Giulianova. Oggi lo stadio Rubens Fadini apre alle Bande Il sindaco incontra i gruppi in sala Buozzi

 

 

Giulianova – sabato 2 giugno- Molto ricco il cartellone della quarta giornata del Festival che inizia sabato mattina alle 10.00 a Giulianova Paese con l’esibizione in parata della Banda Municipal de Zarcero di COSTA RICA che sfilerà da via Gramsci, in corso Garibaldi, sul  Belvedere, in piazza Libertà, su  piazza Oberdan per poi tornare in piazza Libertà fino a tornare in via Gramsci.

Alle 10.30 le delegazioni delle 17 bande saranno ricevute dal sindaco nella sala Buozzi per lo scambio dei doni. L’organizzazione donerà ai gruppi partecipanti una targa raffigurante l’opera del pittore Graziano Livorni di Pescara, un olio su tavola che raffigura il Duomo di S. Flaviano circondato dall’allegria delle Bande e delle Majorettes.

Alle 14.45 tutte le Bande si ritroveranno nello stadio Rubens Fadini dove si esibiranno in formazione da parata davanti alla Giuria.

Ore 21.00, Piazza Buozzi quarta serata del concorso. Sono in gara  The First Majorettes of Rijeka della Croazia,  Orkiestra Dęta OSP w Tokarni della Polonia, la Banda Municipal de Zarcero del Costa Rica.

 

Ospite d’onore  della serata la Banda Reale della Marina Belga che si esibirà in formazione concertistica in apertura, prima dell’inizio del concorso.

Alle ore  22.20: Esibizione della scuola formazione danzatori “Isadora Duncan” diretta da Dorina Di Marco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalle ore 09.00 alle ore 19.30: IX^ Edizione “AcquaLuceFuoco i Colori della Tradizione ‘18”- Artisti dipingono sportelli, utenze, Acqua, Luce, Metano nei vicoli e nelle piazze di Giulianova Antica.

 

 

La manifestazione si avvale del Premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica e del premio di rappresentanza del presidente del Consiglio dei Ministri.

 

Con il Patrocinio di: Presidenza Consiglio dei Ministri; Ministero dei Beni delle attività culturali e del turismo; Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Regione Abruzzo; Rai Abruzzo; Città di Giulianova; DMC Hadriatica; Fondazione Tercas; Università degli studi di Teramo

 

 

Ingresso gratuito agli spettacoli

 

Sito:  www.bandeinternazionali.it  – 

Pagina Facebook: Bande Internazionali

 

 




Teramo, 1 giugno 2018: Premiazioni del concorso fotografico “Il potere della fame”

Un nuovo progetto di alternanza scuola-lavoro ha visto protagonisti quest’anno i ragazzi del Liceo Scientifico Delfico ed il Liceo Coreutico di Teramo (Convitto Nazionale Melchiorre Delfico – Teramo).

L’unione tra le scuole e la realtà di Faraone Industrie ha dato vita ad un connubio tra l’arte della #fotografia e la grazia della danza.

Inquadrature, messa a fuoco e tecniche fotografiche sono state insegnate ai ragazzi dal fotografo teramano Marco Divitini, nel corso fatto alla classe coinvolta, che ha guidato anche durante lo shooting fotografico in azienda.

Le foto realizzate verranno esposte nell’Aula Magna del Liceo Delfico di Teramo il 1 GIUGNO DALLE ORE 9.30 e verranno premiati i vincitori del concorso.

Leggi il programma completo dell’evento: http://bit.ly/premiazioni-concorso-fotografico

Per maggiori informazioni: l.volpe@faraone.com




2 giugno 2018 – Festa della Repubblica a Teramo

2 giugno 2018 – Festa della Repubblica a Teramo, 72° Anniversario della nascita della Repubblica Italiana: la cerimonia
pubblica ufficiale alle 10.00 in viale Mazzini, presso il Monumento ai Caduti.
Il prossimo 2 giugno, la cerimonia pubblica ufficiale del 72° Anniversario della nascita
della Repubblica italiana si svolgerà, come di consueto, presso il Monumento ai Caduti di
Viale Mazzini in Teramo, alla presenza delle massime Autorità della provincia.
Come da programma, i momenti celebrativi avranno inizio alle ore 10.00 e prevedono, tra
l’altro:
– la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti;
– i saluti del Commissario straordinario del Comune Capoluogo e del Presidente della
Provincia;
– la lettura da parte del Prefetto di Teramo del Messaggio del Capo dello Stato;
– la consegna di una Medaglia d’Onore “in memoria”;
– la consegna dei diplomi di conferimento delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito della
Repubblica Italiana”.
Il Prefetto Graziella Patrizi consegnerà la Medaglia d’Onore, destinata ai cittadini italiani
deportati ed internati nei lager nazisti, “in memoria” ai familiari di Domenico Vannucci.
Sono due i residenti in provincia di Teramo insigniti delle onorificenze dell’Ordine
“Al Merito della Repubblica Italiana”:
CAVALIERE O.M.R.I. :
– Aldo IORI, commissario della Polizia di Stato in quiescenza;
– Giuseppe MECO, vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri.
Quest’anno sarà il Comune di Colledara a ricevere il tradizionale medaglione realizzato, in
occasione della Festa della Repubblica, dagli studenti del Liceo Artistico Statale
“F. A. Grue” per il Design di Castelli e recante lo stemma della Repubblica italiana e
l’emblema del Comune.
Teramo, 31 maggio 2018
IL CAPO DI GABINETTO
Marialaura Liberatore




Pescara. Presentazione del libro “Ritrovare la strada” di Rosa Ucci, edito dalle Edizioni Tracce di Pescara.

Si terrà Venerdì 1° Giugno 2018, alle ore 17.30, presso la Libreria Feltrinelli di Pescara, in via Milano, la presentazione pubblica del libro “Ritrovare la strada” di Rosa Ucci, edito dalle Edizioni Tracce di Pescara.

Interverrà il critico e poeta Ubaldo Giacomucci, l’Autrice Rosa Ucci, leggerà brani del testo l’attrice Sara Iannetti.

Dalla prefazione di Vincenzo Centorame:

Questo Racconto è la storia di una vita complessa. Il suo incipit corrisponde al periodo dell’infanzia in un piccolo centro dell’Abruzzo sulle pendici dell’amata Maiella Madre che sembra essere rimasto in una stagione quasi mitica ed arcaica, quasi che il tempo si fosse fermato.

Questa condizione di povertà e di semplicità era però destinata ad interrompersi bruscamente e, per alcuni versi, brutalmente. Arriva infatti poi il tempo di un viaggio inaspettato e radicale che cambia completamente l’esistenza della giovane protagonista. Di fronte al suo sguardo attonito si spalancano infatti, gli orizzonti sterminati e complicati di un Paese: l’Australia. Nessuno le aveva detto che sarebbe stato il luogo di un, a lungo agognato, riscatto. In una situazione completamente nuova ha inizio la seconda fase della sua vita…

Rosa Ucci, nata a Lanciano (CH), si è laureata in Scienze Politiche a Bologna ed in Psicologia Applicata alla “Sapienza” di Roma. Dopo un’esperienza ventennale d’insegnamento in Italia si è dedicata alla libera professione di psicologa e psicoterapeuta, svolgendo attività di ricerca e di divulgazione su tematiche psicologiche sociali a Sydney, Key West (USA) e Londra dove oggi vive.

Ha scritto “Nostalgia, Tradimento, Amore – Viaggio all’interno del Tango” (2011) dove spiega il significato del Tango come trasformazione del dolore in sentimento vitale. “Help your mind to change. Semi per il cambiamento” (2014), un’esplorazione delle attuali trasformazioni della società nella ricerca di quelle capacità necessarie per affrontare le nuove sfide del mondo contemporaneo. “Ritrovare la strada” (2017) è il suo romanzo d’esordio dove racconta una storia vera del suo soggiorno australiano.




Chieti. Grande partecipazione alla kermesse per l’assegnazione del Premio Eccellenze di Casa Nostra.

 

Gremita la sala Consiliare della Provincia di Chieti, dove non sono mancati scroscianti applausi agli ospiti e a tutte le aziende premiate con pergamena personalizzata ed un’opera del M°  Leo Strozzieri. Questo il premio andato a Massimo Fusella, Elena e Gianfranco Centofanti, Gabriele Costabile, Antonio Carota,  Alessia Di Girolamo, Francesca Grossi, Rocco Santone e Maria Letizia De Cesare, Rossana Iezzi, Sandra Verzulli, Rocco Nanni, Nicola Zulli, Massimo D’Aloisio, Enrico e Carlo Marasca, Rosella Chiarieri, Vincenzo Mezzanotte, Adamo e Rita Acitelli, Roberto Lucciolini ed altre attività meritevoli di questa bella gratificazione che sancisce l’impegno profuso allo sviluppo  delle proprie attività artigianali e commerciali.

a dx il Prof. Leonardo Seghetti

La manifestazione, organizzata dalla Ass.ne Culturale Italia è, patrocinata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Chieti, dal comune di Chieti, dall’’Ass. Sandro Pertini e dall’Ass.ne Editori Abruzzesi è stata condotta dal direttore responsabile del  trimestrale Italia è, e Presidente dell’Associazione Editori Abruzzesi, Elena Costa, coadiuvata dal giornalista Pino Costa.

Commissione Premio

Molti gli ospiti  intervenuti:  dall’inviato di Striscia La Notizia Luca Sardella, conduttore e autore di Pollice Verde, in onda su Rete 4 il sabato alle ore 12,00, al  Professore di Chimica Agraria, Leonardo Seghetti, Docente Universitario e vera autorità del mondo agroalimentare, e poi ancora, Vittorina Castellano, scrittrice e regista, il Prof. Filoteo  Gaeta, già primario di cardiologia ,Ospedale SS.Annunziata .di Chieti, il giornalista Stanislao Liberatore, Veltra Muffo Presidente Ass.ne Sandro Pertini,Il direttore del mensile VIVERE LIGHT, Giuseppe Angelica, il presidente della Sloow Food Chieti ed altre autorità del giornalismo, della politica e della cultura.

Il pubblico con Luca Sardella




Teramo. Ciccantelli (SI) : “I rincari nelle bollette del Ruzzo sono inaccettabili”

Apprendiamo dalla stampa e dalle comunicazioni ufficiali della Ruzzo Reti che l’ultima assemblea dell’ATO teramano ha approvato aumenti del 12% sulle bollette dell’acqua, rincari previsti già dalla fatturazione in corso e destinati a finanziare le opere di manutenzione e potenziamento della rete. Come Sinistra Italiana riteniamo inaccettabile che siano sempre i cittadini a pagare di tasca propria le inefficienze del servizio idrico e l’incapacità della governance dell’ente di migliorare la rete e al tempo stesso di evitare l’odioso aumento delle tariffe. I cittadini del territorio teramano stanno fronteggiando da anni una crisi a tre teste sotto i profili economico, sociale ed ambientale ed in particolar modo per quanto riguarda il capitolo acqua siamo ancora in attesa di conoscere un reale piano di natura regionale per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso come denunciato ripetutamente dall’Osservatorio indipendente. Al posto degli aumenti servirebbe ripensare davvero il modello di gestione del servizio idrico dando piena applicazione al dimenticato referendum del 2011 eliminando davvero la “remunerazione del capitale investito” dalla tariffa (per diminuire la bolletta) e trasformando le società per azioni come il Ruzzo in aziende speciali ispirate dall’esclusivo interesse pubblico come fatto ad esempio a Napoli con ABC-Acqua Bene Comune.  Cosa pensano il Partito Democratico e il centrodestra coinvolti da anni nella gestione bipartisan del CDA di questi rincari ? Si sono confrontati con i loro rappresentanti nell’ente o non sono minimamente interessati alle tasche dei cittadini teramani ?

Ciccantelli

Stefano Ciccantelli – segretario provinciale di Sinistra Italiana ed esponente di Liberi e Uguali




La Grande Guerra: il nuovo libro di Errico Centofanti

 
L’AQUILA – Giovedi 31 maggio, alle 17:30, nella Libreria Colacchi (via Enrico Fermi) all’Aquila, verrà presentato “La Grande Guerra”, il nuovo libro di Errico CentofantiCome sostiene l’autore, “non si tratta di un’indebita intrusione in campo storiografico, ma
semplicemente di un romanzo”. Nel libro, la storia ha un ruolo importante, ovviamente, ma contano molto la musica e la psichiatria: perciò, a presentarlo saranno lo storico Enzo Fimiani, lo psichiatra Valter Marola e il musicista Sergio Prodigo, introdotti dal gen. Carlo Palumbo, Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra.
 
Nonostante il titolo, dunque, questa non è un’ennesima opera sul conflitto del 1915-18. In realtà, la Grande Guerra vi appare soltanto come l’apocalittico fondale sul quale, sostenuti dall’evocazione del Boléro di Ravel, s’intrecciano il racconto di un folle amore e la scoperta dell’efferato assassinio di Via delle Grazie, tra le cui motivazioni proprio la Grande Guerra finisce con l’emergere pesantemente. 
 
Con alle spalle un’estesa esperienza da uomo di teatro, giornalista e scrittore, Errico Centofanti si è soffermato intorno a un aspetto tra i meno affrontati dalla pur sterminata bibliografia dedicata a quella che è la prima catastrofe planetaria non causata da fenomeni naturali: la capacità delle esperienze belliche d’indurre, anche a non breve termine, pericolose turbe psichiche in persone usualmente catalogabili tra le individualità “normali”.
 
La meccanica del libro si sviluppa lungo il tratto di vita che, sul finire del Secondo Millennio, conduce una coppia di improvvisati “investigatori letterari” a esplorare e sciogliere l’enigma dal quale il procedere della narrazione viene innescato. Sono i due “investigatori” che riescono a scoprire fatti e atteggiamenti i quali, nel mettere a nudo i vissuti individuali interconnessi con la tragica grandiosità degli eventi bellici, di questi rivelano l’attitudine a differire, anche lungo il successivo scorrere di anni e decenni, la manifestazione inattesa e violenta del proprio potenziale distruttivo.



Roma. Walter De Berardinis insignito della prestigiosa Croce di Bronzo – III grado – della Legione Cecoslovacca

 

Invitato con la delegazione Ceca e Slovacca sull’Altare della Patria.

Per i 100anni della morte di Jan Kelbl a Giulianova, è previsto un convegno sulla Legione Cecoslovacca

Croce-di-Bronzo-Legione-Cecoslovacca

Roma. Ieri, alla presenza S.E. l’Ambasciatore della Repubblica Slovacca in Italia, Ján Šoth e S.E. l’Ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia, Hana Hubáčková; il ricercatore storico giuliese, Walter De Berardinis, ha ricevuto dal Presidente della Legione Cecoslovacca con sede a Praga, MUDr Pavel Budinsky Ph.D.,MBA, la Croce di Bronzo di III grado per le ricerche sul soldato della Legione Cecoslovacca operante sul fronte russo, Jan Kelbl, morto nel 1919 a Giulianova mentre tornava nella sua neonata patria, la Cecoslovacchia. Insieme a De Berardinis sono stati premiati con la medaglia di terzo grado: Sergio Tazzer, Giornalista Rai e Storico italiano, Presidente del CEDOS- Centro documentazione storica sulla Grande Guerra;

Lubica Salvatova Baiocchi, consigliera della diplomazia pubblica ed affari europei dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca e Daniele Di Loreto, Responsabile dell’Ufficio di rappresentanza delle Assicurazioni Generali Spa. La medaglia d’Argento di II grado (I grado solo per i veterani della 2° Guerra Mondiale) è stata consegnata agli Ambasciatori: S.E. Ján Šoth e S.E. Hana Hubáčková. Nel pomeriggio, tutti gli insigniti, hanno partecipato alla commemorazione solenne sull’Altare della Patria a Piazza Venezia, alla presenza: Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano; del Ministro della Difesa slovacco, Peter Gajdos e Capo di Stato Maggiore della Difesa slovacca, Generale Zmeko. Il 13 aprile 2019, ricorrerà l’anniversario del centenario della morte del soldato della Legione, Jan Kelbl, morto nel vecchio ospedale civile di Giulianova, posto alla fine del Viale Madonna dello Splendore. Per tale occasione, De Berardinis, organizzerà un convegno sulla Legione Cecoslovacca operante sul fronte francese, russo e italiano, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna dello Splendore che si svolge ogni 22 aprile.

Giulianova, 25 maggio 2018.




Bruxelles. ALEJANDRO GASTÓN JANTUS LORDI DE SOBREMONTE  NOMINATO CAVALIERE DELL’ORDINE DELLA CROCE BELGA.

Il Presidente della World Organization for International
Relations ha ricevuto oggi l’onorificenza di Cavaliere
dell’Ordine della Croce del Belgio, in riconoscimento
delle sue particolari benemerenze e del suo impegno
nel perseguire finalità umanitarie e filantropiche.

Bruxelles, 26 maggio 2018. In considerazione del suo impegno nel perseguire finalità umanitarie e filantropiche, il Presidente della WOIR – World Organization for International Relations(www.woirnet.org), Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, è stato nominato oggi Cavaliere dell’Ordine della Croce del Belgio, su iniziativa del Presidente Tonny Leten e del Cancelliere Christian Vandeput della Delegazione di Limburgo della Société Royale Philanthropique des Médaillés et Décorés de Belgique pour Actes de Courage, de Dévouement et d’Humanité – Koninklijke en Menslievende Vereniging van Dragers van Eretekens en Medailles van Belgie (KMVDEMB).

Già Cavaliere dal 1999 dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per motu proprio di S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele di Savoia ed Ufficiale dal 2001 dell’Ordine al Merito di Savoia,Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte è accademico della Real Academia Sancti Ambrosii Martyris sotto il patrocinio di S.A.R. dom Duarte de Bragança, Capo della Casa Reale di Portogallo, ed ha anche ricevuto nel 2017 la prestigiosa Medaglia d’Oro della Fédération Française du Bénévolat Associatif.

Quale Capo dell’Illustrissima Casa Jantus Lordi de Sobremonte (www.icjlds.org) e dell’omonima associazione senza fini di lucro nata per volontà di donna Emilia Lordi-Jantus, Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte ha continuato a mantenere viva la missione portata avanti dalla sua amatissima Madre, ispirata da principi di virtù e onore, dall’amore per il prossimo e dai più alti valori della cultura Cristiana.

Con la concessione del nuovo cavalierato belga, al Presidente della WOIR è stata conferita una nomina in cui vengono ancora una volta riconosciuti il suo spessore umano, le sue qualità professionali ed anche i risultati conseguiti grazie alla competenza e dedizione con cui ha sempre svolto il suo dovere nell’ambito della World Organization for International Relations.

LA WOIR

Fondata nel 1978 per iniziativa di Emilia Lordi-Jantus, già funzionaria dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e del Programma Alimentare Mondiale (WFP), per contribuire in maniera indipendente allo sviluppo e all’applicazione delle Relazioni Internazionali ed a preservare così l’armonia nel mondo, la World Organization for International Relations (WOIR) è un’organizzazione internazionale che si propone di sostenere gli sforzi volti ad eliminare i motivi di conflitto tra le nazioni, promuovere la cooperazione internazionale ed operare al servizio della causa della pace e della difesa dei diritti umani. La WOIR è accreditata presso il Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite come organizzazione internazionale non governativa (OING). Info: www.woirnet.org


World Organization for International Relations




Teramo. 25 maggio, presentazione del libro di Pasquale Iannetti

 

Amici, dopo più di sei anni di minuziose ricerche di tutti gli elementi di verità e di cronaca, finalmente ce l’ho fatta: a breve, uscirà il mio libro che, partendo dalla drammatica vicenda di Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti, ripercorre la storia dell’alpinismo sul nostro Gran Sasso d’Italia, dove, i due protagonisti, persero la vita nel terribile inverno del 1929. Non sono uno scrittore, la mia professione è ben altra, ma la passione per le nostre magnifiche Terre Alte e amore di verità mi hanno spinto a questa impresa più difficile di mille scalate!

Ci sono parecchi eventi programmati, in varie città del centro Italia, in cui presenterò il libro, spero vivamente che vogliate partecipare.

 

Pasquale Iannetti, il libro

Pasquale Iannetti

Personaggio poliedrico, nato a Villa Penna di Campli in provincia di Teramo, Geometra e mancato Architetto ha spaziato in vari campi quali, la ristorazione (Rifugio Carlo Franchetti, Rifugio delle Guide e ristorante Bucciarello da Montone), lo sport la fotografia e tanto altro, ma l’innata passione per la montagna ha dominato la sua esistenza, spingendolo a diventare Guida Alpina, Maestro alpinismo e sci-alpinismo in giovanissima età.
Ancora oggi le cime e l’ambiente montano rappresentano la sua ragione di vita. Il Gran Sasso i Monti Gemelli e gli splendidi Monti della Laga sono la sua casa.

Nel cuore del Gran Sasso, in un posto magico, nel Vallone delle Cornacchie  ha gestito per vent’anni il Rifugio Franchetti, contribuendo con dedizione alla promozione di queste magnifiche Terre Alte.
Ispirato dalle gesta dei grandi Emilio Comici e Walter Bonatti e dagli insegnamenti dei suoi due maestri, Gigi Mario e Luigi Muzii, ha aperto parecchie vie alpinistiche sul Gran Sasso, concorrendo alla nascita dell’arrampicata moderna con le sue “mitiche Superga”.

Avventura e ponderatezza le sue parole d’ordine, confortate dalla sua citazione preferita da “Giorni di Ghiaccio” di Marco Confortola: le vere Guide Alpine sono quelle che arrivano alla vecchiaia, di eroi sono pieni i cimiteri.
Che cosa c’è oltre quella montagna? Una montagna. 

oltre quell’altra? Un’altra montagna.

Questa è stata la mia vita.

Una continua ricerca… in montagna.

 

 

 

Febbraio 1929 l’ultima ascensione di Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti
Pasquale Iannetti
Artemia Nova editrice

Sintesi della vicenda.

L’eroico tentativo di due giovani alpinisti  e la straordinaria avventura per la loro salvezza

Nel febbraio1929 una grave tragedia colpì il piccolo mondo dell’alpinismo. Due giovani, soci della SUCAI di Roma (la sottosezione Universitaria del CAI), Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti, tentarono la prima salita invernale del Corno Piccolo lungo la cresta Sud-Sud-Est per la via Chiaraviglio – Berthelet. Bloccati a poca distanza dalla vetta, dal freddo intenso e dalle proibitive condizioni della neve, particolarmente abbondanti quell’anno, tornarono al rifugio Garibaldi per il Passo del Cannone dove rimasero bloccati dalla tormenta senza l’adeguato equipaggiamento, al freddo, semi assiderati e senza viveri. Dopo tre giorni di maltempo, durante i quali cadde un’enorme quantità di neve, ridotti allo stremo, i due tentarono una disperata discesa in direzione del paese di Pietracamela ma persero la vita per sfinimento e per assideramento.

Paolo Emilio Cichetti e Mario Cambi partivano in treno da Roma il 7 febbraio perfettamente equipaggiati ed abbondantemente provvisti di viveri, comunicando ai parenti e agli amici più stretti, la loro intenzione di fermarsi per diversi giorni sul Gran Sasso per compiervi la prima salita invernale della cresta Sud del Corno Piccolo. A conclusione sarebbero tornati a Pietracamela e poi a Teramo dove avrebbero festeggiato il carnevale in compagnia delle rispettive fidanzate: Bianca e Stefania Nardi. La sera del 7 febbraio pernottarono nell’albergo di Assergi, condotto dalla famiglia Acitelli ed al mattino del giorno 8, lasciando inspiegabilmente gli sci ad Assergi, iniziarono la marcia verso il Garibaldi attraverso il Passo della Portella. Alcuni alpinisti, che si erano recati colà per assistere alla messa in suffragio della compianta Guida Giovanni Acitelli, li videro arrampicarsi per l’erta faticosa. Infine essi scomparvero in lontananza. Il tempo si mantenne incerto nei giorni 9 e 10 e divenne pessimo l’11 e seguenti. Dall’8 al 12 febbraio del 1929 furono scritte di pugno da Cichetti le note drammatiche del medesimo e di Mario Cambi che precedettero la loro fine. Il corpo di Paolo Emilio Cichetti fu rinvenuto il 18 febbraio a 3 chilometri da Pietracamela dalle squadre del soccorso guidate da Ernesto Sivitilli.  Le ricerche di Mario Cambi si spostarono in alto; il 21 febbraio il rifugio  Garibaldi viene raggiunto dalla squadra di soccorso di Pietracamela guidata Luigi Paglialonga ed il 23 febbraio da un gruppo di giovani della SUCAI di Roma, Giovanni Enriques, Edoardo Amaldi, Ninetta De Angelis e Giancarlo Canavesio, amici dei due sfortunati alpinisti. Dal 9 marzo al 24 aprile si susseguirono nel registro del rifugio Garibaldi le firme del cap. Mulattieri, quelle frequenti del tenente Enrico Silvestri, campione militare olimpionico di sci, e dei numerosi alpini del 3° reggimento di stanza a Pietracamela. Il corpo di Mario Cambi, già composta amorevolmente dal compagno, fu ritrovata il 25 aprile presso la riva del Rio Arno in località Peschio Ricciuto.

Prefazione del prof. Vincenzo Cerulli Irelli
L’autore di questo libro, uno dei principali protagonisti dell’alpinismo sul Gran Sasso degli ultimi decenni, è un uomo che vive di un amore immenso per la montagna, infatti, essa è la sua casa, tanto che le cose, gli uomini, le avventure e tutto ciò che la riguarda sono al centro dei suoi pensieri, dei suoi affetti. E così, dopo aver percorso tante volte la Val Maone ed essersi fermato, pensoso e un po’ commosso, davanti ai piccoli monumenti di Mario Cambi e di Paolo Cichetti, avvolti nel verde e protetti dall’ombra dei faggi, trova un giorno pubblicate su una rivista, alcune righe del libro del Garibaldi scritte da Cichetti sugli ultimi istanti prima di lasciare il rifugio, viene preso dal desiderio di rivivere quella tragica vicenda, di ricostruire la vita dei due alpinisti e di capire perchè la morte nella quale quella vita, ricca di eventi, di passioni, di amori, doveva spegnersi.
Il libro si svolge su più cerchi concentrici. Anzitutto c’è l’avventura, mossa dalla passione dei protagonisti, quella stessa passione che fa superare ogni sacrificio, come partire da Assergi a piedi, col tempo incerto che volge al peggio, d’inverno (quello terribile  del 1929) verso il Corno Piccolo, tentare in invernale la Chiaraviglio e, fermati dalla tormenta, scendere al Garibaldi, trovare il rifugio aperto alla tormenta del tutto privo degli attrezzi più elementari (la pala!), essere costretti a lasciarlo, ormai privi di viveri, scendere in Val Maone verso Pietracamela, non poterla raggiungere, stremati dal freddo, dalla neve, dalla stanchezza che spezza il cuore.
La vicenda si rappresenta ai nostri occhi nella sua drammaticità; come fatto dovuto a sfortunate circostanze che spezzano l’ardimento degli uomini e che rendono loro irraggiungibile la meta alpinistica. Ma la loro avventura è parte della storia dell’alpinismo, soprattutto del primo, quello dei tempi eroici, delle prime ascensioni, dell’apertura delle prime vie, della scoperta dello sci alpinismo (questa pazza idea di salire con gli sci per conquistare con la fatica il piacere della discesa!), delle poche attrezzature, delle impervie vie d’accesso, dell’ assenza di posti di sosta e di ristoro (c’era solo il Garibaldi, del tutto carente, nella catena del Gran Sasso!).
E qui, il secondo cerchio della narrazione: la storia dell’alpinismo della quale i due giovani sono protagonisti (e di loro vengono narrate le altre imprese, quelle felici e fortunate) insieme a tanti altri protagonisti del nostro territorio, di qua e di là dal Monte. Particolarmente caro ci è il racconto dei primi alpinisti di Pietracamela, alcuni dei quali abbiamo conosciuto ormai anziani ma ancora vigorosi e del carissimo Lino D’Angelo, allora bambino di sette anni, che ricordava ancora la tragedia, lo stupore e la commozione della comunità che, una volta conosciuta la sciagura,  avviava i primi, difficilissimi soccorsi.
Ma anche alpinisti di fuori, di altre parti d’Italia vengono attratti da questa straordinaria montagna. E tra questi, il lettore trova con sorpresa grandi personaggi della nostra storia scientifica e intellettuale, i fisici di Via Panisperna, essi stessi coinvolti nel dramma e partecipi dei soccorsi. Un’immagine dell’alpinismo che si accompagna alla scienza, come a completare, attraverso lo sforzo fisico e la gioia della conquista, lo sforzo della mente che tenta nuove vie del sapere.
C’è un terzo cerchio della narrazione, quello degli affetti e dell’amore: le fidanzate che attendono a Teramo, nel calore di dolci vite familiari, la città che sta vivendo il carnevale, le ragazze che si preparano per la festa del giovedì grasso, una festa che non arriverà mai, sepolta nella neve di Val Maone. L’autore scava nei ricordi, negli oggetti (l’anello!), nei sentimenti che affiorano dalle vecchie testimonianze. La morte qui risalta in tutta la sua inspiegabile assurdità, nel momento in cui viene confrontata alla vita che è in moto, che attende e, all’improvviso, viene spezzata.
Un quarto cerchio della narrazione è quello della società dell’epoca, nella quale i due giovani protagonisti, i loro genitori e le loro famiglie, sono inseriti con piena partecipazione. L’immagine della società nell’atmosfera del fascismo, che oggi ci sembra tanto lontana, qui compare, e viene rappresentata in quegli aspetti che restano positivi, lo sport, il coraggio giovanile, il gusto dell’avventura ed il piacere di osare oltre i propri limiti. Al di là della retorica dei discorsi, c’è qualcosa di vivo e di vero, qualcosa che si rende concreto nella vita e nella morte di Mario e di Paolo.
Credo che dobbiamo essere grati a Pasqualino Iannetti per questo paziente appassionato e lungo lavoro di ricerca, che apre una ricca veduta su un’epoca che non dobbiamo dimenticare, su vicende che costituiscono l’anima stessa della nostra montagna.                                                                                                                                                 V.C.I.