AUTISMO. IDO AI GENITORI: I NOSTRI RISULTATI BASATI SU EVIDENZA ZAMPA (COMM. INFANZIA): CI HA COLPITO LA GRANDE TRASPARENZA

Roma, 13 settembre – “Ora si è superato il limite. Dirigo da oltre 40 anni l’Istituto di Ortofonologia (IdO) e mi occupo di autismo insieme a 120 professionisti, tra psicologi, psicoterapeuti e medici. Sono centinaia le persone che operano con noi in tutta Italia”. Così Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO, replica agli insulti ricevuti da alcuni esponenti dell’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa) con una lettera aperta pubblicata sul sito www.ortofonologia.it.
Al centro dello scontro, l’audizione presso la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza relativa all’Indagine conoscitiva sulla tutela della salute psicofisica dei minori, dove il direttore dell’IdO è stato identificato come “ciarlatano” da parte di Carlo Hanau ,esponente dell’AngsA, che ora ne risponderà in tribunale.
Nella lettera il direttore parla proprio dei risultati ottenuti dall’IdO in oltre 40 anni di attività, pubblicati su riviste scientifiche internazionali, sul sito www.ortofonologia.it e presentati in occasione dei convegni nazionali gratuiti svolti a Roma nel 2011, nel 2015 e nel 2016 sulla diagnosi e la terapia proposte: “Con l’approccio evolutivo ‘Tartaruga’ dopo 4 anni su un campione di 80 bambini dello spettro autistico dai 3 ai 15 anni, il 30% e’ uscito dalla diagnosi ADOS di autismo. In un altro articolo, in via di pubblicazione, su un campione di 32 bambini piccoli sotto i 5 anni della durata di 2 anni, i risultati hanno evidenziato un’uscita dall’autismo, secondo il punteggio ADOS, per il 45% del campione, cioe’ 14 bambini su 32. Credo che questi siano i risultati evidence based che rivestono importanza per gli esperti, ma soprattutto per i genitori”.
Attività, quella dell’IdO, apprezzata da Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza: “Ricordo con grande interesse – afferma- l’audizione del direttore dell’IdO dove sono stati illustrati dei buoni risultati basati sull’evidenza, e il solo fatto che questi risultati abbiano portato miglioramenti nella vita dei ragazzi autistici e delle loro famiglie e’ un elemento non trascurabile. Il fatto che il Servizio sanitario nazionale sostenga, com’e’ giusto, questa esperienza- prosegue Zampa- testimonia che c’e’ un’evidenza. Sono tutti dati verificabili. Ci ha colpito la grande trasparenza con cui sono stati illustrati, e certamente nessuno e’ cosi’ trasparente quando sa di dover nascondere qualcosa. Ritengo che ci voglia una maggiore apertura- conclude la vicepresidente della commissione bicamerale- e mi permetto di suggerire un pizzico di umilta’ in chi ritiene che la verita’ stia sempre e solo da una parte, soprattutto su un tema complicato come questo. I pregiudizi non aiutano la scienza ad avanzare”.




Pineto. Turismo, salute e malamovida: se il silenzio è d’oro

 

Confronto-dibattito sul contrasto al degrado acustico nelle perle turistiche del teramano

 

Anche in Abruzzo il silenzio è d’oro. Chi ha detto, infatti, che un sano sviluppo turistico integrato sia in antitesi al potere salvifico -e rigenerante- della quiete e del silenzio? E come ci si può difendere se si viene “aggrediti” da troppi decibel serali o notturni, prodotti magari con l’unica finalità di un lucro e di una speculazione commerciale di basso profilo?

 

A questa e ad altre domande intende fornire risposte, ma anche stimoli, suggerimenti e proposte l’Incontro-Dibattito “No Degrado e MalaMovida” promosso dall’organizzazione “L’Abruzzo risveglia il Silenzio”, attiva nei Comuni di Pineto, Roseto, Giulianova, Tortoreto e Alba Adriatica, con il patrocinio del Comitato “Tutela Quiete Pubblica e Ambiente” di Pineto. Interverranno Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’ordine, medici, giuristi, giornalisti e operatori dei media, tecnici e specialisti.

 

Nelle società più evolute, la variabile rumore come “effetto collaterale” è tenuta in grande considerazione nella pianificazione di ogni azione di sviluppo urbano. Tale variabile è ritenuta ancor più importante e critica nel comparto turistico-alberghiero e, in generale, nella variegata industria dell’accoglienza, visto che fra i primi obiettivi della famiglia media europea per una vacanza serena ed un turismo di qualità, a giudicare dalle statistiche ufficiali, figurano il valore di un sonno tranquillo e ritemprante e la possibilità di riscoprire ritmi di vita naturali e rilassanti.

Eppure, in Italia l’inquinamento acustico è troppo spesso sottovalutato e, anzi, trattato con ironia o sufficienza a causa di vuoti legislativi, superficialità e negligenze dei singoli operatori e Comuni. La verità dei numeri e degli studi epidemiologici diffusi dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e filtrati con allarme dal nostro Iss (Istituto Superiore di Sanità), però, descrive l’assalto dei decibel come un autentico “male sociale” del nostro tempo, che miete decine di migliaia di vittime l’anno solo in Europa, aumentando di numerose volte il fattore di rischio mortalità per individui di ogni fascia di età. Vero nemico invisibile, esso ha un’incidenza negativa inferiore solo a quello dell’aria.

Il diritto alla quiete e ad un riposo libero dai rumori molesti, invece, costituisce una tematica di salute pubblica, che dovrebbe essere sempre tenuta nella giusta considerazione da parte di amministratori locali e imprenditori. Per essi, dovrebbe diventare naturale trovare un punto di incontro e di equilibrio fra turismo e sviluppo del territorio e protezione del benessere e della salute dei cittadini, residenti e non.

 

 


DOVE E QUANDO

L’appuntamento è fissato per Sabato 16 settembre 2017, dalle ore 9.30 alle 12.30, presso “Villa Arlini” (via Messico 10 – Quartiere delle Nazioni, Pineto). Seguirà Buffet.
Evento riservato ai soli invitati.
Per informazioni: ruggero.sabatini@alice.it

 




Mestre. Domani 14 settembre ore 18.30 – VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA PM100

 

PM 100
VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA
14.09.2017
Centro Culturale Candiani – Mestre, Venezia
GLI AUTORI SPIEGANO AL PUBBLICO GLI SCATTI INEDITI DI PORTO MARGHERA
Gli autori, Alessandro Scarpa e Carlo Albertini, guidano il pubblico tra le opere fotografiche di “PM100. Un secolo di Porto Marghera: dalle fondamenta a un nuovo futuro”.
Appuntamento a domani giovedì 14 settembre alle ore 18.30 presso il Centro Culturale Candiani di Mestre (VE).
La mostra, inaugurata venerdì 1 settembre, viene arricchita da letture riguardanti Porto Marghera, ma anche di racconti e aneddoti. Si potrà scoprire il dietro le quinte e la genesi del progetto fotografico, comprendere le scelte stilistiche e tecniche nella realizzazione ed inoltre conoscere meglio il territorio di Porto Marghera, i suoi protagonisti e le vicende che lo animano da un secolo.

La mostra si inserisce nell’ ambito delle manifestazioni indette dal Comune di Venezia per il centenario della nascita di Porto Marghera.

A GUIDATA
Giovedì 14 settembre ore 18.30
Centro Culturale Candiani, Mestre |Ve|
EVENTO
PM 100
Il progetto PM100 nasce come un lavoro di indagine, concentrando lo sguardo indagatore sul presente, facendo dell’interrogativo il vero soggetto della rappresentazione: cosa resta di un secolo di capannoni illuminati giorno e notte, di cisterne bollenti, di fabbriche operose e di immense torce fumanti se non vaghi indizi di ciò che è stato?

Con questa mostra Scarpa e Albertini consegnano al pubblico una riflessione sul futuro di questi luoghi: vogliono che queste istantanee diano lo spunto allo spettatore per costruire il proprio futuro in un territorio ricco di possibilità.

La mostra è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, Regione del Veneto e Comune di Venezia e realizzata con il supporto di Pam Panorama.

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MOSTRA
Apertura da mercoledì a domenica, orario 16.00 – 20.00
Centro Culturale Candiani, P.zzale L. Candiani, 7 Mestre |Ve|
Ingresso gratuito
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ALESSANDRO SCARPA &
CARLO ALBERTINI
Alessandro Scarpa e Carlo Albertini sono due fotografi veneziani che si occupano dal 2009 di Urban Exploration, un’indagine per immagini sull’abbandono e la rigenerazione urbana.
Nel 2012 la loro prima mostra intitolata “EX- il fascino dell’abbandono” è stata ospitata presso il Centro Culturale Candiani di Mestre, alla manifestazione Padova Fotografia e poi anche fuori dal territorio nazionale nella città di Norimberga all’interno del progetto “Second Chance”, dedicato al recupero di ex siti industriali e sostenuto dalla Comunità Europea.

Alessandro Scarpa collabora come fotogiornalista con alcune testate locali e nazionali, mentre Carlo Albertini cura la comunicazione e la pubblicità per aziende ed eventi del territorio.

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REMINDER | FURLA SERIES #01 | SIMONE FORTI: To Play the Flute | Press conference and press preview, September 20, 2017 – Museo del Novecento, Milan

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Simone Forti. Huddle (1961), performed at Le Mouvement – Performing the City, Biel/Bienne, 2014. The Museum of Modern Art, New York. © 2017 The Museum of Modern Art. Photo: Meyer & Kangangi. Photo courtesy the artist.

Museo del Novecento e Fondazione Furla

presentano 

 
SIMONE FORTI

To Play the Flute 

21, 22 e 23 settembre 2017  

Sala Fontana, Museo del Novecento, Milano

Primo appuntamento di FURLA SERIES #01

Time after Time, Space after Space 

A cura di Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis

Conferenza stampa e press preview 

20 settembre ore 12

Museo del Novecento

 

 

Museo del Novecento e Fondazione Furla presentano Simone Forti. To Play the Flute, una selezione di performance dell’artista, coreografa e performer italoamericana che per tre giorni animerà la Sala Fontana del Museo del Novecento.

 

Simone Forti. To Play the Flute è il primo appuntamento di Furla Series #01 – Time after Time, Space after Space, un programma dedicato alla performance che, attraverso cinque focus su altrettanti artisti di generazioni e provenienze differenti, presenterà una pluralità di approcci a questa forma espressiva.

 

Simone Forti è da oltre cinquant’anni una delle figure di riferimento della danza postmoderna. Dai movimenti minimali e prosaici dei suoi primi lavori, alle improvvisazioni che coniugano parola e movimento, la sua ricerca ha profondamente influenzato la danza e le pratiche performative contemporanee.

To Play the Flute consiste nel reenactment di quattro performance storiche che rappresentano tappe fondamentali nel percorso artistico di Simone Forti: da Huddle e Censor (entrambe del 1961) fino a Cloths (1967) e Sleepwalkers (1968), la selezione restituisce alcuni degli elementi chiave che contraddistinguono il suo approccio alla performance, come la combinazione di azioni e oggetti e il ruolo fondamentale del suono.

 

È in particolare con le celebri Dance Constructions – oggi parte della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York – che Simone Forti si afferma sulla scena artistica degli anni Sessanta come innovatrice e sperimentatrice del linguaggio del corpo. Presentate per la prima volta nel 1961 come parte delle Five Dance Constructions and Some Other Things durante una serie di eventi organizzati da La Monte Young nello studio di Yoko Ono a New York, queste performance ripensano la relazione tra corpo e oggetto, movimento e scultura, rispetto delle regole e improvvisazione. Si tratta di azioni costituite da movimenti semplici o dall’interazione con oggetti, in cui l’espressione personale e l’improvvisazione vengono sempre precluse dagli sforzi richiesti per svolgere determinati movimenti o seguire delle regole.

Lavoro tra i più noti di questa serie, Huddle consiste nel gesto collettivo di un gruppo di persone che, strette le une alle altre, creano una sola entità strutturale. Un insieme disuniforme di braccia, gambe, busti e teste prende forma sotto gli occhi degli spettatori, diventando una scultura fatta di corpi che ad uno ad uno scalano questa massa per poi rientrare a farne parte.

Presentato nel 1961 all’interno dello stesso contesto, Censor è invece uno scontro tra suoni: una pentola piena di chiodi viene scossa vigorosamente mentre una canzone è intonata ad alta voce, un’estenuante competizione acustica che all’interno di To Play the Flute viene ripetuta più volte fungendo da intermezzo tra una performance e l’altra.

In Cloths, realizzata per la prima volta nel 1967 alla School of Visual Arts di New York, tre tele nere occupano lo spazio celando altrettanti performer che rovesciano su di esse una serie di drappi a formare una stratificazione di superfici colorate, mentre cantano sovrapponendo le loro voci a brani preregistrati di altre canzoni. Il corpo scompare per lasciare completamente la scena a due elementi fondamentali nella ricerca dell’artista: il movimento – in questo caso quello dei tessuti – e la musica.

Infine Sleepwalkers, a Milano interpretato dalla performer e danzatrice Claire Filmon, è uno dei lavori più noti di Simone Forti ed è legato alla sua esperienza in Italia negli anni Sessanta. La performance fu infatti eseguita per la prima volta alla Galleria L’Attico di Roma nel 1968, dopo che l’artista trascorse giorni a osservare e disegnare la fauna dello zoo della città. Il risultato è un lavoro meditativo, basato sui comportamenti abituali che gli animali sviluppano in risposta all’ambiente confinato in cui si trovano, restituiti nell’azione performativa tramite movimenti minimi che indagano il complicato equilibrio tra restrizione e libertà.

 

Performer: Claire Filmon con Barbara Boiocchi, Rossana Bossini, Martina Brembati, Camilla De Siati, Diego Giannettoni, Leonardo Maietto, Carolina Mancini, Jacopo Martinotti, Luna Paese, Marco Resta, Floida Skraqi.

 

La programmazione di Time after Time, Space after Space include altri quattro appuntamenti con artisti internazionali che si alterneranno a cadenza bimestrale: Alexandra Bachzetsis (novembre 2017), Adelita Husni-Bey (gennaio 2018), Paulina Olowska (marzo 2018) e Christian Marclay (aprile 2018).

Il progetto prevede inoltre, a partire dal mese di settembre, un ricco calendario di workshop, laboratori, conferenze e visite guidate.

 

 

Simone Forti. To Play the Flute

21-22-23 settembre 2017

Sala Fontana, Museo del Novecento

Orari: primo ingresso ore 18.30, con inizio performance ore 19.00; secondo ingresso ore 20.00 con inizio performance ore 20.30

Ingresso libero fino a esaurimento posti




MENSE PESCARA: GRANO ESTERO NELLA PASTA, COLDIRETTI ABRUZZO CHIEDE DI FARE CHIAREZZA

 

“Quanto sta accadendo conferma la necessità di una maggiore trasparenza sulla provenienza della materia prima usata per tutte le produzioni alimentari, soprattutto per quelle di largo consumo di cui la pasta è probabilmente la più diffusa ed apprezzata. Chiediamo pertanto che venga verificato il rispetto delle regole sancite dal capitolato nell’interesse delle famiglie pescaresi”. Interviene Coldiretti Abruzzo sulla indagine scattata sull’appalto del servizio mense delle scuole del Comune di Pescara partita da un esposto (del M5S) in cui si accusa la ditta vincitrice di non aver usato – come da capitolato – pasta prodotta con farina di grano duro coltivato in Italia ma prodotta con miscele di grano anche estero.

Logo Coldiretti

“Auspichiamo che la procura faccia chiarezza al più presto, soprattutto perché si parla di alimentazione dei bambini e delle aspettative delle famiglie pescaresi che hanno scelto il servizio – dice Coldiretti – è stata proprio Coldiretti insieme all’istituto senologico abruzzese (ISA) a chiedere al Comune di inserire nel capitolato cibi a chilometro zero prodotti con materia prima italiana o, ancor meglio abruzzese, in linea con le aspettative delle famiglie”.

Coldiretti Abruzzo, evidenziando che in Italia un pacco di pasta su tre è purtroppo prodotto con grano coltivato all’estero, ricorda che a gennaio 2018 entrerà in vigore il decreto sull’etichettatura obbligatoria dell’origine del grano duro sulle confezioni di pasta. “I consumatori devono essere messi sempre nella condizione di scegliere quale pasta mangiare – dice Coldiretti. A maggior ragione in Abruzzo, che è considerata a livello mondiale la culla della pasta italiana e in cui, su una superficie totale a cereali di 87 mila ettari (di cui 34.500 ettari a grano duro per una produzione di circa 1.400.000 quintali per un valore di circa 35milioni di euro), operano circa 20mila aziende con cereali che, reduci dalla campagna cerealicola appena conclusa, hanno regalato un grano eccellente per tutti gli indicatori qualitativi ossia colore, vitrosità, glutine, peso specifico e proteine. “Un grano eccellente da ogni punto di vista – conferma Coldiretti Abruzzo – che, per diventare pasta, non deve sopportare tra l’altro lo stress di lunghi trasporti e il trattamento chimico con prodotti vietati in Italia dove la maturazione avviene naturalmente con il sole e che rappresenta a nostro avviso il miglior prodotto per l’alimentazione oltre che per la tutela del reddito delle nostre imprese”.

 




New York. Non dimentichiamo di essere abruzzesi

Cerchiamo di ricordare,anzi di non dimenticare chi siamo noi abruzzesi “forti e gentili”. Uomini di montagna e di mare. Forse

un po’ chiusi ma sempre pronti ad aiutare chi ha bisogno. Terra di Rocky Marciano e Dean Martin,di Gabriele d’Annunzio
e Benedetto Croce. E scusate se e’poco.
Dalle montagne al mare panorami bellissimi. Tre parchi nazionali,trenta riserve naturali. Lungo le coste fresche pinete e
spiagge di sabbia dorata. Riserve marine di Cerrano e Punta Aderci.. Settecento cinquanta hotel di grande stile pronti ad accogliere
visitatori da ogni parte del mondo.Carnevale estivo a Alba Adriatrica. Parco acquatico a Tortoreto Lido.

I giornalisti, Lino e Benny Manocchia 31 maggio del 1964

In Abruzzo non avrete mai “fame”,nel senso che l’invito della cucina e’ sempre presente. Una cucina seria,domestica,forse
ineguagliabile. Preferite il pesce? Il brodetto preparato a Giulianova e’ finito in alcuni film hollywoodiani L’amatriciana inizio’
come pasto dei poveri,negli anni e’ diventato un piatto che “non lascia dubbi” sulla bonta’ della cucina di quella regione piccola
ma tosta.,come scrisse Hemingway.  E le mazzarelle? E i maccheroni alla chitarra? Be;qui occorre sostare un attimo perche’ li maccaruni alla chitarre fanno impazzire gli americani che hanno avuto la fortuna di sostare da noi e mangiare piattoni di  quel
pasto paradisiaco.
Quindi cerchiamo  di ricordare chi siamo e che cosa offriamo al resto del mondo. E a chi non piace la nostra regione.siamo
costretti a  dire: fate le  valige e lasciate pure la nostra terra benedetta.

L’ultima fatica editoriale di Benny Manocchia, Cronache Americane




Terminata la seconda edizione del Rostaland 2017 organizzato da Abrussels, abruzzesi a Bruxelles.

“Il cuore degli abruzzesi a Bruxelles e di tutti coloro che apprezzano la nostra Regione è più generoso e grande di coloro che hanno devastato con gli incendi dolosi il nostro territorio”. Il Presidente di Abrussels (associazione degli abruzzesi a Bruxelles), Claudio Vernarelli è soddisfatto del ricavato ottenuto con la seconda edizione della festa degli arrosticini (Rostaland) tenutasi nella capitale belga il 9 settembre.

partecipanti italiani e belgi

“La partecipazione significativa, nonostante l’immancabile pioggia, ci ha permesso – continua Claudio Vernarelli – di raccogliere una certa somma da destinare a dei progetti di protezione e rispetto dell’ambiente che esamineremo con attenzione e che è possibile ancora inviarci alla seguente email: abrusselssasbl@gmail.com. Siamo una comunità entusiasta che si ritrova intorno a degli obiettivi comuni, ad una cultura che ci appartiene è che fa da leitmotiv ai nostri progetti”.

All’iniziativa, che rientra in una serie di attività che Abrussels ha in cantiere per i prossimi mesi a Bruxelles, oltre ai 150 partecipanti, erano presenti anche la Presidente dell’associazione degli umbri, Francesca Cionco e il Presidente dell’associazione dei marchigiani, Innocenzo Gemma. “Queste tre regioni- conclude Vernarelli- , insieme al Lazio sono state duramente colpite da eventi naturali e criminali assai gravi negli ultimi anni e noi vogliamo dimostrare con i fatti, che siamo vicini ai nostri corregionali non solo con il pensiero ma anche con azioni concrete”.




Teramo. Presentazione delle Stagioni del Teatro Comunale di Teramo 

giovedì 14 settembre ore 10:30
Platea del Teatro Comunale di Teramo
Piazza Benvenuto Cellini – Teramo

ACS Abruzzo Circuito Spettacolo è lieta di invitare i signori giornalisti alla Conferenza Stampa di presentazione delle Stagioni di Prosa , Teatro ragazzi, Musica e Danza programmate al Teatro Comunale nella stagione 2017/18.

All’incontro parteciperanno per ACS:

Federico Fiorenza Presidente

Eleonora Coccagna Direttore

Zenone Benedetto Responsabile Teatro Ragazzi

Inoltre parteciperanno i rappresentanti delle Istituzioni e associazioni culturali coinvolte nella progettazione e programmazione delle attività:

Antonio Centi Presidente Istituzione Sinfonica Abruzzese

Sergio Quirino Valente Presidente Istituto Braga

Federico Paci Direttore Braga

Simona Olivieri Presidente Teramo Children

Anna Di Monte Teramo Children

Rolando Macrini Teatro Eliocentrico



Teramo. Pubblicato l’avviso per la selezione del dirigente del servizio Acquedotto e potabilizzazione

 

 

Nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito della Ruzzo Reti Spa (www.ruzzo.it), è stato pubblicato l’avviso per l’assunzione a tempo pieno e determinato (durata 5 anni) del dirigente del servizio Acquedotto e potabilizzazione.

 

I requisiti per partecipare sono indicati nel bando che, insieme ai moduli da presentare, è contenuto nel file in allegato.

 

Le domande di ammissione alla selezione devono pervenire entro e non oltre le ore 12 del 2 ottobre 2017.

 

 

Teramo, 12 settembre 2017

 

 

Ruzzo Reti Spa – 




Teramo. Polizia: dopo la lite spunta un coltello di 22 cm

POLIZIA: DENUNCIATO UN CITTADINO CON COLTELLO DI 22 CM.

 

Scongiurate gravi conseguenze di una lite

 

POLIZIA foto archivio

 

E’ quanto accaduto ieri, quando gli Agenti della Volante sono intervenuti in F.ne Villa Pavone per sedare una lite in atto tra due uomini.

Giunti sul posto,  i poliziotti sono riusciti con non poca fatica, a riportare la calma: sedati gli animi i due sono stati controllati e perquisiti ed è stato così che gli Agenti rinvenuto e sequestrato un coltello di ben 22 centimetri di lunghezza, tenuto da uno dei due nascosto in una tasca interna del giubbino.

L’uomo, un quarantenne, è stato così denunciato per porto abusivo di strumento atto all’offesa.