DELVERDE trionfa agli Italian Food Awards:   il pastificio abruzzese si aggiudica il premio della categoria pasta, con la gamma Wellness ai ceci e semi di lino

 

 

Delverde – foto 

Delverde corona i suoi 50 anni di attività con un importante riconoscimento: il pastificio di Fara San Martino, si è infatti aggiudicato, a New York, il primo premio nella categoria pasta degli “Italian Food Awards 2017“, grazie all’innovativa gamma Wellness ai ceci e semi di lino, che, dopo il successo sui mercati europei, è stata introdotta anche negli Stati Uniti.

Alessia De Angelis e Luca Ruffini ricevono il premio per Delverde

Il prestigioso Premio, che ha visto in gara circa 200 aziende per le varie categorie del settore Food, è un riconoscimento dedicato alle eccellenze italiane che operano negli Usa indetto dalla rivista Italian Food Net e supportato dalla Specialty Food Association (SFA), l’organizzazione titolare dei Fancy Food Shows, e da Universal Marketing.

 

Innovazione, packaging, nuove ricette, sostenibilità, sono stati i parametri in base ai quali la giuria, composta da operatori del settore USA, retailers, importatori e distributori, operatori del mondo food service, ha classificato i vari prodotti e di conseguenza decretato i vincitori.

 

La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi, nella lounge dell’Italian Pavillion presso il Jacob Javits Center di NY, con la partecipazione di importanti personalità del mondo del food, tra cui Dino Borri, Direttore di Eataly Usa; Phil Kafarakis , Presidente della SFA; Mike Miello (corporate chef US Food’s).

 

A ritirare il premio, per il pastificio Delverde, Luca Ruffini, President & Managing Director, Alessia De Angelis, Brand Manager Delverde, e John Baker, responsabile vendite Usa. “Questo premio ci rende orgogliosi e rafforza ulteriormente il posizionamento e la reputazione di Delverde come marca premium orientata all’innovazione e capace di intercettare i nuovi trend di consumo, spesso anticipandoli, come è stato anche con il lancio dell’ integrale bio, più di 10 anni fa” ha dichiarato soddisfatto Ruffini. “La gamma Wellness ai ceci e semi di lino è una linea innovativa che è già stata accolta con grande favore in Europa, ed eravamo certi che anche il mercato americano, particolarmente sensibile a tutto ciò che è salutare e ai nuovi trend di benessere, ci avrebbe dato un riscontro altrettanto positivo” ha spiegato Alessia De Angelis.

 

LA LINEA WELLNESS AI CECI E SEMI DI LINO

La linea Wellnes ai ceci e ai semi di lino, si compone di 4 nuove referenze di pasta, che hanno alla base delle ricette innovative messe a punto dal settore Ricerca & Sviluppo Delverde. Le migliori semole di grano duro, infatti, vengono arricchite con farine di ceci (30%) e di semi di lino (24%), ed impastate con acqua purissima della sorgente del Fiume Verde. Il risultato, grazie anche ai processi di trafilatura al bronzo e di lenta essiccazione, che caratterizzano i processi produttivi Delverde, è una gamma particolarmente ricca in fibre e proteine vegetali, che al tempo stesso conserva la giusta tenuta in cottura. Ideale, quindi, per i consumatori orientati ad un’alimentazione leggera e salutare, senza rinunciare al gusto, si esalta con condimenti leggeri come pesce, verdure, o semplicemnte con un filo di olio extra vergine d’oliva.

 

CHI E’ DELVERDE.

Nato nel 1967, il pastificio Delverde, oggi leader internazionale nel settore, compie quest’anno i 50 anni di attività, ma ben più antica è la tradizione pastaia abruzzese sviluppatasi a partire dalla metà dell’800 a Fara San Martino, il piccolo borgo pedemontano in provincia di Chieti riconosciuto come una delle capitali della pasta italiana. Un tradizione cui Delverde attinge a piene mani, poiché le maestranze del pastificio sono locali e, nella maggior parte dei casi, si tramandano il mestiere di generazione in generazione.

Unico pastificio situato all’interno di un Parco naturale, il Parco nazionale della Maiella, il pastificio Delverde è situato ai piedi della sorgente del fiume Verde da cui prende nome e che rappresenta una risorsa estremamente preziosa per la produzione di una pasta di altissima qualità.

Proprio da questa antica sorgente (che risale a oltre 7 milioni di anni) Delverde attinge un’acqua batteriologicamente pura oltre e oligominerale, per questo ricca di importanti elementi (quali calcio, fosforo, potassio e magnesio) che vengono trasferiti anche alla pasta grazie al processo di essiccazione lenta.

Quest’acqua, in virtù della sua purezza, viene utilizzata direttamente nel processo produttivo (senza stoccaggio, nè filtraggi né clorazione o trattamenti di tipo termico), dopo essere stata prelevata a 80 metri di profondità, alla temperatura naturale di 8 °C, ideale per l’impastamento e la lavorazione a bassa essiccazione poiché crea le migliori condizioni per la protezione del glutine che garantisce consistenza e quindi capacità di tenuta in cottura.

 

Delverde produce ed esporta in circa 60 paesi, 120 formati diversi tra pasta fresca e secca di semola, all’uovo, biologica e integrale-bio, e con farine speciali di ceci e semi di lino, utilizzando trafile di bronzo e processi di essiccazione a bassa temperatura, che consentono di preservare i valori nutrizionali e il gusto delicato di grano naturale nonché quella ruvidità e quel “cuore tenace” che la contraddistinguono. Infatti, essere fedeli alla tradizione è fondamentale, per mantenere alti standard qualitativi, ma in un mercato maturo e competitivo come quello della pasta, è altrettanto importante avere un approccio innovativo, e saper anticipare i nuovi trend.

 

Delverde fa capo al gruppo “Molinos Rio de la Plata s.a.”, tra i principali player nel settore agroalimentare dell’America Latina, che tra il 2009 e il 2010 ha acquisito l’intero pacchetto azionario.




Loperfido: “Abbiamo incontrato Giuseppe Vazza, sopravvissuto alla tragedia del Vajont. Dolce cammino sui sentieri di Dino Buzzati”.

Iniziate le Alpi – ora i sentieri in Alta Quota – Marco, Marina ed il cane Bricco arrivati a piedi sulla diga del Vajont

Partiti a piedi il 1° Maggio, dal Lazio ora Marco, Marina, Bricco arriveranno il 18 Ottobre a Bruxelles, a piedi.

Tutte le foto sono su http://www.ammappalitalia.it/Paese-europa/

 

 

Loperfido: “Abbiamo incontrato Giuseppe Vazza, sopravvissuto alla tragedia del Vajont. Dolce cammino sui sentieri di Dino Buzzati”.

 

 

“In queste ore stiamo iniziando la traversata in alta quota. Iniziamo ad affrontare le montagne che dominano lo splendido lago di Calalzo di Cadore. Tanti gli incontri anche dal valore umano e sociale. A Codissago ad esempio abbiamo incontrato Giuseppe Vazza sopravvissuto alla tragedia del Vajont che ha definito strage e Giuseppe ci ha anche illustrato la vita dei vecchi zattieri. Consegneremo al Presidente Tajani il libro scritto da Giuseppe. Poi abbiamo incontrato Paolo, caro amico della famiglia Buzzati. Abbiamo avuto la possibilità di visitare la villa di Dino Buzzati. Attraversando i boschi del Castagno, con Moreno Gioli di Limana ci siamo soffermati sul valore del territorio. Adesso stiamo per affrontare la parte dura, quella dell’alta quota e ci arriviamo dopo aver fatto a piedi più di 1500 Km. A breve lasceremo l’Italia per l’Austria e poi dopo aver attraversato una valle austriaca rientreremo in Italia”. Lo ha annunciato poco fa Marco Saverio Loperfido, Guida Ambientale Escursionistica AIGAE che con la guida Marina ed il cane Bricco stanno davvero compiendo una grande impresa. I postini di una volta sono partiti a piedi il 1 Maggio dal Lazio e dopo quasi 2 mesi hanno raggiunto le Alpi. I tre arriveranno a Bruxelles il 18 Ottobre, al Parlamento Europeo, dove saranno ricevuti dal Presidente in persona. Hanno già attraversato ben 50 borghi italiani, a piedi. Dopo Vittorio Veneto i 3 “postini” di una volta si sono fermati a Serravalle, dove c’è anche un castello, Revine grazioso borgo con il Santuario di San Francesco di Paola.

“Poi abbiamo iniziato ad attraversare Pian delle Femene che si trova a 1140 metri di altezza e affaccia sulla laguna. Da lì ho ripensato al nostro arrivo a Venezia – ha proseguito Marco Loperfido – ormai risalente a circa 15 giorni fa. Sembrerà presuntuoso dirlo ma mi è sembrato che fosse la stessa Venezia ad essere emozionata di vederci arrivare. Era come se una bellissima donna ci dicesse: “Ogni giorno migliaia di turisti vengono, mi usano e se ne vanno. Scivolano laidamente per le calli, sudati e grassi. Per loro sono solo una merce da fotografare in ogni posa. Voi invece mi avete corteggiata per mesi, avvicinandovi gradualmente, con delicatezza, un passo alla volta. Mi avete immaginata ogni giorno, ripercorrendo le vie d’acqua che mi raggiungono dal mare. Non siete arrivati col treno o con la macchina, siete arrivati a piedi, facendomi sentire amata veramente, come lo ero una volta”. Dunque abbiamo attraversato per 4 ore e 30 minuti, a piedi, Pian delle Femene, mappando i sentieri. Siamo arrivati a Castegne Maor raggiungendo poi la sorgente del Torrente Limana, il piccolo borgo di ValmoreÈ possibile ammirare il monumentale castagno di oltre 400 anni. Ed ancora i prati bellissimi della Valpiana. Al Pizzocco abbiamo visto il tiglio molto grande dove Dino Buzzati era solito recarsi per scrivere e godere dello splendido paesaggio sulle valli e le montagne. Poi abbiamo raggiunto la Baita Alpina – Gruppo Limana. C’è un itinerario dedicato proprio a Dino Buzzati e lo abbiamo percorso. È facile seguire questa via perché il sentiero taglia tutti i tornanti. Ogni tanto si attraversano delle zone abitate, ogni tanto si usano strade asfaltate, fino a raggiungere il villaggio fortificato e la chiesa della Madonna di Parè. Da qui si ha una splendida vista su Belluno e la corona delle montagne, nonché su Limana in basso. Siamo entrati in Giaon, e lo abbiamo evinto dal murales dedicato ad un Ex Voto ricopiato dal libro di Buzzati, una Grazia Ricevuta ambientata proprio a Giaon”.

 

Fino a Belluno

“Abbiamo raggiunto Belluno, splendida città, splendente della luce delle Alpi, dove è possibile trovare dei murales che illustrano la storia e il viaggio che il legname faceva nel passato dal Cadore a Venezia. È lo stesso nostro itinerario, ma al contrario. La legna scendeva da Sappada, noi andremo a Sappada. I tronchi venivano trasportati verso la Serenissima, noi veniamo da lì. Siamo dunque degli zattieri controcorrente? E qual è la merce che trasportiamo? Quale serenissima sensazione proveremo mai alla meta? Siamo arrivati a Belluno partendo da Limana- ha affermato Marco Saverio Loperfido – con la chiesetta della Madonna del Caravaggio, da vedere, dopodiché abbiamo superato un secondo torrente ed ad un certo punto si è aperta la vista sulla Schiara e il Monte Serva. Siamo giunti in prossimità della chiesa di San Pellegrino, di colore rosso, con un delizioso piccolo campanile. Poi al Ponte della Vittoria, sul Piave, proprio sotto alla città di Belluno. Oltrepassato il ponte è possibile vedere i murales di Marta Farina che illustrano la storia e il viaggio del legname da Sappada, lungo il Cadore e poi a Venezia e dunque anche il lavoro dei zattieri. Dopo Belluno siamo arrivati a Soverzene, prima però siamo passati per la Chiesa di Santa Lucia, della Madonna di Vedoja, per la diga con la centrale idroelettrica “Achille Gaggia” ”.

 

Marco, Marina ed il cane Bricco sul Vajont

Anche una breve e facile escursione può diventare intensa. Succede quando si arriva in alcuni tragici posti. Sali un tornante, svolti a destra e passi con un ponte sopra ad un torrente, un torrente del tutto simile agli altri mille che hai visto finora. Ma quello non è un torrente qualsiasi, è il torrente Vajont. Alzi lo sguardo e vedi la diga, che serra le pareti di roccia – ha commentato Marco Loperfido – come una mano farebbe con la propria bocca, sconcertata per quel che ha appena fatto. E rimane così, ferma per sempre a chiedere scusa.

Una targa poco più in là riporta quanto segue: “Lo spirito di conquista dell’uomo violò i segreti della natura e divenne strumento di un’immane distruzione”. Abbiamo conosciuto ed incontrato Giuseppe Vazza, sopravvissuto a quanto accadde nell’Ottobre del 1963”. Poi diritti verso Codissago. A Codissago c’è il Museo Etnografico degli zattieri del Piave. Lasciandoci dietro Castellavazzo senza esserci passati siamo entrati in un paesaggio stupendo, dentro a gole rocciose e sotto montagne altissime. Poi dopo nemmeno 1,5 km siamo arrivati a Termine di Cadore, piccolo e delizioso paese dove abbiamo trovato anche una buona fontanella, proprio davanti alla scuola elementare.

Le pareti di roccia si stringono sempre più al passaggio, il Piave scende verso le profondità della gola, mentre parallelamente le montagne si alzano verso le nuvole. Linee immaginarie nella mente di chi cammina, uno spartito su cui si compongono i pensieri più alti. Dunque siamo giunti ad Ospitale di Cadore. Qui ci sono strade asfaltate super panoramiche, di quelle che quando passi in macchina vorresti che ci fosse qualcun altro a guidare per sporgerti dal finestrino. Farle a piedi è bellissimo anche perché godono dello spostamento del traffico su quelle più veloci e di recente costruzione. Sono deserte, passa una macchina ogni ora, mentre una volta erano impraticabili per chi camminava. Ci sono solo ciclisti che scendono da Monaco e che ti salutano, corvi che volano, il Piave che scorre in fondo e l’erba che cresce negli interstizi del catrame. Sarà così bello attraversare il mondo quando finirà il petrolio? Siamo passati per Perarolo, una volta paese molto ricco, paese del cidolo, dove gli zattieri lavoravano alacremente, ma anche per Santa Maria del Cadore. A Pieve di Cadore una splendida vista sul lago, Calalzo, Domegge ed il Monte Tudaio e Monte Antelao. Un vero balcone panoramico dal quale raggiungere Calalzo”.

 

 

In questo momento Marco, Marina e Bricco stanno raggiungendo l’Eremo dei Romiti ed i rifugi Cercenà e Padova. Iniziano i percorsi alpini in alta quota, tutto a piedi con sole e pioggia. Una grande impresa per mappare i sentieri italiani, unirli a quelli europei e per scrivere un diario socio-culturale da consegnare al Parlamento Europeo con i desideri, i sogni, i progetti provenienti dal mondo del volontariato.

L’intero diario giornaliero di Marco, Marina e Bricco è sul blog Paese Europa

 

Il tutto è consultabile giornalmente all’indirizzo www.ammappalitalia.it/paese-europa, nonché sui social network dove si potrà seguire in diretta il loro percorso e contattarli in diretta.

 

 




MARTINSICURO (TE) – CARABINIERI APPLICANO LA MISURA CAUTELARE PERSONALE COERCITIVA AD UNO STALKER

 

Carabinieri

I Carabinieri del Comando Stazione di Martinsicuro – diretti dal Lgt. Antonio Romano –, hanno rintracciato e notificato ad un 54enne del posto l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale coercitiva del divieto di avvicinamento emessa dal GIP del Tribunale di Teramo – Dott. Roberto Veneziano –, su conforme richiesta del Sostituto Procuratore – Dott.ssa Greta Aloisi – in ordine al reato di atti persecutori, commesso a Martinsicuro nel periodo febbraio – giugno 2017.

L’uomo, non si era mai rassegnato alla conclusione della relazione sentimentale con la denunciante, una donna 36enne del posto, e con condotte reiterate la minacciava e la molestava. In alcune occasioni le aveva “alzato” le mani picchiandola e strattonandola, colpendola violentemente anche con calci, continuando a vessarla con sms e telefonate insistenti e molesti sia durante l’orario di lavoro sia quando era libera e si trovava a casa o con le amiche, tanto da cagionarle un perdurante stato di ansia e paura, ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria incolumità. In una circostanza, telefonava sul luogo di lavoro, fingendosi Carabiniere, al solo fine di sincerarsi che la donna stesse effettivamente lavorando, in quanto geloso di altre persone. L’uomo, imperterrito, la pedinava e le teneva appostamenti sotto casa, ovvero sul posto di lavoro per verificare eventuali altre frequentazioni. Quando riusciva ad avere gli incontri con la scusa di chiarimenti la minacciava esortandola a ritornare con lui. Al diniego erano botte.

Lo stesso, in virtù del provvedimento in disamina, non potrà comunicare con alcun mezzo con la citata parte offesa e non dovrà avvicinarsi all’abitazione ed al luogo di lavoro.

 




I ragazzi della Delfino Pescara portano l’Italia in semifinale al Football for Friendship, torneo internazionale di calcio giovanile organizzato da Gazprom in corso a San Pietroburgo 

E domenica la fantastica occasione di assistere alla finale della Confederations Cup allo stadio Arena di San Pietroburgo
Foto ufficiale del giovane calciatore Niccolò Postiglione (ultimo a destra con la maglia della Pescara Calcio) con i compagni di squadra a San Pietroburgo
http://www.mediafire.com/view/e73wjf83bk1s2h3/foto_ufficiale_Niccolo%CC%80_Postiglione_con_i_compagni_di_squadra.JPG
Da sinistra, Niccolò Postiglione (giovane calciatore) e Alessio Canepari (giovane giornalista) a San Pietroburgo
http://www.mediafire.com/view/cic46p85sipxusm/postiglione_e_canepari_a_san_pietroburgo.JPG
Hanno tenuto alta la bandiera dell’Italia, arrivando alle semifinali, incontrando sul campo di calcio ragazzi di tutto il mondo. I dodicenni delle giovanili della Delfino Pescara, Niccolò Postiglione, come calciatore e Alessio Canepari come giovane giornalista, stanno rappresentando l’Italia alla quinta edizione di Football for Friendship, torneo internazionale di calcio giovanile organizzato da Gazprom in corso a San Pietroburgo.
A Niccolò Postiglione quindi il compito di darsi da fare in campo e ad Alessio Canepari quello di raccontare questa fantastica esperienza attraverso i canali social del torneo. I ragazzi sono accompagnati da Luca D’Ulisse, istruttore e Antonio Di Battista, responsabile tecnico del settore giovanile della Delfino Pescara.
«Abbiamo disputato due partite, quarti di finale e semifinale – racconta  Antonio Di Battista da San Pietroburgo -. Purtroppo abbiamo perso la semifinale uno a zero per via di un clamoroso errore del portiere nel tentativo di rinviare con i piedi il pallone. Certo, dispiace, ma nulla toglie a questa avventura di sport e di vita».
Niccolò Postiglione, in rappresentanza dell’Italia, ha giocato nel White team, squadra mista composta da altri dodicenni provenienti da Russia, Egitto, Slovacchia, Austria, Algeria e Iran. In totale sono 64 i Paesi rappresentati al torneo e, per la prima volta, anche ragazzi dal Messico e dagli Stati Uniti.
Ma l’esperienza non finisce qui. Domenica 2 luglio i giovani del Pescara avranno l’occasione di assistere alla finale della Confederations Cup 2017 allo stadio Arena di San Pietroburgo in compagnia dei nuovi amici conosciuti nel nome del calcio e dell’amicizia.



Giulianova. Polizia: un arresto per stalking

POLIZIA: HA ARRESTATO UNO STALKER

ARRESTI DOMICILIARI PER UN TRENTENNE DI CORROPOLI

Foto Archivio Polizia Stradale Giulianova – Foto giulianovanews.it 

Agenti del Distaccamento Polizia Stradale di Giulianova nella giornata di ieri hanno dato esecuzione alla misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari, su ordine del Giudice del Tribunale di Teramo, a carico del cittadino albanese, trentenne  residente in Corropoli (TE), per stalking nei confronti della ex convivente.

Erano continui gli atti “persecutori” già dal 2014, quando era stato sottoposto alla misura di divieto di avvicinamento alla donna: nonostante ciò, non aveva desistito dalla condotta di “stalker” tanto che il Giudice competente aveva disposto l’aggravamento della misura con custodia cautelare in carcere.

Successivamente, nel 2016 veniva ripristinata la misura del divieto di avvicinamento.

Nei decorsi giorni, l’uomo, che pertanto non si era in alcun modo mai ravveduto, ha reiterato ancora violenti comportamenti nei confronti della sua ex, anche con minacce di morte.

I fatti sono stati denunciati dalla vittima ai poliziotti del Distaccamento Polstrada e il Giudice del Tribunale di Teramo ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari che è stata eseguita nel decorso pomeriggio.

 

Teramo, 30 giugno 2017




Martinsicuro. I nomi dei vincitori del Premio Letterario Città di Martinsicuro, IX edizione

Torre Carlo V - Martinsicuro
Torre Carlo V – Martinsicuro

 

La giuria del Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro” (IX ed.) organizzato dalla Di Felice Edizioni e dal Comune di Martinsicuro, ha scelto la rosa dei vincitori che saranno premiati sabato 5 agosto alle 21.30 presso la Torre Carlo V di Martinsicuro, in una cerimonia che vedrà la partecipazione di numerose personalità del mondo della cultura.

La giuria è composta da Valeria Di Felice (segretario, senza diritto di voto), FULVIA MARCONI (poetessa e critico), VITTORIO VERDUCCI (poeta e critico), GIOVANNA ALBI (critico e scrittrice), IVANA TAMONI (poetessa e traduttrice), ANACLETA CAMAIONI (scrittrice).

I vincitori sono: Sezione Poesia verso libero: Loretta Stefoni (1° class.), Maria Rita Massetti (2° class.), Marco Cesare Roi (3° class.), Olga Merli (4° class.); Nando Pietro Tomassoni (5° class.); Sezione Poesia in metrica: Luca Zechini (1° class.), Elisabetta Freddi (2° class.), Enrico Parravicini (3° class.); Sezione Poesia in vernacolo: Armando Bettozzi (1° class.), Franco Ponseggi (2° class.), Antonietta Galofaro (3° class.); Premio Magnificat a Marinella Paoletti; Premio Il Faro a Enrico Maria Marcelli. Un Premio speciale alla Poesia verrà conferito allo scrittore palestinese Murad Sudani, autore di numerosi libri di poesia e, attualmente, Segretario generale del Comitato nazionale Palestinese per l’Istruzione, Cultura e della Scienza e Segretario generale dell’Unione generale degli scrittori palestinesi.

Il Premio ha l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo, della Fondation Club du Livre au Maroc, dell’Associazione Editori Abruzzesi, dell’Associazione Magnificat e dell’Associazione Il Faro.




IL SUCCESSO DELLE DONNE NEL FRANCHISING 

Le statistiche del 2016 confermano il trend di crescita: oggi rappresentano il 35% degli imprenditori franchisee – Le donne chiudono positivamente un contratto in affiliazione il 15% in più degli uomini

 

(Milano, 29 giugno 2017) – L’imprenditoria femminile cresce in Italia, anche nel franchising, il settore del commercio e dei servizi in affiliazione che ha un giro d’affari di 23 miliardi annui. Tra i 51.000 franchisee titolari di un negozio o un centro servizi in franchising, le donne risultano essere 17.800 a fine 2016, pari al 35% del totale (con un aumento del 2% rispetto al 2015). Una crescita analoga si registra nel popolo del franchising, cioè tra quel mezzo milione di italiani che ogni anno si avvicina con interesse alla formula del franchising: qui le donne sono 160.000, pari al 32% del totale (con un aumento dell’1,8% rispetto al 2015). Ed infine una conferma viene dalla fiera di settore, il Salone Franchising Milano, che ha registrato tra i suoi visitatori il 31% di donne (con un aumento del 4% rispetto al 2015).

Risulta anche che le donne chiudono positivamente un contratto di affiliazione il 15% in più degli uomini, confermando intuito imprenditoriale e spiccate capacità manageriali: pur essendo maggiore il numero degli uomini che si avvicinano al mondo del franchising è maggiore il numero delle donne che chiudono effettivamente un contratto e divengono franchisee.

Esattamente come gli uomini, ormai le donne sembrano preferire forme di autoimprenditoria – spiega Antonio Fossati, Presidente del Salone Franchising Milano – Nel franchising crescono anno dopo anno e sono arrivate ad una quota del 35% sul totale degli imprenditori franchisee. Hanno successo nel commercio in affiliazione anche perché sembrano essere migliori degli uomini nell’organizzare il negozio e la gestione delle risorse e nell’ascoltare la clientela e le loro necessità. Appaiono inoltre più fortemente motivate in quanto intraprendono la nuova avventura come una vera scelta di vita, tanto che le catene franchisor apprezzano sempre più le loro candidature”.

I settori merceologici preferiti dalle donne sono, nell’ordine: Food (31%), Fashion (27%), Servizi alla persona (18%), Commercio specializzato (11,5%), Articoli per la casa (6%). Come primo investimento per aprire un punto di vendita, le donne prediligono per il 49% la fascia fino a 25mila euro; per il 26,5% la fascia fino a 50mila euro, per il 13,5% la fascia fino a 100mila euro. Le donne che si avvicinano al franchising appartengono per lo più alla fascia d’età tra i 30 ed i 40 anni ed hanno quasi tutte una precedente esperienza lavorativa: impiegate (24%), commercianti (17%), libere professioniste (16%), imprenditrici (15%) (Dati elaborati dal Centro Studi Rds Expo-Salone Franchising Milano).

Anche in considerazione del trend di crescita delle donne imprenditrici nel franchising, un noto settimanale femminile leader di settore è entrato come partner primario nell’organizzazione del Talent Show, una delle novità dell’edizione 2017 del Salone Franchising Milano (in Fieramilanocity dal 12 al 14 ottobre): verrà premiato il progetto di un negozio innovativo o di un concept rivoluzionario.

E il Salone proporrà servizi pensati soprattutto per le donne che si avvicinano al franchising. F-foryou, un servizio di consulenza gratuito nei giorni della fiera, incluso il Desk Counseling che assisterà le donne che tendono a valutare il proprio ingresso nel franchising come una impegnativa scelta di vita, non come un mero cambiamento di lavoro. E la Franchising School, corsi gratuiti su come mettersi in proprio e costruire la propria evoluzione professionale, evitando errori e truffe.

Salone Franchising Milano (SFM) ha compiuto 31 anni: dal 1985 è un incubatore e rampa di lancio per piccole catene in crescita, ma anche passerella per brand già noti che con il Salone hanno rafforzato la propria reputazione e visibilità. 2.500 aziende e 600.000 i visitatori sono passate da SFM in questi anni. SFM 2017, arrivato alla sua 32° edizione, cresce e raddoppia, grazie alla società Rds Expo, frutto della partnership tra RDS & Company, storico organizzatore di SFM, Fandango Club Spa, società specializzata in event management, marketing e comunicazione, e Fiera Milano. Salone Franchising Milano punta così a rafforzarsi, aumentando la sua forza di comunicazione e inserendo elementi di spettacolarizzazione, che faranno del Salone il  punto di riferimento per i grandi brand di franchising e retail e per i brand con potenzialità di crescita, www.salonefranchisingmilano.com/it/Home.




REGIONE ABRUZZO: MENO SOLDI PER CICLABILI A “FAVORE” DELLA VIABILITA’ PROVINCIALE. MA E’ LA SOLUZIONE GIUSTA?

Quanto vale l’economia che gira intorno al mondo della bicicletta nell’Unione europea? La risposta è 513 miliardi di euro, ben mille euro per ogni cittadino europeo. Le stime sono del rapporto Eu Cycling economy (economia europea della bicicletta) presentato a Bruxelles dalla Federazione cicilistica europea (Ecf) di cui fa parte l’italiana Fiab.

Di questi 191 miliardi di euro sono legati alla salute dei cittadini, 131 alla qualità degli spazi e del tempo vissuto, 63 miliardi di indotto diretto per l’economia, 50 che riguardano gli affari sociali, 30 collegati direttamente alla mobilità, 20 inerenti tecnologia e design, l’ambiente ne guadagna per 15,5 miliardi di euro, ben 10 favoriscono l’integrazione culturale e infine 3 per energia e risorse.

Altri studi, nonchè esperienze concrede, dimostrano che per ogni euro speso in piste ciclabili ne tornano indietro almeno 5 in benefici diretti (se parliamo di cicloturismo) e circa 70 per quanto riguarda la salute dei cittadini, la decongestione del traffico, la tutela ambientale, la qualità dell’ambiente urbano e della vita, ecc.

In soldoni, quindi, i 40 milioni di euro che il Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha dichiarato di voler stornare dai fondi che il Masterplan Abruzzo destina alla rete ciclistica regionale (su un totale di 61 milioni), costeranno alla collettività abruzzese quasi tre miliardi di euro di benefici, diretti e diretti, persi, e questo per ogni anno e per gli anni a venire.

Il tutto a favore della manutenzione della rete viabile provinciale, che necessita sicuramente di opere urgenti, ma con fondi che possono, sicuramente, essere reperiti altrove, anche da altri capitoli dello stesso Masterplan, che è prodigo di nuove infrastrutture, spesso non necessarie o ampiamente differibili.

Tra l’altro lo sviluppo della mobilità ciclistica è uno degli elementi che potrebbe migliorare lo stato della rete stradale regionale, diminuendo l’uso dell’automobile e, quindi, lo stato di usura delle nostre strade comunali, provinciali e statali.

Quindi un appello al Governatore: ripensaci. L’Abruzzo, in Italia, iniziava ad essere conosciuto come la regione più bike friendly… non vorremmo che, adesso, si pensasse il contrario.

CCiClAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano




Giulianova. LA MAGGIORANZA NON SI PRESENTA IN CONSIGLIO COMUNALE

 

 

Ieri era stato convocato il Consiglio Comunale  e alle 18,30 eravamo presenti –  con soli altri tre consiglieri di opposizione – per discutere di temi importanti tra cui l’ordine del giorno (da noi presentato) per affrontare le problematiche delle scuole inagibili “Pagliaccetti” e di Colleranesco e per individuare le soluzioni in grado di evitare disagi agli alunni, all’inizio del nuovo anno scolastico.

Con amara sorpresa abbiamo dovuto constatare che erano assenti il sindaco e tutti i consiglieri di maggioranza eccezion fatta per il Presidente del Consiglio Comunale.

A quel punto abbiamo chiesto quali giustificazioni avessero addotto gli assenti. Abbiamo così appreso che il gruppo consiliare del PD non era presente perché “ha sospeso l’azione amministrativa” in attesa della formazione della nuova Giunta. Tutti gli altri, tranne un consigliere di opposizione, non avevano comunicato alcunché, però erano assenti.

Il Consiglio, pertanto, in mancanza del numero legale, non si è potuto svolgere.

Questi incredibili fatti sono così eloquenti che non hanno, crediamo, bisogno di commenti. Qualche domanda però ci sembra doverosa.

Com’è possibile che la classe dirigente di Giulianova – ormai sull’orlo del precipizio (politico) – non capisca che, dopo la persistente bufera giudiziaria che ci ha “regalato” e la paralisi amministrativa che ci attanaglia (nel pieno della stagione turistica), non può affliggere ulteriormente la città e i cittadini con una rissa intestina per le poltrone da occupare?

Possibile che non capisca che ormai la misura è colma?

 

https://youtu.be/gx2mXNAWhwI

Il Cittadino Governante




Giulianova. M5S: Dimissioni subito per Mastromauro

Sono passate più di tre settimane da quando il sindaco ha azzerato la
giunta e al momento l’azione amministrativa è del tutto bloccata.
Mercoledì pomeriggio la maggioranza (o presunta tale) è riuscita però a
fare di peggio: il consiglio comunale è andato deserto perché i
consiglieri del PD non si sono presentati in aula. Al sindaco e ai
consiglieri di MDP – Art. 1 non è rimasto che andar via mestamente dal
municipio e far saltare la seduta.
Il solco tra sindaco e democratici è dunque sempre più ampio, ma a farne
le spese sono i cittadini.

Mentre si decide quali assessorati siano da assegnare, o chi debba
prendersi la poltrona dell’Ente porto, la città resta paralizzata. Il
problema più grande è quello delle scuole, la cui riapertura slitta a
data da destinarsi. Ma in queste settimane si sono avuti solo comunicati
da parte delle forze di maggioranza e poche azioni concrete.

Chiediamo di staccare la spina: sarebbe stato più dignitoso per il
sindaco dimettersi, perché la città non può essere ostaggio delle beghe
politiche delle forze di maggioranza. Questa di Mastromauro verrà
ricordata come la peggiore consiliatura della storia giuliese:
resteranno alla futura memoria gli arresti, le scuole chiuse e la
disastrosa situazione in cui versa la città. Ci vorranno anni per
mettere a posto le cose.

Margherita Trifoni Movimento 5 Stelle – Giulianova