Presentata all’Ente Porto di Giulianova la seconda edizione della “Festa del Mare”

Un porto vivo grazie a tante iniziative culturali, enogastronomiche, musicali e dell’arte in genere

Giulianova. E’ stata presentata questa mattina alla stampa, nella sede dell’Ente Porto di Giulianova, la rassegna di eventi“Terre & Mare” e la seconda edizione della “Festa del Mare”. Alla conferenza hanno partecipato il presidente dell’Ente Porto Marco Verticellil’assessore regionale al Turismo Giorgio D’Ignaziol’assessore alla Pesca, Economia del Mare ed Agricoltura Dino Pepela consigliera provinciale con incarico al coordinamento politiche turistiche in ambito provinciale, rapporti con le DMC ed Ente Porto Federica Vasanella e il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. La “Festa del Mare” sarà quest’anno ancor più ricca di una serie di eventi ed iniziative in programma sabato 30 giugno 2018 sul porto di Giulianova, grazie anche all’impegno della Regione Abruzzo, dato che l’iniziativa rientra in pieno nel calendario di eventi “Abruzzo Openday Summer 2018” dedicato alle bellezze d’Abruzzo, alle esperienze straordinarie che la nostra regione ha da offrire e allo sviluppo turistico su scala nazionale ed internazionale. La Festa, nella sua realizzazione, vede il coinvolgimento di diversi partner ed eccellenze della provincia di Teramo nell’ambito della cultura, enogastronomia, musica ed arte in genere come il Consorzio Colline Teramanel’Istituto Musicale Braga, il Comune di Castelli e l’Associazione Ceramisti di Castelli con l’allestimento di stand gastronomici e non solo. L’evento, come altri nel calendario di “Terre & Mare”, riconferma inoltre una già stretta e proficua collaborazione con il Circolo nautico “V. Migliori”l’AMNI, la DMC Hadriatica e la Lega Navale Italiana di Giulianova con il progetto “Vela senza barriere” per porre l’accento sull’importanza dell’accessibilità del porto a tutti. Iniziative che vedono anche la preziosa collaborazione del BIM Consorzio Dei Comuni Del Bacino Imbrifero Montano VomanoComune di Giulianova e dei comuni della Provincia di Teramo. La seconda edizione della “Festa del Mare” inizierà alle 9 con l’apertura dell’esposizione dei mezzi di soccorso della Guardia Costiera, degli stand informativi e della mostra fotografica sul mare di Bruno Amadio, il tutto accompagnato dalla musica jazz di Seravalli sax, dando il via all’estemporanea di pitturaAlle 10, nella sede della Lega navale Italiana si terrà il convegno intitolato “Porti Aperti” dedicato non solo alla pesca, all’economia del mare e alle peculiarità e riqualificazione del porto ma anche a tutte quelle problematiche e punti di forza in vari settori dei paesi dell’entroterra a livello turistico, dall’enogastronomia all’artigianato. Alle 16 e 30 via alla promozione dei sapori delle nostre terre con l’apertura stand gastronomici e alle 17 divertimento e gioco anche per i più piccolicon gli artisti dell’associazione “Teramo Children” e la mascotte la “Sirenetta” del Comune di Tortoreto. Alle 17 e 30 i cittadini ed i turisti potranno avvicinarsi al mondo della vela grazie ad un progetto dedicato anche ai diversamente abili come “Vela senza barriere” a cura della Lega Navale, Circolo “V.Migliori” ed ANMI. Grande spazio verrà riservato ai sapori dell’entroterra con la dimostrazione di preparazione della pasta alla chitarra nella suggestiva cornice dei Caliscendi, a cura della DMC Hadriatica e la preparazione di formaggi a cura della CCIAA di Teramo. Spazio all’arte alle 18 con la dimostrazione di foggiatura al tornio “Dipingi il tuo piatto” grazie agli artisti del Comune di Castelli e dell’associazione “Ceramisti di Castelli”. Alle 18 e 30, al circolo nautico“V.Migliori” aperitivo con degustazione di ottimi vini a cura del Consorzio “Colline Teramane” DOCG. La giornata di eventi si chiuderà alle 19 e 30 con il concerto jazz a cura dell’Orchestra del Conservatorio“Gaetano Braga” e alle ore 20Vongolata per tutti a cura O.P VO.CO.TER. La Festa del Mare sarà anche un’ottima occasione per scoprire le specialità a base di pesce azzurro dei ristoranti di Giulianova che hanno aderito all’iniziativa con menù convenzionati. <Vorrei ringraziare tutti i soggetti, le associazioni e gli operatori economici che stanno dando il loro contributo per la realizzazione delle iniziative – ha detto in conferenza Marco Verticelli presidente dell’Ente Porto di Giulianova – il programma di eventi sul porto è in fase di arricchimento, destinato a crescere di giorno in giorno>.  <La festa del Mare, così come è stata strutturata, rappresenta in pieno tutti quelli che sono i punti di forza della nostra Provincia – ha detto Federica Vasanella consigliera della Provincia di Teramo – proprio dal porto bisogna partire per parlare di programmazione turistica, che è la porta d’ingresso di un territorio tutto da scoprire, che dalla costa si estende all’entroterra, fatti di paesaggi bellissimi e di prodotti enogastronomici apprezzati non solo in Italia ma anche all’Estero. Quando gli enti, le associazioni ed i privati si uniscono nel medesimo scopo della promozione siamo di fronte ad modo vincente di fare turismo>. <Seguo incessantemente le attività del porto di Giulianova partendo dall’intervento sul braccio in corso e volontà della Regione Abruzzo, attraverso i fondi europei per la pesca, di dare il via ad attività di ammodernamento dell’intera struttura portuale – ha spiegato Dino Pepe assessore alla Pesca, Economia del Mare ed Agricoltura – dato che siamo convinti che il porto di Giulianova sia una infrastruttura fondamentale per l’economia del mare di questa regione. La Festa del Mare vuol evidenziare l’opportunità che il porto rappresenta per il nostro territorio, realizzando un incontro tra i prodotti e l’economia dell’entroterra e quelli del mare, un messaggio forte per gli operatori turistici, far scoprire le nostre vongole dell’Adriatico, il Montepulciano, il pecorino dell’entroterra attraverso il loro lavoro. Dobbiamo rappresentare l’Abruzzo e comunicarlo ai turisti anche tramite i prodotti del nostro settore primario. Raccontare al meglio il nostro territorio con la pesca, l’agricoltura e tutto il settore primario>.

<Il turismo diventa forte nel gioco di squadra e questa iniziativa è il frutto di questo insieme di forze – ha detto Giorgio D’Ignazio assessore regionale al Turismo – la Festa del Mare a Giulianova è l’evento che chiude “Abruzzo Openday Summer 2018” , per poi avere tutta una serie di eventi della rassegna “Terre & Mare” che termineranno a novembre. E’ importante sapere presentare le bellezze del territorio e saper coccolare il turista offrendogli tutte le possibilità che l’Abruzzo regala. Il nostro è un lavoro di squadra che riuscirà ad accrescere anche l’economia del nostro territorio>. <Ringrazio il presidente Verticelli ed il consiglio d’amministrazione dell’Ente Porto per il grande lavoro che stanno svolgendo – ha concluso il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro – anche per la volontà di far conoscere il porto non solo come infrastruttura per gli addetti ai lavori ma grazie a questi eventi come fulcro della valorizzazione dei prodotti enogastronomici, della cultura, delle proiezioni cinematografiche, rendendolo accessibile a tutti. Grazie a tutti gli enti che ruotano attorno al porto rendendolo fulcro della promozione turistica del territorio>.

Intanto domani, 28 giugno 2018 alle ore 21, parte anche la rassegna cinematografica sul porto di Giulianova con grandi film del cinema internazionale. I film verranno proiettati sul piazzale per quattro serate, a giugno, luglio ed agosto. Domani sera verrà proiettato il docu-film“Le Meraviglie del Mare” di Jean-Michel Cousteau. Un viaggio subacqueo per meravigliarsi delle infinite forme e colori del mare.

Per essere sempre aggiornati su tutte le iniziative dell’Ente Porto di Giulianova è possibile visitare il nuovo sito internet www.enteportogiulianova.it e la pagina Facebook Ente Porto Giulianova.




L’Aquila, all’I.I.S. “Amedeo d’Aosta” un Corso di formazione per Tecnici superiori per il turismo

Per 25 allievi residenti in Abruzzo (disoccupati e in cerca di lavoro), scadenza domande il 3 luglio

L’AQUILA – Finanziato con i fondi del Fondo Sociale Europeo alla Regione Abruzzo (PO FSE Abruzzo 2014 – 2020), Obiettivo “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione”, si terrà dal 20 luglio 2018 e fino ad ottobre 2019 a L’Aquila, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Amedeo d’Aosta”, un Corso d’istruzione e formazione per “Tecnico Superiore per il Turismo integrato e sostenibile”, completamente gratuito, destinato a 25 allievi (in cerca di occupazione, disoccupati o inoccupati) residenti in Abruzzo. Soggetti attuatori del Progetto sono: Istituto Istruzione Superiore “Amedeo d’Aosta” L’Aquila; Università degli Studi dell’Aquila – Dipartimento di Scienze Umane; Associazione CNOS – FAP L’Aquila; DMC Abruzzo Qualità – Rocca di Mezzo (L’Aquila); Società One Group – L’Aquila.

I requisiti di ammissione al percorso formativo sono: Possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado, preferibilmente dell’ordine tecnico e professionale; Qualifica professionale nel settore del Turismo (3°anno). Il Corso di 900 ore (600 in aula, 300 in stage presso aziende del settore turistico), più 95 ore di misure di supporto, inizierà il 20 luglio. L’ammissione avverrà mediante selezione per titoli, con prove scritte e colloqui motivazionali, il giorno 16 luglio alle ore 9, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Amedeo d’Aosta” dell’Aquila. Il Bando completo può essere scaricato dal seguente link:

http://www.iisdaostalaquila.it/index.php/284-corso-ifts-tecnico-del-turismo-integrato-e-sostenibile

La scadenza per la presentazione delle domande di candidatura, sul modello previsto dal bando, è fissata alle ore 14 del 3 luglio 2018. Possono essere consegnate a mano al seguente indirizzo: Istituto di Istruzione Superiore “Amedeo d’Aosta” – Via Acquasanta, 5 – 67100 L’Aquila o inviate via e-mail sia all’indirizzoaqis016004@pecistruzione.it che contestualmente all’indirizzo ifts.turismoaq@gmail.com. Possono essere recapitate anche con raccomandata postale A/R o con Posta certificata e dovranno pervenire entro le ore 14 del 3 luglio. Tutte le informazioni possono essere richieste telefonicamente al numero 0862 27641 o all’indirizzo e-mail di seguito specificato: ifts.turismoaq@gmail.com. Il referente per le attività è la prof.ssa Sara Rotellini.

Finalità del Progetto è la formazione di “Tecnici Superiori del Turismo Integrato e Sostenibile”, figura che possiede competenze tecniche e professionali per la progettazione, gestione e la promozione di attività e servizi, tradizionali e innovativi, utili al miglioramento della fruizione di beni ambientali e culturali del territorio. Gli ambiti professionali di riferimento sono quelli del turismo inteso come fenomeno economico e imprenditoriale capace di generare fattori produttivi finalizzati alla crescita economica e sociale delle comunità: tecnici delle attività turistiche e ricettive; tecnici dell’organizzazione di congressi, convegni, fiere ed eventi culturali, sportivi, enogastronomici; accompagnatori specializzati nel turismo scolastico, religioso, per disabili; organizzatori professionisti di servizi ricreativi e culturali. Il Tecnico Superiore del Turismo Integrato e sostenibile opera sia alle dipendenze di soggetti pubblici o privati, sia come libero professionista; si rapporta con operatori dei servizi ricettivi e dell’accoglienza, soggetti istituzionali, associazioni, ambientalisti, archeologi, responsabili di DMC territoriali ed esercita competenze nella progettazione, organizzazione e promozione di servizi turistici.




Macerata, la stagione di Appassionata: presentati i concerti 2018/19

 Musicisti di straordinaria grandezza, novità per gli abbonamenti e ampliamento dello staff  i punti cardine della stagione

MACERATA – La stagione 2018-2019 dei Concerti di Appassionata, è stata presentata il 29 giugno a Macerata, nel foyer del Teatro Lauro Rossi, baricentro dell’attività. “La stagione musicale del Teatro Lauro Rossi grazie alla attenta direzione artistica di Appassionata porta in città  artisti di altissimo livello internazionale e fa di Macerata una tappa prestigiosa dei grandi tour mondiali.” ha esordito l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde. “L’altro punto di forza è il coinvolgimento dei giovani sia delle scuole che universitari, ai quali si offre occasioni speciali di crescita e di conoscenza. Una bella realtà della città di cui andare fieri”.

“Grazie all’impegno profuso dal direttivo dell’associazione e al sostegno dei soci, dei partner istituzionali, in primis il Comune di Macerata, e degli sponsor privati”, ha affermato la presidente Daniela Gasparrini, “Appassionata è in grado di presentare il cartellone artistico per la prima volta nella sua storia con ampio anticipo. Un’operazione che ci mette in linea con altre importanti realtà nazionali e che ci consente di lanciare la seconda grande novità di questa stagione: la possibilità per gli spettatori di abbonarsi secondo modalità semplici e convenienti. Terza, non meno significativa, novità è la collaborazione con Ottavia Maria Maceratini in veste di coordinatrice dei progetti speciali”.

La stagione 2018-2019 di Appassionata si inaugura il 16 ottobre prossimo con la celebrazione del genio Gioachino Rossini. “Il cartellone si contraddistingue per tre appuntamenti volutamente celebrativi”, ha spiegato David Taglioni, direttore artistico dei Concerti di Appassionata, “in onore del compositore pesarese nel 150° dalla morte, di Leonard Bernstein per i cento anni dalla nascita e di Histoire du soldat di Igor Stravinskij a cento anni dalla prima rappresentazione. Più in generale, da ottobre a marzo si susseguiranno tredici concerti di interpreti leggendari come la pianista Elisabeth Leonskaja, esuberanti come Marialy Pacheco, raffinati come Renaud Capuçon e Guillaume Bellom, e artisti emergenti ma di spessore come Erica Piccotti e Filippo Gamba in duo e solisti come Leonardo Colafelice“.

Il concerto di apertura è affidato a Veronika Eberle (violino) ed Edicson Ruiz (contrabbasso) che si esibiscono insieme all’Orchestra da camera di Mantova. Il cartellone prevede poi Katia e Marielle Labèque (22 ottobre), il Trio Metamorfosi (10 novembre), Moni Ovadia e il Mach Ensemble (22 novembre), il Danish String Quartet (2 dicembre), Marialy Pacheco (17 dicembre), Erica Piccotti e Filippo Gamba (14 gennaio), Leonardo Colafelice (24 gennaio), Ziyu He e Marie Sophie Hauzel (6 febbraio), il Quartetto Adorno (25 febbraio), per il teatro musicale la rilettura di Lucia Ronchetti delle Avventure di Pinocchio (12 marzo), Renaud Capuçon e Guillaume Bellom (18 marzo), Elisabeth Leonskaja (29 marzo).

Le principali realtà del territorio collaborano per promuovere la cultura musicale, come ha sottolineato il direttore generale dei Concerti di Appassionata Andrea Trettaccone: “La prossima stagione è improntata sul consolidamento dei rapporti con la Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, l’APM, l’ANMIG, l’Università di Macerata, l’Istituto Confucio e l’Accademia di Belle Arti di Macerata, ma anche su nuove collaborazioni come con il Politeama di Tolentino e l’associazione Musica con le Ali, e il ritorno della Fondazione CARIMA. Inoltre, nel 2018 abbiamo aderito al Consorzio Marche Spettacolo che, insieme a Marcheconcerti, proietta Appassionata ai vertici regionali dello spettacolo dal vivo”.

L’ingresso di Ottavia Maria Maceratini nello staff di Appassionata come coordinatrice dei progetti speciali è motivo di soddisfazione per l’associazione che coinvolge nella propria attività un’artista di chiara fama e di straordinaria capacità divulgativa. “Sono molto grata all’Associazione Appassionata per avermi coinvolto”, dichiara Maceratini, “questo incarico arriva in un momento in cui sento la gioia e il dovere di promuovere l’arte come mezzo di risveglio delle nostre energie vitali affievolite dalla criticità del momento storico che stiamo vivendo. Nell’epoca della connessione, l’Arte educa a connettersi con sé stessi, con gli altri, con la vita, con il mistero”.La stagione 2018-2019 dei Concerti di Appassionata è organizzata dall’associazione musicale Appassionata con il contributo del Comune di Macerata, MiBACT, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, APM, Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, Università degli studi di Macerata, Istituto Confucio, ANMIG. In collaborazione con Marcheconcerti, Consorzio Marche Spettacolo e Accademia di Belle Arti di Macerata.

ABBONAMENTI E BIGLIETTI

A partire dal 16 luglio, per due mesi (fino al 15 settembre), sono in vendita due tipologie di abbonamenti: i 13 concerti dell’intera stagione (220 euro, 150 euro per i soci) e i primi 6 concerti (100 euro, 75 euro per i soci). Dal 16 settembre e fino al giorno del concerto inaugurale, il 16 ottobre, sarà attiva la prevendita dei biglietti presso la biglietteria dei teatri in piazza Mazzini a Macerata e online su vivaticket. Rimangono immutate le tariffe relative al biglietto singolo e le agevolazioni per soci, studenti e accompagnatori (20, 15, 5 euro).  Per informazioni www.comune.macerata.itwww.appassionataonline.it.




Bruxelles, Martino Faggiani: “la musica ha il potere di dire quello che è indicibile alla parola” L’intervista al direttore del Coro alla Monnaie

 

 

BRUXELLES – Grande appuntamento domani sera con Sinfonia n° 9, op. 125 al Bozar di Bruxelles con l’Orchestre symphonique et chœurs de la Monnaie – Belgian National Orchestra, Chœur Symphonique Octopus, la direzione di Alain Altinoglu, il soprano Annette Dasch, il mezzosoprano Nora Gubisch, il tenore Thomas Blondelle e il baritono Dietrich Henschel. Dirige il Coro il Maestro Martino Faggiani, che abbiamo intervistato.

“La Nona sinfonia di Beethoven – ci dice – conclude una stagione molto intensa, molto interessante e prelude a un’altra ancora più intensa e più interessante”.

Il ruolo di direttore di coro è un po’ nascosto rispetto ad altri ruoli: può dirci la soddisfazione e le difficoltà che vengono da questo ruolo?

Effettivamente è così. È un ruolo piuttosto delicato perché lo strumento è un po’ la sintesi di quello che secondo me è la sopravvivenza dello spettacolo lirico, anche sinfonico. Non c’è una grande differenza a mio avviso. È la possibilità di dare a chi ascolta un’esperienza intensa, una amplificazione dei sentimenti. Questo è la musica in generale: la musica ha il potere di dire quello che è indicibile alla parola. La Nona di Beethoven: se uno legge l’Ode alla gioia di Schiller, anche in una buona traduzione, deve filtrare tutto attraverso considerazioni storiche, filosofiche. Che cosa è questa “Gioia” in definitiva? È un po’ difficile coglierlo! Beethoven, da quel genio che è, riesce a miniare, a trovare quella minima correzione di una linea o di un colore che da al quadro un rilievo assolutamente inaspettato. Riesce a portarci in questa atmosfera di gioia, di serenità, di letizia alla fine in certi punti quasi orgiastica o in certi momenti mistica, aulica, attraverso per l’appunto la musica. Ecco perché io sono sempre molto sospettoso quando alle grandi opere del passato, a Verdi, a Wagner, a Puccini a Mozart, che sono un po’ i quattro pilastri fondamentali del repertorio vivo, senza dimenticare ovviamente Rossini, Gounod e altri, quando si vogliono attribuire significati extramusicali, quando si vogliono infilare dei berretti che vadano al di là. Io credo che la musica ha proprio questa capacità di attualizzare, nel senso filosofico del termine, di realizzare immediatamente questo connubio fra ragione e sentimento che porta chi ascolta in una dimensione più profonda, più vera, più autentica: una sorta di trance, rendendoci di fatto migliori, perchè ne sappiamo di più! Tutto questo è molto difficile da realizzare. Questo è il vero problema, perchè noi musicisti siamo costantemente sottoposti a questo tiro alla fune fra ragione e sentimento

Per un direttore di coro quando arriva il momento in cui pensa che il suo lavoro è ben compiuto?

Devo rendere giustizia a queste persone che lavorano con me ormai da dieci anni : questo è un coro che questo connubio fra ragione e sentimento lo sa cogliere e lo persegue. Io posso dire per esempio che nelle dieci recite che abbiamo avuto di un’opera difficile, lunga, complessa come puo’ essere il Lohengrin, dove il coro è molto protagonista, o nel dittico verista Cavalleria e Pagliacci, il coro si è sempre speso e si è sempre impegnato fino in fondo. Il problema nostro è che noi dobbiamo raggiungere questa sorta di trance, e il coro è lo strumento principe. Tutto questo passa attraverso la ragione, che è molto tecnica, molto fredda, molto specialistica. Qui c’è l’altro grande problema dello « strumento » coro : il fatto che cantare è una cosa istintiva. Tutti più o meno cantiamo ma cantare a livello professionale è una cosa molto diversa, ed è molto difficile : se io suono il violino, devo stare attento a dove sposto l’archetto, a come muovo le dita : posizioni determinate che devi conoscere molto bene e che richiedono anni di studio ; il canto è ancora più insidioso perchè sembra facile ma quando poi vuoi passare a un gradino più alto, vuoi realizzare un certo tipo di cose, cominciano i guai ! Il cantare in un coro a livello professionale è ancora più difficile perchè la tua voce deve essere messa al servizio di un suono comune e quindi devi avere una grande capacità di ascolto, cosa che non è scontata. Qui con difficoltà, con deviazioni, con momenti difficili questa serietà di impegno c’è sempre stata e mi preme sottolinearlo, spesso dalle persone di cui meno ce lo si aspetterebbe, come le più anziane, magari un po’ stanche perchè prossime alla pensione ! Non posso che dire grazie a questo complesso e alla sua flessibilità, alla sua disponibilità ad affrontare repertori che possono andare dal barocco alla musica contemporanea, di cui abbiamo fatto tante prime mondiali e dove altri complessi sono un po’ più scettici. Noi ovviamente abbiamo una formazione lirica, veniamo dal grosso repertorio ottocentesco, per cui spesso è difficile portare i cori dentro queste realtà cosi’ diverse. Naturalmente noi siamo degli specialisti, percio’ dobbiamo essere a giorno di certe scoperte e di certi aggiornamenti : loro sono capaci di farlo, sono disponibili a questo, sono capaci di « camaleontizzare » la loro voce in funzione di un risultato del quale non posso che essere fiero.

Il direttore di coro prende meno applausi di direttori, registi e cantanti. Pesa psicologicamente?

Non lo vivo con particolare frustrazione. C’è anche da dire che il ruolo del coro puo’ essere molto presente – come nel dittico verista o nel Lohengrin – o puo’ essere più defilato in altre situazioni, e questo è anche onesto riconoscerlo : non possiamo pretendere che il coro sia il protagonista del Palleas e Melisande ! Io so che il coro puo’ creare – l’orchestra non lo puo’ fare – quel particolare clima, quella particolare simbiosi con il pubblico, quel particolare incontro di ragione e sentimento di cui parlavamo e che è molto difficile da realizzare ; la Monnaie qualche volta c’è riuscita. Io non me ne sono mai fatto un problema : mi piacciano gli applausi, pensano piacciano a tutti ! Piacciono anche al coro, quando dopo un Va’ pensiero, dopo un Patria oppressa o la Preghiera di Cavalleria rusticana si ferma lo spettacolo perché il pubblico applaude… sono momenti importanti : l’anno scorso eravamo sparsi tra il pubblico a cantare Patria oppressa e c’è stato un momento dove c’era la gente che piangeva ! Il coro è in grado di creare delle magie : sempre nel Macbeth, il coro delle Ondine e dei Silfidi era nascosto dietro una tenda e si sentivano queste voci che fluttuavano nell’aria ; era veramente una cosa magica. Questo è un coro che non si limita a eseguire ma che partecipa ; ecco perché sono così disponibili con i registi anche quando chiedono delle cose francamente un po’ strane o con i direttori quando propongono letture un po’ diverse.

Non sono sclerotizzati, non sono alla difesa a oltranza di una presunta o pretesa tradizione: sono duttili, sono aperti e soprattutto hanno questa intelligenza di capire quando il fatto tecnico debba essere esaltato al massimo proprio per produrre l’arte, come il fatto artistico sia il risultato di un lungo lavoro tecnico, freddo, a tavolino.

Era il giugno 2008 quando entrai qui dentro per la prima volta, a fare il Requiem di Verdi ; sono state qualcosa come mille serate che abbiamo fatto insieme! Un matrimonio! Quasi mai questo coro non ha dimostrato la sua affezione, il suo amore per la musica e per il proprio lavoro: « è l’amor che move il sole e l’altre stelle » L’opera è amore, cioè la capacità di dire quello che è indicibile alla parola : questo lo diceva un grande siciliano, Nino Pirrotta, quando lui che si occupava di musica rinascimentale e barocca spiegava le scelte artistiche dei musicisti ; perché Monteverdi si rivolge a dei poeti modesti ? Perché è la musica che deve dire quello che c’è dietro la parola, deve dire quello che è indicibile alla parola ; e quale strumento più privilegiato del coro ? Quello che mi auguro, se mi sopporteranno ancora e continuero’ a lavorare qui, è di poter potenziare l’attività concertistica, anche a livello del repertorio romantico, tardo romantico, novecentesco; c’è molto repertorio che andrebbe valorizzato: autori come Kodai, Janáček o anche Liszt, come Schubert che potrebbero essere riproposti con maggiore frequenza. La cosa che non sono riuscito ancora a fare qui è la Messa Solenne di Rossini, che ho fatto tante volte e che ho avuto l’onore di fare con un grandissimo musicista che è Michele Campanella. Apprezzo molto il lavoro che Peter de Caluwe sta facendo sui cartelloni, che sono costruiti in modo interessante, efficace, innovativo; e mi preme dire che, a differenza di altri suoi colleghi, è persona molto disponibile, semplice, con cui si puo’ parlare in maniera aperta ; in genere le persone di potere sono chiuse nella loro torre d’avorio e poco disponibili a trattare con capo di dipartimento seppur delicato come quello del coro, a parlare di progetti, a investire su questo strumento, e quindi devo dire un grande grazie alla sua -a parer mio- ottima conduzione.

Ci sono varie scuole nel modo di essere direttore di coro?

Direi di si. Sono due le grandi scuole: una mediterranea, che fa capo a quelli che sono stati i miei due grandi maestri Romano Gandolfi e Norbert Balatsch, che privilegia un fatto vocale latino, mediterraneo, con un suono tendenzialmente ‘coperto’, scuro e soprattutto che cerca molto il colore, e attraverso il colore di comunicare delle emozioni. E l’altra scuola, non meno importante e non meno gloriosa, che si rifà più che altro al nord Europa, particolarmente alla Germania, all’Inghilterra, ai paesi scandinavi e un po’ anche alla Francia, in parte. Si rifà alla grandissima tradizione, che purtroppo da noi si è persa, del canto corale nelle chiese.

Avendo loro queste chiese molto ampie, l’eco, il vibrato glielo fa la chiesa : ecco perchè hanno questa vocalità tendenzialmente più chiara, più leggera e forse hanno una maggiore cura di certi aspetti ove noi tendiamo a esaltarne altri. Io posso dire di far parte della prima, anche se guardo con molto rispetto a chi lavora in questo altro modo. Pero’ alla fine nel nostro mestiere siamo veramente tutti un po’ dei cani sciolti ; direttore di coro si diventa dopo i cinquanta anni : prima sei, tutto sommato, un apprendista !

Com’è lei nel lavoro? Perfezionista?

Martino Faggiani non è una persona simpatica ! Non è famoso per essere persona simpatica ! Il coro qui ha una grande pazienza. È talmente difficile realizzare questo matrimonio fra ragione e sentimento ! È una cosa faticosa, difficile, frustrante, che ti mette costantemente di fronte ai tuoi limiti.

 

Giovanni Zambito




L’Aquila. I NUOVI CARDINALI E L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO                                                        di Giuseppe Lalli

L’AQUILA – Giovedì 28 giugno a salutare Giuseppe Petrocchi, arvivescovo dell’Aquila nominato cardinale da Papa Francesco, c’erano diverse centinaia di aquilani. La maggior parte di essi erano partiti la mattina a bordo di sei pullman. Si respirava, alla partenza e a bordo degli autobus, un clima di festa. Non era solo l’omaggio dei fedeli al pastore della Chiesa aquilana, c’era qualcos’altro. Si palpava un’atmosfera di serenità, quasi di gioia discreta, che faceva tollerare anche qualche inevitabile disagio. Dopo una lunga attesa e una lunga fila, il popolo dei cappellini verdi (era questo il distintivo dei fedeli aquilani) si è seduto nella navata centrale della grande basilica di San Pietro. Di lì a poco ha avuto inizio la cerimonia del Concistoro.

In quel tempio unico al mondo, dove la storia millenaria e l’arte sublime si inseguono, e dove tutto concorre al bello e al buono, tra le porpore dei cardinali vecchi e nuovi che poco prima avevano fatto il loro ingresso incedendo nella navata centrale come un piccolo fiume rosso lento, solenne e rassicurante, è risuonata la voce di Papa Francesco, voce un po’ stanca ma ferma, e con il solito timbro di originale freschezza. Tre frasi, chiare e penetranti, mi sono parse altrettante staffilate tirate contro la mentalità dominante. Ha ammonito, con parole rivolte a tutti, contro “la ricerca dei primi posti, le gelosie, invidie, intrighi, aggiustamenti e accordi, secondo una logica che logora e corrode da dentro i rapporti umani, provocando discussioni sterili”, e che sono da respingere anche solo in una prospettiva di igiene mentale.

Ha poi proseguito dicendo che l’unica autorità credibile è quella di chi si mette al servizio degli altri e soprattutto dei più feriti dalla vita. Ha detto infine, con parole semplici e folgoranti: “Nessuno di noi deve guardare gli altri dall’alto in basso. Possiamo guardare così una persona solo quando la aiutiamo ad alzarsi”. Questa frase, pronunciata nel cuore della cristianità, esprime amore e umiltà, due cose che vanno sempre insieme. Sono parole che valgono da sole un intero trattato di teologia morale e che ci invitano ad un profondo esame di coscienza. E’ una di quelle lezioni che, in questa nostra società dai rapporti umani sempre più rarefatti e spesso improntati al più raggelante snobismo del “Lei non sa chi sono io…”, non si ascoltano da nessuna cattedra.

Ha concluso la sua appassionata esortazione rivendicando come modello alto Giovanni XXIII, quel “papa buono” che ringraziava Dio per avergli concesso la povertà, di spirito e reale, che lo aveva aiutato – incomprensibile paradosso per la mentalità corrente – a non chiedere mai nulla (né posti, né denari, né favori) per sé, né per i suoi amici o parenti. Agisce, nel pensiero di questo papa, quel talento spirituale che sa andare diritto al cuore delle cose, come capita di leggere spesso ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, quel gran libro che non a caso Bergoglio ha confidato di tenere sempre a fianco a sé sul comodino del letto.

Viene da pensare ad un altro prete che si rifaceva alla ruvida chiarezza evangelica, Don Tonino Bello, di cui è in corso la causa di beatificazione, che amava ripetere che Gesù ha usato un solo paramento: il grembiule con il quale il Giovedì Santo ha asciugato i piedi degli apostoli. Il Cristianesimo, in fondo, è semplice. Siamo noi cristiani che spesso lo abbiamo complicato. Francesco ci ricorda che prima dobbiamo chinarci sul prossimo che soffre, poi possiamo parlargli di Dio. L’amore brucia tutte le tappe.




Il welfare dei giovani per L’Aquila che Rinasce

Oggi a L’Aquila si è tenuto un seminario dal titolo “il Welfare dei Giovani” organizzato da “L’Aquila che Rinasce” e dall’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo.
L’appuntamento si è sviluppato sullo sfondo di un dibattito che ne sta investendo i diversi aspetti, dalle critiche (per lo più pretestuose) all’Erasmus alle ipotesi di introduzione di un Servizio civile universale.
Dalla mobilità universitaria alla definizione della cornice di una vera e propria cittadinanza europea, tanti sono stati i temi affrontati nel corso del dibattito.
Alessandro Sansoni (Componente Esecutivo Odg) ha voluto ricordare come il Servizio civile italiano sia considerato – in Europa – una vera e propria best practice per l’integrazione dei giovani alla vita sociale del proprio Paese e alla cittadinanza attiva.
Enrico Maria Borrelli (Presidente Amesci) – dopo avere descritto nel dettaglio i diversi programmi di welfare disegnati per i giovani – ha voluto sottolineare come il III settore – nonostante la prolungata crisi economica – sia in costante crescita, rappresentando oggi il contesto lavorativo più ambito proprio dai giovani.
Hanno inoltre partecipato: Francesco Bignotti (Comune dell’Aquila), Giulia Tomassi (Urban Center), Concetta Trecco (direttore CVS-L’Aquila), Giancarlo Moretti(MCL) e il giornalista Salvatore Santangelo.



Disinteresse dei parlamentari abruzzesi al confronto sull’acqua del Gran Sasso

Nessuno dei 21 eletti in Parlamento si presenta all’incontro

con l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso

 

Lunedì una delegazione dell’Osservatorio a L’Aquila alla riunione

della “Commissione per la gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso”

 

Ieri sera nessuno dei 21 parlamentari eletti in Abruzzo ha accettato di partecipare all’incontro sul problema della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, organizzato dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Teramo.

È sconcertante che nessuno dei parlamentari abbia ritenuto utile confrontarsi su un tema che riguarda la vita di 700.000 abruzzesi. Tutti i deputati e i senatori eletti in Abruzzo hanno almeno una parte del territorio della loro circoscrizione che utilizza l’acqua dal Gran Sasso: dovrebbe essere un loro interesse primario occuparsi di un bene così importante per l’ambiente, la salute dei cittadini e lo sviluppo di un’intera regione.

Ieri sera solo l’On. Valentina Corneli del Movimento 5 Stelle aveva annunciato la sua presenza, comunicando però a pochi minuti dall’inizio dell’incontro l’impossibilità a raggiungere Teramo a causa del blocco delle strade per il maltempo. Da parte degli altri parlamentari risposte di circostanza e in diversi casi neppure quelle.

La politica nazionale è stata una delle grandi assenti del dibattito dopo l’incidente dell’8/9 maggio 2017: i parlamentari eletti nella passata legislatura non hanno assunto nessun reale ruolo e sono mancate anche le più semplici iniziative. Se le assenze di ieri sera sono un segnale di quanto avverrà anche in questa legislatura, la situazione è veramente preoccupante.

I rappresentanti delle associazioni che formano l’Osservatorio e alcuni cittadini intervenuti hanno comunque tenuto una riunione nel corso della quale si è fatto il punto sulla situazione e si sono programmate prossime azioni.

 

Prima fra tutte la partecipazione di una delegazione alla riunione della “Commissione tecnica per la gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso” che si terrà lunedì 25 giugno a L’Aquila. In questa riunione, dopo più un anno dall’ultimo incidente dell’8/9 maggio, dovrebbero essere presentati i progetti di messa in sicurezza richiesti all’Istituto di Fisica Nucleare e alla Strada dei Parchi. Fino ad ora la Regione si è sempre rifiutata di far partecipare come uditori i rappresentanti dell’Osservatorio alle riunioni della Commissione, nonostante la partecipazione dovrebbe essere garantita a dei portatori di interesse riconosciuti dalla Costituzione.

Lunedì l’Osservatorio sarà fisicamente presente in Regione a L’Aquila con una propria delegazione e chiederà ancora una volta di poter partecipare non essendovi alcuna plausibile ragione a questo divieto di partecipazione.

 

Sarà inoltre di certo riproposto dall’Osservatorio il confronto con i parlamentari perché fermamente convinti della necessità di portare a livello nazionale la problematica della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e perché non si ritiene che i massimi rappresentanti della collettività possano sottrarsi al confronto con i cittadini su un tema così importante.

 

 

L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso è costituito dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI.




FOSSACESIA, IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA UN MUTUO PER RIASFALTARE E SISTEMARE LE STRADE

Il Consiglio comunale di Fossacesia, nella sua ultima seduta del 20 giugno scorso, ha deliberato all’unanimità l’assunzione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, per 200,000 €. per finanziare una serie di interventi per la manutenzione del manto stradale sulle principali vie. Si tratta dei percorsi che presentano maggiori problematiche dovute al consumo della pavimentazione. Il progetto sarà redatto nei prossimi giorni e prevederà, sostanzialmente, il rifacimento del tappettino di usura delle strade comunali maggiormente trafficate. I lavori dovrebbero avere inizio entro il prossimo mese di settembre. “Per noi era importante creare le condizioni per consentire un transito normale sulle principali strade di Fossacesia – sottolinea il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio -. E’ un impegno che conferma come l’Amministrazione Comunale abbia in seria considerazione la viabilità, fondamentale per l’economia di Fossacesia e la sicurezza dei cittadini”



Val Vibrata. GABRIELE RAPALI NUOVO PRESIDENTE DELLA POLISERVICE

 

NOMINATO IL NUOVO CDA, ANTELLI E BARBARESE RICONFERMATI

 

“Eredito una gestione sana, nuovo slancio all’azienda per potenziare servizi”

 

L’avvocato Gabriele Rapali è il nuovo presidente della Polisrvice Spa. Succede a Giovanni Antelli che ha guidato per diversi anni l’azienda con ottimi risultati. L’assemblea dei soci ha rinnovato anche le cariche del consiglio di amministrazione: Giovanni Antelli, Giovanna Barbarese, Jessica Marchetti e Roberto Falà. Direttore generale viene riconfermato Gabriele Ceci. “Eredito una gestione sana della Poliservice – dichiara Rapali- ed il mio obiettivo non è fermarmi alla semplice costatazione dei saldi attivi e della gestione positiva. Mio impegno come quello dell’intero cda è di dare nuovo slancio e spinta propulsiva all’azienda che è e deve rimanere fiore all’occhiello e vanto per la Val Vibrata. Coglieremo tutte le opportunità per forme occupazionali nuove ed aggiuntive. Il mio obiettivo non è fermarci ai rifiuti o efficientare il settore ma di incrementare le attività della Poliservice per farla diventare davvero un società multiservizi per una maggiore efficienza dei servizi pubblici resi alla collettività”. Rapali si è dimesso da presidente di Cosev Servizi Spa per la quale resta in carica in regime di prorogatio. “Riprenderemo appena possibile il progetto di fusione di Cosev in Poliservice, nell’ottica dei nuovi appuntamenti legislativi con l’obiettivo di essere pronti anche alla partecipazione della gara d’ambito per la gestione della rete metanifera. Lo strumento di fusione delle società va rivisto, rielaborato e rideterminato per valutare condizioni, partnerariato e opportunità”.




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Lupo

Calendario estivo eventi falcong
ROCCA CALASCIO:
Festival delle Aquile (volo libero di aquile e falconi)
Domenica 1 luglio ore 10.30
domenica 5 agosto ore 17:00
domenica 2 settembre ore 11.00
partenza dal bar rifugio della Rocca
info e prenotazioni 3485345364
FORTEZZA DI CIVITELLA DEL TRONTO
passeggiata wild con i lupi cecoslovacchi e volo rapaci (falchi, gufi e poiane)
8 luglio 10.30
29 luglio 10.30
5 agosto 10.30
13 agosto (concerto notturno con pianoforte,arpa,violino e violoncello)
16 agosto 10.30
19 agosto 10.30
26 agosto 10.30
16 settembre 10.30
info e prenotazioni 3208424540
attenzione! non è consentito la partecipazione ad altri animali per ovvi motivi. Aperto a tutte le età!!
Le passeggiate wild ed il festival delle aquile nascono come metodo per far conoscere ai turisti abruzzesi, storia, cultura e tradizioni locale, nonché le principali specie di rapaci esistenti sul nostro territorio. Tramite gli animali dell’equipe Falcong i visitatori potranno apprezzare i luoghi visitati, emozionandosi al volo libero di falchi ed aquile