Giulianova. Intervento della Dirigente Scolastica, dott.ssa Carmen Di Odoardo, in merito alla vicenda della settimana corta.

Dal sito web istituzionale dell’Istituto Comprensivo Statale 1 di Giulianova www.primogiulianova.it è stato pubblicato l’intervento della Dirigente Scolastica, dott.ssa Carmen Di Odoardo all’indirizzo web

http://www.primogiulianova.it/index.php?option=com_content&view=article&id=160&Itemid=43

 

scuola edmondo de amicis

La scuola, ad oggi, non è ancora intervenuta nel flusso di informazioni che, quasi quotidianamente, ha riempito gli spazi dei giornali locali. In questo mio intervento vorrei distinguere due diversi momenti di riflessione: quello personale e quello teorico. La distinzione si rende necessaria anche alla luce delle voci che si rincorrono, degli articoli di giornale che continuano a pressare l’opinione pubblica. Credo fermamente che la scuola abbia bisogno di rispetto, sempre, proprio per il suo essere termostato della società più ampia. Essa non ha bisogno di battaglie e contrapposizioni tra i suoi utenti diretti e i suoi stakeholder. Tutti noi abbiamo bisogno, invece, di restituire al nostro istituto la giusta e dovuta serenità, nel rispetto dei ruoli di ognuno e delle priorità che, forse, in questa bagarre, sono state incautamente dimenticate. Ho scelto, in piena coscienza, di non partecipare alla Babele di articoli, che in questo mese di luglio hanno riempito i quotidiani locali e affido, quindi, queste mie riflessioni al sito della scuola, letteralmente saccheggiato alla ricerca di verità immaginate come nascoste e criticato nella sua organizzazione. In queste ultime settimane sono venuti a scuola molti genitori a chiedere, bulimicamente, documenti da utilizzare per poter colpire la scuola nei suoi presunti errori e nella sua supposta incapacità di tener presenti le esigenze degli alunni che la frequentano. Non a caso, i giornali riportano notizia del ricorso o dei ricorsi al TAR, rispetto alla scelta organizzativa della settimana corta. Altri genitori hanno scritto mail, divenute spunto mediatico per amplificare mille pettegolezzi cittadini. Tra le tante, alcune di esse sono state inviate all’U.S.R. dell’Aquila o all’A.P.T. di Teramo, trasformandosi di fatto in denunce contro l’Istituto. Non ho volutamente risposto a nessuna di esse proprio per non alimentare ulteriori polemiche. Altri ancora hanno aperto pagine facebook o creato gruppi whatsapp dedicati, cercando di sminuire l’immagine della scuola e di chi ci lavora, credendo in quel che fa senza cercare applausi illusori. Inoltre, sono arrivati a scuola degli esposti senza mittente, condizione che rende molto difficile poter rispondere in maniera adeguata. Uno di questi esposti contiene le famose 722 firme ma, in calce allo stesso, manca qualsiasi riferimento più preciso per poter circostanziare il documento e fornire risposta. Dette firme in realtà non appartengono, tutte, ai soli genitori ma raccolgono consensi tra persone non direttamente interessate all’argomento. Sui sedicenti genitori si dovrà far chiarezza tramite opportuni riscontri da parte degli organi deputati. Il diritto scolastico è molto complesso ed è intriso soprattutto di combinati disposti e di norme secondarie, che affinano i significati e richiedono esperienza giuridica e professionalità. Riflettendo, quindi, sul tema in oggetto non posso dimenticare l’incontro teramano del 21 luglio presso l’ex Provveditorato. Certamente il dott. Nardocci ha sottolineato più volte l’importanza di superare gli schieramenti ma la tavola rotonda, svoltasi in quel contesto, ha avuto il sapore amaro di una delegittimazione del mio ruolo e, fors’anche, di un attacco alla mia stessa persona da parte dei contrari alla settimana corta. Ci sono poi delle semplici riflessioni teoriche da portare avanti senza alcuna intenzione dottrinale, ma solo per un breve chiarimento collegato sia alla realtà del nostro istituto e sia al fatto che in queste settimane si è abusato nell’uso di alcuni termini come:

 

° AUTONOMIA

Con l’art.21 della L.59/97, la scuola italiana ha ottenuto quell’autonomia tanto a lungo cercata nel corso degli anni novanta. Con il Regolamento per l’attuazione dell’autonomia, D.P.R. 275/99, si è andati ancora oltre, chiarendo gli snodi fondamentali della nuova scuola. Autonomia organizzativa, didattica, di ricerca – sperimentazione e sviluppo. Un’autonomia per altro non ancora pienamente applicata ma che, con la modifica del Titolo V della nostra Costituzione, ha avuto un riconoscimento prima impensabile: è stata incardinata all’interno dell’amministrazione statale tra le autonomie funzionali. Ciò nonostante, nel nostro piccolo istituto l’autonomia didattica e organizzativa sono state messe fortemente in discussione.

 

> PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Molto si è disquisito, in questi giorni, del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), art.3 del D.P.R.275/99. Alcuni genitori hanno chiesto più volte il P.O.F. dell’a.s. 2015/2016, ma esso non c’è ancora. Per prassi scolastica consolidata, la composizione di esso avviene all’inizio, di solito nel primo trimestre, del nuovo anno scolastico a partire dal primo P.O.F. dell’a.s. 2000/2001, redatto necessariamente nel primo periodo di quell’anno. Inoltre, i contenuti del POF non sono mai stati chiariti e/o prescritti, la scelta di essi attiene alla singola istituzione, su indicazione del consiglio di istituto al collegio dei docenti. Nessuno può pretendere che in esso ci sia questo o quello, come nessuno può pretendere che le decisioni, le innovazioni, o quant’altro siano relegate all’atto dell’iscrizione. La scuola non esaurisce la sua attività in un breve periodo dell’anno scolastico. Ogni giorno porta le sue riflessioni, i suoi bisogni, le sue soluzioni. La scuola è un corpo vivo e lo stesso P.O.F., seppur elaborato e adottato nelle sedi competenti, subisce in corso d’anno delle modifiche proprio nel rispetto degli alunni tutti.

 

° CONSIGLIO DI ISTITUTO

Con le polemiche di questi giorni, si è cercato di gettare alle spine l’autorevolezza del massimo organo della scuola, il Consiglio di Istituto, che ha la funzione primaria di guida politica della scuola: si è, infatti, dimenticato il principio democratico della rappresentanza, sulla quale esso si regge. Ricordo che il nostro consiglio è formato da 18 componenti, di cui 8 docenti, 8 genitori, 1 ATA e il dirigente scolastico. Tra essi, la figura istituzionale del Presidente, eletto tra gli 8 genitori, diventa il fulcro attorno al quale ruotano le scelte e le decisioni in merito alla vision e alla mission dell’istituzione scolastica. E il Presidente – non lo dimentichiamo – deve essere super partes. In merito alla delibera n.69 del consiglio del 1° luglio 2015, con la quale si votava l’adozione o meno della settimana corta, tengo a sottolineare che essa è stata adottata in maniera assolutamente legittima e conformemente all’art. 10 T.U. 297/1994 e successive integrazioni. In tale occasione il consiglio ha operato in piena coscienza ed autonomia e senza condizionamento alcuno, nonostante la delibera sia stata acquisita in un momento teso e infuocato, sotto i riflettori di un gruppo di genitori contestatari. E’ bene ricordare che, il Consiglio di Istituto, attraverso le sue deliberazioni, rende possibile una migliore organizzazione della vita scolastica. Tali deliberazioni vengono assunte dai consiglieri con coscienza e serietà, ponendosi molti interrogativi e cercando di fare la scelta migliore per il bene di una scuola in costante evoluzione. Delegittimare una delibera significa, implicitamente, mettere in discussione le scelte di un organo scolastico prioritario e liberamente eletto. A prescindere da disquisizioni dialettiche e normative, è mia cura precisare che in occasione della deliberazione del 1° luglio 2015, il consiglio ha votato l’adozione della settimana corta. Le proposte orarie votate, come già riportato nell’incontro del 21 luglio con il Dott. Nardocci, il Signor Sindaco e le varie rappresentanze, non sono definitive in quanto le modalità di organizzazione oraria saranno competenza del Collegio docenti del mese di settembre. Il Collegio docenti, in tale occasione e come ha sempre fatto, cercherà di contemperare le esigenze della Scuola con quelle delle parti sociali coinvolte. Successivamente il Comune si attiverà, come ha sempre fatto, per garantire il trasporto e se necessario il servizio mensa scolastica. Spero che nei giorni a seguire si possano ricreare le condizioni per un clima più sereno che consenta, nel rispetto delle idee di tutti, un confronto ed una disquisizione civile sulla tematica.

 

La Dirigente Scolastica

F.to Dott.ssa Carmen Di Odoardo




Giulianova. Amicacci: abbiamo ricevuto la visita di alcuni degli organizzatori di “Una serata insieme”

In data odierna,  presso la Sede della “PoliportivaAmicacci”, abbiamo ricevuto la visita di alcuni degli organizzatori di “Una serata insieme”,  la Cenadi beneficenza per raccogliere fondi in nostro favore  che – come ricorderete –  è stata organizzata da: Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Gran Sasso, Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Teramo e L’Aquila, AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati sezione di Teramo,  Commissione Giovani  Ordine degli Ingegneri di Teramo e  L’Aquila, Ance Giovani di L’Aquila e Teramo.

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Ebbene, ci sono stati donati  ben 7.000,00€,  comprendenti – oltre al ricavato della serata – anche  700€ raccolti da un gruppo di amici,  in memoria di Bruno Ballone, Giovane Imprenditore teramano e grande appassionato di Basket, prematuramente scomparso.

Con la consegna simbolica di un’assegno della “Banca della Solidarietà” – a ricordo dell’iniziativa – tutte le Associazioni “Giovani”  hanno mostrato una bellissima testimonianza di affetto e sensibilità verso la nostra Società.    Un bellissimo premio per il gran lavoro sportivo nei riguardi dei nostri straordinari “Amicuccioli”  che,   ricordiamo, nell’ultimo Campionato si  sono laureati  Vice Campioni d’Italia .

 

Ma è stata anche una grande occasione per far conoscere l’opera portata avanti dall’Amicacci da oltre 33 anni.  I presenti sono rimasti molto colpiti ed entusiasti di quanto realizzato,  auspicando che insieme possano essere realizzati altri  importanti avvenimenti.

 

 




Gemona del Friuli. Conferita la “Medaglia Ricordo 1914-1918” al Caporale Alpino Carlo De Berardinis del 7° reggimento alpini – battaglione Feltre – 64° compagnia.

 

 

Consegnata dal Presidente dell’ANA Gemona, Ivano Benvenuti al nipote, Walter De Berardinis, coautore della ristampa del libro “Quando c’era la Guerra” della Artemia edizioni

Obiettivo di “De Berardinis” aiutare le 120 famiglie giuliesi che hanno perso il loro familiare caduto nel primo conflitto italiano nel ricevere la Medaglia Ricordo.

 

Medaglia nome carlo De Berardinis
Medaglia nome carlo De Berardinis

Gemona del Friuli. In occasione del centenario della 1 Guerra Mondiale, è stata coniata la Medaglia Ricordo e luoghi della loro memoria. L’Evento di ricordare ogni Caduto della Grande Guerra nella Regione Friuli Venezia Giulia nasce dalla consapevolezza che la regione è legata alla memoria nazionale dell’Unità d’Italia. Nel Centenario della Grande Guerra 2014-2018 nelle Cerimonie delle Associazioni d’Arma verranno citati tutti gli iscritti nell’Albo d’Oro (31 volumi), 529.025 Caduti, dando una prova di riconoscenza verso le Forze Armate ed verso di contributo di sangue dato da tutte le famiglie italiane sulla nostra terra per l’unificazione della Patria. La Commemorazione del luogo della Memoria di ogni singolo Soldato Caduto è la testimonianza storica della loro vita che appartiene ad ogni Famiglia come percezione tangibile che la loro storia è nella storia dell’Unità d’Italia. Lo scorso 5 luglio l’ANA Gemona nella persona del suo Presidente, Ivano Benvenuti, nel commemorare attraverso la lettura dei nominativi dei Caduti, eseguita  con gli Onori Militari (eventi dal 24 maggio 2014 e fino al 04 novembre 2018), ha consegnato al nipote, Walter De Berardinis, la Medaglia Ricordo. Le foto e i documenti del Caporale Alpino Carlo De Berardinis sono state impresse nel libro ristampato dalla Artemia Edizioni di Mosciano Sant’Angelo “Quando c’era la guerra” di Francesco Manocchia, coautori Sandro Galantini e Walter De Berardinis, all’interno i nomi e le notizie dei 118 caduti giuliesi (ad oggi 120, dopo che sono saltati fuori dagli archivi statali altri due nominativi, Antonio Piccioni e Salvatore Baldini). La Medaglia in ferro raffigurante da un lato il Logo del Governo per il Centenario della Grande Guerra 2014-2018 reca inciso la seguente frase “Sold. 7° RGT. ALP. De Berardinis Carlo” e dall’altra la statua presente nel Cimitero degli Eroi di Aquileia con inciso “Governo Italiano Ministero della Difesa e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia”, la medaglia vuole essere un memoriale per tutte le Famiglie Italiane. Carlo De Berardinis era nativo di Bellante 3 maggio 1888, morì a Caoria di Canal San Bovo (TN) il 15 settembre 1917 dopo la conquista del Monte Cauriol. Recentemente sono state apposte due targhe alla sua memoria, Bellante (Sala consiliare) e Giulianova (Cimitero dove c’è la tomba della moglie Grazia Di Bonaventura). Mentre a L’Aquila, l’Alpino Sergio Paolo Sciullo della Rocca, Medaglia d’Oro Mauriziana del Corpo degli Alpini e il Cav. Giuseppe Del Zoppo, hanno ricordato le sue gesta nell’88° adunata nazionale degli Alpini. Per ricevere la Medaglia Ricordo, gratuita, è necessario prenotarla circa 60 giorni prima della Commemorazione e lettura del nominativo per incidere i riferimenti del Caduto, per informazioni basta scrivere all’indirizzo mail: info@albodorograndeguerra.it

L'altro lato della medaglia
L’altro lato della medaglia

Libro ristampa di Francesco Manocchia con i nomi dei 118 morti giuliesi e le foto di De Berardinis
Libro ristampa di Francesco Manocchia con i nomi dei 118 morti giuliesi e le foto di De Berardinis

Carlo De Berardinis, nato a Bellante, vissuto a Cologna paese, morto a Caoria, ospedale da campo 131 (Canal San Bovo - TN)
Carlo De Berardinis, nato a Bellante, vissuto a Cologna paese, morto a Caoria, ospedale da campo 131 (Canal San Bovo – TN)




Giulianova. Spiaggia libera per animali d’affezione: storica vittoria della dott.ssa Giusy Branella e dell’Associazione Unica Beach

Giulianova. Come avevo promesso sono riuscita a far avere, anche a Giulianova, una spiaggia libera in cui è consentito l’accesso agli animali d’affezione.. purtroppo però , solo dopo il ricorso al TAR da parte degli Animalisti Italiani e l’Associazione Earth. Infatti il giorno stesso dell’udienza , fissata per ieri 15 luglio, il Comune , precedentemente costituito a resistere al ricorso, ha presentato la  Delibera di Giunta con la quale è stata identificata la spiaggia per il libero accesso degli animali d’affezione, a nord di Giulianova, tra il Costa Verde e il Dino’s,. Una decisione presa in extremis, alla vigilia della sentenza, e dopo mesi di proteste. Da ora chi ha il cane può andare al mare anche a Giulianova, nel tratto di litorale adiacente allo stabilimento Dino’s, nel rispetto del Regolamento della L.R. n.19 del 17/04/2014. Convocata per sabato mattina alle 11,30, presso la spiaggia n.14 (del Piano Spiaggia approvato in consiglio comunale lo scorso 8 luglio) a sud dello stabilimento Dino’s, la conferenza stampa durante la quale verranno valutati dettagliatamente gli aspetti di questa decisione, che hanno portato finalmente alla realizzazione della “spiaggia per gli animali d’affezione” e per rendere noto a tutti, turisti e residenti, che abbiamo anche noi uno spazio dove poter andare al mare con i nostri cani : a sud dello stabilimento Dino’s! Parleremo anche della proposta per il progetto di UNICA BEACH , la cui istituzione vorremmo fosse definitiva.

 

cordialmente

Giusy Branella

 

Centro Veterinario “ZAR” s.a.s.
Clinica Veterinaria Privata
Dir.San. Dott.ssa Giusy Branella Med.Vet.



Giulianova. Sposarsi in spiaggia? A Giulianova ora si può. 500 euro per i residenti e 700 euro per i non residenti.

 Ok della Giunta ai matrimoni civili all’aperto.

 

Dopo Pescara, la prima città in Abruzzo ad aver dato la possibilità, lo scorso aprile, di sposarsi in spiaggia, anche a Giulianova i matrimoni con rito civile potranno celebrarsi in luoghi aperti, come parchi e spiagge, ma anche in strutture ricettive ed  edifici aperti al pubblico che siano di particolare pregio storico, architettonico o artistico. La decisione è stata assunta dalla Giunta con apposita deliberazione.

Archivio da comunicati stampa ricevuti in redazione . Matrimonio contadino nel 1923_ Angela Michini e Vincenzo Marsilii
Archivio da comunicati stampa ricevuti in redazione . Matrimonio contadino nel 1923_ Angela Michini e Vincenzo Marsilii

Sono sempre più le coppie che sognano le nozze sulla spiaggia, o comunque in luoghi che non siano quelli canonici come la Sala consiliare o il Sottobelvedere. Per cui”, dichiara il sindaco Francesco Mastromauro, “sull’esempio di altre città molto più grandi e importanti della nostra, come Rimini, Fano e appunto Pescara, abbiamo deciso di garantire questa possibilità che immaginiamo verrà apprezzata da quelle coppie desiderose di un’emozione unica”.

Le tariffe sono stabilite in 500 euro per i residenti e in 700 euro per i non residenti.

 




Giulianova. CSI: quarto di finale nazionale per il Cult Giulianova Domenica a San Pietro i giuliesi tentano l’accesso alla semifinale di Montecatini

Nel momento più buio per il calcio giuliese di vertice il prossimo week-end
mette in programma il secondo step della Fase Nazionale CSI per il
brillante Cult Giulianova che dopo aver battuto il Asd Cdp Coiano
(Toscana) a Tortoreto Lido dovrà recarsi nella capitale per incontrare
quelli che sono stati i campioni nazionali nell’anno 2013, il San
Filippo Neri (Roma). Il quarto di finale della Fase Nazionale di Calcio

Amatori Cult Giulianova
Amatori Cult Giulianova

tra le squadre campionesse regionali di Lazio ed Abruzzo si svolgerà
quindi Domenica 28 giugno alle ore 11.30 presso il Pontificio Oratorio San
Pietro in Via Santa Maria Mediatrice 22 in Roma. Il percorso dei giuliesi
per Montecatini Terme passa dalla “Petriana”, l’impianto
noto alle cronache sportive per via della celebre Clericus Cup che offre
una suggestiva vista sulla Cupola di San Pietro.




Giulianova. Amicacci: Lido Fand riparte alla grande

E’ stata lunga ma alla fine i nostri ragazzi godranno del piacere di avere il loro amico mare .
Sabato scorso siamo partiti ,un pò in sordina e con qualche ritocco da fare,ma siamo aperti. Un grazie al Comune di Giulianova nella persona del Signor Sindaco Francesco Mastromauro e del Funzionario Dottor Andrea Sisino.Un sentito ringraziamento al Fand Nazionale nella persona del Presidente Franco Bettoni e del Delegato Giovanni Badessa

La gestione del lido è stata affidata al Circolo “GiulianovAccessibile” che raggruppa alcune importanti Associazioni tra cui la nostra. Faranno parte del pool :
Presidente Edoardo D’Angelo(ASD Polisportiva Amicacci):legale rappresentante.
Luigi D’Ostiglio(UNMS):V.Presidente e Responsabile/ Direttore stabilimento e spiaggia.
Italo Del Giovine,Segretario Generale(UIC)
Infine Stefano D’Ostiglio,Vito Cardelli e Marchionni Giuseppe ;Consiglieri.
Il lido Fand e GiulianovAccessibile daranno vita ad un’altra stagione Magica.In bocca al LUPO!




Giulianova. Pär Rådström, uno scrittore svedese nella Giulianova di cinquant’anni fa.

(C) in esclusiva per giulianovanews.it

(C) di Antonio Bini

L’iniziale intenzione era quella di fermarsi una notte per proseguire il viaggio verso sud, forse la Grecia. Nella primavera del 1961 lo scrittore svedese Pär Rådström (

https://sv.wikipedia.org/wiki/P%C3%A4r_R%C3%A5dstr%C3%B6m

 

e la moglie Gunnel raggiungevano l’Abruzzo, facendo tappa a Giulianova, fermandosi all’Hotel Riviera, il primo albergo della località, allora ancora legata alla pesca, che si affacciava al turismo, che  proprio negli anni sessanta doveva diventare fenomeno di massa.img077

La coppia svedese ebbe un buon impatto con Giulianova e il Riviera, da poco inaugurato e sito sul Lungomare Zara. Decisero così di prolungare il proprio soggiorno, fino a rimanere un intero mese.

Per lo scrittore non si trattava di una semplice vacanza, essendo molto impegnato in quel periodo al suo nuovo romanzo “Il colonnello”, tra i più noti di Rådström, che sarebbe purtroppo scomparso due anni dopo, nell’estate del 1963, a soli 38 anni.

Le vicende di quel lontano soggiorno sono descritte da un altro scrittore – Johan Werkmaster – che ha recentemente pubblicato in Svezia per l’editore Carlsson di Stoccolma una interessante raccolta di racconti di viaggio in Abruzzo con il titolo ”Lärkorna i L’Aquila, Abruzzo, Italiens hjärta (Allodole a L’Aquila, Abruzzo cuore d’Italia).

Il viaggio di Werkmaster in Abruzzo inizia nel 2003 sulle tracce di Rådström e del pittore Anders Trulson, sepolto nel cimitero di Civita d’Antino, ma poi la curiosità lo spingerà a scoprire nel corso degli anni la regione.

Hotel Riviera, cortesia Jonata Di Pietro (Giulianova)
Hotel Riviera, cortesia Jonata Di Pietro (Giulianova)

Ma torniamo alla primavera del 1961.

Giulianova non era ancora l’affermata località turistica di oggi. Lo scrittore e la moglie erano gli unici ospiti del nuovo albergo, che però ospitava frequentemente pranzi di nozze.

I coniugi svedesi venivano sistematicamente invitati a partecipare  ai pranzi nuziali, come fossero normali ospiti degli sposi. E non sarebbe da escludere che in qualche servizio fotografico di matrimoni compaiano anche i due ospiti scandinavi dell’hotel.

Queste premure colpirono non poco gli svedesi, anche se dopo le prime volte cercarono educatamente di sottrarsi agli inviti adducendo come motivazione il lavoro che Rådström doveva portare avanti. D’altra parte i tempi di un pranzo di nozze, con la lunga successione di piatti, erano tali da impegnare diverse ore ed erano certamente incompatibili con la concentrazione richiesta per scrivere un romanzo.

I proprietari compresero le sue ragioni ma non rinunciarono a coinvolgerli nelle cerimonie nuziali, con pasti che venivano comunque portati loro nella loro stanza su vassoi d’argento.img003

L’ospitalità proverbiale degli abruzzesi fu più volte sottolineata dai viaggiatori del Grand Tour. Tra questi ricordiamo in particolare gli inglesi Richard Colt Hooare e Edward Lear. Quest’ultimo non mancò di fare marcati confronti con la splendida ospitalità abruzzese in occasione di un viaggio successivo in Calabria.

Oggi molto è cambiato, ma questa testimonianza di mezzo secolo fa ci consegna la gradevole suggestione dell’Abruzzo semplice, caratterizzato da un’ospitalità spontanea e  familiare, che difficilmente sarebbe stata dimenticata.

E in effetti nemmeno i signori Rådström dimenticarono.

Werkmaster, che scrive di averne parlato anni fa con la sig.ra Gunnnel, nell’estate del 2003 si reca all’Hotel Riviera sperando di ritrovare tracce di quel lontano soggiorno. Gli dissero di attendere. Dopo poco si presentò la sig.ra Tafà, vedova del proprietario, “una bella signora con i capelli bianchi” (Sig.ra Linda, n.d.r), che gli chiese come fosse questo signore. Werkmaster fece uno schizzo sul suo taccuino del volto dello scrittore scomparso con gli occhiali e i baffi in evidenza, che la signora riconobbe: “Ah il signor  Rådström !”. Anche lei non aveva dimenticato.

Scomparve e dopo poco fece ritorno con il vecchio libro degli ospiti, che aprì mostrando la pagina in cui lo scrittore aveva ironicamente disegnato se stesso, scrivendo espressioni di ringraziamento per il meraviglioso soggiorno, pur nei pressanti impegni di lavoro che aveva tenuto.

La Sig.ra Linda Di Bartolomeo Tafà - con il libro degli ospiti, foto di Johan Werkmaster, 2003
La Sig.ra Linda Di Bartolomeo Tafà – con il libro degli ospiti, foto di Johan Werkmaster, 2003

 

Werkmaster confessa la sua emozione, soprattutto dopo aver inutilmente tentato anni prima di fare riscontri simili nell’Hotel de la Basilique ad Albert, nel nord della Francia, dove Pär Rådström scrisse il racconto “Il breve viaggio”.

Werkmaster parlò della sua ricerca a Giulianova nella prefazione della raccolta di scritti inediti di  “Fångat I Flykten” (Catturato nella fuga), pubblicata nel 2004 dall’editore Atlantis di Stoccolma, prima di scriverne in modo più ampio nell’ultimo suo libro interamente dedicato all’Abruzzo.

Ma ormai non si cerchi più a Giulianova l’Hotel Riviera, da anni chiuso con i suo passato, sperando   almeno che qualcuno abbia messo in salvo dall’abbandono quel vecchio libro degli ospiti.

(C) Antonio Bini

(C) giulianovanews.it

 

Hotel Riviera, cortesia Jonata Di Pietro - Giulianova
Hotel Riviera, cortesia Jonata Di Pietro – Giulianova

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Giulianova. PARLA IL VIDEOMAKER CHE HA REALIZZATO I FILMATI DI COPERCOM PER FIRENZE 2015

 

 

“Le immagini aiutano il nuovo umanesimo”

 

 

Marco Calvarese, giornalista e fotografo
Marco Calvarese, giornalista e fotografo

Cinque video per introdurre le cinque vie di Firenze 2015. È il contributo delle ventinove Associazioni aderenti al Copercom per il quinto Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana (9-13 novembre). Al tempo dei social media il ruolo delle immagini è predominante: veicolano messaggi, ma non si rischia di mettere in secondo piano contenuti e riflessioni? Ne abbiamo parlato con l’autore dei filmati Marco Calvarese (videomaker, fotografo e giornalista) e con Andrea Martella (ballerino e coreografo) che ha collaborato all’iniziativa editoriale.

 

Calvarese, come nasce il progetto?
“Dopo aver collaborato con Domenico Delle Foglie per altre iniziative del Copercom, mi ha proposto di realizzare alcuni video per Firenze 2015. Mi sono messo subito al lavoro con Andrea Martella e altri amici, con i quali condivido un cammino di fede e amicizia. Nel progetto editoriale sono stati coinvolti la giornalista Emanuela Vinai, monsignor Domenico Pompili (vescovo eletto di Rieti), suor Lucia Sacchetti (che opera nel rione Sanità di Napoli), Chiara Giaccardi (sociologa della comunicazione alla Cattolica di Milano), dom Bernardo Gianni (priore dell’Abbazia di San Miniato al Monte di Firenze). Con Delle Foglie abbiamo lavorato prima concettualmente, poi abbiamo trovato tutti quegli elementi che, anche visivamente, potessero comunicare al meglio le cinque vie del convegno: uscire, annunciare, abitare, educare e trasfigurare”.

 

Che esperienza è stata?
Calvarese: “È stata una grande sfida, anche perché, da credente, ho sentito tutta la responsabilità di affrontare questo lavoro per un convegno che rappresenterà un punto di riferimento nei prossimi anni. La realizzazione dei video mi ha permesso di crescere come professionista, confrontandomi con tematiche rilevanti”.

Martella: “Ho sempre lavorato in teatro. Una cosa del genere non l’ho mai fatta in passato. La cosa che più mi ha colpito è stata questa innovazione di legare l’arte, in questo caso la danza, a un’iniziativa religiosa. Insolita soltanto in apparenza. Un lavoro, speriamo, che serva ai giovani, innanzitutto. Vi è nei filmati tanta speranza, per chi vive le presenti difficoltà economiche. Mi sono messo in gioco anche per questo. E poi come negare la bellezza di generi artistici che si mescolano?”.

Calvarese, c’è un video o una situazione che colpisce di più?
“È bene precisare che sento questi cinque filmati come dei ‘figli’. È impossibile, per me, dire quello che preferisco. Sono tutti ricchi di contenuti. Ognuno può attingervi qualcosa di utile. Una cosa, però, la posso dire: senza nulla togliere agli altri, il fascino palpabile che ho sentito camminando per il rione Sanità e incontrando suor Lucia Sacchetti è innegabile. Pur con numerosi problemi, lì emerge una realtà diversa rispetto a quella che i media dipingono di solito. Ho cercato nel video relativo di mettere in luce gli aspetti positivi che ci sono, grazie anche a persone come suor Lucia Sacchetti, che si dedica al prossimo con l’aiuto delle consorelle. Non cerca di ‘cambiare’ la realtà, ma di ‘esserci’. Vedere dei ragazzi che si incontrano di pomeriggio per studiare insieme in uno spazio offerto dalle suore, vederli felici e orgogliosi per un sette preso in un compito in classe, fa ben sperare. Colpisce in suor Sacchetti la semplicità con cui affronta le situazioni più difficili. Ha un desiderio: avere un divano-letto per ospitare chi ha bisogno. Insomma, è entusiasmante raccontare la positività che ci circonda…”.

Al tempo dei social media il ruolo delle immagini è predominante: veicolano messaggi, ma non si rischia di mettere in secondo piano contenuti e riflessioni?
“È la scommessa odierna. Oggi dobbiamo confrontarci con un nuovo modello di comunicazione, che è quello dell’immagine. Non possiamo rimanerne distanti. È meglio utilizzare tutti i mezzi, perché il messaggio risulta più efficace. Inoltre, se tutti parlano la stessa lingua, tutti la comprendono. In questa direzione va il linguaggio delle immagini. Il nostro compito è modulare i messaggi attraverso le stesse. Riuscire, ad esempio, a far passare il nuovo umanesimo che la Chiesa italiana propone per il convegno nazionale anche con dei video è importante, altrimenti si è tagliati fuori dal mondo della comunicazione. Il messaggio non viene limitato ma amplificato dall’immagine. Non dobbiamo spaventarci”.
www.copercom.it

 




GIULIANOVA. SCUOLA APERTA PER LA GIORNATA DELL’ASTRONOMIA

Giulianova, 19 Maggio 2015

 

di IW6.ON Umberto Raimondi,

Presidente del Centro Italiano di Sperimentazione Radio – Sezione di Giulianova (Teramo)

Fig.1 Aula Magna 

L’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e Artigianato I.P.S.I.A. di Giulianova, in collaborazione con la Sezione CISAR di Giulianova e con l’Osservatorio Astronomico O.A.G. Monti Lepini di Gorga (Roma), in data 19 Maggio 2015, ha organizzato una conferenza scientifica dal titolo “Scuola aperta per la giornata dell’Astronomia”. Il programma della manifestazione è stato magistralmente elaborato dalla Prof.ssa Miranda Di Francesco, collaboratrice del dirigente scolastico Prof.ssa Leonilde Maloni, dirigente degli Istituti I.I.S. V. Crocetti e V. Cerulli di Giulianova; in armonia con il sottoscritto, IW6.ON Umberto Raimondi, presidente della Sezione Cisar di Giulianova,Fig.2 IK0.ELN Giovanni Lorusso coadiuvato fattivamente dal V. Presidente, I6.WUR Giancarlo Buonpadre e con il coordinamento del presidente dell’A.R.I. Sezione di Roseto degli Abruzzi, Prof. Filippo Capuani (IK6PUO) collaboratore del dirigente scolastico della sede dell’Istituto Tecnico Tecnologico V. Cerulli. E per tale evento è stata richiesta la collaborazione scientifica dell’Osservatorio Astronomico O.A.G. Monti Lepini di Gorga, in provincia di Roma; il quale, dopo aver accolto la richiesta, Fig.3 IU0.CPP Gianni Di Mauroha provveduto ad inviare il logo della loro struttura e due ricercatori della Sezione di Ricerca di Radioastronomia: il Dott. Giovanni Lorusso (IK0.ELN) ed il Prof. Gianni Di Mauro (IU0.CPP); tra l’altro miei carissimi amici in quanto anche radioamatori. Il contenuto del programma della conferenza, stabilito in assonanza d’intenti, prevedeva due relazioni scientifiche da tenere nell’aula magna dell’istituto; di cui, la prima intitolata “Minacce dallo Spazio” a cura di IK0.ELN Giovanni, unitamente all’esposizione di una mostra di Meteoriti; e la seconda intitolata “Radiocomunicazioni con il Laser” da parte di IU0.CPP Gianni, con una prova sperimentale di un collegamento radio effettuato sulla Banda Laser. Per cui, in un’aula gremita di studenti, di docenti e di pubblico di vario genere (Fig.1), dopo il saluto della Dirigente Scolastica e della Prof.ssa Di Francesco,Fig.4 La Dirigente Scolastica ha preso la parola il Prof. Capuani, il quale ha informato i presenti circa gli scopi precipui dei radioamatori, mirati sopratutto allo studio, alla ricerca ed alla sperimentazione di nuove tecnologie, ma anche di eventi scientifici legati al mondo della Fisica; nonché il loro contributo in caso di pubblica calamità. Così, alle ore 9,30 in punto Giovanni (Fig.2) ha iniziato la sua relazione ed il pubblico presente in sala si è fatto più attento. Le immagini ed i filmati proiettati e commentati da Giovanni, hanno messo in evidenza la pericolosità a cui, giornalmente, è esposto il nostro pianeta. Infatti, Giovanni ha classificato i vari corpi celesti che popolano l’Universo, le loro dimensioni e le loro orbite che, a volte, si incrociano con l’orbita terrestre, generando momenti di apprensione o, addirittura, entrando in rotta di collisione con la Terra. Fig.5 Collaboratrice scolasticaEd, a tal riguardo, ha mostrato le recenti immagini del disastro provocato dalla caduta di un oggetto celeste di grosse dimensioni, il 13 Febbraio 2013 sulla città di Chelyabinsk, sita a sud dei Monti Urali, in Russia. Ma ha anche ripercorso gli enormi impatti avvenuti sulla Terra da corpi celesti che hanno lasciato profonde cicatrici e enormi sconvolgimenti nella vita del nostro pianeta; tra questi, il colpo inferto dall’asteroide caduto nel Messico 65 milioni di anni fa che decretò l’estinzione dei dinosauri.Fig.6 IW6.ON Umberto Raimondi Infine, ha informato i presenti come anche l’attività dell’uomo rappresenti una minaccia proveniente dallo Spazio, attraverso il rientro nell’atmosfera terrestre dei detriti spaziali, ovvero di satelliti e parti di essi che poi cadono incontrollatamente al suolo. L’immagine del satellite cargo Progress che doveva portare materiale e tecnologie alla Stazione Spaziale Internazionale, del quale l’agenzia spaziale sovietica aveva perso il controllo, poi fortunatamente precipitato nell’Oceano Pacifico, ha reso evidente il grado di pericolo. Un lungo applauso ha sottolineato l’intervento di Giovanni, concedendosi alle molteplici domande che gli sono state rivolte. Fig.7 Foto di gruppoDopo una pausa caffè, è stata la volta di IU0.CPP Gianni Di Mauro (Fig.3). In apertura della sua relazione, avvalendosi delle slides proiettate in sala, ha mostrato dove è allocata la Banda Laser nello Spettro Elettromagnetico; come la Banda Laser è suddivisa in ordine di frequenze; l’impiego della Banda Laser in Medicina; l’uso nella balistica delle armi; nella navigazione a guida Laser dei satelliti interplanetari; l’utilizzo della Geofisica per le accurate misure della deriva dei continenti; la esattezza del puntamento dei telescopi negli osservatori astronomici; ed anche nel nuovo progetto di ricerca di forme di vita extraterrestre SETI LIGHT. Poi ha mostrato come è possibile trasmettere informazioni sonore attraverso un Raggio Laser. Infatti, dopo aver chiesto di abbassare le luci nella sala per evidenziare la propagazione del raggio verde del Laser, ha avvicinato al trasmettitore Laser un mangianastri che trasmetteva musica, il quale, fedelmente, ritrasmetteva la musica al ricevitore posto in fondo alla sala. Esperimento perfettamente riuscito, accompagnato da uno scrosciante applauso dei presenti e dalle molteplici domande che gli sono state rivolte. Si è così conclusa la “Giornata dell’Astronomia” organizzata dall’IPSIA di Giulianova; ma prima ancora che il pubblico lasciasse l’aula magna, gli amici Giovanni e Gianni, a nome dell’Osservatorio Astronomico di Gorga, hanno voluto omaggiare la dirigente scolastica, Prof.ssa Leonilde Maloni (Fig.4) consegnandogli un libro sulla vita dell’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi, motivandolo dal fatto che entrambi vivono nella storica città di Mentana, dove, il 3 Novembre 1867, avvenne l’epica battaglia garibaldina, oggi sede del museo e del sacrario. Mentre alla collaboratrice, Prof.ssa Miranda Di Francesco, hanno consegnato un frammento di una meteorite caduta in Siberia nel 1947 (Fig.5) accompagnata da un CD che riporta il filmato originale del ritrovamento. Ma anche io non sono stato risparmiato, perché Giovanni e Gianni hanno voluto riservarmi un dono veramente prezioso: una meteorite risalente addirittura a 4,6 miliardi di anni fa; e cioè, quando si è formato il nostro sistema solare e, quindi, anche la nostra Terra (Fig.6). Alla fine della manifestazione, prima di uscire dall’Aula Magna, tutti i partecipanti hanno potuto ammirare le meteoriti esposte e, dietro alle quali, abbiamo voluto suggellare il nostro incontro con una foto ricordo (Fig.7). A conclusione, smorzati i toni dell’ufficialità, abbiamo invitato Giovanni e Gianni a visitare la nostra sede, realizzata in un ampio locale messoci a disposizione dall’IPSIA di Giulianova, divenuto ormai un laboratorio didattico per gli alunni sempre presenti tra noi radioamatori. All’osservatorio astronomico di Gorga ed al suo prezioso staff di ricercatori giunga un fervido ringraziamento per il successo ottenuto dalla nostra manifestazione culturale.