Il Progetto “Per non Dimenticare” si pone l’importante obiettivo di unire tutte le realtà democratiche che condividono i valori della Costituzione, dall’Antifascismo alla Pace, dal Pluralismo al Dialogo interreligioso

Il Progetto “Per non Dimenticare” si pone l’importante obiettivo di unire tutte le realtà democratiche che condividono i valori della Costituzione, dall’Antifascismo alla Pace, dal Pluralismo al Dialogo interreligioso ed interculturale, dal rispetto dei Diritti umani alle Pari Opportunità, dalla salvaguardia ecologica alla lotta contro tutte le mafie, oltre il muro dell’individualismo morale, del soggettivismo etico, del primato dell’economico, dei miti dell’ego, per rifondare società di pensiero in contesti collettivi e comunitari di impegno civile e culturale, nella partecipazione attiva, pluralista e democratica…

In allegato: MONI OVADIA e Laura Tussi

http://www.peacelink.it/pace/a/32787.html http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1290436797.htm Progetto “PER NON DIMENTICARE”

in collaborazione con:

Istituto Comprensivo via Prati di Desio, Città di Nova Milanese, Comune di Cesate, Comune di Cormano, Città di Varedo, ARCI (ArciNova), ANPI, ANED, APEI, Emergency, Peacelink, Il Dialogo.org, Rete Antifascista Nord Ovest Milano, Radio Popolare, Casa Della Cultura di Milano, Campagna di Obiezione di Coscienza per le Spese Militari, Difesa Ambiente, Centro Studi Sereno Regis di Torino, Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo e tante altre realtà istituzionali…




Cultura. ALESSANDRO CRISAFULLI, giornalista del Quotidiano IL GIORNO, intervista LAURA TUSSI.

ALESSANDRO CRISAFULLI, giornalista del Quotidiano IL GIORNO, intervista LAURA TUSSI.
IL GIORNO sostiene il Progetto “PER NON DIMENTICARE” di Nova Milanese.
http://www.peacelink.it/sociale/a/32672.html



Istituto Comprensivo Via Prati – Desio (Mb) Scuole Primarie Via Prati e San Giorgio – Scuola Media Gianni Rodari – CTP/EdA

Istituto Comprensivo Via Prati – Desio (Mb)

Scuole Primarie Via Prati e San Giorgio – Scuola Media Gianni Rodari – CTP/EdA

Con il patrocinio di:

Città di Nova Milanese – Assessorato alla Cultura

Comune di Cesate – Medaglia d’argento al valore civile

Comune di Cormano – Assessorato alla Cultura

6 Novembre 2010  –  ore 10,00

Auditorium comunale – Piazza Gio.i.a. – Nova Milanese

Educazione alla Cittadinanza e Costituzione

…per non dimenticare.

Roberto Zaccaria,

Onorevole e Professore

coordina

Laura Tussi

Docente, scrittrice e giornalista

Con la partecipazione dei Licei e degli Istituti Superiori del territorio

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CENTRO STUDI SERENO REGIS-Torino, CENTRO DI RICERCA per LA PACE- Viterbo, CASA DELLA CULTURA-Milano, EMERGENCY, IL DIALOGO.org, PEACELINK, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI ….e tanti altri

http://www.youtube.com/lauratussi





Scuola. Istituto Comprensivo Via Prati – Desio (Mb) Scuole Primarie Via Prati e San Giorgio – Scuola Media Gianni Rodari – CTP/EdA

Istituto Comprensivo Via Prati – Desio (Mb)

Scuole Primarie Via Prati e San Giorgio – Scuola Media Gianni Rodari – CTP/EdA

Con i Patrocini:

Città di Nova Milanese – Assessorato alla Cultura

Comune di Cesate – Medaglia d’argento al valore civile

PER NON DIMENTICARE

AUDITORIUM COMUNALE di NOVA MILANESE

Sabato 23 ottobre 2010 ore 10.30

Renato Sarti, attore, regista, drammaturgo, fondatore e direttore del TEATRO DELLA COOPERATIVA di Milano

Sergio Fogagnolo, figlio del martire di Piazzale Loreto Umberto Fogagnolo

Giuseppe Valota, Presidente dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) di Sesto San Giovanni, figlio del deportato Guido Valota

Bacio Capuzzo, Presidente dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Nova Milanese

Laura Tussi, docente, scrittrice e giornalista

Carlo Amori, violino – DADAIKO

tratteranno di Memoria Storica e di Antifascismo

Sabato 6 novembre 2010 ore 10.00

Roberto Zaccaria, Onorevole e Professore, tratterà di Costituzione, Educazione alla Cittadinanza Attiva e alla Legalità.

LICEO CURIE di MEDA

Sabato 27 novembre 2010 ore 10.00

Jole Garuti, Presidente dell’Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al nord, Saveria Antiochia OMICRON.

Con la partecipazione dei Licei e degli Istituti Superiori del territorio

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CASA DELLA CULTURA – Milano, CENTRO STUDI SERENO REGIS – Torino, EMERGENCY, IL DIALOGO.org, PEACELINK, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI….e tanti altri.




Per non dimenticare Relazione del progetto

Cara Amica, Caro Amico,
l’Amministrazione Comunale di Nova Milanese sostiene e promuove da sempre il Progetto Per Non Dimenticare…
http://www.comune.novamilanese.mb.it/comunicazioni/pagina1963.html
A presto,
Laura Tussi



Italia. RELAZIONE DEL PROGETTO “PER NON DIMENTICARE” di Laura Tussi www.youtube.com/lauratussi

RELAZIONE DEL PROGETTO “PER NON DIMENTICARE”

di Laura Tussi

www.youtube.com/lauratussi

Prosegue l’iniziativa dal titolo “Per non dimenticare”, organizzata dall’Istituto Comprensivo Prati di Desio (Monza e Brianza), con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessorato alla Cultura di Nova Milanese.

Questo progetto si pone l’ambizioso traguardo di unire tutte le forze democratiche che hanno a cuore i valori dell’antifascismo e della Costituzione, presenti sul territorio, in merito alle tematiche collegate al ricordo, al recupero della memoria storica e alla tutela dei diritti umani. In qualità di Docente presso l’Istituto Comprensivo via Prati Desio (Monza Brianza), ho organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Nova Milanese, l’ARCI, l’ANPI, l’ANED, l’APEI, Emergency, Peacelink, Il Dialogo e la Rete Antifascista Nord Ovest Milano, incontri a tema, volti ad approfondire il Progetto Memoria Storica a Nova Milanese, dal titolo “Per non dimenticare” intrapreso, a partire dagli anni ’70, dall’Amministrazione Comunale e dalla Biblioteca Civica di Nova Milanese, con la raccolta di videotestimonianze, interviste e documentazioni inerenti la memoria dei campi di concentramento e di sterminio nazisti.

I primi interventi hanno aperto il dibattito sul pluralismo e il dialogo interreligioso, sulle pari opportunità e i diritti umani, considerati al vaglio della memoria storica e dell’attualità.

Nel primo incontro dal titolo “Pluralismo e dialogo interreligioso. Per non dimenticare”, il sindaco Laura Barzaghi e la giornalista Annalisa Tagliabue hanno introdotto i vari interlocutori e le associazioni partecipanti all’evento con la loro testimonianza. Le tematiche collegate al pluralismo religioso e al dialogo interculturale tra i culti e le fedi, nel diritto alla libertà di culto, sono state affrontate da Laura Tussi, docente, scrittrice e giornalista e dal teologo Brunetto Salvarani, direttore di Cem Mondialità. Gli argomenti affrontati sono stati l’importanza del dialogo tra le differenze soggettive, psicologiche, identitarie nel tessuto sociale e comunitario, dove come sostiene Hermann Hesse, in Narciso e Boccadoro:”la nostra meta non è di trasformarci l’un l’altro, ma di conoscerci l’un l’altro e di imparare a vedere e a rispettare nell’altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento”. Il confronto tra le religioni in dialogo non viene riconosciuto dalla politica attuale a livello sociale e giuridico e la libertà di culto si prospetta ancora come una lontana utopia, anche se costituisce un diritto umano imprescindibile per ogni persona appartenente a professioni religiose diverse, per una cittadinanza interculturale e una prospettiva di convivenza planetaria.

Nel secondo incontro dal titolo “Diritti umani e pari opportunità. Per non dimenticare”, la scrittrice, massmediologa, vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunità, Wanda Montanelli, ha introdotto con un resoconto molto dettagliato, la problematica della violazione dei diritti delle donne e l’importanza del fare memoria della storia passata e dell’attualità in cui la componente femminile è indubbiamente sempre presente.

Il preside dell’Istituto Comprensivo via prati di Desio, Gianni Trezzi, animatore e leggistorie, ha letto alcuni brani tratti dall’ultimo libro di Laura Tussi, dal titolo Memorie e Olocausto. Interessante, partecipato e sentito è stato l’intervento dell’ex partigiano, Presidente dell’ANPI, Bacio Capuzzo, che ha portato una personale testimonianza ed esperienza di guerra durante gli anni del nazifascismo. Importante la testimonianza dell’ANED rappresentata dal ricercatore Giuseppe Valota che ha scritto un trattato sulla deportazione politica degli scioperanti di Sesto San Giovanni in un libro edito dalla Guerini e Associati. Peacelink, associazione che si occupa di temi ambientalisti, di antimilitarismo e non violenza per un futuro sostenibile, è intervenuta nella persona del professor Lorenzo Galbiati che ha testimoniato le nefandezze della situazione politica in cui imperversa il popolo palestinese. La Rete Antifascista Nord Ovest Milano di Bollate ha presentato un resoconto del pericolo incombente a seguito della costituzione di una Skinhouse, (associazione neonazista) insediatasi sul territorio bollatese. Presenti anche i lavoratori della LARES metalli preziosi, che stanno vivendo momenti difficili in seguito alla chiusura dell’azienda, ma che con tenacia continuano a difendere la loro dignità di lavoratori, secondo l’articolo uno della Costituzione Italiana. Presente all’iniziativa è l’associazione Emergency di Monza e Nova Milanese che raccoglie fondi per il funzionamento di centri di primo soccorso per le vittime di guerra in Afganistan e in molti Paesi belligeranti.

La libreria L’Antologia di Nova milanese ha messo in vendita i libri dei vari autori intervenuti in questi incontri.

Il 18 aprile 2010 è stato ospite dell’evento “Per non dimenticare” il maestro Renato Sarti, attore, regista, opinionista e fondatore e direttore del Teatro della Cooperativa di Milano. L’intervento dal titolo “Memoria storica e diritti umani…per non dimenticare”, presso la sala consiliare del comune, si è basato su una riproposizione e rilettura degli eventi del nazifascismo, osservati nel testo teatrale del maestro Sarti, dal titolo “I me ciamava per nome: 44787. Risiera di San Sabba”. Il testo racconta di esperienze di deportazione per motivazioni politiche, con agghiaccianti riferimenti alla tragedia degli eventi a livello individuale e collettivo, nel dramma di ogni singolo personaggio. Sempre per il tema dell’antifascismo e della deportazione, sono stati organizzati degli eventi di testimonianza diretta e indiretta con il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, di Nova milanese Bacio Capuzzo e il presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati di Sesto San Giovanni, Giuseppe Valota. Gli incontri con i testimoni si sono svolti presso l’Istituto Erasmo da Rotterdam di Bollate e presso l’Istituto Comprensivo Prati di Desio, di fronte alla presenza di centinaia di studenti dei licei e degli istituti superiori del territorio, sempre all’interno del ciclo di eventi “Per non dimenticare”.

Il 23 maggio 2010 si è proposto al pubblico di Nova Milanese il tema “Ecologia e lotte sociali”, utilizzando il titolo di un celebre libro del relatore dell’incontro, il professor Virginio Bettini, docente di analisi e valutazione ambientale presso l’università IUAV di Venezia.

Interessante anche la relazione di Ilaria Merati, Dottore di ricerca in politiche pubbliche del territorio e pianificazione territoriale, che ha proposto una rilettura in termini attuali del caso Seveso, e l’esposizione dell’Associazione Nova Ecologia, attiva a livello territoriale con importanti eventi di tutela ambientalista, per fare fronte al pericolo di emissioni di diossine e furani nell’ambiente da parte di poli e complessi industriali e degli inceneritori, presenti sul territorio a livello locale, globale e planetario.

Durante l’evento è stato letto un comunicato del Presidente dell’Associazione www.peacelink.it, Professor Alessandro Marescotti, che sostiene il progetto “Per non dimenticare” e conduce campagne civili di rivendicazione ambientalista a Taranto e in ambito nazionale ed internazionale.

Questo incontro ha voluto divulgare il messaggio dell’importanza e del valore della tutela ambientale a livello di ecosistema planetario, senza scadere in localismi ed in particolarismi di interesse privato e speculativo, individuale e personalistico. Gli eventi del ciclo “Per non dimenticare” vogliono proporre all’attenzione del pubblico delle importanti riflessioni sull’attualità dei valori sociali e dei diritti civili e umani, di cui occorre continuamente fare memoria, ripercorrendo l’analisi del passato storico, per evitare di compiere gli errori della storia, a livello di violazione della dignità delle persone, sotto varie forme e vari aspetti, dall’intolleranza per le diversità, dall’oppressione delle differenze, alla considerazione del dialogo tra le parti e le categorie e tipologie umane, nel rispetto dell’ambiente circostante e dell’ecosistema, per un futuro a misura di persona, in un contesto ecosostenibile e nonviolento, basato sui valori della pace e della valorizzazione delle differenze di ogni genere e tipologia umana, nella libertà di espressione e di pensiero.

Laura Tussi, docente Istituto Comprensivo Prati di Desio (Monza e Brianza)

In questo link sono visibili i video del ciclo di eventi “Per Non Dimenticare”

www.youtube.com/lauratussi

http://www.peacelink.it/cerca/index.php?q=laura+tussi

www.lageredeportazione.org




RISULTATI FINALI 11ª EDIZIONE DEL CENSIMENTO NAZIONALE FAI “I LUOGHI DEL CUORE”. Il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale e paesaggistico italiano

 

L’edizione 2022 si è chiusa con ben 1.500.638 voti raccolti per più di 38.800 luoghi

La classifica vede sul podio:

  • al 1° posto la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE)
  • al 2° posto il Museo dei Misteri a Campobasso
  • al 3° posto la Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria

 

Milano, 16febbraio 2023. Oggi ilFAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo presentano i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore”, chiusa lo scorso 15 dicembre: con 1.500.638 voti raccolti nel 2022perpiù di 38.800 luoghi il censimento siconferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI. La classifica dei luoghi del cuore più votati viene annunciata in una conferenza stampa, visibile anche in streaming, alla presenza di Marco Magnifico, Presidente del FAI, e di Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, e con la partecipazione dei rappresentanti deitre beni vincitori, che riceveranno, a fronte di un progetto, un contributo per il restauro e la valorizzazione.

 

Grazie a “I Luoghi del Cuore” dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghiin 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000quelli giunti al FAI nei vent’anni anni dell’iniziativa –sono,infatti,l’innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l’effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al FAI – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni – si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progettoha generatoinvestimenti per un valore dieci volte superiore. Nell’impatto di questa iniziativa, accanto al valore economico, c’è un valore culturale e sociale: grazie a “I Luoghi del Cuore” gli italiani scoprono o riscoprono testimonianze di storia e tradizione, simboli dell’identità dei loro territori, e si accende un sentimento collettivo che è puro spirito di cittadinanza, che si concretizza in una mobilitazione diffusa e trasversale: nell’edizione 2022 sono stati coinvolti nel censimento 6.508 Comuni d’Italia, l’82,4% del totale, segnalati da cittadini, singoli o associati in comitati, sorti dall’iniziativa di tanti e diversi soggetti della società civile, dalle scuole alle parrocchie, dalle biblioteche ai musei, dalle proloco agli stessi Comuni. La Repubblica, nella sua più ampia espressione, trova ne “I Luoghi del Cuore” lo strumento per esercitare il proprio diritto e dovere alla tutela del patrimonio culturale, come prescrive l’articolo 9 della Costituzione.

 

In questa edizione, in maniera particolarmente evidente, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore’”commenta ilPresidentedel FAI, Marco Magnifico.

 

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Intesa Sanpaolo e il FAI collaborano insieme dal 2004 per favorire i progetti proposti dalle comunità sulla base del consenso raccolto spontaneamente. Una straordinaria partecipazione attiva della cittadinanza che permette capillarità di intervento e diffusione dell’arte e della cultura su tutto il territorio nazionale. La cultura è un fattore fondamentale di coesione sociale e di crescita economica; per questo le attività culturali della Banca sono un elemento qualificante del nostro Piano di Impresa 2022-2025”.

 

Il moto spontaneo del censimentoporta alla luce, anche nell’edizione 2022,piccoli e grandi monumenti, luoghi e storie inediti e talvolta sorprendenti: chiesette sperdute, ville e palazzi abbandonati o degradati, ma anche ferrovie e sentieri storici dimenticati, aree naturali o rurali danneggiate o minacciate, grandi architetture così come affreschi nascosti o collezioni di musei che tramandano imperdibili tradizioni locali.

I primi luoghi in classifica nazionale sono: al 1° postola Chiesetta di San Pietro dei SamariaGallipoli (LE), piccolo edificio medievale immerso nella campagna salentina a meno di un chilometro dal mare, oggi a rischio di crollo, votato da 51.443 persone, più del doppio degli abitanti della cittadina pugliese; al 2°posto,con 32.271voti, il Museo dei Misteri di Campobasso,che per la prima volta nella storia del censimento porta il Molise sul podio con 32.271 voti, e dove si conservano gli “ingegni” su cui vengono issati i bambini vestiti da personaggi sacri durante l’annuale processione del Corpus Domini, dal Settecento ancora viva e sentita; al 3°postola Chiesa di San Giacomo della VittoriaadAlessandria, colma di ex voto che testimoniano un’affezione storica della comunità, ma ormai officiata solo saltuariamente e bisognosa di restauri. Sul podio ci sono dunque tre luoghi di culto e di devozione popolare, e ben 45 beni religiosi sono nelle prime 100 posizioni, a conferma del ruolo di fulcri della comunità che le chiese ancora rivestono nell’Italia “dei mille campanili”, ma anche campanello d’allarme per la tutela di un patrimonio, ingente e diffuso, di valore storico e artistico, oltre che sociale.

 

Continuando a scorrere le prime dieci posizioni (classifica completa suwww.iluoghidelcuore.it), si incontra al 4°posto la Via Vandelli, tra Emilia-Romagna e Toscana, una delle prime strade carrozzabili realizzate in Europa nelXVIII secolo, di cui ancora si conservano tratti integri nell’Appennino Tosco-Emiliano, votata da 26.261 persone perché venga valorizzata come Cammino, seguita al5°postodalla Casa del Mutilato di Alessandria, con25.350 voti, rilevante edificio degli anni ’40 del Novecento in abbandono, destinato però a diventare sede della sezione locale di Confindustria. E ancora, al 6°postocon 22.890 votila Basilica dei Fieschi a Cogorno (GE), uno dei monumenti meglio conservati tra romanico e gotico della Liguria,al 7°postola Chiesa di Santa Maria di Castello, anch’essa ad Alessandria, che ha raccolto 22.574 voti grazie a una mobilitazione nata a novembre scorso dopo un crollo che l’ha danneggiata, mentre all’8°posto si trova, con 20.194 voti, il vincitore della classifica speciale dedicata nel 2022 a “I Borghi e i loro luoghi”: il borgo medievale di Cremolino, nell’alto Monferrato, in cima a una collina circondata dai vigneti e affacciata sulle Alpi, in cerca di rilancio e valorizzazione. In coda, al 9°posto con 19.001 segnalazioni il Villaggio operaio di Crespi d’Adda a Capriate San Gervasio (BG), sorto a partire dal 1878 e inserito nel 1995 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua eccezionale integrità, che necessita però di interventi conservativi, e al 10°postoVilla Mirabellino nel Parco della Reggia di Monza, edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori per il cardinale Angelo Maria Durini,da decenni in totale abbandono e votata da 17.933 persone per sollecitarneil restauro.

 

Non mancano in alta classifica i paesaggi culturali – categoria riconosciuta tra i beni Patrimonio dell’Umanità censiti dall’UNESCO -, luoghi in cui l’opera dell’Uomo si fonde con quella della Natura: oltre alla 4ª posizione di Via Vandelli, al 13° posto con 15.593 voti si trova un luogo dalsignificativo nome “il nostro Carso”, un’area naturale tra le province di Gorizia e Trieste, duramente colpita da un recente incendio estivo, mentre al 18° posto, la Fascia olivata tra Assisi e Spoleto, votata da12.738 persone, che per oltre 40 chilometri caratterizza il territorio umbro e la sua tradizione di coltivazione degli ulivi.

 

In un’edizione che ha visto arrivare i maggiori flussi di voti da Piemonte (246.553 voti), Lombardia (241.774 voti) e Sicilia (134.947 voti), merita di essere segnalatol’eccezionale risultato di un territorio dove da anni “I Luoghi del Cuore” sono profondamente radicati.Regine indiscusse del censimento 2022 sono la città e la provincia di Alessandria, che annoverano ben quattro luoghi nelle prime dieci posizioni. Hanno dato un contributo determinante a questo successo le scuole cittadine, che hanno “adottato” tutti i luoghi in fase di voto:un’attivazione di grande significato, per l’importanza di sensibilizzare i più giovani, trasmettendo la consapevolezza di quanto il patrimonio sia un valore da preservare per il presente tanto quanto per il futuro.

 

Pubblicata la classifica del censimento, si apre ora la seconda fase de “I Luoghi del Cuore”, tutta rivolta agli interventi. A marzo 2023 il FAI lancerà un bandoper raccogliere i progetti di intervento che verranno sostenuti:iquattro vincitori – ilpodio e il primo classificato della sezione specialededicata a “I Borghi e i loro luoghi”– parteciperanno di diritto, ma potranno presentare un progetto – attraverso gli enti proprietari – tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti. Dovranno essere progetti concreti, di recupero o di valorizzazione, con tempi di realizzazione certi e cofinanziamenti che permettano di ampliare l’impatto dei contributi stanziati da FAI e Intesa Sanpaolo. I tre vincitori nazionali beneficeranno rispettivamente di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, mentre al borgo di Cremolino spetterà il premio speciale Intesa Sanpaolo, di 20.000 euro, sempre a fronte della presentazione di un progetto. Il bando, che sarà come sempre corredato da una serie di parametri di valutazione, stanzierà contributi fino a 30.000 euro per ciascun luogo.

 

 

NOVITà 2023: IL CONTEST NAZIONALE “NARRATE, GENTE, LA VOSTRA TERRA”

 

Il 2023 porta con sé un nuovo progetto: un contest,dal titolo“Narrate, gente, la vostra terra”, dedicato alla valorizzazione dei luoghi del cuore attraverso il racconto, che nasce da un’idea dello scrittore Antonio Scurati e della giornalista Marta Stella. Gli italiani sono invitati a narrare il proprio luogo del cuore inun racconto vocale che potrà essere una descrizione o un ricordo, una celebrazione o un messaggio intimo e personale. Il progetto parte con il contributo di personaggi del mondo della cultura che hanno scelto di donare al FAI la propria narrazione, tra cui Alessandro Baricco, Sonia Bergamasco, Francesco Guccini, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Bianca Pitzorno, Massimo Popolizio e Stefania Rocca. Si potrà inviare il proprio messaggio vocale, seguendo le istruzioni su www.iluoghidelcuore.it, da oggi al 15 settembre 2023. I migliori saranno veicolati periodicamente sui canali digitali del FAI e il vincitore sarà annunciato a novembre; il luogo oggetto della sua narrazione beneficerà di un progetto di valorizzazione del valore di 5.000 euro a cura del FAI.

Io credo che raccontare la propria terra sia una manifestazione d’amore, un modo per prendersene cura, per custodirla. Mai come in questo momento storico, di fronte alla gravissima emergenza ambientale e crisi climatica, l’Italia ci chiama a prendercene cura, a custodirla e ad amarla.  Spero che tantissimi italiani rispondano al nostro appello contribuendo a disegnare una mappa sentimentale del nostro meraviglioso e fragile Paese” dichiara Antonio Scurati.

 

Anche nell’edizione 2022 del censimento la lista dei siti amati è ricca di luoghi sorprendenti e di storie toccanti. Ne sono esempio il Cimitero Vecchio diSanto Stefano diCamastra (ME), le cui 90 tombe ottocentesche, originariamente rivestite di maioliche, oggi solo in parte conservate, necessitano di restauro; i Castelli Tapparellid’Azeglio a Lagnasco (CN), complesso di proprietà del Comune con tre diversi edifici nati sul finire dell’XI secolo e sviluppatisi fino al XVIII, che ha bisogno di fondi per il restauro e l’apertura al pubblico; il Circolo Combattenti e Reduci a Milano, un luogo ricco di memoria, il cui giardino verrà distrutto con la realizzazione di un nuovo progetto urbanistico; Villa Verdi a Villanova sull’Arda (PC), la dimora che Giuseppe Verdi scelse per oltre cinquant’anni, oggi chiusa ai visitatori e da novembre 2022 in attesa di essere messa all’asta. E ancora, la Chiesa di Santa Maria delle Tinte a Pergola (PU), piccolo gioiello che sorprende per il contrasto tra esterno in laterizi e interno in stucco bianco con una ricca decorazione barocca, gravemente danneggiata dall’alluvione che ha colpito le Marche a settembre 2022; il Barco della Regina Caterina Cornaro ad Altivole (TV) singolare incrocio tra castello e villa veneta, ricco di storia, oggi in stato di abbandono e bisognoso di numerosi restauri; la Salina Camillone di Cervia (RA), dove si produce ancora il sale con il metodo antico e con gli attrezzi in legno; e l’isola dell’Asinara a Porto Torres (SS), luogo di grande valore ambientale e paesaggistico che merita di essere tutelato e valorizzato.

 

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane.

 

Il censimento è stato realizzatocon il Patrociniodel Ministero della Cultura.

Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’XI edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, riconfermando l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.

 

E grazie di cuore a tutti gli italiani che hanno partecipato!

Per consultare la classifica nazionale completa:

 

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica/

 

È possibile filtrare le classifiche anche per Regione, Provincia, Comune o tipologia di luogo

dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it

 

 

 

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PRIMI DIECI “LUOGHI DEL CUORE” IN CLASSIFICA NAZIONALE

 

Chiesetta di San Pietro dei Samari nel Parco di Gallipoli (LE) – 1° CLASSIFICATO CON51.443 VOTI

Situata fuori dalla città di Gallipoli, in un’area di campagna a ridosso della Statale 274 per Leuca, nel Parco Regionale Litorale di Punta Pizzo – Isola di Sant’Andrea, a poco più di un chilometro dal mare, si trova la Chiesetta di San Pietro dei Samari. Il suo nome, così come quello del vicino Fosso dei Samari, corso d’acqua che scorre tra le colline dell’entroterra e le dune costiere delle spiagge, si lega a un episodio narrato nell’iscrizione che corre sulla cornice dell’avancorpo della chiesa, aggiunto nel XIX secolo come abitazione del sacerdote. L’iscrizione attribuisce la fondazione dell’edificio sacro a Ugo di Lusignano, condottiero dei Crociati, ritornato dalla Palestina nel 1148 e sbarcato a Gallipoli. La stessa iscrizione racconta che il militare fondò la chiesetta nel luogo in cui San Pietro, reduce dalla Samaria, avrebbe celebrato una Messa. Caratterizzata da cupole emisferiche databili tra XII e XIII secolo d.C. e formata da due ambienti a pianta quadrata, la Chiesa dei Samari è l’unico esempio nella provincia di Lecce del fenomeno architettonico delle chiese a cupole in asse, che compare in Puglia, derivato da modelli orientali, tra X e XII secolo. Spoglia e priva di decorazioni, è un luogo rimasto per decenni in stato di abbandono, ha già subito dei crolli ed è attualmente inagibile; il Comune, che l’ha acquisita in comodato d’uso ventennale dai proprietari privati, sta lavorando a un progetto per i primi, urgenti restauri. Proprio per auspicarne il recupero il comitato “Amici del Parco naturale Isola S. Andrea – Litorale Punta Pizzo” ne ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022. L’attrice Stefania Rocca sostiene la chiesetta dei Samari come suo “Luogo del Cuore”.

 

Museo dei Misteri di Campobasso – 2° CLASSIFICATO CON 32.271 VOTI

Inaugurato nel 2006, il Museo dei Misteri è dedicato alle installazioni, dette “Ingegni”, ideate e realizzate dallo scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno a metà del Settecento e che, da oltre 260 anni, vengono portate in processione per le vie della città nel giorno del Corpus Domini. A sfilare sono 13 ingegni e ben 76 personaggi: 58 bambini, 16 adulti, un agnello (sul Mistero di Abramo) e un cagnolino (sul Mistero di San Rocco). Negli anni l’Associazione Misteri e Tradizioni di Campobasso, che si occupa della valorizzazione del Museo, ha raccolto anche un ricco patrimonio documentario, audiovisivo e demo-etno-antropologico: l’archivio conta più di 80.000 fotografie che ritraggono l’evento dalla fine dell’Ottocento a oggi. Oltre alle foto, si sta ampliando anche la sezione “filmati”, amatoriali e inediti, realizzati a partire dal 1929. Il Museo nasce nel luogo, non monumentale, in cui gli ingegni vengono conservati durante l’anno, dove avviene la vestizione dei figuranti e dal quale parte la processione annuale. Il comitato “Associazione Misteri e Tradizioni di Campobasso” intende continuare la valorizzazione di questo spazio realizzando alcune migliorie negli ambienti espositivi, per rendere più coinvolgente l’esperienza del visitatore. Sono numerosi i personaggi dello spettacolo che hanno espresso il loro supporto per questo Luogo del Cuore: attori come Daniela Terreri ed Edoardo Siravo, il cantante Antonello Carozza e il giornalista sportivo Riccardo Cucchi. Gli ingegni di Campobasso hanno inoltre ispirato la regista Alice Rohrwacher per il suo cortometraggio “Pupille”, candidato agli Oscar 2023 nella categoria Best live action short.

 

Chiesa di San Giacomo della Vittoria, Alessandria – 3° CLASSIFICATO CON 31.028 VOTI

La costruzione della Chiesa di San Giacomo della Vittoria, nel centro di Alessandria, è legata a un fatto d’arme glorioso: la vittoria riportata il 25 luglio 1391 – giorno di San Giacomo – dagli alessandrini e dalle truppe di Gian Galeazzo Visconti guidate da Jacopo dal Verme contro la lega antiviscontea condotta da Giovanni III d’Armagnac alle porte della città. L’edificio originario, fondato nello stesso 1391, subì profondi rimaneggiamenti nei secoli successivi e fu destinato anche a utilizzi diversi e impropri (caserma, magazzino, ospedale). Oggi si presenta ad aula unica con volta a botte, ricca di motivi decorativi ad affresco e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni ’50 e ’60 dell’Ottocento. Restano pochi elementi della costruzione originaria, tra cui un affresco di fine Trecento con la Madonna del Latte. La chiesa conserva, inoltre, numerosissimi ex voto e ha un valore devozionale importante per gli alessandrini. Sono tre i comitati attivi nella promozione di questo luogo di culto, appoggiati anche dalla Delegazione FAI di Alessandria, sempre molto attiva attraverso il censimento a favore del patrimonio culturale locale: “Associazione Spazioidea”, “Insieme per Alessandria” e “Per San Giacomo”. L’obiettivo principale della raccolta voti è sensibilizzare la collettività sugli urgenti lavori di manutenzione, pulitura e restauro degli affreschi della volta, di cui la chiesa, officiata ormai solo saltuariamente, necessita.

 

Via Vandelli: la madre di tutte le strade moderne, Emilia-Romagna e Toscana 4°CLASSIFICATO CON 26.261 VOTI

Via Vandelli è la leggendaria strada “illuminista” del Ducato Estense, progettata attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, tra Emilia-Romagna e Toscana. Fu voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare i centri del potere estense e in particolare la sua capitale, Modena, al mar Tirreno, per lo sviluppo del commercio dalla Pianura Padana al porto di Massa. I 172 chilometri dell’ardita infrastruttura carrozzabile – che oggi tocca 21 Comuni – furono realizzati a partire dal 1739 dall’abate, cartografo e matematico Domenico Vandelli, inventore delle isoipse, le curve di livello che ancora oggi vengono utilizzate dai cartografi. Lungo il percorso, che culmina nel Passo della Tambura a 1.620 metri e che copre un dislivello complessivo di quasi 5.400 metri, si conservano tratti lastricati originari e sono ancora individuabili le tracce degli edifici, voluti dal Vandelli, con la funzione di osterie, stazioni di posta e rifugi per i viaggiatori. Il tratto più spettacolare, nonché l’apice dal punto di vista tecnico e ingegneristico, è la discesa Campaniletti-Massa che, con 6 chilometri di muri a secco realizzati dal Vandelli per sostenere la carrozzabile, scende dalle Apuane al mare. La Via, oggi, sparisce a tratti, assorbita dalla vegetazione e dalle infrastrutture stradali moderne. Le parti lastricate – in particolare quella della “Selva romanesca” nel Comune di Frassinoro (MO) – hanno bisogno di un intervento di ripristino ed è necessaria un’adeguata cartellonistica, che fornisca indicazioni e informazioni per promuovere la Via come Cammino, aiutandone la percorribilità. A supportare questi obiettivi, il comitato “Amici della Via Vandelli” ha promosso la raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 attivando Comuni e sezioni CAI, riunendo amici e viandanti, tra cui il pilota di rally Paolo Andreucci, che ne fa da testimonial.

 

Casa del Mutilato, Alessandria 5° CLASSIFICATO CON 25.350 VOTI

Promossa dalla Sezione locale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra già dalla metà degli anni Trenta, la Casa del Mutilato fu costruita nel 1938-40 per dare una sede moderna e decorosa all’associazione e alle altre organizzazioni minori del settore. Il progetto fu affidato all’ingegner Venanzio Guerci, tra i protagonisti dell’urbanistica alessandrina del periodo. Pur volendo realizzare un palazzo che si distinguesse “per modernità, proporzioni e forma” dalla case private, Guerci creò un edificio in bilico tra il razionalismo tipico dell’epoca e i canoni di inizio Novecento. Tra gli elementi di spicco troviamo la grande balconata per dare lustro agli oratori, il corpo sporgente finestrato per potenziare la luminosità e, all’interno, la concentrazione degli spazi comuni al pianterreno e nel seminterrato, per agevolare la frequentazione da parte di persone gravemente ferite in guerra. A decorare la nuova costruzione furono chiamati i maggiori artisti della provincia, tra cui Alberto Caffassi, autore del grande dipinto murale nel salone delle adunanze sul piano rialzato, con il quale si voleva celebrare il “Sacrificio del Reduce” e la vittoria italiana nella Grande Guerra. A gennaio 2022 Confindustria Alessandria ha annunciato che proprio nella Casa del Mutilato avrà la sua nuova “casa”, ponendosi l’obiettivo, dopo anni di abbandono, di ridare accessibilità all’edificio e aprire anche al pubblico gli spazi e gli ambienti. Il comitato “Insieme per Alessandria”, che riunisce tante associazioni di volontari del territorio, si è attivato per la raccolta voti all’11° censimento “I Luoghi del Cuore”, per mantenere alta l’attenzione su questo luogo a lungo in degrado.

 

Basilica dei Fieschi, Cogorno (GE) – 6° CLASSIFICATO CON 22.890 VOTI

La Basilica, uno tra i più rilevanti monumenti tra romanico e gotico in Liguria, si trova a San Salvatore dei Fieschi, parte del Comune sparso di Cogorno, la cui storia è plasmata dalla famiglia genovese dei Fieschi, protagonista di un’espansione territoriale tra XII e XIII secolo nella Liguria di Levante. La sua edificazione è legata alla lotta tra l’imperatore Federico II di Svevia e papa Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi. Nel 1245 Federico II, per vendicarsi della scomunica del papa, fece saccheggiare i possedimenti della famiglia a San Salvatore, oltre ad altre devastazioni. Sulle rovine del borgo, Innocenzo IV e il nipote Ottobono Fieschi, futuro papa Adriano V, ordinarono la fondazione della basilica, eretta dai Magistri Antelami che da più di un secolo operavano a Genova nella costruzione degli edifici in muratura della città. I lavori vennero terminati nel 1252: un’iscrizione sull’architrave del portale ricorda l’evento. Lo schema planimetrico è quello basilicale, a tre navate; la facciata presenta il caratteristico rivestimento bicromo a fasce alternate in ardesia e marmo bianco. Al centro spicca un ampio rosone sormontato da archetti romanici. La raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, guidata dal Parroco, ha coinvolto tutti i cittadini ed è stata supportata dal comitato “Distretto Ardesia Ligure” e da studenti e insegnanti delle scuole del territorio, per tenere alta l’attenzione sulla necessità di interventi e per promuoverne la conoscenza.

 

Chiesa di Santa Maria di Castello, Alessandria – 7° CLASSIFICATO CON 22.574 VOTI

La Chiesa di Santa Maria di Castello nasce in epoca medievale come chiesa “infra castrum”, in posizione centrale nella città. Non vi sono però testimonianze dirette della posa della prima pietra dell’edificio, né del lungo cantiere aperto dal 1486 al 1545, anno della consacrazione della chiesa in una forma vicina a quella che oggi conosciamo. In seguito alla soppressione del 1798 e alla separazione dell’annesso monastero dalla chiesa, inizia un periodo di grave decadenza del complesso; a seguito di una scossa di terremoto avvenuta nel 1820, il monumento subì rilevanti lavori negli anni 1842-43. I primi cinquant’anni dell’Ottocento coincidono però anche con la ripresa di possesso della chiesa da parte della città, dopo i secoli in cui Santa Maria di Castello era stata un corpo a sé, cuore dell’insediamento canonicale più che edificio di culto urbano. Gli anni che vanno dal 1886 al 1932 vedono Santa Maria al centro di tre campagne di restauro. Elemento di continuità all’interno di questo periodo è la figura di Francesco Gasparolo (1858-1930) per la vastità e la metodicità delle ricerche. Si eseguono alcune prove di scavo che attestano per la prima volta le origini antiche del monumento. Una nuova campagna di scavi negli anni 1970-73 porta alla luce la zona archeologica con i resti di una chiesa preromanica ad aula con una grande abside risalente al secolo VIII e una seconda con impianto romanico triabsidato del X-XI secolo, studiati solo a partire dalla metà degli anni Ottanta. Sono quattro i comitati che si sono mobilitati al censimento, a fine novembre, a seguito del crollo di una porzione del cornicione sul fianco destro della chiesa, con l’obiettivo di ottenere i fondi per il recupero dell’edificio.

Castello e borgo, Cremolino (AL) – 8° CLASSIFICATO CON 20.194 VOTI

Borgo di origine medievale dell’Alto Monferrato, Cremolino ha rivestito nella storia piemontese un ruolo importante, sia perché zona di confine con la Repubblica di Genova, sia perché i Malaspina – signori di Cremolino per oltre due secoli dal 1240 – erano vicari imperiali del marchese del Monferrato, con giurisdizione sui diversi castelli e territori a loro assoggettati (Bandita, Morbello, Rocca Grimalda, Morsasco). Il castello che corona il borgo sorge su una collina circondata da vigneti che domina le due valli dell’Orba (Ovada) e della Bormida (Acqui Terme), balcone naturale che si affaccia sulle Alpi, con il Monviso che svetta sullo sfondo. Nato come punto di avvistamento e difesa, il maniero ha conservato l’aspetto della sua struttura originaria trecentesca: un quadrilatero irregolare con quattro torri poste ai lati, la cinta muraria e il ponte levatoio. All’interno del borgo sono ancora oggi visibili pozzi e cisterne per la raccolta dell’acqua, elemento indispensabile in particolare in caso di assedi. Per valorizzare e promuovere la conoscenza del borgo, il cui sentiero panoramico necessita di manutenzione straordinaria, il comitato “Cremolino è orgoglio, l’orgoglio è Cremolino” ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022.

Il castello e borgo di Cremolino è il luogo vincitore della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG) 9° CLASSIFICATO CON 19.001 VOTI

Sulla punta dell’“Isola Bergamasca”, penisola dove il fiume Brembo confluisce nel fiume Adda, proprio per la sua posizione strategica, che permetteva la produzione di energia elettrica tramite lo sfruttamento dell’acqua corrente, due imprenditori tessili e filantropi – Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio Silvio Benigno Crespi – fondarono qui nel 1878 uno dei primi villaggi operai. Vi abitavano i lavoratori del cotonificio con le loro famiglie, per le quali vennero realizzati importanti servizi: la chiesa, la scuola, un ospedale, un circolo ricreativo, un teatro, un emporio, due lavatoi, dei bagni pubblici e persino dei campi sportivi e un parco. Il cotonificio ha operato fino al 2004 e l’intero villaggio nel 1995 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO “in quanto esempio eccezionale”delle scelte di “industriali illuminati che andavano incontro alle esigenze dei lavoratori” e per l’integrità della sua struttura. Il comitato “Associazione Pro Crespi”, in collaborazione con la Delegazione FAI di Bergamo, ha partecipato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con l’obiettivo di continuare a valorizzare il sito e promuovere le necessità di recupero della Chiesa Parrocchiale del Santissimo Nome di Maria – copia esatta della chiesa rinascimentale di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio (VA), città da cui provenivano la moglie di Cristoforo Crespi – e della pineta storica.

 

Villa Mirabellino nel Parco della Reggia, Monza 10° CLASSIFICATO CON 17.993 VOTI

La Villa fu edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori, su committenza del cardinale Angelo Maria Durini, come dépendance per ospitare gli invitati del suo circolo letterario: il suo giardino la collega visivamente, con un cannocchiale prospettico, con Villa Mirabello. Lasciata in eredità ai Trivulzio, fu in seguito usata da famiglie imperiali francesi e austriache finché, nel 1805, venne acquistata da Eugenio de Beauharnais, viceré d’Italia e principe di Venezia, che la donò alla moglie Augusta Amalia di Baviera. Il complesso fu inglobato nel Parco della Villa Reale, realizzato tra 1805 e 1808 su progetto di Luigi Canonica e gli esterni furono rimaneggiati a metà del secolo, alterando le linee originarie. Nel 1919 l’insieme di parco ed edifici passò dalla Corona al Regio Demanio e nel 1920 Villa Mirabellino venne consegnata all’Opera nazionale pro Orfani e Infanti di guerra; nel 1942 venne data in concessione gratuita ai Comuni di Milano e Monza e alcuni anni dopo l’Amministrazione milanese vi insediò una colonia elioterapica, con la realizzazione di una serie di interventi che snaturarono completamente lo spazio interno. Da decenni l’edificio, deturpato da atti vandalici, versa in uno stato di totale abbandono e la raccolta voti al censimento del FAI 2022 è stata promossa dal comitato “Amici del Mirabellino” con l’obiettivo di sensibilizzare sull’urgenza di un restauro conservativo e di individuare una nuova destinazione d’uso.

 

PRIMI “LUOGHI DEL CUORE” CLASSIFICATI PER REGIONE

 

ABRUZZO E LAZIO

 

Ferrovia del Centro Italia – 27° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 8.560 VOTI

Quasi a rappresentare la cintura del nostro Paese, la Ferrovia del Centro Italia si snoda tra Abruzzo, Umbria e Lazio. Percorrendo oltre 163 chilometri, da Sulmona giunge a Terni passando per L’Aquila e Rieti. Il suo punto più alto si trova in corrispondenza della Sella di Corno (989 metri s.l.m.) ed è anche quello con maggior pendenza dell’intera rete ferroviaria a scartamento ridotto. Inaugurata il 28 ottobre 1883, nei suoi quasi 140 anni di vita la ferrovia è stata essenziale per gli spostamenti dei pendolari, anche se nella seconda metà del Novecento, con lo sviluppo del trasporto su strada, ha perso la sua funzione di struttura strategica nei viaggi interregionali. Negli ultimi anni è stata riscoperta, grazie alla diffusione di un turismo lento legato agli antichi mezzi di trasporto e ai borghi che collega. In questo senso, anche i diversissimi e scenografici paesaggi che attraversa hanno molto influito sul suo rilancio: la Valle Peligna fino alle strette gole di San Venanzio (Abruzzo), la via Salaria costruita dai romani più di duemila anni fa, i campanili medievali che svettano sulla città di Rieti. E ancora, è possibile sostare a Contigliano per visitare la Chiesa Collegiata, a Greccio dove San Francesco nella notte di Natale del 1223 diede inizio alla tradizione del presepe, oppure alla Cascata delle Marmore, il più alto salto artificiale d’Europa con i suoi 165 metri di altezza. Per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di conservazione e cura di questa antica infrastruttura che ha un grande potenziale nell’ambito del turismo ferroviario, il comitato “Ferrovia del Centro Italia” si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, coinvolgendo il Rotary Club di Rieti e l’Associazione Riattivati Rieti, già impegnata a far conoscere i treni storici.

 

BASILICATA

 

Chiesa e Monastero della SS. Annunziata, Genzano di Lucania (PZ) – 21° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 10.481 VOTI

Il Monastero della Santissima Annunziata è uno dei più antichi insediamenti francescani della Basilicata. Fondato nel 1321 dalla nobildonna Aquilina Sancia di Monteserico, si trova all’estremità nord del promontorio su cui sorgeva l’antico borgo fortificato di Genzano, a poca distanza dal tratto lucano dell’Appia Antica. Per esigenze militari, nel 1349 fu fatto demolire; ma dopo pochi anni fu ricostruito da Roberto Sanseverino, genero di Aquilina, che voleva essere assolto dalla scomunica ricevuta da papa Clemente VI. La ricostruzione avvenne seguendo i caratteri architettonici dell’edilizia locale, con sobrie rifiniture in linea con i canoni di povertà francescani. Attigua al monastero, sull’altro lato del chiostro, fu edificata la chiesa. La struttura attuale, a forma di ottagono irregolare coperto da una volta a botte, è frutto di una trasformazione successiva. Fino al 1905 il cenobio è stato abitato dalle religiose dell’Ordine di Santa Chiara; in seguito, divenuto proprietà del Comune di Genzano di Lucania, è stato adibito a usi civili, e poi è stato abbandonato. La raccolta voti al censimento del FAI 2022 vuole essere il motore per promuovere e tutelare questo luogo caro ai cittadini di Genzano.

 

CALABRIA

 

Museo Mulino Belsito, San Giovanni in Fiore (CS) – 20° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 11.132 VOTI

Il mulino a cilindri fondato da Vito Belsito nel 1920 è il primo mulino elettrico della Calabria e rappresenta un esempio di attività a conduzione familiare trasmessa di padre in figlio per diverse generazioni fino al 2007, quando ha cessato la sua produttività. Il tipo di impianto viene considerato da esperti di archeologia industriale uno dei pochi esempi di tecnologia degli anni Venti del secolo scorso perfettamente conservato: al suo interno si trovano Laminatoi Golfetto e Officine Meccaniche Riunite, lavagrano, brillatoio, spazzolatrice, cassoni di essiccazione, due motori trifase Ganz e quadro elettrico, tutto originale. Durante la Seconda Guerra Mondiale il mulino lavorava per garantire gli approvvigionamenti alimentari per le truppe militari dislocate in Africa, imbarcando la farina prodotta dal porto di Crotone. Per questo motivo era anche provvisto di sirena in caso di bombardamento aereo. Oggi il MuseoMulino è aperto in alcuni periodi dell’anno ed è visitabile gratuitamente. Chi ha promosso la candidatura del luogo al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 vuole farne conoscere l’eccezionalità, auspicando che le istituzioni locali si attivino per trasformarlo in un museo stabile.

 

CAMPANIA

 

Castello Ducale, Marigliano (NA) 12° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 17.091 VOTI

Il Castello Ducale è la prima fortezza di difesa e controllo del centro abitato di Marigliano. Secondo alcune fonti storiche esisteva già nel 1134, quando apparteneva al normanno Roberto di Medania, conte di Acerra. L’edificio è situato lungo uno dei lati del circuito murario normanno e angioino, realizzato in tufo giallo e pietra lavica; ai suoi angoli sorgono quattro torri cilindriche. Dal XIII secolo vi si avvicendarono alcune tra le principali casate del territorio, dagli Angiò agli Aragona ai Carafa, fino alla cessione nel 1633 alla famiglia dei Mastrilli, che ottenne così il titolo di duchi di Marigliano. Ingenti lavori nell’arco del XVIII secolo diedero al castello l’aspetto attuale, lontano da quello del maniero medievale. Dopo la morte dell’ultimo proprietario – Giulio Mastrilli – l’edificio, ereditato dalla famiglia della moglie, venne venduto: nel 1935 fu acquistato dalla Provincia napoletana della Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che tutt’oggi ne è proprietaria. Il Castello è stato votato al censimento del FAI 2022 affinché venga conosciuto al di fuori di Marigliano e possa diventarne un attrattore culturale.

 

EMILIA-ROMAGNA E TOSCANA

 

Via Vandelli: la madre di tutte le strade moderne4° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 26.261 VOTI

Vedi descrizione sopra, tra i “Primi dieci luoghi in classifica nazionale”

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

 

Il nostro Carso – Naš Kras, Trieste e Gorizia – 13° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 15.593 VOTI

Pietra, roccia. Questo è il significato della radice di origine paleoindoeuropea “kar” o “karra”, che si cela dietro il nome italiano Carso, sloveno e croato Kras, friulano Cjars o tedesco Karst. Il Carso è un altopiano roccioso, suddiviso politicamente fra Italia (province di Gorizia e Trieste), Slovenia e Croazia. Il suo territorio si estende per 700 chilometri quadrati, annoverando diverse Riserve Naturali e aree protette, come a Doberdò del Lago (GO). La sua principale caratteristica è la composizione calcarea delle rocce, che le rende permeabili all’acqua: un unicum al punto che, in tutto il mondo, aree con composizione del suolo simile sono denominate “zone carsiche” e fenomeni naturali di questo tipo sono definiti con il termine scientifico “carsismo”. La siccità e gli incendi che hanno colpito questa zona negli ultimi anni stanno trasformando via via l’altopiano in una pianura di sole rocce e con poca acqua, compromettendone la flora e la fauna. A luglio 2022 diversi incendi boschivi hanno coinvolto 406 ettari di carso italiano – nel territorio di Doberdò del Lago, in particolare nella frazione di Devetachi, limitrofa a quella in cui si trova la riserva – e 2.750 di quello sloveno. Per tre settimane, Italia e Slovenia, con le Istituzioni, i volontari della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e il Corpo Forestale, si sono dedicate all’ingente opera di spegnimento. A seguito del perdurare di questa emergenza e come risposta agli ultimi incendi, la Presidenza Regionale FAI Friuli Venezia Giulia e le Delegazioni friulane del FAI hanno deciso di promuovere la candidatura del “nostro Carso” al censimento “I Luoghi del Cuore”.

 

LIGURIA

 

Basilica dei Fieschi, Cogorno (GE) – 6° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 22.890 VOTI

Vedi descrizione sopra, tra i “Primi dieci luoghi in classifica nazionale”

 

LOMBARDIA

 

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG) 9° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 19.001 VOTI

Vedi descrizione sopra, tra i “Primi dieci luoghi in classifica nazionale”

 

MARCHE

 

Villa e Parco Cerboni Rambelli, San Benedetto del Tronto (AP) – 41° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 7.400 VOTI

Costruita intorno al 1870 dal medico Angelo Cerboni, la grande casa, che si articola in un corpo centrale e due laterali sovrastati da terrazze panoramiche, è un esempio di architettura signorile del XIX secolo. È circondata da un parco di 11.600 metri quadrati, percorso da vialetti e arricchito da numerose essenze arboree. Dal 2001, grazie al lascito testamentario del suo ultimo proprietario Paolo Rambelli, è proprietà del Comune di San Benedetto del Tronto. Grazie a un progetto speciale, il parco ha cominciato a essere utilizzato come spazio distensivo e terapeutico per il vicino ospedale, ma necessita di interventi di recupero, così come la villa, oggi inagibile. Dopo l’ottimo risultato ottenuto in occasione del censimento “I Luoghi del Cuore” 2020, il comitato “Amici della Villa e Parco Cerboni Rambelli” ha promosso nuovamente la raccolta voti per chiedere la riqualificazione del complesso, con l’obiettivo di farne un polo culturale per la cittadinanza.

 

MOLISE

 

Museo dei Misteri, Campobasso – 2° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 32.271 VOTI

Vedi descrizione sopra, tra i “Primi dieci luoghi in classifica nazionale”

 

PIEMONTE

 

Chiesa di San Giacomo della Vittoria, Alessandria – 3° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 31.028 VOTI

Vedi descrizione sopra, tra i “Primi dieci luoghi in classifica nazionale”

 

PUGLIA

 

Chiesetta di San Pietro dei Samari nel Parco di Gallipoli, Gallipoli (LE) – 1° CLASSIFICATO NAZIONALE CON51.443 VOTI

Vedi descrizione sopra, tra i “Primi dieci luoghi in classifica nazionale”

 

 

SARDEGNA

 

Monastero Santa Chiara, Oristano – 30° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 8.094 VOTI

Il complesso conventuale di Santa Chiara venne edificato nel 1343 su una preesistente chiesaper volere di Pietro III, al comando del Giudicato di Arborea, uno dei quattro regni indipendenti che si formarono tra VIII e IX secolo come conseguenza dell’isolamento della Sardegna in seguito alla dissoluzione in Occidente dell’Impero Bizantino. Realizzata in forme gotiche, la chiesa conserva ancora l’antica abside e non pochi avanzi del monastero. Nell’arcone dell’abside e in un concio situato nella facciata della chiesa, sopra la porta d’ingresso, sono ancora evidenti gli emblemi della famiglia regnante. Tra i preziosi frammenti di affreschi trecenteschi conservati all’interno, uno sembra riprodurre il giudice Mariano IV, tra i principali personaggi della dinastia, che pone il primogenito, futuro giudice Ugone III, sotto la protezione della Santa. Si conserva inoltre l’importante iscrizione del 1348 la sepoltura di Costanza di Saluzzo, moglie del giudice Pietro III, nel complesso claustrale. A partire dalla costruzione del convento, i giudici arborensi stabiliranno un rapporto particolare con il monastero e con la chiesa. È del 1356 il documento del pontefice Innocenzo VI che autorizza Timbora di Roccabertì, moglie del giudice Mariano IV, ad avere libero accesso nel monastero, in compagnia delle due figlie Eleonora e Beatrice, per sette volte l’anno. Con un documento datato 19 aprile 1369, il sovrano Mariano IV fece al monastero una larga donazione annuale in favore di 13 suore, destinando al servizio religioso due suoi cappellani. L’archivio del convento custodisce documenti preziosi, sigilli di badesse e registri contabili del XV e XVI secolo. Il comitato “Amici del Monastero”,che si è attivato per la raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 ed è formato anche dai volontari FAI di Oristano, desidera supportare le suore di clausura, che ancora vivono nel monastero, nella loro attività di promozione di questo luogo, cuore della città – dal 1076 capitale del Giudicato di Arborea – per la sua valenza storica.

 

SICILIA

 

Cimitero Vecchio, Santo Stefano di Camastra (ME) – 15° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 13.468 VOTI

Santo Stefano di Camastra è uno dei principali centri siciliani per la produzione di ceramiche e in particolare, con una tradizione che risale al XVII secolo, di mattonelle maiolicate. Il Cimitero Vecchio, collocato a un chilometro dal centro storico, rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto di questa produzione. La sua unicità è rappresentata sia dalla struttura architettonica delle 96tombe presenti, denominata alla “cappuccina”, sia dal rivestimento delle tombe stesse, costituito da mattonelle, chiamate “ambrogette”, decorate con motivi ornamentali su fondo bianco. Ne sono state contate circa 75 tipologie diverse, a testimoniare l’incontro tra conoscenza tecnica, maestranza e gusto artistico di varie scuole di ceramisti operanti nel messinese. Il cimitero, attivo dal 1878 al 1880, fu abbandonato in quell’anno in favore di quello nuovo. Sembra che le tombe qui conservate siano state ispirate da simili realizzazioni tipiche dei cimiteri del nord Africa; verso la metà dell’Ottocento, infatti, erano molto attivi i traffici marittimi di maioliche con le coste settentrionali dell’Africa, in particolare con la Tunisia. La prima sepoltura qui registrata fu quella della giovane Caterina Greco, moglie di un capitano di “barca grossa”, che pare si fosse ispirato proprio a simili manufatti incontrati nei suoi viaggi sulle coste tunisine. Negli anni Novanta la Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina ha restaurato alcune delle tombe, ma si rendono ancora necessari lavori di manutenzione e recupero delle altre presenti: originariamente, infatti, le tombe erano completamente ricoperte di maioliche, ma negli anni alcune delle piastrelle si sono staccate e sono conservate nel museo cittadino a Palazzo Trabia. La raccolta voti spontanea, promossa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, è nata proprio dal desiderio di vedere restaurate queste opere.

Il Cimitero Vecchio rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

TRENTINO ALTO ADIGE

 

Chiesa di San Bartolomeoinlocalità Pegaia, Peio (TN) – 65° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 4.521 VOTI

La Chiesa di San Bartolomeo è situata in una radura presso il cimitero di Pegaia.È documentato che i Benedettini di Trento, già nel 1281, avessero dei possedimenti in questa località; si può dunque supporre che l’impianto primitivo della chiesa, di cui oggi resta solo la piccola cappella del presbiterio, risalga al XIII secolo. La tradizione vuole che fosse parte di un villaggio poi distrutto da una frana. L’attuale edificio fu consacrato nel 1512; l’anno successivo, sulla parete esterna absidale, Cristoforo II Baschenis dipinse tre riquadri: una Madonna col Bambino, Sant’Agostino in cattedra e un gigantesco San Cristoforo, ben visibile dalla via, a proteggere il viaggio dei pellegrini. Anche all’interno si conserva un affresco del 1513 con i Santi Apostoli. Nella parte inferiore sono visibili diversi graffiti, uno dei quali recita: “L’ano 1630 eremo circondati da la peste, santo Rocho ne guardi”. Una cancellata lignea preclude l’accesso al presbiterio che corrisponde alla primitiva cappella: un unico altare seicentesco, in legno intagliato e dorato, sostiene una pala raffigurante una Sacra Conversazione. La raccolta voti in occasione del censimento del FAI 2022 aveva l’obiettivo di promuovere e valorizzare questo luogo.

La Chiesa di San Bartolomeo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

UMBRIA

 

“Sentiero degli Ulivi”, la Fascia olivata Assisi-Spoleto, Trevi (PG)– 18° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 12.738 VOTI

Il “Sentiero degli Ulivi” si estende in un’area pedemontana appenninica nella principale area olivicola dell’Umbria, che interessa il territorio di sei Comuni collocati nella parte centrale della regione: Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno e Spoleto. Il territorio della Fascia olivata, per un totale di 9.000 ettari coltivati, rappresenta un esempio di “paesaggio culturale vivente”, ovvero una creazione congiunta dell’uomo e della natura. Dall’antichità fino a oggi, il continuo miglioramento del ciclo produttivo e un ricco patrimonio di saperi e tecniche ha portato alla realizzazione di un olio di qualità apprezzato a livello mondiale. Il Sentiero, della lunghezza di circa 75 chilometri e realizzato dai CAI di Spoleto e Foligno, si snoda in questo paesaggio, per la maggior parte tra i 500 e i 600 metri di altitudine. È stato il primo territorio italiano a essere nominato, nel 2018, “Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale” dalla FAO.Il comitato “Tutti per il Sentiero degli Ulivi” si è costituito riunendo i rappresentanti delle sei amministrazioni comunali toccate dal sentiero, le associazioni ambientaliste locali, il CAI, i produttori di olio, i rappresentanti di alcune aziende agricole e i volontari FAI di Foligno e Spoleto. L’obiettivo della partecipazione al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 è quello di intervenire per migliorare la segnaletica e i pannelli informativi, oltre alla sistemazione di alcuni punti pericolosi del percorso.

 

VALLE D’AOSTA

 

Vallone di Cime Bianche, Ayas (AO) – 172° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 1.216 VOTI

Il Vallone delle Cime Bianche, di Cortot o Cortaud, rappresenta l’ultima vasta area della Val d’Ayas priva di piste da sci o impianti di risalita, di strade, centraline idroelettriche private e strutture invasive per l’ecosistema. Il vallone è un luogo di grande valore per via del suo raro, fragile, ecosistema, caratterizzato da peculiarità geologiche: tra tutte campeggiano le tre Cime Bianche (Gran Sometta, Bec Carré e Pointe Sud), la cui fascia chiara è quanto rimane delle isole coralline di un mare tropicale sconvolto dallo scontro della zolla europea con quella africana. É caratterizzato da una grande biodiversità, che gli è valsa l’elogio da parte della Società Botanica Italiana, grazie alle miriadi di polle, zone umide e macereti, torrenti e laghi d’alta quota. Il suo retaggio storico risale agli albori della presenza e del transito umano in queste terre, fino all’importante ambito Walser. È un’area archeologica rilevante per via della presenza di siti estrattivi e di lavorazione della pietra ollare, nonché di cottura della calce. É di primaria importanza a livello turistico grazie alla frequentazione estiva in aumento, all’offerta di meraviglie naturali, nonché al Tour du Mont Rose che vi transita. Per questi e altri motivi il vallone è tutelato dalla ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa” (IT1204220), derivata dalla rete europea Natura 2000. Il Vallone delle Cime Bianche è simbolo dell’integrità superstite dell’ambiente alpino, sempre più minacciata dall’intervento antropico. Per alzare la guardia sulla necessità di preservare uno degli ultimi baluardi di natura incontaminata ai piedi del Monte Rosa, il Vallone di Cime Bianche è stato votato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022.

Il Vallone di Cime Bianche rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro Luoghi”.

 

VENETO

 

Complesso conventuale di San Francesco della Vigna, Venezia – 25° CLASSIFICATO NAZIONALE CON 8.833 VOTI

Il grande complesso è situato nel sestiere di Castello, ai margini nordorientali di Venezia, in un’area storicamente presidiata da insediamenti religiosi. La storia del convento e della vigna a cui è legato il suo nome prende avvio nel 1253, quando il figlio del doge Pietro Ziani lascia ai Frati Minori una sua proprietà, ovvero una vigna – ancora oggi la più estesa di tutta la città – con le case e una piccola chiesa dedicata a San Marco, affinché vi si stabiliscano. Verso la fine del XIII secolo, in seguito all’aumento dei religiosi e all’accresciuta popolazione che veniva impiegata nei lavori del vicino Arsenale, i frati danno avvio alla costruzione di un insediamento stabile con chiesa e convento annesso, fondando anche un’importante biblioteca. Quest’ultimo viene ampliato alla fine del Quattrocento, ma l’episodio saliente è la ristrutturazione della chiesa, affidata dal 1534 a Jacopo Sansovino, che rielabora il proprio progetto iniziale sulla scorta delle teorie di un frate del convento, Francesco Zorzi, importante teologo cabalista, rendendo la chiesa della Vigna un esempio di enorme rilevanza per la comprensione della teoria proporzionale armonica nel Rinascimento, che si inserisce in un intreccio di aspetti culturali, riunendo musica, matematica, filosofia ed estetica. La facciata viene invece affidata nel 1564 ad Andrea Palladio e la nuova chiesa risulta finalmente consacrata il 2 agosto 1582. In occasione del censimento del FAI 2022 il bene è stato votato per il desiderio di renderlo più noto in una città ricca di tesori nascosti e per preservarne il contesto da un possibile intervento residenziale, che lo snaturerebbe. San Francesco della Vigna è stato segnalato come “Luogo del Cuore” dallo scrittore e accademico Antonio Scurati.

 

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RISULTATI FINALI

11° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE”

 

CLASSIFICA DEI 10 LUOGHI PIù VOTATI IN ABRUZZO*

Posizione in classifica regionale Posizione in classifica nazionale  

VOTI

 

LUOGO DEL CUORE

27° 8.560 Ferrovia del Centro Italia, Abruzzo – Umbria – Lazio
31° 8.022 Via Crucis sulla collinadi Santa Croce, San Demetrio ne’ Vestini (AQ)
127° 2.217 Eremo e grotta di Sant’Angelo, Civitella del Tronto (TE)
131° 2.133 Panorama del Castello di Rocca Calascio, Calascio (AQ)
150° 1.662 Borgo di Rosciolo e le sue chiese, Magliano de’ Marsi (AQ)
250° 498 Museo del Gatto, Teramo
261° 458 Trabocco Turchino, San Vito Chietino (CH)
274° 423 Lago di Scanno, Scanno (AQ)
318° 319 Grotte e Cascata di Stiffe,San Demetrio ne’ Vestini (AQ)
10° 337° 287 Santo Stefano di Sessanio (AQ)

 

*ILuoghi del Cuore” che hanno ottenuto almeno 2.500 votipotranno partecipare al “Bando per la selezione degli interventi” post censimento

 

APPROFONDIMENTI SU ALCUNI DEI LUOGHI PIÙ VOTATI IN ABRUZZO:

 

Ferrovia del Centro Italia, Abruzzo – Umbria – Lazio

Quasi a rappresentare la cintura del nostro Paese, la Ferrovia del Centro Italia si snoda tra Abruzzo, Umbria e Lazio. Percorrendo oltre 163 chilometri, da Sulmona giunge a Terni passando per L’Aquila e Rieti. Il suo punto più alto si trova in corrispondenza della Sella di Corno (989 metri s.l.m.) ed è anche quello con maggior pendenza dell’intera rete ferroviaria a scartamento ridotto. Inaugurata il 28 ottobre 1883, nei suoi quasi 140 anni di vita la ferrovia è stata essenziale per gli spostamenti dei pendolari, anche se nella seconda metà del Novecento, con lo sviluppo del trasporto su strada, ha perso la sua funzione di struttura strategica nei viaggi interregionali. Negli ultimi anni è stata riscoperta, grazie alla diffusione di un turismo lento legato agli antichi mezzi di trasporto e ai borghi che collega. In questo senso, anche i diversissimi e scenografici paesaggi che attraversa hanno molto influito sul suo rilancio: la Valle Peligna fino alle strette gole di San Venanzio (Abruzzo), la via Salaria costruita dai romani più di duemila anni fa, i campanili medievali che svettano sulla città di Rieti. E ancora, è possibile sostare a Contigliano per visitare la Chiesa Collegiata, a Greccio dove San Francesco nella notte di Natale del 1223 diede inizio alla tradizione del presepe, oppure alla Cascata delle Marmore, il più alto salto artificiale d’Europa con i suoi 165 metri di altezza. Per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di conservazione e cura di questa antica infrastruttura che ha un grande potenziale nell’ambito del turismo ferroviario, il comitato “Ferrovia del Centro Italia” si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, coinvolgendo il Rotary Club di Rieti e l’Associazione Riattivati Rieti, già impegnata a far conoscere i treni storici.

 

Via Crucis sulla Collina di Santa Croce, San Demetrio ne’ Vestini (AQ)

Il comune di San Demetrio ne’ Vestini (AQ) si trova nell’area montana interna aquilana. È costituito da sette piccoli borghi, o “ville”, e una frazione, Stiffe, dove si trovano le omonime grotte. A partire dalla frazione di Cardabello si sviluppa una Via Crucis che si inerpica sulla brulla collina del Calvario, fino alla chiesa di Santa Croce. Il percorso devozionale, illuminato nelle ore notturne, era molto caro agli abitanti che vi salivano in processione la sera di ogni Venerdì Santo. Il comitato “Amici della Via Crucis”, di cui fanno parte la Parrocchia di San Demetrio Martire, la Croce Rossa e l’Associazione Culturale ANCeSCAO, si è impegnato nella raccolta voti nell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” per promuovere la conoscenza del sito e la sua storia.

La “Via Crucis sulla Colline di Santa Croce” è inserita nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”: San Demetrio ne’ Vestini ha infatti poco meno di 2.000 abitanti.

 

Eremo e grotta di Sant’Angelo, Civitella del Tronto (TE)

Nel territorio di Ripe, una frazione del borgo fortificato di Civitella del Tronto, sono state censite ben 44 grotte. Erose naturalmente nelle pendici della Montagna dei Fiori, si trovano all’inizio del sentiero per le gole del Salinello. La cavità calcarea più imponente, alta 30 metri, è quella che fu, per mille anni, dimora di eremiti e che fu dedicata a San Michele Arcangelo. Diverse grotte sono dedicate a questo Santo: la leggenda narra, infatti, che l’Arcangelo, dopo aver sconfitto Lucifero, lo relegò nelle viscere della terra. In realtà, questo luogo di culto ha un’origine molto più antica degli altari medievali qui lasciati dagli eremiti. Scavi archeologici hanno restituito importanti reperti che vanno dal Neolitico, all’età del Bronzo, fino all’età del Ferro: oltre alle incisioni rupestri, sono stati rinvenuti diversi strumenti sia in pietra che in ceramica, oggi custoditi nel Museo Archeologico di Teramo. La grotta è interessante anche dal punto di vista geologico: l’assoluta assenza di stalattiti e stalagmiti lascia evidente la successione degli strati rocciosi. Vi si contempla la magnificenza dei fenomeni naturali e la loro stretta relazione con la storia dell’uomo e del divino. Tutt’oggi il luogo è meta di pellegrinaggi: ogni anno il 1° maggio e il 29 settembre vi si celebra ancora messa.

 

Panorama del Castello di Rocca Calascio, Calascio (AQ)

Dallo sperone roccioso che domina il borgo di Rocca Calascio, a quota 1464 metri slm, il panorama è immenso: lo sguardo spazia dalla Catena del Gran Sasso, a Nord, fino alla Majella e al Parco Naturale del Velino-Silente. Il luogo, che si compone di una rocca fortificata, di una chiesa seicentesca ottagonale e di un borgo, è talmente suggestivo che è stato scelto come set di importanti film internazionali, quali Il nome della Rosa e Ladyhawke. La fortezza, documentata già dall’anno Mille, era utilizzata come punto di avvistamento militare. Nel XV secolo fu dotata delle quattro torri perimetrali cilindriche, costruite da Antonio Todeschini Piccolomini, capostipite di un’importante casata del Regno di Napoli. Durante il Medioevo, alle pendici della rocca, si sviluppò il borgo di Rocca Calascio: rocca e borgo compongono un unico organismo fortificato che, nel 1579, fu acquistato dai Medici. Ai giorni d’oggi il borgo è quasi del tutto abbandonato, ma gli abruzzesi sono molto affezionati al Castello di Rocca Calascio e lo hanno votato col desiderio di valorizzarlo e di renderlo ancora più noto.

Il luogo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Il borgo di Rosciolo e le sue chiese, Magliano de’ Marsi (AQ)

Il borgo di Rosciolo sorge alla sommità di una delle colline che coronano a sud la base della massiccia piramide del monte Velino. Conserva il proprio impianto medievale con resti di mura, contrafforti e porte di accesso, che invitano a scoprire gli stretti vicoli del nucleo più antico. Il nome del borgo appare nel 1080 dove la principale chiesa risulta essere registrata presso il monastero di Montecassino. All’epoca dell’incastellamento s’ingrandì ulteriormente e solo nel 1485 fu dotato di torre difensiva e di mura perimetrali costruite su progetto dell’architetto Berardino Clario il cui nome è inciso sulla porta principale del paese. Oltre alla chiesa madre S. Maria delle Grazie, poco prima del paese si trova la chiesa rurale dedicata a San Sebastiano, mentre alle falde del Velino tra querce millenarie sorge dei più interessanti esempi di arte romanica abruzzese: la chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, ricca di influenze arabo-ispaniche, bizantine e longobarde. Il Borgo è stato votato al censimento “I Luoghi del Cuore” per promuoverne la conoscenza.

Il luogo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Museo del gatto, Teramo

Il “Museo del gatto”di Teramo, unico esistente in Italia, contiene una ricca collezione fotografata e catalogata di sculture, soprammobili, dipinti, incisioni, cartoline, francobolli maschere, carte da gioco, poster libri e altro materiale ampio ed eterogeneo scelto in tutto il mondo. Inaugurato nel 2016 a Teramo nella medievale Casa Urbani del 1300 in vico del pensiero e intitolato a Paolo Gambacurta, nasce dalla passione del collezionista teramano, dal ricordo delle sorelle Rita e Bianca Maria che hanno donato la collezione all’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e Molise, dall’appoggio del comune di Teramo che ha messo a disposizione la dimora storica di Casa Urbani e dal sostegno economico della Regione. La collezione catalogata e fotografata dall’Istituto zooprofilattico nel 2004 è stata ceduta in convenzione al Comunedi Teramo. Oggi, dopo diversi anni di abbandono, il museo rischia di chiudere. I cittadini teramani hanno raccolto voti per chiederne la riapertura.

 

Trabocco Turchino, San Vito Chietino (CH)

Il Trabocco Turchino a Marina di San Vito, antica macchina da pesca tipica delle coste garganiche, molisane e abruzzesi, completamente realizzata in legno, prende il nome dal vicino promontorio, ed è uno dei più belli della costa di San Vito. Di proprietà comunale, del trabocco Turchino parla anche D’Annunzio nel suo Trionfo della morte. Già votato nell’edizione 2018 del censimento, il Trabocco è stato oggetto di un intervento de I luoghi del cuore. Era stato infatti in parte snaturato da un intervento realizzato in seguito a un crollo avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2014 e in alcune parti danneggiato dalle mareggiate invernali e dalla continua sollecitazione della struttura a opera del vento. Questi i motivi per cui il Comitato “Promozione Turchino” ha guidato la raccolta voti al censimento 2018, coinvolgendo tra gli altri anche i volontari FAI della regione. La fine del restauro, che ha consentito di riportare la macchina da pesca alla sua piena fruibilità, è stato festeggiato con una presentazione al pubblico e alla stampa alla fine del mese di settembre 2022.

 

Per consultare la classifica completa dei “Luoghi del Cuore” votati in ABRUZZO:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica?regione=13

 

È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo

dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it




ANEI DI TERAMO SPEGNE LA PRIMA CANDELINA: IL 2022 E’ STATO UN ANNO INTENSO DI ATTIVITA’

 

La sezione ANEI di Teramo, con sede in Giulianova (Teramo), sotto la presidenza di Edoarda Broccolini, figlia dell’Imi Carmine Broccolini, carabiniere reale deportato da Roma il 7 ottobre 1943 nella deportazione di massa che coinvolse circa 2.500 carabinieri reali e fino al 28 aprile del 1945 internato nello Stalag VIIA in Baviera, compie un anno di vita e fa il suo primo bilancio di attività.

 

Il 2022 è stato un anno intenso di azioni all’insegna del motto “Mai più reticolati nel mondo” e finalizzate a far conoscere principalmente, insieme all’esistenza della sezione, il messaggio di pace e riconciliazione che i famigliari degli Imi promuovono a maggior ragione e con più forza e convinzione in un periodo buio e drammatico come questo, con la guerra in corso in Ucraina, alle porte dell’Europa, dopo decenni di pace e prosperità nel Vecchio Continente garantite anche dal sacrificio dei nostri Imi.

 

La nascita della sezione è stata in primis comunicata a enti e istituzioni della Provincia di Teramo, a partire dalla Prefettura, e alle associazioni locali appartenenti al Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, come Anpi Teramo e Anpi Pineto; agli organi di stampa locali in occasione del 25 Aprile; lo scorso settembre, al rientro in classe, alle scuole primarie e secondarie di primo grado della Provincia di Teramo con la presentazione di un progetto didattico improntato sullo studio degli Imi della Provincia e con la promozione e la presentazione, nel corso di tutto il 2022, di eventi divulgativi sul tema della resistenza degli Imi nel Teramano e fuori provincia.

 

Il debutto pubblico ufficiale di Edoarda Broccolini, in qualità di presidente di ANEI di Teramo, è avvenuto il 27 Gennaio 2022, Giorno della Memoria, a Giulianova, sua città di residenza, scelta dal padre Carmine al rientro dall’internamento nazista, nel loggiato “Riccardo Cerulli”, sotto piazza Belvedere. In quella occasione nelle sue mani è stata consegnata dal vicesindaco di Giulianova, Lidia Albani, la medaglia Città di Giulianova agli Internati Militari Italiani di Giulianova alla Memoria del Carabiniere Carmine Broccolini, su segnalazione del ricercatore e storico giuliese Walter De Berardinis, da sempre vicino nei suoi puntuali studi alla storia degli Imi locali. Anche in quell’evento, che ha visto la partecipazione dei famigliari di altri 13 Imi giuliesi, fondamentali sono state la presenza e la vicinanza all’Anei sezione di Teramo dell’Arma dei Carabinieri di Giulianova, dove l’Imi Carmine Broccolini aveva prestato servizio dal 1946 al 1957, nella persona dello stimato Tenente Colonnello Vincenzo Marzo, al comando della Compagnia Carabinieri di Giulianova, nipote di Imi.

 

Successivamente, durante il 2022, numerose le partecipazioni in presenza o per saluto ad eventi nel Teramano legati alla memoria degli Imi locali, principalmente organizzati dallo storico e giornalista Walter De Berardinis, oltre le date ufficiali di 25 Aprile, 2 Giugno, 4 Novembre e ancora all’apposizione di pietre d’inciampo e targhe sul territorio oltre che di festeggiamenti di centenari di Imi ancora in vita.

 

Particolarmente sentita la partecipazione al tour teramano dell’8 e 9 ottobre 2022 dello scrittore degli Imi Mario Avagliano con la sua ultima fatica letteraria, “Dissenso al fascismo. Gli italiani che si ribellarono a Mussolini (1925-1943)”, edito da Il Mulino, che è stato a Teramo, Giulianova e Pineto, perché il tour letterario, organizzato e seguito dallo storico Walter De Berardinis, cadeva proprio a ridosso del 79mo della deportazione di Carmine Broccolini e dei carabinieri reali di Roma del 7 ottobre 1943.

 

Direttamente, la sezione ANEI di Teramo, nel suo primo anno di vita, ha partecipato all’organizzazione e alla realizzazione di due grandi eventi, seguiti in prima persona dal dirigente e responsabile della comunicazione, la giornalista Gabriella Persiani, nipote dell’Imi Carmine Broccolini. Il primo, a Milano, il 18 giugno 2022, presso la libreria-enoteca Le Libragioni, in collaborazione con la sezione ANEI di Treviso, dal titolo “Internati Militari Italiani. Testimonianze di donne, madri, mogli e figlie”, per la presentazione dell’omonimo volume a cura di Silvia Pascale e Orlando Materassi per Ciesse Edizioni. L’evento è stato importante non solo per far conoscere una pagina di storia ai più ancora poco nota, soprattutto nel suo risvolto femminile, ma anche per intessere relazioni con le realtà milanesi di Anpi e Aned.

 

Il secondo, nel Teatro Polifunzionale di Pineto (Teramo), il 15 ottobre 2022, in collaborazione con Anpi Pineto, Arci di Teramo, Associazione il Nastro Rosa di Pineto contro la violenza di genere e il Comune di Pineto, dal titolo “La violenza. Politica, sociale, di genere e culturale” alla presenza dello scrittore e attivista milanese Gino Marchitelli. I saluti istituzionali di apertura sono stati a cura del sindaco di Pineto Robert Verrocchio.

 

Nell’azione di promozione della sezione ANEI di Teramo, inoltre, si è puntato sulla creazione e diffusione di pagine pubbliche sui principali social network, Facebook, Twitter, Instagram, al fine di divulgare anche ai più giovani le tematiche e le iniziative alla memoria degli Imi locali.

 

Con l’intento, infine ma non ultimo, di intessere proficui rapporti e relazioni con gli enti pubblici e le associazioni locali appartenenti al Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, sono state emesse tessere annuali 2022 ad honorem. L’ultima consegnata proprio il 9 ottobre 2022 a Giulianova al senatore Antonio Franchi, presidente provinciale di Anpi Teramo, che aveva personalmente conosciuto e stimato l’Imi Carmine Broccolini.

 

Soddisfatta di quanto fin qui operato, l’ANEI di Teramo punta con maggior impegno alla promozione della memoria degli Imi nel 2023, nell’80mo dei fatti del 1943 che portarono alla prima resistenza non armata dei nostri cari, pietra miliare della Liberazione dell’Italia dal regime nazi-fascista, sempre sulla scia tracciata da ANEI Nazionale nella persona della esimia Presidente Anna Maria Sambuco.

 

E con gran piacere si annuncia che già dalla Giornata della Memoria 2023 ANEI di Teramo sarà protagonista con un altro evento in arrivo, sempre a Milano e sempre con il coinvolgimento diretto di Gabriella Persiani, su invito dell’Associazione antifascista ViaPadovaViva e del Municipio 2 di Milano: in collaborazione con ANEI di Treviso, si tratterà la storia degli Imi, nel nome dei fondamentali valori di pace, democrazia, riconciliazione e libertà che ANEI difende e diffonde da sempre per Statuto.

 




Sanremo Cristian Music Festival: Giuseppe Maria Bità di Spoltore ( Pescara ) tra i finalisti.

Come da regolamento, il 15 dicembre si sono chiuse le iscrizioni alla seconda edizione del Sanremo Cristian Music FestivalFestival della Canzone Cristiana 2023.( sito ufficiale: https://www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it/ ). Tra i finalisti figura Giuseppe Maria Bità di Spoltore ( Pescara ), 51 anni, che si presenta al Sanremo Festival della Musica Cristiana con l’inedito “Sono solo un uomo”. E’ l’unico Abruzzese in gara su 22 finalisti provenienti da tutta Italia. Cantautore dall’età di 15 anni, smette di scrivere canzoni all’improvviso nel 2003 e dopo 15 anni di silenzio musicale ed una forte conversione religiosa avvenuta nel 2017, nel 2018 sente nel cuore la frase “Torna a scrivere per me” e ritorna a scrivere canzoni non più per raccontare l’amore del mondo, ma per Dio.

Il Sanremo Festival della Musica Cristiana si svolgerà a Sanremo dal 9 all’11 febbraio 2023, in concomitanza con la settantreesima edizione del Festival della Canzone Italiana.
Il Festival della Canzone Cristiana ha ottenuto il Patrocinio della Regione Liguria, della Provincia di Imperia e della S. I. A. ESocietà Italiana Autori e Editori. 
Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Amadeus e la Christian Music del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal cantautore Fabrizio Venturi,  Direttore artistico dello stesso, il quale, nelle ultime ore, ha resi noti alla stampa i nomi dei 22 artisti in gara e anche il nome della conduttrice che, insieme a lui e alla iena DJ Mitch di Radio 105, salirà sul palco per presentare questa attesissima seconda edizione.
Sappiamo, quindi, che sarà l’attrice Daniella Fazzolari a presentare con  Venturi, quest’anno, il Festival, la quale ha partecipato a numerose fiction TV, tra  le quali “Centovetrine“, “Un Passo dal Cielo”, “Ris”, “Distretto di Polizia” e “Don Matteo“, e ha partecipato anche a  importanti film cinematografici, tra cui “Non ho sonno“, thriller diretto da Dario Argento, e “Soldato sotto la Luna“, diretto da Massimo Paolucci, in cui ha recitato in veste di protagonista al fianco di star americane, tra le quali Abel Ferrara,Thomas Araba e Daniel McVicaro.
“Non è stato per niente facile scegliere le canzoni e i concorrenti perché, quest’anno, mi sono giunte candidature nettamente superiori a quelle della passata edizione, sia per la qualità degli artisti, sia per i testi delle le canzoni e la qualità della musica. Ciò mi ha portato a fare una scelta” ha dichiarato Venturi, il quale ha sottolineato: “Sarà un grande festival, all’insegna della nuova evangelizzazione, condotta attraverso la forma espressiva più potente che Dio ci ha donato, ossia la musica, che non conosce né barriere, né limiti”.

Festival della Canzone Cristiana 2023, i nomi dei 22 cantanti in gara

Di seguito, i nomi dei 22 concorrenti che si contenderanno i pregiati trofei creati dal grande Maestro orafo Michele Affidato, lo stesso orafo che ha creato il trofeo che Amadeus consegnerà al vincitore della 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana.

  • Anima di S.Donato Milanese (MI) – Ti Verrò a Cercare
  • Giuseppe Maria Bita’ di Spoltore (PE) – Sono Solo un Uomo
  • Donato Boschi di Agnani (FR) – Ripeti con me
  • Piero Chiappano di Caggiano (MI) – Una carezza leggera
  • Irene Coco di Barberino Tavarnelle (FI) – Luce gentile
  • Piernicola Dallazeta di Orta Nova (FG) – Alla ricerca del mio Dio
  • Silvia Dottori di Rosora (AN) – Lontano da qui
  • Don Rossano Eutizi di Tuscania (VT) – Nel mio silenzio
  • Carla Gelmini di Bellaggio (CO) – Ave… Ave Maria
  • Gruppo Nova di Alvignano (CE) – Passio
  • Stefano Mascheroni di Bolzano – Padre Nostro del Natale
  • Tamara Medici di Verucchio (RN) – Gridalo
  • Naelia di Roma – Tu che sei la Luce
  • Nothingless di Siena – L’amore di Gesù
  • Federica Paradiso di Trani (BA) – Credere (Dammi Un’ala Di Riserva)
  • Frà Massimo Poppiti di Giffoni Vallepiana (SA) – Rinascere in un abbraccio
  • Angela Ruggiero di Monteforte Irpino (AV) – A Te che sei
  • Carlotta Santandrea di Bologna – Sei qui nell’anima
  • Giuseppe Santilli di Roma – Verbum Day
  • Lucio Grieco di Napoli – Tienimi con Te
  • Nico di Fiorano Modenese (MO) – Uno di Noi
  • Soul City di Varese – Cosa posso darti



SOLLEVAMENTO PESI: ROEL NARCISI CAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO. L’INCORONAZIONE A MILANO

Roel Narcisi

Il “nostro” Roel Narcisi scrive un’altra pagina di storia e sembra davvero non porsi limiti. Domenica ha illuminato la scena al Crowne Plaza di San Donato Milanese dove non ha mancato l’appuntamento con la vittoria ed ha fatto suo con pieno merito il titolo più ambito, ovvero quello di Campione Italiano Assoluto di Pesistica Olimpica 2022. Ha dimostrato la sua enorme crescita con una prestazione sontuosa di ben 321kg di totale olimpico sollevati (140 kg di strappo e 181 kg di slancio). Oramai non ci stupiamo più di cosa il 21enne giuliese cresciuto nel Athlas Teramo dei mitici Giulio e Anselmo Silvino, può fare; una maturazione che gli permette di affrontare ogni prova con la consapevolezza di chi sa di avere i numeri per lottare con i migliori. Ma a breve l’attende un’altra sfida altrettanto importante; la laurea presso la facoltà di economia di UniTE. Roel incarna pienamente lo spirito dello studente-atleta di alto livello.