New York. Dovete spendere in pubblicità per vendere il nostro Made in Italy.

Plutarco racconta che Cesare distribuiva vino ai suoi soldati per debellare una malattia che stava decimando l’esercito. Bacco,nel novero degli Dei, si fece promotore della diffusione della viticoltura in tutte le province dell’impero.Il vino giunto

Benny Manocchia da New York
(C) www.giulianovanews.it

in Italia dalla Mesopotamia, e’ diventato nei secoli uno dei migliori nel mondo.
L’America scopri il nostro nettare durante il secolo scorso.e  divenne lentamente un affezionato consumatore dei nostri vini.
Ma,come succede di tanto in tanto,qualche sciagurato produttore italiano comincio’ a mandare negli Stati Uniti aceto piu’ che vino. Ma le cose lentamente cambiarono. l’Italia wine and food institute,guidato dal dr. Lucio Caputo,inizio’ una buona campagna per
ricordare che una ‘rondine non fa primavera’. Che insomma i nostri vini migliori saranno mandati negli Stati Uniti.
Oggi,proprio Caputo ha messo in evidenza il problema. C’e’ un calo nella vendita dei nostri vini, proprio in fase di espansione del mercato,
. Perche’ gli americani non amano piu’ il nostro prodotto? La verita’ e’ che Argentina e Australia hanno intensificato la loro produzione,inondando nel contempo l’America di una pubblicita’ seria e molto bene organizzata.
Noi italiani,poco o niente.Vivo in questa nazione da tanti anni e posso dire che e’ mia abitudine seguire da vicino quanto
riusciamo a combinare in USA. Niente.Un vizio incredibile in casa nostra.Allorche’ un prodotto conquista uno specchio del mercato,quasi subito in Italia si bloccano le spese per la pubblicita’. Siamo sempre al rilento nel pubblicizzare un prodotto,
In Italia non si conosce il detto:spendere per guadagnare. In parole povere,vogliono guadagnare senza spendere. Ebbene
non funziona.. Negli Stati Uniti una ditta fa entrare nel budget annuale almeno il dieci per cento proprio per la pubblicita’.
Cosicche’ i francesi hanno superato (anche se di poco,per il momento) le vendite dei nostri splendidi vini.
Eppoi,al mio occhio di …lince sfugge oggi la vista negli scaffali dei negozi che vendono vini, dei nostri cari Montepulciano
d’Abruzzo,Trebbiano e Cerasuolo.
Vergogna!
Benny Manocchia
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L’ultima fatica editoriale di Benny: Cronache americane – Da Manhattan a Papeete, passando per la Casa Bianca 




DOSSIER CARCERI: L’ABRUZZO SEMPRE PIÙ MAGLIA NERA.

Quello che sta accadendo ai danni degli operatori penitenziari  nelle carceri italiane non ha eguali nella loro storia.

UIL
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A questo triste primato non si sottrae nemmeno quella che fino a qualche tempo fa era ritenuta quasi una zona franca da questo punto di vista:l’Abruzzo.
Non si contano più le aggressioni, le risse e quant’altro relega i numeri penitenziari a veri e propri bollettini di guerra.
Tutte le province sono state indistintamente interessare da eventi critici e tuttora continuano ad esserlo.
È notizia di pochi giorni fa l’aggressione subita da un assistente capo in quel di Lanciano ad opera di un detenuto energumeneo. Al poliziotto oltre alle botte ricevute è stato sottratto anche il ferro per la battitura delle inferriate autentica arma bianca se utilizzato in maniera impropria.
Restando in provincia di Chieti,  proprio nel carcere del  capoluogo, nel mese di luglio, un detenuto di origine africana ha aggredito con inaudita violenza due baschi blu i quali, per le ferite riportate, sono dovuti ricorrere alle cure del locale pronto soccorso ed ancora non rientrano in servizio. Un’altra aggressione è avvenuta, invece, l’8 agosto  e sempre nel reparto dove era ubicato il recluso di origine senegalese. Qui il detenuto ha aggredito vari colleghi. Di questi 3 sono ricorsi alle cure del locale pronto soccorso. La loro prognosi al momento è  di 30gg. anche se temiamo ne saranno molti di più.
 Pescara e Teramo sembrano essere divenuti un rifugio peccatoris. In entrambe la case circondariali, infatti, stanno aumentando in maniera preoccupante il numero di soggetti psicotici ed extra comunitari. Con essi non è  detto che non aumenti ancor di più la probabilità di violenti attacchi nei confronti degli operatori penitenziari. Tra l’altro è storia recente lo spappolamento della mandibola subita da un  sovrintendente nel carcere pescarese proprio per mano di un soggetto con problemi psichiatrici.
A Teramo è  sempre più drammatica  la problematica legata alla carenza di personale femminile di polizia penitenziaria. Qui il divario amministrativo prodotto dal Provveditorato regionale  è pressoché evidente visto che le donne della penitenziaria abbondano negli istituti di Pescara e Sulmona.  Anche il personale maschile difetta in numero.Per questo motivo quotidianamente viene richiamato in servizio dal riposo o congedo.
inoltre a Teramo sono stati assegnati  (in particolar modo dal lazio) molti detenuti/e con problematiche psichiche difficili da gestire nonché molti extracomunitari.
Addirittura a Teramo sono giunte diverse detenute con problematiche psichiche e con il divieto d’incontro tra loro. Tenendo conto che il perimetro della sezione femminile non è esteso risulta inevitabilmente complicata la loro gestione.
Se nelle province di Chieti, Pescara e Teramo le cose non vanno bene, in quella aquilana non vanno certo meglio.
L’aggressione subita dal medico nel super carcere di Sulmona circa un mese fa ha visto il trasferimento del detenuto in altro carcere e la comminazione allo stesso della c.d. sorveglianza particolare ex art. 14 bis La. 354/75. Questo è  segno che l’amministrazione penitenziaria  ha in questo caso operato più che bene. Purtroppo la stessa cosa non si può dire l’abbia prodotta nel campo dell’amministrazione della pianta organica di polizia penitenziaria. Per questo motivo e per la sordità dimostrata in occasione dei reclami all’uopo predisposti,tutte le Organizzazioni sindacali di categoria hanno sospeso le relazioni sindacali con la Direzione del carcere. La prima conseguenza ci sara domani in occasione della  convocazione ricevuta per contrattare la riorganizzazione del lavoro del penitenziario peligno ed al cui tavolo tutte le OO.SS non siederanno.
Ad Avezzano, invece, sta accadendo quello che tutti temevano. Sempre di più sono gli arrestati condotti nella struttura fucinense. Ciò contrasta in maniera forte e determinante con la caratteristica del circuito ad esso assegnato. come è  risaputo, infatti, il circuito di pertinenza  al carcere avezzanese è quello della custodia attenuata. Per tale motivo  venne attivata la sorveglianza dinamica  e  giustificata  la riduzione, mai condivisa, dell’organico di polizia penitenziaria. Il fatto che ivi vengano assegnati arrestati sottoposti a isolamento giudiziario o, nella peggiore delle ipotesi, a sorveglianza a vista distrugge ancor più quel sottile equilibrio che, seppur in condizioni precarie, è riuscito a garantire un minimo di diritti soggettivi al personale.
Il carcere dell’aquila continua a recriminare la mancanza di sottufficiali da utilizzare nelle postazioni di video conferenza.
Considerare critica la situazione delle carceri abruzzesi non è quindi un eufemismo. Questo stato di cose lo grideremo ad alta voce nella manifestazione nazionale che si terrà dinanzi il ministero della giustizia il 19 settembre prossimo in occasione del bicentenario della nascita del Corpo di Polizia penitenziaria.
D’altronde cosa c’è da festeggiare?
Il vice segretario regionale Uil Pa  polizia penitenziaria Mauro  Nardella



Bari. La cultura e l’educazione alla pace 2017 “Percorsi di morte e dialoghi di pace, tra terrorismo e immigrazione”

La cultura e l’educazione alla pace 2017

“Percorsi di morte e dialoghi di pace, tra terrorismo e immigrazione”

Moderatore- Waldemaro Morgese

 

Saluti

Aurelio Frulli Vice Presidente Nazionale A.N.V.C.G.

Luigi Nacci – Presidente Provinciale Bari A.N.V.C.G.

Giovanni Lafirenze- Responsabile Dipartimento Ordigni Bellici inesplosi A.N.V.C.G.

Saluti istituzionali

Michele Emiliano—Presidente Regione Puglia

Mario Loizzo—Presidente Consiglio Regionale Puglia

Giovanni Procacci – Consigliere del Presidente della Regione Puglia per i rapporti con il Consiglio.

Antonio Decaro – Sindaco Città metropolitana di Bari

Antonio Uricchio – Magnifico Rettore Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Ennio Triggiani – Professore Ordinario Diritto dell’Unione Europea – Preside Facoltà Scienze Politiche Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Letizia Carrera – Ricercatrice Dipartimento Studi Umanistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Vito Antonio Leuzzi -Direttore istituto Pugliese Storia Italia Contemporanea

Leonardo Palmisano – Sociologo e Scrittore

Ilaria Decimo – Presidente Regione Puglia Croce Rossa Italiana

Antonio Maria La Scala – Presidente Penelope Puglia – associazione famiglie e amici persone scomparse

Dott.ssa Giulia Negro Presidente Regionale “Medici Senza Frontiere”

Patrizio D’Ambrosio – Già Commissario Artificiere EOD/IED esperto difesa NBC ed EOR

Testimonianza di un Gruppo di Migranti

Ore 13.00 – 15.00

Pausa pranzo

Ore 15.00

Parole di Pace a cura di Santa Vetturi Presidente Associazione Culturale “Virtute e canoscenza”

Presentazione del libro e letture dal testo: “Ho visto gli angeli volare” di Giovanni Lafirenze

Presentazione del libro e del progetto: “100 Voci per Amatrice e…”

Reading e Premiazione degli autori

Recital di Franco Minervini ed Elena Cascella della Compagnia teatrale Tavole magiche: “A che servono questi poeti?” con accompagnamento musicale di Marco Laccone.

Reading e Premiazione degli autori dell’Antologia “100 Voci per Amatrice e…”

L’ingresso al workshop è gratuito e richiede solo la preventiva registrazione (entro le ore 24:00 del 14 /09). Per questo, basta collegarsi al sito web http://www.sistema.puglia.it/SistemaPuglia/fiera2017 e seguire le istruzioni per la Registrazione all’evento di interesse. Al termine della procedura sarà possibile stampare una ricevuta da presentare, assieme al documento di riconoscimento, il giorno dell’evento al desk della Regione Puglia situato in Fiera Del Levante, Padiglione 20, ingresso Via Verdi per la conversione in biglietto di ingresso gratuito.

Fiera del Levante Stand del Consiglio Regionale della Puglia

Padiglione 152 bis




Rinvenuto un’altro affresco di De Carolis nel villino Castelli di Giulianova, unicum architettonico Liberty in città. 

ABRUZZO – A inizio anno Giovanni De Carolis, imparentato con il famoso artista Liberty si mise in contatto con l’Istituzione ITALIA LIBERTY per mostrare una decina di lastre fotografiche ritraenti una sconosciuta villa Liberty chiedendo se sapevano la locazione esatta. La villa recava all’esterno affreschi del grande artista Adolfo De Carolis.

Andrea Speziali davanti la Villa Castelli-Montana

Grazie all’occhio esperto del dott. Andrea Speziali si è potuto constatare subito che era il villino Castelli Montano di Giulianova, già censito sul portale www.italialiberty.it – progetto che ha lo scopo di catalogare e promuovere il patrimonio Liberty italiano dalle architetture alle opere d’arte, producendo mostre, convegni conferenze e itinerari Art Nouveau in Italia.

La villa Castelli-Montano, posta all’inizio di viale dello Splendore fu edificata tra il 1910 e il 1918. Caratterizzata da una torre d’angolo che, con le sue ampie vetrate decorate, conferisce all’architettura della casa carattere di pregio e singolarità per il richiamo di queste strutture con gli elementi a torre dei castelli, riproponendo una tipologia di chiara derivazione toscana diffusa anche lungo il litorale adriatico. Quasi una tendenza eclettica per le decorazioni tra Liberty e stile fiorentino. L’impianto è asimmetrico, sia nella pianta che nella composizione dei prospetti, originale per il modello di villeggiatura al mare. La villa si sviluppa su un piano seminterrato più due livelli, in cui si distribuiscono varie aperture di altrettanto varia tipologia: loggiati con colonnine, finestre bipartite e tripartite e, nella esclusiva torretta, finestroni circolari. Il tutto è ornato con i più variegati e raffinati decori: a stucco e dipinti con temi di natura floreale e a strisce.

Dopo il sopralluogo con le telecamere RAI il curatore Andrea Speziali ha studiato a fondo l’affresco realizzato a inizi Novecento sul soffitto di una sala principale al piano rialzato che di recente è stato portato agli antichi splendori e ripulito dalle intemperie. Riemersi quindi quei volti femminili dai tratti somatici tipici dell’opera di Adolfo De Carolis. Anche dalle foto di Walter De Berardinis nei minimi dettagli si è potuto appurare l’autenticità dell’affresco. Il De Carolis inoltre ha incaricato un suo artista di fiducia nel realizzare anche altri affreschi in villa Castelli e al Palazzo Re a pochi passi dalla dimora. Di quest’ultimo resta ancora anonimo il nome, di certo era un allievo capace.



USARCI –PEGASO: LAUREA SPECIFICA PER AGENTI DI COMMERCIO

 

 

L’USARCI, l’associazione di categoria degli Agenti e Rappresentanti  di tutti gli intermediari del commerci,  tra le più rappresentative in Italia, insieme alla prima  Università Telematica Italiana, Pegaso, Università con oltre 70 sedi in Italia, hanno stilato un accordo per la fruizione di un Corso di Laurea in Economia Aziendale ad indirizzo “Intermediazione Commerciale

Gli studenti potranno seguire comodamente da casa o in albergo con il proprio pc, o dal proprio tablet o telefonino, tutte le lezioni e potranno disporre di un tutor che seguirà loro costantemente nello studio e nell’organizzazione degli esami delle varie discipline.

Il Corso di Laurea specifico è stato studiato proprio per offrire all’Agente di Commercio tutte quelle competenze tipiche della professione del venditore. Il piano di studio di Economia Aziendale è stato implementato con i seguenti moduli:

 

  •   Economia Aziendale (con modulo in Economia e sviluppo degli intermediari commerciali)
  •   Statistica, principi generali (con modulo in semeiotica economica)
  •   Diritto privato (con modulo relativo a contratti degli intermediari commerciali)
  •   Strategie di comunicazione d’impresa (con modulo sulla psicologia delle vendite)
  •   Diritto commerciale (e degli intermediari commerciali)
  •   Economia degli intermediari finanziari (con modulo di sociologia economica industriale)
  •   Organizzazione aziendale (con modulo di organizzazione degli intermediari commerciali)
  •   Economia e gestione delle imprese (e degli intermediari commerciali)
  •   Marketing operativo e relazionale (e  web marketing)

 

 

 

 

L’USARCI, sempre attenta alla formazione,  dopo aver lanciato la prima Laurea in Scienze della Comunicazione ad indirizzo Agenzia Commerciale, insieme alla Università Pegaso,  ha realizzato un percorso di laurea ad hoc  più vicino e consono all’attività di intermediazione e che nel contempo potesse offrire anche i requisiti per accedere all’iscrizione alla CCIAA

Si è data grande attenzione alla peculiarità dell’agente intermediario commerciale, lavoratore a tempo pieno al quale non resta spazio e  tempo  per poter seguire le lezioni presso l’Università; quale soluzione migliore quindi, di  un Corso di Laurea Telematico?

 

L’attività formativa prevede la partecipazione ad un Corso di Laurea base (triennale), che assegna la qualifica di “dottore” ed una eventuale successiva partecipazione ad un Corso di Laurea magistrale (biennale) che assegna la qualifica di “dottore magistrale”.

L’accordo tra   Usarci e Pegaso  prevede anche una riduzione sostanziale dei costi;  il Corso di Laurea base avrebbe un costo di costa € 3.000 annui, per gli iscritti all’USARCI è prevista una sensibile riduzione di € 1.000, per cui la quota d’iscrizione è pari ad  € 2.000.

Per il primo anno sarà possibile ridurre ulteriormente il costo ad € 1.200 partecipando ad  un corso di alta formazione  della durata di sei mesi invece che di un anno. Inoltre,  il pagamento potrà essere rateizzato in 10 mensilità da 200 euro mensili.  Tutti i costi potranno inoltre essere portati fiscalmente in detrazione.

 

V.Pres. Vicario Usarci

Giovanni Di Pietro

 




MONTORIO AL VOMANO. GLI 80 ANNI DI GIOVANNI DI LUIGI: FAMIGLIA, RELIGIONE E CARTA STAMPATA

 

Lo scorso 31 agosto, quando l’Araldo era in ferie, il professor Giovanni Di Luigi ha festeggiato le sue ottanta primavere, in compagnia della moglie Luciana Di Simone, delle due figlie Mirella e Graziana (anche loro docenti scolastiche), delle nipotine Giorgia e Alessia, del Sindaco Gianni Di Centa, della nota giornalista Catia Di Luigi, nonché nipote del festeggiato, e dei parenti e amici tutti.


Giovanni-Di-Luigi-e-il-Sindaco-di-Montoio-Gianni-Di-Centa

Sebbene non iscritto all’Ordine – neanche come pubblicista – è il decano insieme con Lucio Nallira (altro grande appassionato cultore di patrie memorie) dei giornalisti montoriesi.

Primo di otto figli maschi, sin da piccolo rivelò un’innata predisposizione allo studio, quindi frequentò il Seminario Pio Aprutino per diversi anni (all’epoca era consuetudine, per le famiglie numerose o poco agiate, mandare i propri figli a studiare in questi collegi ecclesiastici, risparmiando le spese) e si diplomò nello storico e prestigioso Istituto Magistrale “Giannina Milli” di Teramo. Tuttavia, la compostezza nel parlare, quel discorrere a bassa voce e quell’agire dai modi gentili con le dita intrecciate – tipici degli uomini pii – gli sono rimasti appiccicati addosso (non l’ho mai sentito parlare ad alta voce o arrabbiarsi, sempre calmo, pacato, misurato). Le prime esperienze, come insegante, le fece in montagna: San Giorgio e Nerito di Crognaleto. Era assistente scolastico dei Pat (Posti di ascolto televisivo); in pratica la scolaresca seguiva la lezione tramite una tivvù posizionata in classe, dopodiché il tutor (diremmo oggi) rispiegava la lezione o la integrava con degli esercizi. Era un programma che, capillarmente, cercava di arrivare in ogni dove, anche nelle zone più impervie.

Insegnò, poi, nei plessi di Valle Castellana (dove conobbe la futura moglie), Isola del Gran Sasso d’Italia, Colledara e, per oltre trent’anni, alla Scuola Media di Montorio al Vomano, fino alla pensione. Il 1968 è un anno decisivo che segnerà la vita di Di Luigi: il 20 ottobre 1968 sposerà Luciana e, l’11 novembre, con la tesi Il Traforo del Gran Sasso, prenderà la laurea in Lettere presso l’Università degli Studi de L’Aquila. Una casualità: i lavori per bucare il ventre del Gran Sasso, inizieranno proprio tre giorni dopo aver disputato la laurea, il 14 novembre 1968.

Non sappiamo bene, quando iniziò la sua avventura giornalistica; di certo sappiamo che il suo nome compare già in un giornale satirico studentesco dal nome “La macina estiva”, datato 1958, con gli amici di quel periodo: Egidio Marinaro, il compianto Arrigo Marinelli, Maria Teresa Barnabei (ora in Bonaduce) ed altri montoriesi. Tante volte, Giovanni, mi ha detto che iniziò a scrivere dietro la spinta di don Fioravante D’Ascanio (Mosciano S. Angelo 1908 – Montorio al Vomano 1985), all’epoca arciprete di Montorio al Vomano, ma non ricordo in quale quotidiano o periodico. Nella sua lunga vita, ha collaborato con vari quotidiani ed altrettanti periodici: Il Tempo, Il Resto del Carlino, Il Giorno, Stadio, Il Centro, Le Notizie, La Città, il nostro Araldo Abruzzese (per il quale curava la bella rubrica “Dal Gran Sasso all’Adriatico” e con il quale collabora tuttora in modo assiduo), La Tenda, Insieme per…, Il Giornale d’Italia, Il Giornale d’Abruzzo, Il Giornale d’Abruzzo e Molise.

Nel campo dell’editoria, nel 1978, prese parte con altri montoriesi, fra i quali il citato Marinaro, Renzo Panzone e Manlio Patriarca alla stesura del monumentale Memorie e Glorie di Montorio al Vomano del medico e storico castellano, montoriese d’adozione, Quirino Celli (1899 – 1978). Inoltre ha pubblicato Ricordi della mia vita (1986), un libretto scritto dal racconto orale del papà Martino (e della mamma Santa Mazzetta), stampato dall’AGSM (Abruzzo Gran Sasso Montorio), un’Associazione culturale, da lui fondata, tesa a valorizzare e ristampare pubblicazioni di storia locale. Nel 1990 e nel 2014 ristampa la copia anastatica de La difesa di Montorio – Storia abruzzese del secolo XV” (Urbania, Tip. M. Achilli, 1887) e L’Educazione (Teramo, G. Marsilii, 1886) scritti entrambi dal montoriese Vincenzo Runcini (1833 – 1907), scrittore e garibaldino montoriese. La rilettura de La difesa di Montorio darà vita, nel 1995, alla rievocazione storica de “La Congiura dei Baroni” (anche se alcuni storici asseriscono che si tratta di Montorio di Grosseto). Nel 2015 è la volta di “L’Arciprete di Montorio – Mons. Fioravante D’Ascanio”, una raccolta di scritti vari in memoria dell’amato – ed indimenticato – don Fioravante, ripresi da vari giornali e periodici.

Ecco, la sua vita è stata – ed è – questa! Casa, famiglia, chiesa, libri e carta stampata. Ogni volta che l’ho incontrato per le strade di Montorio, l’ho visto sempre con i libri, con un giornale o con un pacco di fotocopie sotto il braccio, sempre affannato a fare qualcosa per la cultura locale e religiosa.

Auguri, caro Professore. Gli ottant’anni non sono importanti, ma è importante la persona che li compie… tu!

Pietro Serrani

 




Sant’Atto (TE). PRECISAZIONI DELLA LISCIANIGIOCHI SRL SULLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DEL 6 SETTEMBRE

 
 
 
TERAMO, 7 SETTEMBRE 2017 – La Liscianigiochi Srl, in riferimento allo sciopero di 30 minuti che nella mattina di ieri è stato attuato dinanzi alla sede dell’azienda, a Sant’Atto, precisa che allo stesso hanno aderito 15 lavoratori, pari al 19% del complessivo personale dipendente.
 
Le altre due confederazioni sindacali, presenti in azienda, intervenendo con specifico comunicato, si sono dissociate dall’iniziativa e non hanno aderito ai 30 minuti di astensione dal lavoro. 
 
Per quel che riguarda quanto affermato dai rappresentati della Filctem Cgil circa la presunta mancata corresponsione degli elementi salariali dovuti arretrati dal 2013, nell’ottica della massima trasparenza si ritiene opportuno precisare che, alla data del 30 aprile 2017, la Liscianigiochi Srl, non essendo associata ad alcuna Confederazione di Categoria, non era debitrice di alcun arretrato.
 
La Liscianigiochi Srl precisa, infine, di essere iscritta dal 1° maggio 2017 all’Associazione datoriale Anpit (Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario). Da tale iscrizione è derivata per l’azienda teramana l’obbligatorietà dell’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dall’Anpit stessa. Gli effetti dell’applicazione del contratto Anpit non riguardano i diritti acquisiti dal personale in forza prima dell’iscrizione dell’azienda all’Anpit (1° maggio 2017), al quale non è infatti stata apportata alcuna diminuzione della retribuzione lorda.



Bellante. Direttivo Associazione Culturale NUOVE SINTESI: IN MERITO AGLI ATTACCHI (politici) SUBITI NEGLI ULTIMI GIORNI

 

Siamo, nostro malgrado, costretti ad intervenire su una polemica tutta interna alla sinistra che ci vede coinvolti.
Questa polemica è volta tutta all’interno della sinistra, avendo perso oramai il contatto con quella che era una volta la classe lavoratrice, in vista delle prossime elezioni, alcune frange legate alle posizioni più radicali, per chiarezza ci riferiamo al gruppo che si ritrova intorno alla Wu Ming Foundation, ha iniziato una “inchiesta collettiva”, “l’inchiesta sui rapporti tra PD e neofascisti”, come dice Vittorio Feltri. “La sinistra è molto impegnata in questo periodo nella caccia ai fascisti”.

Associazione Culturale Nuove Sintesi

Di questa “sinistra radicale” quello che noi pensiamo è ben espresso da Oswald Spengler che nel 1928 scrisse:<< Non esiste un movimento proletario, nemmeno un movimento comunista, che non abbia operato nell’interesse del denaro e per il momento esiste solo con il permesso del denaro, e [l’operazione è proseguita] senza che gli idealisti tra i suoi leader avessero il minimo sospetto di questo fatto>>

Da parte nostra teniamo a precisare alcune cose per chiudere in maniera definitiva per quello che ci riguarda, l’argomento.
Siamo nati come tentativo del superamento della dicotomia destra-sinistra; il nostro fine è di unire tutte quelle forze antagoniste al sistema economico finanziario che ci domina.
Non abbiamo mai chiesto a coloro che ci hanno gradito della loro presenza quale tessera di partito o a quale aggregazione ideologica facessero parte.

Tutta la nostra attività è fatta in modo palese all’interno delle leggi e dei regolamenti delle istituzioni alle quali ci riferiamo ogni volta per avere la disponibilità di sale pubbliche, essendo la nostra un’associazione che si autofinanzia e quindi non in grado di usufruire di sale a pagamento.
Siamo l’unica associazione nella provincia che affronta senza pregiudizi argomenti inerenti il sistema monetario, le banche, l’ingerenza del capitalismo finanziario sulla vita della Nazione e il suo riflesso sulla vita di tutti i giorni, l’identità del nostro popolo, la denuncia della deriva gender …

Alle nostre conferenze hanno partecipato come protagonisti anche personalità del mondo sindacale, come il segretario della CGIL teramana e del WWF; se negli ultimi tempi non è stato possibile proseguire, nelle audizioni a 360 gradi, di personalità di sinistra non è addebitabile alla nostra organizzazione ma alle pressioni esercitate su talune di esse dagli stessi ambienti da cui è iniziata la caccia alle streghe.

Ci sentiamo liberi di trattare qualsiasi argomento, di organizzare eventi con qualsiasi associazione voglia farlo insieme a noi, all’interno delle leggi vigenti fino ad oggi, non avendo il potere di intervenire per modificarle a seconda di come ci conviene, come qualcun altro; e finché queste leggi rimangono in vigore seguiteremo ad operare nell’ambito culturale in piena libertà e senza padroni; nel momento in cui esse dovessero cambiare in senso repressivo della libertà di parola, ne prenderemo atto e agiremo di conseguenza.

Direttivo Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI




CONCERTO SORGENTONE AL CARCERE DI ASCOLI

Promozione sociale, emozione e musica per oltre 40 detenuti della Casa Circondariale “Marino del Tronto” di Ascoli Piceno. Un concerto tenutosi ieri pomeriggio nell’istituto penitenziario grazie all’attenta e scrupolosa volontà della Direttrice, Lucia Di Feliciantonio, di concerto con i promotori del Laboratorio di Scrittura Espressiva, Piera Ruffini e Stefano Cristofori.

Antonio Sorgentone

Ad offrire un’esibizione originale, trascinante e suggestiva Antonio Sorgentone, l’artista rosetano che vanta oltre 600 concerti in Europa ed una tecnica impressionante da ipotizzare che non suoni solo il piano con le mani ma con la testa ed il cuore, salutato dalla speciale platea con un’ovazione da brivido.

La band, composta da Elvis Di Natale (batteria), Tommaso Pantalone (basso) e dal poliedrico pianista e cantante abruzzese, Antonio Sorgentone, ha rapito e catturato l’attenzione dei presenti
in un fluido comunicativo in grado di far sentire tutti parte di qualcosa.

Celebri brani in scaletta hanno ripercorso le radici del rock & roll, lo swing ed il rithm and blues passando per i mostri sacri di Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, ma anche Fred Buscaglione, Renato Carosone, Nada, Domenico Modugno, il tutto arrangiato in chiave scrupolosamente anni ’50.

Con la selezionatissima scelta dei pezzi e le storie raccontate, i carismatici musicisti hanno fatto riemergere ferite cicatrizzate ma non dimenticate.

Un concerto realizzato dal trio completamente a titolo gratuito, elemento questo che ha impreziosito ulteriormente la natura dell’iniziativa, nata per offrire la riflessione su come si possa essere capaci di empatia e di umanità, di offrire la bellezza, di oltrepassare le barriere.

 




New York. Follia pura abolire il Columbus Day

La giunta comunale di Los Angeles ha deciso di abolire il Columbus day.

Perche’? Forse perche’ e’ la decisione di un gruppo,di una organizzazione anarchica. Ma ci credo poco.
Quando hanno chiesto,,soprattutto gli  italiani che vivono in California,,il motivo di questo gesto la risposta e’ stata : Cristoforo Colombo era un razzista che ha ucciso milioni di indigeni, definiti indiani perche’il navigatore genovese aveva  creduto di essere approdato nelle Indie. Certo e’ che non resteranno con  le mani in mano il 9  ottobre.

benny a casa di franco manocchia

Forse
tenteranno di commemorare Colombo in ogni modo,anche se – a questo  punto – si puo’ immaginare che il comune di Los Angeles non concedera’ permessi agli italiani. Potrebbe scapparci una piccola rivoluzione…
 A New York,intanto, il sindaco De Blasio, ha dichiarato che chiedera’ di coprire la statua di
Colombo,convinto anche lui,che il navigatore italiano faceva parte di un gruppo di razzisti decisi a eliminare i  natives.
Non e’; comprensibile questo atteggiamento.Qualcuno parla di una “posizione..angloamericana”,in somma di gente che non ha mai digerito il fatto che fu un italiano a scoprire l’America e un italiano a  darle il nome: Amerigo Vespucci .
Una frase rimbalza nella mente:perche’ tutto questo non e’ successo negli otto anni di Obama?’La risposta potrebbe essere ovvia. Ma e’ meglio lasciar perdere.La politica,sapete…