Venerdì 27 settembre al Kursaal, “Radio Donna 1979… per non dimenticare”,

 evento organizzato dalla Consulta degli Eventi per ricordare il tragico evento avvenuto il 9 gennaio del 1979

 

GIULIANOVA – La Consulta degli Eventi venerdì 27 settembre, nella sala congressi del Palazzo Kursaal, presenta “Radio Donna 1979… per non dimenticare”, alle ore 21:15 ad ingresso gratuito.

L’evento, patrocinato dal Comune di Giulianova, vuole commemorare il fatto di cronaca avvenuto negli studi di Radio Città Futura, che ospitava il programma “Radio Donna”, a Roma il 9 gennaio del 1979 e promuovere un messaggio contro la violenza sulle donne.

“L’episodio fu di una violenza inaudita, – racconta Elisa Concetto Presidente della Consulta degli Eventi – messa in atto da alcuni fascisti dei NAR, che fecero irruzione nella studio radiofonico, con mitra e pistole, contro cinque donne, casalinghe, che stavano trasmettendo un programma, appunto Radio Donna, per parlare e raccontare dei loro problemi, della loro condizione, dei divieti che, in generale, le donne vivevano in quegli anni, ma anche di musica, cultura ed attualità, confrontandosi e approfondendo tanti temi, dal proprio punto di vista. Le cinque donne furono mitragliate, sparate ed arse vive”.

La Presidente Elisa Concetto, ricorda con emozione, che l’evento è già stato realizzato nel 2013, quando ebbe la fortuna di conoscere le due superstiti e sentire dalle loro voci il racconto di quella mattina. La signora Anna Attura, che fu letteralmente sbattuta al muro dove le spararono sei colpi di pistola nella pancia e la signora Rosetta Padula che fu gambizzata, le hanno raccontato il dolore fisico e le conseguenze psicologiche con cui hanno dovuto convivere in tutti questi anni.

“Radio Donna 1979… per non dimenticare”, è un progetto che attraverso la musica, la danza, la poesia, le arti visive, la cultura e la pittura, vuole condurre il pubblico per mano in un percorso dove si racconterà la condizione di disagio e divieto in cui le donne vivevano ancora negli anni settanta e portarlo alla riflessione sui possibili modi, affinché episodi di violenza fisica e psicologica non vengano più perpetuati sulle donne. E’ un messaggio forte quello che le sei associazioni della Consulta, impegnate in questo evento,  vogliono lanciare: “BASTA violenza sulle donne”. La collaborazione tra le associazioni Cme Nuovi Accordi, Danza Etoile, Enia club, Opus Musik, Gruppo Orao ed Unica Stella ha creato un progetto con importanti fini sociali ed umani.

Il Presidente ringrazia per il grande lavoro le associazioni e annuncia la straordinaria partecipazione dell’emittente radiofonica giuliese  Radio G, con la presenza della voce storica del giornalista Francesco Marcozzi, che ha accettato il nostro invito con grande entusiasmo, il gruppo di passeggiate culturali e di benessere Giuliagira e l’Amministrazione Comunale per la grande sensibilità e collaborazione.




Esposimetro d’Oro alla Memoria a Franco Delli Colli

 

Maestro della luce dei film di genere e delle opere prime

 

Con il cugino Tonino ha lavorato con i più grandi registi italiani

 

 

Va a Franco Delli Colli l’Esposimetro d’Oro alla Memoria della 24^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo. Il riconoscimento, assegnato dalla giuria presieduta dal critico e saggista cinematografico Stefano Masi, sarà ritirato il 12 ottobre prossimo a Teramo dalla figlia di Franco, Laura Delli Colli, giornalista e critico cinematografico, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, l’organismo che dal 1946 assegna annualmente i Nastri d’Argento.

Il nome di Delli Colli segue quello già annunciato di John Bailey a cui la giuria del Di Venanzo ha deciso di assegnare l’Esposimetro d’Oro alla Carriera. Restano da assegnare l’Esposimetro d’Oro per la Fotografia Straniera e l’Esposimetro d’Oro per la Fotografia Italiana.

Tutti i riconoscimenti, i quattro esposimetri e le targhe speciali, compresa la Targa Marco Pannella per l’Integrazione e la Solidarietà, saranno consegnati il 12 ottobre prossimo nella consueta gran cerimonia di premiazione che si terrà nel cinema Comunale di Teramo alla presenza di tante stelle del mondo del cinema.

 

 

<Franco Delli Colli, nato a Roma il 2 marzo 1929, deceduto a Roma il 22 aprile 2004, cugino di Tonino Delli Colli, ne seguì le orme per tutti gli anni Cinquanta lavorando come suo operatore di macchina in decine e decine di produzioni, tra le quali occorre ricordare numerose commedie di Dino Risi… A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta fu operatore di macchina in due importanti coproduzioni internazionali fotografate dal cugino Tonino, Il ladro di Bagdad (1960), diretto da Arthur Lubin e Bruno Vailati, e Le meraviglie di Aladino (1961), diretto da Henry Levin e Mario Bava; ma fece parte anche della troupe del kolossal viscontiano Il gattopardo (1960) in qualità di operatore alla macchina aggiunto e seguì l’esordio cinematografico di Pier Paolo Pasolini in Accattone (1961) e Mamma Roma (1962). In quest’ultimo film curò anche la fotografia nelle prime due settimane di riprese…i primi film da direttore della fotografia per Franco Delli Colli furono due pellicole di genere dirette da Nick Nostro, il film avventuroso Il sangue e la sfida (1962) e il mélo La cieca di Sorrento (1963). Negli anni Sessanta girò film di genere, dalla fantascienza di L’ultimo uomo della Terra di Ubaldo Ragona (1964) al pregevole western di Giulio Questi Se sei vivo spara (1967)…Negli anni Settanta Franco Delli Colli  firmò la fotografia di action-movies diretti dall’ex operatore Massimo Dallamano, da La polizia chiede aiuto (1974) a Il medaglione insanguinato (1975) e i polizieschi d’azione di Stelvio Massi, da La banda del Trucido (1977) a Poliziotto sprint (1977). Soltanto al principio degli anni Ottanta si avvicinò al cinema autoriale, collaborando con Pupi Avati in due pellicole, Aiutami a sognare e il poetico ma sfortunato Zeder (1983). Nello stesso periodo girò il primo il primo giallo del giovane Lamberto Bava, Macabro (1980)…Verso la fine degli anni Ottanta iniziò un intenso sodalizio artistico con il giovane cineasta Beppe Cino, girando dapprima Intimo (1988) e Fatal Temptations (1988), quindi il più ambizioso Diceria dell’untore (1990)>. (Da: Stefano Masi “Dizionario mondiale dei direttori della fotografia”).

 

Franco e Tonino Delli Colli,  “maestri” della luce del nostro cinema, erano cugini, talmente simili, da essere  spesso considerati fratelli, ha ricordato Laura Delli Colli, figlia di Franco e nipote di Tonino, degna esponente della stirpe.

Racconta Laura Delli Colli: «I periodi fondamentali nella fotografia di mio padre, Franco,  sono sostanzialmente tre, legati ad altrettanti autori: Pasolini, Leone e Fellini. E posso dire che i primi due sono quelli che sentiva piu’ vicini a se’. Fellini aveva avuto altri direttori della fotografia, Pasolini invece è nato come regista con lui. Credo che proprio papà lo abbia aiutato a trovare la propria chiave espressiva attraverso l’immagine, e così sono nati film come Accattone e Mamma Roma».

 

 




L’Aquila. Due riconoscimenti al collega Goffredo Palmerini.

Due importanti riconoscimenti per il Giornalismo a Goffredo Palmerini,

in Campania e Umbria, per l’attività sulla stampa italiana all’estero

 

Goffredo Palmerini

L’AQUILA – Due importanti riconoscimenti per il Giornalismo sono stati tributati allo scrittore e giornalista aquilano Goffredo Palmerini. Il primo, il 13 settembre scorso in Campania, a Letino, splendido borgo immerso nel Parco Nazionale del Matese, nell’ambito del 1° Festival internazionale della Cultura tenutosi dal 12 al 14 settembre – sotto la direzione di Gino Iorio, Anna Cappella e Carlo Roberto Sciascia -, che ha richiamato dall’Italia e dall’estero nell’ameno centro del casertano insigni Personalità della cultura internazionale, del mondialismo, della solidarietà, del dialogo tra religioni, del giornalismo, dell’arte, del teatro, della musica e della letteratura, cui sono stati conferiti riconoscimenti per la loro attività professionale e umanitaria. Palmerini ha ricevuto il “Riconoscimento di alta onorificenza culturale per il Giornalismo” con la questa motivazione: “Per aver col suo talento ottenuto negli anni notevoli risultati nel campo della comunicazione, anche a livello internazionale”.

 

Il 21 settembre prossimo, a Spoleto, gli sarà conferito un altro significativo riconoscimento per il Giornalismo nel corso della seconda edizione del Premio “Il Poeta Ebbro”, fondato e organizzato dalla poetessa Anna Manna e quest’anno condotto da Mario Narducci, giornalista e poeta, che del premio presiede la Giuria. L’evento, inserito nell’ambito della Vendemmia Letteraria 2019, si terrà nella suggestiva piazza della Signoria della bella città umbra. Il premio a Goffredo Palmerini è motivato dai suoi libri sulla Grande Emigrazione italiana, dagli articoli e reportage pubblicati su numerose testate in Italia e all’estero, riguardanti eventi, viaggi e personaggi italiani nel mondo. Nella stessa manifestazione saranno conferiti il Premio per la Saggistica a Liliana Biondi, critica letteraria già docente dell’Università dell’Aquila, e il Premio per la Poesia alla poetessa Clara Di Stefano.

 

Per Palmerini si tratta di due prestigiosi riconoscimenti che si aggiungono a quelli ricevuti negli anni scorsi, quali il XXXI Premio internazionale Emigrazione – Sezione Giornalismo (2007), il Premio internazionale di Giornalismo “Gaetano Scardocchia” (2017), il Premio giornalistico nazionale “Maria Grazia Cutuli” (2017) e il Premio internazionale “Fontane di Roma” per il Giornalismo (2018), motivati tutti per la sua intensa attività sulla stampa italiana all’estero e per le numerose collaborazioni con testate giornalistiche in Italia e nel mondo. Suoi articoli, infatti, sono stati pubblicati e vengono ospitati su molti giornali in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Uruguay e Venezuela.  




Bellante. Conferenza: “FIUME 1919 città Italiana dimenticata”.

L’ass.ne culturale Nuove Sintesi invita alla conferenza “FIUME 1919 città Italiana dimenticata”.

Fiume

– Relatore:
Dott. Emanuele Piloni (Ass.ne Naz. Venezia Giulia e Dalmazia).

SABATO 21 SETTEMBRE 2019, ORE 17.30, presso EX ASILO delle suore (adiacenze Chiesa madre) in PIAZZA ARENGO – BELLANTE paese (TE).

“Fiume, città italiana dimenticata come la leggendaria impresa di cui fu teatro.
A distanza di 100 anni, tuttavia, l’esperienza fiumana, con i suoi chiaroscuri, resta un passaggio fondamentale della storia dell’intero ‘900. La città quarnerina, infatti, non fu solo simbolo della nuova Italia uscita vittoriosa dalla grande guerra, e non disposta ad accettare gli ingiusti diktat delle altre potenze mondiali, ma anche autentico laboratorio politico e sociale, con l’ambizione di essere un faro luminoso di rinnovamento e progresso per tutti i popoli, esplicitata nella redazione della visionaria Carta del Carnaro.
L’esperienza si concluderà drammaticamente ma non prima di aver segnato indissolubilmente l’Italia, l’Europa e il mondo.
La riprova è il fatto che, a distanza di 100 anni, Fiume e D’Annunzio restano ancora argomento di discussione e, al contempo, unione e divisione, così come il fiumanesimo e la sua eredità storica e culturale.”

Gli organizzatori




PESCARA. All’AURUM: “LA PAZIENZA DEI MELOGRANI” DI ALESSANDRA ANGELUCCI

 

 

 

PESCARA–  Giovedì 19 settembre, alle ore 18, nella cornice dell’Aurum – La fabbrica delle idee di Pescara,  si terrà la presentazione della silloge poetica “La pazienza dei melograni”, nuova opera letteraria della scrittrice e giornalista Alessandra

Alessandra Angelucci

Angelucciedita da Controluna. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Pescara, costituisce un altro appuntamento per riflettere insieme all’autrice sulle tematiche sociali di grande importanza che il libro affronta con la delicatezza del verso.

In questo libro l’autrice auspica un tempo nuovo, fatto di pazienza e cura nella scelta.

Alessandra sembra fuggire la voracità del contemporaneo che tutto ingloba, il suo sguardo sul mondo si affaccia delicato e allo stesso tempo severo. Non c’è più spazio per la menzogna e la falsità, per l’ipocrisia che lima i coltelli della «trincea dei peccati». Un animo, quello dell’autrice, che si interroga sulla durezza dell’esistenza – «Come te lo dico che la vita è un soffio» – per aprire poi una riflessione senza filtri su ciò che l’uomo ricerca: «Qual è la vera portata della libertà?/Potremmo chiederlo alle gazze sul crinale/ delle tentazioni e aprire anche noi le ali/ per vedere poi fino a quanto dura».

Diverse le tematiche sociali di grande importanza affrontate, come l’amore, la denuncia socialela menzognail perdonola tutela dei bambini e la voce di chi ha subito soprusi e non accetta più l’atteggiamento dell’indifferenza. In particolare la tutela dei diritti dell’Infanzia è un tema che cuce sottilmente una parte importante delle liriche, come si evince dai versi della lirica I bambini:«Comincia tutto da qui/ dall’ultimo gradino aperto sul paradiso/ quando spingersi in avanti somiglia/ alla danza delle altalene/ La rincorsa la insegnano i bambini/ poco prima dei tuffi/ poco dopo lo spavento[…]».

Un’opera in cui si afferma un tessuto nuovo, fatto di impegno sociale e civile, in cui le parole si accompagnano alle azioni concrete mosse da Alessandra nella vita di tutti i giorni come docente e referente Legalità nel mondo della scuola.

Insieme all’autrice, parteciperanno alla presentazione l’Assessore alla Cultura di Pescara Mariarita Paoni Saccone, il Responsabile dell’Aurum Licio Di Biase e la scrittrice Cristina Mosca, interprete d’eccezione di alcune liriche contenute nel libro.




USA. Dom Serafini: un nuovo stemma per la Regione Abruzzo.

Proposta: Nuovo stemma per l’Abruzzo

simile a quello della California

 Di Dom Serafini

California

La bandiera dello Stato della California é simile a quella della Regione Abruzzo, solo che nel caso della California il blu (del mare abruzzese) é sostituito con il rosso (per indicare “coraggio” o “forza”), mentre il bianco dello stemma abruzzese rappresenta la neve delle montagne e in quello della California sta ad indicare “purezza” o “gentilezza”. É curioso notare come il motto dell’Abruzzo sia “Forte e gentile).

Comunque l’elemento piú importante nella bandiera californiana é rappresentato dall’orso grigio, l’animale ufficiale dello Stato, similmente dovrebbe comparire l’orso marsicano (orso bruno) nello stemma della Regione.

Regione Abruzzo

La proposta di aggiungere l’orso bruno sullo stemma della Regione Abruzzo é stata presentata a Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio Regionale.

Come l’Abruzzo, la California vanta tante belle ed ampie spiagge sabbiose (tra cui quella di Santa Monica), montagne alte (tra cui il Mount Whitney, 4.421 m), tre parchi nazionali (tra cui lo Yosemite), fantastici vini rossi e bianchi dalle colline della Napa Valley e confina con tre stati americani. Inoltre, la California si trova anche sul 42mo parallelo nord e vanta un paese dal nome abruzzese, Capestrano, l’unico in tutta l’America.

E come in Abruzzo, in California si passa dalle montagne inbiancate alle palme dei litorali in 45 minuti (traffico permettendo).

Foto:  la bandiera dello Stato della California e lo stemma della Regione Abruzzo




L’Aquila. 100 anni di Bauhaus

100 anni di Bauhaus anche all’Aquila

In occasione del centenario della fondazione, l’Agenzia Grafica Arkhé propone MOSTRA-TRIBUTO AL BAUHAUS, in programma nella Sala Polifunzionale “Arnaldo Leone” dal 15 settembre al 12 ottobre prossimi, con il Patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia de L’Aquila.Si tratta di una serie di riproduzioni di manifesti, fotografie d’epoca, appunti e documenti di vario genere, prodotti durante gli anni di vita della famosa scuola tedesca.Sulle pareti della sala, completamente svuotata di arredi (fatta eccezione per un armadio-vetrina che accoglierà al suo interno le riproduzioni più piccole insieme a oggettistica di laboratorio) saranno esposti i poster, i documenti e le fotografie, mentre al centro troneggerà la cosiddetta sedia Wassily di Marcel Breuer (ancora ampiamente in produzione), oggetto di arredo emblematico della genialità progettuale del movimento, tale da aver condizionato tutta l’evoluzione del design e dell’architettura dei tempi moderni. Il visitatore potrà leggere sulle schede informative esposte la genesi dell’opera, i materiali che la compongono, le note biografiche dell’autore, in un ampio excursus.Nella sala d’ingresso, in loop, il Triadisches Ballett (balletto triadico) opera coreografica di Oskar Schlemmer, su musiche di Paul Hindemith, realizzata al Festival di Musica da Camera di Donaueschingen il 30 settembre 1922, opera fondamentale del Bauhaus per la danza moderna.

La particolarità di questa riproduzione è che avverrà attraverso lo schermo di un imMac G4 “girasole” (con uno schermo LCD posto in cima a un braccio metallico snodabile, è l’iMac di seconda generazione, ispirato dal girasole ma soprannominato “iLamp” (iLampada): potente, bello da guardare e comodo da usare: uno dei tanti capolavori di design Apple dell’era Ive e progettato alla fine degli anni ’90) anche per rendere omaggio a Steve Jobs, che del design aveva fatto il suo vangelo. (“[…]con la sua implacabile foga, per cui lavorare con lui poteva essere un’esperienza tanto inquietante quanto emozionante, ha dato vita all’azienda più creativa del mondo, nel DNA della quale è stato capace di infondere quel senso del design, quel perfezionismo e quell’inventiva che l’hanno resa, e probabilmente la renderanno per diversi decenni a venire, la realtà imprenditoriale più a suo agio nel punto d’incontro fra arte e tecnologia […] Steve Jobs by Walter IsaacsonSimon&Schuster, New York, 2011).

Il vernissage della mostra ci sarà domenica 15 settembre alle ore 18:00 in via XX Settembre 19, nella splendida cornice del Palazzo Marinucci. Avremo il piacere di ospitare il Professor Antonello Santarelli, docente di Tecniche e Tecnologie della Grafica all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e l’architetto Giuseppe Cimmino, una delle giovani figure professionali di spicco della città, per raccontarci – ciascuno per la sua materia di competenza – cosa ha rappresentato il Bauhaus nel mondo dell’arte.

Nel corso del vernissage sarà presentato, in forma di catalogo, il libro “IL Bauhaus LA Bauhaus” un dettagliato viaggio dentro la scuola e dentro il movimento, curato nei minimi particolari dall’architetto Marco Bagordo e pubblicato da Arkhé Edizioni.

Si potranno prenotare visite guidate private e per gli studenti delle scuole e degli istituti superiori della città, in particolare il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti.

Per tutta la durata della mostra e subito dopo, l’Agenzia Grafica Arkhé sarà lieta di ospitare laboratori, workshop e seminari a tema in ogni ambito: dal design all’architettura, dalla tessitura alla danza, dalla falegnameria alla musica. Invitiamo, quindi, chiunque ne abbia competenza e preparazione a proporci dei progetti in tal senso.




USA. Benny Manocchia: prima schermaglia per la Casa Bianca

Al dibattito di ieri sera tutto e’ iniziato d’amore e d’accordo:volemose bene,hanno detto i dieci

candidati alla presidenza. Volemose bene perche’ soltanto uniti battiamo Trump. Sorrisi ed

Benny Manocchia e il Senatore Kennedy Archivio giulianovanews.it

applausi a non finire.
Pochi minuti dopo Warren e Sanders si sono guardati in faccia dando l’avvio ad un confronto che ha
 gelato i texani presenti nella sala. Era ora,per molti,che il senatore del Vermont e la senatrice del Massachusetts se ne dicessero a volonta’. Addio Trump,e’ ora di offendere senza paura,;dopotutto stanno lottando per la presidenza.Al diavolo tutto e tutti,tu Warren mi dai fastidio,percio’ faccio notare che hai scheletri nel cassetto e prima o poi li portero’ all’aperto.
 Ah,si’? E tu,Sanders,comunista della malora,con le tue promesse assurde di un mondo che
non esiste e non esistera’ mai…
Il dibattito e’ andato avanti cosi’. Beto o’Rourke ha assicurato che fara’ scomparire le armi dalla nazione.Niente paura:ghe pensi mi!  Poi Castro urla  a Biden:sfrutti Obama quando ti fa comodo,ma lo rinneghi quando dovresti ammettere i tanti errori che voi due avete commesso assieme.
Insomma un dibattito secondo le regole.Inizialmente  un paio di parole contro il presidente
in carica ma subito dopo sputare tutto il veleno che i colleghi del partito democratico hanno
in corpo. Uno contro l’altro armati:odio,gelosia,invidia.Ma poco,pochissimo amore per la patria.
Non e’ facile arrivare in cima alla classifica per potere diventare  presidente. Non si sa chi
sara’Comunque si puo’ dire senza esitazione,che il prescelto non avra’ vita facile contro Trump.



USA. Benny Manocchia: benedetti italiani del Canada

L’estensione territoriale del Canada (9 milioni seicento mila chilometri quadrati) e’ seconda

soltanto alla Russia. In essa vivono eschimesi,indiani,tanti francesi e un nutrito drappello

di abruzzesi. Sono sparsi dappertutto:da Toronto,(che con 80 mila abruzzesi e’ la seconda citta’

Benny Manocchia e Franco Zeffirelli FOTO ARCHIVIO giulianovanews.it

 

della nostra regione.dopo Pescara) a Hamilton,da Ottawa a Montreal, ecco i signori di Celano,quelli di Orsogna,di Vasto,di Pescara,di Lanciano,e anche di Giulianova. Non molti
questi ultimi, dall’ingresso nelle forze calcistiche di quella nazione, di Gerardini e Ianni,due giuliesi che il nostro direttore De Berardinis ricordo’ sei anni fa in uno dei suoi unici ritratti storici. .
Gli abruzzesi in Canada si sono fatti sempre onore.Nomi come Nello Scipioni, AntonioTiberi,
Filippo Scibellii, Marco De Santis  sono molto conosciuti in quelle vaste terre,per il lavoro svolto negli anni
con devozione,anche se sempre collegati spiritualmente alle montagne e le spiagge della nostra regione. Quanta forza umana perduta dall’Abruzzo. Ma perche’ a casa nostra non
riusciamo a “prendere il volo” con lavori,idee,iniziative (come avviene una volta all’estero)?
Forse perche’ a casa  siamo indolenti? O forse perche’ siamo divisi dalla incredibile e stupida passione per la politica? Eppure potremmo benissimo fare dell’Abruzzo una copia in miniatura
del Canada. Che cosa ci manca? Qualcuno puo’ dirmelo?



Teramo. Nicola Di Paolantonio conclude “I promessi coni” Ali d’Oro

 

 

Si conclude il nuovo progetto ideato dall’azienda Ali d’Oro dal titolo: “I promessi coni. Dieci storie di amori travagliati e finiti in dolcezza”.

Il volume, edito dalla Duende di Paolo Ruggieri e Paola Vagnozzi e curato dalla giornalista Antonella Gaita, racchiude dieci racconti firmati da giornalisti e scrittori: Mattia Albani, Luigi Colagreco, Sara De Santis, Adele Di Feliciantonio, Loredana Di Giampaolo, Nicola Di Paolantonio, Roberta Di Sante, Daniela Facciolini, Davide Francioni, Paolo Marinucci.

Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente devoluto alla Fondazione Anffas Onlus di Teramo (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale).

Il titolo dell’antologia di quest’anno vuole essere un omaggio ai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, il romanzo più famoso e più letto tra quelli in lingua italiana, e un invito ad affrontare il tema – presente nella letteratura di ogni tempo e di ogni paese – dell’amore che, pur osteggiato dagli uomini e dal destino, approda a un finale lieto. A metà dicembre si terrà la prima presentazione ufficiale dell’antologia, moderata dal giornalista Rino Orsatti.

Il decimo e ultimo racconto è quello di Nicola Di Paolantonio: “Tremebondi”.

Nicola Di Paolantonio è nato a Teramo dove vive e lavora. Sposato con Daniela, è padre di Emanuele, Chiara e Grazia e nonno di Ruben; ma chi legge non si lasci ingannare: in fondo – ma non proprio giù giù – è ancora giovanile e pieno di cose da fare: lunghe passeggiate in riva al mare, meditabonde remate con un amico pescatore a bordo di una preziosa e solitaria barchetta; sane mangiate di cibo teramano accompagnato da vino abruzzese; schitarrate piene di deferenza verso De Gregori e compagnia; viaggi (di sicuro a Roma e New York), letture senza fine di giornali riviste, libri. Poi ci sarebbe pure da esistere ma questo è un dettaglio che lui ha sfiorato troppe volte nelle passate vite e che sa bene come evitare.

On line il racconto di Mattia Albani: “Amarena chic”, Sara De Santis: “Geometria amorosa. Di coni, rette e altri incidenti…”, di Roberta Di Sante: “Il chioschetto sul lago”, di Paolo Marinucci: “Fra & Ciok”, di Loredana Di Giampaolo: “Storia d’amore di Filo e Kalìa”, di Daniela Facciolini: “Due cuori al pistacchio”, di Adele Di Feliciantonio: “Cono “doppiopanna”, gelato arcobaleno”, di Luigi Colagreco: “Una storia di gusti ovvero di come lo zabaione si unì per sempre alla crema” e di Davide Francioni: “Gli ultimi due coni della stagione”.