Giulianova. Scomparsa del Prof. Tentarelli: cordoglio del Sindaco

Il cordoglio del sindaco e dell’Amministrazione comunale per la
scomparsa di Francesco Tentarelli.

Foto: Francesco Tentarelli con gli altri componenti della Commissione per
la toponomastica del Comune di Giulianova (archivio)

“Una grave perdita per Giulianova e per l’intero Abruzzo. Scompare un
uomo di grandissima levatura morale e intellettuale, un amico caro, una
persona garbata e sensibile come poche”. Queste le parole commosse
pronunciate dal sindaco Francesco Mastromauro nell’apprendere la morte
di Francesco Tentarelli, dirigente del Servizio Beni e Attività Culturali
della Regione Abruzzo ed intellettuale di vaglia.
Nato a Giulianova il 26 marzo 1954 e figlio del grande scultore Alfonso,
Francesco Tentarelli si laurea in filosofia all’università di Chieti
specializzandosi quindi in Storia dell’arte all’università di
Urbino. Abilitato all’insegnamento negli istituti superiori e
restauratore, borsista presso l’Istituto italiano di studi filosofici
di Napoli, dopo aver insegnato nei licei scientifici e classici della
provincia dal 31 dicembre del 1988 è funzionario al Comune di Teramo. Nel
2003 passa alla Regione Abruzzo come responsabile dell’Agenzia per la
promozione culturale di Nereto coordinando dal novembre 2007 la sede di
Teramo e quelle di Giulianova, Nereto ed Atri. Il 24 gennaio 2011 diviene
responsabile dell’Ufficio di Soprintendenza ai beni librari e
biblioteche per assumere quindi, il 19 gennaio 2016, la dirigenza del
Servizio Beni e attività culturali della Regione. Corrispondente
dall’Abruzzo per “Il Giornale dell’Arte” ed autore di numerosi
volumi e saggi, Tentarelli è stato anche direttore tecnico-scientifico del
Polo museale civico di Giulianova, docente della locale Università della
terza età e membro della Commissione per la toponomastica comunale. Il
sindaco e l’intera Amministrazione comunale porgono alla moglie Marisa
Recinelli ed ai figli il più commosso cordoglio.

Foto: Francesco Tentarelli con gli altri componenti della Commissione per
la toponomastica del Comune di Giulianova (archivio)




Giulianova. Cultura in lutto, scompare il Prof. Francesco Tentarelli

Giulianova. Ieri sera (7 gennaio) è scomparso all’Ospedale Civile di Teramo “Mazzini”, all’età di 63anni, il notissimo Dirigente del Servizio Beni e Attività Culturali della Regione Abruzzo, il Prof. Francesco Tentarelli. Laureato in Filosofia e Perfezionamento in Storia dell’Arte, era stato docente di Storia e Filosofia presso i licei scientifici e classici della provincia di Teramo; funzionario responsabile al Museo Archeologico di Teramo; Direttore Tecnico – Scientifico del Polo Museale del Comune di Giulianova; funzionario della Regione Abruzzo come responsabile dell’Agenzia Promozione Culturale di Nereto; corrispondente per l’Abruzzo de “Il Giornale dell’Arte”; funzionario della Regione Abruzzo Responsabile dell’Ufficio Agenzia promozione culturale di Teramo con sedi a Teramo, Nereto, Giulianova e Atri; membro al tavolo di concertazione sui Beni Culturali istituito da Comune di Pescara. www.giulianovanews.it

Francesco Tentarelli FOTO Walter De Berardinis

Era anche apprezzato Restauratore di opere d’arte, realizzando dei seguenti lavori diretti e autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici d’Abruzzo: Restauro del soffitto ligneo XVII sec. dipinto e dorato, mq.700, del santuario dell’Assunta presso Guardia San Framondi (Bn) autorizzato e diretto dalla Soprintendenza ai BBAASS di Caserta anno 1982; Restauro pittorico dell’interno della chiesa di S.Antonio sec. XVIII, in Teramo, anno 1982; Restauro pittorico dell’interno della Madonna delle Grazie sec. XIX e affreschi del refettorio sec. XVI e XVII in Teramo anno 1983; Restauro ciclo di affreschi sec. XVII esistenti nel chiostro del Convento dei SS. Sette Fratelli in Mosciano S.Angelo anni 1983-84; Restauro degli affreschi di S. Anna dei Pompetti VI sec. d.C. e XV sec.– antica Cattedrale in Teramo anno 1985; Restauro affresco sec. XVI ubicato all’esterno della chiesa di S.Antonio in Giulianova, anno 1986; Restauro lapide quattrocentesca (1472) inerente la fondazione di Giulianova, anno 1986; Restauro pittorico dell’interno della cappella e del Santuario di San Gabriele XX sec., anni 1985-86; Restauro pittorico del salone di palazzo Moschetta sec. XVII in Castiglione Messer Raimondo (Te), anno 1988; Restauro cornici secc. XVI – XVII – XVIII della Pinacoteca “V.Bindi” di Giulianova anni 1987-88; Restauro di quadri, manufatti lignei, dorature ecc. vari periodi; Restauro dell’altare ligneo barocco sec. XVII della Madonna della Tibia di Crognaleto 1997; Restauro dell’altare ligneo barocco sec, XVIII della chiesa di Garrano Basso Teramo 2001. giulianovanews.it

Numerosi i suoi contributi e saggi: Con Marroni A., (a cura di ), Domenico de’ Guidobaldi, Avanzi d’ignoto edifizio nell’acropoli di Castrum Novum, in “Aprutium” anno III,n.3,1985 – ristampato in Delle rovine, Edigrafital 1999; Tutela e valorizzazione del patrimonio storico – monumentale di Giulianova, in “Abruzzo oggi” A. VIII,n.5 maggio 1985; Con Marroni A., Artisti giuliesi. L’Ottocento, l’Offficina, Roseto degli Abruzzi 1985; Raffaello Pagliaccetti, in AA.VV., Artisti teramani dell’Ottocento, catalogo mostra Premio Michetti 1986; L’orizzonte post-metafisico dell’opera d’arte, in “Notizie da Palazzo Urbani” Università di Urbino, Istituto di Storia dell’Arte, Urbino A.XVI,n.2 1987 (estratto); Note sulla storiografia artistica di Vincenzo Bindi, in “Notizie dalla Delfico” n.1 1989; R.Pagliaccetti: oltre il Pio IX, in “Notizie Petruziane”, A. 1,n.2, 1989; Con M. De Micheli Raffaello Pagliaccetti, catalogo della mostra, Edigrafital, Teramo 1989; Sulla storiografia artistica di Vincenzo Bindi, Atti della giornata di studi su V. Bindi a cura di Aldo Marroni, C.S.C., Regione Abruzzo 1991; Alfonso Tentarelli, catalogo mostra di scultura, Edigrafital, Teramo 1992; Con Marroni A., La città delle idee. Opere di Luciano Secone, Giulianova 1992; Muzio Muzii, in AA.VV., ( a cura di Enrico Castelnuovo), La pittura in Italia. L’Ottocento, Electa, Milano 1992; La pinacoteca civica “V.Bindi”,in “ABC”,Abruzzo Beni Culturali, marzo aprile 1998; ed anche sul sito internet; In AA.VV., Teramo nell’Ottocento, Istituto poligrafico dello Stato, Editalia,Roma 1997; Ciò che vivo e ciò che è morto nell’arte barocca a Teramo, in AA.VV Duomo di Teramo nel Novecento, Deltagrafica, Teramo 1998; Artisti abruzzesi del Novecento: A.Tentarelli e U. Pagliaccetti, in “Rivista della Madonna dello Splendore”,n.15 aprile 1996; La connoisseurship bindiana tra erudizione e filologia, in V. Bindi, Niccolò di Guardiagrele, Media Edizioni,1999; L’insostenibile leggerezza della forma, in Artifex. La regola dell’arte, Edigrafital, Teramo 2000; L’eredità di Raffaello Pagliaccetti a cent’anni dalla morte, in “Notizie dalla Delfico”, settembre-ottobre 2000; Calendario su R.Pagliaccetti, Deltagrafica, Teramo 2000; (a cura di) Storia di un monumento di Raffaello Pagliaccetti, Teramo 2000; La fortuna critica di R.Pagliaccetti, in catalogo mostra a cura di F.De Santi, Edigrafital, Teramo 2001; L’Ottocento dei depositi. Dipinti inediti della scuola di Posillipo. Catalogo Mostra. Francesco Savini e il restauro delle chiese teramane, Teramo, 2002; I legni sacri, catalogo della mostra, Teramo 2003; Introduzione a Francesco Contaldi, Artisti giuliesi, 1894 ristampa anastatica, 2004; Con Marroni A., Omaggio a Francesco Paolo Michetti, catalogo mostra, Teramo, 2003; Aspetti della committenza pubblica nel Palazzo del Governo di Teramo, in AA.VV., Il Palazzo del Governo, Teramo, 2003; Con A. Marino, Carlo Riccione. Un protagonista del Barocco, Teramo 2005; Melchiorre Delfico e il bello delle arti minori, in AA.VV., Il Palazzo Delfico, Teramo 2005; Le immagini regali. L’estetica religiosa dell’ex voto, in catalogo della mostra, Teramo 2005; Il soffitto ligneo della cattedrale di Campli, Calendario, Pescara 2007; Venanzo Crocetti,: I segni della formazione, testo catalogo manifesto, Teramo 2007; Carlo Riccione e il baldacchino di Atri, in Catalogo del Museo Etnografico di Atri, Castelli 2008; Illuminare l’Abruzzo. Manoscritti miniati tra Medioevo e Rinascimento, con A.Tomei, G.Curzi e F. Manzari, Carsa, Pescara 2012. Ha inoltre pubblicato numerosi articoli sulle riviste: “Aprutium”, “Notizie dalla Delfico”, “Italia Francescana”, “ “Abruzzo Oggi”, “Il Giornale dell’Arte” ecc. giulianovanews.it

Con ogni probabilità i funerali si svolgeranno nella mattinata di martedì 9 gennaio. Alla Sig.ra Marisa e i loro due figli le condoglianze del nostro direttore e della redazione de giulianovanews.it




Giulianova. Liberato Barlafante, il Fante tornato per la Patria.

Liberato Barlafante, il fante tornato per la Patria. Nasce a Giulianova il 20 ottobre 1886, alle ore 16:30, nella casa posta in Via Madonna, al civico 26, da Antonio (Giulianova, 6 maggio 1847) e Maria Giuseppe Attili (Giulianova, 1858 / Brasile, 29 xxxx 1910). Due giorni dopo viene registrato all’anagrafe dall’Assessore anziano, Ing. Giuseppe De Martiis e dai testimoni: il 41enne Raffaelle Dal Nunzio e il 33enne Emidio Paolone, entrambi proprietari. La Famiglia Barlafante era numerosa, oltre a Liberato, erano nati altri 7 figli: Splendora, 1882; Domenico, 1884; Pasquale, 1885; (il già citato Liberato 1886); Raffaele, 1888; Maria Amalia, 1890; Scolastica, 1893 e Ottavio, 1897. Grazie al contratto firmato il 23 marzo 1901 dal governo dello stato di San Paolo e Josè Antonio Dos Santos, si aprono le porte alla famiglia Barlafante per emigrare in Brasile. Grazie al nuovo decreto “Prinetti” del 1902, per gli italiani in cerca di fortuna e per non essere ricattati dai possidenti delle Fazendas di caffè, vengono applicate delle severe normative circa il pagamento anticipato di tutto il viaggio. Nei primi di gennaio del 1902 l’intera famiglia giuliese (10 persone) parte alla volta di Genova. Prendono posto sulla nuovissima nave mercantile-passeggeri “Orléanais” (varata nel 1901) della Société Générale des Transports Maritimes à Vapeur (SGTM – fondata nel marzo 1865 da Paulin Talabot (1799-1885)). Il 30 gennaio 1902, dopo circa 20 giorni di navigazione, arrivano al porto di Santos in Brasile con destinazione la città di Dobrada, nello stato di San Paolo. All’ufficio immigrazione verranno registrati con il numero di famiglia 1465: Antonio, 54anni; Maria, 44anni; Splendora, 20anni (si sposerà con Michele Cianchini nato il 9 ottobre 1884); Domenico, 18anni; Pasquale, 16anni (poi emigrerà in Argentina); il già citato Liberato, 15anni; Raffaele, 13 anni (emigrerà in Argentina, poi tornerà a Giulianova per sposarsi con Maria Giuseppa Galiffa (1896) il 31 luglio 1919 ed infine si trasferirà a Columbus in Ohio USA); Maria Amalia, 11 anni (nata il 13 agosto 1890/2 luglio 1961, si sposerà con Pietro Zecchinel nato il 12 maggio 1883, andrà a vivere a Monte Alto); Scolastica, 9anni (si sposerà con l’altro fratello Cianchini) e Ottavio, 5anni (si sposerà con Paloni ed andrà a vivere a Fernandopolis). Insieme alla famiglia Barlafante si unisce anche la famiglia di Sante Marinelli e la moglie Rosa Mantoni ed i figli: Marianna, Gioacchino, Stella, Giuseppe, Albinia e Umberto. Per loro si aprirà una dura vita nelle fazendas di caffè del possidente Elisiário Ferreira de Camargo Andrade (Campinas, 1847 – fondatore dell’omonimo comune Elisiário dello stato di San Paolo).

Nel 1906 il distretto militare di Teramo convoca Liberato a visita di leva ma non si presenta perché all’estero e successivamente viene denunciato al Tribunale Militare di Ancona per diserzione.  Il 31 agosto 1914 (la 1° G.M. in Europa era scoppiata il 28 luglio 1914), tornato in patria dal Brasile, si presenta spontaneamente al distretto militare di Teramo per assolvere agli obblighi di leva; viene giudicato abile al servizio con le seguenti caratteristiche: alto 1,68 e torace 0,90, capelli castani e ondulati; occhi castani e colorito bruno. Il 1 settembre viene chiamato alle armi e il 2 giunge al 25° Reggimento Fanteria – Brigata Bergamo – 2 compagnia zappattore. Allo scoppio della 1° G.M. in Italia, la leva ordinaria, si tramuta in chiamata alle armi e il 24 maggio 1915 parte dalla sede di pace di Teramo per il fronte in Val Judrio. I primi mesi di combattimento, con notevoli perdite, i due reggimenti si attestano sul Santa Lucia e Santa Maria. Il 16 agosto, l’intera 7° divisione, attacca la collina del Santa Lucia fino a quota 588. Alle ore 14:00, durante l’ennesimo scontro, muore all’età di 28anni, il fante giuliese, uno dei 1600 morti tra i soldati della brigata da agosto a ottobre. Verrà sepolto sulle alture del Santa Lucia. A sottoscrivere l’atto di morte nel registro dello stato civile del suo reggimento saranno: il Caporale Paolo Brandini, il fante Giorgio Morre e il Sottotenente Leosi D’Angiò. La notizia ufficiale della sua morte arriverà a Giulianova il 20 ottobre 1916, un anno dopo la sua scomparsa, tramite il Ministero della Guerra da Roma. #unitiperlapatria

Sarebbe utile, per capire lo stato d’animo di questi ragazzi tornati dall’Argentina, Brasile e America del nord, per combattere contro gli austro-ungarici, vedere il film “Noi Eravamo” di Leonardo Tiberi, distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà S.r.l. nel 2017.

Tre le medaglie alla memoria del giovane giuliese, nonostante il suo foglio matricolare risulti incompleto in alcune parti: guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con un solo anno di guerra 1915; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria; Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918. Il suo nominativo compare nell’Albo d’Oro dei militari italiani caduti della Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”.

Liberato Barlafante

 

I Salmi della Patria di Francesco Manocchia stampato nel 1921

 

Walter De Berardinis

Liberato Barlafante




Giulianova. Prima guerra mondiale: Augusto Angelozzi, il marinaio morto alla fine del conflitto.

Augusto Angelozzi nasce a Giulianova il 10 agosto 1895 alle ore 4,30 in Via Porta Marina al civico 30, da Vincenzo Angelozzi e Splendora Maradonna. Solo il 14 agosto sarà registrato dalla 28enne levatrice Rachele Angelozzi alla presenza dei testimoni: il 43enne benestante Emidio Paoloni, il 46enne guardia municipale Girolamo De Benedictis e dell’Assessore più anziano Apollo Caravelli in sostituzione del Sindaco Francesco Acquaviva. Nel 1913, alla visita di leva, viene assegnato come marinaio alla Regia Marina Militare del compartimento di Ancona ed entra il 27 ottobre 1914. Finita la guerra, per le gravi patologie contratte al fronte, verrà messo in pensione. Il 22 agosto 1921, alle 11,30,  si unisce in matrimonio con Addolorata Addazi davanti al Sindaco, Giuseppe De Bartolomei.

Lapide del Duomo dove manca il nome di Augusto Angelozzi

La 19enne Addolorata Addazi era figlia di Pasquale Addazi e Carmina Feliciani. Presenziarono come testimoni: il 28enne agricoltore Giuseppe Di Massimantonio e il 63enne Giuseppe Di Giuliano. Il 21 gennaio 1933, ore 15,00, all’età di 37anni, morirà a Giulianova nella casa posta in Corso Garibaldi. Sarà il 28enne muratore Flaviano Addazi (cognato) e il 45enne giardiniere Francesco Di Donato a comunicare la scomparsa al comune LL presenza di due testimoni: il 58enne bracciante agricolo Giovanni Lamolinara e il 33enne bracciante agricolo Giovanni Di Donato.

I Salmi della Patria di Francesco Manocchia stampato nel 1921

Anche se non è presente nell’Albo d’Oro dei caduti della prima guerra mondiale e sulla lapide posta sulla facciata del Duomo di San Flaviano, fu proprio l’amico e concittadino giuliese, il giornalista Francesco Manocchia, a ricordare il povero Augusto nella 5° ristampa de “I Salmi della Patria” in occasione del 4 novembre 1935 stampato dall’editore catanese Giuseppe Intelisano.

Parte del libro I Salmi della Patria di Francesco Manocchia

Se i famigliari sono in possesso di documenti, foto e lettere, possono contattarmi all’indirizzo mail

walterdeberardinis@gmail.com

Walter De Berardinis

Corona sul Duomo di San Flaviano




Giulianova. Prima guerra mondiale: Umberto Luigi Leopoldo Albani un cannoniere nella grande guerra

Umberto, Luigi, Leopoldo Albani, nasce il 22 novembre 1894 a Giulianova in Via del Corso al civico 11 dal 40enne calzolaio Francesco e dalla calinga Adelaide Di Carmine. Solo il 26 novembre sarà registrato all’anagrafe alla presenza di due testimoni: Emidio Paolone 42enne benestante e Raffaele Del Nunzio 46enne proprietario. Nella visita di leva della sua classe 1894 a Teramo viene spostato nella classe 1895 per poi fare la leva nella Regia Marina Militare il 20 ottobre 1916. Giungerà al corpo il 27 ottobre 1916 con la qualifica di marinaio semplice. Era alto 1,72, occhi e capelli castani, sapeva leggere e scrivere, di professione pescatore. Il 30 dicembre 1916 passa ad allievo cannoniere e il 1 luglio 1917 passa cannoniere scelto ed il 7 agosto 1919 viene congedato.  Nello stesso anno entra nelle Ferrovie italiane a Pescara. Il 27 dicembre 1920 si unisce in matrimonio a Castellamare Adriatico (Pescara) con Sennura Pierina Patricelli. Dopo pochi anni, la moglie, morirà per malattia. Il 1 maggio 1925, forse per le condizioni di salute, viene assegnato al Corpo reali equipaggi del genio ferroviario per poi passare impiegato ferroviario il 20 ottobre 1929 a Pescara. Il 10 marzo 1928, a Giulianova, si unisce in matrimonio in seconde nozze con la 26enne giuliese Elena, Rosina, Giulia De Lucia alla presenza di due testimoni: il 29enne proprietario Concetto Ciafardoni e il 51enne commerciante Giulio De Martiis, oltre al delegato del Podestà, Domenico Maggi. Purtroppo non abbiamo trovato la data precisa di morte, ma dopo pochi anni morì a Pescara, oggi il suo nome è sulla lapide dei caduti posta sul Duomo di San Flaviano.

Purtroppo il suo nome non compare nell’Albo d’Oro della prima guerra mondiale e neanche nei Salmi della Patria di Francesco Manocchia, quasi sicuramente l’iscrizione sulla lapide giuliese deve intendersi come marinaio con gravi patologie contratte durante i quasi 4 anni di guerra. Altro problema riscontrato nel redigere la sua biografia sono la mancanza di dati certi sul curriculum militare della marina militare ad oggi introvabili.

I famigliari posso mettersi in contatto con il sottoscritto per ampliare la sua biografia

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Umberto Luigi Leopoldo Albani sulla lapide di San Flaviano

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia




Giulianova. Prima guerra mondiale: Biagio Abbondanza, disperso nella conquista del Monte Asolone (1.520 m.)

Biagio Abbondanza - foto Walter De Berardinis
(C) Biagio Abbondanza – foto  (R) Walter De Berardinis

In ricordo dei nostri caduti nella 1° guerra mondiale

Giulianova. Il soldato Biagio Abbondanza nasce a Giulianova il 2 febbraio 1883, alle ore 20:15, da Pasquale Abbondanza e Vincenza D’Ilio, entrambi agricoltori; sarà la stessa levatrice o/e mammina, Costanza Angelozzi, a dare la notizia in Comune per la registrazione del nascituro. Biagio, il 5 aprile 1913, nella vicina Mosciano Sant’Angelo, si unirà in matrimonio con Maria Crocetta Stipa. Nel 1901, nel distretto militare di Teramo verrà giudicato prima rivedibile e poi idoneo per il servizio di leva per la sua classe 1883, così verrà descritto: alto 1,54, capelli e occhi castani, di professione agricoltore, illetterato, idoneo con matricola 12490. Nel 1914 arriva la primogenita Splendora Abbondanza, nata il 26 febbraio 1914 a Mosciano Sant’Angelo poi trasferitasi a Morro D’Oro ed il 30 dicembre 1935 si sposa a Giulianova con Alfredo Gorgoretti.  Il 14 luglio 1915 nasce la secondogenita Carmina a Montepagano (Roseto degli Abruzzi) anche lei si trasferisce con la famiglia a Morro D’Oro, poi il 28 agosto 1923 tornerà a Giulianova. Intanto Biagio il 30 marzo 1916 viene messo rivedibile; il 5 maggio è lasciato in congedo illimitato; il 10 luglio parte per il fronte; il 29 luglio entra nel 59° reggimento di fanteria di stanza a Civitavecchia – parte della Brigata Calabria; il 7 novembre è in zona di guerra con la compagnia 353° mitraglieri Fiat con la dotazione della “Villar Perosa”, una pistola mitragliatrice – denominazione ufficiale. FIAT modello 1915.

(C) Walter De Berardinis - Foto Ufficiale dei caduti giuliesi
(C) Walter De Berardinis – Foto Ufficiale dei caduti giuliesi degli anni ’20

Dall’inverno del 1916 e fino al 13 gennaio 1917 parteciperà alla conquista di Cima Lana. Dal 13 gennaio 1917 viene spostato nella Brigata Caltanisetta e successivamente nel 21° reggimento di Fanteria della Brigata Cremona. Da questo momento in poi parteciperà alle battaglie per conquistare: l’Altipiano di Asiago; in particolar modo il Monte Ortigara e Monte Rasta; poi l’Altipiano della Bainsizza e Podlaka. Il 17 aprile 1917 nascerà il terzogenito Raffaele a Montepagano (Roseto degli Abruzzi) e successivamente si trasferisce con la madre a Morro D’Oro. Nel gennaio 1918, agli ordini del Colonnello Enrico Chiodi, inizia l’offensiva del Monte Asolone, ma dopo pochi giorni, nonostante l’alto valore dimostrato dal 21° e 22° reggimento fanteria, gli uomini devo arretrare. Purtroppo, nel combattimento del 14 gennaio 1918, il nostro Biagio Abbondanza, muore e rimane sul campo colpito da mano nemica. Il corpo non verrà mai più ritrovato. Oggi, il suo nome è iscritto nell’Albo d’Oro “Abruzzo e Molise” – (Vol II) del 1927 – Province: AQ – CB – CH – TE, Pagina: 1, Sub in Pagina:5, custodito presso l’Archivio di Stato di Teramo; sul monumento dei caduti posto sulla facciata del Duomo di San Flaviano; nella ristampa del libro di Francesco Manocchia “Quando C’Era la Guerra” della Artemia editrice e nella foto ufficiale stampata dopo la fine della guerra, edizioni degli anni ’20, ma solo il nome.

Abbondanza Biagio aveva anche una sorella, Mariagrazia Abbondanza, nata a Giulianova il 21 gennaio 1888, sposata con Pietro Di Pancrazio il 2 febbraio 1908 a Giulianova, poi morta il 9 maggio 1936.

Alla memoria, Biagio, è stato insignito della medaglia interalleata della Vittoria con Regio Decreto numero 1918 del 16 dicembre 1920; della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia con Regio Decreto 19 ottobre 1922 numero 1362; della medaglia a ricordo delle Guerre 1916-1917-1918 istituita con Regio Decreto del 21 agosto 1920 numero 563.

 

Ps. Se qualcuno conosce gli eredi di questo soldato può mettersi in contatto con il sottoscritto

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Monumento della Prima Guerra Mondiale a Giulianova
Monumento della Prima Guerra Mondiale a Giulianova

 

Questo è il primo caduto in ordine alfabetico, seguiranno altri medaglioni dedicati ai caduti giuliesi di tutte le guerre.

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia




Giulianova. Prima guerra mondiale: Sabatino Acquarola, soldato morto a Lonigo (Vicenza) per malattia

 

Sabatino Acquarola, morto e dimenticato dalla sua città

Di Walter De Berardinis

Soldato Sabatino Acquarola del 130° reggimento Fanteria

Giulianova. Sabatino Acquarola nasce a Giulianova il 29 marzo 1883 alle 9,14 nella casa posta in Via per Mosciano al civico 44, dal papà Luigi (27enne) e la mamma Filomena Scrivani entrambi agricoltori; saranno Francesco Tribuiani, sarto (24enne) e il custode Filippo Di Marco (32enne) a testimoniare in comune l’avvenuta nascita. Nel 1901 viene inserito dal Sindaco, Francesco Ciafardoni, nella lista di leva ed inviato a visita nel Distretto Militare di Teramo (numero 10). Così verrà descritto dalla commissione medica: alto 1,58, capelli e occhi castani, illetterato ed inserito nella lista leva della classe 1883 al numero 300.

libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18

Il 4 luglio, dopo tre anni di leva, viene posto in congedo illimitato. Intanto conosce e sposa Splendora Nepa e decide di emigrare fuori dall’Italia; arriverà negli USA il 19 ottobre 1908, partito da Napoli con la nave passeggeri Indiana con il numero 101845050580 e cuccetta numero 336. . Richiamato alle armi per la mobilitazione del R.D. del 22 maggio 1915 – circolare 370 del G.M. e 394 del 1916 non si presenta il 10 luglio 1916 perché all’estero. Solo il 12 agosto si presenterà nella sede del corpo, ma pochi giorni viene mandato in licenza straordinaria di convalescenza di 60 giorni in seguito a rassegna. Il 19 ottobre si presenta al Distretto Militare per poi essere destinato alla sede di pace del 82° reggimento fanteria – Brigata Torino. Dopo alcuni mesi di addestramento, il 7 marzo 1917 giunge al fronte unendosi al 130° reggimento fanteria (deposito 81° fanteria) – Brigata Perugia, nei settori tra Monti Zebio e Colombara, nella zona del vicentino. Probabilmente, il soldato Sabatino Acquarola, contrare una malattia per cui verrà trasportato nelle retrovie dove morirà nell’Ospedale Civile di Lonigo il 24 maggio 1917, all’età di 34anni, poi sepolto nello stesso comune. Oggi viene ricordato nel libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18; nella foto degli anni ’20 “Eroi caduti per la patria” e nel libro di Francesco Manocchia “Quando c’era la guerra”. Per una serie di errori di trascrizioni e dimenticanze dell’epoca, non fu mai citato nella lapide dei caduti posta sulla facciata ovest del Duomo di San Flaviano. Con questo articolo spero di aver riparato questa grave lacuna. Continua…..

Walter De Berardinis

Gli eredi posso contattarmi walterdeberardinis@gmail.com

Lapide del Duomo di San Flaviano . prima colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Lapide del Duomo di San Flaviano . Seconda colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Il soldato Sabatino Acquarola è stato insignito della medaglia interalleata della Vittoria con Regio Decreto numero 1918 del 16 dicembre 1920; della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia con Regio Decreto 19 ottobre 1922 numero 1362; della medaglia a ricordo delle Guerre 1916-1917 istituita con Regio Decreto del 21 agosto 1920 numero 563.

 

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

 




Giulianova. A “libri e tazze” il nuovo volume di Rossanna Angiolini e Ludovica Rucci.

 

Per la rassegna “Libri e tazze”, il 10 dicembre, alle ore 21, nel Bar Las Vegas di Giulianova Lido si terrà la presentazione del libro di Rossanna Angiolini e Ludovica Rucci dal titolo “tra Me e Te”.

locandina rossana angiolini

Il volume, scritto insieme da madre e figlia, rispettivamente Rossanna e Ludovica, condensa uno scambio trepidamente umano strutturato su ascolti ed accoglimenti che è senz’altro dialogo ma anche e soprattutto trasmissione dell’esperienza femminile mettendo al centro la famiglia ed i suoi valori,

A dialogare con le autrici, i giornalisti Azzurra Marcozzi e Sandro Galantini.

L’iniziativa culturale, che prevede anche degustazione di the, tisane o caffé accompagnati da una selezione di biscotti e crostate, è della Libreria Ianni di Giulianova.




Giulianova. Scompare Pierino Stacchiotti, storico dirigente sportivo del Giulianova dei tempi d’oro

L'immagine può contenere: 9 persone, persone che sorridono, persone in piedi

Asd Giuliesi per sempre

12 h

E’ MORTO PIERINO STACCHIOTTI

SE N’E’ ANDATO PIERINO STACCHIOTTI, IL VICE PRESIDENTE DELL’EPOPEA DELLA GLORIOSA STORIA DEL GIULIANOVA CALCIO NELL’ERA DELLA PRESIDENZA DELL’INDIMENTICATO TIBERIO ORSINI, DI CUI FU ANCHE GRANDE E INSEPARABILE AMICO. L’ERA IN CUI NACQUE IL SETTORE GIOVANILE DEL GIULIANOVA CHE AVREBBE VINTO SCUDETTI NAZIONALI E SAREBBE DIVENTATO ANCHE UN MODELLO IN ITALIA, E L’ERA IN CUI IL GIULIANOVA CONSEGUI’ LA PROMOZIONE IN SERIE C NEL 1971 SFIORANDO ANCHE QUELLA IN SERIE B NEL 1972/73 CON LA SQUADRA GUIDATA DA GIBI’ FABBRI.UN GRANDE DIRIGENTE E UN AVVEDUTO IMPRENDITORE, IL RE DELLE BICICLETTE. STACCHIOTTI AVEVA 90 ANNI, I FUNERALI LUNEDI’ ALLE 14,30 NELLA CHIESA DI SAN PIETRO A GIULIANOVA LIDO.
“GIULIESI PER SEMPRE”, IN MANCANZA DI PAROLE NELL’ESPRIMERE IL PROFONDO DOLORE E CORDOGLIO AL FIGLIO LUIGI E ALL’INTERA FAMIGLIA STACCHIOTTI, LO VUOLE RICORDARE CON QUESTA FOTO MENTRE PIERINO TAGLIA IL NASTRO DELL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE IL 19 APRILE 2014.
UN FORTE ABBRACCIO, GRANDE PIERINO

IL PRESIDENTE ALFREDO BARNABEI E TUTTA L’ASD GIULIANOVA CALCIO “GIULIESI PER SEMPRE”

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Giulianova. Editoria. Il 2 dicembre in Sala “Buozzi” presentazione del libro di Adriana Viglione Massi.

Sabato 2 dicembre, alle ore 17 in Sala “Buozzi”, verrà presentato
il nuovo volume di Adriana Viglione Massi dal titolo: “Elietta racconta. I
miei primi ottant’anni” (Artemia Nova Editrice).
Alla presentazione prenderanno la parola la demo-etno-antropologa
Alessandra Gasparroni, il giornalista Sandro Galantini, che ha firmato la
prefazione al volume, e lo scrittore Mattia Albani. Sarà presente
l’Autrice.

Adriana Viglione Massi

Adriana Viglione Massi è nata a Milano dove ha trascorso la sua prima
giovinezza e compiuto i suoi studi. Nel 1960 si è trasferita a Giulianova,
dove tuttora risiede. E’ vincitrice di premi letterari e si è classificata
nelle prime posizioni in alcuni concorsi, tra i quali nel 2010 il Premio
Letterario Nazionale “Circe-Una donna tante culture”.
La manifestazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale.