L’Aquila. “Avanti un altro!” Il quiz televisivo condotto da Paolo Bonolis cerca concorrenti.

 

28 SETTEMBRE 2019

Per partecipare al casting (solo maggiorenni) potete:
• inviare una email a avantiunaltro@sdl2005.it con i vostri dati anagrafici, il vostro recapito telefonico ed una fotografia (inclusa la seguente dichiarazione liberatoria: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016, così come da informativa Privacy presente sul sito www.sdl.tv).
• Compilare l’apposito form sul sito www.sdl.tv
• Lasciare un messaggio in segreteria telefonica allo 06 62 28 69 00




GABRIELE D’ANNUNZIO: IL POETA-SOLDATO E I SUOI PASTORI (A 100 ANNI DALL’IMPRESA DI FIUME)

Gabriele-DAnnunzio-2

Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.

Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori

lascian gli stazzi e vanno verso il mare :

scendono all’Adriatico selvaggio

che verde è come i pascoli dei monti.

 

Han bevuto profondamente ai fonti

alpestri, che sapor d’acqua natìa

rimanga ne’ cuori esuli a conforto

che lungo illuda la lor sete in via.

Rinnovato hanno verga d’avellano.

 

E vanno pel tratturo antico al piano,

quasi per un erbal fiume silente

su le vestigia degli antichi padri.

O voce di colui che primamente

conosce il tremolar della marina!

 

Ora lungh’esso il litoral cammina

la greggia. Senza mutamento è l’aria.

Il sole imbionda sì la viva lana

che quasi dalla sabbia non divaria.

 

Isciacquìo, calpestìo, dolci rumori.

Ah perché non son io co’ miei pastori ? ’’

 

Quelli sopra riportati sono i versi di una celebre poesia che Gabriele D’Annunzio ( Pescara 1863 – Gardone Riviera 1938 ) scrisse nel 1903, conosciuta con il titolo “ I pastori “ . Il titolo autentico della lirica è

“Rimembranze’’, ed effettivamente ci fa tornare alla mente un Abruzzo ancestrale. Trasuda da questi versi, appresi da bambini sui banchi di scuola, l’atmosfera di quel mondo che i racconti dei nostri nonni ci ha tramandato, quando, nel mese appena entrato, i loro padri partivano con le greggi verso la Puglia, camminando per giorni lungo “ il tratturo antico “.

Odori, sapori, voci e rumori settembrini sembrano sprigionarsi da ogni parola. Una malinconia infinitamente dolce sgorga dalla penna del poeta, che quasi accarezza da lontano la sua terra madre.

Sembra di vedere la scena, a San Pietro della Jenca, a Chiarino, a Campo Imperatore, o nelle montagne della Maiella, in quei luoghi dell’anima che la memoria ha custodito. Nell’aria frizzante del mattino, ecco i pastori con il cappello, il mantello, anzi “la mantella’’ , il tascapane rifornito dalle donne di casa a tracolla, e le fanciulle in fiore che salutano il papà che si accinge a partire con il bastone per compagno; mentre i cani abbaiano a lungo prima di correre in aiuto al padrone.

E, finalmente, ecco il fiume di lana che inizia a scorrere, tra il belato delle pecore e i fischi ritmati dei pastori.

La transumanza: vera epopea ! Meriterebbe che ci si scrivesse un romanzo. Chissà…

Gabriele D’Annunzio, illustre conterraneo d’Abruzzo, è senza dubbio un grande poeta. Lo riconosce anche Benedetto Croce, che pure non lo ama. In un saggio a lui dedicato in uno dei primi numeri di “La Critica”, agli inizi del secolo scorso, così si esprime : “Il poeta c’è, a volte manca l’uomo’’.

Si possono disapprovare certe sue scelte, tanto nella vita privata quanto nella vita pubblica, ma non si può non riconoscere che la poesia è l’essenza stessa della sua vita, che cercò di costruire sul modello di un’opera d’arte.

Originale modello di “dandy’’italiano, anela ad incarnare ciò che Oscar Wilde scriveva di sé: «Feci dell’arte una filosofia, e della filosofia un’arte». E’ sempre opportuno tener separate arte, politica e morale quando si giudica un’artista del calibro di D’Annunzio, se non si vuol correre il rischio di rendere un cattivo servigio all’arte, alla politica e, in ultima analisi, alla morale stessa.

Gabriele D’Annunzio è poeta sempre, non solo quando compone versi, ma anche quando parla, quando passeggia, quando corrisponde con un amico, quando scrive ad una donna, quando scava nel significato delle parole per cavarne suoni nuovi. La poesia, che affonda le sue radici in quella  regione  misteriosa dello spirito dove la parola si fonde con l’essenza stessa delle cose, è per lui una religione di cui si sente sacerdote. Ad Andrea Sperelli, il protagonista del suo primo romanzo, “Il piacere’’, mette in bocca queste parole, attinte da una sua precedente lirica:

« O poeta, divina è la parola;

nella pura Bellezza

il ciel ripose ogni letizia;

e il verso è tutto ».

Al grande pescarese va, non ultimo, il merito di aver rinnovato, insieme a Giovanni Pascoli, il linguaggio stesso della poesia italiana.

Poeta sempre, si diceva, in pace e in guerra, nel beffardo volo su Vienna e al comando dell’impresa fiumana : poeta della patria.

Ci si potrebbe azzardare a dire, se la cosa non suonasse un po’ cinica, che per lui andare in guerra è un modo per fare poesia con altri mezzi: il poeta-soldato è un poeta che veste i panni del soldato. C’è un episodio poco noto della sua avventura militare, quando, imbattendosi al fronte in un soldato del quale riconobbe l’accento abruzzese, ebbe con lui il seguente colloquio (che riferisco così come ricordo), in dialetto, in quella lingua che sa andare diritta alle cose, senza tanti giri di parole :

Ma si abbruzzés tu ? (Sei abruzzese tu?)

– Scì, e tu chi sì ? (Sì, e tu chi sei?)

– So’ Gabriele D’Annunzio (Sono Gabriele D’Annunzio)

– Ah…si D’Annùnzie, e che stì ffà ècch ? (Ah…sei D’annunzio, e cosa stai    facendo qui?

– Quéll che stì ffà tu…(Quello che stai facendo tu…)

– Stàtt accòrt, ka ècch s’ mòr…(Stai attento, che qui si muore)

– Statt accort pur tu…(Stai attento pure tu…)

– Eh…ma s’ mòr ji n’ succéd nnént, ma s’ t’ mor tu, chi gl’arfà ùn’ cumm’a ti ? (Se muoio io non succede niente, ma se muori tu, chi lo rifa uno come te ?).

Stupendo! Si stenta a capire chi tra i due è il vero poeta in questo inedito dialogo, se il Vate già celebre o l’oscuro fante incolto ma perfettamente in grado di cogliere il valore dell’arte.

E che dire di quest’altro scambio di parole, questa volta in perfetta lingua letteraria, che giusto un secolo fa si svolse tra il poeta-soldato e un ufficiale italiano che comandava la truppa incaricata di bloccare al confine l’esercito “ribelle” che avanzava verso Fiume?

– Chi va la! Di qui non si passa!- , grida l’ufficiale. Si fa allora avanti il comandante-poeta e grida a nome di tutti i suoi uomini:

– Siamo italiani anche noi! Ecco i nostri petti: viva l’Italia!

Un fremito di sacro patriottismo percorre tutti i cuori, dall’una parte all’altra; le armi si abbassano, e ai dannunziani si schiude la strada per Fiume. Fanno il loro ingresso nella città tra un tripudio di bandiere tricolori. La popolazione, quasi tutta italiana, presto riversatasi nelle strade e nelle piazze, quasi fuori di sé per la gioia, abbraccia i soldati e inneggia al poeta che li guida. In quei memorabili momenti non c’è traccia di politica, c’è solo poesia allo stato puro: Fiume anela a ricongiungersi alla madre-patria, cosa che avverrà qualche anno dopo.

Gabriele D’Annunzio, a poco più di ottant’anni dalla morte e a un secolo dall’impresa di Fiume: un gigante della letteratura italiana nato e cresciuto sotto il cielo del nostro magico Abruzzo.

 

 

 

 




Inaugurata la mostra “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino. La

“Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino.

La storia prende vita con la realtà aumentata e coinvolge anche i bambini

Un modo innovativo e interattivo per raccontare gli eventi del passato, attraverso tecnologie innovative, personaggi virtuali che prendono vita e ricostruzioni di foto in 3D. Previsto un percorso con cartoon, dedicato ai più piccini

 

È stata inaugurata oggi “Memoria Viva” 1939 – 1945 Cassino, la mostra che propone un nuovo modo di raccontare la storia e i fatti della Seconda Guerra Mondiale, più coinvolgente e immediato. L’esposizione è stata realizzata utilizzando tecnologie innovative, allestita presso il Museo Historiale di Cassino, e organizzata da DBG Management & Consulting.

Hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione: Barbara Molinario, Amministratore di DBG Management & Consulting, Giovanna Pugliese, responsabile dei Progetti Speciali della Regione Lazio, Enzo Salera, Sindaco di Cassino, Danilo Grossi, Assessore alla Cultura Cassino, Gaetano De Angelis Curtis, Presidente dell’Associazione Culturale CDSD – Centro Documentazione Studi Cassinati ONLUS, e Michele Merola, Vicepresidente Gruppo Giovani Unindustria Frosinone. È, inoltre, intervenuto lo storico dell’arte Professor Vittorio Maria De Bonis, citando aneddoti e fatti di quei terribili anni.

La mostra ha aperto ufficialmente al pubblico proprio nell’anniversario del bombardamento del 10 settembre 1943, che distrusse gran parte della città di Cassino. Esposte oltre 400 vecchie fotografie, selezionate dal CDSD tra oltre 2.000 scatti, e catalogate per anno e luogo, restaurate per l’occasione in formato digitale 3D.

A raccontare i fatti del passato saranno sette personaggi chiave di quel periodo, che prendono voce se inquadrati con il tablet grazie ad un software specifico, per raccontare i fatti dell’epoca. Questi personaggi, uno per ogni anno oggetto della mostra, dal 1939 al 1945, sono disposti su sette pannelli, ciascuno con uno schermo interattivo, che ripropone immagini d’epoca restaurate in 3D, stralci di vecchi quotidiani e una linea temporale con i fatti salienti dell’anno.

È stata realizzata anche una postazione touch screen pensata appositamente per i più piccoli, dove potranno imparare divertendosi, con personaggi cartoon che racconteranno la storia con un linguaggio più leggero.

L’evento, cofinanziato dall’Unione Europea, rientra nell’ambito del bando “Atelier, Arte, Bellezza e Cultura“, una misura del Por-Fesr Lazio 2014-2020 che promuove, la valorizzazione culturale di cinque luoghi storici del Lazio. La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 18 ottobre. In seguito, tutto il materiale resterà disponibile gratuitamente online.

Museo Historiale, Via San Marco, 23, Cassino.




Pescara. Pioggia di Medaglie per gli atleti dell’Ecologica G

Si è concluso a Pescara il 22° Campionato Nazionale di Atletica Leggera del CSI che dal 5 all’8 settembre è stato ospitato presso lo Stadio Adriatico Cornacchia di Pescara. La rappresentativa abruzzese ha fatto incetta di medaglie e record e non è stata da meno L’Ecologica G Giulianova che ha vinto 3 ori (con Pierpaolo Spezialetti nel disco 1,5 kg AM, Matilde Ciacci nel disco 1kg AF, Antonio Di Fonzo nel salto in alto Amatori A Uomini), 3 argenti (con Caterina Cappelletti nel salto in alto AF, Matilde Ciacci nel peso 3kg AF, Samuele D’Alessandro nel disco 1,5kg AM) e 1 bronzo (con Federico Marà nei 50m EM). Il capitolo “primati” invece annovera il record centrato da Matilde Ciacchi di 36.24 mt nel disco AF. La società giuliese non è nuova a questi risultati, reputando molto importante l’attività di promozione dell’atletica leggera soprattutto tra i più piccoli. In effetti fondamentale è stato l’apporto dato dal settore esordienti, gli under 11, che hanno gareggiato in questo importante evento con la calma e allo stesso tempo la grinta dei grandi atleti. L’Ecologica G coglie l’occasione per ricordare che giovedì 19 settembre ripartiranno presso il campo scuola Zona Orti le lezioni del Centro di avviamento allo sport.

Ecologica G Giulianova




Giulianova. E’ UNA DONNA DI TERAMO DI 73 ANNI LA RESPONSABILE  DELL’INCIDENTE DI TRE MESI FA IN CUI PERDEVA LA VITA UN PENSIONATO GIULIESE

 

 

E’ stato un lavoro certosino quello della Polizia Stradale di Teramo per rintracciare il conducente della Renault Clio grigia che tre mesi e mezzo fa, esattamente il 2 giugno, investì Camillo Pechini pensionato di Colleranesco che, dopo 46 giorni di degenza in sala di rianimazione, decedeva.

Nell’immediatezza, nonostante i numerosi appelli fatti dagli investigatori ed anche dai familiari della vittima che si erano rivolti  alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, non si era riusciti ad identificare il colpevole.

Le indagini, condotte dal PM dottor Stefano Giovagnoni, che hanno visto impegnati costantemente gli uomini della Polizia Stradale sono partite subito dal racconto di un testimone che parlava appunto di una Renault Clio grigia e dal video di una telecamera privata che riprendeva la scena dell’incidente. La Procura di Teramo, coinvolgendo anche la Polizia Postale, che contribuiva fattivamente alla risoluzione del caso, autorizzava l’acquisizione e l’esame dei tabulati telefonici attraverso i quali gli investigatori risalivano a circa 20.000 utenze.  E’ cominciato quindi un lungo lavoro di scrematura delle utenze stesse che ha portato all’identificazione di un centinaio di intestatari di cellulari che gravitavano nella zona del sinistro. Attraverso le banche dati in uso al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sono stati estrapolati gli intestatari, residenti nella zona della provincia di Teramo e di questi,  5 persone sono risultate le possibili investitrici del pensionato giuliese in quella drammatica giornata del 2 giugno perché risultavano essere in possesso di autovettura simile a quella ricercata. A questo punto, nel corso degli ultimi giorni, i Sostituti Commissari della Polizia Stradale Antonio Bernardi e Stefano di Stefano sono andati a verificare personalmente le autovetture dei singoli intestatari individuati e non ci hanno messo molto a rintracciare la Renault Clio grigia parcheggiata in un garage sulla quale, sebbene fosse stato sostituito il faro destro danneggiato nell’incidente, erano ancora chiare le tracce dell’investimento.

L’investitrice, D.B.R. una donna di Teramo di anni 73, è stata peraltro riconosciuta dal testimone oculare che ha assistito all’incidente. Messa alle strette, nella giornata di ieri, dopo essere stata rintracciata ad Ischia, dove stava trascorrendo un periodo di vacanze, è stata interrogata dal PM dottor Giovagnoni presso gli Uffici della Polizia Stradale assumendosi la responsabilità dell’accaduto. Dovrà rispondere dei reati di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga.

Era accaduto di nuovo nella data del 3 agosto un altro sinistro stradale, con investimento di un ciclista, sulla Statale 80 all’altezza dell’incrocio di Selva Piana di Mosciano S.Angelo, a causa del quale il ciclista riportava lesioni gravissime che ne determinavano la prognosi riservata. Ed anche qui l’investitore aveva omesso di prestare soccorso dandosi alla fuga. Ma, anche questa volta, gli elementi raccolti dagli investigatori della Polizia Stradale di Teramo nell’immediatezza , hanno consentito di arrivare in brevissimo tempo all’individuazione dell’investitore che, sentendosi accerchiato, si presentava spontaneamente al Comando della Polizia Stradale  confessando le proprie responsabilità.

 

“L’introduzione nel nostro ordinamento giuridico del reato di Omicidio Stradale introdotto con la legge n. 41 del marzo 2016” dichiara Nadia Carletti, Dirigente della Polizia Stradale di Teramo, “può aver avuto anche l’effetto di spaventare le persone che sono coinvolte in sinistri stradali gravi che, per paura di affrontare le conseguenze penali previste dalla norma, decidono di darsi alla fuga. Ma, in realtà, la norma prevede alcuni benefici per chi invece si ferma a prestare soccorso e cioè quella di evitare l’arresto e di godere di tutte le attenuanti possibili, oltre che avere la possibilità di riottenere, dopo un periodo di sospensione, la patente di guida. Per questo è fondamentale, in ogni caso di incidente stradale, fermarsi e prestare soccorso alle persone ferite dimostrando così, al di là di quello che prevede la legge, un alto senso di civiltà e di moralità che non può e non deve mai venire meno”.

 

Teramo, 11 settembre 2019




Roma. Presentazione libro Osteria. Guida spirituale alle osterie italiane da Verona a Capri di Hans Barth (1862-1928), Verdone Editore 2019 Con il curatore del volume ENRICO DI CARLO

Museo – Biblioteca – Foyer italo-tedesco
Via del Corso 18 | 00186 Roma (Piazza del Popolo)
www.casadigoethe.it
Tel. 06 32650 412

Enrico Di Carlo

Giovedì 19 settembre 2019
ore 19.00
Presentazione libro
Osteria. Guida spirituale alle osterie italiane da Verona a Capri
di Hans Barth (1862-1928), Verdone Editore 2019
Con il curatore del volume ENRICO DI CARLO (Teramo), interviene STEPHAN OSWALD (Bologna)
Giornalista provocatore, viaggiatore e scrittore raffinato, Hans Barth (1862-1928) raccontò l’Italia
attraverso la prima guida enogastronomica del Bel Paese, Osteria. Kulturgeschichtlicher Führer durch
Italiens Schenken vom Gardasee bis Capri, pubblicata nel 1908 in Germania e, due anni dopo, nella
traduzione italiana di Giovanni Bistolfi, con la prefazione di Gabriele d’Annunzio. Corrispondente dall’Italia
del “Berliner Tageblatt”, Barth visse per circa quarant’anni a Roma. La sua Guida spirituale è soprattutto un
viaggio attraverso la cultura italiana, riletta da un eccentrico punto di vista, quello delle osterie.
Il testo italiano è stato ristampato nel 2019 dall’editore abruzzese Domenico Verdone con una prefazione
di Dino Mastrocola, rettore della Università di Teramo. L’edizione ricostruisce alla luce di documenti inediti,
trovati in archivi italiani e stranieri, la biografia di Barth, la lunga fortuna critica di Osteria, e il rapporto tra
l’autore e d’Annunzio.
Enrico Di Carlo è bibliotecario all’Università di Teramo, saggista e giornalista. Laureato in Lettere
all’Università di Chieti, è autore di numerose indagini di interesse storico-letterario. Da anni rivolge la sua
attenzione allo studio di Gabriele d’Annunzio. L’ultimo lavoro pubblicato con Verdone, Gabriele d’Annunzio
e l’enogastronomia della memoria, ha avuto tre edizioni e due ristampe ed è stato presentato in Italia e
all’estero, al Salone del Libro di Torino e a Festival della letteratura.
Stephan Oswald, già docente di lingua e letteratura tedesca presso vari Atenei italiani (tra cui l’Istituto
Universitario Orientale di Napoli, Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Parma) nonché già vice-direttore
dell’Istituto di Cultura Germanica a Bologna, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Früchte einer
großen Stadt. Goethes Venezianische Epigramme. Nel 2015 ha curato per
l’Universitätsverlag Winter/Heidelberg una nuova edizione tedesca di Osteria.




Giulianova. Campionati Regionali Beach Tennis RISULTATI

Si sono svolti a Giulianova (Te) suo campi del Lido Cesare i Campionati regionali Assoluti e il campionato regionale a squadre. Sono stati tre giorni intensissimi di gare… e anche di piacevole amicizia come nella tradizione di questa disciplina. A conclusione, si è tenuta l’annuale cerimonia di premiazione, con la Festa del Beach tennis.
Campionati regionali Assoluti Beach Tennis: il singolare maschile lo ha vinto Andrea Banci tesserato “Beach tennis and Sports”, il femminile Giovanna Alberti tesserata “Beach tennis Abruzzo”; il doppio misto è andato a Giorgia Lanciaprima (Tennis Village Teramo) e Davide Di Pietro (Beach tennis and Sports).
Campionati a squadre: 1° Asd Beach Tennis Abruzzo (campione regionale serie C beach tennis), 2° Asd PR Tennis School, 3° Asd Beach Tennis And Sports

L’Asd Beach Tennis Abruzzo (Pres. Ferdinando De Fenza) ha schierato i seguenti atleti: Michele Morosato, Luca Venturi, Christian Summa, Francesca Recinella, Luca Di Colli, Patrizia Magnante, Giampaolo Scagnetti, Giovanna Alberti, Karin Belloni, Barbara Ferracuti, Simona Vagni, Luca Porrini.




USA. Benny Manocchia: arriva un comunismo yankee

Il terzo dibattito dei candidati  democratici americani  per la  presidenza della nazione,si svolgera’ il 12 di questo mese a Houston,nel Texas. La lunga fila di 24 pretendenti

si e’ assottigliata . Ora sono rimasti in dieci. Di questi, in America c’e’ la convinzione che rimarranno in tre prima delle elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Sono Joe Biden,ex vice
presidente con Barack Obama, Bernie Sanders senatore del New Hampshire e Elizabeth

Benny Manocchia da New York
(C) Archivio www.giulianovanews.it

Warren,senatrice del Massachussets.
Non tutti la pensano  allo stesso modo. Biden cerca di seguire la filosofia politica di Obama,ma
e’ spinto da Sanders,dichiarato socialista (ma per tutti chiaramente molto di sinistra) e da Warren,
l’unica donna,fino a oggi, capace di creare grossi problemi per i suoi colleghi maschi.
Tuttavia,stringi stringi,sono tre americani che vogliono mettere in ginocchio la loro nazione. Come?
Sono d’accordo sulle tasse: se vincesse uno di loro, saliranno al 90 per cento. Sulla salute pubblica gratis,in tutto,perfino le caramelline per la tosse. Sui confini nazionali aperti a tutti,ma proprio tutti. Su salari di
almeno 20 dollari all’ora. Sulle scuole “open”,niente tasse,dalle medie alle universita’. Insomma
un po’ come gli svedesi di anni fa:tu nasci e da quel momento lo Stato pensa a tutto,proprio tutto. Solo che i tuoi genitori portano a casa soltanto il dieci per cento dei loro guadagn,il resto nelle casse statali. I “fabulous three” hanno una lunghissima lista per tutti,e per tutti sempre e soltanto “free”.
Certamente c’e’ un numeroso gruppo di americani pronti a giurare su uno di questi “salvatori della Patria.”
 Perche’ no. Andare all’ospedale per rimuovere l’appendicite,e poi tornare a casa senza nemmeno pagare un dollaro? Miracolo.  Lo stesso per chi ha tre figli che vorrebbero diventare
prossimi presidenti della nazione e quindi frequentare le migliori universita’ americane per “imparare come si  puo’ diventare presidente”.
Nei dibattiti commettono un grosso errore, questi signori. Invece di spiegare al popolo i loro prgrammi in dettaglio,se la prendono con Trump,che si e’ permesso di ridurre quasi a zero la discoccupazione,di aumentare i posti di lavoro per milioni di statunitensi,di avere rinforzato le
forze armate della nazione e di avere consolidato il dollaro,caduto un po’ nell’ombra con Obama.
I nostri tre hanno comunque spiegato,come farebbero a pagare tutto quel po’ po’ di promesse.
Certo,le tasse al 90% lo hanno promesso. E hanno promesso che i superricchi saranno “smembrati” perche’ loro hanno miliardi ma gli altri americani no. Che le  scuole famose dovranno rivedere le loro  richieste di pagamento (280 mila dollari per quattro anni di colleges).Ma i ricconi sono pronti a salire sui loro jet privati e portare i loro capitali,i loro business in altre nazioni dove le tasse sono  piu’ giuste.
E le scuole? Oggi i salari di alcuni professori universitari sono di 360 mila dollari l’anno. Credete che i professoroni molto famosi insegneranno per 30 mila dollari all’anno?
Insomma pochi politici statunitensi hanno pensato di fare dell’America una nazione rossa,molto rossa, come la drappa di un matador.  Ole’.



USA. Benny Manocchia: poche donne italiane al comando

Le americane dicono spesso che nella loro nazione.  le donne,piu’ degli uomini,sono al comando di grosse industrie.In sostanza cercano di farci capire che l’America e’ la prima nazione al mondo con piu’ donne-boss.In tanti hanno detto:e’vero.

Benny Manocchia e il Senatore Kennedy

 

Invece non e’ vero affatto. Una società nel campo del marketing ha organizzato una inchiesta che ha provato tutto il contrario. Ben 126 Paesi hanno preso parte allo studio,che ha richiesto il lavoro delle migliori menti oggi sul mercato,alla ricerca della verita’.
Ebbene la verita’ e’ arrivata, dando uno scossone a molti big di questa Terra.
Infatti le tre prime nella classifica umilieranno nazioni come USA,Russia,Cina,Germania,Francia
e anche Italia
Si tratta di Giamaica, Colombia e Saint Lucia. Chi l’avrebbe mai detto. Sono tre piccoli Paesi
senza tante velleita’,dove le donne sono al timone delle industrie, Tutti e tre sono al 60% della classifica riguardante le forze lavorative.Giamaica e Saint Lucia molto impegnate nel turismo (dove le donne primeggiano).La Colombia e’ sempre stata una nazione
piena di femmine decise,preparate e pronte a tutto.
:Povera America: e’ al 15mo posto,con il 42%.Cioe’ soltanto 42 donne   su 100. sono capitane d’industria.
Pakistan e Algeria all’ultimo posto. E l’Italia? Trentunesima.C’e’ molta strada da fare.
Ma,calma. La società che ha condotto la ricerca ha dimenticato di mettere in evidenza una cosa: in Italia il vero boss (della
casa) e’ la donna. Ci sono forse dubbi al riguardo?
DE lItalia? Anche lei non puo’ dire di avere il sesso debole



GIULIANOVA, IL DECORO DELLA CITTA’. DA PIAZZA DALLA CHIESA ALLA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DALMAZIA

: QUALE SPAZIO PER L’OPINIONE DEI CITTADINI? INCONTRO SEMINARIALE DEL

12 SETTEMBRE 2019

Come già preannunciato in un precedente comunicato dell’11 agosto u.s. sulla riqualificazione di Piazza Dalla Chiesa e piazza Dalmazia l’Associazione culturale DEMOS, Circolo di Giulianova, ha organizzato un incontro seminariale sullo strumento partecipativo del Forum cittadino.

Il problema che la nostra Associazione si pone è relativo all’effettiva partecipazione dei cittadini giuliesi alle scelte politiche e programmatiche che riguardano la collettività, prescindendo da ogni logica di partito e di schieramento.

L’evento seminariale si svolgerà sul seguente tema: “Il Forum cittadino per la riqualificazione di Piazza Dalla Chiesa e Piazza Dalmazia: cosa è, come si svolge, con quali tecniche e con quali tempi”. Si svolgerà a Giulianova Giovedì 12 settembre 2019, Sala Buozzi, Largo Acerbo—Giulianova, dalle ore 18,00 alle ore 20,00.

Sono invitati tutti i cittadini, le realtà associative giuliesi e quanti vorranno meglio comprendere come funzionano i procedimenti deliberativi e partecipativi sulle questioni in argomento, con quali tecniche, forme e modalità.

Affinché “la parola ai cittadini” non resti solo uno slogan buono per ogni campagna elettorale.

Giulianova 09 settembre 2019

Associazione DEMOS

Circolo di Giulianova