L’Aquila. Cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando Militare Esercito “Abruzzo” tra il Generale di Brigata Giuseppe DI GIOVANNI e il Colonnello Marco IOVINELLI.

L’AQUILA, 14 Giugno 2019.

FOTO 2 da dx Gen.B. Vitale, Col. Iovinelli e Gen.B. Di Giovanni

Nella Caserma “Pasquali-Campomizzi” di L’Aquila, alla presenza del Vice Comandante per il Territorio del Comando Forze Operative Nord, Generale di Brigata Tommaso VITALE e di numerose Autorità Militari, Civili e Religiose della Città e della Regione, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando Militare Esercito “Abruzzo” tra il Generale di Brigata Giuseppe DI GIOVANNI e il Colonnello Marco IOVINELLI Il Generale di Brigata DI GIOVANNI, nel corso della sua carriera, ha prestato servizio in attività di Comando e di staff presso numerosi reparti operativi e di vertice della Forza Armata ed è stato a capo della rappresentanza militare italiana di Stoccolma in Svezia. Lascia il Comando Regionale per l’Esercito dopo circa due anni di permanenza a L’Aquila per assumere il Comando del Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa in Roma alle dirette dipendenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa.

Nel suo discorso di commiato il Gen. DI GIOVANNI ha voluto sottolineare l’intensa attività svolta nell’ambito della ricostruzione e riqualificazione delle aree e delle infrastrutture dell’Esercito nella città di L’Aquila che ha portato alla firma di un Accordo Attuativo inter-istituzionale tra Comune, Regione, Agenzia del Demanio, Provveditorato alle Opere Pubbliche e Difesa.

Il Col. IOVINELLI, aquilano, che subentra al Comando del CME “Abruzzo”, ha anch’egli prestato servizio in attività di comando e di staff presso numerose unità operative e Organi Centrali e prima di essere a capo dello Stato Maggiore del CME “Abruzzo” è stato Comandante del 9° Reggimento Alpini di L’Aquila.




La Fidas Teramo celebra la Giornata Mondiale per la Donazione di sangue

Venerdì 14 giugno in piazza Martiri della Libertà iniziative di sensibilizzazione e informazione

Venerdì 14 giugno, in occasione della Giornata mondiale per la donazione di sangue, la Fidas Teramo sarà presente in piazza Martiri della Libertà dalle 10:00 alle 18:00 per una iniziativa di sensibilizzazione sul tema del volontariato e, in particolare, della donazione del sangue.

Ogni anno il 14 giugno i paesi nel mondo, su impulso dell’Oms, celebrano il World Blood Donor Day. L’evento serve a ringraziare i donatori volontari e non remunerati per il loro ‘dono salvavita’, e per far crescere la consapevolezza della necessità di donazioni di sangue regolari per assicurare la qualità, la sicurezza e la disponibilità del sangue e dei prodotti derivati per i pazienti che ne hanno bisogno.

Fidas Teramo

I volontari della Fidas forniranno informazioni utili a chiunque voglia avvicinarsi al mondo della donazione, come procedure, orari e giorni di apertura del Centro Trasfusionale di Teramo, consigli sugli stili di vita da adottare. Non mancheranno palloncini e gadget per i più piccoli!




Nuovo finanziamento assegnato al Comune di Corropoli che è entrato nella graduatoria del Bando “Sport e Periferie” della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Il bando di concorso venne aperto il 15 novembre 2018 ed era finalizzato alla selezione di richieste di intervento da finanziare per l’anno 2019 nell’ambito del Fondo Sport e Periferie istituito dal DL 185/2015 con l’obiettivo, tra gli altri, di incrementare la sicurezza urbana attraverso gli investimenti sulle infrastrutture sportive.

Il finanziamento ottenuto dal Comune di Corropoli  ammonta ad € 195.000,00; sarà utilizzato per realizzare una tribuna coperta a servizio delle gradinate del campo da calcio e per adeguare e rigenerare il campo polivalente attraverso la sistemazione  dell’area da gioco e dell’area esterna.

Grande soddisfazione per il finanziamento ottenuto, continua il lavoro avviato dalla giunta D’Annuntiis per  la diffusione della cultura dello sport.




Bellante. Presentazione del libro“GLORIA AL BRAVO PUEBLO. COME IL VENEZUELA E’ CADUTO NEL CAOS POLITICO-ECONOMICO”, edito da Fuoco Edizioni.

L’Ass.ne culturale Nuove Sintesi invita alla presentazione del libro“GLORIA AL BRAVO PUEBLO. COME IL VENEZUELA E’ CADUTO NEL CAOS POLITICO-ECONOMICO”, edito da Fuoco Edizioni.

Interviene l’autore:
Fabrizio Di Ernesto (giornalista e saggista)

Introduce:
Concetta Ettorre (insegnante)

SABATO 15 GIUGNO 2019, ORE 17.30, SALA EX ASILO (adiacenze Chiesa madre) in PIAZZA ARENGO – BELLANTE paese (TE).

Breve nota introduttiva:
“Dalla morte di Chavez, avvenuta nel marzo 2013, ad oggi nell’America indiolatina è stata realizzata una vera e propria controrivoluzione che ha riportato quasi tutti i paesi della regione sotto l’ombrello protettivo di Washington. La grande eccezione continua a rimanere il Venezuela di Nicolas Maduro, da anni sotto attacco da parte della comunità internazionale. Il libro ripercorre le vicende della presidenza del delfino del “novello Bolivar” per capire quella che è la reale situazione del paese tra crisi economica e politica e come si è arrivati all’autoproclamazione di Juan Guaidò, politico di secondo piano dell’opposizione locale, che dall’oggi al domani si è nominato “presidente ad interim” venendo subito riconosciuto come legittimo capo di Stato da Washington e quasi tutti i paesi dell’area e da quelli europei. Portando di fatto Caracas alle soglie di una guerra civile”.

Biografia:
Fabrizio Di Ernesto, classe 1976, è un giornalista e saggista. Ha scritto per numerose testate nazionali tra cui i quotidiani Rinascita e La Notizia, i periodici Area ed Eurasia, e per Agenzia Nova. Attualmente è componente della redazione del giornale on-line Agenzia Stampa Italia.
È autore di diversi volumi tra cui “L’ALBA del nuovo mondo.Come il continente Indio-Latino ha smesso di essere il giardino di casa degli Usa” pubblicato, sempre per i tipi della Fuoco edizioni, nel 2011 e di cui questo libro si pone come la naturale continuazione.




ALUNNI IN FILIALE. Un giorno in agenzia per la classe V D della Scuola Primaria di Silvi

 

 

 

 

La classe V D della Scuola Primaria di Silvi Marina nei giorni scorsi ha visitato gli spazi della filiale della Città.

Gli alunni, dopo aver approfondito a scuola alcune tematiche economiche, hanno scelto la Filiale di Silvi, dove la Carifermo è presente dal 1992, per conoscere più da vicino l’attività bancaria.

 

In apertura il Direttore della Filiale Antonio Camplone ha portato il saluto dell’Istituto e parlato dell’importanza della Banca nel territorio abruzzese.

Quindi gli studenti, guidati dalle persone dell’agenzia, hanno approfondito i principali concetti  legati al mondo bancario per poi visitare gli uffici e divertirsi nell’effettuare alcune operazioni allo sportello.

 

La visita è terminata con le interessanti e curiose domande fatte dagli alunni al Direttore della Hub di Pescara Fabrizio Ranalli.

 

È stata una bella occasione per metterci in gioco e spiegare ad un pubblico molto diverso dalla clientela abituale, come funziona una filiale e cosa facciamo ogni giorno. Siamo stati contenti di aver avuto questa opportunità e che la visita sia stata molto apprezzata dalla Scuola”. Afferma il Direttore della Filiale Camplone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Teramo. Premio Teramo: scadenza 21 giugno 2019

Si può partecipare al Premio Teramo inviando un racconto inedito fino al 21 giugno.

È prevista l’assegnazione di tre premi in denaro: il Premio Teramo (2000 euro), il Premio dedicato a Giacomo Debenedetti per un giovane autore sotto i 35 anni (1000 euro) e il Premio dedicato a Mario Pomilio per uno scrittore abruzzese (1000 euro).

L’iscrizione è gratuita.

I racconti inviati non devono superare le 40.000 battute spazi inclusi.

Qui il bando www.premioteramo.it




BCC DELL’ADRIATICO TERAMANO CRESCE, L’UTILE NETTO VOLA A 417MILA EURO

“I RISULTATI OTTENUTI SONO ECCELLENTI”, COMMENTANO IL PRESIDENTE ANTONINO MACERA ED IL DIRETTORE GENERALE TIBERIO CENSONI

Nella cornice di “Borgo Spoltino” a Mosciano Sant’Angelo, si è svolta l’annuale assemblea dei soci della Banca di Credito Cooperativo dell’Adriatico Teramano per l’approvazione del bilancio 2018. I risultati ottenuti, sia in termini di performance che di riassetto organizzativo e normativo, sono stati eccellenti.

Raccolta: 171.084 mln + 6,30% rispetto al 2017;

Impieghi netti: 99.777 mln + 1,85% rispetto al 2017;

Utile netto: 417 mila.

“I risultati raggiunti hanno premiato la lungimiranza della governance, della direzione generale e di tutta la struttura, nell’affrontare con tempestività tutti i mutamenti imposti dalla Bce in previsione della costituzione del Gruppo Bancario Iccrea Spa al quale la banca ha aderito- è il commento del presidente della Bcc dell’Adriatico Teramano, Antonino Macera. Straordinari sono stati gli impegni professionali delle competenze delle quali la struttura è dotata, così come i notevoli impegni in termini di costi che, tuttavia, non hanno contratto la redditività. Per cui oggi, con la messa a regime dell’adesione al Gruppo Bancario, la banca, nel rating di valutazione secondo i parametri imposti dalla Bce – Gruppo Bancario, è stata collocata nella più elevata classe A, eccellenza ed autonomia assoluta. Il ringraziamento va alla Direzione Generale ed a tutti funzionari della banca nonché a tutti i soci che con la fiducia accordataci hanno consentito al nostro istituto di raggiungere gli attuali standard qualitativi”, conclude Macera.




PASSEGGIATA PER MONTORIO… TRA STORIA E CULTURA di DILVA PANZONE SECONDA EDIZIONE

 

 

Dilva Panzone, docente di materie letterarie (ora in pensione) e membro del Fondo Ambiente Italiano (FAI), ha presentato nella Sala conferenze del Convento degli Zoccolanti di Montorio al Vomano la seconda edizione di Passeggiata per Montorio… tra Storia e Cultura (Comune di Montorio al Vomano, 2019), una guida turistica molto dettagliata della cittadina, con testi in italiano e in inglese. La prima del 2009 fu curata dalle ragazze che gestiscono la Biblioteca Civica.

L’autrice, sorella maggiore di Renzo Panzone (traduttore dal polacco all’italiano delle opere di Papa Wojtyla), per la presentazione, ha voluto invitare anche gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, perché tutto il materiale deriva da un progetto portato a termine nell’anno scolastico 1999-2000 dalla classe II A della Sezione distaccata di Montorio dell’I.T.C. per programmatori “B. Pascal”. All’epoca, il lavoro svolto sfociò in una visita guidata di tutti i monumenti del paese; un alunno documentò tutta la “passeggiata” in un video riproiettato durante l’incontro. Mentre si conversava, scorrevano centinaia di immagini di luoghi sacri e storici, monumenti, avvenimenti e tradizioni. Dilva Panzone, rivolgendosi ai ragazzi (erano presenti anche gli ex alunni della II A), ha tenuto a precisare che per raccontare il proprio luogo natio, non basta illustrare i suoi tesori artistici, ma bisogna anche “tuffarsi” nella storia, nelle tradizioni, nella gastronomia, nelle usanze, ascoltando fonti orali e facendo ricerche su libri, giornali e altre fonti.

Per reperire la guida bisogna contattare la Biblioteca Civica o il Municipio di Montorio; per consultarla, invece, basta collegarsi al sito dello stesso Comune. L’ex insegnate ha al suo attivo anche altre pubblicazioni, quali Da Montorio in Europa. Piccola Guida di Montorio al Vomano (Media Edizioni, 2003), Lotte sindacali a Montorio e nella Valle del Vomano 1945-1951 (Comune di Montorio al Vomano, 2012), La cucina tipica di Montorio al Vomano. Tra usanze e tradizioni (FAI, quattro ristampe: febbraio 2014, aprile 2014, luglio 2014 e ottobre 2017) e Li Pendèche (Le Botteghe). Storia delle attività commerciali e artigianali di Montorio al Vomano (Sigma Comunicazioni, 2017). Lo scorso marzo l’ex docente ha ricevuto il premio “Il Ponte d’Oro”, dall’Associazione culturale Il Ponte e la Torre, «per meriti culturali nella Comunità Montoriese».

 

Pietro Serrani

Pubblicato sul quotidiano teramano “La Città” del 31.05.2019




Roseto degli Abruzzi. CONVEGNO DIVULGATIVO “SPORT E PROMOZIONE DELLA SALUTE:IL PRIMO SOCCORSO SPORTIVO”. 5 giugno 2019

Il Rotary International Distretto 2090 di cui il GABRIO FILONZI è Governatore attraverso i Club di Teramo Est che vede ANTONIO LERA in qualità di Presidente, quello di Atessa che vede AUGUSTO CAPORRELLA in qualità di Presidente e Pescara Nord che vede EMIDIO DE FLORENTIIS in qualità di Presidente e laFMSI – Federazione Medico Sportiva Italiana – Comitato Regionale Abruzzo, ORGANIZZANO con i patrocini di: COMUNE DI ROSETO DEGLI ABRUZZI e CONI – Comitato Regionale Abruzzo, organizzano Il CONVEGNO DIVULGATIVO “SPORT E PROMOZIONE DELLA SALUTE:IL PRIMO SOCCORSO SPORTIVO”, a ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) presso il PALAZZO DEL MARE, Il 5 GIUGNO 2019, dalle ORE 9 alle ore 13

Sono previsti i SALUTI DELLE AUTORITÀ Rotariane e Politiche. Coordinano: ANTONIO LERA (Presidente Rotary Club Teramo Est), SIRIANO CORDONI (Presidente Comitato Regionale FMSI – Abruzzo), ENIO DI PIZIO (Direttore UOSD Tutela della Salute nelle Attività Sportive ASL Teramo), Relatori il prof. VINCENZO IERACITANO (Medico dello Sport – Consigliere Nazionale FMSI – Presidente Commissione Medica Federazione Italiana Rugby – Responsabile Medico Squadra Nazionale Italiana Rugby) che terrà la lectio magistralis “Tutto in un attimo. Il Primo Soccorso Sportivo.” Seguirà la relazione di PASQUALINO RODOMONTI (Arbitro Calcio Serie A – FIGC): “I minuti contati. La gestione della gara.” Sono previsti i seguenti Interventi: MILA CANTAGALLO (Giornalista Sportiva), GIOIA SALVATORE(Giornalista – Presidente LA LUNA DI SEB)EVELINA FRISA(Giornalista), MARINO SPADA (Giornalista, ALESSANDRA MOSCA(Psicologa dello Sport), RITA DI CARLO(Avvocato – Consigliere nazionale CSI). Le conclusioni del Convegno sono affidate a GIULIO BORRELLI(Sindaco di Atessa – Giornalista). Parteciperanno come Ospiti i seguenti personaggi del mondo dello SportALBERICO DI CECCO (Winner Maratona Roma 2005); PIERPAOLO ARDESI(Campione di Paraciclismo); ANDREA SILVESTRONE(Tennista Paraolimpico);GIULIA GRASSIA (Campionessa di Tiro a volo).




L’Aquila. SAN FRANCO D’ASSERGI, DON PIETRO IACOVONI E FERDINANDO IV DI NAPOLI  

L’AQUILA – Il culto di San Franco d’Assergi, santo eremita del Gran Sasso, fino a qualche decennio fa, era molto diffuso in tutto l’Abruzzo e anche fuori della regione. Particolarmente cara era la memoria del santo agli abitanti del contado teramano. San Franco, infatti, oltre che di Assergi, è patrono del borgo di Forca di Valle, in provincia Teramo. A tale proposito si narra di un certo Pietro, della nobile famiglia forchese dei Iacovoni, che aveva prestato per molti anni servizio presso la corte di Ferdinando IV di Napoli in qualità di guardia d’onore.

Venendogli a noia questo sua occupazione, decise un giorno di ritirarsi a Forca di Valle, non solo per attendere ai suoi interessi di ricco proprietario terriero, ma anche per dedicarsi a suo bell’agio al culto del santo eremita, dalla cui personalità si era sentito fortemente attratto fin da ragazzo. Forse a noi smaliziati uomini moderni questi gusti fanno sorridere, presi come siamo a coltivare ben altri più…solidi miti, come quello dei cantanti, degli attori, degli sportivi, degli uomini politici; ma – che volete? –  nei tempi andati accadevano anche di queste stranezze.

Era, questo Pietro, un uomo assai originale, a partire dalle sue fattezze fisiche: un vero gigante. I suoi genitori, forse presagendo le sue forme colossali, avevano pensato bene di affibbiargliene ben due di nomi: lo chiamarono Pietro Franco, quest’ultimo sicuramente in onore di San Franco. L’uomo era, per la verità, complice forse il suo eccezionale aspetto fisico, dai modi spicci, e alquanto collerico.

I suoi compaesani, in segno di rispetto, lo chiamavano “Don Pietro Franco”. Parendogli il nome troppo lungo, si faceva chiamare solo “Don Pietro”, riservando il “Franco” all’onore da tributare al santo, di cui era devoto fino all’inverosimile. Non aveva esitato a chiamare Franco entrambi i suoi figli maschi: Franco I e Franco II… All’entrata del paese aveva fatto erigere un tempietto in onore del santo, con tanto di iscrizione dedicatoria incisa sull’architrave del portale: “Templum fecit Petrus Iacovonis anno domini 1774”.

E fin qui niente di male. Il male – ahimé! – venne un giorno di giugno, quando a Forca di Valle si celebrava la festa di San Franco. Possiamo immaginare quanto entusiasmo e attivismo Don Pietro mettesse nel festeggiare il suo celeste beniamino. Voleva che la processione seguisse un percorso lunghissimo. Senonché, un gendarme, mandato lassù per gestire l’ordine pubblico, vedendo che minacciava di piovere, si permise di ordinare di accorciare il tragitto della processione.

Apriti cielo! Don Pietro, per il quale il culto a San Franco era quasi una faccenda privata, non trovandosi per nulla d’accordo con la decisione del responsabile dell’ordine pubblico, non esitò, forte e grosso com’era, a sferrargli un pugno – quanto poderoso possiamo immaginarlo! -, tanto che la povera guardia stramazzò a terra morto.

Nemmeno in quei tempi di “oscurantismo religioso” pare che la giustizia fosse disposta a riconoscere attenuanti ai devoti di San Franco. Così Don Pietro, per sfuggire alla condanna a morte, fu costretto a darsi alla macchia, o, meglio, a fare frequenti passeggiate nei boschi, quando qualcuno aveva cura di preavvisare i familiari che stavano venendo le guardie per arrestarlo.

Stanco di questo stile di vita, e parendogli inopportuno chiedere l’intercessione del suo celeste protettore per evitargli le noie conseguenti ad un assassinio, pensò di rivolgersi, per ottenere la grazia, ad un potente più terreno, cioè a quel Ferdinando IV che aveva servito con molto zelo. «Perché – si chiese – non andargli a fargli visita? Sicuramente molti, a corte, si ricorderanno di me». Detto, fatto.

Ebbe inoltre l’originale idea di far preparare dai suoi massari una forma di cacio enorme, del diametro di un metro e larga almeno la metà: era il dono da recare al sovrano per propiziarsene il favore e ottenere la grazia. Affrontò un viaggio molto lungo e faticoso per quei tempi. Si può immaginare la difficoltà   nel trasportare indenne quella gigantesca forma di pecorino.

All’arrivo nei pressi del palazzo reale, molti suoi ex compagni d’armi lo riconobbero e lo salutarono molto affettuosamente, con il tipico calore dei napoletani, sempre pronti ad apprezzare il folclore e le trovate geniali come quella messa in campo da Don Pietro per omaggiare il re.  Avrà beneficiato anche loro del buon pecorino abruzzese.

Ebbene, la grazia la ottenne, ma Don.Pietrone, ammalatosi di colera, morì sulla via del ritorno, sull’altopiano delle Cinque Miglia, quando gli mancava poco per rimettere piede a Forca di Valle con la grazia reale in mano. Dove s’impara che non sempre basta avere…un santo in paradiso.