Al via il corso di formazione per Volontari di Protezione Civile dell’Unione dei Comuni Colline del Medio Vomano
– Prima tappa per la creazione dell’Ufficio Unico dei Servizi di Protezione Civile –
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Prenderà il via il 2 dicembre 2017 il Corso di Formazione per Volontari di Protezione Civile, a cura dell’Associazione ITACA in collaborazione con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo – Delegazione Valli Teramane di Canzano e le altre realtà territoriali di protezione civile (ANA gruppo di Basciano, ANA gruppo di Castellalto e l’Associazione di protezione civile di Cellino Attanasio). L’iniziativa rientra nel più ampio progetto dell’Unione dei Comuni Colline del Medio Vomano – che raggruppa sei comuni della Provincia di Teramo (Basciano, Canzano, Castellalto, Cellino Attanasio, Cermignano e Penna Sant’Andrea), – che è stato approvato dalla Regione Abruzzo con Determinazione Dirigenziale n. DPA005/119 del 21/10/2016, la quale prevede la creazione di un Ufficio Unico dei Servizi di Protezione Civile con la predisposizione di un relativo Piano Intercomunale e la realizzazione di un geo-portale. Le iscrizioni al corso, organizzato in tre lezioni, sono ancora aperte.
Il Corso di Formazione per Volontari di Protezione Civile è infatti aperto a tutti gli interessati e prevede tre appuntamenti – il 2, il 9 e il 16 dicembre 2017. Le lezioni si svolgeranno nel Palazzo De Berardinis in via Roma a Canzano (TE), dalle 19,30 alle 23,30. Nello specifico durante la prima lezione, dopo i saluti degli organizzatori e la presentazione dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo (ANVVFC) da parte del Presidente Nazionale Girolamo Balistreri, il formatore nazionale di Protezione Civile Fabrizio Colcerasa parlerà dell’organizzazione e delle diverse competenze nella Protezione Civile tracciando un quadro delle funzioni e delle modalità con le quali opera.
La seconda lezione, prevista il 9 dicembre, sarà focalizzata sul dissesto idrogeologico e idraulico alla presenza del perito agrario Luigi Barlafante. Daniela Romanato, istruttrice e direttrice tecnica delle unità cinofile da soccorso dell’ANVVFC, illustrerà inoltre l’utilità delle unità cinofile da soccorso in superficie e in macerie. Seguirà la lezione del capogruppo Sezione ANA di Basciano, Gianfranco Di Sabatino sulle radio trasmittenti, la loro funzione e la loro utilità.
L’ultima lezione, il 16 dicembre, sarà aperta da un focus sul rischio sismico con un funzionario del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e con dei funzionari della Sala Operativa Regionale. Si parlerà poi dei Dispositivi di Protezione Individuale in Protezione Civile con il Formatore ANVVFC Antonio Borgia. Seguirà l’intervento di un responsabile della clinica veterinaria “San Francesco” che affronterà il tema degli animali durante e dopo il sisma. La lezione si concluderà con un test finale e verranno consegnati gli attestati di partecipazione da parte del Presidente dell’Unione dei Comuni del Medio Vomano, Franco Campitelli.
Per iscriversi al corso è possibile contattare i numeri: 331-2617900 o 380.3246155.
Giulianova. Presentazione gratuita AUTOSTIMA MENTE-CORPO
AUTOSTIMA MENTE-CORPO IN 5 INCONTRI ( 1° Metodo Integrato)
SABATO 2 DICEMBRE ORE 16.00, presso Sala Meeting Hotel Europa, Lungomare Zara, 57, Giulianova lido
IL PRIMO CORSO METODO INTEGRATO che potenzia AUTOSTIMA, SICUREZZA IN SE’, ASSERTIVITA’ e AUTOEFFICACIA attraverso un percorso teorico-pratico di CONSAPEVOLEZZA MENTE-CORPO. Le numerose indicazioni pratiche, esercizi ed esempi a livello cognitivo, comportamentale ed emotivo, esercizi di BIOENERGETICA e MINDFULNESS mirati, rendono gli incontri di carattere particolarmente PRATICO ED ESPERIENZIALE, senza trascurare alcune SPIEGAZIONI DI CARATTERE TEORICO. L’approccio COGNITIVO-COMPORTAMENTALE utilizzato, rappresenta quello la cui efficacia è stata dimostrata scientificamente attraverso rigorose ricerche e per questo detto EVIDENCE BASED, cioè basato sulle prove.
Ti fidi di te?
Chi sei?
Quali sono le tue competenze e i tuoi difetti?
Di cosa sei capace?
Quali sono i tuoi successi e i tuoi fallimenti?
Sei in pace con te stesso/a?
Vivi come desideri?
Sai affrontare le avversità?
Conosci le tue risorse?
A volte le domande arrivano dritte, come un pugno nello stomaco. Sinceremante, tu come risponderesti a queste?
L’AUTOSTIMA E’ LA BASE ESSENZIALE PER LA CRESCITA PERSONALE, centrale non solo per una buona SALUTE PSICOFISICA, ma anche per ridurre lo stress.
Numerose ricerche evidenziano come l’autostima sia altamente correlata al raggiungimento della SODDISFAZIONE DELLA VITA. Non è, dunque, sorprendente che coloro che sono dotati di una buona autostima si impegnino più facilmente in COMPORTAMENTI PIU’ SANI, siano più amichevoli, più espressivi, più attivi, abbiano MAGGIORE FIDUCIA IN SE’ STESSI E NEGLI ALTRI e siano meno sofferenti per i problemi e le critiche.
La FIDUCIA IN SE’ STESSI è il PRIMO SEGRETO DEL SUCCESSO. La valutazione che ognuno di noi fa di se stesso è fondamentale per raggiungere un equilibrio psico-fisico. Quando la valutazione è positiva, ci sentiamo a nostro agio e affrontiamo bene le difficoltà della vita. Quando invece la valutazione è negativa, generiamo sentimenti e malesseri che ci turbano profondamente e nel peggiore dei casi, ci possono portare anche all’autodistruzione. Chi ha una scarsa autostima spesso evita di agire per paura di non essere all’altezza e di fallire o agisce con un atteggiamento di insicurezza che lo pone già come perdente. Spesso la mancanza di autostima accompagna lo stress, l’ansia e la depressione.
Ecco perchè un CORSO METODO INTEGRATO per POTENZIARE l’AUTOSTIMA, la SICUREZZA IN SE’, l’ASSERTIVITA’ e l’AUTOEFFICACIA! Fondamentale per imparare a gestire ogni situazione di vita sociale e lavorativa, motivarsi ad affrontare cambiamenti personali e professionali. Un esempio? Prendere decisioni, dire di no, comprendere il comportamento degli altri, difendersi dalle critiche e gli attacchi aggressivi, diventare attivi e decisi nelle proprie azioni. L’obiettivo del Corso è individuare le abitudini disfunzionali da cambiare, esse sono la base di partenza su cui costruire nuovi atteggiamenti. Il punto è dare nuova vita alla propria personalità e usarla come fonte insostituibile di forza e di sostegno. Il ciclo di 5 INCONTRI aiuterà i partecipanti a LIBERARSI DI VECCHI SCHEMI, automatici e dannosi, dei quali verranno chiarite le origini e il funzionamento, ma anche individuati i oassi per abbandonarli e sostituirli con altri più funzionali.
La presentazione sarà gratuita e tenuta dalla DR.SSA SABRINA DEL COTTO, Psicologa e Psicoterapeuta, presso Sala Meeting Hotel Europa, Lungomare Zara, 57, Giulianova.
Prenotazione obbligatoria per motivi organizzativi su questo evento oppure tramite sms al 339.77.19.692 oppure inviando messaggio privato direttamente alla Pagina La Fenice Wellness Psico-Corporeo Giulianova
Posti limitati
Roma. Daniele Kihlgren presenta il suo libro “I tormenti del giovane Kihlgren” .
Domenica 3 dicembre alle 17,30 nello splendido Palazzo Ferrajoli che affaccia su piazza Colonna a Roma, Daniele Kihlgren presenta il suo libro “I tormenti del giovane Kihlgren” .
DANIELE KIHLGREN I TORMENTI DEL GIOVANE KIHLGREN |
Il primo libro di Daniele Kihlgren, l’imprenditore italo-svedese che alla fine degli anni Novanta ha deciso di recuperare l’antico borgo di Santo Stefano di Sessanio (AQ), trasformando l’intero paese in un albergo diffuso di straordinaria qualità, riscoprendo e valorizzando la cultura materiale del luogo.
Un libro che non lascia indifferenti, un testo molto intimo, una narrazione estremamente originale, nella quale rileggere una vita intera, tra racconti, testimonianze, ricordi, intuizioni, emozioni…. «Tanti anni fa – scrive Daniele – arrivai per caso in un borgo quasi integralmente abbandonato della terra d’Abruzzo, Santo Stefano di Sessanio; mi ero perso per le vie sterrate intorno al castello medioevale di Rocca Calascio e, vagando per quei territori, giunsi per caso in una strada che risaliva la montagna verso l’altipiano di Campo Imperatore, finché apparve d’improvviso il borgo incastellato lambito da un piccolo lago creato da una fonte sorgiva naturale. Nel borgo antico e nel paesaggio agrario circostante non vi era segno alcuno del ventesimo secolo… Tutto si era fermato al tempo passato. Solo il borgo di pietra che si fondeva con un paesaggio rurale ricco di segni di antiche pratiche di sussistenza ormai quasi in disuso. Erano anni che cercavo luoghi…» |
MONTORIO AL VOMANO: RICORDO DEL GIORNALISTA MASSIMO SANTARELLI A QUINDICI ANNI DALLA SCOMPARSA
Domani saranno quindici anni da quel 27 novembre 2002, quando, a causa di un’emorragia celebrale, dopo cinque giorni di coma, moriva al Centro Traumatologico Ortopedico di Roma, a soli 39 anni, Massimo Santarelli, giornalista del quotidiano Latina Oggi (la stessa sorte, purtroppo, era toccata
molti anni prima anche al papà Walter). I suoi organi, con un gesto di grande generosità, furono espiantati e donati; lasciava la moglie Sandra Di Eleuterio, docente scolastica, i suoi due figli Marta e Luigi (quest’ultimo, chiamato proprio col nome del fratello Gigi, architetto, più grande di lui), la mamma Olga, il fratello Gigi e la sorella Daniela, insegnante di economia aziendale. Il funerale si svolse nel pomeriggio del giorno seguente, presso la collegiata di san Rocco del suo paese natale, in una chiesa gremita all’inverosimile, con la partecipazione di tanti latinensi arrivati dall’agro pontino.
Massimo era nato a Montorio al Vomano il 16 giugno1963 e, giovanissimo, dopo la laurea in Lingua e Letterature straniere, all’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, aveva iniziato a scrivere, quasi per caso, sul quotidiano Il Centro, fondato nell’estate del 1986; poi, dopo un paio d’anni, era passato al Messaggero. Nel frattempo, di tanto in tanto, collaborava anche con alcuni periodici teramani, quali L’araldo abruzzese, settimanale diocesano di Teramo-Atri (dove si firmava ms), e Insieme per, il mensile della Valle Siciliana, di Castelli, diretto dai fratelli Domenico e Luciano Verdone.
Nel 1989 la grande svolta: il nostro cronista inizia a lavorare a Latina Oggi (diverrà caposervizio e componente del comitato di redazione), il primo quotidiano della città laziale fondato nell’ottobre 1988, e quella passione (lo ripetiamo: nata quasi per caso) si trasforma per Massimo in un percorso professionale che lo porterà, a tratti, alla ribalta nazionale e a un’intensa attività giornalistica a trecentosessanta gradi. Firma, infatti, vari servizi giornalistici per Tg5 di Mediaset; lavora come corrispondente del Corriere della Sera e del supplemento settimanale Io donna (oltre alla cronaca nera non disdegnava quella rosa, nella quale era bravissimo); conduce con Max Lazzari (attuale giornalista della Rai e del Messaggero) un programma radiofonico a Radio Antenne Erreci di Cisterna (Latina). Partecipa a varie inchieste per i programmi televisivi Blu notte – Misteri italiani su Rai 3, condotto da Carlo Lucarelli, e La vita in diretta che, all’epoca, nel 2000, era trasmessa da Rai 2. Inoltre tiene lezioni e corsi brevi di giornalismo presso varie scuole superiori dell’Abruzzo e del Lazio ed è relatore in vari convegni e tavole rotonde sulla stampa e sui problemi dell’informazione. Chi scrive, infatti, ricorda di aver assistito agli inizi degli anni Novanta dello scorso secolo ad un dibattito riguardante proprio l’informazione nella Val Vomano; l’incontro si tenne nella Sala civica di Montorio e, oltre a Massimo Santarelli, approdato già a Latina Oggi e traferitosi nella cittadina pontina, intervennero Sergio Turone, docente di Storia del giornalismo e Storia dei movimenti sindacali presso l’Università di Teramo, precocemente scomparso; Giovanni Verna, di Rai 3 Abruzzo, anch’egli passato a miglior vita; il montoriese Egidio Marinaro, politico e storico; Nicola Di Paolantonio, all’epoca direttore de L’araldo (ora addetto stampa del Comune di Teramo); Antimo Amore, attuale caposervizio di Rai 3 Abruzzo, e Domenico Verdone, direttore di Insieme per. E a proposito della stampa e di una corretta informazione, scriveva: «La stampa ha il dovere storico di informare la gente, correttamente, attraverso il rispetto di quelle norme di deontologia professionale che la legge impone e attraverso quelle regole che la stessa categoria si è imposta». Concetto ancora attualissimo in quest’epoca di fake news e giornalismo copia e incolla.
Ha svolto molte indagini giornalistiche per il Centro Italia, fra i quali ricordiamo “Il delitto di Cori”, in cui vennero massacrati a coltellate due fidanzatini: Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, lui 23 anni e lei 17enne; e “L’omicidio dell’avvocato Francesco Mosa”, giovane penalista quarantenne di Terracina, ucciso a Sabaudia, per il quale risultò indagato Mauro Chiostri, ex campione olimpionico di canoa, poi scagionato.
Ma Massimo era impegnato anche nel campo sindacale, con incarichi alla Federazione nazionale della stampa, dove affiancava Franco Siddi (già Segretario nazionale della Fnsi ed attuale componente del consiglio di amministrazione della Rai), membro dell’Ordine Nazionale della Stampa e dell’Associazione Stampa Romana.
La vita di Massimo Santarelli è stata tanto breve quanto intensa. Con le sue straordinarie capacità professionali e le sue spiccate doti comunicative, chissà oggi dove sarebbe potuto arrivare, se fosse stato ancora vivo? Da quindici anni, invece, riposa nel cimitero di Montorio al Vomano.
Nel novembre 2004, secondo anniversario dalla sua scomparsa, Latina Oggi istituì un premio giornalistico, ma purtroppo fu la prima ed unica edizione.
Pietro Serrani
Pubblicato su quotidiano teramano “La Città” del 26.11.2017
Atri. Inaugurazione della mostra, Guy LYDSTER Il Delta dell’Occhio, a cura di Giuseppe BACCI
NOVEMBRE 1943 – L’ECCIDIO DI PIETRANSIERI: LA SOPRAVVISSUTA RACCONTA… di Mario Setta
A Pietransieri, una frazione di Roccaraso, nel mese di novembre del 1943, alla contrada Lìmmari, si verifica un eccidio terrificante: 128 persone trucidate. Vengono uccisi complessivamente 128 abitanti: 42 uomini e 86 donne. Fra di loro, 42 bambini (di cui 34 al di sotto dei dieci anni e uno, Gianfranco Guido, di appena un mese. La “ragione” di questa assurda strage resta tuttora ignota e fuori da ogni logica. Di questo incredibile e atroce misfatto, Virginia Macerelli, nata nel 1936, unica sopravvissuta, racconta:
“A novembre, cominciarono a venire i tedeschi. Dicevano che dovevamo scappare perché il paese doveva essere distrutto. Si sono presi tutti gli uomini per la guerra, anche mio padre ed altri due miei fratelli, quelli più grandi. Dopo, Pietransieri è stata sfollata, perché bombardavano il paese e mettevano fuoco alle case. Siamo andati alle masserie, a Limmari. Mia madre con sei figli è andata a Limmari e siamo stati per due notti sotto un albero, con una tenda. Avevamo tutti fatto delle tende. I tedeschi venivano, ci interrogavano, bombardavano il paese e prendevano tutti gli animali, i maiali e quello che trovavano. Il 16 novembre per primo hanno preso mio fratello. L’ hanno portato a Pietransieri con i maiali e l’hanno ucciso. Poi hanno preso l’altro mio fratello e l’hanno ucciso in un boschetto. Noi siamo rimasti sotto la tenda per altri cinque giorni. Poi, il 21 novembre, sono venuti di nuovo i tedeschi dicendo che dovevano ammazzare tutti quanti… Poi venne un tedesco, era bravo, e ci disse che dovevamo scappare, perché sarebbe venuta la SS e tutti kaputt. Con la mano aveva fatto cenno: tutti kaputt. Abbiamo cominciato a scappare verso Castel di Sangro… Dopo mezz’ ora è arrivata la SS e ci hanno raggruppati. C’era un tronco d’albero e hanno fatto sedere la gente intorno. Poi hanno messo una mina, grande come un vaso di fiori e l’hanno fatta saltare. Dopo che la mina era scoppiata, i tedeschi cominciarono ad uccidere i feriti con la mitragliatrice. Io stavo sotto braccio a mamma. Ero la più piccola dei figli. Si sa che quando c’è un pericolo la madre stringe a sé tutti i figli. Io ero la più piccola e così mi ha abbracciato. Mia madre aveva uno scialle sulle spalle e come i tedeschi hanno mitragliato è caduta ed è morta all’istante. Io sono caduta sotto a mamma e sono rimasta lì, lo scialle di mamma mi aveva coperto… Tutti strillavano. La prima volta che hanno cominciato ad uccidere che urli si sentivano! Poi è rimasto solo silenzio. Non si sentivano neanche più gli uccelli. Niente! Non si sentiva niente. Tutto il mondo era silenzio. Sono rimasta lì sotto a mamma, zitta, non parlavo. Ero piena di buchi, sono piena di buchi. Buchi che passano da parte a parte. Dopo un po’ ho cominciato a muovermi, ma ho visto che c’erano solo morti. Uno sopra l’altro, tutti morti. Avevo alzato la testa quando ero ancora sotto a mamma ed avevo visto mio fratello che mi stava vicino. Mi ha detto: Virginia, è morta mamma? Io gli risposi di sì. Era morta sull’ istante, l’avevo morta su di me. Mio fratello aveva un buco fatto con la mitragliatrice. Un buco da parte a parte che gli aveva trapassato un occhio. Poi, dopo che gli avevo risposto, abbassò la testa e morì anche lui… I tedeschi si erano allontanati un bel po’, avevano ammazzato e se n’erano andati. Dopo un po’ però sono ritornati per vedere se i morti erano davvero morti. Andavano con la pistola in mano, e con il piede spostavano la gente. Allora io abbassai la testa sotto lo scialle di mamma e così non mi videro. Chi invece si muoveva ancora, veniva ucciso con un colpo di pistola alla testa. Sono rimasta sotto a quei cadaveri per due giorni e due notti. Poi, dopo tutto questo tempo, ho visto due donne di Pietransieri che venivano lì vicino. Allora le chiamai, perché le avevo riconosciute e chiesi loro se mi potevano portare via. Mi sollevarono dai morti e mi portarono vicino ad un ruscello d’acqua. Poi mi dissero: “Adesso vediamo se c’è qualcuno della tua famiglia, così ti mandiamo a prendere. Tu aspetta qui”. Loro non mi poterono portare via, perché ognuno cercava di scappare per salvarsi. Sono rimasta vicino a quel ruscello un’altra notte, insieme ad un ragazzo che si era salvato. Questo ragazzo stava peggio di me, era ferito gravemente alle mani e poi non poteva camminare. Quella notte, quelle due donne ci misero dentro ad una mangiatoia in una masseria, dove c’erano gli animali. Era notte tardi e vennero ancora i tedeschi. Questa volta misero fuoco alla masseria. Cadevano tutte le travi di legno del soffitto. Ci cadevano addosso grossi carboni. Dissi a quel ragazzo che si chiamava Flavio: ‘Se non ci hanno uccisi i tedeschi, mica dobbiamo morire abbruciati’, e così siamo saltati giù dalla mangiatoia. Poi tutti e due ci siamo rotolati per terra e siamo usciti dalla masseria. Siamo andati vicino ad un ruscello d’acqua. Stavamo tutti e due stesi per terra. La mattina seguente, i tedeschi andavano ancora in giro con il fucile in mano. Così dissi a Flavio: “Questi abbaiano come i cani, quindi non sono italiani. Tornano un’altra volta”. Forse è stato Iddio… Stavamo stesi per terra come morti, e come i tedeschi sono venuti ci puntavano il fucile dietro le spalle, e con il piede ci muovevano per vedere se eravamo morti. Niente. Noi non ci siamo mossi. Né io né Flavio. Quelli dissero: “ja, ja, kaputt, kaputt” e se ne andarono. Più tardi, sempre di mattina, arrivò mia nonna che era viva e che era stata in un’ altra masseria. Quelle donne che mi avevano visto le avevano detto che stavo lì. La sentivo strillare. Chiamava e chiamava i miei fratelli, mia sorella e mia mamma, ma sapeva che erano morti. Lo faceva con disperazione. Poi chiamava me: “Virginia, Virginia”. Era venuta con un’altra donna. Si avvicinarono ed avevano una pizza fatta con il pane. Quelli sono bambini ed avranno fame, pensavano. Ma io neanche dopo otto giorni ho potuto mangiare. Quel ragazzo invece ha preso la pizza e l’ha mangiata. Mia nonna quel ragazzo non l’ha potuto portare. Era ferito peggio di me. Quando mia nonna mi prendeva sotto le gambe io strillavo, se mi prendeva sotto le braccia lo stesso. Mia nonna diceva: “Come faccio a portarti, figuriamoci Flavio”. Poi mi prese per una spalla, dove avevo meno dolore e mi caricò su di sé. Quel ragazzo è rimasto lì, non l’ hanno potuto portare. Mi hanno portato in una masseria dove c’era tanta gente di Pietransieri, che si era salvata. Quando mi videro ero un vaso di sangue. I panni mi si erano attaccati addosso, ero senza scarpe… Non sapevano dove mettere le mani. Dicevano: “E ora come facciamo?” Non mi potevano toccare perché i panni mi si erano attaccati addosso; dopo quei giorni il sangue si era assutto (asciugato) addosso. Così prepararono un caldaio d’acqua, lo misero in una bagnarola e mi calarono lì dentro per un bel po’. Poi una donna di Pietransieri, che ora è morta, cominciò con una forbice a tagliare piano piano i vestiti. Quando mi tolsero tutto e videro tutti quei buchi, tutte quelle ferite, strillarono loro per me. Io ho cinque buchi, al braccio, al petto e alle gambe. Alla fine mi lavarono tutta e con qualcosa di lino mi disinfettarono i buchi. Dopo mi avvolsero dentro un lenzuolo, senza mettermi niente addosso e mi sistemarono in quella masseria. Acqua e sale mi hanno guarito… Le donne che mi avevano curato andarono il giorno dopo a prendere Flavio, per salvare quell’altra anima di Dio. Così dicevano le donne di allora. Ma non era andato nessuno a prenderlo. Aveva camminato molto perché lo ritrovarono in un’altra masseria. Morto. Dopo, da Pietransieri io, mia nonna e quella vecchietta andammo a S. Demetrio, dove siamo rimasti fino alla fine della guerra…”
(cfr. “Terra di Libertà” a cura di Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta)
Bellante. “TERAMO E IL TERAMANO NEGLI ANNI DELLA GUERRA CIVILE”
L’Ass.ne culturale “NUOVE SINTESI”, in collaborazione con “ARTEMIA nova editrice”, vi invita alla presentazione del volume:
Interverranno:
– Elso Simone Serpentini (storico e saggista, autore del libro)
– Paolo Iacone (ricercatore)
– Giuseppe Roscioli (Ass.ne culturale “Nuove Sintesi”)
SABATO 18 NOVEMBRE 2017, ORE 17.30, nei LOCALI DELL’EX ASILO DELLE SUORE (vicino la Chiesa madre), PIAZZA ARENGO – BELLANTE PAESE (TE).
Dopo 20 anni di studio e di ricerca lo storico e saggista Elso Simone Serpentini propone al pubblico dei suoi lettori la sua ultima fatica editoriale “TERAMO E IL TERAMANO NEGLI ANNI DELLA GUERRA CIVILE” edito da ARTEMIA nova editrice.
Un libro sulla guerra civile nel teramano dal 1943 al 1960.
“Teramo e il teramano negli anni della guerra civile, un libro di 536 pagine pubblicato da Artemia Nova Editrice.
A distanza di più di settanta anni dalla guerra civile che insanguinò l’Italia nel contesto del più ampio conflitto mondiale, è giunto il momento di provare a tracciare una cronistoria più completa e dettagliata degli eventi avvenuti nel teramano, che vengono ricostruiti nel libro quasi giorno per giorno, sulla base di elementi certi e documentati.
Si tratta di fatti maturati in un clima di odio reciproco e di rancore profondo, nel quale troppo spesso nelle due parti contrapposte venne meno il senso di ogni umana pietà. In questa ricostruzione ci si astiene volutamente da ogni giudizio storico, storiografico e perfino morale. L’unico obiettivo è quello di portare alla luce nel loro documentato svolgersi avvenimenti rimasti troppo a lungo nascosti o sono stati volutamente occultati perché in contrasto con una storiografia ufficiale troppo spesso auto-celebrativa, ritenuta da tempo largamente incompleta e carente, con non poche crepe in un edificio rimasto a lungo granitico e intoccabile.
Il libro non si prefigge alcun intento dissacratorio o sovversivo, né vuole ristabilire “una verità storica” assoluta o sostituire con una nuova vulgata quella di regime. Vuole solo togliere il velame che ha coperto troppo a lungo e largamente numerosi episodi e fatti storici sui quali esisteva la stessa certezza documentaristica attribuita ad altri che non venivano taciuti, anzi venivano esaltati, perché chiamati ad essere struttura portante di una tesi storiografica ufficiale resa unica tanto da non potersene ammettere di alternative.
Non si può non tener conto che molti documenti riguardanti il periodo in questione sono andati perduti o sono stati volutamente distrutti, per ragioni correlate all’intento di evitare l’individuazione di alcune responsabilità e di alcune compromissioni. Alcuni di essi, riportati nel libro, sono stati ritrovati in copia in siti di conservazione archivistica diversi e in qualche caso imprevedibili.
Sono state utilizzate anche diverse testimonianze orali video registrate, a protagonisti o testimoni diretti di molti dei fatti narrati (alcuni dei quali non più in vita), che, pur risentendo dei limiti di ogni testimonianza orale, sono utili per collocare nel tempo e nello spazio fatti ed episodi, soprattutto in confronto con altri tipi di documentazione e con altre fonti.”
Teramo. Sospensione attività didattiche per il giorno 15 novembre 2017
Ordinanza contingibile ed urgente ai sensi dell’art. 54 comma 2 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 –
IL SINDACO
– Considerata l’allerta meteo del Centro Funzionale Abruzzo pervenuta in data odierna, con la quale si comunica “…………Il Centro Funzionale d’Abruzzo comunica che DALLE ORE 14:00 DI OGGI, MARTEDI’ 14 NOVEMBRE, ALLE ORE 14:00 DI GIOVEDI’ 16 NOVEMBRE è previsto CODICE ROSSO (CRITICITÀ ELEVATA) per RISCHIO IDRAULICO DIFFUSO sulle ZONE DI ALLERTA ABRU-A (BACINI TORDINO-VOMANO)………”
– Considerato che il Sindaco ha immediatamente attivato l’apertura del C.O.C. presso la struttura del Parco della Scienza;
– Avuto riguardo all’incolumità degli studenti, degli accompagnatori e del personale di servizio tutto;
– Sentita S.E. il Prefetto di Teramo, Dott.ssa Graziella Palma Maria Patrizi ;
– Sentito il Dirigente Comunale del V Settore, Ing. Remo Bernardi;
– Visto l’art. 54, secondo comma, del D.Lgs. 267/2000 ;
– Considerato che non è necessaria, data l’urgenza di provvedere, desumibile dalle sopraelencate premesse, la comunicazione di avvio del procedimento agli interessati e a quanti individuati dagli art. 7 e 9 della L. 241/90 ;
ORDINA
1) L’interruzione delle attività didattiche di tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado inclusi gli asili nido, nel territorio del Comune di Teramo per il giorno 15 novembre 2017;
2) La massima diffusione della presente a tutti i plessi scolastici, le Direzioni Didattiche, gli organi di stampa e di diffusione radio-televisiva.
3) La notifica della seguente Ordinanza:
o Al Responsabile degli Uffici del Provveditorato agli Studi di Teramo – Ufficio Scolastico provinciale;
o Al Sig. Prefetto dell’ufficio Territoriale del Governo di Teramo;
o Al Sig. Presidente dell’Amministrazione Provinciale Teramo;
o Al Sig. Questore di Teramo;
o Al Sig. Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Teramo;
o Al Sig. Comandante del Comando Provinciale V.V.F. Teramo;
o Al Responsabile della BALTOUR di Teramo – Concessionaria del Servizio urbano di trasporto pubblico;
o Al Comando della Polizia Municipale Teramo;
o Al Dirigente del Settore V Ufficio Tecnico Comunale;
o Al Dirigente del Settore VI Ufficio Pubblica Istruzione Teramo;
o Al Responsabile della Protezione Civile c/o Ufficio Territoriale del Governo di Teramo;
o A tutte le Direzioni dei Circoli Didattici del Comune di TERAMO
IL SINDACO
Dott. Maurizio Brucchi
Sul presente provvedimento si esprime, ai sensi dell’art. 147 bis del Decreto Legislativo 267/2000, parere di regolarità tecnica, attestando la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa.
Il Dirigente V Settore
(Ing. Remo Bernardi)
UNITE: l’attività didattica (lezioni ed esami) sarà sospesa per mercoledì 15 novembre 2017
A causa dell’allerta meteo in Abruzzo l’attività didattica (lezioni ed esami) sarà sospesa per mercoledì 15 novembre 2017 in tutte le sedi dell’Università di Teramo (Campus di Coste Sant’Agostino, Ospedale Veterinario e sede di Avezzano).
Gli esami di Stato si svolgeranno regolarmente. Gli uffici amministrativi saranno aperti.