Giulianova : la mancanza di programmazione; la crisi annunciata e mai affrontata del Cirsu; le promesse e gli impegni pubblici sistematicamente

 

disattesi; l’ospedale unico; una giunta sfiduciata e ritenuta unica colpevole della crisi di maggioranza; il sindaco Matromauro che fugge dall’essere vero e unico Deus ex macchina del fallimento politico; la totale assenza di progettazione delle scuole pubbliche, del commercio, del lavoro.
I complici?
Il Partito Democratico che chiede in cambio dell ruolo delle  scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano, tre nuove poltrone in Giunta.
Costi a carico dei giuliesi
I cittadini
Ospiti in una Città che non li rappresenta da molto tempo possono solo dimettersi.
 Un gesto clamoroso che dimostrerebbe alla politica di Governo di Giulianova la dignità smarrita.
          Laura Ciafardoni
         (Consigliere Comunale)



Giulianova. Divieto temporaneo alla balneazione per i 300 metri dalla foce del Tordino a nord.

Sulla scorta dei campionamenti effettuati dall’ARTA, che hanno
evidenziato risultati “non conformi”, il sindaco ha firmato oggi
un’ordinanza con la quale si istituisce il divieto temporaneo di
balneazione dalla foce del fiume Tordino per i successivi 300 metri a
nord, fino in direzione di via Simoncini. Si attendono ora i risultati dei
nuovi prelievi effettuati ieri e che saranno disponibili domani, 30 giugno.




Giulianova. Edificio Ipias. Il sindaco scrive al presidente della Provincia chiedendo i dati ed un incontro tra i tecnici dei due enti.

Il sindaco Francesco Mastromauro ha inoltrato una nota al presidente della
Provincia Renzo Di Sabatino chiedendo i dati riguardanti l’edificio in
cui ha sede l’Ipias ed un incontro congiunto tra i tecnici comunali e
quelli incaricati dall’amministrazione provinciale per l’analisi
di vulnerabilità sismica.
“Dopo la relazione approntata dall’ing. Marco Trifoni in cui si
evidenziano criticità della struttura portante della media “Pagliaccetti”
sia sotto il profilo statico sia dal punto di vista sismico”, dichiara il
sindaco, “era mio preciso dovere informare il presidente Di Sabatino in
quanto i due edifici, quello della Pagliaccetti, di competenza comunale, e
l’altro in cui ha sede l’Ipias di competenza invece della
Provincia, sono contigui e tra loro collegati da un ponte. Ho chiesto i
dati dell’Ipias ed un incontro tra i loro tecnici e i nostri perché
per la Pagliaccetti disponiamo di analisi puntuali in quanto mi sono
preoccupato di fare effettuare approfondimenti che non si sono limitati
solo all’aspetto riguardante la vulnerabilità sismica ma anche a
quello strutturale. Non disponiamo però degli stessi dati relativi al
contiguo plesso dell’Ipias giacché, come ho detto, la competenza è
della Provincia. Può anche darsi – prosegue Mastromauro – che le criticità
riguardino solo la media Pagliaccetti, tenuto conto che i due edifici, pur
insistendo nella medesima area, sono stati realizzati in tempi differenti.
Ma, lo ripeto, era comunque mio dovere, trattandosi di una questione di
pubblica incolumità e a fronte delle giuste preoccupazioni dei genitori
degli alunni, avanzare questa richiesta al presidente Di Sabatino. Che, ne
sono sicuro, darà sollecito riscontro alla mia nota”.




Giulianova. Lettera aperta di un paziente: lentamente muore il nostro ospedale.

Buonasera,

Scrivo perché profondamente colpito da ciò che mi è accaduto personalmente proprio oggi. Questa mattina sono stato dimesso dal reparto di ortopedia di Giulianova, dopo 6 giorni di ricovero per un’operazione di riduzione di una rottura alla tibia perfettamente riuscita, in un clima di profondo sconforto e incredulità di tutto il reparto a causa di una notizia che già da giorni aleggiava, ma che stamane sembrava trovare conferme negli occhi lucidi dei medici e di tutto il personale: ortopedia chiuderà a breve.

E tutto questo nel più assordante silenzio.

Un reparto che funziona e anche bene: ho potuto constatare una media di 5 interventi al giorno. Un reparto pulito, non certo moderno, ma pulito; che si prende cura dei suoi pazienti con amorevole cura e in modo gentile. Un reparto che dà lavoro a radiologia che è una risorsa, soprattutto economica, per il nostro ospedale. Che ha un ambulatorio che alleggerisce di molto il lavoro di un pronto soccorso allo stremo per mancanza di personale.

Allora io mi chiedo chi? Chi prende queste decisioni che colpiscono non solo dei professionisti che hanno investito una vita in questo ospedale, in questa città, ma anche tutti noi? Tutta la costa nord della provincia teramana, che d’estate raddoppia la popolazione perderà non solo  un reparto fondamentale, ma anche degli specialisti che c’invidiano in tutti gli altri nosocomi.

Mi chiedo cosa dovrebbe rimanere a Giulianova? Non certo reparti di lunga degenza o di ricerca, vista la struttura non proprio moderna. Non sarebbe più logico potenziare il pronto soccorso e i reparti che possono risolvere i piccoli grandi problemi di cittadini e turisti come ortopedia?

Ma soprattutto mi chiedo perché? Perché tutto questo avviene in questo silenzio assordante?

Gianluca D’Angelo




Un caleidoscopio di storie nel nuovo libro di Goffredo Palmerini

28 giugno 2017

 

Un caleidoscopio di storie nel nuovo libro di Goffredo Palmerini

 

di Gianfranco Giustizieri *

 

Il libro è qui davanti a me. Le sensazioni derivanti dal fruscio delle pagine, l’odore della carta, il piacere personale di ritrovare la scrittura di Goffredo Palmerini nel suo L’Italia nel cuore, One Group Edizioni, L’Aquila, 2017, in aggiunta alla bella manifestazione per la presentazione e l’occhio che si sofferma subito sulle pagine 181 e 182, prima di ogni altra lettura: il ricordo di Adolfo Calvisi.

È un coinvolgimento immediato, emotivo e razionale. Leggo attentamente, seguo i passaggi illustrativi di una vita, le diverse esperienze descritte, gli ideali e le fonti ispiratrice di colui che ho sempre considerato un mio Maestro, a cui sono stato molto vicino e con il quale ho iniziato i miei primi percorsi sociali. E l’ho ritrovato! Palmerini ha saputo cogliere, parola dopo parola, pensiero dopo pensiero, l’essenza di una vita, entrare nell’altro e narrarlo: due pagine esemplari per una storia esemplare.

Mi scuserà il lettore di questo approccio molto personale al volume, ma credo che già da questo esempio si possa cogliere il significato di un pensiero di Luisa Prayer nella pagina di Presentazione: “È innamorato delle storie che racconta, delle persone che incontra, perché è capace di una meravigliosa disposizione interiore, aperta, disinteressata, pronta a gioire dei successi dei protagonisti dei suoi reportage, e soprattutto a rappresentare con intelligenza e sincera adesione il senso profondo di quelle esistenze, viste nella prospettiva della migrazione”. Ma non solo in questa prospettiva, aggiungerei, ogni storia narrata ha una vita e un significato particolare che va oltre il filo rosso che può costituirne la guida: sono storie di donne e di uomini nella loro essenza umana, culturale e sociale che poi esperienze di migrazione uniscono in una tematica comune.

Così nascono le narrazioni e le cronache dell’autore: un’attenzione vigile all’uomo nel suo passato e nel suo presente, una testimonianza colta e innamorata verso i suoi protagonisti, verso la sua terra che si estende oltre ogni confine.

Allora L’Italia è nel cuore non solo per coloro che sono lontani dalle proprie radici ma prima di tutto per Goffredo: “… Tutti i miei libri, di cui ad altri è dato giudicare la forma e la scrittura, sono densi di amore e passione per le cose belle dell’Italia e degli italiani, per il nostro meraviglioso Paese”, così nella sua Nota e non potrebbe essere altrimenti. L’autore ama l’Italia non solo come riferimento natio o geografico ma per i valori passati e presenti che esporta nel mondo. Così il suo libro, anzi i suoi libri, spaziano, qui nella nostra terra, lì oltre confine, per narrare frammenti, storie, esperienze, emozioni. Narrazioni anche dell’oggi come gli ultimi dati confermano e che danno in fuga 500.000 italiani dal 2008 al 2015 alla ricerca di nuove opportunità di lavoro.

Non intendo fare paragoni ma nel sentire Goffredo durante il pomeriggio di presentazione del libro, mi è venuto in mente un altro appassionato viaggiatore, del resto a noi aquilani molto vicino, un osservatore attento alla storia dei paesi e degli italiani all’estero tanto da scrivere, credo nel lontano 1935, il primo soggetto di un film italiano sull’immigrazione Passaporto rosso, cioè Gian Gaspare Napolitano. Anche Napolitano, come pochi, richiamava l’attenzione sulla terra d’origine, sui valori che spesso le seconde generazioni volutamente intendevano dimenticare. E Palmerini ha ricordato come il malvezzo per la nostra terra è un’abitudine diffusa che spesso noi stessi esportiamo a fronte di “… quegli 80 milioni d’italiani (fuori confine) che amano il nostro Paese più di noi che vi abitiamo”.

Ma riprendiamo la lettura. Come non soffermarsi sull’incipit del primo frammento narrativo quando “… il sole disegna arabeschi di luce sugli specchi d’acqua che circondano l’aeroporto JFK”, per terminare con “… Gli alberi del parco espongono le intense tonalità dei loro colori allo stato puro, vivissimi e cangianti, come nelle tele degli artisti fauves. Giallo, rosso, terra di siena, ruggine, carminio e ocra contrappuntano con il verde ancora resistente delle foglie e con lo smeraldo del prato. Un incantevole spettacolo che solo la natura riesce ad ostentare, nella splendida varietà delle sue cromie. New York è davvero bella d’ottobre …”. Altri esempi potrei fare per ribadire la bellissima espressione di Carla Rosati che nella Prefazione al volume afferma: “… prima di concludere, vorrei dire che c’è una cosa che ormai gli deve essere pienamente riconosciuta: il ruolo di scrittore. Tra i tanti modi con cui viene definito Palmerini, questo termine compare di rado. Penso in tutta sincerità che ormai questo riconoscimento gli sia dovuto, tanto è il piacere con cui ho letto questo suo ultimo libro. Tra un viaggio e l’altro, tra una conferenza e l’altra, tra un trasferimento da un posto all’altro, egli annota con finezza di scrittura le sue sensazioni ed emozioni, descrivendo luoghi, paesaggi, persone, con uno stile così appassionante e coinvolgente che il lettore ha l’impressione di stargli accanto e di viverle con lui”. È vero, da tempo nel leggere i vari interventi di Goffredo sulla carta stampata e online per recensioni, commemorazioni, viaggi, ecc., avevo notato un’eleganza di scrittura, una ricerca lessicale, una cura nel dettaglio narrativo e di cronaca che connotano il talento dello scrittore con il pieno coinvolgimento del lettore.

Poi l’amicizia, valore primario: Mario Fratti, Maria Fosco, Francesca Alderisi, Laura Benedetti, tanti altri ancora, famosi e non, quando l’abbraccio è il primo contatto epidermico che riconosce e rinsalda gli affetti!

E le emozioni, “emozioni palpabili”, come nell’incontro con l’on. Elio Di Rupo, già Primo Ministro del Belgio, in occasione del conferimento della Laurea honoris causa in Scienze Politiche internazionali e delle amministrazioni da parte dell’Università di Teramo. Un’emozione che “tocca” Goffredo nell’ascoltare la Lectio doctoralis dell’on. Di Rupo: le sue modeste origini, figlio di emigrati abruzzesi all’estero, le possibilità offerte dal paese ospitante, la dedica del riconoscimento alla madre e a tutti gli emigranti italiani nel mondo e i problemi dell’Unione Europea. Emozioni trasferite nella pagina scritta!

Il ricordo nel cuore: il fratello Corradino a cui è dedicato il libro, con la riproduzione di Pillole di storia degli alpini, un saggio in cui l’alpino Corradino rievoca la nascita del Corpo e con essa le campagne di guerra, la fondazione dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) e del glorioso Battaglione «L’Aquila» con il suo dannunziano Motto “D’AQUILA PENNE, UGNE DI LEONESSA”. Poi altri ricordi di chi “è andato avanti” secondo il riferimento alpino, Rinaldo Mastracci, Constantin Udroiu, Dan Fante, Vittorio Antonellini: la sobrietà del racconto, senza enfasi, per il valore della memoria.

Poi … tanto altro, impossibile dire tutto: la consegna è al lettore.

 

 

*scrittore e critico letterario

 

 




Sant’Atto. Incendio ditta “Richetti” a Teramo, Arta rende noti i risultati delle prime analisi effettuate sull’aria

Sono in corso altri accertamenti sull’aria monitorata nelle 24 ore dopo
il rogo. Disponibili anche i dati della centralina del quartiere Gammarana
del capoluogo

In seguito all’incendio divampato nella tarda serata del 26 giugno
all’interno dell’azienda “Richetti”, sita nella zona
industriale di Sant’Atto a Teramo, il personale dell’Arta Abruzzo
è intervenuto prontamente per collaborare alla gestione dell’emergenza.
I tecnici del Distretto provinciale di Teramo si sono recati sul posto in
nottata per concordare le attività con le squadre dei Vigili del Fuoco già
al lavoro per domare le fiamme.
In particolare, nello spegnimento dell’incendio si è evitato che le
coperture di eternit dello stabilimento si frantumassero all’esterno
del capannone, facendole invece implodere al suo interno sotto la spinta
dell’acqua delle pompe. Dalla ricognizione effettuata dalla Asl con il
supporto dell’Arta è emerso che alcuni frammenti di materiale
contenente amianto sono ricaduti nel cortile della ditta
“Alfagomma”, confinate con l’azienda bruciata, e si è già
disposta la messa in sicurezza del sito. Si è provveduto inoltre a
bloccare il conferimento nella fognatura consortile delle acque di prima
pioggia accumulate nelle vasche, comprese le acque di spegnimento.
A rogo ormai spento, nelle prime ore della mattinata, i tecnici dei
Distretti provinciali di Teramo hanno prelevato campioni istantanei di
aria sia nell’area del rogo che nelle località di Piane Sant’Atto
di Teramo, Castellalto, Selva Piana di Mosciano Sant’Angelo e Villa
Rasicci di Bellante, come concordato con i sindaci dei Comuni interessati
nel corso del tavolo tecnico convocato dalla Prefettura e al quale,
insieme al Direttore del Distretto di Teramo Campanella, ha preso parte
anche il Direttore generale dell’Agenzia Francesco Chiavaroli.
Secondo i risultati delle analisi effettuate dal laboratorio del Distretto
provinciale di L’Aquila, al momento dei prelievi, nelle postazioni di
controllo esterne allo stabilimento, i composti organici volatili generati
dall’incendio non risultavano rinvenibili a concentrazioni
significative. Si allega la relazione tecnica.
Inoltre, dai valori registrati dalla centralina di monitoraggio della
qualità dell’aria ubicata nel quartiere Gammarana di Teramo, che
acquisisce anche i dati meteo, è emerso in particolare che durante
l’incendio della ditta “Richetti” i venti dominanti
soffiavano da Ovest, pertanto la città di Teramo non risulta interessata
dai fumi della combustione. Ciò è confermato dal fatto che le
concentrazioni degli inquinanti non hanno subito innalzamenti di rilievo.
Infine, in prossimità dei capannoni bruciati è in funzione dalle ore 14 di
ieri, per 24 ore, un campionatore di aria ad alto volume in dotazione al
Distretto provinciale di Chieti che è in grado di acquisire molta aria da
campionare in un breve lasso di tempo, consentendo la determinazione e il
monitoraggio di sostanze normalmente presenti nell’aria in bassa
concentrazione. Lo strumento è utile in particolare per campionare IPA
(Idrocarburi Policiclici Aromatici) ed altri microinquinanti gassosi. Non
appena gli esiti saranno noti verranno pubblicati sul sito istituzionale
www.artaabruzzo.it
In attesa dei risultati finali delle analisi svolte per le rispettive
competenze da Arta, dalla Asl di Teramo e dall’Istituto
Zooprofilattico di Teramo, i sindaci dei Comuni di Teramo, Castellalto,
Mosciano Sant’Angelo e Bellante hanno provveduto ad emanare le
ordinanze cautelative a tutela della salute pubblica, pubblicate sui
relativi siti istituzionali.




Montesilvano. Premio Simpatia. La kermesse che premia i big abruzzesi

da sn Elena Costa, pino costa, v sind montesilvano ottavio de martinis, TEDDY RENO e clorinda martucci

 

Il riconoscimento attribuito ai personaggi che contribuiscono nel corso dell’anno a portare avanti la cultura, lo sport, il giornalismo, lo spettacolo, l’intrattenimento televisivo e l’economia Abruzzese, martedì 25 Luglio al Teatro del Mare di Montesilvano, vedrà salire sul palco personaggi di spicco della nostra regione. La commissione assicura, come sempre, grandi sorprese. Le categorie premiate sono economia, giornalismo, cultura, sport, teatro, televisione, spettacolo, prodotti enogastronomici ed aziende di prestigio. Da qualche anno a questa parte al Premio Simpatia di Elena e Pino Costa, si sono aggiunti il Premio Speciale Montis Silvani, il Premio Eccellenze Regionali ed il Premio Abruzzo in Tavola. Ecco la lista ufficiale dei vincitori dell’edizione 2017. Per il Premio Simpatia: Enrico Rocchi giornalista di TV6 Sport, Giulia Basel attrice, Alberto Catalano medico e musicista, Angelo Del Vecchio attore, autore e poeta, Alexan Santino Spinelli cantante, per l’informazione regionale TG6 dell’emittente TV6 e TG8 di Rete8, per le trasmissioni di intrattenimento vince l’emittente Antenna10 con La Mamma e il suo bambino condotto da Sabrina Lanetta e Miao Miao Bao presentato da Miriana Lanetta. Per il Premio Montis Silvani: Nicola Mattoscio Professore Straordinario di Economia Politica presso Ud’A e Presidente della Saga, Umberto Braccili giornalista Rai, Enrico Giancarli per la trasmissione Neve d’Abruzzo Rete8, ai maestri d’arte Mario Di Donato e Gino Berardi. Premio Speciale alla carriera quest’anno sarà conferito a Giulio Borrelli giornalista Rai, già direttore di Rai 1 ed attuale sindaco di Atessa. Per il Premio Abruzzo in Tavola: Idac Dolciaria, Natural prodotti alimentari d’Abruzzo, D’Alessandro Confetture, Reginella d’Abruzzo caseificio, Salumificio Paolo Giuliani e ai ‘prodotti enogastronomici ed artigianali di Castel di Ieri’. Per il Premio Eccellenze d’Abruzzo: Odoardi Pietro, Zoo Safari, Tecnoroast e Krea Eventi. Nel corso degli anni sono molti i riconoscimenti assegnati a nomi prestigiosi dal ministro Remo Gaspari a Pasquale Pacilio, Lucio Marcotullio, Gilberto Ferri, Michele D’Andrea, Ivan Graziani, Nicola Cucullo, Massimo Cialente, Michele Samuele Borgia, Anna Maria Monti, Sen. Glauco Torlontano, Mario Spallone, Marco Papa, Vincenzo Olivieri, Morgan De Sanctis, Giovanni Galeone, Pino Mauro, Silvano Barone, Daniela Senepa, Gianni Lussoso, Massimo Profeta, Milo Vallone, Ugo Zatterin, Eusebio Di Francesco, Edy Reja, Federico Perrotta, Fabrizia D’Ottavio, Daniela Musini, Danilo Di Luca, Palmiro Masciarelli, N’Duccio, Fabio Grosso, Giovanni De Benedictis, Lucrezia De Domizio Durini, Pino Bongarzoni, Patrizia Di Gregorio, Pietro Scibilia. Tante le trasmissioni di intrattenimento e sportive ed i TG di Rete8, Tv6 e Rai3. Come consuetudine ai vincitori viene consegnata un’opera di prestigio, quest’anno gli autori saranno i maestri Mario Di Donato, Leo Strozzieri e Paolo Marazzi. I premi Montis Silvani saranno a cura del comune. La manifestazione è patrocinata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Pescara, dalla Fondazione Pescarabruzzo, dalla Camera di Commercio di Pescara, dal Comune di Montesilvano e dall’Associazione Sandro Pertini.




Ultim’ora. Val Vibrata, la rottura dell’addutrice “Pozzobon” aggrava i problemi di carenza idrica

 

In un quadro già gravato dai problemi di carenza idrica, si è registrata questo pomeriggio la rottura dell’adduttrice “Pozzobon” che serve, in particolare, i comuni della Val Vibrata.

Gran Sasso - Foto Walter De Berardinis
FOTO ARCHIVIO Ruzzo Acqua Gran Sasso – Foto Walter De Berardinis

I tecnici della Ruzzo Reti sono già al lavoro per individuare puntualmente il guasto, che purtroppo è destinato ad arrecare ulteriori disagi alla popolazione e possibili interruzioni nell’erogazione idrica in tutta la vallata.

La società ha inviato tutte le squadre disponibili con l’obiettivo di ripristinare la situazione nel più breve tempo possibile. L’intervento di riparazione, i cui tempi non sono ancora stimabili, potrebbe protrarsi anche oltre la notte.

Aggiornamenti anche sul sito www.ruzzo.it




Priceless – La musica di qualità interpretata da chi l’ha vista da vicino. Esce l’album di Gianni De Berardinis

Gianni De Berardinis, pescarese da decenni trapiantati a Milano, è un conduttore radiofonico e televisivo che ha fatto la storia della comunicazione musicale. Dagli esordi su Radio Luna al grande salto in Rai (Discoring) e poi all’estero con la fantastica esperienza di Radio Monte Carlo (quando Rmc era un faro per tutta l’Europa) e di nuovo in un grande network con Popcorn nell’allora nascente Canale 5. E poi tutte le radio oggi fondamentali che Gianni ha visto nascere e di cui è stato un pilastro: da Rtl (di cui è stato il primo direttore artistico) a Radio 101, da Rds, Radio dimensione suono,  a Radio 24. In mezzo tantissima musica, tanti incontri (Frank Sinatra, B.B. King, David Bowie, David Gilmour dei Pink Floyd, Manhattan Transfer, Mick Hucknall per fare qualche nome), la produzione di diversi album.

 

Ora, finalmente arriva il suo primo disco solista, Priceless.

 

“Un disco di questi tempi è solo frutto di una passione e non di una necessità”, spiega De Berardinis, “Io credo che la musica debba e possa dire sinceramente quello che deve e arrivare al cuore della gente per quello che vale. Questo disco, in questo senso, non ha prezzo, mi ha insegnato a guardare la musica con occhi nuovi e a offrirla senza chiedere nulla se non attenzione e rispetto per chi la produce. Sì, Priceless è un atto di amore, un ringraziamento per la musica che è la mia vita”.

 

Nell’album 12 tracce, tracce anche della vita dell’interprete, degli incontri, di una vita passata nella musica, sognata fin da bambino quando, a Pescara, vedeva alla Casa del disco i Rokes di Shel Shapiro (con il quale poi, ironia della sorte, diventerà grande amico e coautore) e si vestiva da beat.

 

De Berardinis interpreta brani celebri e celebrati, da Heroes di David Bowie a Don’t let it bring you down di Neil Young, da Have you seen the stars degli Jefferson Airplane a Sunday morning di Lou Reed e Velvet underground, da Can’t find my way home (dei Blind Faith, tratto dall’album omonimo del mitico supergruppo di Eric Clapton e Steve Winwood durato solo un anno, 1969 ) ad Andrea di Fabrizio De Andrè, passando per alcune sue canzoni: da Greta (dedicata alla figlia americana) a She falls like rain (“Una canzone di un amore grande che mi rinnova ogni giorno, dedicata all’amore e alla pioggia che purifica”), in un disco acustico, senza batterie, nato con Andrea Rabuffetti, un sapiente musicista underground che suona tutto il suonabile.

Il disco è stato registrato in home sessions allo Studio Scandaglio durante gli ultimi mesi del 2015. Tutti, o quasi, gli strumenti suonati in Priceless sono a corda e passano dal sitar, alla mandola, dal banjo alla 12 corde fino ad arrivare all’oud arabo. Un disco folk che guarda al Mediterraneo e anche a certe atmosfere psichedeliche degli anni Settanta.

 

Questa la track list:

  • Open G
  • Heroes
  • Don’t let it bring you down
  • Lullaby
  • Have you seen the stars
  • Sunday morning
  • She falls like rain
  • Greta
  • Can’t find my way home
  • Sutta lu mari
  • Andrea
  • Satsong



IL MEETING DI ATLETICA LEGGERA “ CITTA’ DI GIULIANOVA” EMIGRA A TERAMO

FOTO ARCHIVIO atleti e tecnici dell’Ecologica G

Sabato 1 luglio a Teramo, Campo scuola di atletica leggera “Gammarana”, si rinnoverà l’appuntamento, giunto oramai alla XIII edizione, del Meeting nazionale Città di Teramo. L’evento è organizzato dalla società Atletica Gran Sasso Teramo in collaborazione con la ASD Atletica Teramo e l’ASD Ecologica G Giulianova, è riservato alle categorie: Esordienti A, Ragazzi, Cadetti, Allievi, Juniores, Promesse e Senior M/F. Il sodalizio tra la realtà teramana e quella giuliese, che nell’ambito dell’atletica leggera, produce da molti anni, ottimi risultati in termini di promozione e attività agonistica, si rinnova anche nell’organizzazione di questo evento sportivo di alto livello. Il Meeting Citta di Teramo, infatti, avrà al suo interno, una parte del programma gare e trofei del Meeting Città di Giulianova, evento che purtroppo non può più svolgersi a Giulianova a causa della mancata omologazione, da quest’anno, del Campo di atletica leggera “G. Massi”. Dato il silenzio con il quale l’amministrazione comunale giuliese ha risposto alla richieste di intervento da parte dell’Ecologica G, le quali avevano come fine quello di non far morire un evento che durava da sedici anni e che portava nella città centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia, la società della tartaruga, ha scelto di spostare due dei suoi importanti trofei a Teramo. Il Trofeo Donato Marà, giunto alla 13° edizione, il quale verrà assegnato alla vincitrice del salto in alto cadette, e il Trofeo Edoardo Patanè, giunto alla 9° edizione, il quale verrà assegnato al vincitore dei 300 Hs cadetti. L’altro Trofeo che contraddistingueva il Meeting di Giulianova, la Super Coppa Marco Ettorre, è stato assegnato, invece, nell’ambito della manifestazione scolastica provinciale “staffette 4×100”, vinta dalla Scuola Media di Nereto, capitanata dalla Prof.ssa Paola Gatti. A chi non è dentro questi eventi, risulta difficile comprendere l’importanza di mantenere “vivi” certi trofei. Tali riconoscimenti sono legati a momenti di storia di una società, di una cittadina, di una passione. Sono legati a nomi di persone scomparse che hanno lasciato un segno indelebile sul territorio. In questo senso, il trasferimento dei Trofei da parte dell’Ecologica G Giulianova, in quel di Teramo, è un gesto simbolico volto a non far affievolire il ricordo, anche se, purtroppo per la prima volta, ciò avverrà fuori dal suolo natio.