La recessione economica attuale discrimina e colpisce le classi sociali più deboli, i migranti e i lavorato

La recessione economica attuale discrimina e colpisce le classi sociali più deboli, i migranti e i lavoratori.
Siamo tutti sfruttati.
Tutti subiamo i tagli occupazionali imposti dal governo.
In questi link, i lavoratori in disoccupazione fanno sentire la propria voce.
Lanciano un appello per contrastare le manovre politiche di matrice capitalista dell’attuale sistema amministrativo,
per continuare a R-esistere uniti…
http://blog.libero.it/Laresblog/
http://scuolaedidattica.lascuolaconvoi.it/index.php?i_tree_id=57314&plugin=news&i_category_id=52&i_news_id=1687
http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1277130569.htm
Laura Tussi



Milano. ANPI- Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Campagna di tesseramento degli Artisti all’ANPI,

ANPI- Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Campagna di tesseramento degli Artisti all’ANPI,
da un’idea di Dacia Maraini e Concita De Gregorio,
con
Moni Ovadia,
Andrea Camilleri,
Giuliano Montaldo,
Rosetta Loy
e NOI TUTTI
IO MI TESSERO ANPI
io mi tessero ANPI
perchè credo nei valori della Resistenza
e in chi ha permesso e realizzato la Costituzione Italiana.
Io mi tessero ANPI
perchè credo in chi ha sacrificato la propria vita per il “bene comune” e per la democrazia.
Io mi tessero ANPI
perchè sostengo i valori dell’antifascismo e della memoria storica
e voglio che il sacrificio e il martirio di milioni di persone non si ripetano mai più nella storia.
Io mi tessero ANPI
perchè la Resistenza non sia solo memoria del passato, ma esercizio del presente…
Per una nuova e costante resistenza, ora e sempre…per non dimenticare.
Laura Tussi



Per non dimenticare Relazione del progetto

Cara Amica, Caro Amico,
l’Amministrazione Comunale di Nova Milanese sostiene e promuove da sempre il Progetto Per Non Dimenticare…
http://www.comune.novamilanese.mb.it/comunicazioni/pagina1963.html
A presto,
Laura Tussi



Editoria. IL PARADISO PERDUTO. Pubblicazione curata dal Centro Studi Biologia Sociale Acireale, Aprile 2008.

IL PARADISO PERDUTO

Pubblicazione curata dal Centro Studi Biologia Sociale

Acireale, Aprile 2008.

Libro di Carmelo Rosario Viola

Recensione di Laura Tussi

Carmelo Rosario Viola, nato a Milazzo nel 1928 e abitante ad Acireale, è uno stimato e serio studioso di scienze sociali ed antropologiche, un intellettuale acuto e preparato, un opinionista e politologo attento e sempre presente nei dibattiti politici, economici, sociali e culturali, attuali e di ogni tempo. Viola è il padre di una nuova disciplina, la “Biologia del Sociale”, un’innovativa corrente di pensiero anarchico e anticapitalista, il cui spirito riecheggia in modo accurato e dettagliato in questa corposa autobiografia, dove la visione e l’analisi dell’intera condizione umana vengono elaborate in chiave storica, sociale e culturale e condotte con rigore metodologico e scientifico. “Il Paradiso Perduto” è un’opera dal taglio intimamente interioristico, in una capillare descrizione autobiografica, di dieci mesi della prima adolescenza dell’Autore, vissuti come parentesi esistenziale, visti oramai con gli occhi della terza età, in un’appassionata narrazione di stile sobrio e chiaro, che coinvolge il lettore in vari esiti di originalità e in indicazioni di concretezza pragmatica, che pongono in rilievo aspetti latenti della maturazione evolutiva dell’uomo, sia sul piano individuale, sia sociale e comunitario, soprattutto nei diversi punti di vista caratterizzati da intrecci di pensiero economico, sociale, antropologico, etico ed esistenziale.

L’Autore indaga, ricostruisce ed approfondisce paesaggi e scene di ambientazioni naturali e umane che ritraggono un’adolescenza a diretto contatto con la natura, dove il dato autobiografico si intreccia con la congiuntura storica, sociale e politica del Meridione e della Sicilia del periodo bellico, in cui è narrata l’esperienza di un giovane immerso in riflessioni contrastanti, tra conflittualità familiari e spinte ideali, nell’acquisizione progressiva di un’identità psicologica e di un’autonomia personale.

Nel racconto si susseguono intere generazioni tra speranze, sogni e disillusioni, gioie e dolori, nella ferrea volontà di riscatto sociale e culturale, in proiezioni propositive di sviluppo materiale ed esistenziale. Nell’autobiografia si incrociano e si intrecciano i sogni, le idealità, le speranze di un adolescente, nei vari colori contrastanti e conflittuali dell’esistenza, tra proiezioni psicologiche illusorie, intimi scavi interiori e vani sogni infranti, dove la realtà si impone, dimostrando la vera natura umana, che frantuma gli aneliti ideologici di speranze future, nelle solitudini solipsistiche della giovinezza.

L’Autore rivive la propria esperienza nell’amore appassionato per la natura, per l’innocenza delle figure dei nonni, i primi amori, in una narrazione sobria e schietta che si manifesta nel desiderio imperante di conoscenza e introspezione di un mondo interiore, proiettato verso uno slancio di rettitudine morale, di giustizia, di verità e pace sociale, etica ed esistenziale, nel rispetto dei valori fondamentali della vita.

L’autobiografia traccia un ampio complesso genealogico, nella descrizione di ambienti familiari, personaggi ed elementi naturali, ripercorrendo itinerari interiori, tracciati analiticamente in una sorta di autopsicoanalisi, sostenuta dall’Autore in uno schietto e profondo pensiero politico e filosofico, avvalorato da una prosa penetrante, per cui il giovane Viola vive un intimo dramma individuale, collegato alla propria situazione familiare, tramite le prime pulsioni dello sviluppo psicofisico e la propulsiva spinta istintiva contro tutte le forme di ingiustizia.

Il mondo culturale nazionale e internazionale rende grazie a Carmelo Rosario Viola, quale studioso profondo, attento e appassionato che testimonia un ricco mondo interiore proiettato nella realtà del presente e nell’attualità sociale, dove egli continua ad affrontare e contrastare ogni atto di ingiustizia, costruendo ed elaborando innovativi itinerari di studio e di analisi culturale, per un cambiamento sociale propositivo, un progresso costruttivo, un futuro a misura di persona e autenticamente sostenibile per le nuove generazioni. Laura Tussi




Editoria. La rivista Tempi di Fraternità si occupa di tematiche sociali e culturali

Cara Amica, Caro Amico,
La rivista Tempi di Fraternità si occupa di tematiche sociali e culturali, alla luce delle fedi di ogni tempo e di ogni spazio, in lotte civili di verità, giustizia e libertà, sul fronte dell’accoglienza solidale, del dibattito politico, contro ogni discriminazione, per la tutela dei diritti degli altri, degli oppressi, dei più deboli, degli emarginati, dei diversi, di tutti gli ultimi della terra, di cui tutti siamo parte nell’attualità del presente, nella prospettiva del futuro e nella memoria del passato, dove noi, donne e uomini, siamo in continua ricerca e in costante confronto comunitario.
In allegato…http://www.tempidifraternita.it/public/upload/sommario.pdf
Laura Tussi



Siena. Il Dr. Giuseppe Mauceri e’ il Nuovo Vice Questore Vicario di Siena

Il Dr. Giuseppe Mauceri e’ il Nuovo Vice Questore Vicario di Siena

Cara Amica, Caro Amico,
il padre di un nostro bravo collega è stato promosso Vice Questore Vicario della Questura di Siena,
in quanto civilmente impegnato in compiti estremamente delicati, dove si è distinto per le sue capacità professionali e doti umane anche in situazioni critiche.
Avendo destato la nostra ammirazione per questo suo impegno, riteniamo opportuno divulgare la meritata promozione.
Laura Tussi

Il Dr. Giuseppe Mauceri e’ il Nuovo Vice Questore Vicario di Siena

Da oggi il dr. Giuseppe Mauceri è il nuovo Vice Questore Vicario della Questura di Siena, subentrando al neo promosso Questore dr. Felice La Gala
Il dr. Maceri Giuseppe Elio Maria Antonio, nato a Siracusa il 3.08.1955 ( I° dirigente della P.S. dall’1.01.2003).

Assunto nel settembre 1980, alla fine del corso di formazione, nell’aprile 1981 viene assegnato alla Questura di Venezia – Commissariato di P.S. di Marghera, dove rimane fino al 1984, quando viene incaricato di dirigere il Commissariato Lido fino al 1990. Successivamente viene assegnato alla Squadra Mobile di Venezia in qualità di Dirigente della Sezione di Mestre e, dal 1993, viene incaricato di dirigere la suddetta Squadra Mobile.

Nel 1997 viene trasferito alla Questura di Imperia ove dirige il Commissariato di P.S. di Ventimiglia fino all’ottobre 2003 quando viene trasferito a Siena con l’incarico di Dirigente la Divisione di Polizia Anticrimine.

Di particolare rilievo, quale mero dato informativo, risultano importanti indagini di P.G. e in particolare, durante la permanenza a Marghera, le i indagini sulla Colonna Veneta delle Brigate Rosse in relazione al sequestro del Generale Dozier, mentre nel corso della dirigenza della Squadra Mobile veneziana si ricordano le indagini sulla Mafia del Brenta con l’arresto del capo Felice Maniero.

Tra i vari incarichi svolti in questa Provincia, ricordiamo, in particolare, quello di Presidente del GOS nonché la gestione e dirigenza dei principali servizi di O.P.
Il Questore dr. Benedetti ha accolto con soddisfazione la nomina ministeriale del suo nuovo Vicario, di cui apprezza le doti umane e professionali.
Quale primo impegno istituzionale il dr. Mauceri, accompagnato dal Questore, ha reso visita al Prefetto Gerarda Maria Pantalone.
Siena, 10 giugno 2010.

Pubblicato il: 10 giugno 2010
Ultima modifica: 10 giugno 2010




Editoria-STREIKERTRANSPORT. La deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni, 1943-1945. Edizione Guerini e Associati

STREIKERTRANSPORT.

La deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni, 1943-1945.

Edizione Guerini e Associati.

Libro di Giuseppe Valota

Recensione di Laura Tussi

Lo studio di ricerca di Giuseppe Valota, figlio di Guido, deportato politico soppresso a Mauthausen, e Presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati di Sesto San Giovanni e Monza, è stato promosso dall’ANED, con il patrocinio della città di Sesto San Giovanni, della provincia di Milano, del comune di Milano e del consiglio di zona nove, con il sostegno della COOP Lombardia e di altre importanti associazioni, cooperative e aziende. La ricerca è edita da Guerini e Associati e dalla Fondazione-Istituto per La storia dell’età contemporanea. Il lavoro di documentazione ricostruisce, con passione civile ed umana e con serietà scientifica, uno spaccato storico dell’Italia dal 1943 al 1945 e, nello specifico, la vita delle fabbriche di Sesto San Giovanni. Sesto San Giovanni è stata una città industriale, con grandi centri di produzione, come la Breda, la Falck, la Pirelli, che nascono all’inizio del Novecento. Erano grandi poli industriali siderurgici, elettromeccanici e chimici e attiravano molti lavoratori dalla provincia, dalla bergamasca, dalla bresciana, dalla bassa milanese e dal Veneto. I lavoratori costituivano enormi villaggi dove lo Stato era assente e le fabbriche stesse si occupavano dell’assistenza per i dipendenti e i loro figli, creando la comunità di operai fuori e dentro il polo industriale stesso. Sesto San Giovanni ha subito le violenze e le persecuzioni fasciste. La dittatura è un modo di gestire il Paese e il problema nasce con il dissenso, quando qualcuno non è d’accordo e non può esprimere le proprie opinioni. Sesto San Giovanni è stata una delle aree industriali più importanti d’Italia ed Europa, per la concentrazione di fabbriche di lavoratori che hanno animato una Resistenza collettiva e di massa. La Resistenza operaia ha coinvolto la città e l’area milanese e lombarda, dove gli scioperi contro il fascismo e l’occupazione nazista e la deportazione in massa di lavoratori che scioperavano contro il nazifascismo, hanno assunto un valore emblematico, che ha travalicato i confini del territorio nazionale. Le deportazioni nei campi di sterminio nazisti di centinaia di donne e uomini, operaie e operai scioperanti, che si opponevano al regime di negazione della libertà nella repressione, nella guerra e nelle morti per stenti, percosse e fame, appare in questa raccolta di testimonianze più che mai di rilevanza attuale.

Il libro raccoglie racconti dettagliati di esperienze e diari di perseguitati, deportati per motivazioni politiche, colpevoli esclusivamente di essere operaie e operai scioperanti, di cui sono state elaborate e predisposte anche schede biografiche che ne consentono ancora oggi l’identificazione. In una prospettiva corale sono raccolti i ricordi, le memorie e le testimonianze dei lavoratori deportati di una comunità radicata nel rifiuto del fascismo e ancora attualmente impegnata nel promuovere il sentimento civile e umano, la coscienza collettiva dell’opposizione operaia e della resistenza, nel tratto forte della memoria della Seconda Guerra Mondiale, con le lotte di fabbrica, nella guerriglia e nella Resistenza partigiana di opposizione al regime. I testimoni dimostrano molto orgoglio, raccontando sommessamente le privazioni: la fame, il freddo, e le umiliazioni per condizioni di vita disumane, che tuttavia non fanno dimenticare a nessuno la propria dignità. Nei ricordi, nei racconti, nelle narrazioni domina lo spaesamento, con il graduale dileguarsi di ogni parametro di esistenza normale, nell’ostinato rifiuto dell’accettazione degli eventi terrificanti, della tragedia delle deportazioni, contraddistinta dal carattere inatteso, che appare gratuito e casuale, della cattura e del viaggio, il Transport appunto, verso i campi di concentramento e di sterminio. La vicenda che ha coinvolto e travolto queste lavoratrici e questi lavoratori si conclude senza trionfalismi, senza proclami altisonanti di vendetta e di patriottismo esasperati, ma con il ricordo duraturo del dolore e con il lutto per i compagni e gli amici morti nelle persecuzioni e nelle deportazioni di civili. L’importanza valoriale di questo studio di ricerca consiste nel ricordare e far monito degli eventi, così da non ripetere gli errori e gli orrori della storia…Per non dimenticare.

Riceviamo & Pubblichiamo

Laura Tussi




Storia. anche il Centro Studi Sereno Regis di Torino sostiene e divulga il Progetto “Per Non Dimenticare” di Nova Milanese,

Cara Amica, Caro Amico,
anche il Centro Studi Sereno Regis di Torino sostiene e divulga il Progetto “Per Non Dimenticare” di Nova Milanese,
insieme con numerosissimi blog e siti web, riviste stampate e online, varie realtà associative, enti, fondazioni, scuole, università
e ancora giornalisti, docenti, ricercatori e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e ancora tanti, tanti altri amici e compagni…
http://serenoregis.org/2010/06/relazione-del-progetto-per-non-dimenticare-laura-tussi/
Dunque ringraziamo tutti questi Nostri collaboratori e diamo appuntamento per il prossimo autunno…
sempre insieme, sempre “Per Non Dimenticare”.
Grazie e a presto,
laura tussi
www.youtube.com/lauratussi



“SI” alla denuclearizzazione euromediterranea APPELLO: “NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano

“SI” alla denuclearizzazione euromediterranea

APPELLO: “NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano

Il governo dello Stato di Israele, con dichiarazioni, dapprima fatte filtrare all’esterno e poi con dichiarazioni pubbliche di alcuni suoi principali rappresentanti, caldeggia l’uso della propria forza militare per impedire che lo Stato iraniano possa eventualmente dotarsi di armi nucleari trasformando la propria energia nucleare “civile” in “militare”. Ecco come puoi firmare l’appello:

http://www.peacelink.it/pace/a/36339.html

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/appelli/indice_1338472438.htm

Primi firmatari:

Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Don Andrea Gallo, Marinella Correggia, Mario Capanna, Vittorio Agnoletto, Giorgio Cremaschi, Mario Agostinelli, Giulio Cavalli, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Patrick Boylan, Ernesto Celestini, Alessio Di Florio, Lorenzo Galbiati, Attilio Galimberti, Alberto L’Abate, Luciano Manna, Alessandro Marescotti, Nello Margiotta, Daniele Novara, Nanni Salio, Giovanni Sarubbi, Olivier Turquet.

Promotori:

  • Giuseppe Bruzzone, obiettore di coscienza, sostenitore delle idee di Franco Fornari
  • Alfonso Navarra, obiettore di coscienza alle spese militari e nucleari
  • Laura Tussi, docente e giornalista

Per firmare l’appello clicca qui.

http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=95&id_topic=4

APPELLO

“NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano

“SI” alla denuclearizzazione euromediterranea

Il  governo dello Stato di Israele, con dichiarazioni, dapprima fatte filtrare all’esterno e poi con dichiarazioni pubbliche di alcuni suoi principali rappresentanti, caldeggia l’uso della propria forza militare per impedire che lo Stato iraniano possa eventualmente dotarsi di armi nucleari trasformando la propria energia nucleare “civile” in “militare”.

Sono emerse voci contrarie a questa posizione all’interno dello stesso governo israeliano e di ex responsabili dello stesso. Ed è degno di nota che i vertici militari e dei servizi segreti israeliani in carica, con prese di posizioni pubbliche, abbiano manifestato grande perplessità rispetto al carattere risolutivo di blitz aerei contro impianti presumibilmente disseminati in decine di siti sotterranei.

Senza assolutamente sottovalutare l’importanza di queste voci, istituzionali (o ex istituzionali), vorremmo porre l’attenzione al “NO” a questa potenziale guerra  da parte di David Grossman, scrittore, cittadino israeliano, che, in maniera pubblica, con fermezza, ha manifestato il suo dissenso al proprio governo. Grossman, sviluppando ragionamenti pragmatici, sostiene che l’eventuale attacco non risolverebbe comunque il problema, ma lo rinvierebbe nel tempo. Infatti  le conoscenze scientifiche da parte dell’Iran per fare la cosiddetta “bomba” (la tecnologia dell’arricchimento dell’uranio) rimarrebbero intatte, e caricate in più dell’odio per quello che potrebbe avvenire in bombardamenti comunque sanguinosi e ambientalmente devastanti, per quanto intenzionalmente chirurgici.

I firmatari di questo appello ritengono sia opportuno appoggiare la posizione dello scrittore israeliano, ed allo stesso modo sostenere chiunque, da frontiere contigue e/o contrapposte, lavori per il dialogo politico e per il disarmo; ricordano, in proposito, che l’ONU, da decenni, appoggiato dagli stessi Stati Uniti, ha designato il Medio Oriente come zona denuclearizzata, proprio nell’intento di evitare scontri catastrofici tra gli Stati e tra i popoli.

La posizione disarmista dell’ONU è stata ribadita dall’ultima Conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare del maggio 2010 con un documento che indice, per il 2012, una sua sessione speciale per la denuclearizzazione del Medio Oriente e l’eliminazione dalla regione delle armi di distruzione di massa.

I sottoscritti chiedono ai governi di rispettare l’impegno a far svolgere questa conferenza per la pace ed il disarmo sollecitando le opinioni pubbliche di tutti i Paesi e le nazioni dell’area euro mediterranea a mobilitarsi per incardinarne la necessità e la prepotente urgenza.

Ricordano anche che gli Stati sono fatti dagli uomini e che questi possono pesare nelle scelte:  devono solo tradurre la buona volontà in buone azioni e buone manifestazioni.

Ovunque possiamo far sorgere ed operare delle Ambasciate di Pace della società civile che si propongano, dal basso, l’obiettivo comune della denuclearizzazione.

Promotori:

  • Giuseppe Bruzzone, obiettore di coscienza, sostenitore delle idee di Franco Fornari
  • Alfonso Navarra, obiettore di coscienza alle spese militari e nucleari
  • Laura Tussi, docente e giornalista

Primi firmatari:

Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Don Andrea Gallo, Marinella Correggia, Mario Capanna, Vittorio Agnoletto, Giorgio Cremaschi, Mario Agostinelli, Giulio Cavalli, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Patrick Boylan, Ernesto Celestini, Alessio Di Florio, Lorenzo Galbiati, Attilio Galimberti, Alberto L’Abate, Luciano Manna, Alessandro Marescotti, Nello Margiotta, Daniele Novara, Nanni Salio, Giovanni Sarubbi, Olivier Turquet.

Milano, Maggio 2012

Nota esplicativa

Ottava Conferenza internazionale sul Trattato di non proliferazione nucleare: documento finale.

Venerdì 28 maggio 2010 si è conclusa la Conferenza per il riesame del Trattato di non proliferazione nucleare con l’approvazione da parte di 189 paesi di un documento finale verso il disarmo nucleare, compresa la creazione di una zona denuclearizzata in Medio Oriente.
Il documento consta di 28 pagine, un testo lungo ma, per così dire, mitigato per raggiungere un consenso quasi unanime.

I punti chiave:

Disarmo nucleare: I cinque paesi ufficiali dotati di armi nucleari – Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina – si impegnano a compiere ulteriori sforzi per ridurre e infine eliminare tutti i tipi di armi nucleari. Non vi è un calendario né vi sono dettagli in merito. Devono riferire i progressi entro il 2014.

Garanzie di sicurezza: I firmatari hanno convenuto che la Conferenza di Ginevra sul disarmo dovrebbe iniziare immediatamente la discussione di efficaci accordi internazionali per garantire i paesi non dotati di armi nucleari circa l’uso o la minaccia di uso di armi nucleari.

Test nucleari: I paesi con armi nucleari si impegnano a ratificare il Comprehensive Test Ban Treaty con sollecitudine. Stati Uniti e Cina non hanno ratificato il trattato, il che significa che non può ancora entrare in vigore. Nel frattempo tutti gli Stati devono astenersi dal compiere test nucleari.

Materiali fissili: Gli Stati contraenti convengono che la Conferenza sul disarmo dovrebbe iniziare immediatamente la negoziazione di un trattato che vieti la produzione di materiale fissile.

Non proliferazione: La conferenza ha esortato Israele , India e Pakistan ad aderire al trattato NPT.

Energia nucleare: La conferenza ha esortato gli Stati a facilitare lo scambio di attrezzature, materiali e informazioni scientifiche e tecnologiche per gli usi pacifici dell’energia nucleare.

Medio Oriente libero da armi di distruzione di massa: Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon e gli stati chiave convocheranno una conferenza nel 2012 con tutti gli Stati del Medio Oriente per la creazione di un Medio Oriente zona libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa.

Corea del Nord: La conferenza ha fortemente sollecitato la Corea del Nord ad effettuare l’abbandono completo e verificabile di tutte le armi nucleari ed i programmi nucleari esistenti, e tornare al TNP.

Se l’Egitto ha esercitato una forte pressione per la denuclearizzazione del Medio Oriente, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che non ha partecipato al vertice, per il timore che un gruppo di paesi guidati dall’ Egitto stesso e dalla Turchia chiedessero a Israele di aderire al Trattato di Non Proliferazione Nucleare e di sottoporsi alle ispezioni internazionali, ha fatto sapere che Israele non partecipera’ alla concretizzazione della risoluzione della Conferenza del Tnp e non accettera’ dunque di essere sottoposto ad ispezioni.
Nir Hefetz, consigliere per la stampa del premier Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che “la risoluzione del Tnp e’ sbagliata alla base e intrisa di ipocrisia. Ignora la realtà del Medio Oriente e le minacce vere che da esso giungono per il mondo intero”.
Israele è l’unico regime in Medio Oriente che è in possesso di un arsenale atomico. Israele possiede fra 250 e 500 armi nucleari. Lo Stato ebraico non ha mai confermato nè smentito di possederle, limitandosi a dichiarare che non sarà mai il primo paese ad usare queste armi in Medio Oriente.

La risoluzione del 1995 del TNP invitava gli Stati del Medio Oriente a compiere passi concreti verso “l’istituzione di una zona effettivamente controllabile in Medio Oriente senza armi di distruzione di massa, nucleari, chimiche e biologiche, i loro vettori, e di astenersi dal prendere qualsiasi misura che preclude il raggiungimento di questo obiettivo. ”

Nel 2005 il Tnp arrivò ad una fase di stallo proprio sulla creazione di una zona nel Medio Oriente senza armi per via della crisi nucleare iraniana .

In allegato: il documento finale della Conferenza del 2010, rinvenibile alla URL: http://data.grip.org/documents/201005311221.pdf

Note:

http://data.grip.org/documents/201005311221.pdf

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/appelli/indice_1338472438.htm




APPELLO: “NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano

“SI” alla denuclearizzazione euromediterranea

APPELLO: “NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano

Il governo dello Stato di Israele, con dichiarazioni, dapprima fatte filtrare all’esterno e poi con dichiarazioni pubbliche di alcuni suoi principali rappresentanti, caldeggia l’uso della propria forza militare per impedire che lo Stato iraniano possa eventualmente dotarsi di armi nucleari trasformando la propria energia nucleare “civile” in “militare”. Ecco come puoi firmare l’appello

http://www.peacelink.it/pace/a/36339.html

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/appelli/indice_1338472438.htm

Per firmare l’appello clicca qui

http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=95&id_topic=4

APPELLO

“NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano

“SI” alla denuclearizzazione euromediterranea

Il  governo dello Stato di Israele, con dichiarazioni, dapprima fatte filtrare all’esterno e poi con dichiarazioni pubbliche di alcuni suoi principali rappresentanti, caldeggia l’uso della propria forza militare per impedire che lo Stato iraniano possa eventualmente dotarsi di armi nucleari trasformando la propria energia nucleare “civile” in “militare”.

Sono emerse voci contrarie a questa posizione all’interno dello stesso governo israeliano e di ex responsabili dello stesso. Ed è degno di nota che i vertici militari e dei servizi segreti israeliani in carica, con prese di posizioni pubbliche, abbiano manifestato grande perplessità rispetto al carattere risolutivo di blitz aerei contro impianti presumibilmente disseminati in decine di siti sotterranei.

Senza assolutamente sottovalutare l’importanza di queste voci, istituzionali (o ex istituzionali), vorremmo porre l’attenzione al “NO” a questa potenziale guerra  da parte di David Grossman, scrittore, cittadino israeliano, che, in maniera pubblica, con fermezza, ha manifestato il suo dissenso al proprio governo. Grossman, sviluppando ragionamenti pragmatici, sostiene che l’eventuale attacco non risolverebbe comunque il problema, ma lo rinvierebbe nel tempo. Infatti  le conoscenze scientifiche da parte dell’Iran per fare la cosiddetta “bomba” (la tecnologia dell’arricchimento dell’uranio) rimarrebbero intatte, e caricate in più dell’odio per quello che potrebbe avvenire in bombardamenti comunque sanguinosi e ambientalmente devastanti, per quanto intenzionalmente chirurgici.

I firmatari di questo appello ritengono sia opportuno appoggiare la posizione dello scrittore israeliano, ed allo stesso modo sostenere chiunque, da frontiere contigue e/o contrapposte, lavori per il dialogo politico e per il disarmo; ricordano, in proposito, che l’ONU, da decenni, appoggiato dagli stessi Stati Uniti, ha designato il Medio Oriente come zona denuclearizzata, proprio nell’intento di evitare scontri catastrofici tra gli Stati e tra i popoli.

La posizione disarmista dell’ONU è stata ribadita dall’ultima Conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare del maggio 2010 con un documento che indice, per il 2012, una sua sessione speciale per la denuclearizzazione del Medio Oriente e l’eliminazione dalla regione delle armi di distruzione di massa.

I sottoscritti chiedono ai governi di rispettare l’impegno a far svolgere questa conferenza per la pace ed il disarmo sollecitando le opinioni pubbliche di tutti i Paesi e le nazioni dell’area euro mediterranea a mobilitarsi per incardinarne la necessità e la prepotente urgenza.

Ricordano anche che gli Stati sono fatti dagli uomini e che questi possono pesare nelle scelte:  devono solo tradurre la buona volontà in buone azioni e buone manifestazioni.

Ovunque possiamo far sorgere ed operare delle Ambasciate di Pace della società civile che si propongano, dal basso, l’obiettivo comune della denuclearizzazione.

Promotori:

  • Giuseppe Bruzzone, obiettore di coscienza, sostenitore delle idee di Franco Fornari
  • Alfonso Navarra, obiettore di coscienza alle spese militari e nucleari
  • Laura Tussi, docente e giornalista

Primi firmatari:

Alex Zanotelli, Don Andrea Gallo, Marinella Correggia, Mario Capanna, Vittorio Agnoletto, Giorgio Cremaschi, Mario Agostinelli, Giulio Cavalli, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Patrick Boylan, Ernesto Celestini, Alessio Di Florio, Lorenzo Galbiati, Attilio Galimberti, Alberto L’Abate, Luciano Manna, Alessandro Marescotti, Nello Margiotta, Nanni Salio, Giovanni Sarubbi, Olivier Turquet.

Milano, Maggio 2012

Nota esplicativa

Ottava Conferenza internazionale sul Trattato di non proliferazione nucleare: documento finale.

Venerdì 28 maggio 2010 si è conclusa la Conferenza per il riesame del Trattato di non proliferazione nucleare con l’approvazione da parte di 189 paesi di un documento finale verso il disarmo nucleare, compresa la creazione di una zona denuclearizzata in Medio Oriente.
Il documento consta di 28 pagine, un testo lungo ma, per così dire, mitigato per raggiungere un consenso quasi unanime.

I punti chiave:

Disarmo nucleare: I cinque paesi ufficiali dotati di armi nucleari – Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina – si impegnano a compiere ulteriori sforzi per ridurre e infine eliminare tutti i tipi di armi nucleari. Non vi è un calendario né vi sono dettagli in merito. Devono riferire i progressi entro il 2014.

Garanzie di sicurezza: I firmatari hanno convenuto che la Conferenza di Ginevra sul disarmo dovrebbe iniziare immediatamente la discussione di efficaci accordi internazionali per garantire i paesi non dotati di armi nucleari circa l’uso o la minaccia di uso di armi nucleari.

Test nucleari: I paesi con armi nucleari si impegnano a ratificare il Comprehensive Test Ban Treaty con sollecitudine. Stati Uniti e Cina non hanno ratificato il trattato, il che significa che non può ancora entrare in vigore. Nel frattempo tutti gli Stati devono astenersi dal compiere test nucleari.

Materiali fissili: Gli Stati contraenti convengono che la Conferenza sul disarmo dovrebbe iniziare immediatamente la negoziazione di un trattato che vieti la produzione di materiale fissile.

Non proliferazione: La conferenza ha esortato Israele , India e Pakistan ad aderire al trattato NPT.

Energia nucleare: La conferenza ha esortato gli Stati a facilitare lo scambio di attrezzature, materiali e informazioni scientifiche e tecnologiche per gli usi pacifici dell’energia nucleare.

Medio Oriente libero da armi di distruzione di massa: Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon e gli stati chiave convocheranno una conferenza nel 2012 con tutti gli Stati del Medio Oriente per la creazione di un Medio Oriente zona libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa.

Corea del Nord: La conferenza ha fortemente sollecitato la Corea del Nord ad effettuare l’abbandono completo e verificabile di tutte le armi nucleari ed i programmi nucleari esistenti, e tornare al TNP.

Se l’Egitto ha esercitato una forte pressione per la denuclearizzazione del Medio Oriente, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che non ha partecipato al vertice, per il timore che un gruppo di paesi guidati dall’ Egitto stesso e dalla Turchia chiedessero a Israele di aderire al Trattato di Non Proliferazione Nucleare e di sottoporsi alle ispezioni internazionali, ha fatto sapere che Israele non partecipera’ alla concretizzazione della risoluzione della Conferenza del Tnp e non accettera’ dunque di essere sottoposto ad ispezioni.
Nir Hefetz, consigliere per la stampa del premier Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che “la risoluzione del Tnp e’ sbagliata alla base e intrisa di ipocrisia. Ignora la realtà del Medio Oriente e le minacce vere che da esso giungono per il mondo intero”.
Israele è l’unico regime in Medio Oriente che è in possesso di un arsenale atomico. Israele possiede fra 250 e 500 armi nucleari. Lo Stato ebraico non ha mai confermato nè smentito di possederle, limitandosi a dichiarare che non sarà mai il primo paese ad usare queste armi in Medio Oriente.

La risoluzione del 1995 del TNP invitava gli Stati del Medio Oriente a compiere passi concreti verso “l’istituzione di una zona effettivamente controllabile in Medio Oriente senza armi di distruzione di massa, nucleari, chimiche e biologiche, i loro vettori, e di astenersi dal prendere qualsiasi misura che preclude il raggiungimento di questo obiettivo. ”

Nel 2005 il Tnp arrivò ad una fase di stallo proprio sulla creazione di una zona nel Medio Oriente senza armi per via della crisi nucleare iraniana .

In allegato: il documento finale della Conferenza del 2010, rinvenibile alla URL: http://data.grip.org/documents/201005311221.pdf

Note:

http://data.grip.org/documents/201005311221.pdf

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/appelli/indice_1338472438.htm