New York. SANDRO MAZZINGHI : IL “GUERRIERO” GUARDA AL FUTURO di Lino Manocchia
SANDRO MAZZINGHI : IL “GUERRIERO” GUARDA AL FUTURO di Lino Manocchia
New York, E’ proprio vero: ”probabilmente i giovani non sanno chi sia, ma i serbatoi di memoria che spesso i babbi e i nonni posseggono, esultanio di emozioni al solo sentire pronunciare il suo nome: Alessandro”Sandro” Mazzinghi, pugile.
Ovvero, “il ciclone”,”il guerriero”,” l’uragano”, nato a Pontedera nel 1938 dove vive con la fedele consorte Marisa che gli ha donato due figli esemplari: David e Simone,ottici e P.R del papa’..
La sua storia, il suo palmares parlano di ”sangue e sudore”,coraggio e decisione sul palcoscenico cordato, e di 69 incontri sostenuti, 64 vittorie,42 per K.O. e per epicentro il “match del secolo” del 18 giugno 1965 (45 anni or sono, pensate!!). I suoi avversari? Tanti. Basta citare Dupas, Kim-Soo Kim ,Fullmer,Ortega, Leveque, Logart, Manca e tanti ancora.
Oggi trascorre le ore nella sua magnifica villa sulle colline toscane di Pontedera, dedicando il tempo al suo hobby , delle vigne ed ulivi, che coltiva con la stessa volonta’ di quando menava… le mani, e ricordando, con gli amci, ore, date, luoghi di mezzo mondo che erano tanto belli eppure duri e contrastati. Gran parte di questi epici momenti, Sandro li ha immortalati su due riusciti volumi: “Pugni amari” e “Sul tetto del mondo” dove aleggia un certo risentimento nei riguardi dell’”amico-nemico” Benvenuti.
Tanti anni or sono a New York giunse la “nuova” che scosse anche il campo musicale: “Sandro Mazzinghi, cantautore.” Ascoltammo, ricordo “: Fuoco spento” e poi giunse “Almeno in sogno”, una composizione che riflette l’animo sincero ed affettuoso di un combattente del mondo guantato. Con Sandro, abbiamo scambiato qualche ricordo del tempo che tramuta il tutto ,ma non riesce a cancellare i preziosi momenti della nostra vita.
Sono trascorsi 45 anni dai momenti piu’ forti della tua carriera. Nostalgia?. Torni spesso a rievocare questo o quel match sul palco cordato?
“Come posso dimenticare quei magnifici momenti.Ogni tanto mi piace con gli amici piu’ cari ricordare o rivedere alcuni dei miei combattimenti. E’ sempre una grande emozione.”
Giovanni “Nino”Benvenuti anch’egli, come molto di noi, ha
abbracciato il “bastone della senilita’. Esiste ancora quel fumo di contrarieta’ tra voi due?
“Siamo due persone completamente diverse, alla fine non e’ facile andare d’ accordo.”
Vedi o non vedi oggi,gli eredi di Mazzinghi e Benvenuti nella piazza europea?
“No, noi due eravamo veramente forti,avevamo un carisma,una forza fisica che oggi stento a vedere nei nostri giovani atleti.Comunque spero tanto che prima o poi ne nasca uno buono.”
Rimpiangi di non aver potuto affrontare un avversario al di la’ di quelli da te battuti?
“Assolutamente no. Sono stati tutti dei grandi campioni”
Nel complesso il pugile Mazzinghi ritiene di essere stato sufficientemente protetto dalla classe arbitrale,danneggiato,o
preferito?
“Non sono mai stato un protetto tutto cio’ che ho conquistato lo devo solo a me stesso e poi non ero facile a richiami perche’ sono stato sempre corretto sul ring. Comunque alcuni arbitri non si sono comportati bene con me ,ma di tutta un’erba non si puo’ fare un
fascio”…
Quale avversario da te incontrato ha saputo meglio impegnarti?
“Ce ne sono molti,due in particolare li ricordo con grande stima:Ralph Dupas,un mostro sacro di bravura; con lui diventai campione del mondo a soli 23 anni, l’altro e’ Kim Soo Kim,riconquistai il miuo titolo a San Sito,una roccia.Quindici interminabili riprese di pura follia.”
Nella tua carriera hai mai valutato la possibilita’ di trasferirti in
America, la “Mecca d’oro” della box, ai tuoi tempi? Rimpiangi
la tua decisione?
“Io l’America l’avevo trovata in Italia anche se il grande Ray Sugar Robinson una sera mi disse:”Tu dovresti combattere in America perche’ la tua boxe farebbe infiammare tutti gli americani,ma io come ripeto, avevo degli ottimi contratti e poi il mio pubblico mi voleva qui” “
Ti sei mai trovato, perche’ costretto, a dover fare a pugni fuori
di un ring?
“Si in passato mi e’ capitato-ero campione del mondo- fini’ tutto nel
miglior dei modi,cioe’ avevo sventato una rapina in un autogril dove
mi trovavo per caso.Misi i 3 malviventi KO!! con i complimenti delle forze dell’ordine “
C’e qualcosa mai detta prima, che vorresti far sapere ai
tuoi tifosi?
“Vorrei dire a tutti i miei sostenitori, che ancora oggi mi scrivono che non li ho mai dimenticati, perche’ se sono diventato campione lo devo anche a loro.”
Sei suprestizioso?
”Assolutamente no.”
Cosa avresti voluto fare che non hai fatto?
“Non saprei. Sinceramente in vita ho fatto tutto”
Chi ti disse il primo “bravo”?
“Il mio primo maestro.Una sera, dopo avermi visto combattere in un match da dilettante, mi disse:”Sei bravo Sandro, se avrai costanza e dedizione diventerai campione del mondo.”
Se potessi, cosa non rifaresti?
“Rifarei tutto, anche gli errori.La mia vita, la mia carriera e’ stata grande ed oggi a 72 anni non ho rimpianti.Sono un uomo sereno che ha dato tanto alla boxe e questa ha dato molto a me.”
Pensi piu’ al passato o al futuro?
“Ho ancora tanti progetti da realizzare,il passato e’’ ormai andato, anche se ogni tanto fa bene ricordare.”
Dopo il successo di “Pugni amari” e “Sul tetto del mondo”
c’e’ spazio per il gran gala’ finale con un riferimento anche a
Benvenuti e Griffith?
“ In futuro vedremo, ci pensero’
Ti piace essere riconosciuto per strada?
“Certo essere riconosciuto fa sempre piacere e sentirmi dire:”da ragazzo io la seguivo da ogni parte”. Oppure “a mio figlio ho dato il suo nome perche’e’ nato l’anno della sua conquista con Kim”. E’ tanto bello! “!
Chi e’ Sandro Mazzinghi?
“Un uomo semplice,leale che continua a vivere onestamente la sua vita,”
LINO MANOCCHIA
Riceviamo&Pubblichiamo
Ps. la storia di questa intervista nasce quasi per caso, quando, alcune settimane fa incontrai l’ex giocatore del Varese, Sergio Conte, che mi mostrò le foto quando lui giocava nel Varese. Grazie a Lino Manocchia e alla famiglia Mazzinghi
Walter De Berardinis
giulianovanews.it