Milano. “PER NON DIMENTICARE” Resistenza antifascista e Nonviolenza

“PER NON DIMENTICARE”

Resistenza antifascista e Nonviolenza

Venerdì 29 Aprile 2011 ore 21.00- AUDITORIUM Nova Milanese (MB)

ISTITUTO COMPRENSIVO VIA PRATI – DESIO (MONZA e BRIANZA)

presenta

Ezio Meroni, docente, scrittore, autore del libro “Angela: una storia d’amore nella guerra partigiana”

Alfonso Navarra, scrittore, giornalista, Coordinamento Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari

Enrico Peyretti, docente, storico, Centro Studi Sereno Regis

Laura Tussi, docente, giornalista, promotrice del Progetto “PER NON DIMENTICARE”

Con il patrocinio:

Città di Nova Milanese

Comune di CesateMedaglia d’argento al Valore Civile

Comune di Cormano

Città di Varedo

Città di Bresso

Città di Cinisello Balsamo (Milano)

Comune di Sinalunga (Siena)- Assessorato alla Memoria

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CAMPAGNA DI OBIEZIONE DI COSCIENZA ALLE SPESE MILITARI, CASA DELLA CULTURA-Milano, CENTRO STUDI SERENO REGIS-Torino, CENTRO INTERDISCIPLINARE DI SCIENZE PER LA PACE-UNIVERSITÀ DI PISA, FLC-CGIL, DIFESA AMBIENTE, EMERGENCY, FONDAZIONE GIANFRANCESCO SERIO, IL DIALOGO.org, ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA, OSSERVATORIO NAZIONALE ED EUROPEO PER IL RISPETTO DELLE PARI OPPORTUNITA’- ONERPO, PEACELINK, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI….e tanti altri.

http://www.peacelink.it/calendario/event.php?id=8268




Italia. L’autorevole Rivista SCUOLA e DIDATTICA- CULTURA e PROFESSIONE (LA SCUOLAEditrice) propone una recensione al libro di BRUNETTO SALVARANI e ODOARDO SEMELLINI

L’autorevole Rivista SCUOLA e DIDATTICA- CULTURA e PROFESSIONE (LA SCUOLAEditrice) propone una recensione al libro di BRUNETTO SALVARANI e ODOARDO SEMELLINI, dal titolo “Il Vangelo secondo Leonard Cohen. Il lungo esilio di un canadese errante”, CLAUDIANA Editrice. http://www.peacelink.it/pace/a/33703.html http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1301581822.htm

IL VANGELO SECONDO LEONARD COHEN.

Il lungo esilio di un canadese errante

Claudiana Editrice, Torino 2010 (info: www.claudiana.it)

Libro di Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini

Recensione di Laura Tussi

Le canzoni che accompagnano la nostra vita coinvolgono i sentimenti personali, la sfera dell’emotività e, in certi casi, anche l’esigenza di spiritualità, implicita in ogni essere umano.

Così Leonard Cohen, romanziere, compositore, interprete e autentico poeta, traduce in parole e spesso in musica il proprio rapporto con tutto ciò che è spiritualità.

I nostri tempi divorano le persone, sommergendole di immagini e frastuono, mentre nessuno ha più la possibilità di distinguere tra il bene e il male.

Invece Cohen, così come Bob Dylan, ha creato una forma più alta di arte e poesia, in mezzo all’attuale turbinio caotico e quotidiano di messaggi vacui, parole vane e suoni scontati.

Nei testi di Cohen si rintracciano citazioni, evocazioni, storie, risonanze che riguardano i testi biblici, in un misticismo che affronta direttamente gli interrogativi su Dio, nella complessità dei rapporti interpersonali, dalla solitudine alla sessualità, tra il sacro e il profano[1].

Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini, autori del libro dal titolo “Il Vangelo secondo Leonard Cohen. Il lungo esilio in un canadese errante”, presentano, per la prima volta in Italia, i rapporti di questo profondo interprete e poeta con l’Ebraismo, con il Buddhismo Zen, con la Bibbia e con tutti i contesti religiosi che riconducono alla dimensione umana più alta degli affetti e della costante meditativa, nella spiritualità tradotta in dinamica e condotta emozionale, nei confronti di una dimensione lirica dell’essere.

Tramite l’analisi attenta di canzoni che hanno segnato la storia della musica, negli intrecci creativi e nelle commistioni ideative con autori come Bob Dylan e Fabrizio de Andrè, il testo propone un ritratto appassionato e originale di un cantautore che ha osato dichiarare quanto sia “divertente” credere in Dio.

La logica di queste pagine indica il proseguire oltre l’ascolto, consumato dall’emozione, nella scelta degli strumenti e di tutte le prerogative delle funzioni comunicative del linguaggio musicale, offrendo altre ermeneutiche, diverse esegesi e varie evocazioni, che integrano, all’ascolto delle parole, la percezione del suono e degli strumenti che lo interpretano, in globalità comunicative che solo la voce, sposata con la musica, può garantire.

Cohen è un profeta della musica e non canta e non parla in nome di se stesso, ma per un comune e umano sentire, in una tessitura musicale dove tradizione e creatività continuano a sposarsi, per esprimersi e partorire nuove esperienze.

In questo ricordare e osservare le esigenze che interpellano l’umanità contemporanea, si può ritrovare l’anima e lo spirito biblico con cui Cohen interpreta gli eventi, in escatologie e messianicità che hanno la musica come strumento di spiritualità, nell’alchimia tra parole scritte e cantate, dove la liturgia vocale si traduce in poesia, che traspone l’intima profondità dell’umano in maieutiche creazioni.

Infedeltà fedele alla Bibbia e alla sua stessa ebraicità che non è idolatria, individualismo e culto del sé, ma autentica rinuncia ai simulacri e alle seduzioni evanescenti per quella bellezza disperata e così umana dei testi musicati di Leonard Cohen, nella nostalgia biblica che è memoria, canto d’esilio ed erranza di profetiche predizioni, di profeti esiliati, erranti e ospiti di terre lontane e straniere.

Le canzoni di Leonard Cohen, per la pace e per le lotte di rivendicazione sociale, non sono caratterizzate dalla prosaica protesta, quanto da una meditazione riflessiva di formazione e educazione per chi è sul cammino dell’impegno, della pace e della giustizia, tramite midrashim di ricerca esistenziale, tradotti nella partecipazione civile, nella denuncia sociale e nell’impegno culturale.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati, Desio (Monza e Brianza)




Libia. VOGLIAMO LA PACE

VOGLIAMO LA PACE

di Laura Tussi

Qualsiasi guerra è un crimine contro l’umanità e devono cessare le guerre imperialiste in Libia e in Afganistan. L’umanità necessita della smilitarizzazione dei conflitti, del disarmo, della pace ed è necessaria l’accoglienza e l’assistenza di tutti i profughi e i migranti, vittime della guerra. Auspichiamo un movimento di protesta dei popoli contro la barbarie per contestare, con l’affissione delle bandiere di pace e con manifestazioni nonviolente, tutte le guerre, sia civili sia le cosiddette guerre ipocritamente definite umanitarie o di legittima difesa.

Il movimento in favore della pace deve nascere, come è accaduto in passato, da un sentimento laico condiviso di valori e di credi in cui si rispecchia il pacifismo, l’azione nonviolenta, in una presa di coscienza e di posizione collettiva, ma soprattutto a partire da ogni singolo individuo. L’idea di Pace deve investire la coscienza di ognuno di noi, di ogni essere umano, donne e uomini, in quanto attori e costruttori nel quotidiano e nel presente di contesti di dialogo.

Il valore del sentimento globale e mondiale di pace consiste, in primis, nell’osservare e constatare che ogni soggetto singolo, ogni individuo è ontologicamente promotore di pace, in quanto essere pensante e comunicativo e raziocinante: la pace negli affetti, il confronto costruttivo nelle relazioni, l’interscambio positivo negli ambiti di lavoro, nelle istituzioni, nella scuola…insomma nell’attualità del vivere ordinario e di ogni giorno. Passo per passo, momento per momento, ogni persona per la pace diviene creatrice di accordo e conciliazione, fautrice di bene e portatrice intrinseca di valore. Un valore universale e umano che viene calpestato dalle prepotenti decisioni governative, dettate dalle più bieche ragioni di stato di qualche “presidente di governo”, sospinto da volontà estremamente nazionaliste, da manovre imperialiste miranti a conservare, in una logica schiacciante e capitalistica, il potere sul mondo.

Il “Dio petrolio” funge da pretesto per queste manovre belliche di menti votate alla follia, ottenebrate dall’arrivismo più esasperato, a scapito delle vite umane e della dignità dell’umanità.

Abbiamo assistito a bombardamenti ed evoluzioni belliche, meglio considerabili come messe in scena di conflitto tra i grandi della terra, che alla fine si spartiscono “il bottino”, dietro occulte connivenze, a scapito del popolo sottomesso, senza considerazione per il valore dell’umanità e per l’integrità della stessa.

L’età contemporanea, l’era planetaria attuale, esige la risoluzione di esigenze e problematiche ben più pressanti delle guerre, che non coincidono con politiche distruttive ed omicide antiumanitarie, o con lo sterminio e sottomissione di un nemico considerato negativo ed inferiore perché “altro” e “diverso” dal modello di un Occidente supposto emancipato,e presunto essere aperto al progresso.

Le questioni pressanti da risolvere e i gravi problemi planetari sono ben altri rispetto alle spietate logiche belliche vendicative, intrise di orgoglio e superbia nazionalista: dalla grave situazione di degrado ambientale del pianeta, alla ricerca di energie alternative, alla risoluzione della fame nel mondo. La globalizzazione economica viene perseguita a tutti i costi, anche con mezzi illegittimi, ma possiede una crepa incolmabile: la crescita della coscienza dell’umanità intera.

La pace è condivisione di idee, di valori, di opinioni con il fratello, amico e compagno è confronto e costruzione di progetti e speranze, di gioie e dolori, di successi e delusioni, è portare gli uni il peso degli “altri” tramite la tenerezza della dedizione, del dono. La pace è futuro e sarà promotore ed attore di pace chi gioiosamente raggiungerà la meta della condivisione di ogni alterità e diversità nell’altro da noi. Non costruiremo pace se non siamo in grado di trovarci ricchi e importanti gli uni per gli altri, nelle nostre reciproche ed imprescindibili differenze.

Laura Tussi




Italia. Il Centro Studi Sereno Regis è una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) che promuove programmi di ricerca

Il Centro Studi Sereno Regis è una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) che promuove programmi di ricerca, educazione e azione sui temi della partecipazione politica, della difesa popolare nonviolenta, dell’educazione alla pace e all’interculturalità, della trasformazione nonviolenta dei conflitti, dei modelli di sviluppo, delle energie rinnovabili e dell’ecologia.
Il Centro Studi è stato costituito nel 1982 su iniziativa del Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) e del Movimento Nonviolento (MN), attivi sin dalla seconda metà degli anni ’60.
Il Centro Studi Sereno Regis si pone come una struttura aperta alla collaborazione con altre associazioni e realizza le sue attività grazie al concorso di obiettori di coscienza, giovani in servizio civile, volontari e volontarie, grazie al contributo economico di privati, di Enti Locali, della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo.
Il Centro Studi Sereno Regis promuove il Progetto “PER NON DIMENTICARE” di Nova Milanese
e propone gli studi di Laura Tussi, pubblicati dalle Riviste EDUCATION 2.0 e SCUOLA e DIDATTICA
http://scuolaedidattica.lascuolaconvoi.it/index.php?i_tree_id=57314&plugin=news&i_category_id=52&i_news_id=1774



Desio. Sabato 26 Febbraio 2011, ore 10.20- presso ITIS E. FERMI -Desio “PER NON DIMENTICARE”

Istituto Comprensivo Via Prati – Desio (Mb)

Scuole Primarie Via Prati e San Giorgio – Scuola Media Gianni Rodari – CTP/EdA

Sabato 26 Febbraio 2011, ore 10.20- presso ITIS E. FERMI -Desio

“PER NON DIMENTICARE”

Con il patrocinio di:

Città di Nova Milanese

Città di Bresso

Città di Varedo

Comune di Cinisello Balsamo

Comune di Cesate – Medaglia d’argento al Valore Civile

Comune di Cormano

Comune di Sinalunga (Siena) -Assessorato alla Memoria

Presentano:

MAFIE IN LOMBARDIA: CONOSCERE PER REAGIRE

Jole Garuti, direttrice Associazione e Centro Studi Saveria Antiochia Omicron, (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al nord)- Consiglio Nazionale Garanti LIBERA

Introduce:

Laura Tussi, Docente, Scrittrice, Giornalista

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CAMPAGNA DI OBIEZIONE DI COSCIENZA ALLE SPESE MILITARI, CASA DELLA CULTURA-Milano, CENTRO STUDI SERENO REGIS-Torino, CENTRO INTERDISCIPLINARE DI SCIENZE PER LA PACE-UNIVERSITÀ DI PISA, FLC-CGIL, ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA, DIFESA AMBIENTE, EMERGENCY, FONDAZIONE GIANFRANCESCO SERIO, IL DIALOGO.org, OSSERVATORIO NAZIONALE ED EUROPEO PER IL RISPETTO DELLE PARI OPPORTUNITA’- ONERPO, PEACELINK, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI….e tanti altri.




Italia. La Rivista “DIFESA AMBIENTE”, realizzata da EURO EDIZIONI e diretta da Alfonso NAVARRA, promuove ideali universali e principi sociali imprescindibili per costruire insieme comunità e società di Pace, fondate sulla valorizzazione ambientale, tramite la tutela ecologica e la promozione culturale, con stili di vita ecosostenibili e processi equosolidali, attraverso la democrazia diretta dei cittadini, la partecipazione sociale, collettiva, pluralista e l’Azione Nonviolenta, contro i poteri forti, oltre ogni discriminazione ideologica e ogni schematismo partitico, per il diritto umano a contesti sociali comunitari liberi, giusti e democratici.

La Rivista “DIFESA AMBIENTE”, realizzata da EURO EDIZIONI e diretta da Alfonso NAVARRA, promuove ideali universali e principi sociali imprescindibili per costruire insieme comunità e società di Pace, fondate sulla valorizzazione ambientale, tramite la tutela ecologica e la promozione culturale, con stili di vita ecosostenibili e processi equosolidali, attraverso la democrazia diretta dei cittadini, la partecipazione sociale, collettiva, pluralista e l’Azione Nonviolenta, contro i poteri forti, oltre ogni discriminazione ideologica e ogni schematismo partitico, per il diritto umano a contesti sociali comunitari liberi, giusti e democratici.

“DIFESA AMBIENTE” EURO EDIZIONI propone gli studi di Laura TUSSI

http://www.peacelink.it/pace/a/33284.html

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/pace/NotizieC_1296771186.htm

La Dimensione Risolutiva dei Conflitti.

Per un Futuro Sostenibile e Nonviolento.

di Laura Tussi

[1]I conflitti collettivi presentano una importante componente ambientale, in cui dietro le posizioni contrapposte si inserisce una competizione per la proprietà e l’uso di risorse naturali che scarseggiano, come la disponibilità di combustibili fossili e l’utilizzo delle terre coltivabili.

La trasformazione costruttiva dei conflitti è il fondamento dell’attivismo non violento, che è forse la conquista più rilevante nella cultura politica del ‘900.

Uno dei principi cardine della nonviolenza, come scienza dei conflitti, è che la verità si ricerca nel dialogo, nell’apertura all’ascolto e al confronto, per ampliare il proprio orizzonte nella capacità di decentramento, assumendo il punto di vista dell’altro e di empatia, condividendo, a livello cognitivo ed emotivo, la prospettiva e il sentimento dell’altro, nell’ambito di buone competenze comunicative, affinché le diverse visioni e percezioni della realtà possano essere messe in relazione e in dialogo, in un rapporto di rispetto, equivalenza e reciprocità, tramite la relazione empatica, come strumento per vincere il sospetto, la paura, l’aggressività, bloccando la violenza e i processi di disumanizzazione. Il conflitto è un sistema interattivo, dove il comportamento delle parti e degli attori si influenza vicendevolmente.

La pratica della nonviolenza non proietta la colpa verso l’esterno, in un chiaro meccanismo di colpevolizzazione e dislocazione delle responsabilità nell’ambito del conflitto, ma suggerisce un orientamento verso l’interno. Infatti l’unica modalità di poter influire sul comportamento altrui è agire sulle proprie e personali azioni, dove ogni tentativo più diretto di indurre cambiamenti nell’altro si pone sul piano dei rapporti di forza.

L’assertività, ossia la capacità di far valere le proprie ragioni senza far violenza all’altro, è una competenza relazionale da costruire all’interno della pratica non violenta, che libera l’energia costruttiva dell’aggressività benigna o assertività, trasformandola in forza interiore e utilizzandola come motore per il cambiamento.

La forza interiore si sviluppa per elaborare la collera e trasformarla in forza emotiva contro la passività, l’indifferenza, l’anestetizzazione dei sentimenti, atteggiamenti presenti in molti comportamenti violenti come il bullismo, finalizzando, invece, i comportamenti verso la capacità di compassione.

L’educazione emotiva consiste nella formazione alla trasformazione non violenta dei conflitti e significa sapere attribuire uno scopo positivo alla vita, liberando le emozioni compassionevoli, invece di utilizzare quelle violente.

Trasformare i conflitti in modo non violento significa assumere un modello relazionale integrativo e trasformativo, evitando una tipologia di relazione a carattere assimilativo e distruttivo, come Danilo Dolci sosteneva nel reciproco adattamento creativo, ossia in una modalità relazionale e non violenta, orientata alla crescita e all’equilibrio dei sistemi umani e naturali, per un futuro sostenibile e caratterizzato dalla pace.

Un conflitto per essere sostenibile deve ridurre e contenere le dinamiche violente, far emergere le opinioni delle parti e le verità di ogni posizione, ponendole in dialogo e individuando gli scopi, gli obiettivi e i fini sovraordinati che le parti hanno interesse a condividere, per innescare processi di cooperazione nel conflitto, evitando la contrapposizione.

Il conflitto deve essere affrontato nel favorire l’evoluzione di dinamiche comunicative di empatia, creatività, ascolto e decentramento, in grado di evidenziare i bisogni e gli interessi impliciti nelle situazioni locali e globali. Nelle problematiche sociali e ambientali complesse e controverse si prospetta spesso ignoranza inconsapevole per la mancanza di capacità riflessiva, di un sistema di valori non portato a livello cosciente.

Utilizzare beni e servizi naturali in modalità sempre più intrusive e rapide pone di fronte all’evidenza che il nostro pianeta è finito e pertanto è limitata la sua possibilità di soddisfare le richieste dell’umanità, comportando conflitti tra gruppi sociali.

Le risorse naturali e minerarie vengono utilizzate da parte delle comunità umane, creando impatto ambientale sugli ecosistemi, ponendo in evidenza la gravità della situazione e la necessità di una profonda trasformazione delle relazioni tra l’umanità e il pianeta Terra, dove è necessario cogliere la relazione che collega le diverse forme di dominio dell’uomo sulla natura con i mutamenti sociali, economici, culturali e politici nel tessuto sociale.

Attualmente educare alla pace e alla non violenza significa prendere coscienza della costitutiva fragilità degli esseri umani, della loro interdipendenza reciproca e della dipendenza di tutti dalla natura che accoglie e sostiene la presenza delle comunità umane sulla Terra, capaci di convivere con se stesse, con gli altri esseri e con l’ambiente naturale.

Nelle situazioni in cui si sviluppano paure e atteggiamenti discriminatori, con forti disparità e ingiustizie che originano sofferenza e alimentano rancore, come in tutte le situazioni conflittuali, è indispensabile confrontarsi con le basi emotive profonde che irrigidiscono le posizioni e ostacolano le trasformazioni, ma che possono diventare una risorsa nel rispetto delle diversità e dell’armonia, come risultato della valorizzazione delle pluralità, nel compito difficile della progettazione di una transizione per uscire dall’attuale sistema di economia insostenibile, al fine di avviare l’umanità verso un’economia non violenta, equa, solidale e sostenibile per tutti gli esseri viventi, dove ciascuno deve porsi come propositore di cambiamento nel mondo.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati -Desio (Monza e Brianza)


[1]Cfr. Centro Studi Sereno Regis (a cura di) Economia della Felicità. Verso futuri sostenibili e nonviolenti, supplemento a Eco. L’educazione sostenibile n. 7/09.




Italia. ad AGORA’ la rubrica sull’intercultura Sabato 29 gennaio alle ore 12:30 RCB-Radio Città Bollate FM 101,7 – streaming www.radiocittabollate.it si parla di Giornata della Memoria PORRAJMOS il “grande divoramento” da non dimenticare! con

ad AGORA’ la  rubrica sull’intercultura Sabato 29 gennaio alle ore 12:30 RCB-Radio Città Bollate FM 101,7streaming www.radiocittabollate.it si parla di Giornata della Memoria PORRAJMOS il “grande divoramento” da non dimenticare! con

  • Ernesto Rossi presidente associaz. ApertaMente di Buccinasco e  associaz. Aven Amentza Unione Rom e Sinti Onlus
  • Valentina RomanòStudentessa PROGETTO MEMORIA all’ITCS Primo Levi
  • Flavio Caselli Presidente ANPI Bollate e Baranzate
  • Laura Tussi Docente, giornalista e autrice del libro Memorie e Olocausto
                    e, nell'occasione dell'iniziativa dell'ANPI  di sabato 29 alle ore 20:45 (invito in allegato)

Lorena Cardamuro Joanna Cordoanogruppo musicale Ensemble Florete Flores
NON MANCARE!!! Puoi intervenire durante la trasmissione scrivendo all’indirizzo diretta@radiocittabollate.it o telefonando allo 02 3503000 Conducono: Franco, Chiara e Giuseppe Alla regia: Hugo Replica Domenica 30 gennaio alle ore 21:30 AGORA’ la rubrìca sui temi dell’INTERCULTURA per ricercare, far conoscere e mettere in dialogo i piccoli e grandi mondi diversi che vivono tra noi. Perchè la curiosità è la base della conoscenza, e ciò che si conosce non ci fa più paura ma ci arricchisce e ci rende la vita più bella e colorata!




Italia. Desio: 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2011 GIORNO DELLA MEMORIA

27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2011

GIORNO DELLA MEMORIA

Gli Istituti Comprensivi Statali e le Scuole Paritarie

– classi III medie –

di Desio (Monza e Brianza)

propongono

in occasione dell’anniversario della liberazione

del campo di sterminio di Auschwitz

una  riflessione collettiva:

LA MEMORIA

DEI GIUSTI

macrostoria e microstoria

giovedì 27 gennaio 2011

presso l’Auditorium

della Scuola Secondaria di I grado “S. Pertini” (Scuole Blu)

programma:

10.45 – saluto delle autorità e dei dirigenti scolastici

11.00 – introduzione storica a cura del prof. Massimo Brioschi

a seguire: testimonianza della prof.ssa Agostina Tagliabue (nipote dei coniugi desiani Angela e Luigi Tagliabue, gli unici brianzoli insigniti dell’onoreficenza dei Giusti tra le nazioni dello

Yad Vashem di Gerusalemme)

11.45 – interventi della prof.ssa Laura Tussi (Progetto “Per non dimenticare”)

e del sig. Emilio Bacio Capuzzo (ANPI-ANED Nova Milanese)

12.15 spazio a domande/interventi del pubblico

12.30 – conclusioni




Italia. L’autorevole Rivista “Scuola e Didattica”, edita da “La Scuola”, valido punto di riferimento per il mondo della Pubblica Istruzione Italiana, propone: OLTRE LA MEMORIA. LE LEGGI RAZZIALI NELLA SCUOLA. Riflessioni tra passato, presente e futuro…

L’autorevole Rivista “Scuola e Didattica”, edita da “La Scuola”, valido punto di riferimento per il mondo della Pubblica Istruzione Italiana, propone:

OLTRE LA MEMORIA. LE LEGGI RAZZIALI NELLA SCUOLA.

Riflessioni tra passato, presente e futuro…

di Laura Tussi

L’articolo uno, del regio decreto legge del novembre 1938, riguardante l’integrazione ed il coordinamento delle norme già emanate per la difesa della razza nella scuola italiana, riporta che non potevano essere ammesse persone di “razza ebraica” a qualsiasi ufficio e impiego nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, frequentate da alunni italiani.

Il divieto era esteso anche agli studenti, bambini e ragazzi.

Nelle scuole di istruzione media, frequentate da alunni italiani, era vietata l’adozione di libri di testo di autori di “razza ebraica” e il divieto era esteso anche ai libri frutto della collaborazione di più autori, di cui uno di questi fosse di origine ebraica.

Per i bambini ebrei erano istituite, a spese dello Stato, speciali sezioni discriminatorie di scuola elementare, in cui il personale doveva essere rigorosamente appartenente alla “razza ebraica” e dove potevano essere adottati esclusivamente libri di testo di autori ebrei.

L’incontro con i testimoni di queste ingiustizie e di questi tragici eventi lascia sempre un profondo senso di amarezza di fronte alla crudeltà di quanto avvenuto; incoraggia a mantenere viva la memoria di quello che è stato e obbliga alla ribellione contro tutte le forme di ingiustizia che nel mondo attuale ancora si perseguono. Un gruppo di studenti del liceo Manzoni di Milano hanno scoperto, tra le vecchie carte dell’archivio del loro antico liceo, il provvedimento di eliminazione dalla scuola degli studenti di cultura, tradizione e religione ebraica, nel settembre del 1938, anno della promulgazione delle leggi sulla razza in Italia.

Attraverso documenti e testimonianze, gli studenti con i loro insegnanti ripercorrono l’intera vicenda della discriminazione, della diaspora e della repressione degli ebrei in Italia, sino alla deportazione.

Studenti e insegnanti incontreranno nomi e storie, scopriranno che gli studenti epurati erano un numero notevole e che il liceo Manzoni di Milano era scuola di riferimento della comunità ebraica. Incontreranno, nella loro ricerca, parti della società milanese, piccola e media borghesia, commercianti e liberi professionisti.

Incontreranno una società normale, produttiva, operosa, condannata alla discriminazione, all’umiliazione, alla persecuzione…alla morte.

Studenti e insegnanti del liceo Manzoni incontreranno nei documenti omertà e silenzio, intorno alla vicenda dei cittadini discriminati.

Discriminazione, omertà, silenzio, eventi di repressione, densi di infamie, che terminano sui binari dei treni che conducono nei Lager della morte.

Studenti e insegnanti del liceo Manzoni di Milano, con la ricerca dal titolo Oltre la memoria, hanno meditato e si sono impegnati a partire da se stessi.

Hanno individuato e analizzato il passato, partendo da se stessi.

Le aule liceali che loro frequentano e animano sono esattamente le stesse del 1938.

Dai documenti del liceo sono arrivati a trattare della storia crudele di quegli anni che si consumava anche nelle scuole. Hanno incontrato i testimoni, cercando di tessere analogie tra quegli eventi e i vari episodi di intolleranza e discriminazione, sempre attuali nella scuola.

Episodi di intolleranza e discriminazione contro i disabili, contro le persone di colore, contro gli islamici…contro i nuovi diversi.

Da tempo la scuola italiana occupa l’attualità con cronache sempre più disarmanti.

Tutti conoscono e deprecano le condizioni e i livelli di studio.

Tutti biasimano le condizioni di insegnamento e la remunerazione professionale degli insegnanti e di tutto il personale impiegato nella scuola.

Il precariato dilaga.

Tutti subiscono i tagli imposti dalla recessione economica.

La scuola è percepita come un immodificabile santuario dell’inutile e dell’effimero.

Un necessario purgatorio temporale che contiene i giovani e li risparmia ad un mercato del lavoro che ormai implode su se stesso, fagocitato da un sistema capitalistico spietato che riduce in schiavitù i più deboli.

La scuola è un rito sociale che si ripete.

Istituzionale, inesorabile, con cadenze secolari, con la stessa luce nei corridoi, le stagioni che si susseguono sempre identiche, le ansie e i dolori, gli analoghi turbamenti di generazioni.

La stessa scuola che ha vissuto ingiustizie e discriminazioni in un passato da non dimenticare e da non archiviare nel dimenticatoio dell’oblio.

La scuola che ormai riattualizza le ingiustizie anche se con diversa entità ed intensità.

La scuola che dovrebbe invece sempre e costantemente aprirsi alle differenze, agli altri, insegnanti e studenti, alle loro esigenze, ai caratteri di cui ognuno è portatore e alle difficoltà che ciascuno presenta. Una scuola senza discriminazioni dove l’altro sia considerato come depositario di un’autentica ricchezza individuale, da condividere nella comunità sociale per una civiltà a misura di persona.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati – Desio (Monza e Brianza)




Italia. Milano: “PER NON DIMENTICARE” ANNO 2011 Venerdì 21 Gennaio 2011 ore 21.00 ARCI MAZZINI – CORSICO via 24 Maggio, 51 Corsico

“PER NON DIMENTICARE”  ANNO 2011

Venerdì 21 Gennaio 2011 ore 21.00 ARCI MAZZINI – CORSICO via 24 Maggio, 51 Corsico

ISTITUTO COMPRENSIVO VIA PRATI – DESIO (MONZA e BRIANZA)

Con il patrocinio:

Città di Nova Milanese

Comune di CesateMedaglia d’argento al Valore Civile

Comune di Cormano

Città di Varedo

Città di Bresso

Città di Sesto San Giovanni – Medaglia d’oro V.M.

verso il … 27 Gennaio- GIORNO DELLA MEMORIA

Per ricordare quanto è accaduto, per capire quanto accade oggi…

incontro con:

LAURA TUSSI, docente, scrittrice e giornalista, autrice dei libri Memorie e Olocausto (Aracne 2009) e Il Dovere di Ricordare (Aracne 2010).

GIUSEPPE VALOTA, presidente ANED di Sesto San Giovanni e Monza, (figlio del deportato Guido, morto a Mauthausen) ricercatore e autore del libro Streikertransport, la deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni 1943-45 (Guerini e Associati 2008).

Sarà proiettato un video con Moni Ovadia che presenta i libri di Laura Tussi www.youtube.com/lauratussi

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CAMPAGNA DI OBIEZIONE DI COSCIENZA ALLE SPESE MILITARI, CASA DELLA CULTURA – Milano, CENTRO STUDI SERENO REGIS-Torino, DIFESA AMBIENTE, EMERGENCY, IL DIALOGO.org, OSSERVATORIO NAZIONALE ed EUROPEO PER IL RISPETTO DELLE PARI OPPORTUNITA’- ONERPO, PEACELINK, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI….e tanti altri.