Roseto degli Abruzzi. Ultima fatica editoriale della poetessa Giovanni Ferri

Emozioni forti con il nuovo libro della poetessa Giovanna Ferri che torna in libreria con A pelle nuda, ecco le prime foto in anteprima per voi. Vi aspettiamo il 18 Ottobre alle 21.00 a Palazzo del Mare a Roseto degli Abruzzi (Te)

 

Giovanna Ferri

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Teramo. Archivio di Stato di Teramo – Domenica di Carta 2019: presentazione “Un Santo per ogni campanile”, domenica 13 ottobre 2019




Giulianova. Gaetano De Berardinis, cugino di mio padre Carlo

Gaetano De Berardinis, cugino di mio padre Carlo. Nasce a Cologna paese (in una delle masserie dei Marchesi Mazzarosa Devincenzi) il 26 luglio 1910 da Olindo (Bellante, 7 ottobre 1882 / Roseto degli Abruzzi, 13 gennaio 1962) e Splendora Bartolacci (Mosciano Sant’Angelo, 27 novembre 1888 / Roseto degli Abruzzi, 26 dicembre 1961). Il 22 novembre 1929 viene giudicato idoneo al servizio di leva. Il 13 aprile 1931 viene chiamato alle armi nel 2° Reggimento Artiglieria e si congeda il 14 gennaio 1932. A Montepagano, il 17 aprile 1937, si sposa con Mariavincenza Di Nicola (Montepagano, 23 gennaio 1915 / Roseto degli Abruzzi, 30 giugno 2005), dal matrimonio nascono 2 figli: Olindo Benito (Roseto degli Abruzzi, 24 gennaio 1938 / vivente) e Splendora Fina (31 dicembre 1938 / vivente), in realtà, quest’ultima, nacque il 1 gennaio 1939, il padre la registrò retroattivamente perché se nascevano due figli nello stesso anno il regime Fascista dava 600 lire alla famiglia. Il 20 agosto 1939 viene richiamato sotto le armi nel 2° Reggimento Artiglieria e il 28 agosto parte da Napoli per la Libia, sbarca a Tripoli il 31 agosto. Inquadrato con il 26° Reggimento, del XX Corpo d’Armata, 20° Raggruppamento artiglieria di Corpo d’Armata, comandata dal Colonnello Fernando Moech. Durante la permanenza in Libia contrae una malattia cronica. Il 24 dicembre rimpatria da Tripoli e sbarca a Napoli il 26 dicembre. Il 4 luglio 1941, dopo varie visite mediche all’Ospedale Militare di Chieti, viene messo in congedo. Il 4 novembre viene richiamato alle armi, ma subito ricoverato all’ospedale militare di Bari e il 10 novembre viene dimesso. Il 12 novembre, il Distretto Miltare di Teramo dichiarerà l’inabilità assoluta, ponendo Gaetano in congedo assoluto. Muore a Roseto degli Abruzzi il 9 agosto 2001 all’età di 91 anni, le sue spoglie riposano nel cimitero comunale di Giulianova. #unitiperlapatria



Giulianova. Olindo De Berardinis, fratello di mio nonno Giovanni

Olindo De Berardinis, fratello di mio nonno Giovanni. Nasce il 7 ottobre 1882, alle ore 20:00, nella contrada “Collemoro” di Bellante, in una delle tante masserie della famiglia Tattoni, dal 32enne Gaetano (originario di Sant’Omero) e Annunziata Di Giangiacomo (originaria di Varano di Teramo). Sarà Gianfrancesco Tacchetti, Sindaco di Bellante, a registrare l’atto di nascita alla presenza dei due testimoni: il 32enne Domenico Pedicone e il 52enne Giovanni Spoletini. Olindo era il 4° di 10 figli: Domenico (Bellante, 8 giugno 1878 / nato morto); Maria (Bellante, 31 maggio 1879); Celeste (Bellante, 12 gennaio 1881); Olindo (Bellante, 7 ottobre 1882 / Roseto degli Abruzzi, 13 gennaio 1962) Giovina (Bellante, 8 ottobre 1885 / Roseto degli Abruzzi, 6 gennaio 1966); Carlo (Bellante, 3 maggio 1888 / Caoria di Canal San Bovo (TN), 15 settembre 1917); Teresa (Bellante, 17 ottobre 1890); Santino (Bellante, 2 novembre 1892 / Giulianova, 9 giugno 1972); Carmela (Bellante, 4 gennaio 1895); Giovanni (Mosciano Sant’Angelo, 30 ottobre 1897 / Giulianova, 8 maggio 1973). Nel 1902, chiamato a visita di leva dal Distretto Militare di Teramo, viene riformato per problemi fisici. Il 7 ottobre 1909 si sposa a Mosciano Sant’Angelo con Splendora Bartolacci (Mosciano, 27 novembre 1888 / Roseto degli Abruzzi, 26 dicembre 1961), dalla loro unione nascono 6 figli: Gaetano (Cologna paese, 26 luglio 1910 / Roseto degli Abruzzi, 9 agosto 2001); Amina (Cologna paese, 23 ottobre 1913); Biagio Francesco detto Ferruccio (Cologna paese, 3 febbraio 1916 / Cologna paese, 11 dicembre 1917); Elisa (Cologna paese, 15 gennaio 1921) e le gemelle Maria (Cologna paese, 23 novembre 1923 / Cologna paese, 6 dicembre 1923) e Angiolina (Cologna paese, 23 novembre 1923 / Cologna paese, 3 dicembre 1923). Allo scoppio della 1° Guerra Mondiale, per mancanza di uomini, vengono richiamati anche i rivedibili e riformati. Olindo verrà richiamato a visita di leva, dal Distretto Militare di Teramo, l’8 maggio 1916, dopo essere stato già riformato nel 1902. Il 10 luglio viene chiamato alle armi e il 21 luglio destinato al 3° Reggimento Artiglieria Fortezza. Il 4 novembre viene destinato al 13° Reggimento Artiglieria da Campagna. Alla fine di settembre 1917 apprende la scomparsa del fratello minore, Carlo, morto a Caoria di Canal San Bovo (TN) e nel mese di dicembre del figlio di due anni, Biagio Francesco. L’8 ottobre viene esonerato dal servizio per essere messo in congedo con il 3° Reggimento Artiglieria Fortezza il 28 dicembre 1918. Muore, all’età di 79 anni, nella sua casa in Contrada Borsacchio di Roseto degli Abruzzi il 13 gennaio 1962, le sue spoglie riposano nel cimitero comunale di Giulianova. #unitiperlapatria



Bisenti. Emozioni e commozione per la presentazione del libro “Cinque Racconti e una fiaba” di Edda Migliori

Bisenti: emozione e commozione per la pre

Edda Migliori a Bisenti

sentazione del libro “Cinque Racconti e una fiaba” di Edda Migliori

Bisenti (TE), 6 Ottobre 2019- È stata una mattinata ricca di emozioni quella di ieri a Bisenti, in occasione della presentazione del libro “Cinque racconti e una fiaba” di Edda Migliori che ha avuto luogo a Palazzo Catitti, nell’ambito del 45° Revival del vino e uva Montonico. Un altro successo per la giornalista abruzzese.
Dopo i saluti del Presidente della locale Pro Loco Gabriele BarbarossaMarta Volpicelli che ha moderato l’incontro ha ripercorso con l’autrice la genesi del libro evidenziandone le caratteristiche e spiegando che si tratta di storie che hanno in comune il tema della resilienza, della forza e della speranza.  I racconti si svolgono nel territorio abruzzese e sono quasi sempre declinati al femminile con  protagoniste donne.
In questo libro, edito da Epigraphia, Edda Migliori affronta temi importanti, reali, toccanti e profondi; racconta di origini da ritrovare, di antichi insegnamenti dei nonni, di ritorni alla propria terra, di rispetto per il lavoro, di sacrifici e tanto sudore, di vigneti da “accudire” e di terre da coltivare, all’insegna di “Pane e fatije”, ovvero “Pane e lavoro”.
 
Durante la presentazione, Domenico Carpinone, della Fondazione Italiana Sommelier Abruzzo Adriatico ha illustrato le caratteristiche del vitigno del vino Montonico, tipico del territorio bisentino, di cui l’autrice parla nella storia scelta per la lettura.
Particolarmente commuovente è stato il momento del reading a cura di Valeria Scipione che ha letto uno dei racconti del libro in cui si affronta il tema dell’amicizia sullo sfondo del terribile terremoto che ha colpito L’Aquila che nel 2009 ha causato 309 vittime.
 
“Quella di ieri è stata una presentazione estremamente commuovente per tante ragioni. Mi sono emozionata nel vedere presente così tanta gente e nel sentire un così forte calore ed empatia; sono sinceramente grata a tutti gli intervenuti per aver condiviso con me dei momenti tanto intensi. Grazie mille al Presidente della Pro Loco Gabriele Barbarossa, a Domenico Carpinone della Fondazione Italiana Sommelier Abruzzo, a Marta Volpicelli per aver curato la presentazione e a Valeria Scipione per aver letto con accorata partecipazione emotiva uno dei racconti- ha dichiarato Edda Migliori – Quella a Pineto del 13 Settembre e quella di ieri a Bisenti sono le prime di molte altre tappe che si terranno in diverse località italiane; sono davvero estremamente felice e orgogliosa dell’affetto e dell’entusiasmo travolgente che sta crescendo nei confronti del mio lavoro”.



USA. Benny Manocchia: continuate a ricordare chi è morto per la nostra Patria

Gent.le Direttore,

Sempre piu’ assistiamo alla assoluta assenza, da parte della stampa e  di enti governativi, alle cerimonie  che ricordano (o dovrebbero ricordare) i caduti in guerra. Gente dimenticata. Eppure fanno parte di un mondo che molti italiani conoscono o hanno conosciuto. Una societa’ che pensa soltanto a se stessa. I morti sono morti,in  guerra o anche come civili che hanno fatto parte della nostra patria. Ormai ci sono problemi che soprassiedono i tristi,amari ricordi. Il lavoro che non c’e’,i figli agli studi che non studiano, addirittura i “dolori” per via della squadra che non vince…Che miseria! Percio’ mi inchino al caro amico Walter De Berardinis, direttore di questo giornale. Lui non dimentica. Mai.Forse un esempio unico a Giulianova.

Benny Manocchia

figlio del giornalista giuliese Francesco Manocchia, una vittima civile di Guerra e reduce della Grande Guerra.

Francesco Manocchia, riproduzione di Walter De Berardinis
Francesco Manocchia, riproduzione di Walter De Berardinis

Francesco Manocchia

Francesco Manocchia




USA. Benny Manocchia: democrazia e libertà, due parole da rispettare

Democrazia e liberta’ di parola non sono soltanto definizioni. Chi le pronuncia dovrebbe rispettarle. Oggi permettetemi di dire cose che probabilmente non saranno

con il segrtario onu Kurt Waldheim 1980. Benny Manocchia

 

accettate da molti lettori.
Cominciamo con l’ammettere una cosa:tutto quanto sta accadendo va al di la’ della politica. Infatti credo che si
dovrebbe  parlare di interessi. Trump ha detto:”Gli Stati
Uniti hanno protetto l’Europa dal nazismo,poi hanno aiutato alla ricostruendone di intere nazioni in quel continente. E come ringrazia l’Europa? Acquistando petrolio e gas dalla Russia,mentre l’america e’ la prima nel mondo per la
produzione di entrambi i prodotti”. Il presidente USA non
riesce a capire perché’ c’e’ tanta acrimonia tra l’Europa e l’America. Forse perché’ – insiste – gli europei  preferiscono
il comunismo.
Ma in Italia non esiste piu’ il comunismo,rispondono a Roma. La politica e’ vista come un lavoro e basta; cambia solo la casacca. Gia’,un
governo dietro l’altro,continue accuse contro gli Stati Uniti da un Paese dove perfino il Papa e’ comunista,o comunque di sinistra.
“E poi si lamentano per l’aumento dei dazi su alcuni prodotti italiani!”.Chi ha torto? Chi ha ragione?
Intanto l’Italia (l’Europa) potra’ aumentare il dazio sui prodotti
statunitensi importati nel Vecchio Continente.E poi dovrebbe (l”Italia) cercare di vendere i suoi prodotti in molte
parti del mondo. Basta sapere presentare quello che sappiamo fare in Italia.Una volta a Tahiti,dove andai per intervistare Brando,il proprietario italiano di un ristorante mi
disse:”Devo acquistare prosciutto e parmigiano da un rivenditore di New York perche’ in Italia si sentono troppo importanti per venderlo nei mari del Sud”.
E alla fine: dobbiamo capire che oggi esistono soltanto due forme politiche:quella che si appoggia a sinistra,oppure il capitalismo.  Dobbiamo accettare i risultati delle nostre decisioni,spesso prese senza nessuna accortezza.



Bolzano. Assegnato il 26° Premio Culturale Internazionale Abruzzo-Trentino Alto Adige

“ASEGNATO A BOLZANO IL PREMIO CULTURALE INTERNAZIONALE ABRUZZO TRENTINO ALTO ADIGE 26^ EDIZIONE”

Al Coro Lirico “Giuseppe Verdi” di Bolzano e allo scrittore Renzo Caramaschi Sindaco di Bolzano


Foto Arte – Asmodeo Rennes

Si è tenuta a Bolzano presso il Centro Culturale Ermete Lovera, davanti una sala gremita ed a un pubblico altamente qualificato, la Cerimonia di consegna del “Premio Culturale Internazionale Abruzzo Trentino Alto Adige” 26^ edizione 2019, organizzato dalla Libera Associazione Abruzzesi Trentino Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo, con l’alto patrocinio del presidente della Regione Abruzzo. I premi: sezione scienze musicali, al Coro Lirico “Giuseppe Verdi” di Bolzano, diretto dal Maestro prof. Claudio Vadagnini, paladini delle opere del Maestro Vincenzo Bellini discendente da famiglia di musicisti abruzzesi di Torricella Peligna in Provincia di Chieti, sezione letteratura, allo scrittore dottore Renzo Caramaschi, Sindaco di Bolzano per il romanzo storico “Il Sigillo d’Ambra” Ed. Mursia 2018. Il premio è stato consegnato dal presidente Sciullo della Rocca, affiancato da Andrea Lucci, Gabriele Antinarella, Elisabetta D’Aurelio, Marina Di Marino e dal Consigliere Provinciale Sandro Repetto. .Altamente significativo il messaggio augurale giunto dal Commissario del Governo dell’Alto Adige Vito Cosumano che ha espresso il suo apprezzamento per la costante e significativa attività culturale svolta dal sodalizio abruzzese nell’ambito della Regione Trentina. Per questo appuntamento internazionale che da numerosi lustri ha dato prova della valenza delle sue scelte nel settore della cultura, sono giunti numerosi messaggi augurali tra i quali: quello del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, del Presidente della Regione Autonoma Trentino Alto Adige Arno Kompatscher del Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri “difensore degli emigranti”, dal Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano Josef Noggler e dall’Assessore alla Cultura del Comune di Bolzano Juri Andriollo.




SAVONA                                          CONCORSO             “La vetrina più bella”    22.mo Raduno Alpino1ˆ Raggruppamento Liguria, Piemonte,  Valle D’Aosta, Francia

 

 

Il Progetto Alpini in Bianco e Nero”,colorati da “cimarò”, nasce dalla collaborazione di ANFE Pescara con ANFE Savona, allo scopo di far conoscere due realtà italiane, diverse, ma entrambe unite dall’amore per la tradizione italiana e la propria Patria.

Dal 30 settembre al 6 ottobre verranno esposte in vetrina al Café Boselli di Savona,  foto, testi canzoni e Storia degli Alpini, per partecipare al concorso “La vetrina più bella”, organizzato dall’ÁNA in occasione del 22 raduno del i raggruppamento.

Alpini durante la prima guerra mondiale. Foto Archivio

Abbiamo pensato di rendere omaggio agli Alpini scegliendo le foto che sono state esposte nel capoluogo abruzzese, presso il Parco del Castello a L’Aquila, in occasione dell’adunata del 2015, ed altre foto presenti su siti Web.

La Mostra fotografica dal titolo “Gli Alpini… ci sono sempre!” fu organizzata a L’Aquila  dall’Associazione Nazionale Alpini e dalle Truppe Alpine dell’Esercito.

Le immagini di archivio ANA, sono state scelte tra le più significative, che testimoniano da sempre l’impegno delle “Penne nere” sia in Italia che all’estero.

Questi scatti sono stati ”rubati” agli Alpini mentre prestano il loro aiuto alle popolazioni colpite da calamità naturali: Vajont, Irpinia, Friuli , Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Afghanistan e Africa.

 

Abbiamo completato la miniMostra anche con immagini della I e II Guerra mondiale caratterizzanti l’impegno degli Alpini ed alcune foto di figure storiche importanti che, in qualità di patrioti, ne amavano gli ideali e lo spirito : D’Annunzio, Garibaldi e Verdi, tanto che quest’ultimo  utilizzò il copricapo degli Alpini nella sua  famosissima Opera “Ërnani”.

 

Si ringraziano: lo Scrittore Gianfranco Giustizieri, i Giornalisti Domenico Logozzo, Goffredo Palmerini (Presidente ANFE Abruzzo), l’Archivio del Vittoriale, l’Artista Graziano Martini e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita del progetto.

 

 

 

 

 

Comitato ANFE Savona

Presidente Luigi Pastorino

 

 

ANFE Pescara

Presidente Cinzia Rossi

 

 




Roma. Il 27 settembre la presentazione del Rapporto Immigrazione 2018/2019

Caritas Italiana e Fondazione Migrantes

Venerdì 27 settembre 2019

alle ore 10.30 in Roma

Charitas

Chiesa di San Francesco Saverio del Caravita

Via del Caravita 7, Roma

presentano

Rapporto Immigrazione 2018/2019

“Non si tratta solo di migranti”

ROMA – L’edizione 2019 del Rapporto Immigrazione, redatto da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, che sarà presentato a Roma venerdì 27 settembre, è ispirato al Messaggio di Papa Francesco per la 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà due giorni dopo, domenica 29 settembre, con una celebrazione in Piazza San Pietro, presieduta dal Santo Padre.

Il tema del messaggio  “Non si tratta solo di migranti” – ha visto la redazione confrontarsi con una sfida importante nell’ideazione dei contenuti e delle modalità attraverso cui declinare questo concetto così universale. Una delle scelte operate con convinzione – spiegano i due organismi della Cei – è stata quella di “aprire lo sguardo”, raccogliendo alcune riflessioni e spunti sul tema offerti da diversi testimoni della scena culturale e politica del nostro Paese: da Liliana Segre a Massimo Cacciari a Mario Morcellini.

Il Rapporto – giunto alla XXVIII edizione – offre temi e dati volti a mettere in luce i diversi aspetti di vita di un migrante, ovvero di “una persona che si districa fra difficoltà di tipo burocratico, scolastico, giudiziario, sanitario, economico, sociale, ovvero con i problemi della vita quotidiana che affrontano tutti, ma che, nel suo caso, sono forse più complicati che per molti altri”.

Alla presentazione interverranno, dopo il saluto del presidente della Caritas Italiana, il vescovo mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Simone M. Varisco della Fondazione Migrantes moderati da  Oliviero Forti della Caritas Italiana. I lavori saranno conclusi dal presidente della Fondazione Migrantes, il vescovo mons. Guerino Di Tora.