Delitto dietro le quinte, un giallo nella capitale dell’opera

 

 

 

 

Un giallo tutto italiano ambientato per le strade di una Macerata che per un mese si trasforma nella capitale dell’opera lirica.

Assouad e Arpetti

Questo è lo scenario dove si ambienta il romanzo Delitto dietro le quinte (Time crime editore, collana Nero italiano, 288 pagine, 13 euro) di Christina B. Assouad e Jonathan Arpetti, una storia contemporanea la cui trama coinvolge ballerini, cantanti, orchestrali, registi nella rappresentazione di un mondo che è uno spaccato del nostro Paese.

“Leggere un libro deve essere un’esperienza multisensoriale ed è per questo che abbiamo scelto di snodare la traccia investigativa all’interno delle mura della città di Macerata, in particolare nello Sferisterio, come anche nelle campagne marchigiane. Un libro può condurre un lettore in un viaggio inaspettato, fargli conoscere abitudini di un posto sconosciuto, assaggiare piatti tradizionali e magari invogliarlo a partire alla scoperta dei paesaggi descritti nel romanzo”, dicono gli autori, sottolineando come valore aggiunto l’ambientazione tutta marchigiana del loro romanzo.

Protagonisti di questa storia sono il commissario Luca Bonaventura e l’ispettore capo Francesca Genitlucci, personaggi molto diversi tra loro, ma accumunati dalla tenacia con la quale si dedicano alla ricerca della verità sull’omicidio di Chiara Palmucci, la giovane ballerina assassinata pochi giorni prima della sua esibizione nel “Nabucco” di Verdi.

Delitto dietro le quinte, fa parte della collana Nero italiano di Fanucci editore ed è reperibile in tutte le librerie o nel formato e-book in tutti gli store online.
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Autore: Jonathan Arpetti, Christina B. Assouad

Titolo: Delitto dietro le quinte

Collana: Nero italiano

Allestimento: Brossura con bandelle

Formato: 13×19 cm

Pagine: 288

Prezzo: 13,00 €

ISBN: 9788866883494

Uscita: giugno 2017

 

Fascetta:

Un giallo tutto italiano ambientato per le strade di una Macerata che per un mese si trasforma nella capitale dell’opera lirica.

 

Quarta strilli:

Nel cuore di un uomo, come sul palco dell’Opera, c’è posto per una sola prima donna.

 

Un giallo tutto italiano ambientato per le strade di una Macerata che per un mese si trasforma nella capitale dell’opera lirica. Una trama che coinvolge ballerini, cantanti, orchestrali, registi. La rappresentazione di un mondo che è uno spaccato del nostro Paese.

 

 

Bandella trama:

Chiara Palmucci è una ragazza di grande talento: eccelle negli studi come nella danza. Trascorre le sue giornate tra lezioni, allenamenti, prove in teatro e qualche uscita con le amiche. A una settimana dal suo debutto nel Nabucco, attesa prima che inaugura il Macerata Opera Festival, il suo cadavere viene rinvenuto in un cassonetto della spazzatura. Ma chi avrebbe potuto volere la sua morte?

A investigare sulla tragica fine di Chiara è il commissario Luca Bonaventura, uomo burbero e schivo, pronto a tutto per arrivare alla verità. Ad affiancarlo in questa intricata indagine c’è Francesca Gentilucci, ispettrice capo dal carattere riservato e con un misterioso passato alle spalle.

I sospetti degli investigatori ricadono su alcuni uomini che gravitavano attorno a Chiara: l’ex fidanzato, un addetto alle luci del teatro e lo stesso regista dell’opera. Ma i conti non tornano… Nel mondo dell’arte, si sa, non tutto è come appare e il confine tra finzione e realtà è più sottile di quanto si possa immaginare…

 

Sospetti, indagini e colpi di scena a ritmo di una danza che condurrà ad un’amara verità.

Copertina Delitto dietro le quinte

 

Bandella bio:

Jonathan Arpetti ha esordito nel 2008 con il romanzo Fino alla fine del mondo, da cui è stata tratta la rappresentazione teatrale Rifrazioni. Con I love Ju ha vinto il concorso per autori esordienti organizzato da Radio 24 al Salone del libro di Torino 2010, e per Youfeel di Rizzoli ha firmato, insieme a Christina B. Assouad, Chef love. Insieme a Simone Riccioni ha pubblicato due romanzi da cui sono stati tratti gli omonimi film: Come saltano i pesci e Tiro libero.

 

Christina B. Assouad è nata a Denver. Ama ambientare le sue storie in piccole città di provincia o in borghi medievali perché ciò che accade nei luoghi meno conosciuti si colora sempre di stupore, magia e mistero. Per Youfeel di Rizzoli ha pubblicato Due cuori e una borsetta.




Alba Adriatica. LORIS DANESI NELLA GIURIA SPECIALE DEL ROMA WEB FEST

 

ALBA ADRIATICA (TE) – Quest’anno è stato scelto un abruzzese in qualità di membro della giuria speciale chiamata a valutare le serie web in concorso alla quinta edizione del Roma Web Fest. Lo stilista albense Loris Danesi è stato infatti uno dei giurati in occasione del primo festival ufficiale dedicato alle web series internazionali, fondato e diretto da Janet De Nardise finalizzato a far conoscere i talenti creativi che nascono dal web.

Membri della giuria e ospiti del Roma Web Fest

L’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi all’Università La Sapienza e al Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo della capitale, ha previsto la presentazione del Fashion Film Contest, un progetto rivolto ai giovanissimi Filmmaker e voluto dalla direttrice dell’Accademia del Lusso di Roma, Laura Gramigna e della professoressa Paola Rotella. Il tema di quest’anno scelto per il contest è stato “Ecologicamente Web”, argomento particolarmente sentito dallo stilista abruzzese, da sempre sensibile alle tematiche legate all’etica ambientale. Per l’occasione sono stati premiati cortometraggi, spot, video di campagne griffate e piccoli capolavori di registi indipendenti.

<<Il panorama delle web serie è cambiato radicalmente negli ultimi cinque anni – ha dichiarato Janet De Nardis – inizialmente, i prodotti audiovisivi nati nel web erano appannaggio esclusivo dei giovani filmmaker, mentre oggi anche registi e attori importanti scelgono questo formato, come nel caso di Gianmarco Tognazzi in Under o Tom Hanks in America nella serie Electric City. Finalmente il palcoscenico della rete è interessante anche da un punto di vista economico e attrae professionisti qualificati>>.

<<Ho apprezzato molto la fantasia dei giovani in concorso che hanno proposto prodotti interessanti – ha spiegato Loris Danesi – ed essendo da sempre un grande sostenitore della sostenibilità ambientale, un aspetto a cui attribuisco grande importanza anche nelle mie creazioni, mi sono sentito in grande sintonia con il contesto della kermesse>>.

Un contesto, quello del Roma Web Fest, in cui il linguaggio cinematografico, quello della moda e dell’attenzione alle tematiche ambientali si sono fuse e di cui lo stilista abruzzese si è fatto portavoce con dedizione e concretezza.




IL LAVORO SOSPESO NEL CIELO

Oggi in Cina i ponti li costruiscono con la  SLJ900/32 della Beijing Wowjoint Machinery: 91,8 metri di lunghezza, 7,4 di larghezza e 9 di altezza per un peso mostruoso di 580 tonnellate.

Ottanta anni fa ci pensavano invece tanti uomini che salivano su pilastri altissimi e camminavano su tiranti d’acciacio che solcavano il cielo. E spesso cadevano giù, saltando letteralmente giù dalla giostra della vita, per permettere ad altri di attraversare fiumi e mari.

Anche Alfredo Zampa volò giù dal ponte. Successe nel 1936 nella baia di San Francisco. Successe mentre costruiva alacremente un ponte destinato a diventare uno skyline di San Francisco: il Golden Gate Bridge.

Ma Alfred Zampa non morì e passò il resto della vita a ringraziare Dio per avergli salvato la vita.  E dopo essersi fratturato diverse vertebre e aver trascorso mesi e mesi in ospedale e nelle cliniche di riabilitazione, risalì sulle stesse funi e continuò il suo lavoro, iniziando al tempo stesso una strenua battaglia in favore della sicurezza del lavoro. Affinché ad altri non toccasse una sorte peggiore della sua, affinché il lavoro, anche in condizioni estreme, equivalesse a dignità e sicurezza.

A distanza di tanti anni Al Zampa ha vinto la sua battaglia.

Nella vita e oltre.

Negli Stati Uniti gli unici due ponti che portano il nome italiano sono due: il   ponte Verrazzano di New York, e l’Alfred Zampa Memorial Bridge costruito nel 1973. Dedicato a un vero paladino della lotta per il diritto alla sicurezza del lavoro. La leggenda degli “Ironworkers”.

Alfred Zampa era  nato a Selby, Alfredo Zampa ma i dati della sua nascita non sono chiarissimi. Da una ricognizione nella parrocchia del paese natale (Ortucchio) si evince infatti una nuova data e un nome diverso per questo uomo destinato a entrare nella leggenda del mondo del lavoro. Nel 1903 egli nacque così probabilmente con il nome di Amedeo, figlio di Andrea (chiamato però Emilio) e nipote di Gaetano Zampa.

Arrivato negli Stati Uniti Amedeo vide trasformare il suo nome in Alfredo e come tale visse il resto dei suoi giorni, lasciando la vita terrena alla veneranda età di 95 anni. Una esistenza vissuta “A metà strada tra l’inferno e il paradiso” (questo il titolo che diede al libro in cui raccontò la sua storia), e trascorsa a pochi passi dal ponte che da alcuni anni porta il suo nome. Per 45 anni  Al Zampa lavorò sulle funi d’acciaio dei ponti americani, operaio specializzato nella costruzione e nella manutenzione dei giganti sospesi sull’acqua, condividendo con il fratello e due sorelle la vita dignitosa della comunità italiana della baia di San Francisco. In un’area segnata dalla grande presenza di nuclei siciliani e liguri (in gran parte pescatori trasformatisi in commercianti), il giovane proveniente delle aspre montagne appenniniche crebbe con il mito della sua terra d’origine senza però poterla mai riabbracciare. Al Zampa viaggiò però con la fantasia attraverso i racconti di mamma e papà, trasformando la propria esistenza in una continua sfida alla fortuna. E in una giornata di ottobre del 1936 la sorte gli lanciò la più terribile delle sfide. Iniziata come tante, sospeso a centinaia di metri d’altezza su un ponteggio del famoso Golden Gate di S. Francisco senza nessun presidio di sicurezza, Zampa scivolò sul ferro bagnato dei cavi e  precipitò sulle rocce sottostanti, salvato dalla miracolosa azione di alcune reti di protezione poste molti metri più in basso . Il giovane operaio se la cavò con  varie  lesioni ossee ma da quel giorno divenne l’esempio vivente dei miracoli tra i tanti connazionali impegnati sulle impalcature dei cantieri.

Dopo quattro anni di duro ricovero al St. Luke Hospital  decise, contro il parere di tutti, di tornare a lavorare sui ponti d’America. Ma il volo nel vuoto non lasciò insensibile il tenace italiano. Ricordando il suo incidente come la “sua favola d’oro”, Al Zampa diede vita all’associazione chiamata “A metà strada tra il paradiso e l’inferno”, impegnandosi a sostenere tutte le battaglie della categoria, in favore di un lavoro più sicuro. E continuò il suo lavoro per quasi dieci lustri, instancabile operaio specializzato sui ponti più celebri della California, del Texas, dell’Arizona e dello stato d New York.

“Ho appreso da lui il grande amore per questo lavoro, che sicuramente non tutti possono fare. Noi ci trovavamo spesso accanto a giovani operai di origine pellerossa e solo con loro potevamo gareggiare sul filo dell’incoscienza. Mio padre era un uomo umile ma dal grande cuore e dava una mano a tante persone in difficoltà. Non è mai diventato ricco, ma il suo cuore lo ha trasformato nella leggenda degli ironworkers”.

Il figlio Richard ricorda con orgoglio il grande insegnamento di Al, dopo averne seguito le orme nel lavoro. Altrettanto hanno fatto suo fratello e i suoi figli, perpetuando una dinastia di tecnici acrobati e di sindacalisti impegnati a favore della propria categoria professionale. A differenza di suo padre e di suo nonno il nipote Don ha invece potuto finalmente scoprire la terra degli avi e girare per le strade di Ortucchio, alla ricerca dei numerosi punti di riferimento tramandati dai suggestivi racconti di famiglia. Don ha affidato al web e a facebook la cura di una pagina dedicata alla “Alfred Zampa Memorial Bridge Foundation” che raccoglie testimonianze e idee per la battaglia no stop contro i pericoli del lavoro degli ironworkers degli Stati Uniti. Al Zampa si ritirò dal lavoro nel 1970, all’età di 65 anni ma il pensionamento servì soltanto a dare più slancio al suo impegno nel sindacato di categoria. Autore, insieme a Isabelle Maynard, di “The Ace” un volume sulla sua vita e sull’impegno in favore della sicurezza dei cantieri, l’italoamericano seguì da pensionato l’inizio dei lavori per la costruzione che poi avrebbe preso il suo nome, in sostituzione del vecchio Carquinez Bridge che lui stesso aveva contribuito a costruire nel 1927 nella baia di San Francisco Diede i suoi consigli per la sicurezza del cantiere e non si stancò mai di difendere i diritti dei lavoratori in tema di sicurezza. Morì nel 2000, e la dedica del sesto ponte più lungo degli Stati Uniti (appena dietro il famoso ponte di Brooklyn) è la vittoria dell’uomo comune, capace di regalare all’America la dignità del lavoro da trasmettere ai posteri.

Generoso D’Agnese

 




CAMPLI BASKET vs GIULIANOVA BASKET 85:  IL PREVIEW

 

Tour de force in vista per l’Etomilu Giulianova che nell’arco di una settimana sarà chiamata ad affrontare tre ostiche gare e due di queste saranno infuocati derby. Il primo in ordine di tempo è quello che verrà disputato sul parquet del PalaBorgognoni, contro il Campli Basket, formazione che sta attraversando un discreto momento di forma.

I farnesi, protagonisti di un ottimo avvio di stagione, sono nel gruppo delle seconde in classifica con 12 punti all’attivo, 2 punti in più dei giallorossi giuliesi. Bottino ispirato soprattutto dal rendimento casalingo: tra le mura amiche i ragazzi di Piero Millina (ormai un’istituzione per il club intitolato a Nino D’Annunzio) hanno ceduto solo alla capolista San Severo, collezionando quattro vittorie ad oltre 82 punti segnati di media. Quasi totalmente rivoluzionato rispetto a quello che arrivò in Finale lo scorso anno, l’organico dei biancorossi si distingue per la notevole profondità: in otto portano alla causa almeno 5 punti di media, con Di Carmine e Cantagalli maggiori protagonisti a livello realizzativo ed un Ponziani in netta crescita rispetto allo scorso anno. Il club di elementi in doppia cifra è completato dall’esterno Burini, ma importante è anche l’apporto dei vari Bolletta, Serafini, Angelucci e capitan David Petrucci, uomo-simbolo del club assieme a cui è stato protagonista della risalita dalla C Regionale.
Reduci da una buona amichevole di metà settimana contro il Roseto Sharks (A2), i  ragazzi di coach Tisato sono chiamati a risalire la china dopo gli ultimi passi falsi in campionato, che hanno rallentato una corsa che comunque ha portato i giallorossi a collezionare 5 vittorie finora in stagione. Consci che il  PalaBorgognoni spinge da sempre i giocatori farnesi a dare quel qualcosa in più, Sacripante e soci hanno però tutte le carte in regola per regalare ai propri tifosi un successo che in campionato manca da quasi un mese. Era infatti il 5 novembre quando i giallorossi espugnarono con merito il campo di Recanati.
Appuntamento con la palla a due, domenica 3 dicembre alle ore 18:00 sul parquet del PalaBorgognoni di Campli (TE). Arbitrano i signori Cristiano Giusto di Albignasego (PD) ed Andrea Vigato di Este (PD)



Sino a domani a Torino l’8°Congresso Nazionale IG-IBD. Oltre 400 gli specialisti presenti, provenienti da tutta Italia.

VIII Congresso IG-IBD -Malattie croniche intestinali: un caso su 4 durante la gravidanza. Ci sonorischi, ma la terapia salva la vita anche al feto

“L’attività di malattia, al concepimento o durante la gestazione, è in grado di influenzare negativamente l’esito della gravidanza aumentando la probabilità di aborto spontaneo, parto pre-termine (< 37 settimane) e basso peso alla nascita (< 2500 gr)”, spiega la Dr.ssa Aurora Bortoli, Fondazione IBD Onlus (Piemonte)

 

 

La Colite Ulcerosa (CU) e la malattia di Crohn (MdC) sono patologie croniche intestinali caratterizzate da un’alternanza di differenti fasi (remissione: malattia non attiva e recidiva: malattia attiva). Queste malattie intestinali necessitano in modo continuativo di terapia medica e, in alcuni casi, i più severi, di terapia chirurgica. Il picco di incidenza delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) si verifica in età giovanile e coincide quindi, in circa il 25% di tutti i pazienti, con il periodo riproduttivo. A volte queste possono avere serie ripercussioni per la salute della gestante e del feto stesso. Ma la terapia abbatte i rischi.

 

I RISCHI PER IL FETO – “L’attività di malattia, al concepimento o durante la gestazione, è in grado di influenzare negativamente l’esito della gravidanza – dichiara la Dr.ssa Aurora Bortoli, Fondazione IBD Onlus (Piemonte)  aumentando la probabilità di aborto spontaneo, parto pre-termine (< 37 settimane) e basso peso alla nascita (< 2500 gr). Al contrario, se la malattia è in remissione al concepimento, ha un minimo o nullo effetto sulla gravidanza ed il suo esito. È estremamente importante, quindi, iniziare una gravidanza in periodo di remissione della malattia (da 3-6 mesi) per ridurre il rischio di esito sfavorevole della gravidanza”.

 

IL CONGRESSO – Prosegue sino a domani a Torino, presso il Centro Congressi Lingotto, l’ottavo Congresso Nazionale IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease, ossia Gruppo Italiano per lo studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali), organizzato da Marco Daperno, Claudio Papi e Fernando Rizzello per conto dell’IG-IBD. L’appuntamento si propone di dibattere gli aspetti più salienti e quelli ancora controversi della gestione dei pazienti con IBD con l’intervento di specialisti dall’Italia e dall’Estero. Circa quattrocento gli specialisti presenti, provenienti da tutta Italia.

 

LA PAURA PER LA TERAPIA – In uno studio australiano è stata valutata la percezione delle pazienti riguardo alla interazione tra MICI e gravidanza ed è emerso che la maggior parte (84%) delle donne ritenesse che la terapia assunta per le MICI fosse dannosa per il feto. Al contrario solo il 19% aveva manifestato preoccupazione relativamente all’influenza dell’attività di malattia, tanto da scegliere di “sopportare i sintomi, piuttosto che assumere farmaci”, mostrando quindi di non conoscere i rischi del mancato controllo della malattia sulla crescita fetale e sull’esito della gravidanza. Inoltre, il 28% delle pazienti che aveva modificato il trattamento durante la gravidanza, non aveva interpellato il proprio medico di riferimento.

 

“Frequentemente la percezione dell’importanza della terapia e il comportamento nei confronti dei farmaci – spiega la Dr.ssa Aurora Bortoli – era influenzata dalla discussione e dai consigli di familiari o amici, oppure dalle informazioni ottenute attraverso Internet, senza rivolgersi al proprio medico. Valutazioni successive hanno messo in evidenza come il punto di vista dei pazienti sulla fertilità e sulla gravidanza sia strettamente legato alla propria conoscenza delle problematiche correlate a questi aspetti, tanto da indurre, in molti casi, una “infertilità volontaria”.

 

L’INFLUENZA SULLA FERTILITA’ – Nelle donne affette da colite ulcerosa in remissione la fertilità è sovrapponibile a quella della popolazione generale. Nelle donne affette da malattia di Crohn è segnalata una minore fertilità (per infiammazione a livello pelvico). I fattori che diminuiscono la fertilità nella malattia di Crohn e nella colite ulcerosa sono: malattia in fase di attività (in particolare nella malattia di Crohn) e una pregressa chirurgia addomino-pelvica. I farmaci assunti dalle donne per la loro malattia non influenzano la fertilità. Negli uomini, invece, alcuni farmaci diminuiscono la fertilità. L’effetto di questi farmaci è reversibile e regredisce dopo 2-3 mesi dalla loro sospensione.

I CONSIGLI DEGLI SPECIALISTI – Nel momento in cui si pianifica o inizia una gravidanza dovrebbe essere rivalutata, da parte del Gastroenterologo che ha in cura la paziente, l’attività di malattia e il trattamento in corso per sospendere eventuali terapie controindicate (metotrexate, talidomide) e impostare o confermare una adeguata terapia. Verrà richiesta alla paziente aderenza al trattamento e a controlli periodici (ogni 3 mesi oltre che al bisogno) per rivalutare il decorso della malattia e la adeguatezza della terapia in corso. Molto importante anche la collaborazione e condivisione della terapia con il Ginecologo e il Medico di famiglia prima, con il Neonatologo-Pediatra dopo.

 

“In conclusione – conclude la Dr.ssa Bortoli – va incoraggiato con i pazienti un dialogo e una discussione per fare in modo che dubbi e preoccupazioni riguardo alla fertilità, alla gravidanza e alla terapia durante la gestazione e l’allattamento vengano espressi al proprio gastroenterologo, oltre che al ginecologo, al pediatra e al medico di medicina generale. La Fondazione IBD-Onlus e IG-IBD hanno iniziato una collaborazione tra Gastroenterologi, Ginecologi e Pediatri per raggiungere un consenso interdisciplinare rispetto ai principali problemi clinici che si possono verificare prima, durante e dopo la gravidanza, nei pazienti affetti da MICI. Lo scopo è quello di sviluppare una linea guida comune da diffondere nella comunità Gastroenterologica, Ginecologica e Pediatrica, nonché ai pazienti sia con documentazione scritta, che con incontri educativi”.




Mosciano. “Chi dice Donna dice Danno”, lo spettacolo de Le Beattrici in scena a Mosciano e a Corropoli  domenica 03 e sabato 09 dicembre ore 21

MOSCIANO – Lo spettacolo teatrale “Chi dice Donna, dice Danno” verrà replicato domenica 03 dicembre 2017 a Mosciano Sant’Angeloall’oratorio Don Giuseppe Picchini e sabato 09 dicembre 2017 al cinema teatro comunale di Corropoli, con inizio alle ore 21Ingresso libero.

“Chi dice Donna dice Danno” nasce dalla creatività della attrice e regista Lucia Bruni Potacqui e viene portato in scena dal gruppo teatrale “Le Beattrici”, una realtà tutta al femminile, nata all’interno del circolo culturale “Colibrì” di Giulianova.  Questa nuova realtà teatrale è costituita da quattro attrici non professioniste: Ambra Di PietroLidia AlbaniSara Salvi ed Azzurra Marcozzi e dalla regista Potacqui, autrice anche dei testi teatrali.

Irriverenti e divertenti, Le Beattrici portano in scena le donne vere o immaginarie in una dissacrante orbita intorno all’eterno femminino. Lo spettacolo è uno sguardo autentico, brillante e disincantato sul mondo femminile, dove gli uomini hanno la possibilità di ascoltare ciò che le donne dicono di loro, tra loro. In scena quattro donne dai caratteri diversi, sfaccettature di uno stesso universo femminile, che cercano di trovare se stesse, con ironia ed autoironia, consapevoli che al di là di tutto il tango della vita è meglio ballarlo in due. Lo spettacolo vede anche la partecipazione di Gabriella Di MonteMarina Di Fabio e Pio Latini. “Le Beattrici” vengono alla luce anche per sostenere, attivamente, i progetti umanitari del “Colibrì”,in Italia e all’Estero, raccogliendo offerte libere.




San Nicolò a Tordino. BAADAYE PINOCCHIO D’AFRICA TERZO TEMPO – Sabato 2 Dicembre 2017

Sabato 2 Dicembre 2017 alle ore 16:30, la Sala Convegni Eltron della Banca Intesa San Paolo di S an Nicolò a Tordino (TE) ospiteràBaadaye-Pinocchio d’Africa Terzo tempo, progetto educativo artistico organizzato dall’ Associazione Culturale “La doppia M” di Teramo, presieduta da Raffaele Daidone, con la direzione artistica di Giuseppe Bacci.
Dopo l’evento del 29 Ottobre scorso al Palascapriano, dove oltre mille persone hanno assistito a un progetto unico nel suo genere che ha miscelato linguaggi artistici diversi (musica, letteratura, pittura, teatro, danza e sport con atleti diversamente abili), si è sentita la necessità del Terzo tempo, quale momento conviviale per tutti i protagonisti di Baadaye Pinocchio d’Africa (prendendolo a prestito dal mondo del rugby: il tradizionale incontro dopo-gara tra i giocatori delle due squadre), per valorizzare quell’arte che al Palascapriano non era possibile, come la  pittura di Pino Procopio, la musica di Paolo Di Sabatino e il racconto di Giancarlo Falconi.
Nella Sala Convegni Eltron verranno esposte le venti tavole pittoriche di Pino Procopio, personale reinterpretazione del racconto di Carlo Collodi, che attualizzano un Pinocchio diverso: un bimbo africano che abbandona la terra natia e attraversa il mare per raggiungere l’Italia, con la speranza di trovarvi un mondo migliore. Da qui il titolo BAADAYE  Pinocchio d’AfricaBaadaye, in africano, significa “futuro”.
Il pittore Pino Procopio sarà presentato da Raffaella Morselli, Ordinario di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Teramo; interverràEleonora Magno, Dirigente Scolastico del Liceo Artistico di Castelli, che presenterà i bassorilievi ceramici degli alunni del suddetto Liceo, quale libera interpretazione dei quadri del maestro Pino Procopio, per una mostra tattile fruibile da ipovedenti e non-vedenti.
Il racconto delle avventure di Baadaye Pinocchio d’Africa, di Giancarlo Falconi, sarà  collocato in grandi pannelli nella sala. Padre Luigi Del Vecchio contestualizzerà il  racconto in ottica cristiana, mentre il filosofo Lino Befacchia ne farà l’analisi e il mezzosopran o Alba Riccioni leggerà alcuni brani del testo.
Il compositore-pianista Paolo Di Sabatino, autore dei venti brani musicali inediti del CD ispirati al Pinocchio d’Africa, sarà in colloquio con la giornalista Dorotea Mazzetta per ricostruire la genesi di questo progetto.
La giornata si concluderà in un contesto conviviale con assaggi di prodotti del territorio.
La manifestazione si avvale del prestigioso patrocinio della Federazione Italiana dei Club e Centri per l’UNESCO, nello specifico delClub per l’UNESCO di Teramo e dell’Università degli studi di Teramo.
Il progetto è documentato in un catalogo, curato da Giuseppe Bacci, con allegato il CD del pianista Paolo Di Sabatino, sarà in vendita e il ricavato sarà interamente devoluto alle associazioni Anffas, UICI Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus e ASI Associazione Sordi Italiani Onlus. Il voluminoso catalogo contiene le riproduzioni dei quadri del pittore Pino Procopio, il racconto di Giancarlo Falconi, i disegni degli alunni delle Scuole Primarie, saggi e testi di Giuseppe Bacci Direttore artistico dell’evento, Lino Befacchia Professore di filosofia,  Enrico Benetel Coordinatore ANFFAS ONLUS, Luciano D’Amico Rettore Magnifico dell’Università di Teramo,Raffaele Daidone Presidente dell’Associazione Culturale “La Doppia M”, Paolo Di Sabatino Musicista, autore del CD Baadaye Pinocchio d’AfricaGiancarlo Falconi Curatore della narrazione Baadaye Pinocchio d’AfricaMaria Letizia Fatigati Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” Teramo 5 di Villa Vomano, Alba Impicciatore Coordinatore ASI, Eleonora Magno Dirigente Scolastico del Liceo Artistico di Castelli, Teresa Marziali Delegato Coni Italia, Raffaella Morselli Ordinario di Storia dell’Arte Moderna UNITE, Elvia Rega Rappresentante Comitato Italiano Paralimpico, Lia Valeri Dirigente Scolastico dell’Istituto Zippilli-Noè Lucidi di Teramo.



Castellalto. Pranzo sociale per gli amanti dei veicoli d’epoca del CAST. Evento in ricordo di Berardo Taraschi e Bruno Patriarca

 

L’evento, in programma domenica alle 12.00 al Ristorante Cavallino Rosso, in ricordo dei piloti e costruttori d’auto Berardo Taraschi e Bruno Patriarca

Sarà dedicato alla memoria dei piloti e costruttori d’auto Berardo Taraschi (Tossicia, 1915 – San Giovanni Teatino, 1997) e Bruno Patriarca (Montorio al Vomano, 1935 – Teramo, 2016) il consueto pranzo sociale del CAST – Club Automoto Storiche Teramo, in programma domenica 3 dicembre 2017, a partire dalle ore 12:00 in poi, nel ristorante Cavallino Rosso in località Petriccione di Castellalto. L’evento, in cui sarà possibile rinnovare la tessera del club che ad oggi vanta oltre 500 iscritti, sarà allietato dall’intrattenimento del comico Marko Ferrari e dalla musica dal vivo della cantante Perla e delmusicistaDanilo Di Paolonicola. Durante l’iniziativa, che si tiene ad una settimana di distanza dalla manifestazione “Teramo ricorda Berardo Taraschi” organizzata insieme al Circuito del Castello e all’Aci nel cuore del capoluogo aprutino, i soci che lo vorranno potranno esporre la propria auto d’epoca in uno spazio appositamente riservato di fronte al locale.

«Chiuderemo questo 2017, ormai agli sgoccioli, con un momento conviviale in cui guarderemo al passato e al futuro. Lo faremo dedicando l’evento a due grandi personalità di origine teramana, i piloti e costruttori d’auto Berardo Taraschi e Bruno Patriarca, rispettivamente a vent’anni dalla scomparsa del primo e nel primo anniversario dalla morte per il secondo», spiega il presidente del Cast, Carmine Cellinese, «E dopo questo omaggio ci proietteremo nel presente con un riconoscimento a due giovanissimi rappresentanti delle nuove generazioni, il 20enne Riccardo Ponzio, che ha conquistato il titolo della F2 Italian Trophy, e il 13enne pinetese Matteo Patacca, pilota del team Sic58 di Paolo Simoncelli e selezionato per la Red Bull Motogp rookies cup 2018».

Il pranzo sociale sarà anche utile per tracciare un bilancio sulle attività del Club nell’anno appena passato, nel quale l’associazione è riuscita a collocarsi definitivamente tra i punti di riferimento locali e non solo per quanto riguarda il motorismo storico. Accanto ai consueti appuntamenti come Piano Vomano e San Gabriele, il Cast si è distinto in particolare nell’organizzazione di tre manifestazioni, mirate ad esaltare il connubio tra motori, storia, arte e musica, partendo dalla visita alle bellezze della Val Pescara di fine marzo. A seguire, c’è stata la serata che si è tenuta a Roseto a luglio, in collaborazione con l’associazione “Nel Baule della Nonna”, in cui oltre 50 vetture d’epoca hanno sfilato accompagnando modelle con indosso abiti realizzati nel momento storico in cui la macchina era in produzione. E, infine, l’esposizione dedicata alle cosiddette ‘Youngtimer’, le supercar prodotte dagli anni ’70 ai ’90, che si è svolta a Pineto a fine luglio nell’edizione 2017 di “Sogni in movimento & Arie sotto le Stelle”.

 

CAST

«Se è stato possibile realizzare tutto questo non possiamo che ringraziare tutti i soci e il loro prezioso contributo di idee e consigli e per mantenere alto il livello qualitativo delle iniziative proposte è necessario continuare a sostenere il Club rinnovando la tessera sociale», conclude Cellinese, «Ricordiamo, infine che i commissari di Club Daniele Ciaramellano, Alessandro Ciotti, Marco De Dominicis e Gianni Rocci sono a disposizione per qualsiasi informazione in merito all’organizzazione delle manifestazioni e per le pratiche di certificazione storica dei veicoli, eseguite con professionalità e competenza». Il presidente del Cast conclude preannunciando che il primo appuntamento per il prossimo anno si terrà a febbraio quando si svolgerà il Winter Park, una gara di regolarità completamente immersa nello scenario del Parco nazionale del Gran sasso e Monti della Laga. Seguirà, probabilmente a giugno, il Circuito degli Acquaviva, un’altra gara di regolarità che si snoderà lungo la strada collinare tra Pineto e Mutignano.




Università della Terza età e del tempo libero. Il calendario delle lezioni e delle iniziative di dicembre.

La presidente dell’Università della Terza età Nadia Potenza rende noto
il calendario delle lezioni, che si terranno dalle ore 16 alle 17
nell’Aula magna della scuola media “Bindi” di via Ippolito Nievo,
nonché delle attività per il mese di dicembre.

4 dicembre, Gabriella Buonpadre: Tristano ed Isotta: una storia struggente
e sfortunata

7 dicembre, Alessio Marini: L’uomo ed il cielo fra mito e scienza

11 dicembre, Maria Luisa De Santis: Dante Gabriele Rossetti e Elizabeth
Siddal: un romantico amore inglese.

18 dicembre Cena di Natale

Dal 19 dicembre al 7 gennaio 2018 Vacanze di Natale




Cologna Spiaggia. I° CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE PER FIABE “Seconda stella a destra” Dedicato ai bambini di Rigopiano

COLOGNA – L’Associazione Culturale “IL FARO” di Cologna Spiaggia, in collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli, indice la prima edizione del Premio Letterario Nazionale per Fiabe “Seconda stella a destra” dedicato ai bimbi colpiti dalla tragedia dell’hotel Rigopiano e alle loro famiglie,  il 18 gennaio 2017. Un evento terribile che ha sconvolto intere famiglie, comunità, e tutta l’Italia. Proprio dai bambini si vuole però ripartire, per lanciare un messaggio di speranza e di magia, nella certezza che, con l’aiuto dei sogni e della volontà, un nuovo inizio sia sempre possibile.

Il concorso letterario è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri e si articola in 2 sezioni:

Sez. A – Fiabe a tema libero Sezione Adulti;

Sez. B – Fiabe a tema libero Sezione alunni scuole medie (classi)

La partecipazione al concorso non è preclusa a testi risultati vincitori in altri concorsi.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

I testi dovranno essere inviati in numero di (sei) copie anonime e dattiloscritte, senza alcun segno di riconoscimento, pena l’esclusione. Le opere dovranno essere inviate con posta ordinaria in busta chiusa con allegata la seguente documentazione:

Si potrà scaricare la scheda di adesione al Concorso sul sito www.associazioneilfaro.org o documento scritto che riporti i dati dell’Autore; una dichiarazione che attesti che la composizione è di propria creatività e un eventuale breve curriculum (da inserire nella relativa antologia). Per i minorenni la scheda di partecipazione dovrà essere firmata dai genitori.

 Copia del giustificativo attestante l’avvenuto versamento della quota di partecipazione o eventuali contanti.

La busta contenente le opere e la documentazione dovrà riportare la dicitura: “Concorso Letterario Nazionale per Fiabe “Seconda stella a destra” – Sezione ______” e dovrà essere spedita o consegnata al seguente indirizzo: “Associazione Culturale Il Faro”, Via Nazionale Adriatica 79/B – 64026 COLOGNA SPIAGGIA (TE).

Inoltre le opere dovranno essere inoltrate anche via e-mail all’indirizzo: elaborati@associazioneilfaro.org per eventuale inserimento in antologia. Il primo file allegato dovrà contenere le opere, il secondo i dati identificativi dell’autore, i titoli delle opere e relative sezioni di partecipazione.

Ogni concorrente potrà partecipare con un massimo di (due) opere.

Gli elaborati non devono superare le 15.000 battute, spazi inclusi, con interlinea 1.5 e carattere 12 Times New Roman. Gli elaborati dovranno essere spediti entro il 7 dicembre 2017Farà fede il timbro postale. Le opere pervenute successivamente alla data di scadenza non saranno accettate.

MODALITÀ DI PAGAMENTO

La partecipazione al Concorso comporta il versamento di un contributo di € 15,00 fisso;

Per la sezione Alunni scuole medie la partecipazione è gratuita.

PREMI

Ai primi tre classificati della sezione A saranno corrisposti i seguenti premi:

– 1° classificato: € 200,00 con riconoscimento speciale della Fondazione “Banco di Napoli”

– 2° classificato: € 150,00

– 3° classificato: € 100,00

Alla classe prima classificata della sezione B sarà corrisposto il seguente premio:

– 1° classificato: Materiale didattico o libri del valore di € 200,00

RISULTATI

La data della premiazione, presumibilmente fine gennaio 2018 verrà resa nota sul sito dell’Associazione.

L’elenco dei vincitori sarà disponibile sul sito: www.associazioneilfaro.org .

Per ulteriori informazioni scrivere a info@associazioneilfaro.org, consultare il sito www.associazioneilfaro.org oppure telefonare nelle ore pomeridiane e serali al numero 328 2576280.