abbia incontrato nei giorni scorsi il presidente del Teramo, in vista della nuova stagione. Rimango perciò con una sensazione di amarezza, nel costatare che il proprietario della Teramo Calcio non riconosca l’impegno del Primo Cittadino.Campitelli sa quanto abbia fatto e quanto voglia ancora fare per il Teramo calcio; come sa, a dispetto di quanto dichiara, che per le squadre giovanili sono già state individuate le strutture dover poter allenarsi e giocare.
Il Teramo è la squadra della città e dovrà giocare nello stadio che fu ideato e costruito proprio per farci giocare, principalmente, il sodalizio biancorosso. Continuerò a lavorare affinché questo possa essere garantito.
E darò il mio contributo di mediazione anche verso Sabatino Cantagalli, proprietario della Verdebosco, al quale ho già sottolineato e tornerò a ribadire in un incontro fissato per i prossimi giorni, che dovrà adoperarsi per comprendere le esigenze del Teramo Calcio e quindi assumere le decisioni più opportune, che tengano conto dello stato dei fatti e del ruolo che è proprio della squadra di calcio nella nostra realtà locale.
Colgo l’occasione per replicare al comunicato di Rifondazione Comunista sul project financing.
1. ritengo che sia corretto che le società sportive che utilizzano impianti per le proprie attività, paghino l’affitto degli stessi; questo accade per situazioni di primissimo livello e può ripetersi anche in realtà minori; così è, attualmente, ad esempio per la Teramo Basket che paga per l’utilizzo del Palascapriano, e così è stato in passato per il Teramo calcio quando ha utilizzato il vecchio stadio comunale; semmai va sottolineata la necessità di stabilire l’equità della spesa;
2. l’accusa di immobilismo: io non credo che il Teramo Calcio sia fallito per colpa dei pubblici amministratori; più probabilmente, la causa è da cercare in una gestione poco accorta.
3. le amministrazioni comunali per risolvere i problemi, debbono sempre più ricorrere alla progettazione congiunta tra pubblico e privato; è una modalità, se non l’unica, con la quale, al momento, è possibile avviare progetti significativi. Io ritengo che questa sia la strada da percorrere attualmente, Rifondazione Comunista no, evidentemente; il project financing dà risposte alla città; così è stato per lo stadio e così sarà per il teatro. Noi continueremo su questa strada.
4. Infine, leggo nella nota una allusione a presunti interessi personali sulla questione; invito Rifondazione Comunista a non limitarsi a denunciare nei comunicati ciò che presume di conoscere; le allusioni sono mere calunnie, venticelli pericolosi che, da sempre, anche se non corrispondono al vero, hanno lo scopo di ingenerare sospetti e diffidenze.
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