Giulianova. Domenica la presentazione dell’annuario storico “La Madonna dello Splendore”.
Domenica 14 aprile, con inizio alle ore 16.30 nella Sala “B. Buozzi”, si
terrà la presentazione dell’annuario “La Madonna dello Splendore”,
quest’anno giunto al 38° numero e la cui copertina è opera di Alessandro
Vitale Allegra.
Coordinati da Cinzia Falini, prenderanno la parola, illustrando i contenuti
dell’annuario, Alessandra Gasparroni, Sergio Di Diodoro, Luigi Girolami,
Sirio Maria Pomante e Sandro Galantini.
Nel corso della manifestazione Marialuisa De Santis presenterà l’opera
pittorica “La Madonna dello Splendore” di Massimo Lagrotteria, vincitrice
del concorso di arte liturgica “Credere la Luce”, che verrà
esposta nel duomo di San Flaviano.
IL CIRCOLO “MIGLIORI” RISTRUTTURA LA PROPRIA SEDE STORICA AL CENTRO DI GIULIANOVA
Il Consiglio Direttivo del Circolo Nautico “Vincenzo Migliori” di Giulianova, dopo aver ottenuto in concessione dalla regione Abruzzo l’utilizzo della propria sede storica al centro di Giulianova, dinanzi alla Piazza del Mare, ha deliberato di iniziare le procedure burocratiche e le necessarie opere di ristrutturazione del sito. Sarà un lavoro lungo e complesso in considerazione dello stato in cui versa lo stabile, tuttavia ci sono buone possibilità affinché almeno i giardini siano riadattati prossimamente. Ciò è stato possibile grazie all’opera meritoria del Circolo e di alcuni soci particolarmente interessati al progetto, tra i quali i Tecnici Tonino Marchionni e Quirino Romolo che si stanno adoperando al fine di recepire i prescritti permessi. Il nuovo Direttore di sede è Michele Abbondanza che sta coordinando i lavori insieme agli altri volontari: Enzo Costanzo, Enzo Di Diodoro, Sergio Fano, Giorgio Giovannoni, Claudio Masci, Vittorio Trombin che stanno apportando le proprie capacità intentando una vera e propria gara di disponibilità e solidarietà.
Il programma prevede di porre quanto prima a disposizione dei soci la parte esterna, medio tempore l’intera struttura, con la possibilità anche per la cittadinanza di organizzare all’interno eventi e conviviali in memoria delle storiche gesta culturali, sportive e nautiche di Giulianova e del donatore Vincenzo Migliori.
Giulianova è la città ideale dove vivere. Di Marialaura
Ho sempre pensato che il luogo dove sono nata fosse ideale per vivere e crescere e andando avanti mi sono ancor più convinta di quest’idea. Nella gente che incontro per strada mi accorgo che sempre più spesso non sono contenti o soddisfatti della loro condizione,della loro casa e riconosco in loro la voglia di partire verso l’ignoto dimenticando le proprie origini. Perché,mi chiedo ? Per me questa città racconta non solo della mia vita e persona ma rappresenta la storia del popolo che è nato e vissuto per costruirla.
Ogni città ha la sua storia che la rende unica e che ancora scorre nelle pieghe del tempo e crepe dei muri, non smette mai di pulsare. Mi piacerebbe convincere quelle persone che credono la mia città un ‘’insulso centro di pescivendoli ignoranti’’ come mi hanno riferito, qualcosa di più di qualche edificio. Vorrei mostrare come invece proprio da qui siano venute persone importanti,scoperte ,iniziative e oggetti preziosi che portano tutti il nome di ‘’Giulianova’’ sulla carta d’identità, e ne hanno fatto il luogo ideale dove vivere. Quando mi definiscono come una ‘’ provinciale ignorante’’ povera di una famiglia di marinai, non servirebbe a molto mostrare la mia breve carriera scolastica.
Tuttavia basterebbe scrivere ‘’ Giulianova ‘’ su google, mezzo universale, per mostrare a tutti i meriti riconosciuti. Sarà sufficiente fornirvi alcuni nomi per farvi un’idea e convincervi delle nostre doti: dalla musica con Gaetano Braga all’arte con Crocetti o Pagliacetti fino alla scienza con premi ‘’Nobel’’ e scoperte (bosone di Higgs). Questo per dirvi che non bisogna crescere per forza nei grandi centri per emergere. Il tuo successo e la tua riuscita personale dipendono dal percorso che fai e ciò in cui credi, soprattutto in te stesso e non puoi farlo se non sai chi sei e da dove vieni. Questa città proprio perche sa bene chi è e crede nella sua storia, che è diventata importante. Non essendo grande, e quindi non soggetta alle attenzioni degli uomini in cerca di potere, armati di schermi ipnotizzatori e monopolizzanti ,è riuscita a mantenere integri i valori e i principi in cui ha sempre creduto e che la caratterizzano. Quegli stessi valori che insegna ai suoi cittadini,educandoli ai costumi che da sempre hanno reso l’uomo tale. Noi abruzzesi siamo chiamati ‘’ forti e gentili’’ e queste due parole fanno parte del nostro carattere essendovi stati educati. Forti perche mai nessuna tempesta potrà distruggere il nostro porto,sicuri che il faro continuerà sempre a splendere e gentili perché l’attenzione verso gli altri e quindi la gentilezza e l’amore, possono rendere l’uomo veramente felice. E noi, che nel nostro passato non abbiamo mai avuto nulla da perdere se non la nostra gioia di vivere l’abbiamo capito e custodiamo questa perla nei nostri cuori di conchiglia. Mi sono lasciata andare è vero,ma penso che soltanto visitare questa città o crescervi siano fonte di felicità,per la semplicità e la letizia che le persone di questo luogo possono trasmettere. E se ciò vi sembra troppo fantastico e irreale, allora potrei elencarvi tanti motivi più pratici che la rendono perfetta. Potrei riferire, a non finire, tutti gli aspetti positivi: il mare, che oltre ad essere luogo dove passare le vacanze, è anche terapeutico , aiuta la respirazione, e la sabbia dove si cammina è un ottima fisioterapia, oltre al nuoto che si può praticare a piacimento. E ancora la corsa,il ciclismo, lo sport sono possibili grazie alle numerosissime strutture che permettono ciò,sia d’estate che d’inverno. E i servizi sono ottimi grazie ai vari supermercati posti in maniera strategica cosi che chiunque possa raggiungerli, sia a piedi che con il bus o un altro mezzo. E così il cinema(anche se momentaneamente in manutenzione),le sale giochi,le farmacie, l’ ospedale. Tutto si trova a portata di mano ,senza però soffocare l’aspetto naturalistico dai troppi edifici. Numerosi gli alberi e anche i parchi,dove bambini di tutte le età si trovano per giocare insieme. E ancora, se qualcuno si lamenta ci sono scuole accessibili a tutti ,così come altri servizi che non sto ad elencare perché chiunque può consultarli da internet. Ciò ,che rende invece, davvero ideale questa città per vivere è proprio questo: ti fa vivere,non ti soffoca con le mille preoccupazioni della grande città,la folla,la frenesia del tram tram tipico di luoghi importanti: qui è permesso soffermarsi a guardare gli anziani al bar, i bimbi al parco … non ti passano più davanti di corsa , ma li osservi,vedi che anche il loro respiro a volte si può spezzare da una risata o da un pianto e scopri che siamo tutti uniti da un filo prezioso che è la vita. Giulianova prima di essere una città è una comunità,dove condividere emozioni e pensieri e dove vivere assume davvero significato. È questo a renderla ideale.
Marialaura
I.N.G.O.R.T.P. di Teramo regala la riproduzione della targa dedicata a “Francesco Paolo Rossi”
Consegnate anche 6 medaglie ricordo della 1° G.M. coniate dalla delegazione teramana
Giulianova. Il Commissario della delegazione teramana dell’Istituto Nazionale delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Walter De Berardinis, ha regalato per le festività natalizie 2018, al Questore di Teramo e di Verona, e Comune di Verona, la riproduzione fedele della targa posta il 2 novembre al cimitero monumentale di Giulianova in ricordo della Guardia di Città – Agente di Polizia giuliese, Francesco Paolo Rossi, morto nel 1918 nell’ospedale da campo della città scaligera. Al termine del centenario della fine della Grande Guerra, la delegazione teramana, la più antica associazione combattentistica italiana ancora in attività, ha omaggiato il Sig. Questore di Teramo, dott. Enrico De Simone; il Sig. Questore di Verona, dott.ssa Ivana Petricca, poi ritirato dal Sostituto Commissario Franco Bulgarini e al Sindaco di Verona, Avv. Federico Sboarina, poi ritirato dal Presidente della società filatelica scaligera Col. Michele Citro, omaggi librari, il fascicolo contenente le ricerche storiche condotte dal De Berardinis e la targa alla memoria dedicata all’Agente di P.S. nato a Giulianova nel 1879 e morto a Verona nel 1918. Le targhe saranno esposte nei loro rispettivi uffici di rappresentanza per testimoniare che anche le Guardie di Città – Agenti di Polizia contribuirono in modo efficace al mantenimento dell’ordine pubblico durante la Grande Guerra.
Inoltre l’I.N.G.O.R.T.P. di Teramo ha voluto ringraziare alcune personalità teramane particolarmente sensibili alle iniziative storiche-culturali della delegazione coniando sei medaglie commemorative in ricordo della Grande Guerra 1918/2018 a firma del suo Commissario: dott. Sandro Galantini, già Capo di Gabinetto del Comune di Giulianova; dott. Mimmo De Carolis, Vice Questore e Capo di Gabinetto della Questura di Teramo; dott. Jozef Spanik, Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia; dott. Ettore Rossi, Comandate dell’11° reparto volo della Polizia di Stato di Pescara; Gabriele Barcaroli, dell’Istituto Gamma Investigazioni ed Enrico Cannella, dell’Archivio di Stato di Teramo.
Giulianova. Citati gli studi di Galantini nel Congresso internazionale di storia delle costruzioni a Bruxelles
Citati gli studi di Galantini nella storia della colonia Maltoni Mussolini di Giulianova pubblicata negli atti del 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni.
La ex colonia “Rosa Maltoni Mussolini” di Giulianova assurge a grande rilievo con il 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni tenutosi a Bruxelles dal 9 al 13 luglio 2018 e i cui atti, a cura di Ine Wouters, Stephanie van de Voorde, Inge Bertels, Bernard Espion, Krista de Jonge e Denis Zastavni, sono stati recententemente pubblicati a Londra. Nell’intervento sulle architetture delle colonie estive abruzzesi degli anni ’30, a firma di Alessandra Tosone, Renato Morganti e Alessandra Bellicoso dell’Università de L’Aquila, viene infatti ripercorsa la vicenda del monumentale complesso talassoterapico dell’allora INAM, edificato a partire dal 1934, attingendo agli studi dello storico giuliese Sandro Galantini.
Oltre ad un saggio scientifico sulle colonie marine giuliesi apparso nel 2006, Galantini ha riservato alla storia della colonia Rosa Maltoni Mussolini, ricostruendone tutte le vicende, una parte consistente in tre suoi libri pubblicati rispettivamente nel 2001, nel 2011 e nel 2015.
Giulianova. Ricordi: si ritrovano dopo 50 anni i primi diplomati all’Istitituto Tecnico Industriale di Giulianova
La classe del ’68 si ritrova
a Giulianova a luglio
Di Generoso D’Agnese
Si sono lasciati nel 1968, dopo un percorso scolastico in comune, e si sono ritrovati nel 2018 per condividere i loro diversi percorsi di vita. Furono i primi ad essere diplomati all’Istitituto Tecnico Industriale di Giulianova; dei 30 Periti Industriali originali, si sono ritrovati in 16 nella stessa cittadina dopo esattamente 50 anni. I ricordi sono poi passati a ripercorrere gli esami di stato in cui bisognava portare tutte le materie (inclusa “educazione fisica”, cioé ginnastica) dei precedenti tre anni. Irriconoscibili nell’aspetto, si sono identificati tramite le foto di classe. Alcuni invecchiati piú di altri, alcuni con esperienze di vita tragiche, altri con vite tranquille, ma tutti con lo stesso spirito di sessantottini.
Nella foto del 2018, da s. a d.: Dom Serafini, Gabriele Mazzagufo, Primo Faní, Umberto Ferroni, Pasquale Fedele, Adamo Spinosi, Giovanni Godorecci, Giuseppe Barcaroli, Elio Marini, Vincenzo Fratò. In basso: Giovanni Capuani, Cesarino Banchini, Lino Olivieri, Serafino Cicconi (presenti al ritrovo, ma non in foto: Sandro Ricchioni e Cleto Quaranta).
La redazione de giulianovanews.it si scusa con gli interessati, modificando una delle frasi qui sopra riportate. Il presente articolo non citava chiaramente il nome di nessuno. Rettifichiamo come da richiesta pervenuta in redazione da uno degli alunni frequentante quel corso.
Pubblichiamo integralmente anche la lettera A/R arrivata in redazione dal Prof. Pasquale Fedele
)
Giulianova. Presentazione libro “Febbraio 1929 L’ULTIMA ASCENSIONE di Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti” dell’autore Pasquale Iannetti
Venerdì 8 giugno sala Bruno Buozzi a Giulianova alta ore 18,00.
L’eroico tentativo di due giovani alpinisti e la straordinaria avventura per la loro salvezza
Nel febbraio1929 una grave tragedia colpì il piccolo mondo dell’alpinismo. Due giovani, soci della SUCAI di Roma (la sottosezione Universitaria del CAI), Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti, tentarono la prima salita invernale del Corno Piccolo lungo la cresta Sud-Sud-Est per la via Chiaraviglio – Berthelet.
Bloccati a poca distanza dalla cima, dal freddo intenso e dalle proibitive condizioni della neve, particolarmente abbondanti quell’anno, tornarono al rifugio Garibaldi per il Passo del Cannone dove rimasero bloccati dalla tormenta senza l’adeguato equipaggiamento, al freddo, semi assiderati e senza viveri.
Dopo tre giorni di maltempo, durante i quali cadde un’enorme quantità di neve, ridotti allo stremo, i due tentarono una disperata discesa in direzione del paese di Pietracamela ma persero la vita per sfinimento e per assideramento.
Paolo Emilio Cichetti e Mario Cambi partivano in treno da Roma il 7 febbraio perfettamente equipaggiati ed abbondantemente provvisti di viveri, comunicando ai parenti e agli amici più stretti, la loro intenzione di fermarsi per diversi giorni sul Gran Sasso per compiervi la prima salita invernale della cresta Sud del Corno Piccolo. A conclusione sarebbero tornati a Pietracamela e poi a Teramo dove avrebbero festeggiato il carnevale in compagnia delle rispettive fidanzate: Bianca e Stefania Nardi.
La sera del 7 febbraio pernottarono nell’albergo di Assergi, condotto dalla famiglia Acitelli ed al mattino del giorno 8, lasciando inspiegabilmente gli sci ad Assergi, iniziarono la marcia verso il Garibaldi attraverso il Passo della Portella. Alcuni alpinisti, che si erano recati colà per assistere alla messa in suffragio della compianta Guida Giovanni Acitelli, li videro arrampicarsi per l’erta faticosa. Infine essi scomparvero in lontananza. Il tempo si mantenne incerto nei giorni 9 e 10 e divenne pessimo l’11 e seguenti.
Dall’8 al 12 febbraio del 1929 furono scritte di pugno da Cichetti le note drammatiche del medesimo e di Mario Cambi che precedettero la loro fine. Il corpo di Paolo Emilio Cichetti fu rinvenuto il 18 febbraio a 3 chilometri da Pietracamela dalle squadre del soccorso guidate da Ernesto Sivitilli.
Le ricerche di Mario Cambi si spostarono in alto; il 23 febbraio il rifugio Garibaldi fu raggiunto da un gruppo di giovani della SUCAI di Roma, Giovanni Enriques, Edoardo Amaldi, Ninetta De Angelis e Giancarlo Canavesio, amici dei due sfortunati alpinisti e subito dopo dalla guida Luigi Paglialonga di Pietracamela.
Dal 9 marzo al 24 aprile si susseguirono nel registro del rifugio Garibaldi le firme del cap. Mulattieri, quelle frequenti del tenente Enrico Silvestri, campione militare olimpionico di sci, e dei numerosi alpini del 3° reggimento di stanza a Pietracamela. Il corpo di Mario Cambi, già composta amorevolmente dal compagno, fu ritrovata il 25 aprile presso la riva del Rio Arno in località Peschio Ricciuto.
dalla Prefazione di Vincenzo Cerulli Irelli
L’autore di questo libro, uno dei principali protagonisti dell’alpinismo sul Gran Sasso degli ultimi decenni, è un uomo che vive di un amore immenso per la montagna, infatti, essa è la sua casa, tanto che le cose, gli uomini, le avventure e tutto ciò che la riguarda sono al centro dei suoi pensieri, dei suoi affetti. E così, dopo aver percorso tante volte la Val Maone ed essersi fermato, pensoso e un po’ commosso, davanti ai piccoli monumenti di Mario Cambi e di Paolo Cichetti, avvolti nel verde e protetti dall’ombra dei faggi, trova un giorno pubblicate su una rivista, alcune righe del libro del Garibaldi scritte da Cichetti sugli ultimi istanti prima di lasciare il rifugio, viene preso dal desiderio di rivivere quella tragica vicenda, di ricostruire la vita dei due alpinisti e di capire perchè la morte nella quale quella vita, ricca di eventi, di passioni, di amori, doveva spegnersi.
Il libro si svolge su più cerchi concentrici. Anzitutto c’è l’avventura, mossa dalla passione dei protagonisti, quella stessa passione che fa superare ogni sacrificio, come partire da Assergi a piedi, col tempo incerto che volge al peggio, d’inverno (quello terribile del 1929) verso il Corno Piccolo, tentare in invernale la Chiaraviglio e, fermati dalla tormenta, scendere al Garibaldi, trovare il rifugio aperto alla tormenta del tutto privo degli attrezzi più elementari (la pala!), essere costretti a lasciarlo, ormai privi di viveri, scendere in Val Maone verso Pietracamela, non poterla raggiungere, stremati dal freddo, dalla neve, dalla stanchezza che spezza il cuore.
La vicenda si rappresenta ai nostri occhi nella sua drammaticità; come fatto dovuto a sfortunate circostanze che spezzano l’ardimento degli uomini e che rendono loro irraggiungibile la meta alpinistica. Ma la loro avventura è parte della storia dell’alpinismo, soprattutto del primo, quello dei tempi eroici, delle prime ascensioni, dell’apertura delle prime vie, della scoperta dello sci alpinismo (questa pazza idea di salire con gli sci per conquistare con la fatica il piacere della discesa!), delle poche attrezzature, delle impervie vie d’accesso, dell’ assenza di posti di sosta e di ristoro (c’era solo il Garibaldi, del tutto carente, nella catena del Gran Sasso!).
E qui, il secondo cerchio della narrazione: la storia dell’alpinismo della quale i due giovani sono protagonisti (e di loro vengono narrate le altre imprese, quelle felici e fortunate) insieme a tanti altri protagonisti del nostro territorio, di qua e di là dal Monte. Particolarmente caro ci è il racconto dei primi alpinisti di Pietracamela, alcuni dei quali abbiamo conosciuto ormai anziani ma ancora vigorosi e del carissimo Lino D’Angelo, allora bambino di sette anni, che ricordava ancora la tragedia, lo stupore e la commozione della comunità che, una volta conosciuta la sciagura, avviava i primi, difficilissimi soccorsi.
Ma anche alpinisti di fuori, di altre parti d’Italia vengono attratti da questa straordinaria montagna. E tra questi, il lettore trova con sorpresa grandi personaggi della nostra storia scientifica e intellettuale, i fisici di Via Panisperna, essi stessi coinvolti nel dramma e partecipi dei soccorsi. Un’immagine dell’alpinismo che si accompagna alla scienza, come a completare, attraverso lo sforzo fisico e la gioia della conquista, lo sforzo della mente che tenta nuove vie del sapere.
C’è un terzo cerchio della narrazione, quello degli affetti e dell’amore: le fidanzate che attendono a Teramo, nel calore di dolci vite familiari, la città che sta vivendo il carnevale, le ragazze che si preparano per la festa del giovedì grasso, una festa che non arriverà mai, sepolta nella neve di Val Maone. L’autore scava nei ricordi, negli oggetti (l’anello!), nei sentimenti che affiorano dalle vecchie testimonianze. La morte qui risalta in tutta la sua inspiegabile assurdità, nel momento in cui viene confrontata alla vita che è in moto, che attende e, all’improvviso, viene spezzata.
Un quarto cerchio della narrazione è quello della società dell’epoca, nella quale i due giovani protagonisti, i loro genitori e le loro famiglie, sono inseriti con piena partecipazione. L’immagine della società nell’atmosfera del fascismo, che oggi ci sembra tanto lontana, qui compare, e viene rappresentata in quegli aspetti che restano positivi, lo sport, il coraggio giovanile, il gusto dell’avventura ed il piacere di osare oltre i propri limiti. Al di là della retorica dei discorsi, c’è qualcosa di vivo e di vero, qualcosa che si rende concreto nella vita e nella morte di Mario e di Paolo.
Credo che dobbiamo essere grati a Pasqualino Iannetti per questo paziente appassionato e lungo lavoro di ricerca, che apre una ricca veduta su un’epoca che non dobbiamo dimenticare, su vicende che costituiscono l’anima stessa della nostra montagna.
V.C.I.
L’Ex Confettificio di Giulianova diventa set del nuovo film del regista Mauro John Capece con Franco Nero
Si cercano comparse
GIULIANOVA – L’Ex Confettificio diventa set cinematografico di “La Danza Nera”, il nuovo film del regista Mauro John Capece. Le riprese verranno effettuate
domenica 15 aprile, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, all’Ex Confettificio di Giulianova. Sul set giuliese verrà girata un’importante scena di “La Danza Nera”, film noir in stile anni 70 che sarà distribuito nelle sale cinematografiche nel 2019.
Prenderanno parte al film attori del calibro di Franco Nero, Corinna Coroneo (di Galatina), Flavio Sciolé, Giorgina Trasselli (ex Casa Vianello), Daphne Scoccia (ex Fiore), Adrien Liss e Michela Bruni.
<Si tratta di un film le cui riprese sono iniziate nell’agosto del 2017 e che si prevede di concludere entro la prossima estate. Il film uscirà nelle sale nel 2019 – racconta il registaMauro John Capece – Ho scelto di girare nell’Ex Confettificio in quanto questa struttura è il “cuore” appena restaurato di Giulianova, una città che amo molto ed anche per l’amicizia che mi lega al suo proprietario, Attilio D’Eugenio, che ha tenuto particolarmente a far rinascere una realtà importante da troppo tempo abbandonata come quella dell’Ex Confettificio. Il film La Danza Nera, già prima di esse ultimato ha ottenuto il consenso della critica e preso accordi per la distribuzione nazionale e internazionale. E’ proprio questo a darmi sempre molti stimoli>
<E’ con immenso piacere che ho accettato la proposta di Mauro John Capece di mettere a disposizione gli spazi dell’Ex Confettifico per le riprese di questa importante scena del film – dichiara Attilio D’Eugenio, proprietario dell’Ex Confettificio – In primis è un orgoglio vedere la struttura così apprezzata, che gratifica l’impegno economico e personale dedicato alla sua ristrutturazione. Inoltre, ritengo che anche per la città di Giulianova, sia un grande pregio dal punto di vista promozionale: la nostra città ha molto da offrire e penso sia opportuno che venga fatto il possibile per farla conoscere fuori dai confini regionali ed anche nazionali>
Si ricorda che le riprese avranno luogo domenica 15 aprile dalle 9.00 alle 13.00 e che la produzione è alla ricerca di numerose comparse. Chiunque fosse interessato può inviare una mail all’indirizzo evoquearthouse@gmail.com mandando Nome, Cognome e numero di telefono.
L’Associazione Culturale “Meglio Della Fantasia” torna con “Cartolina di Giulianova 2018”.
Tutto questo grazie alla gratuita concessione da parte di nove autori quali: Bruno Amadio, Fausta Olivieri, Gianni Caprioni, Valentina De Santis, Giovanni Dell’Olio, Claudio Nanni, Flaviano Poliandri, Mirko Marinozzi, Fabiana Mennillo Vitale.
Tante le novità di questa edizione. Un esempio è una foto da tributo a Lucio Merlo, storico personaggio Giuliese e grande appassionato di fotografia. Riproposto anche un scatto per ricordare Roberto Macellaro, importante artista e scultore Giuliese scomparso recentemente all’età di 80 anni. In tutto sono 20 immagini da cartoline, di cui diverse inedite ed è ancora una volta una più bella dell’altra. I turisti e i cittadini li potranno ricevere in omaggio in una delle quasi cento attività Giuliesi aderenti all’iniziativa. Per ora in circolazione ne sono state distribuite 5000, ma entro Luglio l’Associazione C. intende stamparne altre, dando ai turisti e cittadini un’ulteriore possibilità per averle. Dal fronte di “Giulianova Fotografia” è stato presentato il video fotografico 2018, composto da circa 500 scatti di Giulianova. Chiunque può averlo. L’invito è rivolto sopratutto alle attività di Giulianova che potranno trasmetterlo nel proprio esercizio commerciale. Per richiederlo basta scrivere “Voglio il video” ricordando la propria email a radioazzurragiulianova@gmail.com.
Giulianova. PRODOTTI FIDANI HEALTHY FOOD ANCHE SU VENTIS.IT
Il portale flash sales del gruppo ICCREA si arricchisce di una golosa novità
Milano, 27 dicembre 2017 – Non avete ancora fatto il pieno nel periodo natalizio? Volete coccolarvi con un po’ di dolcezza ma non osate più recarvi in un negozio? Una soluzione c’è: lo shopping online!
E, per acquistare le specialità FIDANI Healthy Food, quale portale utilizzare se non Ventis.it, che ospita i marchi più prestigiosi e le realtà artigianali più ricercate? Specializzato in flash sales, ossia vendite a tempo online, Ventis.it propone le sue offerte per un periodo di tempo limitato, a prezzi particolari.
Da quest’anno, quindi, anche le specialità “free from” di FIDANI Healthy Food – crostate, biscotti, cookies e specialità – sono disponibili sul prestigioso portale del gruppo ICCREA, naturalmente a prezzi molto vantaggiosi!
Non resta dunque che accedere al portale Ventis.it, oppure scaricare l’App sul proprio smartphone, per regalare a voi e ai vostri cari tante golose e salutari bontà!
Costituita nel 2016, Fidani Healthy Food nasce come evoluzione della società Pan di Zucchero, laboratorio di pasticceria di Annamaria Fidani, con oltre 20 anni di esperienza, nel corso dei quali sono state messe a punto ricette uniche nel loro genere: preparazioni di alta qualità, sane, innovative e, soprattutto, prodotte in modo completamente artigianale. Tutta la gamma FIDANI Healthy Food è in vendita online www.fidanifood.it