Sopravvissuto allo sterminio: una storia di vita e di lotta

EVENTO COMMEMORATIVO in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA:

Sopravvissuto allo sterminio: una storia di vita e di lotta

Incontriamo “Bacio” Emilio Capuzzo sfuggito in modo rocambolesco al trasferimento nei campi di concentramento nazifascisti

http://www.peacelink.it/pace/a/43938.html

EVENTO COMMEMORATIVO in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA:

Sopravvissuto allo sterminio: una storia di vita e di lotta

Incontriamo “Bacio” Emilio Capuzzo sfuggito in modo rocambolesco al trasferimento nei campi di concentramento nazifascisti.

Proiezione del Film “I carnefici” di Daniele Biacchessi.

A seguire, incontro con il Partigiano Ex Deportato Emilio Bacio Capuzzo

SABATO 28 GENNAIO 2017 ore 16.00 a SAN GIULIANO MILANESE

Sala Previato, Biblioteca San Giuliano Milanese, piazza Della Vittoria n. 2

con Daniele Biacchessi, Tiziana Pesce, il Partigiano Emilio Bacio Capuzzo, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, il Partigiano di San Giuliano Milanese Domenico Pelosi e la staffetta Amelia Sibra ai quali verrà consegnato un riconoscimento.

GIORNO DELLA MEMORIA

Organizzazione ANPI Sezione Gisella Floreanini – San Giuliano Milanese

 

Da un Progetto interculturale a un libro che narra la storia di un Partigiano, Emilio Bacio Capuzzo. Per Non Dimenticare.

Mosaico di Pace – “Un Racconto di Vita Partigiana”- Recensione di Alessandro Marescotti

La Rivista Mosaico di Pace, promossa da Pax Christi, fondata da Don Tonino Bello e diretta da Padre Alex Zanotelli, propone una Recensione di Alessandro Marescotti al libro “Un Racconto di Vita Partigiana” di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

“Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del Partigiano Emilio Bacio Capuzzo”

Recensione di Alessandro Marescotti

Edizioni Mimesis, Milano-Udine, 2012

www.mimesisedizioni.it

 

Questo libro raccoglie la testimonianza di vita di Emilio Bacio Capuzzo, protagonista della lotta contro il nazifascismo nel milanese. La narrazione individuale è collocata nell’ambito della storia complessiva della Resistenza Italiana, a cui il libro dedica ampio spazio ricostruendo prima il periodo dell’antifascismo dalle origini all’8 settembre 1943 e poi la sequenza delle stragi nazifasciste dal 1943 al 1945. Siamo quindi in presenza di un libro di ampio respiro, molto dettagliato, dal taglio per certi aspetti storico-didattico. E infatti rientra nel progetto “Per non dimenticare” che è promosso dai due autori: Fabrizio Cracolici e Laura Tussi. Il primo è presidente dell’ANPI di Nova Milanese (MB). Laura Tussi è invece docente, giornalista e scrittrice di libri di pedagogia interculturale, tra cui l’ultimo “Educazione e Pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale”, edito anch’esso da MIMESIS. Il progetto in questi anni ha coinvolto molte persone e associazioni, dando vita a diversi incontri. Il libro rende conto di tale percorso e nella parte finale raccoglie varie testimonianze, prima fra tutte quella di Moni Ovadia, finalizzate a porre attenzione sulla attualità della Resistenza.

La parte più toccante del libro è proprio quella sulla storia del partigiano Emilio Bacio Capuzzo, nato in provincia di Padova nel 1926 e trasferitosi a Nova Milanese nel 1938. Figlio di un operaio socialista che non aveva voluto fare la tessera al Partito Fascista, Emilio Bacio Capuzzo si aggregò nel 1944 ai GAP, i gruppi partigiani, dopo una esperienza di lavoro in fabbrica. Conosce anche la deportazione nel lager di Bolzano. La sua è stata una vita difficile, avventurosa, e questo libro serve a comprendere e a testimoniare come la storia dell’Italia sia stata cambiata proprio da persone determinate e coerenti come lui. E’ giusto dedicare a queste persone un libro, in modo che anche i giovani oggi sappiano che cambiare la storia è possibile, anche con il sacrificio personale.

Laura Tussi, nella sua prefazione, evidenzia “l’attualità dei valori sociali e dei diritti civili e umani di cui occorre continuamente fare memoria” e offre della Resistenza una chiave di lettura soprattutto morale e pedagogica, in modo da aprirla alle nuove forme di resistenza, che oggi sono quelle – sottolinea – della lotta alle mafie, alle guerre, all’intolleranza.

 

Alessandro Marescotti – Presidente di PeaceLink, telematica per la Pace.

www.peacelink.it

a.marescotti@peacelink.it

Note:

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1371835537.htm

Allegati

Da un Progetto interculturale ad un libro che narra la storia di un Partigiano, Emilio Bacio Capuzzo. Per Non Dimenticare.

Note:

su NUOVA INFORMAZIONE INDIPENDENTE:
http://www.ninin.liguria.it/2017/01/10/leggi-notizia/argomenti/cultura-2/articolo/sopravvissuto-allo-sterminio-una-storia-di-vita-e-di-lotta.html

su NUOVA RESISTENZA:
http://www.nuovaresistenza.org/2017/01/11/sopravvissuto-allo-sterminio-una-storia-di-vita-e-di-lotta/

su ILDialogo.org:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1484085927.htm




Con Vittorio Agnoletto e Daniele Biacchessi – Le nuove R-esistenze

ARCI Scuotivento MONZA e ANPI NOVA MILANESE presentano il Libro/Dvd:

Giovanni Pesce. Per non dimenticare con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

http://www.peacelink.it/pace/a/42766.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

Giovanni Pesce. Per non dimenticare con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

Presentazione con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici,

Laura Tussi

 

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

In collaborazione con ANPI Nova Milanese

ARCI Scuotivento – Via Monte Grappa, 4B MONZA

Giovedì 25 Febbraio 2016 ore 21.00

Presentazione del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” MIMESIS Edizioni, Sesto San Giovanni- Udine 2015

 

“Nel suo intervento al nuovo congresso dell’ANPI, lei disse che la libertà e la democrazia non si conquistano una volta per sempre, ma si mantengono giorno per giorno. Cosa potrebbe dire ai giovani di oggi a tale riguardo? secondo lei vi sono analogie tra questi atti terroristici e il movimento della Resistenza?

 

Credo che la lotta per la libertà, la lotta per migliorare le condizioni economiche, sociali è la lotta che non può essere stata ultimata e conclusa con il 25 Aprile 1945. È vero. Il 25 Aprile rappresenta la libertà, nel nostro Paese: ha rappresentato un avvenimento storico nella società italiana e credo che una gran parte di noi non si siano fatti delle illusioni. Sapevamo che dovevamo continuare la lotta, perché le forze conservatrici e reazionarie furono sconfitte il 25 Aprile, ma non avevano deposto le armi. E abbiamo visto subito, dopo la Liberazione, il tentativo del processo alla Resistenza, il tentativo di coloro che erano stati epurati, di ritornare ai posti e alle responsabilità della vita politica, economica e sociale e vedevamo ogni giorno di più come le forze conservatrici e moderate prendevano posizioni contro le forze della sinistra. La battaglia è una lotta continua fatta di intelligenza, di coraggio, di responsabilità e capire e individuare in che modo si deve portare avanti la lotta nell’interesse del popolo italiano. Questo è uno degli aspetti fondamentali. La reazione e le forze conservatrici e moderate tentano sempre di passare all’offensiva e noi le possiamo bloccare e dare loro scacco matto, se c’è questa azione continua di intelligenza unitaria, non soltanto delle nuove generazioni, ma anche della classe operaia e della maggioranza del popolo italiano. Per quanto riguarda oggi, tra terrorismo e partigiani non vi è nessuna analogia. I terroristi sono uomini e giovani isolati dalle masse, che non hanno il consenso delle masse. Capisco che ci sono molti giovani disillusi, perché senza prospettive, disorientati, che possono anche scendere talvolta in azioni, in prese di posizione che non coincidono con l’interesse della classe operaia e del popolo italiano. Posso capire il loro malcontento, la loro sfiducia contro il governo e contro le istituzioni, ma non posso concepire le loro azioni. Bisogna denunciare con tutte le nostre forze il terrorismo che pensa di risolvere e affrontare i problemi della società italiana attraverso azioni individuali criminose, perché è questo che noi abbiamo portato a conoscenza del popolo italiano. Se cerchiamo di individuare chi hanno colpito i terroristi, la stragrande maggioranza degli uomini che sono stati colpiti dal terrorismo, sono uomini che rappresentavano un elemento di unità e di progresso nella società italiana e volevano collaborare con le forze di sinistra, per portare a compimento gli ideali della lotta di Liberazione. Allora non si può pensare, come alcuni hanno tentato, di fare un’analogia tra terrorismo e partigiani. I partigiani hanno sempre combattuto con coraggio, con entusiasmo, con intelligenza, con un alto senso di responsabilità, con l’aiuto, il plauso e la collaborazione della popolazione italiana. Il terrorismo lo vediamo isolato e i terroristi hanno la condanna, il disprezzo della stragrande maggioranza della popolazione italiana: quindi nessuna analogia tra i terroristi e i Partigiani.”

Archivio Storico – Città di Nova Milanese. Fonte:

Videointervista inedita a Giovanni Pesce, Aprile 1983

Tratto dal Dvd/Libro:

Giovanni Pesce. Per non dimenticare, a cura di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi.

Con i contributi di:

Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce.

Mimesis Edizioni 2

Allegati

Vedi anche

  • BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

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Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

In collaborazione con ANPI Nova Milanese

ARCI Scuotivento – Via Monte Grappa, 4B MONZA

Giovedì 25 Febbraio 2016 ore 21.00

Presentazione del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” MIMESIS Edizioni, Sesto San Giovanni- Udine 2015

 

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Libreria UBIK Savona presenta:

UBIK – Presentazione dei Libri di Daniele Biacchessi, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici

http://www.peacelink.it/pace/a/42700.html

Libreria UBIK di Savona

Sabato 27 febbraio 2016  ore 18:

DANIELE BIACCHESSI

presenta il libro

“I Carnefici”

(Sperling &Kupfer)

LAURA TUSSI e FABRIZIO CRACOLICI

presentano il libro

“Giovanni Pesce, per non dimenticare”

(Mimesis)

Introduce il giornalista MARIO MOLINARI

***********

CULTURA, LIBRI E IMPEGNO CIVILE A SAVONA

Corso Italia, 116r Savona

019/8386659   ste.milano@alice.it

 

“Giovanni Pesce, per non dimenticare”  – Nel 1983 disse Pesce: “…Far parte di questa associazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa continuare, attraverso l’attività politica e organizzativa, a difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto, attraverso la nostra associazione, lottare per portare a compimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l’attività principale dell’ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell’unità antifascista, di far rivivere lo spirito della Resistenza, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra, per coloro che attraverso il terrorismo, le bombe, l’energia nucleare, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace…”.

 

“I Carnefici” – ll libro di Biacchessi sulle stragi nazifasciste del ’44.  «Sono un sopravvissuto. Uno che ha visto l’orrore. Uno che non vuole dimenticare.», In una tiepida sera di fine estate,  nel cortile di una cascina a Monte Sole, un vecchio mostra al nipote un tesoro fatto di vecchie fotografie,  mappe militari ingiallite, cartine geografiche, carte processuali segnate dall’uso. Testimonianze e ricordi di una storia avvenuta settant’anni fa, di cui il nonno, nella sua comunità, è diventato il custode. E’ la storia di una lunga estate di sangue,  quella del 1944: per contrastare l’avanzata delle truppe alleate,  i tedeschi rinforzano le difese lungo la linea Gotica e intanto pianificano una persecuzione spietata delle brigate partigiane. Il compito è assegnato a una divisione speciale delle SS combattenti,  che viene lanciata contro i «banditi» come su un fronte di guerra: i borghi in cui si nascondono i ribelli devono essere rasi al suolo,  la popolazione eliminata come complice. Nei piccoli paesi dell’Appennino fra Toscana ed Emilia – Sant’Anna di Stazzema,  Bardine,  Vinca,  Casaglia,  Marzabotto – il beffardo suono di un organetto annuncia l’arrivo dei militari della divisione assassina e dà inizio al martirio di centinaia di vecchi, donne e bambini. Il nonno ha ancora negli occhi l’orrore conosciuto nella sua infanzia, ma il suo racconto ha la lucidità di chi per decenni si è dedicato a ricostruire i fatti e individuare le responsabilità dei singoli,  a seguire i processi e denunciare i silenzi e le omissioni di giudici e politici. Daniele Biacchessi,  impegnato da anni a portare in libreria e in teatro le pagine più drammatiche,  oscure e controverse della storia italiana, offre, in questo libro, una narrazione delle stragi naziste che rende la memoria pulsante e viva.

 

Nel mese di febbraio si parlerà di decrescita (con il fondatore del Movimento per la Decrescita MAURIZIO PALLANTE), di Resistenza (con gli scrittori DANIELE BIACHESSI, LAURA TUSSI e FABRIZIO CRACOLICI), di Gramsci (con il prof ANGELO D’ORSI uno dei maggiori specialisti del pensiero gramsciano a livello internazionale), di prima guerra mondiale (con lo scrittore PIER PAOLO CERVONE), di lavoro, psicologia, omeopatia, diversità di genere, pedofilia, evoluzionismo, montagna e trekking… e di romanzi, con il nuovo libro di ROBERTO CENTAZZO.

Buona partecipazione…
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Sabato 6 febbraio ore 18:
incontro con lo scrittore
Marco de Biagi
e presentazione del libro “Finalmente Ho Perso il Lavoro!”
Cambiare è ancora possibile! Ciò che state per leggere, scoperte, tecniche e riflessioni, è per chi si ritrova disoccupato e in condizioni assai precarie, ma serve anche a chi sta attraversando una fase di blocco…
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Mercoledì 10 e mercoledì 17 febbraio ore 18:
“La vita relativa”
Ciclo di due incontri coordinati dal dott. Silvano Posillipo psicoanalista, con la collaboraz della dott.ssa Norma Stalla e del prof. Piergiorgio Bianchi.
Perché ciascuno vive la propria storia, insieme ad altri, convinto di non poter fare diversamente? Si può cambiare? Quale è il limite di tempo per farlo? Perché questa storia, questo corpo, questo destino?
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Giovedì 11 febbraio ore 18:
incontro con lo scrittore
Roberto Centazzo
e presentazione del libro “Squadra speciale minestrina in brodo”
Introduce l’autore Felice Rossello.
Sono tre, sono poliziotti genovesi, o meglio, lo sono stati; adesso sono in pensione. ma hanno ancora un bel po’ di conti in sospeso con delinquenti e farabutti sfuggiti alle maglie della giustizia.
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Venerdì 12 febbraio ore 17,30 Sala Rossa del Comune:
“Darwin Day 2016”
Partecipano gli studiosi
Luciano Dondero e Fabio Gallesio.
Introduce Massimo Macciò.
A cura di UAAR Savona Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Centro di documentazione Logos e Ubik.
Anche quest’anno nel giorno dell’anniversario della nascita di Charles Darwin, padre della teoria evoluzionista, viene promosso un momento di divulgazione e confronto sulle sue teorie scientifiche.
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SABATO DOPPIO APPUNTAMENTO
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Sabato 13 febbraio ore 18:
incontro con il medico pediatra, psicoterapeuta e omeopata
Carlo Tonarelli
e presentazione del libro “Noi ci curiamo con l’omeopatia” Il self-care in omeopatia.
Introduce il dott. Pietro Rabolli.
Stiamo intossicando con prodotti farmacologici inutili i nostri bambini. Questo libro serve a imparare a curare omeopaticamente, quindi in maniera dolce e naturale, il 95% delle malattie che comunemente possono colpire un bambino.
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Sabato 13 febbraio ore 16,30 In P.zza Chabrol (in caso pioggia alla libreria Ubik):
“Ma che paura questa favola!”
Letture pubbliche dei libri per l’infanzia messi al bando dalle giunte omofobe e spaventate dalla diversità.
Banchetto dei libri ‘proibiti’, a cura della libreria.
Iniziativa a cura di Apertamente – Arcigay SavonaArci Savona e Ubik.
A Venezia e in altre città hanno voluto proibire dei libri per l’infanzia perché raccontavano storie di diversità felici. In Liguria vorrebbero fare lo stesso. Sabato ci troveremo insieme in piazza per leggere i libri che vorrebbero proibire, per ribadire ancora una volta che le diversità sono la più grande ricchezza dell’umanità!
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Martedì 16 febbraio ore 18:
incontro con lo scrittore
Mattia Vettorello
e presentazione del libro “Materia instabile”
A cura delle associazioni Vuoto CriticoFINALE FOR NEPAL e CAI Club Alpino Italiano.
Introduce Marco Giavina.
Vettorello ha compiuto un trekking di 800 chilometri in solitaria ed in autosufficienza attraverso l’Islanda. L’opera vuole evidenziare l’essenza del viaggio nella necessità di (ri)trovare il contatto con la natura.
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Venerdì 19 febbraio ore 18:
incontro con il Fondatore del Movimento per la Decrescita Felice
Maurizio Pallante – Movimento per la Decrescita Felice
e presentazione del libro
“Destra e sinistra addio. Per una nuova declinazione dell’uguaglianza”
Introduce Luigi Giorgio.
A cura del Movimento per la Decrescita Felice e della Ubik.
Se si abbandona l’ideologia della crescita è possibile ridare forza all’impegno per una maggiore equità tra gli esseri umani. Occorre avviare una decrescita selettiva della produzione sviluppando innovazioni tecnologiche che accrescano l’efficienza nell’uso delle risorse e attenuino l’impatto ambientale dei processi
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Sabato 20 febbraio ore 18:
“La preda. Silenzio nel nome di Dio”
Visione del film/documentario sui casi italiani di pedofilia, a cura di Silvia Luzi e Luca Bellino, trasmesso dalle Tv di 40 Paesi in tutto mondo, ma ancora inedito in Italia.
Incontro con Francesco Zanardi (Presidente Rete L’ABUSO) e Francesca Marzadori (Segretaria del circolo UAAR di Savona).
A cura dell’UAAR e della Rete nazionale L’ABUSO.
Il Vaticano pare non abbia adottato ancora nessuna politica di protezione dei bambino. C’è un’unica politica rivolta a mantenere le cose come profondamente sepolte in segreto il più possibile? Una storia di secoli che continua ancora oggi.
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Mercoledì 24 febbraio ore 18:
incontro con il giornalista e scrittore
Pier Paolo Cervone
e presentazione del libro “L’Italia in guerra. Da Sarajevo al Patto di Londra”
Introduce Marco Genzone.
A cura della Biblioteca civica “Barrili” di Savona e della Ubik.
Dal 1914 esplode la Prima guerra mondiale. L’Italia dichiara la propria neutralità, ma lentamente la maggioranza silenziosa è sopraffatta da una minoranza rumorosa. Casa Savoia vuole la guerra, e così sarà. La chiameranno Grande Guerra, perché interesserà tutto il mondo…
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Giovedì 25 febbraio ore 18 Sala Rossa del Comune:
“Alla scoperta di Gramsci”
Un incontro sull’autore italiano più studiato nel mondo.
Incontro con il prof Angelo D’Orsi Professore di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, e uno dei maggiori specialisti di Gramsci a livello internazionale.
Presentazione del volume “Gramsciana. Scritti su Antonio Gramsci”
Introduce Franco Zunino.
A cura dell’Associazione per la pace e Ubik.
Cos’è che affascina in lui? Certamente il suo pensiero, per il rifiuto di ogni dogmatismo e per l’incessante ricerca della verità, “ad ogni costo”, ma anche l’onestà intellettuale, la coerenza politica, la dirittura morale.
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Sabato 27 febbraio ore 18:
Daniele Biacchessi
presenta il libro “I Carnefici”
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
presentano il libro “Giovanni Pesce, per non dimenticare”
Introduce il giornalista Mario Molinari.
A cura dell’Anpi SavonaCentro Bevilacqua-Garelli e della Ubik.
E’ importante difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto portare a compimento tali ideali.

 

 




Ponti di memoria tra narratori e testimoni di pace – Teatro Lirico di Magenta

Giorno della Memoria 2016

Ponti di memoria tra narratori e testimoni di pace – Teatro Lirico di Magenta

http://www.peacelink.it/pace/a/42557.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

Giorno della Memoria 2016 al Teatro Lirico di Magenta

Giorno della Memoria 2016

Ponti di memoria tra narratori e testimoni di pace – Teatro Lirico di Magenta

Città di Magenta

PeaceLink – Telematica per la Pace

A.N.P.I. Nova Milanese (Monza e Brianza)

Archivio Storico – Nova Milanese

I.I.S. Luigi Einaudi – Magenta

presentano il Progetto “PER NON DIMENTICARE”

 

presso il TEATRO LIRICO di MAGENTA, via Cavallari 2

 

il giorno 23 Gennaio 2016 dalle ore 10.30 alle 13.10, in occasione del Giorno della Memoria 2016

Interverranno sul Tema“Testimonianze dai Lager”:

 

Laura Tussi, giornalista, responsabile PeaceLink

Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI Nova Milanese (MB), Referente Progetto “Per non dimenticare”

Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore

Emilio Bacio Capuzzo, Partigiano e Deportato

Prof.ssa Maria Grazia Pisoni, Dirigente Scolastico I.I.S. Luigi Einaudi di Magenta

Prof.ssa Anita Sofia, Referente Progetto

Vaninka Riccardi, Associazione tra artisti Ciridì

Sono invitati:

A.N.P.I. di Magenta

Marco Invernizzi, Sindaco di Magenta

Paola Bevilacqua, Assessore

 

Evento formativo di 4 ore per l’apprendimento di competenze di cui al decreto legislativo n.13 del 16 Gennaio 2013

 

La memoria e la verità storica sono le uniche forze che possono opporsi agli orrori e agli errori degli uomini per evitarne la ripetizione.

Occuparsi di memoria storica del nazifascismo significa considerare i soprusi, le ingiustizie, la condizione di chi si trova nel bisogno, nell’indigenza, di chi vive le difficoltà e le ingiustizie sociali. Attualmente occuparsi di memoria storica del nazifascismo significa tutelare i diritti umani degli oppressi, dei diversi, degli emarginati, degli umili, degli sfruttati, dei più deboli di cui tutti siamo parte nel tessuto sociale, comunitario e nel mondo, nel terribile deserto della sopraffazione e della violenza, dove tante voci chiedono giustizia per tutti quegli innocenti che ancora nascono solo per morire.

A Magenta il programma per celebrare la Memoria è finalizzato a raccontare, attraverso diverse modalità comunicative, accadimenti documentati, testimonianze, racconti e atmosfere, gli eventi che hanno segnato la Storia, per ripercorrere il passato e per affermare il Dovere etico della Memoria Storica per un futuro di Pace…

 

 

Vedi anche

·         Il Giorno della Memoria con le Scuole di Guanzate (Como)

Evento formativo di 2 ore per l’apprendimento di competenze di cui al decreto legislativo n.13 del 16 Gennaio 2013

12 gennaio 2016 – Laura Tussi

Il Giorno della Memoria con le Scuole di Guanzate (Como)

L’ASSESSORATO E LA COMMISSIONE ALLA CULTURA, EVENTI, COMUNICAZIONE E RAPPORTI  CON IL TERRITORIO DEL COMUNE DI GUANZATE E LA BIBLIOTECA

presentano:

per celebrare la

Giornata della memoria

ore 10.00

testimonianza diEMILIO BACIO CAPUZZO

partigiano e deportato

Introduce: Laura Tussi, scrittrice e giornalista, AssociazionePeaceLink, ARCIPonti di memoria.

Modera: Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI di Nova Milanese (MB), referente del progettoPer non dimenticare. 

 

Ore 11.15

Gli studenti dell’indirizzo musicale eseguiranno un repertorio sul tema della Giornata della memoria, a cura del prof. Di Lecce

SABATO 16 GENNAIO 2016

AUDITORIUM SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO GUANZATE, VIALE SOMAINI 2

Evento formativo di 2 ore per l’apprendimento di competenze di cui al decreto legislativo n.13 del 16 Gennaio 2013

 




Testimonianze di Resistenza- con DANIELE BIACCHESSI e TIZIANA PESCE

ANPI Castiglione D’Adda (Lodi) presenta:

Testimonianze di Resistenza. Dalla Memoria alla Costituzione

Libro/Dvd Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Archivio Storico di Nova Milanese, Mimesis 2015

http://www.peacelink.it/pace/a/42525.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

Testimonianze di Resistenza

Testimonianze di Resistenza. Dalla Memoria alla Costituzione

 

ANPI Castiglione D’Adda organizza per Domenica 24 Gennaio 2016, alle ore 15:00, presso il Centro Madre Rachele in via Alfieri, la presentazione del Libro /DVD:

Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Archivio Storico di Nova Milanese, Mimesis 2015.

La presentazione del libro sarà a cura di TIZIANA PESCE, figlia di GIOVANNI PESCE, e LAURA TUSSI con FABRIZIO CRACOLICI dell’ANPI di Nova Milanese che hanno ritrovato questa intervista inedita riversata poi su DVD con le Testimonianze di MONI OVADIA, DANIELE BIACCHESSI e VITTORIO AGNOLETTO.

Prima e dopo la presentazione del libro, si potrà ascoltare della buona musica della Resistenza partigiana con il duo Robi e Gigi.

In occasione della presentazione del libro sarà inoltre possibile rinnovare il tesseramento all’ANPI sezione di Castiglione d’Adda per l’anno 2016.

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Giovanni Pesce, un grande uomo e Partigiano, che, insieme a molti altri, ha dato le basi per la stesura della nostra carta fondamentale dei diritti: la Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza Antifascista.

“Noi assistiamo in questi ultimi anni soprattutto a questo fenomeno: tutti parlano di Resistenza, di Antifascismo, di Democrazia, di Libertà; tutti i partiti ci richiamano al coraggio e all’eroismo della guerra di Liberazione, ma in pratica cosa hanno fatto i governi che si sono succeduti dopo la caduta del governo Parri? Hanno cercato con tutti i mezzi di ostacolare, coscientemente o incoscientemente, e impedire che le nuove generazioni venissero a conoscenza della storia del nostro Paese, della storia della Resistenza: cosa è stata la Resistenza; cosa sono stati il fascismo e il nazismo; perché non si è fatto conoscere nelle scuole e ai giovani la morte di Matteotti, Don Minzoni, Amendola, Gramsci; perché non si è fatta conoscere la storia del fascismo asservito agli agrari, alla grande borghesia; perché soprattutto non si è fatto conoscere cosa è stato il fascismo alleato del nazismo, i campi di concentramento, le torture, le camere a gas, migliaia di donne, uomini, giovani, arrestati torturati e massacrati. Questo è stato il fascismo: guerre ingiuste, alleanza con il nazismo, soffocando la libertà. Credo che è mancata proprio nelle scuole questa nuova cultura. Per esempio, ricordo le lettere dei condannati a morte della Resistenza, dove i giovani educati sotto il regime fascista hanno saputo, dopo l’8 settembre 1943, prendere la strada giusta e combattere, morire…”

Tratto dal Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”, Mimesis 2015

 

“Quello che emerge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: ‘Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho fatto nell’interesse del popolo italiano, per dare un contributo alla Liberazione’, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare, anche a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese”.

Dichiarazione di Tiziana Pesce, figlia del Comandante Partigiano.

 

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Giornata della Memoria 2016

Associazione UmanaMente-Insieme “Per non dimenticare”

Presentazione Libro/DVD “Giovanni Pesce: per non dimenticare” e “I Carnefici”

http://www.peacelink.it/pace/a/42529.html

Associazione UmanaMente- Insieme “Per non dimenticare”

Giornata della Memoria 2016

Associazione UmanaMente-Insieme”Per non dimenticare”

Il 31 gennaio alle ore 17.00

a Cesate presso la scuola media di

Via Venezia, Villaggio INA

propone:

 

una riflessione in memoria delle vittime delle stragi nazifasciste con Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, autore e interprete di teatro civile. Caporedattore di Radio24-IlSole24ore.

L’incontro si aprirà con la proiezione del DVD:

“I Carnefici” di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni

 

Durante l’incontro, Laura Tussi, scrittrice e giornalista, insieme a Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI sezione di Nova Milanese (Monza e Brianza) presenteranno il Libro/DVD “Giovanni Pesce: per non dimenticare”

 

Con la partecipazione di:

 

ARCI Cesate (Milano)

ANPI Sez. “Lorenzo Meroni” Garbagnate Milanese- Cesate

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Recensioni:

L’Appello Antinucleare per la Pace di Giovanni Pesce, il Che Guevara italiano
di Alfonso Navarra
Avere combattuto, da “eroe”, armi in pugno, contro il nazifascismo ed averlo fatto con spirito di pace, per preparare un mondo di pace, gridandolo ai quattro venti: questa mi sembra “la parte più bella della verità” (è una espressione del martire antimafia Libero Grassi) relativa alla parabola umana e politica di Giovanni Pesce, il Comandante Partigiano più esperto nella tattica della guerriglia, Medaglia d’oro della Resistenza.Fabrizio Cracolici e Laura Tussi, che lavorano meritoriamente, con l’Archivio Storico della città di Nova Milanese, alla memoria della Guerra di Liberazione, hanno “scoperto” e restaurato un video inedito (le vecchie bobine erano abbandonate negli scaffali polverosi di una biblioteca!) che possiamo ritenere di notevole importanza storica e culturale: una intervista, risalente al lontano 1983, effettuata da Luisa Como e Giuseppe Paleari, al nostro partigiano ormai scomparso (nato nel 1918, è morto nel 2007), militante comunista di origine operaia, conosciuto con il nome di battaglia “Visone”.Dal video è stato ricavato un libro, corredato di DVD con appunto l’intervista, pubblicato dalla Mimesis Edizioni, che riporta anche testimonianze su Pesce di note personalità del mondo della politica e dello spettacolo che lo hanno conosciuto e frequentato: Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia; ed infine, ovviamente – non poteva mancare! – la figlia Tiziana Pesce.

Nel video Giovanni Pesce racconta la propria vita, dal duro lavoro, come migrante, in miniera, a La Grand Combe, in Francia, alle leggendarie azioni di lotta nelle Brigate Internazionali, contro il regime fascista del generale Franco, in Spagna, dal confino a Ventotene alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP (gruppi di azione patriottica) sia a Torino, che a Milano, con il compagno di lotte, il leggendario Dante di Nanni.Molto importante è la storia d’amore di Pesce con la sua compagna di vita e di lotta Onorina Brambilla detta Nori. Essi si incontrano nella Milano occupata dai nazisti, stremata, affamata, disseminata di luoghi dell’orrore: è Daniele Biacchessi che racconta come diventeranno inseparabili ed intrecceranno le loro vite anche all’insegna della lotta antifascista (vedi: “Giovanni e Nori, una storia d’amore e di Resistenza”, Laterza, 2014).La figura di Pesce, a giudizio di chi scrive, è complessa e nobile e va inquadrata in un periodo storico che non può prescindere dalla soggettività dei protagonisti di allora: essi combattevano un “male assoluto” – il nazifascismo secondo la stessa definizione di Gianfranco Fini, che del MSI è stato l’ultimo segretario (e questo riconoscimento va considerato una vittoria della cultura antifascista). Allo stesso tempo però in molti credevano – e Pesce era tra questi – in un “Paradiso in Terra” per la verità molto relativo, degenerato per la pretesa di imporre con la forza condizioni sociali irrealizzabili. Sempre più la Storia avrebbe rivelato che il “comunismo reale” si trattava di pura illusione, infangata da crimini imperdonabili, secondo lo stesso rapporto di Krushev al XX Congresso del PCUS (1956).L’idea che, secondo Pesce, anche l’Italia debba imitare la Russia dei Soviet “leninisti” è, ad avviso dello scrivente, la parte caduca della sua eredità politica e culturale:  resta invece pienamente valida – è l’opinione dello scrivente, per carità – la sua idea pacifista, anche se non nonviolenta, che, proprio per l’esperienza dei tragici conflitti mondiali, bisognasse finirla con tutte le guerre, l’invito conseguente ai giovani a battersi per il disarmo nucleare, quindi per la sopravvivenza dell’Umanità.

Ecco l’appello pacifista ed antinucleare di Pesce che possiamo ascoltare dalla sua viva voce nel DVD allegato al libro curato da Cracolici e Tussi:”…Far parte di questa associazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa continuare, attraverso l’attività politica e organizzativa, a difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto, attraverso la nostra associazione, lottare per portare a compimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l’attività principale dell’ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell’unità antifascista, di far rivivere lo spirito della Resistenza, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra, per coloro che attraverso il terrorismo, le bombe, l’energia nucleare, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace…”.In questo appello possiamo ritrovare una consonanza con un altro grande partigiano, Stéphane Hessel, padre costituente della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, di matrice culturale socialista libertaria, il cui messaggio per la verità, ed il suo motto: “la nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, sono stati giudicati molto più attraenti ed attuali dai movimenti dei giovani “indignati”, che hanno occupato le piazze di tutto il mondo affermando, nella scia delle analisi di Hessel, che “la Nuova Resistenza è la lotta contro la dittatura finanziaria, il conflitto sociale fondamentale oppone l’1% dei parassiti straricchi al 90% della gente comune ovunque, le basi del programma sociale della Resistenza storica sono ancora valide”.Tiziana Pesce mi aiuta ora ad introdurre un aspetto che ritengo molto importante per la definizione della personalità e dell’importanza del padre: la sua abilità di guerrigliero che combatte in modo diverso dall’esercito di tipo tradizionale.“Per ciò che riguarda i gappisti mio padre affermava: “La tattica militare insegna che bisogna colpire il nemico nel punto in cui è più debole, invece la guerra partigiana impone una tattica diversa. Si deve colpire il nemico là dove è più forte e dove può ricevere colpi più duri. Ma si deve sempre colpire con la tattica del mordi e fuggi. Per questo motivo i gappisti, pur essendo pochi, potevano far sentire la loro presenza. Ma per ottenere questo risultato bisognava attenersi scrupolosamente alle regole della clandestinità e vivere in solitudine. Si dovevano scegliere obiettivi politici per creare seri problemi al nemico, ma si doveva stare attenti a non colpire la popolazione civile. Spesso la nostra umanità ci esponeva a rischi maggiori perché cercavamo di distruggere luoghi presidiati dal nemico volendo comunque salvare la vita dei civili””.La competenza guerrigliera di Giovanni Pesce, che possiamo considerare il “Che Guevara italiano” non solo per il grande coraggio ed ardimento sempre dimostrato ma per la sua capacità di coordinamento generale delle azioni armate, va comunque tenuta in gran conto e ben studiata da parte di chi si propone di progettare, sperimentare, realizzare un modello di difesa sociale difensiva (alternativo a quello professionalizzato e nuclearizzato NATO) non solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. Un modello che, per l’appunto, sia conforme allo spirito, ma anche alla lettera, della Costituzione italiana: l’uso della forza militare non deve concernere proiezioni di potenza all’esterno dei propri confini bensì solo respingere aggressioni armate in atto facendo leva soprattutto, di fronte ad eserciti preponderanti, sulla forza dell’unità popolare.Nel processo di transarmo che, ad esempio, gli obiettori alle spese militari propugnano (vai su www.osmdpn.it) si prevede di accrescere gradualmente il peso, fin da subito rilevante, della componente civile rispetto alla componente militare della difesa; che comunque va mantenuta e finalizzata a politiche di pace appoggiate sui concetti fondamentali di “sicurezza umana” e “sicurezza comune”.Nel frattempo deve crescere una difesa popolare nonviolenta (DPN) di base che si sviluppa e si sperimenta nelle pratiche di lotta territoriali (ad esempio la resistenza alle Grandi Opere Inutili e Imposte, che trovano un esempio trainante nei No-TAV della Valle di Susa). La sperimentazione attuale può portare alla Rete di Ambasciate di pace, per una diplomazia popolare di base (un esempio: il sostegno politico all’obiettivo di un Medio Oriente denuclearizzato), o ai Corpi civili di pace, se si vuole intervenire in conflitti esterni con metodo nonviolento.Tutto ciò può poggiare su una “nonviolenza politica e pragmatica” che ha poco a che vedere con campagne mediatiche ed ideologiche in cui si propongono “Dipartimenti istituzionali” non per portare soluzioni concrete a drammatiche situazioni in atto ma semplicemente per “aprire una discussione” su bei principi che il pubblico giustamente non può che recepire come astratti.Per finire va riconosciuto ed apprezzato il prezioso lavoro che i curatori Fabrizio Cracolici e Laura Tussi svolgono nell’ambito del progetto istituzionale dal titolo emblematico “Per non dimenticare”.

Si tratta dell’impegno dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano a sostenere un impegno di ricerca collettivo sui temi dell’Antifascismo, della Resistenza e delle Deportazioni.Il Progetto “Per non dimenticare” comprende un archivio storico audiovisivo con oltre 220 videotestimonianze di ex deportati civili per motivazioni politiche (partigiani, obiettori, renitenti, scioperanti, dissidenti di diverso colore politico), deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.Con Fabrizio e Laura mi trovo a condividere un percorso – delicato e difficile – per coinvolgere l’ANPI e le realtà antifasciste nella cultura nonviolenta: non siamo oggi ai tempi della lotta contro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese), possiamo e dobbiamo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in uno stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce, come si fu costretti a fare nell’orribile periodo che anche Giovanni Pesce ci richiama a non far ritornare: dobbiamo combattere politicamente per tempo, con mezzi di pace omogenei a fini di pace, forze e realtà sociali belligene!

Note:

su Lib(e)roLibro:
http://www.liberolibro.it/f-cracolici-l-tussi-giovanni-pesce-per-non-dimenticare/

 

Recensione di Olivier Turquet su Pressenza a “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”:

Non dimenticare: le persone, gli amori, i fatti

“Giovanni Pesce. Per non dimenticare” è l’ultimo lavoro che Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno curato per Mimesis.

Il Comune di Nova Milanese porta avanti da anni, grazie all’impulso della attivissima sezione dell’ANPI locale (animata tra l’altro dai curatori di questo libro) un prezioso lavoro di archiviazione e divulgazione dei documenti e delle opere di personalità importanti della Resistenza. In questa logica e in questo solco è recentemente uscito questo libriccino con DVD che i curatori stanno portando in giro per tutta Italia (o quasi). E’ curioso (ma significativo) che un impulso importante alla diffusione delle tematiche della Resistenza, dell’Antifascismo e della Memoria venga da una piccola realtà municipale dell’interland milanese e da una piccola ma tenace sezione della gloriosa associazione partigiana (a cui i partigiani non possono più dare impulso, per motivi evidenti di carattere anagrafico).

L’attore principale è, in questo caso, il Comandante dei GAP Giovanni Pesce, una delle figure più importanti della Resistenza di ispirazione comunista.

Nello specifico il libro/DVD riporta una videointervista inedita di Pesce dell’aprile 1983 che ha il pregio, pur non dicendo nulla di assolutamente originale, di fornire un quadro completo del pensiero del partigiano e di fornire la sua versione sulla morte di Dante di Nanni, suo inseparabile compagno gappista. Un innegabile contributo documentativo per tutti coloro che vogliono svolgere studi sull’argomento.

Ad arricchire la pubblicazione ci sono, come è abitudine degli autori, una raccolta di testimonianze di persone e personalità a vario titolo implicate con la Resistenza ed anche con precedenti lavori degli autori sui tema della Memoria e dell’Antifascismo (Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa)

Infine concede un tocco più personale e romantico l’inclusione del testo teatrale di Daniele Biacchessi “Giovanni e Nori, una storia d’amore e di resistenza” dove lo scrittore ed autore teatrale Biacchessi traduce in un linguaggio gradevole e accessibile a tutti le tematiche umane e politiche dei protagonisti della Resistenza.

Insomma un piacevole ed interessante mix di aspetti diversi che riescono a attirare l’attenzione di pubblici differenti così come dovrebbe fare una buona pubblicazione di questi tempi.

La memoria è documentazione “oggettiva” ma anche ricerca soggettiva, umana, di persone e storie che abbiano il potere di far rivivere eventi che, necessariamente, si allontanano dal nostro tempo e di cui i veri protagonisti non possono più parlarci. In questo senso poter ancora vedere gli occhi profondi di Giovanni Pesce ed ascoltare le sue parole è una buona approssimazione che la tecnologia attuale ci offre e che la pubblicazione di questo libro diffonde al di là dell’ambito necessariamente ristretto dei ricercatori.

Note:

su PRESSENZA – International Press Agency:
http://www.pressenza.com/it/2015/07/non-dimenticare-le-persone-gli-amori-i-fatti/

Centro Studi Sereno Regis di Torino:
http://serenoregis.org/2015/09/11/giovanni-pesce-per-non-dimenticare-recensione-di-olivier-turquet/

 

Su MOSAICO DI PACE:

 

Alessandro Marescotti: recensione a “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis 2015

 

Giovanni Pesce. Per non dimenticare

Edizioni Mimesis 2015

 

Libro di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi.

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

Recensione di Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink

 

Nelle novanta pagine del libro curato da Fabrizio Cracolici e Laura Tussi è narrata la storia della Resistenza al fascismo e al nazismo raccontata da Giovanni Pesce, un Partigiano autore di tante azioni. E’ un racconto appassionante che segue il filo di un’intervista. Allegato vi è anche un DVD. Il DVD deriva da una videointervista inedita, del lontano 1983, al Comandante Partigiano Giovanni Pesce, reperita nell’Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza) di cui Fabrizio Cracolici e Laura Tussi sono referenti e promotori.

“Soltanto attraverso una lotta aperta, diretta contro i fascisti e i tedeschi si poteva accelerare l’arrivo del giorno della vittoria”, dice Giovanni Pesce. Il quale ricorda “la paura, il terrore, la preoccupazione di cadere in mano al nemico e di essere fucilato lì, sul posto”.

La storia di Giovanni Pesce è la storia di una persona semplice, che fa il minatore come il padre, un uomo che non vuole prendere la tessera del partito fascista e si trasferisce per questo in Francia, come ricorda Daniele Biacchessi in uno dei contributi al libro. Molto importanti sono anche gli altri contributi, che corredano il DVD e il libro, ossia le testimonianze di alcune personalità che hanno conosciuto direttamente Giovanni Pesce: Vittorio Agnoletto, Ketty Carraffa, Moni Ovadia e Tiziana Pesce.

Non è per nulla difficile seguire il discorso di Giovanni Pesce: parla in maniera chiara, lineare, anche quando ci sono i terribili dilemmi dell’uso della forza  militare a cui però fa seguire una scelta di pace alla fine della guerra. “Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la pace”, dice in un punto dell’intervista.

Da pagina 60 in poi la storia di Giovanni Pesce è raccontata in modo suggestivo e avvincente attraverso il teatro di impegno civile di Daniele Biacchessi, con il testo dello spettacolo teatrale “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza”.

Quello che emerge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: “Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho fatto nell’interesse del popolo italiano, per dare un contributo alla Liberazione”, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare, anche a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese.

In un punto del libro Tiziana Pesce scrive: “Mio padre alcuni anni prima della scomparsa mi disse che in Spagna ad un certo punto si capì che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di vittoria”. Giovanni Pesce metteva nel conto anche la sconfitta. L’impegno di questo uomo, che prevedeva anche la possibilità della sconfitta, appare di grande attualità e di insegnamento, specie a coloro che subordinano l’impegno sociale e politico solo alla possibilità di vincere.

 

su MOSAICO DI PACE:

http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/42335.html

su DOCENTI SENZA FRONTIERE – Organizzazione per l’educazione:

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=924287230958478&id=163745877012621&fref=nf&pnref=story

Vedi anche

Pace

Daniele Biacchessi, I carnefici, Sperling & Kupfer 2015

27 dicembre 2015 – Laura Tussi

 




Solaro. “Accoglienza e difesa dei diritti come risposta alla paura” – Tavola Rotonda

1^ FESTA TESSERAMENTO A.N.P.I. – Solaro

“Accoglienza e difesa dei diritti come risposta alla paura” – Tavola Rotonda

http://www.peacelink.it/pace/a/42423.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Presentazione del Libro “Il Dialogo per la pace”

1^ FESTA TESSERAMENTO A.N.P.I. – Solaro

 

Venerdì 11 Dicembre  2015 ore 21.00

presso la sala Nobile del Comune di Solaro

 

TAVOLA ROTONDA

“Accoglienza e difesa dei diritti come risposta alla paura”

 

Con la partecipazione dei Rappresentanti delle sezioni ANPI di

Bollate-Baranzate, Bovisio Masciago, Caronno Pertusella, Cesano Maderno, Garbagnate Milanese, Limbiate, Nova Milanese, Saronno e Solaro

 

Presentazione del libro

Il Dialogo per la Pace

di

Laura Tussi

 

MOSTRA D’ARTE in collaborazione con l’Associazione Culturale FARE ARTE

 

A fine serata, brindisi e auguri di buone feste

 

Accogliamoli per costruire la pace.

Proteggiamo le persone non i confini.

Nel mio paese nessuno è straniero…

 




Cooperativa La Liberazione – Libreria del Convegno, MILANO presentano: Giovanni Pesce, Medaglia d’Oro della Resistenza

 

Intervengono Vittorio Agnoletto, Ketty Carraffa, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi.

Con la partecipazione di A.N.P.I. sezione XXV Aprile – Milano

http://www.peacelink.it/pace/a/42109.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Giovanni Pesce: dalla guerra di Spagna alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP

Cooperativa La Liberazione – Libreria del Convegno, MILANO

presentano:

Giovanni Pesce, Medaglia d’Oro della Resistenza

Dalla guerra di Spagna alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP

 

INTERVENGONO:

 

VITTORIO AGNOLETTO

KETTY CARRAFFA

FABRIZIO CRACOLICI

LAURA TUSSI

Con la partecipazione di A.N.P.I. sezione XXV Aprile – Milano

 

Lunedì 5 Ottobre 2015, ore 21.00

presso COOPERATIVA LA LIBERAZIONE

via Lomellina, 14 – MILANO

 

Giovanni Pesce. Per non dimenticare

Edizioni Mimesis 2015

 

Libro di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi – Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza)

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

Recensione di Alessandro Marescotti

 

Nelle novanta pagine del libro curato da Fabrizio Cracolici e Laura Tussi è narrata la storia della Resistenza al fascismo e al nazismo raccontata da Giovanni Pesce, un Partigiano autore di tante azioni. E’ un racconto appassionante che segue il filo di un’intervista. Allegato vi è anche un DVD. Il DVD deriva da una videointervista inedita, del lontano 1983, al Comandante Partigiano Giovanni Pesce, reperita nell’Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza) di cui Fabrizio Cracolici e Laura Tussi sono referenti e promotori.

“Soltanto attraverso una lotta aperta, diretta contro i fascisti e i tedeschi si poteva accelerare l’arrivo del giorno della vittoria”, dice Giovanni Pesce. Il quale ricorda “la paura, il terrore, la preoccupazione di cadere in mano al nemico e di essere fucilato lì, sul posto”.

La storia di Giovanni Pesce è la storia di una persona semplice, che fa il minatore come il padre, un uomo che non vuole prendere la tessera del partito fascista e si trasferisce per questo in Francia, come ricorda Daniele Biacchessi in uno dei contributi al libro. Molto importanti sono anche gli altri contributi, che corredano il DVD e il libro, ossia le testimonianze di alcune personalità che hanno conosciuto direttamente Giovanni Pesce: Vittorio Agnoletto, Ketty Carraffa, Moni Ovadia e Tiziana Pesce.

Non è per nulla difficile seguire il discorso di Giovanni Pesce: parla in maniera chiara, lineare, anche quando ci sono i terribili dilemmi dell’uso della forza  militare a cui però fa seguire una scelta di pace alla fine della guerra. “Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la pace”, dice in un punto dell’intervista.

Da pagina 60 in poi la storia di Giovanni Pesce è raccontata in modo suggestivo e avvincente attraverso il teatro di impegno civile di Daniele Biacchessi, con il testo dello spettacolo teatrale “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza”.

Quello che emerge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: “Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho fatto nell’interesse del popolo italiano, per dare un contributo alla Liberazione”, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare, anche a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese.

In un punto del libro Tiziana Pesce scrive: “Mio padre alcuni anni prima della scomparsa mi disse che in Spagna ad un certo punto si capì che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di vittoria”. Giovanni Pesce metteva nel conto anche la sconfitta. L’impegno di questo uomo, che prevedeva anche la possibilità della sconfitta, appare di grande attualità e di insegnamento, specie a coloro che subordinano l’impegno sociale e politico solo alla possibilità di vincere.

Note:

su UNIMONDO:
https://www.facebook.com/Unimondo.org/posts/10153320863688768

sul Sito di Daniele Barbieri:
http://www.labottegadelbarbieri.org/lotta-aperta-al-nazifascismo/

Note:

su ILDialogo.org:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1443474618.htm

su UNIMONDO:
https://www.facebook.com/Unimondo.org/photos/a.398026588767.174478.283827853767/10153344285748768/?type=3&theater

Vedi anche

Pace

Alessandro Marescotti: recensione a “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis 2015

19 settembre 2015 – Laura Tussi

Pace

Trailer del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce.

13 giugno 2015 – Laura Tussi

Pace

Archivio Storico di Nova Milanese -Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Mimesis 2015

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

7 giugno 2015 – Laura Tussi

 

 




Per non dimenticare i 15 Martiri Antifascisti di Piazzale Loreto (10 Agosto 1944)

Presentazione del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”

http://www.peacelink.it/pace/a/41960.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Per non dimenticare i 15 Martiri Antifascisti di Piazzale Loreto (10 Agosto 1944)

Giovanni Pesce, dal Libro “Senza tregua”, racconta il drammatico episodio dell’uccisione di 15 Antifascisti in Piazzale Loreto a Milano il 10 Agosto 1944:

 

“Queste idee mi ronzano in testa la mattina del 10 agosto durante la mia sortita quotidiana. Ho sete almeno di notizie ufficiali, in assenza di quelle saltuarie fornitemi dalle staffette del comando. L’ombra degli alberi che proteggono Viale Romagna dal sole mi conduce all’edicola. Ho fra le mani un giornale e sotto gli occhi il comunicato della fucilazione di Piazzale Loreto.

Quindici ostaggi uccisi. Scorrendo febbrilmente l’elenco trovo il nome di Temolo, il capo della cellula della Pirelli, uno dei piú coraggiosi, dei piú bravi. Anche lui c’è cascato.

Da viale Romagna si raggiunge Piazzale Loreto lungo un rettilineo fino in via Porpora e si svolta a sinistra. Dappertutto cordoni di repubblichini: militi dietro militi, sempre piú fitti, sempre piú lugubri. In Piazzale Loreto una folla sconvolta e sbigottita. Si respira ancora l’odore acre della polvere da sparo. I corpi massacrati sono quasi irriconoscibili. I briganti neri, pallidi, nervosi, torturano il fucile mitragliatore ancora caldo, parlano ad alta voce, eccitatissimi per aver sparato l’intero caricatore.

Sbarbatelli feroci, vicino a delinquenti della vecchia guardia avvezzi al sangue ed ai massacri, ostentano un atteggiamento di sfida, volgendo le spalle alle vittime, il ceffo alla folla. Ad un tratto irrompe un plotone di repubblichini, facendosi largo a spinte, a colpi di calcio di fucile e andando a schierarsi vicino ai caduti.

“Via via, circolate,” urlano. Spontaneamente il popolo è accorso verso i suoi morti. Ora la folla, ricacciata, viene premuta fra i cordoni dei tedeschi e dei fascisti. Urla di donne, fischi, imprecazioni.

“La pagheranno!”

I repubblichini, impauriti, puntano i mitra sulla folla.

Dall’angolo della piazza scorgo lo schieramento fascista accanto ai nostri morti. Potrei sparare agevolmente se i fascisti aprissero il fuoco. In quel momento, fendendo la calca, si fa largo una donna: avanza tranquilla, tenendo alto un mazzo di fiori; raggiunge le prime file, vicino al cordone dei repubblichini, come se non vedesse le facce livide e sbigottite degli assassini; percorre adagio gli ultimi passi. Scorgo da lontano quella scena incredibile, un volto mite incorniciato da capelli bianchi, un mazzo di fiori che sfila davanti alle canne agitate dei fucili mitragliatori. I fascisti rimangono annichiliti da quella sfida inerme, dall’improvviso silenzio della folla. La donna si china, depone i fiori, poi si lascia inghiottire dalla folla. Comincia così un corteo muto, nato come da un improvviso accordo senza parole.

Altre donne giungono con altri fiori passando davanti ai militi per deporli vicino ai caduti. Chi ha le mani vuote si ferma un attimo vicino alle salme martoriate. Per ogni mazzo di fiori ci sono cento persone che sostano riverenti.

Si odono distintamente i rumori attutiti dei passi e si colgono i timbri alti delle voci. Accanto a me uno bisbiglia: “vede quello lì sulla sinistra? Tentava di scappare. Appena era sceso dal camion si era diretto di corsa verso una via laterale. Credevamo che ce l’avrebbe fatta. Era già lontano. L’hanno riportato indietro che zoppicava, ferito ad una gamba. L’hanno spinto accanto agli altri, già schierati, in attesa.”

L’ultimo volto che vedo, abbandonando la piazza, è quello di un repubblichino, che ride istericamente. Quel riso indica l’infinita distanza che ci separa. Siamo gente di un pianeta diverso. Anche noi combattiamo una dura lotta, in cui si dà e si riceve la morte. Ma ne sentiamo tutto l’umano dolore, l’angosciosa necessità. In noi non è, non ci può essere nulla di simile a quello sguardo, a quella irrisione di fronte alla morte.

Loro ridono. Hanno appena ucciso 15 uomini e si sentono allegri. Contro quel riso osceno noi combattiamo. Esso taglia nettamente il mondo: da un lato la barbarie, dall’altro la civiltà. I cordoni di repubblichini sono sempre fitti. Ad ogni passaggio, ad ogni posto di blocco, mi imbatto nella loro insolenza, nella loro spavalda vigliaccheria: mitra ostentati, bombe a mano al cinturone, facce feroci, lugubri camicie nere.

Ancora una volta, come in Spagna di fronte alla spietata ferocia degli ufficialetti nazisti, si rivelano i due mondi in antitesi, i due modi opposti di concepire la vita.

Noi abbiamo scelto di vivere liberi, gli altri di uccidere, di opprimere, costringendoci a nostra volta ad accettare la guerra, a sparare e ad uccidere. Siamo costretti a combattere senza uniforme, a nasconderci, a colpire di sorpresa. Preferiremmo combattere con le nostre bandiere spiegate, felici di conoscere il vero nome del compagno che sta al nostro fianco. La scelta non dipende da noi, ma dal nemico che espone i corpi degli uccisi e definisce l’assassinio ‘un esempio’.”

Insieme per commemorare… con ANPI Affori e Collettivo Scintilla:

Fabrizio Cracolici, Laura Tussi, Ketty Carraffa presentano il Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”, MIMESIS 2015

Domenica 9 Agosto 2015 ore 17.00

presso ANPI Affori – via Faccio 18, MILANO

Note:

su UNIMONDO FaceBook:
https://www.facebook.com/Unimondo.org/photos/a.398026588767.174478.283827853767/10153218312033768/?type=1&theater

Vedi anche

Pace

Laura Tussi, Fabrizio Cracolici (Archivio Storico-Nova Milanese) Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Mimesis 2015

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

14 aprile 2015 – Laura Tussi

 

 




Sabato 18 Luglio 2015 Comunistinfesta – Cornaredo 2015

 

http://www.peacelink.it/pace/a/41849.html

 

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

 

Uniti per la Costituzione, il disarmo, i beni comuni: i diritti umani

Sabato 18 Luglio 2015 – THE GANG: spettacolo live

ore 18.00 in Libreria: Presentazione Libro GIOVANNI PESCE. PER NON DIMENTICARE, MIMESIS 2015

con Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Daniele Biacchessi e Tiziana Pesce.

Modera Alessandro Braga di RADIO POPOLARE

 

“…Ecco l’appello pacifista ed antinucleare di Pesce che possiamo ascoltare dalla sua viva voce nel DVD allegato al libro curato da Cracolici e Tussi:”…Far parte di questa associazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa continuare, attraverso l’attività politica e organizzativa, a difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto, attraverso la nostra associazione, lottare per portare a compimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l’attività principale dell’ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell’unità antifascista, di far rivivere lo spirito della Resistenza, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra, per coloro che attraverso il terrorismo, le bombe, l’energia nucleare, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace…”.In questo appello possiamo ritrovare una consonanza con un altro grande partigiano, Stéphane Hessel, padre costituente della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, di matrice culturale socialista libertaria, il cui messaggio per la verità, ed il suo motto: “la nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, sono stati giudicati molto più attraenti ed attuali dai movimenti dei giovani “indignati”, che hanno occupato le piazze di tutto il mondo affermando, nella scia delle analisi di Hessel, che “la Nuova Resistenza è la lotta contro la dittatura finanziaria, il conflitto sociale fondamentale oppone l’1% dei parassiti straricchi al 90% della gente comune ovunque, le basi del programma sociale della Resistenza storica sono ancora valide”.Tiziana Pesce mi aiuta ora ad introdurre un aspetto che ritengo molto importante per la definizione della personalità e dell’importanza del padre: la sua abilità di guerrigliero che combatte in modo diverso dall’esercito di tipo tradizionale.“Per ciò che riguarda i gappisti mio padre affermava: “La tattica militare insegna che bisogna colpire il nemico nel punto in cui è più debole, invece la guerra partigiana impone una tattica diversa. Si deve colpire il nemico là dove è più forte e dove può ricevere colpi più duri. Ma si deve sempre colpire con la tattica del mordi e fuggi. Per questo motivo i gappisti, pur essendo pochi, potevano far sentire la loro presenza. Ma per ottenere questo risultato bisognava attenersi scrupolosamente alle regole della clandestinità e vivere in solitudine. Si dovevano scegliere obiettivi politici per creare seri problemi al nemico, ma si doveva stare attenti a non colpire la popolazione civile. Spesso la nostra umanità ci esponeva a rischi maggiori perché cercavamo di distruggere luoghi presidiati dal nemico volendo comunque salvare la vita dei civili””.La competenza guerrigliera di Giovanni Pesce, che possiamo considerare il “Che Guevara italiano” non solo per il grande coraggio ed ardimento sempre dimostrato ma per la sua capacità di coordinamento generale delle azioni armate, va comunque tenuta in gran conto e ben studiata da parte di chi si propone di progettare, sperimentare, realizzare un modello di difesa sociale difensiva (alternativo a quello professionalizzato e nuclearizzato NATO) non solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. Un modello che, per l’appunto, sia conforme allo spirito, ma anche alla lettera, della Costituzione italiana: l’uso della forza militare non deve concernere proiezioni di potenza all’esterno dei propri confini bensì solo respingere aggressioni armate in atto facendo leva soprattutto, di fronte ad eserciti preponderanti, sulla forza dell’unità popolare.Nel processo di transarmo che, ad esempio, gli obiettori alle spese militari propugnano (vai suwww.osmdpn.it) si prevede di accrescere gradualmente il peso, fin da subito rilevante, della componente civile rispetto alla componente militare della difesa; che comunque va mantenuta e finalizzata a politiche di pace appoggiate sui concetti fondamentali di “sicurezza umana” e “sicurezza comune”.Nel frattempo deve crescere una difesa popolare nonviolenta (DPN) di base che si sviluppa e si sperimenta nelle pratiche di lotta territoriali (ad esempio la resistenza alle Grandi Opere Inutili e Imposte, che trovano un esempio trainante nei No-TAV della Valle di Susa). La sperimentazione attuale può portare alla Rete di Ambasciate di pace, per una diplomazia popolare di base (un esempio: il sostegno politico all’obiettivo di un Medio Oriente denuclearizzato), o ai Corpi civili di pace, se si vuole intervenire in conflitti esterni con metodo nonviolento.Tutto ciò può poggiare su una “nonviolenza politica e pragmatica” che ha poco a che vedere con campagne mediatiche ed ideologiche in cui si propongono “Dipartimenti istituzionali” non per portare soluzioni concrete a drammatiche situazioni in atto ma semplicemente per “aprire una discussione” su bei principi che il pubblico giustamente non può che recepire come astratti.Per finire va riconosciuto ed apprezzato il prezioso lavoro che i curatori Fabrizio Cracolici e Laura Tussi svolgono nell’ambito del progetto istituzionale dal titolo emblematico “Per non dimenticare”.

Si tratta dell’impegno dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano a sostenere un impegno di ricerca collettivo sui temi dell’Antifascismo, della Resistenza e delle Deportazioni.Il Progetto “Per non dimenticare” comprende un archivio storico audiovisivo con oltre 220 videotestimonianze di ex deportati civili per motivazioni politiche (partigiani, obiettori, renitenti, scioperanti, dissidenti di diverso colore politico), deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.Con Fabrizio e Laura mi trovo a condividere un percorso – delicato e difficile – per coinvolgere l’ANPI e le realtà antifasciste nella cultura nonviolenta: non siamo oggi ai tempi della lotta contro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese), possiamo e dobbiamo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in uno stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce, come si fu costretti a fare nell’orribile periodo che anche Giovanni Pesce ci richiama a non far ritornare: dobbiamo combattere politicamente per tempo, con mezzi di pace omogenei a fini di pace, forze e realtà sociali belligene!…”

dalla recensione di Alfonso Navarra

Note:

su Lib(e)roLibro:
http://www.liberolibro.it/f-cracolici-l-tussi-giovanni-pesce-per-non-dimenticare/

Vedi anche

  • Archivio Storico Nova Milanese – referenti Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

Trailer del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce.

13 giugno 2015 – Laura Tussi

Avere combattuto, da “eroe”, armi in pugno, contro il nazifascismo ed averlo fatto con spirito di pace, per preparare un mondo di pace, gridandolo ai quattro venti: questa mi sembra “la parte più bella della verità” (è una espressione del martire antimafia Libero Grassi) relativa alla parabola umana e politica di Giovanni Pesce, il Comandante Partigiano più esperto nella tattica della guerriglia, Medaglia d’oro della Resistenza.Fabrizio Cracolici e Laura Tussi, che lavorano meritoriamente, con l’Archivio Storico della città di Nova Milanese, alla memoria della Guerra di Liberazione, hanno “scoperto” e restaurato un video inedito (le vecchie bobine erano abbandonate negli scaffali polverosi di una biblioteca!) che possiamo ritenere di notevole importanza storica e culturale: una intervista, risalente al lontano 1983, effettuata da Luisa Como e Giuseppe Paleari, al nostro partigiano ormai scomparso (nato nel 1918, è morto nel 2007), militante comunista di origine operaia, conosciuto con il nome di battaglia “Visone”.Dal video è stato ricavato un libro, corredato di DVD con appunto l’intervista, pubblicato dalla Mimesis Edizioni, che riporta anche testimonianze su Pesce di note personalità del mondo della politica e dello spettacolo che lo hanno conosciuto e frequentato: Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia; ed infine, ovviamente – non poteva mancare! – la figlia Tiziana Pesce.

Fonte: Recensione di Alfonso Navarra

 

Archivio Storico Nova Milanese

Trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=xMdNo6vuSVg

 




Radio Popolare – “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis, 2015

Radio Popolare – Barbara Sorrentini presenta:

Radio Popolare – “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis, 2015

http://www.peacelink.it/pace/a/41637.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

In foto presentazione con Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Tiziana Pesce a Nova Milanese

RADIO POPOLARE – La trasmissione “Vogliamo anche le rose”, condotta da BARBARA SORRENTINI, intervista Laura Tussi sul DVD/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis Edizioni, 2015

Allegati

Radio Popolare- Barbara Sorrentini intervista Laura Tussi

Vedi anche

Pace

RADIO POPOLARE per l’ANPI

Memoria Storica e Antifascismo: Libri “Per Non Dimenticare”

31 agosto 2014 – Laura Tussi

Pace

Laura Tussi a Radio Popolare per Don Andrea Gallo – 29 Ottobre 2011

Nova Milanese, 29 Ottobre 2011: Trasmissione di Radio Popolare per la presentazione dell’evento di beneficienza a favore delle Comunità di Don Gallo – Progetto “Per Non Dimenticare”

25 settembre 2013 – Laura Tussi

 




MILANO E LA MEMORIA: PER LA LIBERAZIONE E CONTRO LE MAFIE

Milano, 22 aprile 2015

 

 

23 aprile e 4 settembre

Il 23 aprile si terra’

PREMIO PONTI DI MEMORIA

NEL 70ESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

I PROMOTORI

ASSOCIAZIONE ARCI PONTI DI MEMORIA

MEI – MEETING DELLE ETICHETTE INDIPENDENTI CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANO- ASSESSORATO CULTURA

L’Associazione Arci Ponti di memoria e il Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti, per i festeggiamenti dei suoi 20 anni di attivita’, con il patrocinio del Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, presentano, all’interno della manifestazione Milano e la Memoria: per la Liberazione e per la Legalita’, due eventi che si terranno il 23 aprile e il 4 settembre di quest’anno, la prima edizione del “Premio Ponti di memoria per l’impegno civile”

Il 23 aprile alle ore 21, presso il ridotto del Teatro del Verme,  andrà in scena la prima edizione del premio all’impegno civile nell’arte e nella cutura, destinato a personaggi o entità che si sono distinti nel recupero della memoria e nella sua trasmissione alle nuove generazioni.  Accanto a nomi conosciuti della musica, del teatro, del cinema, della cultura e dell’informazione, saranno premiati giovani di indubbio valore artistico che si sono imposti nel panorama nazionale negli ultimi anni.

La memoria che si propone di riscoprire non è solo passato, ma si trasforma in un ponte tra generazioni che condividono identici valori. Come fosse un passaggio di testimone.

Con il  “Premio Ponti di memoria per l’impegno civile”, Milano diventa dunque per una sera “la città dei narratori”, il luogo in cui tutti le piccole storie raccontate si incrociano nella grande Storia attraverso la forza delle parole.

 

PROGRAMMA

 

Premiati

 

Premio “Ponti di memoria” a Giovanni Pesce e Onorina Brambilla Nori

 

Radio Popolare (per il programma “Radio Milano liberata”)

 

Antonio Scurati (per il libro “Il tempo migliore della nostra vita” su Leone Ginzburg)

 

Massimo Priviero (per la canzone “Pane, giustizia e libertà”)

 

Gaetano Liguori (per il disco “Noi credevamo”)

 

Laura Tussi e Fabrizio Cracolici (per il progetto “Per non dimenticare” del Comune di Nova Milanese e Bolzano)

 

Foce Carmosina /Fabrizio Zanotti- Lino Riccio  (per la canzone “Poco di buono”)

 

Beppe Giampà (per il progetto di teatro canzone su testi di Cesare Pavese)

 

Settegrani (per il progetto “Neve diventeremo”)

 

Gang (per il disco “Sangue e cenere)

 

Andrea Guolo-Tiziana Di Masi (per l’impegno civile sulle nuove Resistenze)

 

Filippo Andreani (per la “Canzone per Delmo” dedicata ai fratelli Cervi)

 

Andrea Sigona (per la canzone “Sotto questo dolore”, dedicata a Clara Cecchini scampata dalla strage nazifascista di Valla).


Milano e la Liberazione: Premio Ponti di Memoria, il Mei assegna tre premi speciali a Frida Neri, Vintage Violence e Mondiali Antirazzisti

In: Associazioni & FormazioneFlash News Audiocoop

Liberazione: Il 23 aprile a Milano al Teatro Dal Verme, per il Premio Ponti di Memoria per il 70esimo della Liberazione, tre premi speciali del MEI

In occasione del Premio Ponti di Memoria delI 23 aprile alle ore 21, al Teatro del Verme a Milano,  dove andrà in scena la prima edizione del premio all’impegno civile nell’arte e nella cutura, destinato a personaggi o entità che si sono distinti nel recupero della memoria e nella sua trasmissione alle nuove generazioni, accanto a nomi conosciuti della musica, del teatro, del cinema, della cultura e dell’informazione, saranno premiati giovani di indubbio valore artistico che si sono imposti nel panorama nazionale negli ultimi anni.

Con il  “Premio Ponti di memoria per l’impegno civile”, Milano diventa dunque per una sera “la città dei narratori”, il luogo in cui tutti le piccole storie raccontate si incrociano nella grande Storia attraverso la forza delle parole.

Oltre ai Premi ufficiali Ponti di Memoria  ci saranno altri tre premi speciali che saranno assegnati dal MEI a giovani musicisti impegnati per La Liberazione e un Premio speciale legato alle Nuove Resistenze per un impegno del MEI che proseue in questo settore dopo avere dedicato la sua decima edizione ai 60 anni dalla Liberazione.

Per i 20 anni del Mei e i 70 anni dalla Liberazione il Mei assegna due premi speciali  alla cantautrice marchigiana Frida Neri e  alla band di Lecco Vintage Violence

Due espressioni emergenti della nuova musica italiana impegnati attivamente con diversi progetti musicali sui temi della Liberazione e della Resistenza in collaborazione con l’Anpi tramandando così la Memoria di Generazione in Generazione e lasciando un segno tra i piu’ giovani delle Battaglie per la Democrazia nel nostro Paese

I Vintage Violence , prodotti dalla indies milanese Maninalto!,   hanno gia’ ricevuto un premio assegnato dall’ANPI al brano “Il processo di Benito Mussolini” come migliore canzone sul tema della lotta di liberazione partigiana e il rilancio dei valori della resistenza, mentre Frida Neri ha realizzato numerosi progetti insieme all’Anpi  ed è stata ospite al Museo della Resistenza di Ca’ di Malanca il 25 aprile e sta lavorando ad un progetto musicale I Canti dell’Amor Perduto insieme all’Anpi che sara’ presentato a Cagli il 24 aprile.

 

Un Premio Speciale legate alle Nuove Resistenze viene assegnato dal MEI ai Mondiali Antirazzisti dell’Emilia-Romagna, che si terranno per la nuova edizione dal 1° al 5 luglio 2015 a Bosco Albergati di Modena, per avere creato in anni difficili per la convivenza tra etnie, popoli e culture diverse, attraverso lo sport, un esempio mirabile di integrazione, amicizia e solidarieta’ .

 

 

 

Al ricco parterre, si aggiungeranno ospiti a sorpresa.

Ingresso libero e aperto a tutti.

 

Presenta Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, presidente dell’Associazione Arci Ponti di memoria.

Regia e Coordinamento: Daniele Biacchessi Presidente di Ponti di Memoria e Giordano Sangiorgi Organizzatore del Mei

 

Contatti:

0546.646012

E-mail:

info@danielebiacchessi.it

mei@materialimusicali.it

Siti:

www.pontidimemoria.it

www.meiweb.it

Teatro del Verme – Milano

 

 

 

 

http://www.meiweb.it/milano-e-la-memoria-per-la-liberazione-e-contro-le-mafie/ + http://www.meiweb.it/milano-e-la-liberazione-premio-ponti-di-memoria-il-mei-asegna-tre-premi-speciali-a-frida-neri-vintage-violence-e-mondiali-antirazzisti