I.N.G.O.R.T.P. di Teramo regala la riproduzione della targa dedicata a “Francesco Paolo Rossi”

 

Consegnate anche 6 medaglie ricordo della 1° G.M. coniate dalla delegazione teramana

Verona. Walter De Berardinis e Franco Bulgarini della Questura di Verona

 

Giulianova. Il Commissario della delegazione teramana dell’Istituto Nazionale delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Walter De Berardinis, ha regalato per le festività natalizie 2018, al Questore di Teramo e di Verona, e Comune di Verona, la riproduzione fedele della targa posta il 2 novembre al cimitero monumentale di Giulianova in ricordo della Guardia di Città – Agente di Polizia giuliese, Francesco Paolo Rossi, morto nel 1918 nell’ospedale da campo della città scaligera. Al termine del centenario della fine della Grande Guerra, la delegazione teramana, la più antica associazione combattentistica italiana ancora in attività, ha omaggiato il Sig. Questore di Teramo, dott. Enrico De Simone; il Sig. Questore di Verona, dott.ssa Ivana Petricca, poi ritirato dal Sostituto Commissario Franco Bulgarini e al Sindaco di Verona, Avv. Federico Sboarina, poi ritirato dal Presidente della società filatelica scaligera Col. Michele Citro, omaggi librari, il fascicolo contenente le ricerche storiche condotte dal De Berardinis e la targa alla memoria dedicata all’Agente di P.S. nato a Giulianova nel 1879 e morto a Verona nel 1918. Le targhe saranno esposte nei loro rispettivi uffici di rappresentanza per testimoniare che anche le Guardie di Città – Agenti di Polizia contribuirono in modo efficace al mantenimento dell’ordine pubblico durante la Grande Guerra.

Verona. Walter De Berardinis con il Col. Michele Citro, Presidente della società filatelica scaligera

Inoltre l’I.N.G.O.R.T.P. di Teramo ha voluto ringraziare alcune personalità teramane particolarmente sensibili alle iniziative storiche-culturali della delegazione coniando sei medaglie commemorative in ricordo della Grande Guerra 1918/2018 a firma del suo Commissario: dott. Sandro Galantini, già Capo di Gabinetto del Comune di Giulianova;  dott. Mimmo De Carolis, Vice Questore e Capo di Gabinetto della Questura di Teramo; dott. Jozef Spanik, Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia; dott. Ettore Rossi, Comandate dell’11° reparto volo della Polizia di Stato di Pescara; Gabriele Barcaroli, dell’Istituto Gamma Investigazioni ed Enrico Cannella, dell’Archivio di Stato di Teramo.

Teramo. Walter De Berardinis con il Sig. Questore di Teramo,. Enrico De Simone




Giulianova. Citati gli studi di Galantini nel Congresso internazionale di storia delle costruzioni a Bruxelles

Citati gli studi di Galantini nella storia della colonia Maltoni Mussolini di Giulianova pubblicata negli atti del 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni.

Copertina

La ex colonia “Rosa Maltoni Mussolini” di Giulianova assurge a grande rilievo con il 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni tenutosi a Bruxelles dal 9 al 13 luglio 2018 e i cui atti, a cura di Ine Wouters, Stephanie van de Voorde, Inge Bertels, Bernard Espion, Krista de Jonge e Denis Zastavni, sono stati recententemente pubblicati a Londra. Nell’intervento sulle architetture delle colonie estive abruzzesi degli anni ’30, a firma di Alessandra Tosone, Renato Morganti e Alessandra Bellicoso dell’Università de L’Aquila, viene infatti ripercorsa la vicenda del monumentale complesso talassoterapico dell’allora INAM, edificato a partire dal 1934, attingendo agli studi dello storico giuliese Sandro Galantini.

Archivio giulianovanews.it dott. Sandro Galantini

Oltre ad un saggio scientifico sulle colonie marine giuliesi apparso nel 2006, Galantini ha riservato alla storia della colonia Rosa Maltoni Mussolini, ricostruendone tutte le vicende, una parte consistente in tre suoi libri pubblicati rispettivamente nel 2001, nel 2011 e nel 2015.




Giulianova. Ricordi: si ritrovano dopo 50 anni i primi diplomati all’Istitituto Tecnico Industriale di Giulianova

La classe del ’68 si ritrova

a Giulianova a luglio

Di Generoso D’Agnese

Giulianova 1968

Si sono lasciati nel 1968, dopo un percorso scolastico in comune, e si sono ritrovati nel 2018 per condividere i loro diversi percorsi di vita. Furono i primi ad essere diplomati all’Istitituto Tecnico Industriale di Giulianova; dei 30 Periti Industriali originali, si sono ritrovati in 16 nella stessa cittadina dopo esattamente 50 anni. I ricordi sono poi passati a ripercorrere gli esami di stato in cui bisognava portare tutte le materie (inclusa “educazione fisica”, cioé ginnastica) dei precedenti tre anni. Irriconoscibili nell’aspetto, si sono identificati tramite le foto di classe. Alcuni invecchiati piú di altri, alcuni con esperienze di vita tragiche, altri con vite tranquille, ma tutti con lo stesso spirito di sessantottini.

Giulianova Classe del 68 nel 2018

Nella foto del 2018, da s. a d.: Dom Serafini, Gabriele Mazzagufo, Primo Faní, Umberto Ferroni, Pasquale Fedele, Adamo Spinosi, Giovanni Godorecci, Giuseppe Barcaroli, Elio Marini, Vincenzo Fratò. In basso: Giovanni Capuani, Cesarino Banchini, Lino Olivieri, Serafino Cicconi (presenti al ritrovo, ma non in foto: Sandro Ricchioni e Cleto Quaranta).

La redazione de giulianovanews.it si scusa con gli interessati, modificando una delle frasi qui sopra riportate. Il presente articolo non citava chiaramente il nome di nessuno.  Rettifichiamo come da richiesta pervenuta in redazione da uno degli alunni frequentante quel corso.

Pubblichiamo integralmente anche la lettera A/R arrivata in redazione dal Prof. Pasquale Fedele

 )

 




Giulianova. Presentazione libro “Febbraio 1929 L’ULTIMA ASCENSIONE di Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti” dell’autore Pasquale Iannetti

Venerdì 8 giugno sala Bruno Buozzi a Giulianova alta ore 18,00.

L’eroico tentativo di due giovani alpinisti  e la straordinaria avventura per la loro salvezza

 

Nel febbraio1929 una grave tragedia colpì il piccolo mondo dell’alpinismo. Due giovani, soci della SUCAI di Roma (la sottosezione Universitaria del CAI), Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti, tentarono la prima salita invernale del Corno Piccolo lungo la cresta Sud-Sud-Est per la via Chiaraviglio – Berthelet.
Bloccati a poca distanza dalla cima, dal freddo intenso e dalle proibitive condizioni della neve, particolarmente abbondanti quell’anno, tornarono al rifugio Garibaldi per il Passo del Cannone dove rimasero bloccati dalla tormenta senza l’adeguato equipaggiamento, al freddo, semi assiderati e senza viveri.

Dopo tre giorni di maltempo, durante i quali cadde un’enorme quantità di neve, ridotti allo stremo, i due tentarono una disperata discesa in direzione del paese di Pietracamela ma persero la vita per sfinimento e per assideramento.

Paolo Emilio Cichetti e Mario Cambi partivano in treno da Roma il 7 febbraio perfettamente equipaggiati ed abbondantemente provvisti di viveri, comunicando ai parenti e agli amici più stretti, la loro intenzione di fermarsi per diversi giorni sul Gran Sasso per compiervi la prima salita invernale della cresta Sud del Corno Piccolo. A conclusione sarebbero tornati a Pietracamela e poi a Teramo dove avrebbero festeggiato il carnevale in compagnia delle rispettive fidanzate: Bianca e Stefania Nardi.

La sera del 7 febbraio pernottarono nell’albergo di Assergi, condotto dalla famiglia Acitelli ed al mattino del giorno 8, lasciando inspiegabilmente gli sci ad Assergi, iniziarono la marcia verso il Garibaldi attraverso il Passo della Portella. Alcuni alpinisti, che si erano recati colà per assistere alla messa in suffragio della compianta Guida Giovanni Acitelli, li videro arrampicarsi per l’erta faticosa. Infine essi scomparvero in lontananza. Il tempo si mantenne incerto nei giorni 9 e 10 e divenne pessimo l’11 e seguenti.

Dall’8 al 12 febbraio del 1929 furono scritte di pugno da Cichetti le note drammatiche del medesimo e di Mario Cambi che precedettero la loro fine. Il corpo di Paolo Emilio Cichetti fu rinvenuto il 18 febbraio a 3 chilometri da Pietracamela dalle squadre del soccorso guidate da Ernesto Sivitilli.

Le ricerche di Mario Cambi si spostarono in alto; il 23 febbraio il rifugio Garibaldi fu raggiunto da un gruppo di giovani della SUCAI di Roma, Giovanni Enriques, Edoardo Amaldi, Ninetta De Angelis e Giancarlo Canavesio, amici dei due sfortunati alpinisti e subito dopo dalla guida Luigi Paglialonga di Pietracamela.

Dal 9 marzo al 24 aprile si susseguirono nel registro del rifugio Garibaldi le firme del cap. Mulattieri, quelle frequenti del tenente Enrico Silvestri, campione militare olimpionico di sci, e dei numerosi alpini del 3° reggimento di stanza a Pietracamela. Il corpo di Mario Cambi, già composta amorevolmente dal compagno, fu ritrovata il 25 aprile presso la riva del Rio Arno in località Peschio Ricciuto.

Pasquale Iannetti

 

dalla Prefazione di Vincenzo Cerulli Irelli

L’autore di questo libro, uno dei principali protagonisti dell’alpinismo sul Gran Sasso degli ultimi decenni, è un uomo che vive di un amore immenso per la montagna, infatti, essa è la sua casa, tanto che le cose, gli uomini, le avventure e tutto ciò che la riguarda sono al centro dei suoi pensieri, dei suoi affetti. E così, dopo aver percorso tante volte la Val Maone ed essersi fermato, pensoso e un po’ commosso, davanti ai piccoli monumenti di Mario Cambi e di Paolo Cichetti, avvolti nel verde e protetti dall’ombra dei faggi, trova un giorno pubblicate su una rivista, alcune righe del libro del Garibaldi scritte da Cichetti sugli ultimi istanti prima di lasciare il rifugio, viene preso dal desiderio di rivivere quella tragica vicenda, di ricostruire la vita dei due alpinisti e di capire perchè la morte nella quale quella vita, ricca di eventi, di passioni, di amori, doveva spegnersi.
Il libro si svolge su più cerchi concentrici. Anzitutto c’è l’avventura, mossa dalla passione dei protagonisti, quella stessa passione che fa superare ogni sacrificio, come partire da Assergi a piedi, col tempo incerto che volge al peggio, d’inverno (quello terribile  del 1929) verso il Corno Piccolo, tentare in invernale la Chiaraviglio e, fermati dalla tormenta, scendere al Garibaldi, trovare il rifugio aperto alla tormenta del tutto privo degli attrezzi più elementari (la pala!), essere costretti a lasciarlo, ormai privi di viveri, scendere in Val Maone verso Pietracamela, non poterla raggiungere, stremati dal freddo, dalla neve, dalla stanchezza che spezza il cuore.
La vicenda si rappresenta ai nostri occhi nella sua drammaticità; come fatto dovuto a sfortunate circostanze che spezzano l’ardimento degli uomini e che rendono loro irraggiungibile la meta alpinistica. Ma la loro avventura è parte della storia dell’alpinismo, soprattutto del primo, quello dei tempi eroici, delle prime ascensioni, dell’apertura delle prime vie, della scoperta dello sci alpinismo (questa pazza idea di salire con gli sci per conquistare con la fatica il piacere della discesa!), delle poche attrezzature, delle impervie vie d’accesso, dell’ assenza di posti di sosta e di ristoro (c’era solo il Garibaldi, del tutto carente, nella catena del Gran Sasso!).
E qui, il secondo cerchio della narrazione: la storia dell’alpinismo della quale i due giovani sono protagonisti (e di loro vengono narrate le altre imprese, quelle felici e fortunate) insieme a tanti altri protagonisti del nostro territorio, di qua e di là dal Monte. Particolarmente caro ci è il racconto dei primi alpinisti di Pietracamela, alcuni dei quali abbiamo conosciuto ormai anziani ma ancora vigorosi e del carissimo Lino D’Angelo, allora bambino di sette anni, che ricordava ancora la tragedia, lo stupore e la commozione della comunità che, una volta conosciuta la sciagura,  avviava i primi, difficilissimi soccorsi.
Ma anche alpinisti di fuori, di altre parti d’Italia vengono attratti da questa straordinaria montagna. E tra questi, il lettore trova con sorpresa grandi personaggi della nostra storia scientifica e intellettuale, i fisici di Via Panisperna, essi stessi coinvolti nel dramma e partecipi dei soccorsi. Un’immagine dell’alpinismo che si accompagna alla scienza, come a completare, attraverso lo sforzo fisico e la gioia della conquista, lo sforzo della mente che tenta nuove vie del sapere.
C’è un terzo cerchio della narrazione, quello degli affetti e dell’amore: le fidanzate che attendono a Teramo, nel calore di dolci vite familiari, la città che sta vivendo il carnevale, le ragazze che si preparano per la festa del giovedì grasso, una festa che non arriverà mai, sepolta nella neve di Val Maone. L’autore scava nei ricordi, negli oggetti (l’anello!), nei sentimenti che affiorano dalle vecchie testimonianze. La morte qui risalta in tutta la sua inspiegabile assurdità, nel momento in cui viene confrontata alla vita che è in moto, che attende e, all’improvviso, viene spezzata.
Un quarto cerchio della narrazione è quello della società dell’epoca, nella quale i due giovani protagonisti, i loro genitori e le loro famiglie, sono inseriti con piena partecipazione. L’immagine della società nell’atmosfera del fascismo, che oggi ci sembra tanto lontana, qui compare, e viene rappresentata in quegli aspetti che restano positivi, lo sport, il coraggio giovanile, il gusto dell’avventura ed il piacere di osare oltre i propri limiti. Al di là della retorica dei discorsi, c’è qualcosa di vivo e di vero, qualcosa che si rende concreto nella vita e nella morte di Mario e di Paolo.
Credo che dobbiamo essere grati a Pasqualino Iannetti per questo paziente appassionato e lungo lavoro di ricerca, che apre una ricca veduta su un’epoca che non dobbiamo dimenticare, su vicende che costituiscono l’anima stessa della nostra montagna.

V.C.I.




L’Ex Confettificio di Giulianova diventa set del nuovo film del regista Mauro John Capece con Franco Nero

 

Si cercano comparse

 

 

l’ex confettificio Orsini

GIULIANOVA – L’Ex Confettificio diventa set cinematografico di “La Danza Nera”, il nuovo film del regista Mauro John Capece. Le riprese verranno effettuate

domenica 15 aprile, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, all’Ex Confettificio di Giulianova. Sul set giuliese verrà girata un’importante scena di “La Danza Nera”, film noir in stile anni 70 che sarà distribuito nelle sale cinematografiche nel 2019.

Prenderanno parte al film attori del calibro di Franco Nero, Corinna Coroneo (di Galatina), Flavio Sciolé, Giorgina Trasselli (ex Casa Vianello), Daphne Scoccia (ex Fiore), Adrien Liss e Michela Bruni.

<Si tratta di un film le cui riprese sono iniziate nell’agosto del 2017 e che si prevede di concludere entro la prossima estate. Il film uscirà nelle sale nel 2019 –  racconta il registaMauro John Capece –  Ho scelto di girare nell’Ex Confettificio in quanto questa struttura è il “cuore” appena restaurato di Giulianova, una città che amo molto ed anche per l’amicizia che mi lega al suo proprietario, Attilio D’Eugenio, che ha tenuto particolarmente a far rinascere una realtà importante da troppo tempo abbandonata come quella dell’Ex Confettificio. Il film La Danza Nera, già prima di esse ultimato ha ottenuto il consenso della critica e preso accordi per la distribuzione nazionale e internazionale. E’ proprio questo a darmi sempre molti stimoli>

<E’ con immenso piacere che ho accettato la proposta di Mauro John Capece di mettere a disposizione gli spazi dell’Ex Confettifico per le riprese di questa importante scena del film – dichiara Attilio D’Eugenio, proprietario dell’Ex Confettificio – In primis è un orgoglio vedere la struttura così apprezzata, che gratifica l’impegno economico e personale dedicato alla sua ristrutturazione. Inoltre, ritengo che anche per la città di Giulianova, sia un grande pregio dal punto di vista promozionale: la nostra città ha molto da offrire e penso sia opportuno che venga fatto il possibile per farla conoscere fuori dai confini regionali ed anche nazionali>

Si ricorda che le riprese avranno luogo domenica 15 aprile dalle 9.00 alle 13.00 e che la produzione è alla ricerca di numerose comparse. Chiunque fosse interessato può inviare una mail all’indirizzo evoquearthouse@gmail.com mandando Nome, Cognome e numero di telefono.




L’Associazione Culturale “Meglio Della Fantasia” torna con “Cartolina di Giulianova 2018”.

Tutto questo grazie alla gratuita concessione da parte di nove autori quali: Bruno Amadio, Fausta Olivieri, Gianni Caprioni, Valentina De Santis, Giovanni Dell’Olio, Claudio Nanni, Flaviano Poliandri, Mirko Marinozzi, Fabiana Mennillo Vitale.

Cartoline Giulianova

Tante le novità di questa edizione. Un esempio è una foto da tributo a Lucio Merlo, storico personaggio Giuliese e grande appassionato di fotografia. Riproposto  anche un scatto per ricordare Roberto Macellaro, importante artista e scultore Giuliese scomparso recentemente all’età di 80 anni. In tutto sono 20 immagini da cartoline, di cui diverse inedite ed è ancora una volta una più bella dell’altra. I turisti e i cittadini li potranno ricevere in omaggio in una delle quasi cento attività Giuliesi aderenti all’iniziativa. Per ora in circolazione ne sono state distribuite 5000, ma entro Luglio l’Associazione C. intende stamparne altre, dando ai turisti e cittadini un’ulteriore possibilità per averle. Dal fronte di “Giulianova Fotografia” è stato presentato il video fotografico 2018, composto da circa 500 scatti di Giulianova. Chiunque può averlo. L’invito è rivolto sopratutto alle attività di Giulianova che potranno trasmetterlo nel proprio esercizio commerciale. Per richiederlo basta scrivere “Voglio il video” ricordando la propria email a radioazzurragiulianova@gmail.com.

https://youtu.be/FJTc-Stjwxk (Video Presentazione con Riccardo Salvatore e Maurizio Di Filippo)
https://youtu.be/jI5vqIUafv0  —  (Mini video presentazione Cartoline 2018)




Giulianova. PRODOTTI FIDANI HEALTHY FOOD ANCHE SU VENTIS.IT 

Il portale flash sales del gruppo ICCREA si arricchisce di una golosa novità

Milano, 27 dicembre 2017 – Non avete ancora fatto il pieno nel periodo natalizio? Volete coccolarvi con un po’ di dolcezza ma non osate più recarvi in un negozio? Una soluzione c’è: lo shopping online!

bocconottini still life giuliesi

E, per acquistare le specialità FIDANI Healthy Food, quale portale utilizzare se non Ventis.it, che ospita i marchi più prestigiosi e le realtà artigianali più ricercate? Specializzato in flash sales, ossia vendite a tempo online, Ventis.it propone le sue offerte per un periodo di tempo limitato, a prezzi particolari.

Da quest’anno, quindi, anche le specialità “free from” di FIDANI Healthy Food – crostate, biscotti, cookies e specialità – sono disponibili sul prestigioso portale del gruppo ICCREA, naturalmente a prezzi molto vantaggiosi!

Non resta dunque che accedere al portale Ventis.it, oppure scaricare l’App sul proprio smartphone,  per regalare a voi e ai vostri cari tante golose e salutari bontà!

Costituita nel 2016, Fidani Healthy Food nasce come evoluzione della società Pan di Zucchero, laboratorio di pasticceria di Annamaria Fidani, con oltre 20 anni di esperienza, nel corso dei quali sono state messe a punto ricette uniche nel loro genere: preparazioni di alta qualità, sane, innovative e, soprattutto, prodotte in modo completamente artigianale. Tutta la gamma FIDANI Healthy Food è in vendita online www.fidanifood.it




CONTRO PESCARA ARRIVA LA QUINTA SCONFITTA CONSECUTIVA PER GIULIANOVA BASKET 85

 

L’Etomilu non sa più vincere e nella penultima gara casalinga del 2017 è arrivato, con la sconfitta subita contro l’Amatori Pescara, il quinto stop consecutivo in campionato. Il 76-78 finale ha premiato i ragazzi di Rajola, più precisi nei momenti importanti della gara e con un Drigo a tratti letteralmente indemoniato. In casa Etomilu non sono bastati i 20 punti di Banchi ed i 16 di Tomasello per ritornare alla vittoria casalinga che manca dalla gara contro Bisceglie.

Pescara iniziava la gara con Caverni, Leonzio, Masciarelli, Drigo e Capitanelli mentre Giulianova rispondeva con l’usuale starting five composto da Banchi, Ricci, Bastone, Preti e Tomasello. Partita subito spumeggiante con l’Etomilu Giulianova che grazie a 5 punti del redivivo Banchi e 4 di Tomasello prendeva fin dalle prime battute due possessi di vantaggio (11-5 al 4’). Coach Rajola, vista l’esuberanza del play giuliese, si giocava la carta di Grosso al posto di un opaco Caverni ed il capitano pescarese rispondeva presente dando punti e fosforo in difesa. Il secondo fallo di Preti (16-10 al 5’30) complicava il piano partita della staff tecnico giuliese ma ci pensava Banchi a togliere le castagne dal fuoco con una buona gestione dei possessi offensivi. Pescara dalla sua trovava invece buone cose dai lunghi: Capitanelli e Drigo, che colpivano dalla lunga distanza con ottima precisione (21-22 al 9’10). Caverni, quasi allo scadere del quarto, portava gli ospiti sul + 3 (21-24 al 10’).

Al 11’ Preti, a causa di un colpo alla caviglia, era costretto ad abbandonare il parquet per sottoporsi alle cure del caso e Pescara ne approfittava attaccando maggiormente l’area rispetto a quanto fatto in precedenza (21-27 al 12’). La mini fuga dei biancorossi costringeva coach Tisato a chiamare time-out per porre riparo ad un parziale che recitava 5-19 in poco più di 5’ di gioco. Criconia ridava fiato all’Etomilu (23-29 al 13’20) ma Pescara aveva dalla sua un Drigo in versione ‘monstre’, autore di 17 punti in 16’ (28-38). Dopo 5’ passati ai box lo staff tecnico giallorosso ributtava nella mischia Preti e sceglieva di giocarsela con due playmaker in campo, anche per cercare di limitare i tanti errori del primo tempo. Un mini parziale di 4-0 riportava Giulianova sotto la doppia cifra di svantaggio (32-38 al 17’) ma gli ospiti, passato il momento di sbandamento, ricominciavano a macinare gioco chiudendo i primi venti minuti sul +8 (34-42).

L’inizio di secondo tempo vedeva una Giulianova più decisa e determinata e questo, grazie ad un paio di buone iniziative offensive di Ricci, si traduceva nel -4 (40-44) del 22’. Pescara prontamente rispondeva al parziale ma Tomasello con un buon lavoro sotto le plance riportava Giulianova sul 45-48. La partita di colpo saliva d’intensità e le due squadre si rispondevano colpo su colpo, con i giallorossi che rintuzzavano tutti i tentativi di fuga dei pescaresi (48-53 al 26’30). Prima un tecnico a Ricci, che gli costava il quinto fallo, poi uno sanzionato a Masciarelli accendevano gli animi dei giocatori in campo ed in questa fase di gioco convulsa, l’Etomilu con Magazzeni in campo per molti minuti, ne usciva meglio portandosi sul +1 (54-53 al 28’).

Chiuso il terzo periodo sul +2 (58-56) Giulianova nell’arco di 2’ si vedeva sorpassare dall’Amatori (58-60). Criconia e Preti armavano la mano dalla lunga distanza (64-60 al 33’) ma dall’altra parte due triple consecutive di Drigo (32 punti fino a quel momento), ribaltavano il punteggio riportando Pescara con il naso avanti (66-70). Coach Tisato a questo punto richiamava in causa Banchi e l’ex giocatore di Livorno, con quattro punti in fila, rispondeva presente (70-70 al 36’20). Si entrava negli ultimi 180” con le due squadre in perfetta parità sul 72-72. La parità però veniva rotta dai tiri liberi di Capitanelli e Caverni che regalavano all’Amatori un possesso di vantaggio (72-74). Su una dormita difensiva di Preti Drigo segnava il gioco da tre punti che regalava il +5 agli ospiti (72-77 39’30) e di fatto anche la vittoria. L’Etomilu riusciva infatti a rosicchiare solo tre punti all’Amatori che chiudeva la gara sul 76-78.


GIULIANOVA BASKET 85 – AMATORI PESCARA 76-78 (21-24, 13-18, 20-11, 18-22)

Giulianova Basket: Magazzeni 1, Criconia 12, Ricci 6, Sacripante, Bastone 10, Banchi 20, Di Diomede 1, Malatesta, Preti 10, Tomasello 16, Bertocchi, Zacchigna. All. Tisato
Amatori Pescara: D’Eustachio, Grosso 4, Drigo 36, Bini 2, Bedetti, Caverni 11, Masciarelli 1, Capitanelli 8, Boscherini, Leonzio 16. All. Rajola




Giulianova. Scompare Pierino Stacchiotti, storico dirigente sportivo del Giulianova dei tempi d’oro

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Asd Giuliesi per sempre

12 h

E’ MORTO PIERINO STACCHIOTTI

SE N’E’ ANDATO PIERINO STACCHIOTTI, IL VICE PRESIDENTE DELL’EPOPEA DELLA GLORIOSA STORIA DEL GIULIANOVA CALCIO NELL’ERA DELLA PRESIDENZA DELL’INDIMENTICATO TIBERIO ORSINI, DI CUI FU ANCHE GRANDE E INSEPARABILE AMICO. L’ERA IN CUI NACQUE IL SETTORE GIOVANILE DEL GIULIANOVA CHE AVREBBE VINTO SCUDETTI NAZIONALI E SAREBBE DIVENTATO ANCHE UN MODELLO IN ITALIA, E L’ERA IN CUI IL GIULIANOVA CONSEGUI’ LA PROMOZIONE IN SERIE C NEL 1971 SFIORANDO ANCHE QUELLA IN SERIE B NEL 1972/73 CON LA SQUADRA GUIDATA DA GIBI’ FABBRI.UN GRANDE DIRIGENTE E UN AVVEDUTO IMPRENDITORE, IL RE DELLE BICICLETTE. STACCHIOTTI AVEVA 90 ANNI, I FUNERALI LUNEDI’ ALLE 14,30 NELLA CHIESA DI SAN PIETRO A GIULIANOVA LIDO.
“GIULIESI PER SEMPRE”, IN MANCANZA DI PAROLE NELL’ESPRIMERE IL PROFONDO DOLORE E CORDOGLIO AL FIGLIO LUIGI E ALL’INTERA FAMIGLIA STACCHIOTTI, LO VUOLE RICORDARE CON QUESTA FOTO MENTRE PIERINO TAGLIA IL NASTRO DELL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE IL 19 APRILE 2014.
UN FORTE ABBRACCIO, GRANDE PIERINO

IL PRESIDENTE ALFREDO BARNABEI E TUTTA L’ASD GIULIANOVA CALCIO “GIULIESI PER SEMPRE”

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Bellante. “TERAMO E IL TERAMANO NEGLI ANNI DELLA GUERRA CIVILE”

L’Ass.ne culturale “NUOVE SINTESI”, in collaborazione con “ARTEMIA nova editrice”, vi invita alla presentazione del volume:

Interverranno:
– Elso Simone Serpentini (storico e saggista, autore del libro)
– Paolo Iacone (ricercatore)
– Giuseppe Roscioli (Ass.ne culturale “Nuove Sintesi”)

SABATO 18 NOVEMBRE 2017, ORE 17.30, nei LOCALI DELL’EX ASILO DELLE SUORE (vicino la Chiesa madre), PIAZZA ARENGO – BELLANTE PAESE (TE).

Dopo 20 anni di studio e di ricerca lo storico e saggista Elso Simone Serpentini propone al pubblico dei suoi lettori la sua ultima fatica editoriale “TERAMO E IL TERAMANO NEGLI ANNI DELLA GUERRA CIVILE” edito da ARTEMIA nova editrice.
Un libro sulla guerra civile nel teramano dal 1943 al 1960.

“Teramo e il teramano negli anni della guerra civile, un libro di 536 pagine pubblicato da Artemia Nova Editrice.

A distanza di più di settanta anni dalla guerra civile che insanguinò l’Italia nel contesto del più ampio conflitto mondiale, è giunto il momento di provare a tracciare una cronistoria più completa e dettagliata degli eventi avvenuti nel teramano, che vengono ricostruiti nel libro quasi giorno per giorno, sulla base di elementi certi e documentati.
Si tratta di fatti maturati in un clima di odio reciproco e di rancore profondo, nel quale troppo spesso nelle due parti contrapposte venne meno il senso di ogni umana pietà. In questa ricostruzione ci si astiene volutamente da ogni giudizio storico, storiografico e perfino morale. L’unico obiettivo è quello di portare alla luce nel loro documentato svolgersi avvenimenti rimasti troppo a lungo nascosti o sono stati volutamente occultati perché in contrasto con una storiografia ufficiale troppo spesso auto-celebrativa, ritenuta da tempo largamente incompleta e carente, con non poche crepe in un edificio rimasto a lungo granitico e intoccabile.
Il libro non si prefigge alcun intento dissacratorio o sovversivo, né vuole ristabilire “una verità storica” assoluta o sostituire con una nuova vulgata quella di regime. Vuole solo togliere il velame che ha coperto troppo a lungo e largamente numerosi episodi e fatti storici sui quali esisteva la stessa certezza documentaristica attribuita ad altri che non venivano taciuti, anzi venivano esaltati, perché chiamati ad essere struttura portante di una tesi storiografica ufficiale resa unica tanto da non potersene ammettere di alternative.
Non si può non tener conto che molti documenti riguardanti il periodo in questione sono andati perduti o sono stati volutamente distrutti, per ragioni correlate all’intento di evitare l’individuazione di alcune responsabilità e di alcune compromissioni. Alcuni di essi, riportati nel libro, sono stati ritrovati in copia in siti di conservazione archivistica diversi e in qualche caso imprevedibili.
Sono state utilizzate anche diverse testimonianze orali video registrate, a protagonisti o testimoni diretti di molti dei fatti narrati (alcuni dei quali non più in vita), che, pur risentendo dei limiti di ogni testimonianza orale, sono utili per collocare nel tempo e nello spazio fatti ed episodi, soprattutto in confronto con altri tipi di documentazione e con altre fonti.”