DUE DONNE NELLA RESISTENZA ITALIANA: ADA GOBETTI E IRIDE IMPEROLI

 

 

di Mario Setta

 

 

Due donne, al Nord e al Sud, due memorie, due vite dedicate ad un ideale comune: liberare l’Italia dall’occupazione nazi-fascista. Stesso tempo, stessa storia, luoghi diversi. Al Nord, in Piemonte, a Torino e nelle valli circostanti, è la vedova di Piero Gobetti, Ada Prospero, 41 anni, che impegna se stessa, la famiglia e la gente a lottare per prevenire e sanare le sciagure, le uccisioni, le stragi operate dai nazi-fascisti. Una lotta che è anche risposta armata, organizzando gruppi di uomini e donne in grado di attaccare o di difendersi dalle truppe tedesche.

 

Al Sud, in Abruzzo, a Sulmona, Iride Imperoli Colaprete, 25 anni, orfana di padre, donna intelligente e sarta di professione, sceglie di impegnarsi nell’aiuto ai prigionieri di guerra, fuggiti dopo l’8 settembre dal campo di concentramento di Fonte d’Amore. Un settore d’intervento che accomuna le due donne, perché anche Ada Gobetti, appena nominata vice-sindaca, si occuperà dell’aiuto ai prigionieri politici usciti dalle carceri al momento della liberazione. Iride invece si occuperà della fuga dei prigionieri di guerra alleati, accompagnandoli a Roma, fino alla Città del Vaticano, dove aveva instaurato rapporti con l’ambasciata inglese, tramite il famoso prelato, Mons. O’Flaherty. Diventa la staffetta Sulmona-Roma

Iride Colaprete (destra) con Franca Del Monaco

Due donne, due artefici di tipologie di resistenza. La Resistenza armata, quella di Ada Gobetti e la Resistenza Umanitaria, quella di Iride Imperoli. Il libro di appunti di Ada Gobetti, pubblicato col titolo “Diario Partigiano” è un resoconto giornaliero di tutta l’azione organizzativa, tutti i contatti, tutte le operazioni gestite da Ada. La fama di essere stata la moglie di Piero Gobetti ne fa un personaggio di rilievo, ma soprattutto la sua capacità di coordinamento dei gruppi, i suoi rapporti personali con i responsabili (Duccio Galimberti) o con intellettuali (Benedetto Croce), la conoscenza delle lingue da insegnante di scuola diventano strumenti di elaborazione resistenziale. Con lei, il figlio diciottenne Paolo e il secondo marito Ettore Marchesini. Una famiglia a servizio della causa.

 

Iride, da sola, animata dalla solidarietà dell’organizzazione spontanea nata tra le gente semplice e povera del Borgo Pacentrano a Sulmona, sotto la guida di semplici contadini come Roberto Cicerone o del dentista Mario Scocco, accompagna e mette in salvo parecchi ufficiali alleati ed ebrei. Tra loro, William Simpson, John Furman, Joseph Pollak, che scriveranno l’autobiografia. In particolare Sam Derry, che diventerà il braccio destro di Mons. O’Flaherty che, con la Rome Organization, salverà oltre tremila persone tra prigionieri alleati ed ebrei.

 

Ada Gobetti, attraverso numerose e difficili disavventure, tra cui stabilire rapporti con la resistenza francese, riuscirà ad arrivare sana e salva, con marito e figlio, alla liberazione di Torino, dopo il 25 aprile 1945. Italo Calvino, nella nota introduttiva al libro di Ada Gobetti, la descrive: “una donna, non una delle tante semplici donne italiane che in quel periodo furono spinte da un istintivo desiderio di pace e di giustizia a una superiore coscienza civile, ma una donna la cui vita era già segnata dalla lotta antifascista”.

 

Iride Imperoli Colaprete viene catturata dalla Gestapo a Roma nei primi giorni del 1944. C’era stata una delazione, forse da Dick Messenger, una specie di ufficiale medico, catturato ubriaco dai tedeschi e che dà motivo di realizzare una retata di cittadini di Sulmona, incarcerandoli prima a Bussi e da qui a Civitaquana. Anche la madre e la sorella di Iride vengono incarcerate. Furono catturate decine e decine di persone, uomini e donne, rinchiusi in una casa adibita a carcere. A Civitaquana il Tribunale Militare Tedesco emette quattro condanne a morte. Fortunatamente, i quattro, di notte, una notte di pioggia e di tempesta, riescono a fuggire dalla cantina dove erano stati reclusi.

 

Della sua vita in carcere e della sua azione di resistenza umanitaria, Iride ha lasciato un documento scritto con l’aiuto del figlio Salvatore Colaprete, un opuscolo inedito, riportato in parte nel libro “Terra di Libertà, storie di uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale” a cura di Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta, in cui si possono leggere queste parole sincere e impressionanti:

 

«A Civitaquana, noi donne fummo messe in una cameretta. Eravamo una decina. Per andare al bagno dovevamo passare davanti agli uomini. I condannati a morte li avevano messi giù in cantina… Passarono pochi giorni e una mattina all’alba sentimmo un gran baccano. I prigionieri erano scappati. Successe il finimondo. Macchine che correvano sopra e sotto. Una gran confusione.  Dopo pochi giorni dalla fuga, sempre a Civitaquana, un altro giovane di 22 anni, tentò la fuga. Era un marinaio, tornato in licenza per trovare la fidanzata. Era incappato in uno dei soliti rastrellamenti ed era stato arrestato. Nella speranza di scappare era salito sul tetto. Quella sera c’era la luna e l’ombra della sua figura si proiettava proprio davanti alla sentinella, che incominciò a sparare. Successe il finimondo. Le guardie salirono sul tetto e lo crivellarono di colpi. Ci riunirono tutti in una stanza e ce lo buttarono davanti ai piedi. Gli usciva il sangue dalle orecchie e dal naso, batteva la testa a destra e a sinistra. Stava morendo. Io mi inchinai per prendergli la testa, ma un tedesco mi colpì con il calcio del moschetto alla fronte e al petto. Caddi a terra, svenuta. … Ebbi un occhio nero e, a causa della botta al petto, mi usciva sangue dalla bocca. Avevo la febbre. Un medico tedesco anziano venne a visitarmi. Mi faceva le iniezioni. Era tanto buono. La febbre mi passò… Mi curò molto bene, tanto che quando tornai a Sulmona, il dottor Pantano disse che ero stata curata bene.»

 

Da Civitaquana al carcere di L’Aquila e infine a casa a Sulmona. Questi, gli ultimi mesi di Iride prima della liberazione dell’Abruzzo, nel giugno 1944.

 

 




Pineto: eventi per la notte delle stelle cadenti

 
Pineto 6 Agosto 2018- Tutta la magia delle stelle cadenti per la notte più romantica dell’anno a Pineto dove la Pro Loco locale si è fatta promotrice dell’edizione 2018 di  “San Lorenzo…e le stelle stanno a guardare”: un’iniziativa che vede coinvolti i lidi della cittadina costiera che proporranno eventi a tema. Musica, cene a lume di candela, intrattenimento, ce ne sarà per tutti i gusti.
“Abbiamo dato a ciascun gestore di lido la facoltà di interpretare in base ai propri gusti questa iniziativa – ha spiegato Lorenzo Santarelli Presidente della Pro Loco di Pineto, continuando- Siamo certi che tanto i cittadini quanto i turisti gradiranno questa iniziativa così come è stato per le altre manifestazioni che stiamo portando avanti quest’estate: Apriti Sole, Le Serate di Ballo tutti i venerdì di Luglio e Agosto al pattinodromo ed un altro evento speciale in programma per il 23 Agosto dal nome “AMAtriciana” a favore della città colpita dal terremoto”.
 
Appuntamento dunque per la serata di venerdì 10 agosto nei Lidi di Pineto che aderiscono all’iniziativa.
Info alla mail:  prolocopineto@gmail.com



JOHN FANTE FESTIVAL “Il dio di mio padre”  Torricella Peligna (CH) 24-25-26 agosto 2018  XIII edizione

JOHN FANTE FESTIVAL “Il dio di mio padre”
Torricella Peligna (CH) 24-25-26 agosto 2018
 XIII edizione

ECCO IL PROGRAMMA 
Dal 24 al 26 agosto a Torricella Peligna in Abruzzo al via la XIII edizione del JOHN FANTE FESTIVAL “Il dio di mio padre”, diretto da Giovanna Di Lello.La manifestazione, fin dalla prima edizione, è organizzata dal Comune di Torricella Peligna per ricordare e omaggiare lo scrittore americano John Fante (1909-1983), il cui padre Nicola era un muratore originario proprio di questo piccolo paese abruzzese.

Tra gli ospiti presenti in questa edizione, che affronta il tema delle migrazioni e celebra l’anniversario degli 80 anni dalla pubblicazione del romanzo “Aspetta primavera, Bandini” di John Fante: i figli dello scrittore Jim e Victoria Fante,Eraldo Affinati, Umberto Galimberti, Ernesto Assante, Francesco DuranteLuca BriascoToni Ricciardi, Fabio Stassi, Alessio Romano, Tatjana Rojc, Carlo Paris, Antonio Buonanno. 

Giovedì 23 a Pescara alle 18.30 presso la Sala conferenza Museo Arte Moderna Vittoria Colonna si svolgerà l’anteprima del festival con i figli dello scrittore Jim e Victoria Fante e una conversazione con Frank Spotnitz, sceneggiatore e produttore hollywoodiano di serie televisive come “X-Files” e tra i creatori de “I Medici”, grande appassionato di Fante. Sabato 25 a Torricella Peligna, oltre agli incontri letterari, ci sarà la proiezione del film “Le ragioni del cuore. Aspetta Primavera, Bandini” del regista belga Deruddere. La proiezione sarà accompagnata dalle letture dell’attrice Silvia D’Amico tratte dal romanzo “Aspetta Primavera, Bandini”.

Venerdì 24 agosto, giornata nella quale sarà annunciato il vincitore, saranno ospiti del Festival anche i tre finalisti del Premio John Fante Opera Prima2018: Pietro CriacoVia dall’Aspromonte (Rubbettino), Peppe MillantaVinpeel degli orizzonti (Neo Edizioni), Eugenio RaspiInox (Baldini Castoldi).

“Avanzava, scalciando la neve profonda. Era un uomo disgustato. Si chiamava Svevo Bandini e abitava in quella strada, tre isolati più avanti. Aveva freddo, e le scarpe sfondate. Quella mattina le aveva rattoppate con dei pezzi di cartone di una scatola di pasta. Pasta che non era stata pagata. Ci aveva pensato proprio mentre infilava il cartone nelle scarpe. Detestava la neve. Faceva il muratore e la neve gelava la calce tra i mattoni che posava. Era diretto a casa, ma che senso aveva tornare a casa? Anche da ragazzo in Italia, in Abruzzo detestava la neve. Niente sole, niente lavoro. Adesso viveva in America, nella città di Rocklin, Colorado.”

Aspetta primavera, Bandini – John Fante

PROGRAMMA: http://www.johnfante.org/programma-2018/




“Realizzato dagli emigranti abruzzesi, il Sacrario Nazionale Mauriziano di Pescocostanzo oggi è una clinica dello spirito immerso nel Parco Nazionale della Maiella“

 

 

 

Sacrario

 

Il Sacrario Nazionale Mauriziano d’Italia a Pescocostanzo d’Abruzzo, curato dalla Fondazione Mauriziana dal 1994, presieduta da Franco Donatelli, oggi risulta essere un meraviglioso scrigno immerso nel Parco Nazionale della Maiella, visitato sempre più da numerosi alpinisti e pellegrini devoti al Santo Martire Maurizio. Un luogo questo, di preghiera e di fede ideale per quanti effettuano escursioni sul monte Rotella o tra le faggete del Carpineto, una località ricca di storia, di arte e di cultura alpina, tutta immersa tra le bellezze del creato. Non solo un ambiente di culto, ma anche di meditazione e di riflessione. Il Sacrario nasce da una ideazione progettuale di Sergio Paolo Sciullo della Rocca di Sulmona, emigrante a Welsberg in Sudtirol, più volte Ministro Regionale dell’Ordine Francescano Secolare e presidente della Libera Associazione Abruzzesi del Trentino Alto Adige che è stato il fondatore della Fondazione Mauriziana e di varie altre benemerite associazioni culturali di spirito mauriziano. Per la realizzazione concreta di questa opera si è avvalso della collaborazione di emigranti abruzzesi che ne hanno condiviso il pensiero e l’azione. Ci fa piacere ricordarli tutti ad apprezzamento: Remo Casciato di Pescocostanzo, muratore di pietra, già emigrante a Uster in Svizzera; Vittorio Ciotola di Pescocostanzo, muratore di pietra, già emigrante a Uster e Zurigo in Svizzera; Errico Bigante di Pescocostanzo, corriere e archivista, emigrante in Italia fuori Regione a Falconara in Provincia di Ancona; Giulio Di Padova di Pescocostanzo, muratore e maestro scalpellino, già emigrante a Uster in Svizzera; Mauro Di Giovanni di Pescocostanzo, operatore di macchine per movimento terra, già emigrante a Brantford in Ontario, Canada; Gian Piero Gigliozzi di Lucoli, maestro scultore, emigrante a Parigi, dove si distinse nell’insegnamento privato dell’anatomia figurativa, giova ricordare che il nonno Giovanni ebbe la commissione degli stampi artistici e di molti stucchi decorativi da esterno del complesso LAFAYETTE; Carlo Casciato di Pescocostanzo, muratore e maestro scalpellino, già emigrante a Uster in Svizzera; Vincenzo Trinchini di San Benedetto dei Marsi, incisore e scultore, già emigrante a Barquisimento e Caracas in Venezuela. Emigranti abruzzesi che meritano di essere ricordati per avere lavorato nello spirito della gratuità, senza limiti di orario e per avere reso ancora una volta onore all’Italia, con una opera che oggi è meta di fede e di cultura. Abbiamo chiesto poi a Sciullo della Rocca le motivazioni che spingono escursionisti e pellegrini a visitare questo luogo, è lui nella sua semplicità di vecchio alpino, ci ha così risposto: “ Il Sacrario Nazionale Mauriziano” e il Monte Rotella sono luoghi vocati alla spiritualità mauriziana, luoghi che hanno un suo – Genius Loci – tanto da rivelarsi per i frequentatori una autentica clinica dello spirito.

ALLEGATE – Foto: di – Foto Arte Asmodeo Rennes – citare la fonte.




Delegazione FAI Teramo, programma Eventi Mese di agosto 2018

Delegazione FAI Teramo, programma Eventi Mese di agosto 2018

Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con le stelle!
Venerdì 17 agosto dalle h. 17 in poi
Quest’anno abbiamo scelto FANO ADRIANO per la sua posizione favorevole all’osservazione del cielo e per scoprire un nuovo borgo teramano.
L’evento è organizzato del FAI delegazione di Teramo in collaborazione con il Comune di Fano Adriano e della Pro Loco.

Fano Adriano, ubicato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, ha origini romane. Nel XV sec. era feudo di Giacomo Antonio Orsini, successivamente passo agli Alarcon Mendoza. Nel 1806 divenne Comune autonomo.
Il borgo ha spiccate caratteristiche medievali e conserva alcuni edifici di interesse artistico. In particolare la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, che sarà aperta per l’occasione , con facciata e campanile cinquecenteschi, il portale, realizzato nel 1693, reca nella lunetta delle maioliche di Castelli ottocentesche, attribuibili a Tito Bernabei. L’interno, a tre navate, ha soffitto ligneo a cassettoni, mentre l’altare maggiore e le due cappelle laterali, in legno scolpito, intagliato e dorato, hanno uno stile barocco di influenza berniniana. La simbologia delle sculture è particolarmente interessante perché legata al mondo magico e rituale abruzzese. L’organo del XVIII sec. è posto nella cantoria, intagliata anch’essa e dorata. Interessanti i dipinti cinquecenteschi e seicenteschi con storie della vita di Sant’Antonio Abate, un Trionfo dell’Immacolata e Sant’Anna con la Vergine Maria.

Altro monumento di interesse storico artistico è l‘Eremo dell’Annunziata,che sorge sul Colle San Marcello , dove sono i resti di un tempio romano e una chiesa attualmente in restauro. Qui, dalle 21.30 in poi, in la collaborazione dell’Unione Astrofili di Teramo, osserveremo le stelle al telescopio.

Il contributo minimo per la raccolta fondi FAI è di 3 €.
Info e prenotazioni ( entro il 7 agosto) : cell. 338 8824 222; teramo@delegazionefai.fondmbiente.it ; fb:faiteramo

Di seguito il programma dettagliato delle iniziative previste. La Pro Loco distribuirà delle schede illustrative del patrimonio artistico e ambientale di Fano Adriano.
Vi aspettiamo il 17 agosto ! Buone vacanze!

Giovanna Marinelli
Capo Delegazione FAI Teramo

Info e prenotazioni ( entro il 7 agosto) :
cell. 338 8824 222; teramo@delegazionefai.fondmbiente.it ;
fb:faiteramo
c/o Sede FAI, Via Delfico 73
(mar e gio 9.30-12.30, ven 15.30 – 18.30)




IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA NATURALISTICO E AMBIENTALE FA TAPPA A SILVI:

18° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA
NATURALISTICO E AMBIENTALE

 

 DIBATTITO SULL’IMPRESA DELL’ALPINISTA
ABRUZZESE DAVIDE PELUZZI IN NEPAL
 

Il racconto dell’apertura di una via ferrata a quota 5.400 metri sul monte Tashi Lapcha  in Nepal, che ha cambiato in meglio la vita agli sherpa e alle comunità locali. Un’impresa alpinistica e di solidarietà che ha avuto come protagonista l’abruzzese Davide Peluzzi, capo spedizione del team Explora e che sarà ospite il 6 agosto in occasione dibattito della prima delle due serate a Silvi del Festival internazionale del cinema naturalistico e ambientale.

L’appuntamento è  in piazza  Marconi, alle ore 21, a seguire la proiezione dei documentari.

La via ferrata, finita di realizzare nel 2017, con il sostegno del governo nepalese, consentirà  a portatori locali e alpinisti di raggiungere in sicurezza l’Austrian out, struttura ricettiva in via di realizzazione che sarà la base di partenza per la nuova frontiera dell’alpinismo himalayano, rappresentato dall’impervio Drolambau Glacier.

Due i documentari in programma nella prima serata di Silvi.
Si comincia con “Viaggio nel mondo delle emozioni” di Lodovico Prola. Per secoli filosofi e scienziati hanno creduto che fossimo solo noi esseri umani a possedere emozioni e sentimenti, mentre gli animali non avessero una mente  ma agissero solo meccanicamente in risposta agli stimoli esterni. Il documentario di Prola dimostra che questo é solo un pregiudizio smentito da nuovi e sorprendenti studi scientifici.

A seguire “Per qualche grado in più” dei francesi Luc Gronat e Cristopher Gilbert, in cui il tema – é il  caso di definire scottante – del surriscaldamento del clima viene in modo originale affrontato attraverso un’indagine sugli effetti che esso sta provocando sulla produzione vitivinicola francese, nella valle della Loira,  dove in  prospettiva non sarà più possibile coltivare come avviene oggi pregiatissime varietà  di vitigni tradizionali.

Il Festival, dopo la due giorni di Silvi, farà tappa ad Avezzano, in piazza Risorgimento, e a Pescara allo Stadio del mare, con la premiazione del 10 agosto dei migliori documentari nella serata di gala condotta da Osvaldo Bevilacqua, e infine con la straordinaria Fanfara dei carabinieri il programma l’11 agosto.




FERMO PESCA IN ABRUZZO, DI GIUSEPPANTONIO (UDC): “E’ ORA DI CAMBIARE PER SALVARE IL SETTORE”.

“Il Ministro alle Politiche agricole, alimentari, forestali e della pesca, Gian Marco Centinaio, ha deciso che il fermo biologico in Abruzzo scatterà dal prossimo 13 agosto sino al 23 settembre. Il provvedimento riguarderà il medio Adriatico, da San Benedetto del Tronto a Termoli. Fermare la pesca nel momento di maggior flusso turistico nella nostra regione è cosa senza senso. Mi trovo perfettamente d’accordo con la nostra marineria che, già in forte crisi, si ritroverà bloccata e nell’impossibilità di poter lavorare”. E’ quanto afferma il Segretario regionale dell’UDC e sindaco della città costiera Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio, che contesta il blocco che quest’anno, tra l’altro, inizierà con 15 giorni di anticipo in confronto all’ scorso anno. “Sono stati disattesi gli appelli delle marinerie marchigiane, abruzzesi e molisane, che sostengono di sospendere la pesca in primavera e di applicare il provvedimento come avvenuto nel 2017, cioè a fine agosto, per consentire di completare la stagione estiva e turistica garantendo il prodotto ittico locale – aggiunge Di Giuseppantonio, illustrando un documento della direzione regionale Udc -. Sul settore pesca è necessario una volta per tutte fare ordine e allentare la morsa. In Abruzzo continua inesorabile a scendere il numero degli armatori, c’è bisogno di fermare l’emorragia, sostenere chi è impegnato in un lavoro duro come quello del pescatore, con una politica diversa che incentivi i sostegni in modo da favorire il ricambio generazionale e creare, di conseguenza, nuove opportunità di lavoro, soprattutto giovanile. Faccio appello alle istituzioni regionali perché vengano risolti i problemi relativi al pagamento dei fermi pregressi, che la nostra marineria attende da tempo”.



Tagliacozzo. Cerimonia annuale di “Ambasciatori d’Abruzzo nel mondo”. Premiato Goffredo Palmerini.

(ACRA) –   L’evento, organizzato dalla Presidenza del Consiglio Regionale d’Abruzzo, conferisce annualmente l’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” a quelle persone di origine abruzzese che, per meriti accademici, culturali, politici, sociali, professionali, si siano positivamente distinte nei paesi stranieri, o nelle Regioni italiane diverse dall’Abruzzo, in cui sono emigrate in passato o dove attualmente vivono stabilmente. La cerimonia 2018 si è aperta con i saluti del sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, seguita dall’intervento del Presidente Giuseppe Di Pangrazio. Presenti anche i consiglieri regionali Alessio Monaco, Lorenzo Berardinetti e Mauro Febbo che hanno partecipato al’evento premiando gli ambasciatori designati. Tra le personalità intervenute, anche il vice-presidente del Csm Giovanni Legnini, che ha premiato il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi. Questi i premiati dell’edizione 2018: Laura Benedetti (Scrittrice, Docente Universitaria, di origine aquilane, ha insegnato alla Harvard University e dal 2002 alla Georgetown University, dove attualmente è professore), Roni Pedro Colanzi (Medico patologo, Docente Universitario, Presidente – dell’Associazione Abruzzesi della Bolivia, è stato sindaco di Santa Cruz in Bolivia), Filippo Giorgi ( Scienziato, Direttore della Sezione Clima e Fisica meteorologica nel Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste. Nel 2007, insieme ad Al Gore – già vice Presidente degli Stati Uniti d’America -, gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace, unico scienziato italiano del Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici.), Giorgio Toschi ( Comandante Generale della Guardia di Finanza. Ha ricevuto numerose decorazioni e onorificenze, tra le quali la speciale attestazione FBI degli Usa per il suo impegno contro il finanziamento del terrorismo internazionale). Come ogni anno, anche in questa edizione, il Presidente Giuseppe Di Pangrazio ha voluto concedere un riconoscimento speciale che è stato assegnato a Michele Sirimarco (Generale di Brigata, Comandante della Legione dei Carabinieri Abruzzo-Molise). Nel corso della cerimonia ha ricevuto una medaglia anche lo storico e giornalista aquilano Goffredo Palmerini per il suo impegno come coordinatore nelle numerose associazioni di abruzzesi sparse nel mondo. (com/m.f.)

Goffredo Palmerini, storico e giornalista aquilano

link foto:https://www.facebook.com/pg/abruzzoconsiglioregionale/photos/?tab=album&album_id=1798888710225943




TUTTO PRONTO PER ALBACARNEVAL 2018

 

 

L’associazione “Albamici” ha curato la decima edizione che si svolgerà martedì 7 agosto. Gruppi mascherati e costumi e carri invaderanno il lungomare di Alba Adriatica

 

I colori, i suoni, la festa. Il Carnevale estivo di Alba Adriatica è ai nastri partenza. Martedì 7 agosto, a partire dalle ore 20.30, il serpentone di maschere, gruppi, carri e costumi attraverserà il lungomare Marconi di Alba Adriatica dal confine con Tortoreto fino alla Bambinopoli comunale. La ventunesima edizione si preannuncia coinvolgente, scoppiettante e maestosa. A firmare l’edizione 2018 è l’associazione Albamici che saluta, così, la decima edizione di Albacarnaval. Tante le novità: a far bella mostra arrivano i 150 costumi artistici provenienti dai Carnevali d’Italia (Misterbianco in provincia di Catania, Bologna, Ascoli Piceno, Città Sant’Angelo. Quanto ai carri allegorici due arrivano da Notaresco e due da Alba adriatica. <<Tanti saranno i gruppi mascherati e proseguono senza sosta le richieste di iscrizione – spiega il presidente di Albamici, Tonino Ferri. I tempi strettissimi per l’organizzazione dell’evento più atteso della stagione albense (dovuti all’avvicendamento amministrativo per via delle elezioni comunali del 10 giugno), pur nell’affanno organizzativo, non ci hanno fatto rinunciare all’evento. Ed ecco qua, nuovamente, a regalare una serata di puro divertimento fatto di suoni, colori e allegoria. Il 2018 è l’anno dei Beni Culturali ed i costumi, per la ricorrenza, rappresenteranno per il loro taglio artistico proprio il mondo della cultura. Non aggiungo altro, il resto è da scoprire>>.  La manifestazione è sostenuta dall’amministrazione comunale, dagli operatori turistici e balneari, dai commercianti e da tanti sponsor privati che collaborano. Quanto alle misure di sicurezza, l’imponente macchina ha messo a disposizione l’intero corpo di polizia locale, la Croce Rossa, la protezione civile, i carabinieri e l’associazione carabinieri. Anche le altre forze di polizia saranno presenti. In occasione dell’evento, il sindaco Antonietta Casciotti ha previsto la deroga oraria: musica fino alle ore 2 per l’evento e alle ore 3 per gli stabilimenti. Modifiche temporanee anche alla circolazione stradale: sosta sul lungomare vietata dalle ore 14 di martedì prossimo con rimozione forzata e transito veicolare bloccato. Quanto alla somministrazione di alimenti e bevande, potranno essere venduti e consumati solo prodotti in contenitori di plastica e non in vetro o lattina. Sarà vietata la somministrazione di bevande alcoliche sui carri. Sanzioni da 254 a 500 euro.




C’è bisogno di più umanità. Di Francesco Lena

C’è bisogno di più umanità, l’obiettivo del diritto alla vita va perseguito, aprire il cuore e la mente,

prendere coscienza, portare aiuti ai bambini nel mondo, ammalati, che muoiono di fame e di sete.

C’è bisogno di più umanità, costruire ponti verso l’atro, aprire le frontiere, porte e porti,

mettersi al servizio di chi è in grave difficoltà nel mare, salvarli ci rende migliori, più umani e più forti.

C’è bisogno di più umanità, con umiltà praticare buone azioni, concrete e con generosità,

superare l’egoismo, per portare aiuti ai poveri, ai senza tetto, con una vera solidarietà.

C’è bisogno di più umanità, verso gli ammalati, sia garantito il diritto alla salute, ai vecchi e bambini con amore e semplicità,

prendersi cura e portare, un sorriso, una carezza e l’ascolto, donerà loro tanta serenità.

C’è bisogno di più umanità, aprirsi al mondo e avere una visione positiva nei confronti degli immigrati,

sono una risorsa sana, culturale e sociale per la società, per la famiglia umana e per noi tutti.

C’è bisogno di più umanità, saper dire no alla costruzione di armi e svuotare gli arsenali,

per riempire i granai, avere la pace sulla nostra madre terra e da mangiare per tutti.

C’è bisogno di più umanità, rispetto tra persone, ascoltare e, ascoltarsi nella verità,

costruire, buone idee, proposte, condividerle, per contribuire a migliorare la società e l’umanità.

C’è bisogno di più umanità, amare e amarsi tra persone, voler bene alla vita e a tutta l’umanità,

dialogare, collaborare, salvaguardando sempre la dignità di ogni persona, con pura onestà e sincerità.

C’è bisogno di più umanità, di uguaglianza per tutti i cittadini del mondo, di giustizia democrazia e di libertà,

in questa nostra bella e grande famiglia umana, ci sia unità, fratellanza, pace e serenità per tutta l’umanità.

Francesco Lena

24060 Cenate Sopra ( Bergamo )