Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amministrazione Comunale esprimono il cordoglio per la scomparsa di Alfredo Paglione. Il Sindaco: “Perdita dolorosissima per il mondo dell’arte e per la Città di Giulianova.”
Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amministrazione Comunale esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Alfredo Paglione, gallerista, mecenate, uomo colto e sensibile, deceduto questa mattina all’età di 86 anni. Con commozione si porgono le più sentite condoglianze alla famiglia. “Conserveremo di Alfredo Paglione un ricordo incancellabile – afferma il Sindaco- Un uomo appassionato dell’arte, del bello e della vita. Aveva scelto Giulianova come sua casa e proprio nell’abitazione di viale dello Splendore aveva posto la sede della sua fondazione, la Fondazione Crocevia. Nel 1997 aveva dato concretezza all’apertura del Mas, il Museo d’Arte dello Splendore, che per anni ha custodito il patrimonio pittorico della città. Oggi vogliano ringraziarlo per l’opera svolta e per l’inestimabile tesoro di stimoli e capolavori donato a Giulianova”.
Alfredo Paglione era nato a Tornareccio (Chieti) il 3 marzo 1936. A lui si devono mostre d’arte negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone e in vari paesi del Sud America. Nel 1963 aveva aperto, a Milano, “Galleria 32”, diventata in pochi anni il punto di incontro e di confronto di artisti e letterati, i più grandi del panorama artistico del secondo ‘900. In quegli spazi hanno esposto le loro opere Attardi, Falconi, Fontana, Guttuso, Levi, Luino, Manzù, Picasso, Pignatelli, Rauschenberg, Sassu, Sughi, Vespignani, e molti altri. In galleria si sono ritrovati autori come Buzzati, Gatto, Montanelli, Moravia, Prisco, Quasimodo, Sciascia, Ungaretti, Zeri.
Al suo Abruzzo ha donato circa 1500 opere di enorme valore artistico.
Giulianova. Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amministrazione Comunale augurano al consigliere Paolo Vasanella di tornare presto in perfetta forma
Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amministrazione Comunale augurano al consigliere Paolo Vasanella di tornare presto in perfetta forma, dopo l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto nelle scorse ore. Vasanella, che ha ricoperto per tre anni e mezzo l’incarico di Presidente del Consiglio comunale, sta bene e lascerà nei prossimi giorni il Maria SS. dello Splendore. “ Le buone notizie che arrivano dal reparto ci rendono felici – scrive il Sindaco – Vogliamo che Paolo sieda presto in sala consiliare, pronto a sostenere l’azione amministrativa e a portare avanti i numerosi progetti che lo hanno impegnato finora”.
“Io, Gianni Schiuma: monologo di un vecchio dj”. Intrattenitore, musicofilo, giullare, Gianni Schiuma si racconterà, venerdì, 25 novembre, al Kursaal, in uno show ironico e travolgente.
“Io, Gianni Schiuma: monologo di un vecchio dj”. Intrattenitore, musicofilo, giullare, Gianni Schiuma si racconterà, venerdì, 25 novembre, al Kursaal, in uno show ironico e travolgente. “ Alle Medie – dice- ero alla Pagliaccetti e le paste andavo a mangiarle al bar Marcozzi. Giulianova, la mia seconda città”. 60 immagini, 47 canzoni, in una serata a cui davvero sarà un peccato mancare. Quarant’anni di musica scorreranno venerdì, 25 novembre, al Kursaal, nello show che Gianni Schiuma proporrà a chi sarà venuto in sala pregustando un revival o semplicemente per trascorrere l’ultimo fine settimana di novembre in un clima di ironica, spassosa leggerezza. Gianni Schiuma, dj, performer, uomo simbolo della movida degli anni d’oro della disco dance, inaugura dunque il suo tour tra Marche e Abruzzo proprio a Giulianova. “Io, Gianni Schiuma: monologo di un vecchio dj” si concluderà a gennaio a Grottammare, dopo aver unito idealmente le regioni che sono state teatro privilegiato di una formidabile carriera. A fare da tramite, ancora, il filo rosso della discomusic, del vinile e della vita notturna, una vita che amava scendere in pista , la pista da ballo, ma senza eccessi e devianze. “Anni impareggiabili, quelli del Why Not – dice proprio Gianni Schiuma – perché irripetibile era l’aria che si respirava in quei giorni. Tornare a Giulianova, oggi, è facile, forse perché con il pensiero, e il cuore, non sono mai partito. La mia prima adolescenza, a dirla tutta, l’ho vissuta qui. Le Scuole Medie le ho frequentate alla Pagliaccetti, ospite, per necessità familiari, del monastero dei Benedettini. Ragazzino, giocavo a calcio con i coetanei sordomuti del Castorani e le paste andavo a mangiarle al bar Marcozzi. A Giulianova vivono tanti miei amici, compagni di una lunga stagione, che non ho mai perso di vista. Due di loro saliranno sul palco, venerdì: pochi passi con me per una passeggiata lungo una vita, la mia, che è stata un tutt’uno con la musica e la voglia di divertire, di coinvolgere tutti, nessuno escluso, anche solo per qualche ora.” Gianni Schiuma è stato Gianni D’Angelo prima che il rogo dello stadio Ballarin, il 7 giugno 1981, gli producesse gravissime ustioni e rivoluzionasse il suo modo di guardare il mondo, gli altri. Prima che gli cambiasse, e non fu un caso, anche il nome. Venerdì sera, in una serata diretta da Manu Latini, racconterà, attraverso se stesso, i cambiamenti delle voglie, dei gusti, del costume di un’epoca. Lo farà con garbo e ironia, lasciando alla platea, come ha sempre fatto, un messaggio positivo, un invito a lasciarsi andare ma non per strafare, a distrarsi restando in equilibrio tra il dire, l’agire e l’essere. “Patrociniamo con soddisfazione questa serata – commenta l’assessore Paolo Giorgini – Gianni Schiuma, prima che un caleidoscopico uomo di spettacolo, è un amico, nostro e della città. Abbiamo con lui un debito di riconoscenza per aver colorato, con uno stile personale, mai esagerato, la gioventù di tante generazioni. Ci piace il segnale che lascerà venerdì sera, quando dimostrerà che l’ascolto, il ballo, l’amicizia e l’incontro, sono molto meglio della navigazione digitale dei ragazzi e degli adulti di oggi”. Inizio dello spettacolo alle 21.30. Biglietti su Ciaotickets.
Giulianova. Federico Montebello, neo consigliere comunale: sono del centrodestra ma entro come indipendente.
Desidero innanzitutto ringraziare chi, nella scorsa tornata elettorale, ha riposto in me la sua fiducia permettendomi oggi di rappresentare la cittadinanza tutta in Consiglio Comunale. Il mio impegno sarà interamente proteso ad essere portavoce dei bisogni reali della collettività. Pur essendo innegabile la mia appartenenza all’area di centrodestra, nella quale intendo rimanere, oggi scelgo liberamente di non identificarmi con nessun gruppo politico presente in Consiglio e perciò mi dichiaro fin da ora indipendente. Tale decisione mi permetterà di valutare in coscienza tutte le proposte e i singoli progetti per il bene della nostra Città.
Federico Montebello
Giulianova. Un immenso Gioxe Narcisi si conferma campione italiano.
Domenica 20 novembre al Biella Forum, un immenso Gioxe Narcisi si conferma imbattibile riconvalidando il suo titolo di Campione Italiano confermando i pronostici che lo ponevano come il grande favorito alle finali Nazionali dei Campionati Italiani di Under 17 di Pesistica Olimpica. L’atleta Abruzzese della scuola di Anselmo e Giulio Silvino del Athlas Teramo, da Campione in carica si aggiudica ancora una volta tutte le tre medagli d’oro in palio, con 232kg di totale olimpico, frutto di uno strappo di 106kg e di uno di slancio da 126kg, completano il podio Samuele Di Marzio argento con 222kg (99-123) e Emanuele Fogar bronzo con 216kg (100-116).
A noi resta una gioia immensa per aver visto consacrarsi un ragazzo dal talento cristallino che infiocchetta questo titolo come regalo più bello nel giorno del compleanno del fratello d’arte Roel Narcisi attuale detentore del titolo Italiano Assoluto, entrambi fratelli d’oro nel sollevamento pesi avendo dato conferma delle loro eccezionali qualità, a breve verranno premiati dal Coni in occasione della festa dello sport.
Giulianova. Editoria: “Rose di Capodanno”, l’ultima fatica editoriale della scrittrice Caterina Falconi con la Vallecchi di Firenze
ROSE DI CAPODANNO. Il romanzo si sviluppa sullo schema caratteristico dei polizieschi, del noir in particolare, con uno sguardo al territorio e al milieu umano che diventa, in un certo senso, co-protagonista. Nella fattispecie, è la Teramo terremotata, che fatica a riprendere quota nella cornice dei palazzi lesionati, a fare da sfondo alla vicenda. Una cittadina emblematica dell’abruzzesità, rassegnata e sarcastica, in cui tutti conoscono tutti e il mistero pare espugnato. Il male indagato ha terribili assonanze con il tema dell’abuso. In particolare, con l’abuso da narcisista maligno, da psicopatico in definitiva, che nella contemporaneità sta conoscendo una virulenza devastante. La narrazione procede pertanto sghemba, con uno sguardo alle dinamiche psicopatologiche sommerse e l’altro orientato sulla superficie, descritta con minuzia anche terminologica. Alla puntualità delle descrizioni e delle norme procedurali, più o meno rispettate nell’inchiesta, fa da contrappunto l’intrusione di elementi di pura fantasia, come la presenza delle Suore Gertrudine, appartenenti a un ordine che non esiste nella realtà. La trama. Un’assistente in un istituto per disabili viene assassinata in circostanze scabrose e con modalità che hanno una loro crudele bizzarria, nel corso di un incontro sessuale clandestino sul posto di lavoro. È la vigilia di Capodanno e la Questura di Teramo è sguarnita di personale, a causa delle festività e dell’influenza. La PM incaricata del caso, un’aristocratica ultracinquantenne di rara bellezza e fiuto investigativo, delega l’ufficiale della squadra mobile con il più alto grado in servizio, l’ispettore capo Vera Ferri, a svolgere l’inchiesta. Tra le due donne, trascorsi affettuosi. Il Magistrato è stata infatti l’amante del padre della Ferri. L’indagine procede con modalità singolari. L’ispettore capo è reduce da una relazione tossica con un narcisista maligno, e ravvisa immediatamente, nel delitto, la mano di uno psicopatico. Ad affiancarla nell’inchiesta, l’ispettore Stella Bellosguardo, angelicata, quasi asessuale, dotata di un surreale senso dell’umorismo; uno psichiatra forense nerd; il commissario Mariano Farandola, momentaneamente “fuori dai giochi” perché infortunato e perdutamente innamorato della Ferri. La scena del delitto è l’istituto di riabilitazione, che ha sede in una vecchia scuola fiancheggiata da una suggestiva serra monumentale adattata a convento, in cui risiedono quattro suore decisamente sui generis: le Suore Gertrudine, che non disdegnano la cura di sé, il maquillage e gli abiti civili. La loro superiora, Madre Maura, ex poetessa e campionessa italiana di tiro alla fionda, sensuale ed enigmatica, è danneggiata, al pari delle consorelle, da un’antica tragedia.
Caterina Falconi, laureata in Filosofia, in oltre un decennio ha pubblicato diversi libri narrativi e di altro genere, facendosi apprezzare come autrice di testi per bambini e ragazzi. Sue molte delle sceneggiature del cartone Carotina Super Bip. Collabora alla Rusconi Libri con la serie dei Giovani Ficcanaso di sua ideazione e riduzioni di grandi classici della letteratura universale, tra le quali la riscrittura della Divina Commedia e Dracula. Ha curato con Francesca Bonafini l’antologia La vita invisibile (Avagliano) ed è autrice di Dammi da bere (Mimep Docete). Nel 2021 è uscita con i romanzi Dimmelo adesso (Vallecchi Firenze) e, al debutto nel noir, La volta di troppo (Clown Bianco, nella selezione del premio GialloLuna NeroNotte).
Giulianova. E’ morto Pasquale Chiappini.
Nella foto:
– Pasquale Chiappini presso la mostra “Giulianova nell’Ottocento. Arte, vita sociale e forma urbana” 15 luglio – 2 settembre 1984 Edificio scolastico “De Amicis”
– “Autoritratto con figure”, 1980. Biblioteca civica “Vincenzo Bindi”
#UNITIPOSSIAMO. Torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani. Anche la memoria di Don Franco Marcone rivive nell’Associazione Dono di Maria Onlus.
Al via a novembre la campagna 2022 declinata su tv, web e stampa
I sacerdoti sono affidati alla generosità dei fedeli per compiere con serenità il proprio compito e lasciano una traccia indelebile anche quando non sono più tra noi.
Come don Franco Marcone, parroco originario di Giulianova, prematuramente scomparso nel 2011, il cui impegno rivive oggi nell’Associazione Dono di Maria Onlus.
Testimoni del Vangelo, ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa. Sono i nostri sacerdoti che si dedicano a tempo pieno ai luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti e si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti.
Le Offerte rappresentano un modo per esprimere il nostro grazie a coloro che non solo rispondono alle molte emergenze innescate dalle crisi sociali ed economiche, ma sostengono quotidianamente i propri fratelli in difficoltà. I nostri preti, infatti, sono sempre al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza.
#UNITIPOSSIAMO è l’hashtag della nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana che intende sensibilizzare i fedeli e si sofferma sul valore della donazione. I sacerdoti non sono i soli protagonisti, ma condividono questo ruolo con l’intera comunità.
“La campagna 2022 fa perno sulla comunità e sul suo valore nella società. Abbiamo pensato che fosse giusto ed efficace dare spazio e visibilità – spiega il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni– non solo ai sacerdoti ma anche a quelle realtà che, grazie ai propri pastori, sono sempre più unite nei valori cristiani, e che senza il loro prezioso punto di riferimento non potrebbero sopravvivere. Lo spot ruota intorno al concetto dell’unione e degli obiettivi che si possono raggiungere insieme.”
Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza Episcopale Italiana https://www.unitineldono.it/unitipossiamo/, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio, web, stampa e racconta, attraverso scorci di vita quotidiana, il ruolo chiave della “comunità”: dalle attività del doposcuola alle partite di calcio nell’oratorio, dall’impegno dei volontari a quello degli anziani, dall’assistenza all’ascolto dei più bisognosi.
Comunità che sono vere e proprie protagoniste, motori delle numerose attività, coese intorno al proprio parroco, un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.
“Amici” da ricordare anche dopo la loro scomparsa per onorarne la memoria. Come è accaduto a Giulianova dove don Franco Marcone, il “parroco buono” era conosciuto per le sue doti umane e spirituali. Nei suoi dieci anni di sacerdozio non si è mai sottratto alla disponibilità e all’aiuto verso i più fragili.
Nato nel 1976 a Giulianova e ordinato presbitero nel 2001, era stato parroco in diverse località della diocesi di Teramo-Atri (Abetemozzo, Poggio Rattieri, Rocca Santa Maria, Tortoreto Lido) lasciando sempre un segno profondo nelle comunità che aveva incontrato e seguito. Scomparso nel 2011, a soli 35 anni, la memoria di don Franco oggi rivive in un progetto portato avanti dalla famiglia che ha donato alla diocesi di Teramo-Atri un immobile che ospita l’“Associazione Dono di Maria Onlus“.
“Si rivolgono a noi per varie richieste di aiuto circa 200 famiglie che corrispondono a 650 persone e il 60% sono italiane – spiega Paolo Massacesi, presidente dell’associazione a Marco Calvarese nel filmato “Una casa dalle porte aperte, nel nome di don Franco” che si può vedere al link https://www.unitineldono.it/le-storie/a-giulianova-la-memoria-di-don-franco-vive-nel-dono-di-maria/–, molte di loro hanno bisogno di lavoro o di un supporto per un’abitazione, altri di aiuto per lo studio oppure di sostegno economico per le utenze. Non mancano nemmeno coloro che si rivolgono a noi per l’assistenza medica ospedaliera”.
L’attività dell’associazione, operante da circa tre decenni nel territorio giuliese, si è inevitabilmente abbracciata con la storia di don Franco. “All’inizio c’erano questi ragazzi – spiega Massacesi – che raccoglievano indumenti e giornali e li rivendevano per donare il ricavato ai più poveri”. Oggi, questa opera caritativa costruita sull’ispirazione di santa Madre Teresa di Calcutta, è ormai una realtà consolidata che coopera in rete con altre importanti presenze del terzo settore operanti sul territorio: Caritas parrocchiale e diocesana, Piccola Opera Charitas e Banco Alimentare.
Il “Dono di Maria” esercita la sua importante funzione di supporto e di carità nella casa dei nonni di don Franco, un luogo del cuore che suggerisce la bellezza di donare e condividere con gli altri, un elemento che ha contraddistinto la vita del sacerdote. “Si è speso fino alla fine per gli altri – sottolinea Eliana Marcone, la sorella – con l’unica finalità di fare la volontà di Dio. Aveva deciso di orientare tutta la sua vita seguendo la figura di Cristo e così ha fatto”. Un solco tracciato che resta vivo nell’azione dell’associazione dove “la preghiera resta il motore della carità”, spiega Massacesi.
Una carità che si fa concretezza dell’aiuto in un territorio segnato anche da una profonda crisi economica. “Siamo felici perché questa realtà è presente quotidianamente – aggiunge Eliana – e quindi opera per aiutare a soddisfare le esigenze di chi ha bisogno”. L’impegno degli oltre cinquanta volontari è semplice e allo stesso tempo di un’importanza straordinaria: “Noi cerchiamo solo – conclude Massacesi – di fare il bene delle persone”.
L’attività dell’associazione è un proseguimento quotidiano della presenza di don Franco e del motto “In Lumine Stellae” – scritta che campeggia anche nell’edificio donato alla diocesi – perché proprio nella luce di Cristo ha vissuto il suo cammino sacerdotale. Lo ricorda anche la madre, Anna Maria Meloni: “La stella che ci deve fare orientare è Gesù, è lui che ci illumina. Questo motto ha mosso interiormente tutta la sua vita”.
Non solo video ma anche carta stampata per la campagna #UNITIPOSSIAMO.
“Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna stampa, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione. Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”.
Sul web e sui social sono previste alcune pillole video “Perché dono”, brevi filmati in cui alcuni donatori spiegano il perché della loro scelta di sostenere i sacerdoti e il rilievo che questi assumono nelle loro vite. Giovani, adulti, anziani con l’obiettivo comune di contribuire a sostenere i nostri preti, figure umili ma straordinarie.
Le Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, sono espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. L’Offerta è nata come strumento per dare alle parrocchie più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.
Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni sacerdote infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il proprio sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario.
Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le offerte permettono di garantire, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno all’attività pastorale dei sacerdoti diocesani. Da oltre 30 anni, infatti, questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento.
Le offerte raggiungono circa 33.000sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa 3.000, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo.
La raccolta storica delle offerte per i sacerdoti destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero
Nella tabella che segue sono raccolti i dati storici sulla raccolta annuale delle offerte per i sacerdoti, destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero (I.C.S.C.) che le distribuisce ai circa 33 mila sacerdoti diocesani, dal 1989 al 2021.
Dati storici sulla raccolta annuale delle offerte per i sacerdoti (Fonte: elaborazione C.E.I. su dati dell’I.C.S.C.)
Anni
Donazioni (migliaia di €)
Numerosità
delle offerte
Numerosità
degli offerenti*
Offerta media
(in €)
1989
13.193
105.704
98.367
125
1990
20.377
175.132
139.821
116
1991
21.232
185.370
143.124
115
1992
23.535
211.138
168.051
111
1993
22.492
189.213
152.362
119
1994
23.736
196.417
163.018
121
1995
22.397
190.057
156.395
118
1996
21.879
203.044
162.825
108
1997
21.773
197.588
155.712
110
1998
21.398
192.072
150.781
111
1999
20.553
189.475
148.049
108
2000
20.031
181.453
143.091
110
2001
19.293
182.634
143.476
106
2002
19.036
182.272
143.215
104
2003
18.326
176.801
140.280
104
2004
18.229
177.890
138.682
102
2005
17.470
169.764
133.411
103
2006
16.369
155.501
122.643
105
2007
16.803
171.544
128.943
98
2008
16.562
160.878
120.607
103
2009
14.908
147.065
114.481
101
2010
14.017
137.319
106.556
102
2011
12.794
126.940
99.207
101
2012
11.837
113.093
88.881
105
2013
11.251
117.272
88.309
96
2014
10.546
110.831
81.996
95
2015
9.687
97.582
71.822
99
2016
9.366
99.906
78.330
94
2017
9.609
102.820
78.176
94
2018
8.801
98.926
74.928
89
2019
2020
2021
7.837
8.718
8.438
85.756
109.983
106.184
66.509
78.853
75.826
91
79
79
*dal 1989 al 2015 sono esclusi i donatori che hanno fatto un’offerta tramite il canale bancario, invece inclusi a partire dal 2016
Conferenza Episcopale Italiana
SERVIZIO PER LA PROMOZIONE
DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
Allegato 2
Il fabbisogno per il sostentamento del clero anno 2021
Nel consuntivo relativo al 2021, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti è ammontato a 521,2 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria.
A coprire il fabbisogno annuo provvedono: per il 16,3% in prima battuta gli stessi sacerdoti, grazie agli stipendi da loro percepiti (per esempio quali insegnanti di religione o per il servizio pastorale nelle carceri e negli ospedali); per il 7,3% le remunerazioni percepite dagli enti presso cui prestano servizio pastorale (parrocchie e diocesi). Il resto è coperto per il 4,8% dalle rendite degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, per il 71,6% dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero attraverso le offerte deducibili per il sostentamento del clero e con una parte dei fondi derivanti dall’8xmille. Nel 2021 le fonti di finanziamento sono state:
Totale (milioni di euro) 521,2 100%
Remunerazioni proprie dei sacerdoti 84,7 16,3%
Parrocchie ed enti ecclesiastici 38,3 7,3%
Redditi degli Istituti diocesani 24,9 4,8%
Offerte per il sostentamento 8,4 1,6%
Quota dall’otto per mille 364,9 70,0 %
Sono stati quasi 33mila i sacerdoti secolari e religiosi a servizio delle 227 diocesi italiane: 30.142 hanno esercitato il ministero attivo, tra i quali circa 300 sono stati impegnati nelle missioni nei Paesi del Terzo Mondo come fidei donum, mentre 2.596 sacerdoti, per ragioni di età o di salute, sono stati in previdenza integrativa.
Conferenza Episcopale Italiana
SERVIZIO PER LA PROMOZIONE
DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
Allegato 3
Modalità per fare un’Offerta per il sostentamento dei sacerdoti
Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione 4 modalità:
1 – Conto corrente postale
Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.
2 – Carta di credito
Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/
Paypal
Si può donare tramite paypal in modo veloce e sicuro selezionando questa opzione sul sito al momento della donazione. www.unitineldono.it/dona-ora/
4- Versamento in banca
Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità.
L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/.
5 – Istituti Diocesani Sostentamento Clero
Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/lista-idsc).
L’offerta è deducibile.
Il contributo è libero. Per chi vuole queste Offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.
Giulianova. Il romano Luciano Marrone (di madre giuliese) ricevuto oggi in municipio dal Sindaco Jwan Costantini.
Giulianova. Marrone ha percorso in 5 anni 200.000 chilometri, dal Polo Sud al Polo Nord, con “Rugida”, Ida Ruggieri, la mamma novantenne nata a Giulianova, scomparsa nel 2015. 200.000 chilometri in 5 anni, in Motorhome, una speciale casa su ruote di fabbricazione americana. Li ha percorsi Luciano Marrone, romano, che, nel suo spettacolare viaggio dal Polo Sud al Polo Nord, lungo l’intero continente americano, ha portato anche la mamma, Ida Ruggieri, 94 anni, nata a Giulianova. La storia di Luciano e della signora Ida, è “entrata” oggi in municipio. Luciano è stato accolto dal Sindaco Jwan Costantini, che ha donato una pergamena ricordo, complimentandosi per un’avventura che, conclusasi nel 2014, ha dell’incredibile. E’ un primato mondiale, infatti, quello di Luciano Marrone, un primato raccontato in un libro, “From ice to ice”, che, oltre al resoconto, contiene 350 foto. L’itinerario, iniziato a Tampa (Stati Uniti) nel 2010, ha toccato Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Belize, El Salvador, Costa Rica, Panama, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Cile, Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay, Guyana Francese, Suriname, Guyana britannica, decine di stati Usa, Canada, Alaska. La tristezza in cui era precipitata nel 2009 Ida Ruggieri, classe 1921, arrivata ragazzina da Giulianova a Roma, è stata spazzata via da un viaggio senza precedenti. Dopo aver perso tre figli in pochi anni, la signora Ida ha scelto infatti di vedere il mondo. Con l’unico figlio vivente, Luciano, ha sfidato il vento, gli uragani, i capricci del clima, le situazioni più impensabili. Quando è morta, nel 2015, Ida aveva visto quasi la metà del mondo e vissuto in cinque anni un’esperienza che pare uscita da un libro di Jules Verne. Luciano Marroni, che a Giulianova ha cercato e trovato le origini della mamma, a partire dall’ indirizzo della sua casa natale, ha raccontato oggi di sé e di “Rugida”, giuliese di ferro, che ha vinto il dolore assaporando le suggestioni della Terra del Fuoco, delle stelle del Perù, del ghiaccio dell’ Alaska.
La signora Giovina Torrieri compie oggi 100 anni. Nell’abitazione di via Tremiti, grande festa per lei, donna altruista e super zia .
Dal Vice Sindaco Lidia Albani gli affettuosi auguri dell’ Amministrazione Comunale. Oggi, 12 ottobre, la signora Giovina Torrieri compie 100 anni. In festa, per lei e per la sua età splendidamente portata, la famiglia, gli amici e tutta via Tremiti. Ha voluto far parte di questo giorno di felicità l’ Amministrazione Comunale che, nella tarda mattinata, ha portato i suoi auguri nella persona del Vice Sindaco Lidia Albani. In un salotto addobbato per l’occasione, c’erano ad accoglierla, con la signora Giovina, il fratello Celestino, la cognata Lucia, nipoti, amici e pronipoti. L’ultimo, Matteo, ha 100 anni esatti meno di lei. La neo centenaria, nata a Cologna il 12 ottobre 1922, è sempre vissuta a Giulianova. Una grande donna, generosa, altruista, indipendente, Giovina è stata soprattutto una grandissima zia. E’ stata lei, infatti, a crescere con amore i nipoti Gabriella e Giuseppe quando suo fratello si è temporaneamente trasferito in Germania per lavoro. Giovina si è sempre mossa in autonomia sui mezzi pubblici. Il suo segreto, una dieta sana, senza fritti e grassi; la cura meticolosa della persona e dell’ abbigliamento. Trascorre oggi la giornata guardando la Tv e, molto religiosa, leggendo il messalino. Il Vice Sindaco ha donato una pergamena e l’ha salutata con molto affetto, complimentandosi per come il traguardo del secolo è stato raggiunto e augurandole ancora cento e cento giorni di serenità e salute.