REMINDER | DOMANI a VENEZIA press preview e opening – Premio Furla 2015 | Maria Iorio & Raphaël Cuomo alla Fondazione Querini Stampalia (5 maggio 2015)
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The nude prize. Premio Furla 2015. Maria Iorio & Raphaël Cuomo, vincitori della decima edizione del Premio Furla, alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia con Logica del passaggio mercoledì 6 maggio – domenica 7 giugno 2015 |
Press preview: martedì 5 maggio, ore 10.00 – 12.00 Opening: martedì 5 maggio, ore 12.00 |
Maria Iorio & Raphaël Cuomo, vincitori della decima edizione del Premio Furla, presentano alla Fondazione Querini Stampalia la prima formalizzazione del progetto di ricerca a lungo termine Logica del passaggio, in concomitanza con la 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
A cura di Simone Frangi, la mostra di Maria Iorio & Raphaël Cuomo raccoglie i frutti della prima fase di lavoro sul progetto con cui lo scorso novembre gli artisti si sono aggiudicati il Premio Furla 2015. Ideato e curato da Chiara Bertola, il Premio Furla è il riconoscimento biennale d’eccellenza per l’arte contemporanea dedicato ai giovani talenti italiani. Nato con l’obiettivo di sostenere la migliore pratica artistica del nostro Paese – attraverso il monitoraggio, la selezione, la formazione degli artisti e la produzione di nuovi lavori – nel corso dei suoi quindici anni di storia il Premio ha saputo affermarsi come vetrina internazionale per la creatività emergente. Giunto alla sua decima edizione, quest’anno il Premio Furla è stato organizzato e promosso da Fondazione Furla in collaborazione con Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale – che hanno ospitato la presentazione del Premio e la mostra Growing Roots – e con Fondazione Querini Stampalia, miart e Viafarini, e ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. Maria Iorio & Raphaël Cuomo analizzano in Logica del passaggio il contesto generale dei fenomeni d’emigrazione “economica” italiana dal Sud del continente verso il Nord tra la fine degli anni Cinquanta fino alla meta degli anni Sessanta, mantenendosi rigidamente aderenti ai fatti e cercando al contempo di riconfigurarli tramite storytelling e complementi figurali: dalle modalità di attraversamento del confine alle condizioni di lavoro, dallo sfruttamento alle limitazioni di diritti e di mobilità in vista di un permesso di soggiorno lavorativo, fino all’efficiente dispositivo biopolitico di controllo sanitario che segnava il “passaggio” dei migranti dall’Italia alla Svizzera. Il lavoro presentato in Fondazione Querini Stampalia stringe infatti il suo focus sui flussi migratori verso la Svizzera negli anni Sessanta, caratterizzati dal confinamento di lavoratrici e lavoratori immigrati alla mera sfera produttiva, da discriminazioni e xenofobia, e dall’utilizzo della strategia del “rischio sanitario” come mezzo di controllo del movimento d’emigrazione e di legittimazione da frontiera. Un procedimento normativo, quest’ultimo, incarnato in maniera eloquente nel lavoro di Iorio & Cuomo dall’edificio d’influenza modernista usato a Briga come centro di controllo medico dei migranti fino alla metà degli anni Novanta. Attraverso un film e un sistema spaziale Maria Iorio & Raphaël Cuomo leggono e ritrascrivono questo caso storico senza cedere a tentazioni meramente documentaristiche, andando piuttosto a svelarne la struttura replicabile che lo sostiene e la sua logica. Come scrive il curatore della mostra Simone Frangi, che assieme a Virginie Bobin ha segnalato i due artisti per la partecipazione al Premio Furla 2015, “Logica del passaggio sottolinea, con la strategia del dubbio, la discrepanza tra le narrazioni ufficiali e istituzionali della migrazione economica italiana e le esperienze soggettive dei migranti con l’obiettivo di costruire una “storia dal basso” capace di registrare la sostanza vissuta che alimenta i fatti storici, la loro natura polifonica e quella percentuale di oblio e di obliterazione che accompagna la costruzione della memoria sociale”. Il lavoro filmico e installativo presente in Fondazione Querini Stampalia vede infatti una prima gestazione in un periodo di ricerca documentaria e d’immaginario nei musei dell’immigrazione e in archivi fotografici per poi concretizzarsi in osservazioni sul campo e transizioni nei medesimi territori battuti dai migranti. Logica del passaggio inserisce una prospettiva minore nella rappresentazione corrente di questi episodi migratori, mettendo alla prova la Storia nella sua validità ed esponendola alle testimonianze di coloro che quel passaggio l’hanno realmente compiuto.Seguendo la narrazione di una giovane donna, che lascia progressivamente il passo a una narrazione a più voci, il lavoro filmico che sta al cuore di Logica del passaggio valorizza i racconti di coloro che hanno composto l’evento storico in questione in una posizione subalterna: il film contribuisce infatti a far circolare nuovamente immagini d’archivio fuoriuscite dal loro quadro istituzionale con l’obiettivo di generare nuove traiettorie. La presentazione al pubblico del lavoro di Maria Iorio & Raphaël Cuomo segna la fase conclusiva della decima edizione del Premio Furla, iniziata lo scorso settembre con l’annuncio della rosa dei cinque finalisti, e proseguita con la nomina a novembre dei vincitori e la loro partecipazione alla mostra retrospettiva Growing Roots – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa (Milano, Palazzo Reale 5 marzo – 12 aprile 2015), che ha ripercorso le dieci edizioni del premio attraverso le opere dei suoi vincitori. I progetti dei cinque artisti finalisti della decima edizione del Premio Furla sono stati valutati da una giuria internazionale presieduta da Vanessa Beecroft, artista madrina di questa decima edizione del Premio, e composta daTeresa Gleadowe (Presidente di Nottingham Contemporary, Nottingham, Gran Bretagna), Barbara Hernandez(Direttore di SOMA, Messico), Alya Sebti (Direttore Artistico della Quinta Biennale di Marrakech, Marocco) e Benno Tempel (Direttore della Foundation Gemeentemuseum Den Haag, The Hague, Paesi Bassi). La giuria ha nominato Maria Iorio & Raphaël Cuomo vincitori con la seguente motivazione: “Il lavoro di Iorio e Cuomo crea un ponte tra la storia e le istanze del presente più rilevanti in Europa e nel mondo. Esplora questioni come la migrazione (immigrazione/emigrazione), le pratiche d’archivio nei musei, la memoria e la costruzione culturale di questi temi, controbilanciando il modo in cui sono normalmente trattati nella società dei mass media e introducendo nuove prospettive”. Il progetto di Maria Iorio & Raphaël Cuomo, Logica del passaggio, sarà esposto alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia dal 5 maggio al 7 giugno 2015, in concomitanza con la 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Inoltre, così come per le edizioni precedenti, la coppia di vincitori del Premio Furla avrà la possibilità di studiare e lavorare all’estero, grazie alla partecipazione a un progetto di residenza d’artista che per questa edizione si svolgerà presso SOMA a Città del Messico. La gestione della residenza è affidata a Viafarini, centro di documentazione sull’arte contemporanea che, dalla quinta edizione, raccoglie l’archivio generale del Premio Furla e che collabora all’ospitalità dei curatori stranieri grazie al programma di residenza milanese VIR Viafarini–in–residence. Il video presentato nel contesto della mostra Logica del Passaggio, progetto vincitore del Premio Furla 2015, è realizzato con il contributo della Fondazione Furla e con il sostegno di Repubblica e del Cantone di Ginevra, Repubblica e Cantone del Jura e Le Souvenir du Présent, Ginevra. La mostra sarà accompagnata da un reader composto dai testi di Simone Frangi e Cynthia Fornage. Il reader sarà pubblicato dalle edizioni Archive Books di Berlino. |
The nude prize. Premio Furla 2015. Maria Iorio & Raphaël Cuomo, vincitori della decima edizione del Premio Furla, alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia con Logica del passaggio martedì 5 maggio – domenica 7 giugno 2015 Maria Iorio & Raphaël Cuomo, vincitori della decima edizione del Premio Furla, presentano alla Fondazione Querini Stampalia la prima formalizzazione del progetto di ricerca a lungo termine Logica del passaggio, in concomitanza con la 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. A cura di Simone Frangi, la mostra di Maria Iorio & Raphaël Cuomo raccoglie i frutti della prima fase di lavoro sul progetto con cui lo scorso novembre gli artisti si sono aggiudicati il Premio Furla 2015. Ideato e curato da Chiara Bertola, il Premio Furla è il riconoscimento biennale d’eccellenza per l’arte contemporanea dedicato ai giovani talenti italiani. Nato con l’obiettivo di sostenere la migliore pratica artistica del nostro Paese – attraverso il monitoraggio, la selezione, la formazione degli artisti e la produzione di nuovi lavori – nel corso dei suoi quindici anni di storia il Premio ha saputo affermarsi come vetrina internazionale per la creatività emergente. Giunto alla sua decima edizione, quest’anno il Premio Furla è stato organizzato e promosso da Fondazione Furla in collaborazione con Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale – che hanno ospitato la presentazione del Premio e la mostra Growing Roots – e con Fondazione Querini Stampalia, miart e Viafarini, e ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. Maria Iorio & Raphaël Cuomo analizzano in Logica del passaggio il contesto generale dei fenomeni d’emigrazione “economica” italiana dal Sud del continente verso il Nord tra la fine degli anni Cinquanta fino alla meta degli anni Sessanta, mantenendosi rigidamente aderenti ai fatti e cercando al contempo di riconfigurarli tramite storytelling e complementi figurali: dalle modalità di attraversamento del confine alle condizioni di lavoro, dallo sfruttamento alle limitazioni di diritti e di mobilità in vista di un permesso di soggiorno lavorativo, fino all’efficiente dispositivo biopolitico di controllo sanitario che segnava il “passaggio” dei migranti dall’Italia alla Svizzera. Il lavoro presentato in Fondazione Querini Stampalia stringe infatti il suo focus sui flussi migratori verso la Svizzera negli anni Sessanta, caratterizzati dal confinamento di lavoratrici e lavoratori immigrati alla mera sfera produttiva, da discriminazioni e xenofobia, e dall’utilizzo della strategia del “rischio sanitario” come mezzo di controllo del movimento d’emigrazione e di legittimazione da frontiera. Un procedimento normativo, quest’ultimo, incarnato in maniera eloquente nel lavoro di Iorio & Cuomo dall’edificio d’influenza modernista usato a Briga come centro di controllo medico dei migranti fino alla metà degli anni Novanta. Attraverso un film e un sistema spaziale Maria Iorio & Raphaël Cuomo leggono e ritrascrivono questo caso storico senza cedere a tentazioni meramente documentaristiche, andando piuttosto a svelarne la struttura replicabile che lo sostiene e la sua logica. Come scrive il curatore della mostra Simone Frangi, che assieme a Virginie Bobin ha segnalato i due artisti per la partecipazione al Premio Furla 2015, “Logica del passaggio sottolinea, con la strategia del dubbio, la discrepanza tra le narrazioni ufficiali e istituzionali della migrazione economica italiana e le esperienze soggettive dei migranti con l’obiettivo di costruire una “storia dal basso” capace di registrare la sostanza vissuta che alimenta i fatti storici, la loro natura polifonica e quella percentuale di oblio e di obliterazione che accompagna la costruzione della memoria sociale”. Il lavoro filmico e installativo presente in Fondazione Querini Stampalia vede infatti una prima gestazione in un periodo di ricerca documentaria e d’immaginario nei musei dell’immigrazione e in archivi fotografici per poi concretizzarsi in osservazioni sul campo e transizioni nei medesimi territori battuti dai migranti. Logica del passaggio inserisce una prospettiva minore nella rappresentazione corrente di questi episodi migratori, mettendo alla prova la Storia nella sua validità ed esponendola alle testimonianze di coloro che quel passaggio l’hanno realmente compiuto.Seguendo la narrazione di una giovane donna, che lascia progressivamente il passo a una narrazione a più voci, il lavoro filmico che sta al cuore di Logica del passaggio valorizza i racconti di coloro che hanno composto l’evento storico in questione in una posizione subalterna: il film contribuisce infatti a far circolare nuovamente immagini d’archivio fuoriuscite dal loro quadro istituzionale con l’obiettivo di generare nuove traiettorie. La presentazione al pubblico del lavoro di Maria Iorio & Raphaël Cuomo segna la fase conclusiva della decima edizione del Premio Furla, iniziata lo scorso settembre con l’annuncio della rosa dei cinque finalisti, e proseguita con la nomina a novembre dei vincitori e la loro partecipazione alla mostra retrospettiva Growing Roots – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa (Milano, Palazzo Reale 5 marzo – 12 aprile 2015), che ha ripercorso le dieci edizioni del premio attraverso le opere dei suoi vincitori. I progetti dei cinque artisti finalisti della decima edizione del Premio Furla sono stati valutati da una giuria internazionale presieduta da Vanessa Beecroft, artista madrina di questa decima edizione del Premio, e composta daTeresa Gleadowe (Presidente di Nottingham Contemporary, Nottingham, Gran Bretagna), Barbara Hernandez(Direttore di SOMA, Messico), Alya Sebti (Direttore Artistico della Quinta Biennale di Marrakech, Marocco) e Benno Tempel (Direttore della Foundation Gemeentemuseum Den Haag, The Hague, Paesi Bassi). La giuria ha nominato Maria Iorio & Raphaël Cuomo vincitori con la seguente motivazione: “Il lavoro di Iorio e Cuomo crea un ponte tra la storia e le istanze del presente più rilevanti in Europa e nel mondo. Esplora questioni come la migrazione (immigrazione/emigrazione), le pratiche d’archivio nei musei, la memoria e la costruzione culturale di questi temi, controbilanciando il modo in cui sono normalmente trattati nella società dei mass media e introducendo nuove prospettive”. Il progetto di Maria Iorio & Raphaël Cuomo, Logica del passaggio, sarà esposto alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia dal 5 maggio al 7 giugno 2015, in concomitanza con la 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Inoltre, così come per le edizioni precedenti, la coppia di vincitori del Premio Furla avrà la possibilità di studiare e lavorare all’estero, grazie alla partecipazione a un progetto di residenza d’artista che per questa edizione si svolgerà presso SOMA a Città del Messico. La gestione della residenza è affidata a Viafarini, centro di documentazione sull’arte contemporanea che, dalla quinta edizione, raccoglie l’archivio generale del Premio Furla e che collabora all’ospitalità dei curatori stranieri grazie al programma di residenza milanese VIR Viafarini–in–residence. Il video presentato nel contesto della mostra Logica del Passaggio, progetto vincitore del Premio Furla 2015, è realizzato con il contributo della Fondazione Furla e con il sostegno di Repubblica e del Cantone di Ginevra, Repubblica e Cantone del Jura e Le Souvenir du Présent, Ginevra. La mostra sarà accompagnata da un reader composto dai testi di Simone Frangi e Cynthia Fornage. Il reader sarà pubblicato dalle edizioni Archive Books di Berlino. |
a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa 5 marzo – 12 aprile 2015 Palazzo Reale, Milano Inaugura a marzo 2015 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale la mostra retrospettiva che ripercorrerà le dieci edizioni del Premio Furla attraverso le opere dei suoi vincitori. Dieci stanze per dieci artisti: Sislej Xhafa, Lara Favaretto, Sissi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Luca Trevisani, Alberto Tadiello, Matteo Rubbi, Chiara Fumai e il duo vincitore dell’ultima edizione Maria Iorio e Raphaël Cuomo. Palazzo Reale e Fondazione Furla sono lieti di annunciare la mostra GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa, che si terrà nelle sale della prestigiosa sede espositiva milanese dal 5 marzo al 12 aprile 2015. La mostra sarà l’occasione per celebrare i quindici anni di vita e le dieci edizioni del Premio Furla, che proprio quest’anno ha scelto di trasferirsi a Milano, capitale italiana e internazionale della creatività contemporanea, per valorizzare la propria storia e offrire un’ulteriore importante piattaforma di visibilità ai giovani talenti che da sempre sostiene. Promossa dal Comune di Milano Cultura e nata dalla collaborazione tra Palazzo Reale e Fondazione Furla,GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla sarà una retrospettiva che farà il punto sull’arte italiana degli ultimi quindici anni attraverso le opere e le ricerche artistiche dei dieci artisti vincitori: Sislej Xhafa (2000), che attiva lo sguardo dell’altro alla ricerca dell’identità migrante; Lara Favaretto (2001), con una ricerca rivolta a dare senso poetico alla fragilità e marginalità; Sissi (2002), con una pratica performativa che dà corpo ad anatomie emotive e visionarie;Massimo Grimaldi (2003), interessato a ridefinire l’arte con immagini e forme come massa neutra interposta tra creatore e fruitore; Pietro Roccasalva (2005), che mette al centro la sopravvivenza della pittura nelle forme dell’attualità contemporanea; Luca Trevisani (2007), che indaga apparati biologici vegetali che rimandano a vie di scorrimento di flussi nella fragilità della loro organizzazione; Alberto Tadiello (2009), la cui tensione e attrazione, rumore e silenzio sono chiamati a ridisegnare lo spazio come campo d’energia; Matteo Rubbi (2011), che fa della relazione e condivisione attivatori di contesto volti a rompere la neutralità del white cube; Chiara Fumai (2013), il cui attivismo performativo sollecita alla messa in discussione dell’attualità sociale; e il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo (2015), le cui tattiche documentarie e ricostruzioni storicistico/narrativo, veicolano traiettorie di ricerca a lungo termine. “Quando il Premio Furla è nato, nel 2000, era un momento in cui i premi d’arte e le opportunità per i giovani artisti erano praticamente inesistenti e il nostro era un progetto pionieristico e visionario – ha sottolineato Giovanna Furlanetto, Presidente di Fondazione Furla e Furla S.p.A. – A quindici anni di distanza, oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con passione, impegno e coerenza ha messo radici profonde e dato i suoi frutti. GROWING ROOTS è perciò un omaggio alla storia del Premio e a tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, e allo stesso tempo segna una fase nuova e importante: la collaborazione con il Comune di Milano e Palazzo Reale, nell’anno di EXPO, è un gradino particolarmente significativo di questo percorso di crescita per valorizzare capacità, idee e visioni dei giovani artisti, che sono la vera radice del nostro futuro.” “Da sempre Milano è fucina di innovazione, in qualunque campo dell’arte e della tecnica, e laboratorio di esperienze capaci di trasformarsi in avanguardia creative – ha commentato l’Assessore alla cultura Filippo Del Corno –. La partnership con il Premio Furla nasce proprio nel solco di questa tradizione culturale per valorizzare la formazione e il talento dei giovani artisti e lo scambio tra esperienze, ed è un ulteriore tassello dell’alleanza tra pubblico e privato nella costruzione dell’offerta culturale della nostra città”. “Mettendo in scena le opere dei dieci vincitori del Premio Furla – sottolinea Chiara Bertola, ideatrice e curatrice del Premio Furla fin dalla sua prima edizione – la mostra racconterà la qualità e la diversità dell’arte italiana che conferma la sua attualità nell’affermazione delle differenze, quanto mai necessarie a ridefinire le identità nel mondo globalizzato. Pittura, scultura, installazione, video, performance, disegno, suoni, materie antiche e contemporanee sono gli elementi delle opere che si vedranno nella mostra, a testimonianza sia del Premio Furla e della sua storia, che del contesto sociale e culturale in cui queste opere hanno avuto la loro genesi .” Il percorso si articolerà lungo le undici sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale partendo da una prima sala introduttiva sulla storia del premio – a cura dell’artista Riccardo Arena – per poi svilupparsi in dieci sale in cui dialogheranno le opere degli artisti. La mostra diventerà in questo modo il racconto di una parte della storia recente dell’arte italiana, risultato del lungo processo di analisi critica portato avanti nei quindici anni di vita del premio dagli oltre cento critici e curatori internazionali coinvolti nella selezione di centinaia di artisti italiani. “Una mostra volta a presentare e riassumere la ricchezza del panorama artistico italiano – aggiunge Giacinto Di Pietrantonio – tra i più complessi e multiformi della scena artistica mondiale, a cui il premio Furla ha dato un forte segno di riconoscimento nel corso dell’inizio del terzo millennio.” E proprio a questa complessità e ricchezza, all’idea di struttura organica, dalle radici forti e ricoperte di nuovi germogli in crescita, fa riferimento l’immagine guida della mostra, creata da Gaia Carboni, giovane artista italiana che vive e lavora a Berlino. Carboni e Arena sono stati coinvolti grazie alla collaborazione con l’Archivio Viafarini. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, con testi di Chiara Bertola e Giacinto Di Pietrantonio, che racconterà la storia del Premio e degli artisti vincitori e conterrà una sezione dedicata ai finalisti della decima edizione appena conclusa. SCHEDA TECNICA INGRESSO GRATUITO WEB |
a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa |
Press Preview DOMANI mercoledì 4 marzo 2015 ore 11.00 Palazzo Reale Piazza Duomo 12, Milano RSVP La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 marzo al 12 aprile 2015 |
Inaugura a marzo 2015 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale la mostra retrospettiva che ripercorrerà le dieci edizioni del Premio Furla attraverso le opere dei suoi vincitori.
Dieci stanze per dieci artisti: Sislej Xhafa, Lara Favaretto, Sissi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Luca Trevisani, Alberto Tadiello, Matteo Rubbi, Chiara Fumai e il duo vincitore dell’ultima edizione Maria Iorio e Raphaël Cuomo. Palazzo Reale e Fondazione Furla sono lieti di annunciare la mostra GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa, che si terrà nelle sale della prestigiosa sede espositiva milanese dal 5 marzo al 12 aprile 2015. La mostra sarà l’occasione per celebrare i quindici anni di vita e le dieci edizioni del Premio Furla, che proprio quest’anno ha scelto di trasferirsi a Milano, capitale italiana e internazionale della creatività contemporanea, per valorizzare la propria storia e offrire un’ulteriore importante piattaforma di visibilità ai giovani talenti che da sempre sostiene. Promossa dal Comune di Milano Cultura e nata dalla collaborazione tra Palazzo Reale e Fondazione Furla, GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla sarà una retrospettiva che farà il punto sull’arte italiana degli ultimi quindici anni attraverso le opere e le ricerche artistiche dei dieci artisti vincitori: Sislej Xhafa (2000), che attiva lo sguardo dell’altro alla ricerca dell’identità migrante; Lara Favaretto (2001), con una ricerca rivolta a dare senso poetico alla fragilità e marginalità; Sissi (2002), con una pratica performativa che dà corpo ad anatomie emotive e visionarie; Massimo Grimaldi (2003), interessato a ridefinire l’arte con immagini e forme come massa neutra interposta tra creatore e fruitore; Pietro Roccasalva (2005), che mette al centro la sopravvivenza della pittura nelle forme dell’attualità contemporanea; Luca Trevisani (2007), che indaga apparati biologici vegetali che rimandano a vie di scorrimento di flussi nella fragilità della loro organizzazione; Alberto Tadiello (2009), la cui tensione e attrazione, rumore e silenzio sono chiamati a ridisegnare lo spazio come campo d’energia; Matteo Rubbi(2011), che fa della relazione e condivisione attivatori di contesto volti a rompere la neutralità del white cube; Chiara Fumai (2013), il cui attivismo performativo sollecita alla messa in discussione dell’attualità sociale; e il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo (2015), le cui tattiche documentarie e ricostruzioni storicistico/narrativo, veicolano traiettorie di ricerca a lungo termine. “Quando il Premio Furla è nato, nel 2000, era un momento in cui i premi d’arte e le opportunità per i giovani artisti erano praticamente inesistenti e il nostro era un progetto pionieristico e visionario – ha sottolineato Giovanna Furlanetto, Presidente di Fondazione Furla e Furla S.p.A. – A quindici anni di distanza, oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con passione, impegno e coerenza ha messo radici profonde e dato i suoi frutti. GROWING ROOTS è perciò un omaggio alla storia del Premio e a tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, e allo stesso tempo segna una fase nuova e importante: la collaborazione con il Comune di Milano e Palazzo Reale, nell’anno di EXPO, è un gradino particolarmente significativo di questo percorso di crescita per valorizzare capacità, idee e visioni dei giovani artisti, che sono la vera radice del nostro futuro.” “Da sempre Milano è fucina di innovazione, in qualunque campo dell’arte e della tecnica, e laboratorio di esperienze capaci di trasformarsi in avanguardia creative – ha commentato l’Assessore alla cultura Filippo Del Corno –. La partnership con il Premio Furla nasce proprio nel solco di questa tradizione culturale per valorizzare la formazione e il talento dei giovani artisti e lo scambio tra esperienze, ed è un ulteriore tassello dell’alleanza tra pubblico e privato nella costruzione dell’offerta culturale della nostra città”. “Mettendo in scena le opere dei dieci vincitori del Premio Furla – sottolinea Chiara Bertola, ideatrice e curatrice del Premio Furla fin dalla sua prima edizione – la mostra racconterà la qualità e la diversità dell’arte italiana che conferma la sua attualità nell’affermazione delle differenze, quanto mai necessarie a ridefinire le identità nel mondo globalizzato. Pittura, scultura, installazione, video, performance, disegno, suoni, materie antiche e contemporanee sono gli elementi delle opere che si vedranno nella mostra, a testimonianza sia del Premio Furla e della sua storia, che del contesto sociale e culturale in cui queste opere hanno avuto la loro genesi .” Il percorso si articolerà lungo le undici sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale partendo da una prima sala introduttiva sulla storia del premio – a cura dell’artista Riccardo Arena – per poi svilupparsi in dieci sale in cui dialogheranno le opere degli artisti. La mostra diventerà in questo modo il racconto di una parte della storia recente dell’arte italiana, risultato del lungo processo di analisi critica portato avanti nei quindici anni di vita del premio dagli oltre cento critici e curatori internazionali coinvolti nella selezione di centinaia di artisti italiani. “Una mostra volta a presentare e riassumere la ricchezza del panorama artistico italiano – aggiungeGiacinto Di Pietrantonio – tra i più complessi e multiformi della scena artistica mondiale, a cui il premio Furla ha dato un forte segno di riconoscimento nel corso dell’inizio del terzo millennio.” E proprio a questa complessità e ricchezza, all’idea di struttura organica, dalle radici forti e ricoperte di nuovi germogli in crescita, fa riferimento l’immagine guida della mostra, creata da Gaia Carboni, giovane artista italiana che vive e lavora a Berlino. Carboni e Arena sono stati coinvolti grazie alla collaborazione con l’Archivio Viafarini. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, con testi di Chiara Bertola e Giacinto Di Pietrantonio, che racconterà la storia del Premio e degli artisti vincitori e conterrà una sezione dedicata ai finalisti della decima edizione appena conclusa. SCHEDA TECNICA INGRESSO GRATUITO WEB |
a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa |
Press Preview Mercoledì 4 marzo 2015 ore 11.00 Palazzo Reale Piazza Duomo 12, Milano RSVP La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 marzo al 12 aprile 2015 |
Inaugura a marzo 2015 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale la mostra retrospettiva che ripercorrerà le dieci edizioni del Premio Furla attraverso le opere dei suoi vincitori.
Dieci stanze per dieci artisti: Sislej Xhafa, Lara Favaretto, Sissi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Luca Trevisani, Alberto Tadiello, Matteo Rubbi, Chiara Fumai e il duo vincitore dell’ultima edizione Maria Iorio e Raphaël Cuomo. Palazzo Reale e Fondazione Furla sono lieti di annunciare la mostra GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa, che si terrà nelle sale della prestigiosa sede espositiva milanese dal 5 marzo al 12 aprile 2015. La mostra sarà l’occasione per celebrare i quindici anni di vita e le dieci edizioni del Premio Furla, che proprio quest’anno ha scelto di trasferirsi a Milano, capitale italiana e internazionale della creatività contemporanea, per valorizzare la propria storia e offrire un’ulteriore importante piattaforma di visibilità ai giovani talenti che da sempre sostiene. Promossa dal Comune di Milano Cultura e nata dalla collaborazione tra Palazzo Reale e Fondazione Furla, GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla sarà una retrospettiva che farà il punto sull’arte italiana degli ultimi quindici anni attraverso le opere e le ricerche artistiche dei dieci artisti vincitori: Sislej Xhafa (2000), che attiva lo sguardo dell’altro alla ricerca dell’identità migrante; Lara Favaretto (2001), con una ricerca rivolta a dare senso poetico alla fragilità e marginalità; Sissi (2002), con una pratica performativa che dà corpo ad anatomie emotive e visionarie; Massimo Grimaldi (2003), interessato a ridefinire l’arte con immagini e forme come massa neutra interposta tra creatore e fruitore; Pietro Roccasalva (2005), che mette al centro la sopravvivenza della pittura nelle forme dell’attualità contemporanea; Luca Trevisani (2007), che indaga apparati biologici vegetali che rimandano a vie di scorrimento di flussi nella fragilità della loro organizzazione; Alberto Tadiello (2009), la cui tensione e attrazione, rumore e silenzio sono chiamati a ridisegnare lo spazio come campo d’energia; Matteo Rubbi(2011), che fa della relazione e condivisione attivatori di contesto volti a rompere la neutralità del white cube; Chiara Fumai (2013), il cui attivismo performativo sollecita alla messa in discussione dell’attualità sociale; e il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo (2015), le cui tattiche documentarie e ricostruzioni storicistico/narrativo, veicolano traiettorie di ricerca a lungo termine. “Quando il Premio Furla è nato, nel 2000, era un momento in cui i premi d’arte e le opportunità per i giovani artisti erano praticamente inesistenti e il nostro era un progetto pionieristico e visionario – ha sottolineato Giovanna Furlanetto, Presidente di Fondazione Furla e Furla S.p.A. – A quindici anni di distanza, oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con passione, impegno e coerenza ha messo radici profonde e dato i suoi frutti. GROWING ROOTS è perciò un omaggio alla storia del Premio e a tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, e allo stesso tempo segna una fase nuova e importante: la collaborazione con il Comune di Milano e Palazzo Reale, nell’anno di EXPO, è un gradino particolarmente significativo di questo percorso di crescita per valorizzare capacità, idee e visioni dei giovani artisti, che sono la vera radice del nostro futuro.” “Da sempre Milano è fucina di innovazione, in qualunque campo dell’arte e della tecnica, e laboratorio di esperienze capaci di trasformarsi in avanguardia creative – ha commentato l’Assessore alla cultura Filippo Del Corno –. La partnership con il Premio Furla nasce proprio nel solco di questa tradizione culturale per valorizzare la formazione e il talento dei giovani artisti e lo scambio tra esperienze, ed è un ulteriore tassello dell’alleanza tra pubblico e privato nella costruzione dell’offerta culturale della nostra città”. “Mettendo in scena le opere dei dieci vincitori del Premio Furla – sottolinea Chiara Bertola, ideatrice e curatrice del Premio Furla fin dalla sua prima edizione – la mostra racconterà la qualità e la diversità dell’arte italiana che conferma la sua attualità nell’affermazione delle differenze, quanto mai necessarie a ridefinire le identità nel mondo globalizzato. Pittura, scultura, installazione, video, performance, disegno, suoni, materie antiche e contemporanee sono gli elementi delle opere che si vedranno nella mostra, a testimonianza sia del Premio Furla e della sua storia, che del contesto sociale e culturale in cui queste opere hanno avuto la loro genesi .” Il percorso si articolerà lungo le undici sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale partendo da una prima sala introduttiva sulla storia del premio – a cura dell’artista Riccardo Arena – per poi svilupparsi in dieci sale in cui dialogheranno le opere degli artisti. La mostra diventerà in questo modo il racconto di una parte della storia recente dell’arte italiana, risultato del lungo processo di analisi critica portato avanti nei quindici anni di vita del premio dagli oltre cento critici e curatori internazionali coinvolti nella selezione di centinaia di artisti italiani. “Una mostra volta a presentare e riassumere la ricchezza del panorama artistico italiano – aggiungeGiacinto Di Pietrantonio – tra i più complessi e multiformi della scena artistica mondiale, a cui il premio Furla ha dato un forte segno di riconoscimento nel corso dell’inizio del terzo millennio.” E proprio a questa complessità e ricchezza, all’idea di struttura organica, dalle radici forti e ricoperte di nuovi germogli in crescita, fa riferimento l’immagine guida della mostra, creata da Gaia Carboni, giovane artista italiana che vive e lavora a Berlino. Carboni e Arena sono stati coinvolti grazie alla collaborazione con l’Archivio Viafarini. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, con testi di Chiara Bertola e Giacinto Di Pietrantonio, che racconterà la storia del Premio e degli artisti vincitori e conterrà una sezione dedicata ai finalisti della decima edizione appena conclusa. SCHEDA TECNICA INGRESSO GRATUITO WEB |
a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa |
Press Preview Mercoledì 4 marzo 2015 ore 11.00 Palazzo Reale Piazza Duomo 12, Milano RSVP La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 marzo al 12 aprile 2015 |
Inaugura a marzo 2015 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale la mostra retrospettiva che ripercorrerà le dieci edizioni del Premio Furla attraverso le opere dei suoi vincitori.
Dieci stanze per dieci artisti: Sislej Xhafa, Lara Favaretto, Sissi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Luca Trevisani, Alberto Tadiello, Matteo Rubbi, Chiara Fumai e il duo vincitore dell’ultima edizione Maria Iorio e Raphaël Cuomo. Palazzo Reale e Fondazione Furla sono lieti di annunciare la mostra GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa, che si terrà nelle sale della prestigiosa sede espositiva milanese dal 5 marzo al 12 aprile 2015. La mostra sarà l’occasione per celebrare i quindici anni di vita e le dieci edizioni del Premio Furla, che proprio quest’anno ha scelto di trasferirsi a Milano, capitale italiana e internazionale della creatività contemporanea, per valorizzare la propria storia e offrire un’ulteriore importante piattaforma di visibilità ai giovani talenti che da sempre sostiene. Promossa dal Comune di Milano Cultura e nata dalla collaborazione tra Palazzo Reale e Fondazione Furla, GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla sarà una retrospettiva che farà il punto sull’arte italiana degli ultimi quindici anni attraverso le opere e le ricerche artistiche dei dieci artisti vincitori: Sislej Xhafa (2000), che attiva lo sguardo dell’altro alla ricerca dell’identità migrante; Lara Favaretto (2001), con una ricerca rivolta a dare senso poetico alla fragilità e marginalità; Sissi (2002), con una pratica performativa che dà corpo ad anatomie emotive e visionarie; Massimo Grimaldi (2003), interessato a ridefinire l’arte con immagini e forme come massa neutra interposta tra creatore e fruitore; Pietro Roccasalva (2005), che mette al centro la sopravvivenza della pittura nelle forme dell’attualità contemporanea; Luca Trevisani (2007), che indaga apparati biologici vegetali che rimandano a vie di scorrimento di flussi nella fragilità della loro organizzazione; Alberto Tadiello (2009), la cui tensione e attrazione, rumore e silenzio sono chiamati a ridisegnare lo spazio come campo d’energia; Matteo Rubbi(2011), che fa della relazione e condivisione attivatori di contesto volti a rompere la neutralità del white cube; Chiara Fumai (2013), il cui attivismo performativo sollecita alla messa in discussione dell’attualità sociale; e il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo (2015), le cui tattiche documentarie e ricostruzioni storicistico/narrativo, veicolano traiettorie di ricerca a lungo termine. “Quando il Premio Furla è nato, nel 2000, era un momento in cui i premi d’arte e le opportunità per i giovani artisti erano praticamente inesistenti e il nostro era un progetto pionieristico e visionario – ha sottolineato Giovanna Furlanetto, Presidente di Fondazione Furla e Furla S.p.A. – A quindici anni di distanza, oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con passione, impegno e coerenza ha messo radici profonde e dato i suoi frutti. GROWING ROOTS è perciò un omaggio alla storia del Premio e a tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, e allo stesso tempo segna una fase nuova e importante: la collaborazione con il Comune di Milano e Palazzo Reale, nell’anno di EXPO, è un gradino particolarmente significativo di questo percorso di crescita per valorizzare capacità, idee e visioni dei giovani artisti, che sono la vera radice del nostro futuro.” “Da sempre Milano è fucina di innovazione, in qualunque campo dell’arte e della tecnica, e laboratorio di esperienze capaci di trasformarsi in avanguardia creative – ha commentato l’Assessore alla cultura Filippo Del Corno –. La partnership con il Premio Furla nasce proprio nel solco di questa tradizione culturale per valorizzare la formazione e il talento dei giovani artisti e lo scambio tra esperienze, ed è un ulteriore tassello dell’alleanza tra pubblico e privato nella costruzione dell’offerta culturale della nostra città”. “Mettendo in scena le opere dei dieci vincitori del Premio Furla – sottolinea Chiara Bertola, ideatrice e curatrice del Premio Furla fin dalla sua prima edizione – la mostra racconterà la qualità e la diversità dell’arte italiana che conferma la sua attualità nell’affermazione delle differenze, quanto mai necessarie a ridefinire le identità nel mondo globalizzato. Pittura, scultura, installazione, video, performance, disegno, suoni, materie antiche e contemporanee sono gli elementi delle opere che si vedranno nella mostra, a testimonianza sia del Premio Furla e della sua storia, che del contesto sociale e culturale in cui queste opere hanno avuto la loro genesi .” Il percorso si articolerà lungo le undici sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale partendo da una prima sala introduttiva sulla storia del premio – a cura dell’artista Riccardo Arena – per poi svilupparsi in dieci sale in cui dialogheranno le opere degli artisti. La mostra diventerà in questo modo il racconto di una parte della storia recente dell’arte italiana, risultato del lungo processo di analisi critica portato avanti nei quindici anni di vita del premio dagli oltre cento critici e curatori internazionali coinvolti nella selezione di centinaia di artisti italiani. “Una mostra volta a presentare e riassumere la ricchezza del panorama artistico italiano – aggiungeGiacinto Di Pietrantonio – tra i più complessi e multiformi della scena artistica mondiale, a cui il premio Furla ha dato un forte segno di riconoscimento nel corso dell’inizio del terzo millennio.” E proprio a questa complessità e ricchezza, all’idea di struttura organica, dalle radici forti e ricoperte di nuovi germogli in crescita, fa riferimento l’immagine guida della mostra, creata da Gaia Carboni, giovane artista italiana che vive e lavora a Berlino. Carboni e Arena sono stati coinvolti grazie alla collaborazione con l’Archivio Viafarini. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, con testi di Chiara Bertola e Giacinto Di Pietrantonio, che racconterà la storia del Premio e degli artisti vincitori e conterrà una sezione dedicata ai finalisti della decima edizione appena conclusa. SCHEDA TECNICA INGRESSO GRATUITO WEB |
a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa |
Press Preview Mercoledì 4 marzo 2015 ore 11.00 Palazzo Reale Piazza Duomo 12, Milano RSVP La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 marzo al 12 aprile 2015 |
Inaugura a marzo 2015 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale la mostra retrospettiva che ripercorrerà le dieci edizioni del Premio Furla attraverso le opere dei suoi vincitori.
Dieci stanze per dieci artisti: Sislej Xhafa, Lara Favaretto, Sissi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Luca Trevisani, Alberto Tadiello, Matteo Rubbi, Chiara Fumai e il duo vincitore dell’ultima edizione Maria Iorio e Raphaël Cuomo. Palazzo Reale e Fondazione Furla sono lieti di annunciare la mostra GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla, a cura di Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa, che si terrà nelle sale della prestigiosa sede espositiva milanese dal 5 marzo al 12 aprile 2015. La mostra sarà l’occasione per celebrare i quindici anni di vita e le dieci edizioni del Premio Furla, che proprio quest’anno ha scelto di trasferirsi a Milano, capitale italiana e internazionale della creatività contemporanea, per valorizzare la propria storia e offrire un’ulteriore importante piattaforma di visibilità ai giovani talenti che da sempre sostiene. Promossa dal Comune di Milano Cultura e nata dalla collaborazione tra Palazzo Reale e Fondazione Furla, GROWING ROOTS – 15 anni del Premio Furla sarà una retrospettiva che farà il punto sull’arte italiana degli ultimi quindici anni attraverso le opere e le ricerche artistiche dei dieci artisti vincitori: Sislej Xhafa (2000), che attiva lo sguardo dell’altro alla ricerca dell’identità migrante; Lara Favaretto (2001), con una ricerca rivolta a dare senso poetico alla fragilità e marginalità; Sissi (2002), con una pratica performativa che dà corpo ad anatomie emotive e visionarie; Massimo Grimaldi (2003), interessato a ridefinire l’arte con immagini e forme come massa neutra interposta tra creatore e fruitore; Pietro Roccasalva (2005), che mette al centro la sopravvivenza della pittura nelle forme dell’attualità contemporanea; Luca Trevisani (2007), che indaga apparati biologici vegetali che rimandano a vie di scorrimento di flussi nella fragilità della loro organizzazione; Alberto Tadiello (2009), la cui tensione e attrazione, rumore e silenzio sono chiamati a ridisegnare lo spazio come campo d’energia; Matteo Rubbi(2011), che fa della relazione e condivisione attivatori di contesto volti a rompere la neutralità del white cube; Chiara Fumai (2013), il cui attivismo performativo sollecita alla messa in discussione dell’attualità sociale; e il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo (2015), le cui tattiche documentarie e ricostruzioni storicistico/narrativo, veicolano traiettorie di ricerca a lungo termine. “Quando il Premio Furla è nato, nel 2000, era un momento in cui i premi d’arte e le opportunità per i giovani artisti erano praticamente inesistenti e il nostro era un progetto pionieristico e visionario – ha sottolineato Giovanna Furlanetto, Presidente di Fondazione Furla e Furla S.p.A. – A quindici anni di distanza, oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con passione, impegno e coerenza ha messo radici profonde e dato i suoi frutti. GROWING ROOTS è perciò un omaggio alla storia del Premio e a tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, e allo stesso tempo segna una fase nuova e importante: la collaborazione con il Comune di Milano e Palazzo Reale, nell’anno di EXPO, è un gradino particolarmente significativo di questo percorso di crescita per valorizzare capacità, idee e visioni dei giovani artisti, che sono la vera radice del nostro futuro.” “Da sempre Milano è fucina di innovazione, in qualunque campo dell’arte e della tecnica, e laboratorio di esperienze capaci di trasformarsi in avanguardia creative – ha commentato l’Assessore alla cultura Filippo Del Corno –. La partnership con il Premio Furla nasce proprio nel solco di questa tradizione culturale per valorizzare la formazione e il talento dei giovani artisti e lo scambio tra esperienze, ed è un ulteriore tassello dell’alleanza tra pubblico e privato nella costruzione dell’offerta culturale della nostra città”. “Mettendo in scena le opere dei dieci vincitori del Premio Furla – sottolinea Chiara Bertola, ideatrice e curatrice del Premio Furla fin dalla sua prima edizione – la mostra racconterà la qualità e la diversità dell’arte italiana che conferma la sua attualità nell’affermazione delle differenze, quanto mai necessarie a ridefinire le identità nel mondo globalizzato. Pittura, scultura, installazione, video, performance, disegno, suoni, materie antiche e contemporanee sono gli elementi delle opere che si vedranno nella mostra, a testimonianza sia del Premio Furla e della sua storia, che del contesto sociale e culturale in cui queste opere hanno avuto la loro genesi .” Il percorso si articolerà lungo le undici sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale partendo da una prima sala introduttiva sulla storia del premio – a cura dell’artista Riccardo Arena – per poi svilupparsi in dieci sale in cui dialogheranno le opere degli artisti. La mostra diventerà in questo modo il racconto di una parte della storia recente dell’arte italiana, risultato del lungo processo di analisi critica portato avanti nei quindici anni di vita del premio dagli oltre cento critici e curatori internazionali coinvolti nella selezione di centinaia di artisti italiani. “Una mostra volta a presentare e riassumere la ricchezza del panorama artistico italiano – aggiungeGiacinto Di Pietrantonio – tra i più complessi e multiformi della scena artistica mondiale, a cui il premio Furla ha dato un forte segno di riconoscimento nel corso dell’inizio del terzo millennio.” E proprio a questa complessità e ricchezza, all’idea di struttura organica, dalle radici forti e ricoperte di nuovi germogli in crescita, fa riferimento l’immagine guida della mostra, creata da Gaia Carboni, giovane artista italiana che vive e lavora a Berlino. Carboni e Arena sono stati coinvolti grazie alla collaborazione con l’Archivio Viafarini. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, con testi di Chiara Bertola e Giacinto Di Pietrantonio, che racconterà la storia del Premio e degli artisti vincitori e conterrà una sezione dedicata ai finalisti della decima edizione appena conclusa. SCHEDA TECNICA INGRESSO GRATUITO WEB |
Per la realizzazione del nuovo multi-concept store la Società ha investito 13,5 milioni di euro Autogrill presenta “Il Mercato del Duomo”, il tempio del gusto nel cuore di Milano • Il Gruppo porta in Piazza Duomo le eccellenze del territorio con un mercato coperto dei produttori locali selezionati in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (UNISG) • Attraverso il progetto architettonico curato da Michele de Lucchi Il Mercato del Duomo rivitalizza l’offerta culturale e artistica della Galleria Vittorio Emanuele Milano, 24 febbraio 2015 – Nasce a Milano, nella piazza simbolo della città, Il Mercato del Duomo, la nuova cattedrale del gusto firmata Autogrill. Il presidente della Società, Gilberto Benetton, e l’Amministratore Delegato, Gianmario Tondato Da Ruos, hanno presentato il progetto nel corso della conferenza stampa, che si è tenuta presso la Sala Alessi di Palazzo Marino alla presenza del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, del presidente di UNISG, Carlo Petrini, dell’architetto Michele De Lucchi e dello chef Niko Romito. La nuova flagship store del Gruppo, che aprirà al pubblico il 30 aprile, è stata realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (UNISG) di Pollenzo e ha comportato un investimento complessivo di 13,5 milioni di euro. “Milano è sempre di più una città con una grande capacità di attrarre investimenti per progetti di alta qualità. Il Mercato del Duomo ne è la dimostrazione – ha dichiarato Giuliano Pisapia. Innovazione e tradizione si uniscono in un’offerta che valorizzerà il gusto del bello e il gusto del buono e del sano. Nel cuore di Milano sarà possibile conoscere le eccellenze dei prodotti del nostro territorio, in un percorso che rappresenta l’intera filiera alimentare. Questo progetto ha l’ambizioso obiettivo di trasformare uno spazio, mantenendone le caratteristiche storiche, e allinearlo con i temi di Expo, con le esigenze di una clientela sempre più attenta a ciò che mangia, alla filiera, alle tecniche di preparazione, alla qualità del prodotto e delle materie prime. Si tratta di un ulteriore tassello che arricchirà Milano, capitale dell’alimentazione”. “Abbiamo scelto di trasformare Milano nel principale laboratorio di innovazione e sperimentazione del Gruppo perché crediamo nelle potenzialità di questa città, del suo territorio e della nostra azienda – ha dichiarato Gilberto Benetton – Con Il Mercato del Duomo torniamo alle radici della nostra storia per guardare al futuro, un futuro che parla d’innovazione ed eccellenza”. “L’Università di Scienze Gastronomiche – ha dichiarato Carlo Petrini – in particolare attraverso il suo ramo Pollenzo Innovazione, fornisce un supporto ed un contributo di saperi, prodotti, storie e realtà di eccellenza, ad un progetto come Autogrill Duomo Store, dove si è voluto lavorare sulla qualità alimentare, sulla sostenibilità ambientale e sul rapporto ravvicinato tra produttore e consumatore”. Il Mercato del Duomo si sviluppa verticalmente su 4 piani, per una superficie complessiva di 5.000 metri quadrati, di cui 3.000 aperti al pubblico, che riflettono i progressivi stadi di lavorazione della materia prima e le diverse esperienze di consumo: dal cibo nella sua forma più semplice e naturale al prodotto lavorato e trasformato in ricette, dalla consumazione veloce a un’esperienza più slow. Questo percorso esperienziale verticale si riflette nei diversi concept sviluppati all’interno de Il Mercato del Duomo: il Bar Motta, che in un’atmosfera suggestiva, connubio perfetto tra tradizione e modernità, offre ––– In collaborazione con prodotti di caffetteria e croissanteria di altissima qualità; il Mercato, la novità principale del nuovo punto vendita, gestito da Compagnia Alimentare, che riproduce il tradizionale mercato cittadino composto da banchi alimentari di produttori e fornitori locali, selezionati con il contributo di UNISG, dove i visitatori troveranno le eccellenze del territorio lombardo, e non solo; il Bistrot Milano Duomo, il concept di nuova generazione inaugurato nel 2013 presso la Stazione Centrale di Milano, che attraverso un’ampia offerta sviluppata su due piani valorizza i prodotti tipici e il recupero delle pratiche di lavorazione artigianale, in linea con la nuova filosofia di ristorazione Autogrill; la Terrazza Aperol, luogo di tendenza e simbolo del tradizionale aperitivo milanese; il ristorante-laboratorio Spazio – un progetto della Niko Romito Formazione – dove i giovani cuochi della Scuola di Formazione di Castel di Sangro (L’Aquila) condivideranno con gli ospiti le storie, le idee e le emozioni che nascono dall’ideazione di un piatto fino alla sua realizzazione. Allo stesso piano, inoltre, sarà presente un Wine Bar, che proporrà al visitatore una selezione delle eccellenze enogastronomiche italiane. Due concept di alta cucina, ma accessibili al grande pubblico, che rappresentano l’ultimo stadio della lavorazione della materia prima. L’edificio comprende anche la libreria Feltrinelli collocata al piano seminterrato. Per realizzare questo progetto Autogrill ha avviato un importante programma di formazione del personale che ha consentito di introdurre ne Il Mercato del Duomo nuove professionalità e mestieri, in linea con l’offerta del locale e con il nuovo approccio della Società. Il Mercato del Duomo, oltre ad affermarsi come una meta gastronomica internazionale, vetrina delle eccellenze del Made in Italy, è anche il contribuito di Autogrill allo sviluppo e al prestigio di Milano, grazie al progetto architettonico, realizzato in collaborazione con l’architetto Michele De Lucchi, che valorizza i disegni originali del Mengoni. Attraverso questo intervento, rispettoso dell’identità degli spazi, ma al tempo stesso in grado di coniugare le esigenze complesse tipiche della grande ristorazione, Autogrill restituisce alla città uno dei capolavori del suo patrimonio storico-urbanistico, in cui si inserisce la scultura realizzata dall’artista Adam Lowe, che riproduce le radici di un albero di ulivo secolare, simbolo denso di significati legati alla storia e ai valori del Gruppo. Questa soluzione, che coniuga arte e architettura, rappresenta una novità nella storia della Galleria e contribuisce ad accrescere la forza attrattiva e il valore culturale di questo luogo. Autogrill e Milano, un matrimonio che dura da quasi un secolo Autogrill è un Gruppo internazionale, con circa 55.000 dipendenti e 4.500 punti vendita nel mondo, ma allo stesso tempo profondamente radicato in Italia, e in particolare a Milano e nel territorio milanese. L’inizio del rapporto tra Autogrill e la città di Milano risale al 1928, quando negli spazi della Galleria Carlo Alberto, Angelo Motta apre il celebre bar Motta, che Autogrill, nel 2013, ha riportato dopo 17 anni negli spazi della Galleria Vittorio Emanuele, riproducendo l’atmosfera raffinata che contraddistingueva lo storico locale. La realizzazione de Il Mercato del Duomo consolida questo legame, contribuendo alla crescita di Autogrill nella regione, dove il Gruppo è presente con oltre 60 punti vendita dislocati nelle principali “porte di accesso” alla città di Milano e nei luoghi in cui si svolge la vita urbana. Negli ultimi anni Autogrill ha trasformato il capoluogo lombardo e i territori limitrofi nel principale laboratorio di innovazione e sperimentazione della Società, avviando alcune delle esperienze di ristorazione più significative a livello internazionale: l’area di servizio di Villoresi Est, inaugurata nel 2013 sull’A8 MilanoLaghi, che rappresenta una best practice a livello mondiale per gli elevati standard di qualità dei prodotti, dei servizi e degli ambienti; il Bistrot Milano Centrale, che dopo il successo nel capoluogo lombardo è stato esportato nelle location più prestigiose gestite dal Gruppo nei principali aeroporti e crocevia ferroviari del mondo; la Terrazza Aperol, all’interno dell’Autogrill Duomo Store, ormai un luogo di tendenza, simbolo del tradizionale aperitivo milanese. ––– In collaborazione con Il progetto de Il Mercato del Duomo si aggiunge a queste e ad altre best practices, emblematiche del nuovo approccio alla ristorazione di Autogrill, che confermano la capacità del Gruppo di contribuire allo sviluppo e al prestigio delle aree in cui opera attraverso progetti innovativi, sempre al passo con i tempi.
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