Teramo. Sabato 9 febbraio la Giornata di Raccolta Del Farmaco, Giulianova protagonista con 4 farmacie

 

 

 

Saranno 11 le farmacie del territorio provinciale di Teramo nelle quali Sabato 9 febbraio si potranno acquistare uno o più medicinali da banco da donare alle persone indigenti.

 

E’ questa la finalità della Giornata di Raccolta del Farmaco, che nel 2019 registra la XIX edizione. L’evento si svolge in tutta Italia, con il coinvolgimento di 104 Province, nelle oltre 4.500 farmacie che aderiscono all’iniziativa e ne espongono la locandina.

 

Saranno i farmacisti stessi che forniranno le indicazioni necessarie e la manifestazione si avvarrà dell’assistenza di circa 70 volontari. In provincia di Teramo i farmaci acquistati saranno consegnati direttamente ai 5 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico: onlus Associazione Circolo Culturale Chaikhana, Roseto degli Abruzzi; Associazione On The Road Onlus, Martinsicuro; Banco Di Solidarietà Teramo; Centro Di Accoglienza “Dono Di Maria”, Giulianova; Istit. Educativo Assistenziale “Castorani”, Giulianova.

Le farmacie interessate sono: Farmacia Apicella, Atri; Farmacia Candelori, Roseto Degli Abruzzi; Farmacia Comunale Giulianova; Farmacia Del Leone, Giulianova; Farmacia Del Vomano, Giulianova;  Farmacia Ielo, Giulianova; Farmacia Del Principe, Martinsicuro; Farmacia Di Giuseppe, Mosciano Sant’angelo; Farmacia Lucangeli, Teramo; Farmacia De Martinis, Villa Ripa – Teramo; Farmacia Parere, Alba Adriatica; Farmacia Laviano, Silvi Marina.

 

In Italia sono interessati 20.000 volontari e i farmaci andranno a beneficio di oltre 1.700 enti.

 

In provincia di Teramo, nella edizione dell’anno scorso, sono stati raccolti 1.061 farmaci mentre a livello nazionale sono state raccolte 376.692 confezioni di farmaci, per un controvalore economico pari a 2.642.519 euro. Ne hanno beneficiato oltre 539.000 persone assistite dagli enti convenzionati. In 18 anni, la GRF ha raccolto più di 4.700.000 farmaci, per un controvalore superiore a 28 milioni di euro.

 

La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con Aifa, Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Assogenerici e BFResearch. L’iniziativa è realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo (Partner Istituzionale), Teva, Doc, EG EuroGenerici, Comieco, Mediafriends, Responsabilità Sociale Rai e Pubblicità Progresso.




“ABRUZZESI IN TRASFERTA A GOZO“

Incontro sulle tradizioni e devozioni per Sant’Antonio Abate

La chiesa di Xaghra un punto di riferimento devozionale nel Mediterraneo

 

 

Foto Arte Asmodeo Rennes.

Foto Arte Asmodeo Rennes.

Nel quadro delle attività culturali, alcuni soci della Libera Associazione Abruzzesi Trentino Alto Adige, guidati dal presidente Sergio Paolo Sciullo della Rocca Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo si sono recati in trasferta a Xaghra presso l’isola di Gozo della Repubblica di Malta per visitare l’antica Chiesa di Sant’Antonio Abate luogo di culto e di preghiera già dal XIV secolo, nonché per uno scambio informativo reciproco sulle tradizioni devozionali inerenti al Santo. All’incontro hanno preso parte il canonico monsignore Antonio Refalo della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Rabat, il parroco Don Carmelo Refalo, il rettore della chiesa Don Michele Galea, l’esperto di storia patria Noel Camilleri e il segretario generale dell’Accademia Culturale San Venceslao di Bolzano Franco Leasi. Il presidente Sciullo della Rocca, nel suo intervento ha ricordato che questo luogo di culto venne eretto a sede parrocchiale dal Vescovo abruzzese Davide Cocco Palmeri che sin da bambino venne educato a questa devozione da sua madre nella chiesa del castello di Pescocostanzo suo paese di origine e che a Gozo poi volle meglio evidenziare trattandosi di un Santo della chiesa primitiva, venerato in Abruzzo dagli eremiti del Morrone e della Maiella che ne seguirono la regola di vita monastica in luoghi impervi ed isolati secondo il modello della Tebaide. Ha inoltre partecipato che da numerosi anni viene effettuato dagli abruzzesi e da molti pellegrini un cammino di fede nei luoghi di preghiera realizzati dal Vescovo Davide, auspicando anche che a Xaghara, l’amministrazione comunale vorrà presto prendere in esame di dedicare una via cittadina a giusta memoria, all’illustre prelato che ebbe molta attenzione per questo luogo e per la sua gente. A questo intervento, è seguito quello di Mons. Antonio Refalo strettamente religioso inerente alla vita di S. Antonio il Grande, alla sua regola monastica ed alla sua efficacia nella vita cenobitica, come alla sua rispondenza educativa nel nostro tempo. Mentre il parroco Don Carmelo ha partecipato la fervente devozione e la frequentazione giornaliera della popolazione locale a questa chiesa che rappresenta una vera clinica dello spirito. Noel Camilleri ha poi presentato il valore del luogo noto un tempo come “tal-Quacca”, ricordando la figura del primo parroco Don Bernard Formosa, il periodo della peste, i vari significati della pala dell’altare che mostra il Santo in preghiera in una grotta, opera di Salvatore Bondi e i successivi lavori di ampliamento e di miglioramento della struttura. Mentre il rettore Don Michele Galea ha spiegato come viene effettuata la solennità di Sant’Antonio che si celebra qui nel mese di gennaio e che include la benedizione di tutti gli animali domestici. L’incontro è terminato con la consegna della sintesi storico-fotografica delle testimonianze del luogo al presidente visitante, con l’impegno comune di sempre nuove e maggiori sinergie per la promozione spirituale di questo grande santo che facendo suoi i precetti evangelici distribuì tutti i suoi beni ai poveri ritirandosi nel deserto della Tebaide in Egitto. Molti furono poi i suoi discepoli tanto da meritare l’appellativo di “padre dei monaci”.




Teramo. Mercoledì 30 gennaio 2019 alle ore 17,45   nei locali provvisori di Via Vittorio

Veneto 11il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici e culturali,  Caritas diocesana Teramo-Atri), continua  i mercoledì del salotto con    la rubrica  Guida all’ascolto dell’opera, dando attenzione  all’opera Hänsel e Gretel del  compositore tedesco Engelbert-Humperdinck .  Benedetto Di Curzio presenterà la guida all’ascolto di “HÄNSEL E GRETEL”, divenuta anche opera lirica, con ascolto di brani antologici.

La cittadinanza è invita a partecipare

ApprofondimentoHänsel e Gretel, figli di un povero taglialegna che non riesce più a sfamare la famiglia, sono stati condotti nel bosco: lì, i due bambini vengono abbandonati. Vagando per la foresta, i fratellini trovano finalmente una radura, dove vedono una piccola casa. Si avvicinano e, con stupore, scoprono che la casetta è tutta fatta di dolci che loro, per la fame, si mettono a mangiare.

Mentre stanno sgranocchiando le pareti di marzapane, dall’interno della casa spunta una vecchietta. Molto affabile, questa si offre di ospitare i due fratelli. I bambini, non sapendo dove andare, accettano grati la sua ospitalità…

Ma, ben presto, Gretel e il fratello si rendono conto di non essere più liberi, ma prigionieri di una strega: il maschietto – troppo magro – viene messo all’ingrasso, dentro a una gabbia, così da metter su un po’ di carne perché è destinato a diventare il pasto della strega, ben decisa a mangiarselo quanto prima.

Gretel – che, dovendo fare le pulizie, è libera di girare per la casa- riesce con un trucco a spingere la strega dentro la stufa, uccidendola. Libera Hänsel e così, i due bambini, impadronitisi dei beni della morta, tornano a casa dai genitori ormai ricchi e senza problemi economici per il futuro.

L’opera lirica Hänsel und Gretel, di Engelbert-Humperdinck . eseguita per la prima volta il 23 dicembre 1893 a Weimar, divenne un successo mondiale e gli garantì fama ed indipendenza economica. La prima rappresentazione assoluta avvenne sotta la guida di Richard Strauss. Alcune delle melodie contenute nell’opera, come per esempio “Brüderchen, komm tanz mit mir”, divennero dei veri successi popolari; in altri casi (“Ein Männlein steht im Walde“, “Suse liebe Suse, was raschelt im Stroh”), Humperdinck trasformò in pregevoli risultati artistici elementi melodici già conosciuti a livello popolare. Anche nel resto della sua produzione artistica si possono trovare melodie che si ispirano al Volkslied (canto popolare).http://casa-zoe.it/la-fiaba-in-pillole-hansel-e-gretel/

 Humperdinck scrisse sei opere, ma il suo lavoro comprende anche altre 170 composizioni, documentate dal catalogo ufficiale curato dalla nipote del compositore, Dottoressa Eva Humperdinck: Engelbert-Humperdinck-Werkverzeichnis (EHWV).




Teramo. Prefettura: sicurezza urbana – Nella seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica i primi esiti di una ricognizione sugli immobili in stato di degrado.

 Lo scopo è quello di prevenire l’utilizzo degli stessi per attività illecite e per situazioni che potrebbero comunque inficiare la sicurezza dei cittadini.  

 

Si è svolta ieri, in Prefettura, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica avente ad oggetto i primi esiti di una ricognizione, disposta dal Prefetto Graziella Patrizi in esito a specifica direttiva ministeriale, sugli immobili pubblici e privati, presenti sul territorio provinciale, che versano in condizioni di particolare abbandono e degrado.

 

Lo scopo è quello di evitare, attraverso iniziative di vigilanza e di recupero, che gli stessi possano costituire elementi lesivi della sicurezza dei cittadini e di decadimento della vivibilità dei territori.

 

Alla riunione hanno partecipato il Presidente del Tribunale di Teramo, le Forze dell’Ordine ed i rappresentanti della Regione Abruzzo, di altri Enti pubblici proprietari di immobili e dei Comuni che hanno evidenziato situazioni di abbandono o degrado sul loro territorio comunale.

 

Agli Amministratori comunali presenti il Prefetto ha chiesto di implementare la vigilanza da parte delle Polizie Locali, nonché di svolgere un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei soggetti privati proprietari di tali strutture, affinché vengano assunte iniziative di difesa passiva e vigilanza  (videosorveglianza, vigilanza privata, teleallarme, ecc.).

 

L’adozione di analoghe misure è stata chiesta anche ai referenti degli Enti e delle Amministrazioni pubbliche proprietari di immobili, invitati anche ad accelerare e definire gli iter amministrativi di destinazione e di utilizzo degli stessi.

 

Gli esiti della ricognizione saranno inoltrati, come disposto dal Prefetto Patrizi, alle opportune sedi ministeriali e regionali, per i rispettivi profili di competenza.

 

Teramo 25 gennaio 2019




CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI GIANCARLO MINICUCCI

 

 

 

Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi si unisce al dolore della famiglia e dell’intera categoria per la morte di Giancarlo Minicucci. Nato ad Asmara 67 anni fa, ma pescarese di famiglia e di adozione, aveva cominciato in Abruzzo, al Resto del Carlino e al Tempo, prima di approdare, al Messaggero la sua brillante carriera che lo ha portato a essere direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia e alla vice direzione del Messaggero, a tutti gli effetti il suo giornale. Nel quotidiano di via del Tritone ha percorso infatti tutti i gradini, cronista, inviato, capocronista, capo delle cronache italiane, caporedattore centrale e infine vice direttore. Significative anche le esperienze nelle redazioni locali del Messaggero, a Latina e in Abruzzo, dove tra il 1998 e il 1999 è stato caporedattore dell’edizione regionale. Insomma, un cronista di razza. Giancarlo Minicucci era in pensione da alcuni anni e viveva in Salento, a Roca. Lascia la moglie Santa e tre figli, oltre ad alcune generazioni di giornalisti che lo hanno avuto come maestro e collega.

 

Pescara, 23 gennaio 2019




ABRUZZESI CONFERENZA “TRE MILIONI DI PASSI FINO A SANTIAGO“

Un pellegrinaggio da Bolzano a Santiago de Compostela

Relatori Andrea Gecele e Don Gianmarco Masiero

 

 

La Libera Associazione Abruzzesi del Trentino Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo, congiuntamente all’Accademia Culturale San Venceslao, ha organizzato a Bolzano presso il Circolo Militare dell’Esercito una conferenza sul tema: “Tre milioni di passi, un pellegrinaggio da Bolzano a Santiago de Compostela” relatore il socio Andrea Gecele con introduzione di Don Gianmarco Masiero un sacerdote “ante litteram” esperto di storia che davanti a un pubblico numeroso ha illustrato le motivazioni spirituali che spesso portano l’uomo a percorrere questi cammini devozionali e di preghiera in particolare in Europa. Mentre il relatore Andrea Gecele, ha presentato la sua esperienza che lo ha visto partire a piedi da Bolzano a Santiago de Compostela, un cammino questo tra resistenza fisica e ricerca interiore che in tre milioni di passi lo ha portato a raggiungere con successo la tomba dell’apostolo Giacomo. Al temine della conferenza il presidente Sciullo della Rocca affiancato dal consigliere provinciale Sandro Repetto, ha ringraziato i relatori, rappresentando anche l’attenzione che il Cardinale Federico Tedeschini abruzzese, ebbe nel secolo scorso durante il suo apostolato in Spagna per favorire l’accoglienza dei pellegrini che si recavano a Santiago, partecipando inoltre che già da tempo è attivo un cammino devozionale a Malta e Gozo tra i luoghi della fede realizzati da un altro abruzzese il Vescovo Davide Cocco Palmieri. Inoltre ha espresso il suo apprezzamento per la collaborazione fornita dal Luogotenente Raffaele Mastrone del Circolo Militare unitamente ai soci Franco Leasi, Gabriele Antinarella e Loris Zanetti per avere curato ogni aspetto tecnico e organizzativo di questo importante appuntamento culturale.

Foto Arte Loris Zanetti




Teramo. Comunicato della ASL di Teramo in merito al guasto al sistema di gestione del CUP

In merito al guasto che si è verificato nel sistema di gestione di CUP – Casse e Accettazione pazienti, la ASL informa gli utenti che tutte le prestazioni già prenotate saranno comunque eseguite (sia quelle in regime istituzionale che in libera professione) e che il versamento del ticket dovrà essere regolarizzato non appena il sistema sarà ripristinato (con ogni probabilità, nella mattinata di domani).

L’unica eccezione è rappresentata dai Laboratori Analisi che eseguiranno esclusivamente prestazioni urgenti, poiché non potendo stampare le etichette da apporre sulle provette, la possibilità di errore e di scambi di materiale è troppo alta, rispetto al beneficio di eseguire un esame nella giornata di oggi, che non sia assolutamente urgente.

 

Direzione Generale

ASL Teramo




Teramo. Giuseppe D’Alonzo: alziamo il livello della competizione elettorale

 

 

“Le recenti dichiarazioni del consigliere di centrodestra (Futuro In) del Comune di Roseto Alessandro Recchiuti che rivela come consiglieri del Centrosinistra da lui contattati abbiano di fatto appoggiato Di Bonaventura alle elezioni provinciali che mi hanno visto, a grande sorpresa, sconfitto, mi spingono ad una riflessione, seria su ciò che si profila all’orizzonte politico.

Giuseppe D’Alonzo, Sindaco di Crognaletoi

Di fatto in questi giorni sono ostati portati alla luce, esposti alla diffusione mediatica, patti segreti, trame oscure, disegni strategici che solo pochi potenti, nel chiuso di certe stanze, conoscevano e manovravano. Oscuri figuri che, nascondendosi dietro una plateale uscita dalla scena politica, in realtà continuano a tessere macabre tele di cui i cittadini, e chi la politica la fa mettendoci la faccia e rimboccandosi le mani, non pensa, e, se anche immagina, spera vivamente di sbagliarsi.

Invece no, ancora una volta assistiamo alla spartizione fatta in virtù di accordi sottobanco e ripicche tra potentati. Beh, io mi tiro fuori da tutta questa melma che soffoca quelli che sono i temi veri da affrontare con i cittadini e che dovrebbero recuperare la dignità delle pagine dei quotidiani spazzando via tutta questa mala politica. Pur essendo toccato in prima persona dagli accadimenti di cui si parla vorrei invece chiedere a tutti, a centrodestra e centrosinistra, di alzare il livello della competizione elettorale, di uscire dalle stanze della politica e incontrare le persone, di guardare oltre il proprio giardino, di occuparsi di ciò che alla gente sta a cuore: lavoro, sicurezza e risoluzione delle emergenze, scuola, salute”.




Teramo. Presentazione del Libro IL TEMPO E LA BELLEZZA a Teramo presso La Biblioteca DELFICO 24 gennaio

IL TEMPO E LA BELLEZZA

La Bellezza salverà il mondo, cosi il principe Myskin ne L’idiota di Dostoevskij nel 1869, arrivava ad una conclusione importante escludendo politica, religione e scienza, ovvero l’opera dell’uomo. Politica della bellezza ripresa poi da Hillman, filosofo e psicoanalista junghiano che sosteneva che solo la bellezza ha le caratteristiche per tirar fuori l’uomo dalla trappola esistenziale. La Bellezza è unità ontologica, ovvero  un ponte esistenziale esercitante piena funzione mediatrice o di salvataggio dell’umanità, nella sua essenziale comunione con l’uomo, rendendo semplici le complessità ambientali ed eliminando i timori che fanno restare chiuse le porte che l’essere umano incontra nel suo cammino terreno. della sua esistenza, facendoci riconquistare l’unità superiore che concorre all’universalità. E la bellezza quando interseca il tempo individua il senso giusto, ovvero la prospettiva che mette l’uomo a distanza dai problemi e ad al riparo dalla sua presa di posizione nei confronti della realtà, in una sorta di limbo che media principio di piacere e principio di realtà, ovvero istanza di dipendenza e istanza di autonomia. La bellezza è una terapia per il tempo ed il tempo un rimedio per la bellezza, cosi nessuno dei 2 amanti possa essere scontentato allo stesso modo il tempo è un vento che passa e lascia di se una traccia che chiede onestà d’approccio alla bellezza. L’Artista deve continuamente tagliare/intagliare, distruggere/costruire versi nel procedimento etico/estetico, solo cosi potrà far si che la bellezza della poesia sia unica, rispettando le unità temporali senza perdere il suo carattere unitario. Per cui nella diade esistenziale complessità/semplicità sta la cifra dell’essere che attraverso il messaggio artistico veicola la bellezza all’interno del tempo, rendendo l’opera altissima, segno costitutivo di una civiltà, degna perciò di appartenere all’arte e fa dell’artista un cantore dalla forza assoluta e sconvolgente. L’esperienza della bellezza ci rende capaci di agganciarsi a immagini immanenti e passare dal mondo esteriore a quello nostro interiore portando dentro l’oggetto bello che poi rielaborato potrà restituire al mondo il Soggetto bello. La natura e le sue pregiate opere (nei fiori, attraverso percezioni sensoriali, tutto ciò che diviene arte, spirito, geometria, simmetria, proporzione) inevitabilmente diventa a volte degna di ammirazione e dunque mai “bellezza pericolosa”, rappresentando i fatti salienti nelle quattro stagioni in cui il passato diviene presente e non di rado anticipa il futuro. La Bellezza di un’opera d’arte non può avere effetti perturbanti né sottolineare caducità esistenziali per cui trascina l’uomo all’interno della propria umanità in quell’eternità del sentire il senso del sublime dove l’artista trova il modo di rappresentarsi all’interno della diade Tempo/Bellezza. Possiamo dire che il Tempo nell’opera poetica non esclude il versante estetico del Sé. E se per Freud l’arte è ritorno del rimosso e per la Klein, espressione della fantasia del mondo interno, ovvero mezzo di riparazione, per Bion invece è elaborazione del processo di pensiero che si libera dalle richieste del Super Io e definisce fortemente il Sé. L’opera d’arte non è più sottomessa al potere o alla interpretazione formalistica e strutturale che ingabbia l’opera d’arte in una rete isolante, ma si affranca e diviene piena, attraverso congruenze simboliche e metafore raffinate. L’Artista è dunque intento a pensare all’oggetto estetico sfuggendo la nube del tempo, tollerandola a volte, terminando sulla relazione col fruitore che viene a sua volta invitato a studiare ed approfondire le prospettive estetiche in un’ottica temporale. Di qui l’illuminazione dello Psicoanalista Romolo Rossi che accosta arte e psicoanalisi, analizzando come alcuni capolavori della letteratura abbiano valenze creativo-conoscitive pari ai testi psicoanalitici e come l’empatia svolga una funzione terapeutica nella relazione tra fruitore e opera d’arte, parimenti come tra paziente e terapeuta. Ma quello che più d’ogni altra cosa rende il Tempo e la Bellezza indissolubilmente accanto nell’Arte è la condizione di stupore nel fruitore che improvvisamente ritorna bambino davanti ad un testo poetico o un quadro o una scultura riappropriandosi dell’atmosfera di meraviglia, che riconduce alla relazione madre/figlio, a quella bellezza fatta di contatti, umidi calori, vezzose cenestesie che hanno improntato nella memoria la bellezza esistenziale. La Bellezza nell’arte in chiave analitica è riportare nel cuore, ovvero ri-cor-do, laddove la funzione terapeutica dell’arte sta nell’incanalare la sofferenza in qualcosa di creativo e riproporre il mistero della fede esistenziale insito in ogni opera. La bellezza nell’arte è sfuggevole ad ogni approccio gnoseologico, è complessa, articolata, coinvolge diversi livelli di consapevolezza, etichetta e distingue sfumature e tonalità diverse dell’esperienza estetico-sensoriale, per cui il processo percettivo si costituisce da due aspetti distinti ed interconnessi entrambi concorrenti a determinare emozioni, sensazioni, stato dell’essere: quello cognitivo(ottica del giudizio mediata da fattori culturali, condivisi con i contesti di appartenenza che ci consente di argomentare su un bel panorama, una bella macchina, un bel quadro, una bella poesia, senza specificarne il perché e ci accosta ad una bellezza, canonica e condivisa, restituendoci una sensazione di piacevole condivisione), e quello immediato (elaborazione percettiva non mediata da strutture intrapsichiche, qualcosa di più intimo che realizza un assetto mentale specifico connesso a una emozione particolare in cui il piacere è di tipo estasiatico). In tutto ciò entra la dimensione temporale in cui i mondi sensoriale ed emozionale dialogano con l’esigenza di perfezione, di vigore, di vitalità, di potere e di benessere per cui attraverso l’opera artistica il soggetto struttura le polarità reale/ideale che orientano l’espressione di Sé coinvolgente il processo di individuazione ed appartenenza. L’arco di tensione che regola il Sé è in continua evoluzione e si tende ed articola all’interno dei 2 poli della fusione (appartenenza senza confini che annulla il Sé) e dell’alienazione (l’individuazione isolata e scissa dall’altro). Dal punto di vista intrapsichico il rapporto tra Sé e bellezza, intesa come espressione di una perfezione, può essere letto in funzione dei bisogni primari e delle funzioni  svolte dagli oggetti-Sé arcaici, che Sia nell’arte che in psicoanalisi si riattivano nella traslazione (creazione artistica/transfert) come idealizzazione o partecipazione alla bellezza, grandiosità o rispecchiamento ed ammirazione della propria bellezza, infine uguaglianza o gemellarità. La tendenza inconscia a plasmare se stessi in ciò che si fa di artistico va letta in funzione di ciò che pensiamo che gli altri desiderino guardare, per cui spesso per essere all’altezza del percorso artistico occorre corrompere e disconoscere alcune parti di Sé e sviluppare un proprio gusto estetico e un concetto proprio del bello. L’espressione autentica e di libertà del Sé sviluppa un proprio senso estetico, asincrono e speciale che ha a che fare con la creatività artistica e rende tutti gli artisti autentici, pionieri, geniali, imperituri in quanto capaci di aver consegnato per sempre la bellezza al mondo. E’ il caso in cui ci si sente in grado di creare e condividere la bellezza. Ciò che nella depressione, e nell’incapacità artistica diviene profonda alienazione ed autoesclusione dalla bellezza e dal mondo ideale com meccanismo perverso che consegna il soggetto alla giusta punizione per non essere stato all’altezza, nella impossibilità di esperirsi capace di mostrarsi sul palcoscenico senza temere il fallimento. La significanza di una opera artistica ed in particolare di una poesia, sia come principio di unità che come agente di obliquità semantica, è prodotta dal giro complesso compiuto dal testo mentre passa sotto il giogo della mimesi, muovendo le emozioni e lo stupore da una rappresentazione all’altra (metonimia) onde esaurire il paradigma temporale di tutte le possibili variazioni della matrice poetico esistenziale. E il testo poetico lo si può considerare come un modello ridotto di mondo, ovvero simbolo del mondo raccontato in poche parole, in cui la poesia va letta come reticolo metaforico, grembo elaborativo di sé laddove il potere simbolico diviene tessuto artistico. L’Arte è una delle poche modalità di rappresentazione della coscienza umana a saldare insieme il Tempo e la Bellezza in modo imprescindibile al punto che il tempo esalta la Bellezza e la Bellezza rende onore al Tempo.

Antonio Lera

(Scrittore e Docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DE L’AQUILA)




Ascoli Piceno. IRENEO JANNI L’arte di Janni nelle Grafiche Tacconi a cura di Giuseppe Bacci

ASCOLI PICENO  Tacconi art space, Zona Industriale Campolungo,

Via 328/ma, 2-4, (di fronte al Centro Commerciale Città delle Stelle)

25 Gennaio – 22 Febbraio 2019

Inaugurazione Venerdì 25 Gennaio 2019 ore 18:30
Calendario catalogo GRAFICHE TACCONI in mostra

invito_Ireneo Janni_Grafiche Tacconi

Venerdì 25 Gennaio alle ore 18,30 sarà inaugurata, all’interno dello spazio espositivo  Tacconi Art Space di  Grafiche Tacconi di Ascoli Piceno, in collaborazione con il  Centro d’Arte L’Idioma, la mostra di  Ireneo Janni  L’arte di Janni nelle Grafiche Tacconi, curata da  Giuseppe Bacci. Si rinnova così l’incontro arte-industria: un artista contemporaneo interpreta i mesi del Calendario Grafiche Tacconi e scandisce, con il suo lavoro, lo scorrere del tempo.
L’appuntamento, per il territorio piceno, è di quelli da non perdere, sia per la selezionata esposizione finalizzata a presentare l’annuale calendario-catalogo  Grafiche Tacconi giunto alla ventesima edizione sia per l’atteso ritorno espositivo ad Ascoli Piceno, dopo cinque anni dall’ultima mostra al Palazzo dei Capitani, di  Ireneo Janni (nato ad Atri nel 1946, di formazione romana), pittore, scultore, incisore ed anche architetto, esponente di spicco della figurazione italiana. Ha frequentato il Liceo Artistico e la Facoltà di Architettura a Pescara. Subito dopo collabora, per conto di una vetreria artistica, con diversi artisti, tra cui Tommaso Cascella con cui realizza le vetrate per la basilica di San Tommaso Apostolo di Ortona. Inizia, così, la sua attività artistica nel 1964, ottenendo premi e riconoscimenti.
Il calendario Grafiche Tacconi attingendo ad un così immenso spiegamento d’immagini del patrimonio artistico di Ireneo Janni imposta una selezione molto forte di immagini pittoriche a carattere emblematico. È un universo intimo di figure, gesti, colloqui, lo spazio racchiuso nella trentina di opere di Ireneo Janni realizzate tra il 1984 e il 2019, che  coniugano scenografia e spazio architettonico. A chiudere la mostra, un dipinto creato appositamente per la copertina del calendario tributo-omaggio al carnevale di Venezia, con la tipica maschera: la bauta.
L’arte di cui sono rivestite tali pagine lascia trasparire l’immagine dello stabilimento grafico in cui  il fondatore, Giuseppe Tacconi (Pepis per gli amici), è ideatore della copertina, sia per quanto riguarda la scelta dell’opera raffigurata, sia per il gioco d’immagine e di realizzazione tecnica, sempre supportato dalle maestranze altamente specializzate stimolando e rinnovando la collaborazione tra arte e industria,  testimoniata dal proficuo dialogo interdisciplinare ormai ventennale.
Committenza industriale ed arte, pur costituendo due universi distinti, si ritrovano tra loro coniugate in modo che l’una diventi veicolo dell’altra per esprimere il genio degli artisti e la  capacità degli stampatori. Quello che ci apprestiamo a sfogliare, che ci accompagnerà durante l’anno, è un racconto per immagini, magistralmente realizzato da Ireneo Janni, che ci sollecita con creazioni originali e ci suggerisce i temi della propria ricerca artistica, quali l’universo femminile, le maschere e le mitologie.
Se la presentazione del calendario costituisce il momento che coinvolge tutti gli appassionati dell’arte – sia i frequentatori abituali sia gli occasionali – la serata inaugurale della mostra è il banco di prova dello staff delle maestranze che ha curato il servizio d’impaginazione, di stampa, fustellatura e rilegatura del manufatto artistico e del gruppo  della Picenum Tour  con gli chef Roberto Di Sante e Gianmarco Di Girolami del Blobcaffè di Offida (AP) che contribuiranno, con la preparazione di piatti culinari, all’animazione della serata La musica non mancherà di suscitare interessi. Quest’anno saranno le note del  World Trio con musica  live ad allietare egregiamente gli ospiti per rendere imperdibile l’evento e la serata un’esperienza di incredibili emozioni.
Il calendario-catalogo, edito da  Grafiche Tacconi, con testi di  Vito Apuleo,  Giuseppe Bacci Dario Micacchi,  Franco Simongini e dedica dell’artista sarà omaggiato ai presenti. La mostra proseguirà fino al 22 febbraio 2019.
IRENEO JANNI  Nota biografica

Ireneo Janni, nato ad Atri (TE) nel 1946, dopo aver conseguito la maturità al Liceo artistico di Pescara inizia a lavorare per una vetreria artistica collaborando con diversi artisti, tra cui Tommaso Cascella con cui realizza le vetrate per la basilica di San Tommaso Apostolo di Ortona. Inizia la sua attività artistica nel 1964, ottenendo premi e riconoscimenti. Si laurea in architettura all’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Pescara. Nei primi anni Settanta vive a Milano, dove frequenta l’ambiente artistico dell’Accademia di Brera. Espone a Parigi, Baden, Zurigo, Lucerna in molte città italiane quali Firenze, Milano, Roma, Torino, ottenendo ampi consensi. Nel 1973 si stabilisce a Roma partecipando attivamente alla vita artistico-culturale della Capitale, con opere che affrontano temi politici, sociali ed ecologici. Negli anni Ottanta realizza per il comune di Atri il monumento in bronzo ai Caduti della Resistenza e ripristino-restauro dell’affresco di Giustino di Giacomo Armonia e melodia, dell’ottocentesco Teatro Comunale; espone le sue opere in Olanda, Nigeria e a New York. Nel 1993 cura con Giorgio Di Genova la direzione artistica del Primo Simposio Internazionale di Scultura di Atri, a cui segue il Secondo Simposio Internazionale in pietra della Majella. Nel 1988 e nel 1997 illustra il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, nel 1998 e 1999 il Calendario dei Vigili Urbani di Roma, le cui tavole originali sono conservate in Campidoglio. Lo stesso anno realizza il monumento ai caduti Soldato Morente, per il Comune di Pianella (PE). Negli anni Novanta espone in Italia e in Belgio e nel 1997 gli viene dedicata una personale dall’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Pescara, tra le mostre si ricordano la personale organizzata dal Comune di Foggia presso il Palazzetto dell’Arte, la personale presso l’Art Gallery di Jaques Mesmin a Bruxelles, a cui segue nel 2000 la mostra alla Galleria Azur a Spa (Belgio), inaugurata dal Ministro della Cultura belga. Nello stesso anno realizza la scultura in bronzo Monumento alla Libertà e Solidarietà per la città di Silvi (TE), curando anche il progetto architettonico per la sistemazione di Piazza Marconi dove è collocata l’opera. Nel 2001 realizza il Monumento ai Caduti di Sella Ciarelli (TE). Nel 2002 realizza per l’Arma dei Carabinieri l’illustrazione dell’Agenda 2003. Nel 2004 è invitato dal Comune di Tuscania (VT) per una Mostra Antologica. Tra le mostre antologiche si ricordano: nel 2008 la mostra presso il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova (TE); nel 2012 la mostra Opere dal 1971 al 2011, presso la Sala Carino Gambacorta della Banca di Teramo; la mostra antologica L’opera di Ireneo Janni dal 1962 al 2012 presso le Scuderie del Palazzo Duchi d’Acquaviva di Atri; nel 2013 al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara a cura di Vincenzo Centorame; nel 2014 la mostra Ireneo Janni, Una figura in divenire, a cura di A. Gasbarrini, presso Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno; nel 2016 L’esegesi ideativa di Ireneo Janni, Mostra Antologica 1966-2016 a cura di Massimo Pasqualone, presso Palazzo Farnese a Ortona (CH); presso la Fortezza di Civitella del Tronto (TE); la Bottega d’arte e Expo Room della Camera di Commercio di Chieti e nel 2017 all’Aurum La fabbrica delle idee di Pescara. Nel 2018 ha tenuto mostre antologiche presso la Villa Comunale di Frosinone, a cura di Alfio Borghese, e presso il MuMi, Museo Michetti di Francavilla al Mare (CH), a cura di Giuseppe Bacci. Alcune sue opere sono state acquisite dal Museo d’arte dello Splendore-MAS di Giulianova e dal Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara.

 IRENEO JANNI. L’arte di Janni nelle Grafiche Tacconi 
LUOGO:  Tacconi art space, Ascoli Piceno, Zona Industriale Campolungo, Via 328/ma, 2-4, ASCOLI PICENO (di fronte al Centro Commerciale Città delle Stelle)
PERIODO: 25 Gennaio – 22 Febbraio 2019  Orari: feriali 16:00 − 18:30 Sabato e festivi chiuso. Fuori orario su appuntamento info: 342.1212133
CURATORE: Giuseppe BACCI
CALENDARIO CATALOGO: a cura delle GRAFICHE TACCONI, con testi di  Vito APULEO, Giuseppe BACCI, Dario MICACCHI, Franco SIMONGINI.
Per informazioni: Tacconi art space
Tel. 0736.811425, Fax 0736.812180, Cell.  342.1212133.