Milano. Al via “Libri in Libertà”: parte la caccia alla cultura nelle città!

Segnaliamo che è stato lanciato oggi il progetto “Libri in libertà” – liberare la cultura per promuovere la pace.Qui il video di presentazione dell’iniziativa.
Il video di presentazione del Progetto Libri in Libertà.
Le nostre librerie troppo spesso traboccano di libri che restano relegati sugli scaffali a raccogliere polvere, in attesa di essere lasciati liberi di raccontare le proprie storie. Per rimettere in circolo tutta questa cultura nasce Libri in libertà, un progetto promosso dal Rotary Club Milano Fiera.

“L’iniziativa – spiega Davide Ederle, presidente del club – nasce da un’idea di un nostro socio, Roberto Dini, che ha sempre creduto che la più forte risposta all’odio fosse la cultura, e che promuovere la diffusione della cultura attraverso i libri significasse promuovere anche la condivisione e la pace. Da qui parte Libri in Libertà, dall’idea che siano i piccoli gesti che cambiano il mondo, gesti piccoli come liberare un libro, dalla convinzione che condividere libri possa aiutarci a condividere anche fraternità. Libri in Libertà vuole inoltre fare tesoro delle nuove opportunità offerte dai social sia per dare all’iniziativa un parterre più ampio sia, perché no, un pizzico di giocosità”.

Libri in libertà trasforma il tradizionale bookcrossing infatti in una sorta di caccia al tesoro. Ogni volta che si libera un libro è possibile postare una sua foto e dove è stato lasciato sulla pagina Facebook del progetto, per dare a tutti l’opportunità di trovarlo. È inoltre possibile condividere recensioni, pareri e suggerimenti.

L’iniziativa, prima ancora di essere lanciata, ha già raccolto adesioni, non solo all’interno del Rotary, con 6 club promotori tra Milano e Piacenza, ma anche tra i Rotaract, con lo Sforza milanese (https://www.facebook.com/rotaractmilanosforza/) e l’Avezzano aquilano (https://www.facebook.com/rotaract.avezzano/), e altre realtà come Urbano l’h@b (http://www.urbanolab.it/), centro di ricerca per città smart.

“Il Rotary – spiega Ederle – è una comunità di professionisti che mette le proprie competenze e le proprie idee al servizio della comunità. Anche Libri in Libertà va in questa direzione e vogliamo che sia un progetto inclusivo aperto a tutti coloro che intendono aiutarci a condividere cultura e pace”.

Riconoscere un libro in libertà è facile. Sulla copertina è presente un adesivo che invita ad aprire il libro dentro cui si trova un’etichetta che spiega il progetto e cosa fare per liberarlo. Per essere protagonisti è sufficiente seguire attraverso la pagina Facebook i luoghi di liberazione, rintracciare i libri e poi rimetterli in libertà una volta letti. Esiste inoltre la possibilità per associazioni, organizzazioni ed enti di entrare a far parte del club dei “liberatori”. Per candidarsi basta scrivere a aderisci@libriinliberta.it .

Buona caccia alla cultura!

https://www.facebook.com/libriinliberta/




New York. Gli americani credono che il nostro paese sia finito.

Caro Direttore, secondo gran parte della stampa Usa la nostra bella (e bistrattata nazione) si sta lentamente squagliando. Per molti, la fine e’ a pochi passi. Esagerazione. Stiamo in piedi (qualche volta traballando) da alcuni millenni…

FOTO ARCHIVIO - Concorso pittorico
FOTO ARCHIVIO – Concorso pittorico

La fiacca spiegazione americana si basa su alcuni punti a noi noti: i soliti scioperi, l’instabilita’ politica,il fatto che
in Europa siamo considerati come scolaretti della seconda elementare, che i giovani italiani sono abulici e contano molto sui genitori e sui nonni, ed altre cose ancora. In gran parte e’ vero. Ma da qui ad affermare che l’Italia si sta squaggliando c’e’ una bella distanza.  Quando ero bambino, a Giulianova, e rimasi all’ospedale 70 giorni, ferito dopo il bombardamento
dei nostri “alleati”, ho visto la resurrezione di gente sconfitta,umiliata,affamata. Questo la stampa USA non lo sa,o forse fa finta.  Alla fine,pero’ svela il vero motivo della presa di posizione:  secondo certa stampa americana, gli
italiani  hanno in  parte abbandonato la politica di sinistra,quella severa,che creava incendi e feriti durante alcune
manifestazioni. Ecco tutto. La spiegazione non ha senso e dimostra soltanto che molti,moltissimi giornali statunitensi hanno virato il timone a sinistra. Nessuna fine per l’Italia. Non dobbiamo dimenticare chi siamo stati e chi possiamo ancora essere. Soprattutto i giovani.
Benny Manocchia
da New York



Stadio pieno ad Atessa per l’Holi Color Day

 

 

 

L’evento più colorato d’Abruzzo ha radunato circa cinquemila partecipanti.

Gli organizzatori: “Un grande risultato per un grande evento che è punto di riferimento del Centro Italia per le feste Holi”

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Atessa (Ch), 3 giugno 2017 – Circa cinquemila i partecipanti alla festa più colorata d’Abruzzo che si è tenuta ieri allo Stadio Comunale Montemarcone di Atessa. Un grande successo insomma per l’Holi Color Day, iniziativa organizzata dall’associazione LOL Asd e Glemad Eventi e patrocinata dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Atessa,  che per il terzo anno consecutivo ha colorato la città della Val di Sangro.

“Un grande risultato per un grande evento che ogni anno cresce sempre di più e diventa punto di riferimento del Centro Italia per le feste Holi – dicono gli organizzatori – d’altra parte Atessa è stata la prima in Abruzzo, il 2 giugno del 2015, a entrare a far parte del circuito delle iniziative colorate che prendono spunto dalla famosa festa indiana. Siamo davvero molto soddisfatti oltre a essere, dopo i festeggiamenti di ieri, molto colorati!”

 Dj Osso e Mark Storm

La festa è iniziata la mattina con l’Abruzzo Color All Runners, una corsa organizzata in collaborazione con Tribù Frentana con un percorso di 5 km alla quale hanno partecipato 200 persone di tutte le età.

A mezzogiorno c’è stato il taglio del nastro del color festival che è andato avanti fino a notte fonda con dj set, ospiti e animazione. Dodici ore di musica con ospiti che hanno richiamato e fatto scatenare i numerosi partecipanti: Dj Osso, direttamente da m2o, Nausica, nota dj e producer e Mark Storm, il dj e producer più giovane d’Italia con i suoi quattordici anni. E poi l’inconfondibile voce di Marica Rotondo, ospite dei locali più rinomati d’Italia e d’Europa.

Molti sono stati i partecipanti provenienti da fuori regione, perlopiù Marche, Molise, Lazio e Umbria.

A completare gli esclusivi dj set  animatrici, vocalist e ballerine. Per l’evento sono stati anche allestiti un punto ristoro e una zona animazione per i più piccoli.

L’appuntamento più colorato d’Abruzzo tornerà nel 2018. “Ringraziamo tutti quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’evento e in particolare l’amministrazione comunale che ha sostenuto, fino dall’inizio, la manifestazione. Siamo già pronti per progettare la quarta edizione del festival. Dopo il successo di quest’anno, l’anno prossimo torneremo di nuovo a dipingerci di colori e punteremo ancora più in alto”  fanno sapere gli organizzatori.

 




Festa della Repubblica: le celebrazioni a Pescara

 
Le celebrazioni per il 71° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana hanno avuto inizio in Piazza Garibaldi con la deposizione delle corone in ricordo dei caduti e sono proseguite in Piazza della Rinascita con i messaggi istituzionali e consegna delle onorificenze.

Tra le autorità presenti, il Prefetto Francesco Provolo, il Presidente della Provincia Antonio Di Marco, il Sindaco Marco Alessandrini e il Vice Sindaco Antonio Blasioli.

In rappresentanza della Regione Abruzzo il Sottosegretario alla Presidenza Mario Mazzocca: “Oggi celebriamo la nascita della Repubblica, di uno Stato libero e democratico, ma anche il referendum istituzionale del 1946 con il quale gli italiani e soprattutto le italiane, all’indomani della seconda guerra mondiale e della conseguente Liberazione dalla dittatura e dall’oppressione nazi-fascista, scelsero la Repubblica come forma di governo”.

“Quel 2 giugno 1946 fu una data storica per il nostro Paese, distrutto dalla guerra ma con la feroce voglia di rinascere – ricorda Mazzocca – Circa dodici milioni di donne votarono per la prima volta. Quello fu un momento importante che segnò la conquista di individualità e libertà, oltre che di cittadinanza. Ricordiamo e festeggiamo, quindi, la scelta libera per la Repubblica. ll 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti (54,27%) contro 10.718.502 voti (45,73%), i monarchi di casa Savoia da fuggitivi divennero esiliati. L’Italia diventava Repubblica”.




L’IRRAZIONALITA’ DELLA PROPOSTA DEI COLLEGI ABRUZZESI DI CAMERA E SENATO

Gianni Melilla
Gianni Melilla

La proposta dei collegi elettorali per Camera e Senato nella nostra Regione è irrazionale, strumentale e inaccettabile.
Le proposte di collegi sono frutto di sciatteria ed improvvisazione, e obbediscono all’unico criterio della “corsa al voto, prima possibile e …chi se ne frega!”.
Innanzitutto bisogna dire che il voto dei cittadini non è uguale in ogni provincia:
la provincia di Chieti ha 2 collegi alla Camera pieni con 387.956 cittadini mentre la provincia di L’Aquila ne ha 2 pieni con appena 297.424 cittadini mentre la provincia di Pescara ha 1 collegio e mezzo con 314.661 cittadini e così come la provincia di Teramo ne ha 1 e mezzo con 306.349 cittadini!
I conti NON tornano.
 I collegi vanno costruiti su numeri omogenei e non ci possono esserci differenze così rilevanti. Era così con i collegi uninominali della legge Mattarella, frutto di una riflessione tecnica di alcuni mesi per superare incongruenze e irrazionalità.
Invece ora si vuole andare di corsa dando appena un giorno per fare gli emendamenti!
Il principio della continuità territoriale é poi non garantito.
Basti pensare che Giulianova sta in un mega collegio che arriva nell’alta Valle Pescara, a Popoli e Bussi!
Oppure i comuni della Valle Peligna  che in parte vanno sotto L Aquila e in parte addirittura con Avezzano, con la perdita grave di un ruolo di rappresentanza che la legge Mattarella aveva garantito con l’aggiunta più naturale di una parte dei comuni dell’alta val Pescara per raggiungere il numero di cittadini necessari.
Per i collegi senatoriali addirittura la provincia di Pescara ha un pezzo della provincia di Teramo mentre la Val Pescara sta in quella dell’Aquila senza alcun criterio oggettivo.
Siamo alla umiliazione delle ragioni del territorio abruzzese.
Chiediamo a Renzi Grillo Berlusconi e Salvini, nessuno dei quali peraltro è parlamentare, di riflettere meglio e consentire alla Regione Abruzzo e agli Enti Locali, tramite ANCI e Upi, di fornire una proposta da esaminare dal Parlamento per la nuova legge elettorale.
Questa storia non si può chiudere in pochi giorni.



Consueto pienone di ciclisti e pattinatori in occasione della Biciclettata & Pattinata Adriatica, edizione 2017.

L’abbinamento tra la manifestazione di ciclisti (giunta alla settima edizione) e dei pattinatori (prima edizione), con lo scopo di sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla necessità di realizzare la Ciclovia Adriatica e di mettere in campo azioni per la mobilità sostenibile, ha visto arrivare a Pineto, il 2 giugno, centinaia di persone, accolte dal Sindaco Robert Verrocchio, dal consigliere regionale Luciano Monticelli e dagli organizzattori dell’evento, tra i quali il vicepresidente nazionale FIAB Alessandro Tursi e il vicepresidente nazionale WWF Dante Caserta.

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L’augurio di questa edizione è che, almeno per il decennale dell’iniziativa, si possano vedere completati sia il percorso del progetto Bike to Coast (da Martinsicuro a San Salvo), che le piste ciclabili verso l’Abruzzo interno ed il collegamento con i percorsi ciclabili della Regione Marche.

Il 2 giugno scorso i partecipanti alla manifestazione su ruote e rotelle hanno incontrato parecchie criticità: piste ciclabili non terminate o non ancora iniziate, ponti ciclopedonali smantellati o semiutilizzabili per manutenzione, percorsi non adeguati a flussi turistici intensi… ma la speranza degli appassionati è che, a breve, tutti i problemi possano essere risolti.

Una notazione a margine: un gruppo di oltre dieci ciclisti, provenienti da Sulmona, non ha potuto partecipare alla manifestazione in quanto il treno che avrebbe dovuto trasportarli, insieme alle loro biciclette, non garantiva il trasporto di più di quattro mezzi. La strada verso una regione a vocazione cicloturistica, evidentemente, è ancora lunga.




Teramo. Archiviate le indagini sui lavori in contrada Rivacciolo della Falone Costruzioni E.R. srl

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Dott. Raffaele Falone, titolare dell’omonima azienda   http://www.falone.com in merito all’archiviazione delle indagini sulla sua società operante in contrada Rivacciolo del quartiere di Colleparco. Volutamente, abbiamo omesso i nomi dei colleghi coinvolti nella vicenda, nonostante nel comunicato stampa è stato messo nero su bianco il nome della Tv locale e di un sito web – testata giornalistica online, quindi facilmente individuabili i nomi degli stessi colleghi. Come dichiarato dal comunicato stampa, la proprietà “Falone” farà seguire una denuncia contro le due testate giornalistiche, tv e web. Noi non conosciamo tutta la vicenda, quindi ci atteniamo alle decisioni della magistratura teramana e alle dichiarazioni dell’azienda coinvolta, sperando che le parti in causa trovino il giusto equilibrio tra una vera informazione d’inchiesta e il rispetto di chi fa impresa in modo onesto in questo territorio. Siamo consapevoli che questa nostra dichiarazione non verrà presa bene dai nostri lettori che vorrebbero un informazione libera e senza bavaglio; dall’altra parte bisogna anche rispettare chi lavora bene e onestamente facendo impresa nel nostro paese creando ricchezza e benessere. Un utopia? Noi crediamo di no! Anche se le recenti vicende di Giulianova fanno credere il contrario. Sappiamo bene che le parti sane del paese e gli anticorpi del nostro Stato sono ancora vigili e attenti, ed abbiamo avuto l’esempio con l’operazione “Castrum” a Giulianova, dove la magistratura sta lavorando per smantellare un “modus operandi” . Poi, se le parti in causa, non troveranno un punto d’incontro, l’unica strada è la giustizia con un vecchio adagio popolare: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

La redazione de

www.giulianovanews.it

Contrada Rivacciolo Teramo Colleparco
Contrada Rivacciolo Teramo Colleparco

 

 

TERAMO – Nessuna irregolarità nel piano integrato d’intervento in contrada Rivacciolo, oggi via Francesco Fedele a Colleparco, la lottizzazione di cinque palazzine portata avanti dalle imprese Falone Costruzioni ER Srl e San Marco Costruzioni Srl lungo quella che una volta veniva chiamata “via delle fratte”. A due anni di distanza dal servizio giornalistico d’inchiesta della trasmissione “Polis” dal titolo “QUANTI GIOCHI”, andato in onda sul – un canale tv, n.d.r. –  privato il 20 maggio del 2015, lo scorso 10 aprile il Gip presso Tribunale di Teramo ha archiviato le indagini aperte dalla Procura di Teramo, a seguito della consegna negli uffici giudiziari di un cd-rom con la registrazione della trasmissione televisiva e l’acquisizione dei verbali di tre Commissioni Garanzia e Controllo convocate dalle opposizioni dell’amministrazione comunale di Teramo.

 

Il giudice per le indagini preliminari Roberto Veneziano ha infatti accolto la richiesta d’archiviazione avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica di Teramo Greta Aloisi, che non ha ritenuto di dover esercitare l’azione penale nei confronti degli imprenditori Raffaele Falone di Teramo, Giuseppe Petruccelli e Giuseppe Villani di San Marco in Lamis e dell’architetto Stefano Mariotti, ex dirigente dell’Ufficio urbanistica del Comune di Teramo.

 

Sulla base dell’inchiesta giornalistica condotta da quattro giornalisti – prima alla carta stampata e poi alla tv e canali web, n.d.r. – e delle ricostruzioni contenute nel servizio televisivo, i tre costruttori e il dirigente comunale erano stati iscritti nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di inadempimento dei contratti nelle pubbliche forniture, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico ed abuso d’ufficio.

 

Tra i rilievi argomentati dal servizio televisivo della tv privata, n.d.r. – , tre sono state le ipotesi investigative avanzate dalla Procura di Teramo in due anni d’indagine:

 

– I costruttori avrebbero certificato la fine dei lavori del piano d’intervento integrato e il Comune avrebbe rilasciato l’agibilità per le palazzine sulla base di un falso. Circostanza falsa: nella lottizzazione mancano 10 metri di marciapiede e il tappetino d’asfalto. È una prassi di cantiere e c’è tempo fino al 2018 per sistemare la zona.

 

– I costruttori avrebbero modificato la convenzione all’oscuro dei clienti, prevedendo percorsi pedonali attrezzati e due parchi giochi in luogo del campo polivalente. Circostanza falsa: tutti i clienti hanno dato mandato alle imprese, sulla base della convenzione modificata dalla Giunta comunale di Teramo. In particolare tutti i clienti Falone Costruzioni ER Srl anche nell’atto pubblico d’acquisto delle abitazioni.

 

– Il costruttore Falone avrebbe realizzato il parco giochi del Tribunale in difformità rispetto al progetto, lucrando sui materiali. Circostanza falsa: il parco è migliore rispetto al progetto e la Falone Costruzioni ne è stata solo stazione appaltante, cioè ha messo solo i soldi. Il costruttore del parco giochi è la Ottovolante.

 

Dopo il sequestro degli atti in Comune da parte del Corpo Forestale di Stato, una consulenza tecnica affidata a un esperto di urbanistica, gli interrogatori di dirigenti e funzionari comunali e del direttore dei lavori del parco giochi, la Procura di Teramo ha ritenuto insussistenti le ipotesi di reato dedotte dall’inchiesta giornalistica della – tv locale, n.d.r. –

 

Nessun abuso d’ufficio di pubblici ufficiali in favore dei privati. Nessuna truffa ai danni degli inquilini per la “misteriosa” scomparsa di un campetto polivalente. Nessuna frode ai danni del Comune di Teramo per la realizzazione di un parco giochi. Nessun falso ideologico nelle certificazioni. Nessun reato e nessun danno per la collettività. Ancora: nessun favore al privato imprenditore Raffaele Falone.

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La situazione descritta nei 52 minuti di servizio giornalistico dalla – tv locale, n.d.r. – si è rivelata inveritiera.

 

È chiaro che sulla scorta di quanto avvenuto negli ultimi due anni e di quanto ingiustamente subito, l’imprenditore ed editore Raffaele Falone e la società Falone Costruzioni E.R. S.r.l. hanno già dato mandato ai legali per rivalersi in ogni sede, penale e civile, nei confronti dei quattro giornalisti autori del servizio televisivo e nei confronti dell’emittente televisiva della – tv locale e sito web di altra direzione editoriale, n.d.r..




Da oggi a Pescara 4 giorni di tornei per tutti con ‘Sport in tour 2017’ Us Acli

usacli vettoriale

Alessandrini: “Iniziativa molto preziosa”. Lembo: “Uniamo sport e formazione”. 

Pescara, 1 giugno 2017 – Quattro giorni di sport, divertimento e solidarietà. Da oggi a domenica, Pescara sarà teatro dei Campionati nazionali ‘Sport in Tour 2017’ promossi dall’Unione Sportiva Acli. Una quattro giorni in cui l’Us Acli vuole promuovere le sue proposte di attività sportiva per tutti. Tornei di calcio, calcio giovanile, a 5 e a 8, danza sportiva, nuoto, pallavolo arti marziali, sitting volley, pallacanestro, tennis, ginnastica artistica e ritmica, burraco, fitness, bocce raffa e attività cinofile. Prevista la partecipazione di tutte le regioni, 102 associazioni sportive dilettantistiche rappresentate da oltre 2.500 atleti, oltre ad accompagnatori, dirigenti di associazioni, tecnici e gruppi famigliari provenienti da ben 29 province diverse. La conferenza stampa di presentazione è andata in scena stamane presso l’Aula consiliare del Comune di Pescara, alla presenza di numerosi ospiti del mondo istituzionale, sportivo e religioso.

“Sono davvero grato all’Us Acli di aver scelto Pescara – ha esordito il saluto del Sindaco della città abruzzese, Marco Alessandrini – Per noi un’opportunità importante, abbiamo avuto un inizio 2017 molto duro (il terremoto e l’alluvione, ndr), ma noi abruzzesi siamo abituati a rimboccarci le maniche e ricominciare. Il messaggio che l’Us Acli veicola attraverso lo sport non è solo quello dei campioni ma anche il più formidabile veicolo di formazione che oggi esista assieme alla scuola, quindi un’iniziativa del genere è davvero molto preziosa”. Nel salutare il consesso, il sindaco ha anche esteso l’invito all’universo Acli presente a Pescara in vista della Festa della Repubblica di domani, 2 giugno: “Uniamoci e andiamo assieme, orgogliosi di appartenere a un grande Paese come il nostro, sempre abituato ad affrontare le difficoltà e risorgere”, l’appello di Alessandrini.

Il Presidente dell’Unione Sportiva Acli, Damiano Lembo, ha sottolineato l’importanza degli Enti di promozione sportiva all’interno del Comitato olimpico nazionale italiano e in particolare il ruolo che riveste l’Us Acli: “Noi veicoliamo i valori sociali attraverso lo sport grazie al radicamento sul territorio delle Acli. Ci caliamo nel territorio portando le nostre attività e cercando di accendere focolari di sapere. Momenti come quello di oggi sono buone occasioni per incontrare cittadinanza e istituzioni e portare il nostro messaggio aclista in giro per l’Italia”. A fargli da eco, il saluto del Presidente nazionale Acli, Roberto Rossini: “Siamo molto gradi al’Us Acli – ha detto Rossini – perché ha un’idea dello sport che non si limita al gesto atletico. Per noi lo sport è la costruzione delle relazioni umane ed è un concetto spesso sottovalutato”.

Un ruolo importante di tramite è stato svolto da Adamo Scurti, Presidente Provinciale US Acli Pescara e Presidente Commissione Sport del Comune di Pescara: “Ringrazio la presidenza nazionale che ha scelto Pescara per questo bellissimo evento – ha specificato Scurti – Pescara sta diventando sempre più bella con un’impiantistica importante e l’Us Acli crede molto a questo progetto, sportivo e sociale. Dopo tante difficoltà siamo pronti a rinascere e per questo vogliamo passare alla storia per aver fatto qualcosa di straordinario: fare dello sport un’attività diversa”.

Romano Frezzini, Presidente regionale Us Acli Abruzzo, ha quindi ricordato che “nel congresso nazionale (svolto nel marzo scorso con l’elezione all’unanimità di Lembo, ndr) abbiamo declinato lo sport in tutti i suoi aggettivi, nel nostro congresso regionale abbiamo stabilito che per noi lo sport è ‘nuova energia’. In Abruzzo avevamo bisogno di un rilancio, gli amici di Pescara si sono veramente impegnati”. A portare il saluto del Presidente della Provincia, è stata la Consigliera Annalisa Palozzo: “Ringrazio tutti voi per aver organizzato questo ambizioso progetto – ha detto Palozzo –  che coniuga perfettamente il binomio tra sociale e sport, sinonimo di impegno ed educazione alla vita”.

Il Vicepresidente dell’Us Acli e Responsabile Nazionale ‘Sport in Tour 2017’, Antonio Meola, ha evidenziato come “ci siamo coordinati nel migliore dei modi con il Comune, ‘Sport in Tour’ sono 15 discipline sportive che portano oltre 5.500 presenze nel territorio in questi giorni. Abbiamo apprezzato molto le strutture sportive di Pescara e ci piacerebbe tornare anche il prossimo anno”. Auspicio condiviso dalla stessa amministrazione: “Dopo gli eventi drammatici di gennaio per noi questa è un’occasione per far vedere a tutti che siamo pronti per ripartire. Questa è un’occasione per far capire che Pescara c’è. Ce la stiamo mettendo tutta per far diventare questo evento una tradizione per la nostra città”, ha rilevato l’Assessore con delega allo Sport, Gestione e manutenzione impianti sportivi e Grandi eventi sportivi  del Comune di Pescara, Giuliano Diodati.

La conferenza stampa, moderata dal giornalista Rai Enrico Varriale, ha vissuto anche di un gustoso momento extra, con l’esibizione dei pizzaioli free-style che, coordinati da Marco, sono pronti a soddisfare ogni tipo di palato con la Pizza della Solidarietà, tutte le sere fino a domenica in Piazza del Sacro Cuore. Consegnate inoltre, ai rappresentanti intervenuti e a chi ha preso parte al progetto, targhe commemorative del’Us Acli legate ai temi delle carceri e della disabilità. Tra cui, Franco Pettinelli per il suo lavoro alla Casa Circondariale di Pescara, e la Responsabile Coordinamento Nazionale Acli Donne, Agnese Ranghelli.




Ascoli Piceno. Presentazione dell’ultima fatica editoriale di Antonio Lera: “La Mia Via” e “Caffè Letterario” (Edizioni Flavius Pompei)

Presentazione libri

La Rinascita di Ascoli Piceno presenta il 3 Giugno 2017 alle ore 18, di nuovo lo scrittore ANTONIO LERA con le sue ultime fatiche letterarie “La Mia Via” e “Caffè Letterario” (Edizioni Flavius Pompei). I suoi libri sono viaggi alla scoperta degli angoli più segreti ed interessanti della fantasia che definiscono l’identità artistica dell’Autore nel mondo artistico dei Caffè Letterari di San Benedetto del Tronto, Roma e Firenze (Giubbe Rosse) ed del Festival di Spoleto. L’autore va a  colpire in alto nello spirito del CAFFE’ LETTERARIO di San Benedetto del Tronto, sua creatura sorta sulla scorta del Movimento o Circolo dei Poeti e degli Artisti Benedetti nel 2010, ed istituito formalmente presso il Caffè Florian di San Benedetto del Tronto (6° Caffè d’Italia per importanza riconosciutagli dalle critiche nazionali del settore), con Amanti della Cultura raggruppati nell’Associazione Onlus AGAPE (amore del bene comune nel rispetto delle diversità), ed Artisti in Vetrina, una prospettiva tesa ad espressioni emozionali autentiche, trasparenti, invitanti. Nelle precedenti presentazioni, hanno dialogato con l’Autore una serie di personaggi del mondo della cultura e del giornalismo italiano, tra cui: Anadela Serra Visconti, Emanuela Del Zompo, Claudia Bernardini, Katia Salvatori, Simona Marinangeli, Angelo Sagnelli, Ilaria Guidantoni, Aurora D’Errico, Gabriella Giancarlo, Caterina Boccardi, Sonia Planamente, Daniela DiaferioMichela Signoracci, Gisella Peana, Marilu De NicolaGrazie al suo lavoro artistico, ANTONIO LERA incontra i personaggi che animano lo scenario culturale del nostro tempo: ANGELO SAGNELLI, curatore del Caffè Greco di Roma ed autore della Prefazione: Quando ho chiuso questa silloge ho immaginato Antonio nella sua stanza prima di addormentarsi. E ho posto sulla parete bianca che gli stava di fronte un quadro di un pittore importante raffigurante un paesaggio con una moltitudine di persone che percorrevano un lungo viale. Ma all’improvviso  si è aperta la volta di quella stanza, e tutto l’universo è apparso della sua luminosità, ed io ho comparato la staticità di un quadro alla dinamica affascinante dell’universo; JACOPO CHIOSTRI, ANITA TOSI e NINO SENFETT curatori delle Giubbe Rosse di Firenze; NATALE FINOCCHIARO, Scrittore: L’amore terreno non raggiungibile, le passioni deluse, le speranze vane, temi cari nelle sue passate raccolte, sono ormai superati… Anche quando canta l’amore per la sua donna,  Lera sembra rivolgersi più alla sua anima che ad una figura femminile… La felicità vagheggiata è  a portata di mano, non più sogno impossibile da raggiungere, è dentro di noi, è ricerca dell’Assoluto pur nei gesti semplici “ ogni volta che abbracci qualcuno abbracci te stesso”; SILVIO VENIERI: Quali sono stati i caffè letterari più noti in Italia? Le Giubbe Rosse di Firenze, frequentato da Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Elio Vittorini. A Venezia, il Caffè Florian, ai cui tavoli sedeva John Ruskin, mentre Ernest Hemingway  frequentava l’Harry’s Bar. Il Caffè Torino, amato da Cesare Pavese e Giulio Einaudi. Il Caffè San Marco di Trieste meta di Claudio Magris. Antonio Lera lanciando i temi oggetto di approfondimento, originando spunti di riflessione, coordinando gli interventi dei presenti, funge da moderatore del cenacolo, così svolgendo una funzione maieutica; SIMONA ARRIGONI, Giornalista e Scrittrice: Antonio ci conduce. verso dopo verso, nel silenzio vibrante delle sue parole, ci innalziamo in una dimensione superiore, dove riusciamo ad osservare la realtà per quella che è, liberi dalle sovrastrutture che ci ingannano e ci ingabbiano. E’ “Vicino al cuore” che scopriamo la bellezza di un sentimento, di una mano che ti sfiora, del vento che accarezza la pelle, della natura che ci sveglia, ci da la buonanotte, ci accompagna in ogni momento della nostra vita racchiudendo il segreto di questo nostro cammino di luce; LUCA FILIPPONI Direttore artistico del Festival di Spoleto, autore dell’Introduzione del libro, che coglie in Antonio Lera la sensibilità artistica non come parola vuota o retorica, ma piuttosto orientamento decisivo ad una comprensione critica della realtà, ad una formazione integrale della persona indirizzata alla ricerca conoscitiva ed alla piena consapevolezza del bello e delle sue espressioni.

Ecco il suo intervento nel dibattito LA PAROLA COME CURA ovvero LA CURA DELLA PAROLA del 6 Maggio a Roma: “Nello scrivere il mio Libro CAFFÈ LETTERARIO (L’Idea dell’amore) e nel progettare il prossimo libro VINTAGE (La parola come cura ovvero la cura della parola), ho pensato molto a quale fosse la mia idea dell’amore. Mi sono detto che l’idea dell’amore a me libera la mente da ogni altra idea, pasteggia con gli entusiasmi del cuore e a volte arriva a incontrare il vero me stesso. al perché io scriva e continui a scrivere, nonostante credo di non incidere particolarmente in termini di utilità sociale. Il mio lavoro di Psicoterapeuta, di cui non nascondo il desiderio recondito di una qualche valenza salvifica, mi porta a pensare che in questi tempi moderni, occorra un linguaggio che ristrutturi, dia senso e in fin dei conti faccia star bene. Il mio linguaggio poetico, si muove tra sinestesie (accostamenti di termini che appartengono a sfere sensoriali diverse) e similitudini, ossia il creare associazioni di idee attraverso l’uso del come. La mia poesia tenta di operare una plasticità affettiva prima ancora che cognitiva, capace di arrivare ad un nuovo incontro con il lettore attraverso specchi condivisi di pulsioni, fantasie, sogni, relazioni). E le parole che impiego, mai a caso, le getto sul bianco esistenziale per attivare possibilità e restituire l’idea di esistenza creativa e libera, nello sfondo reale in cui avviene l’accettazione del mezzo pieno/mezzo vuoto, del bello/brutto, del si/no. La parola per me rappresenta l’area del gioco dove l’io bambino si fa adulto e cresce in consapevolezza consentendo la creatività, intesa come colore esistenziale impegnato, in veste d’onnipotenza, a mantenere nel tempo, qualcosa che si pensa essere appannaggio solo dell’esperienza infantile: la magia in cui l’io crea il mondo a sua immagine e somiglianza. La parola dunque strumento per riuscire ad immettere soggettività nel mondo e ricrearlo senza perdere il rapporto tra il mondo interno degli affetti e dei desideri e la realtà esterna condivisa. Tutto il mio lavoro poetico, durante il gioco simbolico tratta con cura le cose del mondo e le trasforma magicamente permeandole di una soggettività fatta di calore ed intimità, mai sfociante in alienazione ed illusione, all’opposto di chi in modo iper-oggettivo realizza un ”Falso Sé” potendo avere con il reale solo rapporto imitativi, per cui la vita è solo teatro di accadimenti privi di risonanza interiore; costoro vivono la professione esistenziale di giornalisti immersi nella mera oggettività e del loro raccontarsi e raccontare una vita solo cronaca di fatti e li riconosci ai Caffè Letterari perché chiedono sempre la parola per farne scempio. Col tempo il mio linguaggio, partito da una complessità ed una ricerca del particolare, ha sentito l’esigenza della semplificazione, per poter veicolarsi ai più, sperimentando comunque il piacere della scrittura. La vera necessità attuale è infatti quella della condivisione  che permetta al gioco simbolico di venire alla luce per raggiungere la sensazione d’essere vivi attraverso la relazione. È questo, dunque il compito del poeta. Come poeta abito in spazi e tempi concreti in cerca d’efficacia comunicativa, di valori assoluti e amo dar vita agli oggetti senza smettere di provare passione per i Soggetti all’interno delle galassie relazionali; mi appassiona la possibilità di usare parole che possano avere un significato speciale fino ad aumentare l’ illuminazione quando il  simbolico si trova in penombra, o a ridurla quando il simbolico improvvisamente s’accende. Scrivo dunque attraverso il simbolo anche se so che il simbolo rimanda ad un’assenza e scrivo pure attraverso similitudini e sinestesie che al contrario rimandano ad una presenza, seppur diversa. Ed è questa diversità nella presenza che diviene risorsa, bagaglio, carrozza di viaggio. Mentre l’assenza custodisce dentro di sé l’intima presenza poetica, divenendo cosi ossimoro fulgido in cui la parola e lo spazio vuoto dettano legge linguisticamente parlando. La parola in poesia propone accostamenti, collegamenti, percezioni e rappresentazioni del reale, attraverso un linguaggio intriso di sensorialità con valenze narrative e comunicative, per una apertura verso una scena più ampia che è quella che ogni persona tenta di dire, meravigliandosi di realizzare il “vero sé”, attraverso la relazione d’amore/libertà. C’è una persona speciale tra tutte le persone speciali che “conosco con amore” che adesso mi direbbe: “di la verità!”. In realtà dopo aver a lungo scritto per me stesso ora vorrei tanto essere arrivato a scrivere in modo utile; insomma buttar giù insieme parole che servano anche agli altri che possano far star meglio, perché sono sicuro di non poter star bene da solo. Non esiste o perlomeno io non lo vedo, un modo di essere felice senza considerare come si sentano gli altri. Il mio dovere è essere felice in modo contagioso, quasi come fossi un vento speciale venuto a portar via le cose che non vanno e imbroccare una via che suggerisca la scelta di voler(si) bene.”

 

Ha voluto accanto in questa presentazione del 3 Giugno un grande Poeta Italo argentino. E camminando canterò fin quando avrò fiato in gola, sembra voler dire Carlos Sánchez, nel ultimo libro di poesie ‘Continuerò a cantare’.  il poeta fa più spesso riferimento nei suoi versi che hanno il peso della leggerezza intrisa degli umori del tempo, che ha come attinenza la scioltezza del momento, l’effimera agiatezza della consolazione, “..il calcolo dei giorni è inesorabile”. La sua carriera di professore di lettere ci dice ch’egli è uomo di grande esperienza comunicativa e comunitaria che tuttavia, non ostenta nel parlare né nello scrivere, mantenendosi dentro una linearità affatto artificiosa che ‘dice quel che dice’ con la semplicità e l’uso del lessico comune, quasi pedestre, “in questo meraviglioso quotidiano”. Libertà non è una parola presa a caso per chi arriva da paesi che in passato hanno conosciuto le guerre e l’oppressione del potere, e non è neppure l’esternazione di un dolore ormai cessato che il poeta riversa nelle pagine di questo e dei suoi altri libri di poesia. Direi piuttosto, usando le sue stesse parole “..che certi spazi sono rimasti vuoti”, in quanto reiterati o, per così dire, ricompensati dalla serenità successivamente acquisita, “..Sarà che mi sono distratto oltremisura nell’aggiustare l’equilibrio nel suo contenitore; sarà che ho scelto solo una stanza buia dove sviluppare le mie fondamenta di vita” … Le poesie, scritte in origine in spagnolo, sono state poi tradotte in italiano dallo stesso autore. Una raccolta di poesie composta nel silenzio e nella riflessione – nota Adele Desideri – ricca di vigore, colori, umbratili epicità, utopiche solarità: suggerisce malinconia e saggezza, dubbi, rammarichi e, qualche volta, minime certezze”. La quotidianità è il mio alimento. I poeti non devono volare: devono camminare per questa terra sommessa. Capire anche l’allegria e il dolore d’essere parte di questa società imperfetta, ingiusta è parte di questo mondo. Scrivo sulle cose che mi succedono, che vedo, nel luogo che vivo, nel paese che vivo, nella realtà che respiro. La realtà è più ricca che qualsiasi immaginazione. Anche, se ogni tanto, volano nella mia poesia, uccelli, amori, dubbi, desideri di un mondo migliore.  Il tempo non esiste se si vive ogni momento con pienezza. La memoria non può essere un pesante fardello, se sei in pace con te stesso.  La memoria è forza, come direbbe Kavafis, tutto quello che hai acquisito nel cammino

 




Pescara. Contro l’abbattimento del pioppo di viale Kennedy in Pescara

Approdiamo al pioppo di Viale Kennedy dopo un lungo percorso che ha portato cittadini e associazioni a confrontarsi con il Comune di Pescara, attraverso il Green Table, felice dicitura del Sindaco Alessandrini, trasformata in un percorso di “good practices” dove si cercano soluzioni condivise per le attività riguardanti il verde urbano.
Dopo la contrapposizione e lo scontro che risalgono al 2016, con il tentativo di salvare dal taglio i pini d’Aleppo dello storico Viale dei Pini, oggi Viale Regina Margherita, e a seguito di numerosi incontri e dichiarazioni pubbliche, si è pervenuti infine alla scelta di effettuare verifiche di stabilità, per gli alberi di dubbia pericolosità pubblica, mediante le prove a trazione.
I risultati sono stati diversi: numerose piante hanno dimostrato di essere solide e ben ancorate a terra, altre di avere dei problemi che possono derivare sia dal naturale portamento asimmetrico e maestoso oppure da “bad practices”.
Un certo numero di alberi sono stati tagliati perché instabili alla prova a trazione, i restanti 12 suddivisi in due categorie: quelli che richiedevano interventi per la messa in sicurezza (n. 4) e quelli non pericolosi.
Tra quelli che richiedono interventi specifici spicca il frondoso pioppo di viale Kennedy e lo spettacolare pino d’Aleppo di via Scarfoglio. Per essi il tecnico incaricato, esterno al Comune e scelto tra i migliori d’Italia, ha ipotizzato una spesa rispettivamente di 2600 euro e di 1700 euro per effettuare operazioni appropriate in modo che lo stesso tecnico, per i successivi 5 anni, se ne possa assumere direttamente e personalmente la responsabilità. Entrambe le piante hanno un’aspettativa di vita pluridecennale, trovandosi a metà del loro ciclo vitale.
Crediamo senza ombra di dubbio che queste sentinelle verdi vadano salvate, anche perché le criticità sono per entrambe di origine antropica, ossia conseguenti a erronee potature effettuate in passato.
Chiediamo al Sindaco e ai politici della città di Pescara di aiutarci a costruire intorno a questi alberi il simbolo di una nuova coscienza, detta olocenica, che vede gli esseri umani e le altre forme viventi non in guerra tra loro ma uniti da un’infinita rete di relazioni complesse, alla continua ricerca di un equilibrio dinamico.
Proponiamo di creare il “percorso degli alberi” nella città di Pescara che parta da questo pioppo, posizionato a nord del litorale ove si sviluppa la cittadina per articolarsi con altre piante degne di nota, come il pino d’Aleppo della Caserma Cocco, per concludersi al pino d’Aleppo situato all’ingresso della Pineta Dannunziana.
Iniziamo dal Pioppo di Viale Kennedy identificandolo con una scheda turistico-didattica.