Abruzzo in Miniatura e Liceo Maior: nuova partnership all’insegna della cultura

FEDERICA CHIAVAROLI E LIVIO BUCCI

L’intesa a seguito della visita al MuMi del presidente del polo liceale Federica Chiavaroli

Nasce una nuova sinergia tra l’Abruzzo in Miniatura e il mondo scolastico: il sodalizio giunge a corollario della visita al Museo Michetti di Fancavilla al Mare da parte di Federica Chiavaroli, presidente di due note scuole paritarie pescaresi: l’innovativo polo liceale Maior e lo storico istituto tecnico Mecenate. L’Abruzzo in Miniatura, presieduto da Livio Bucci, col suo patrimonio artistico, storico e paesaggistico regionale riprodotto minuziosamente in scala, ha letteralmente ammaliato la dirigente scolastica catturandone l’attenzione e producendo lo stimolo per intessere una rete con le attività di laboratorio della scuola. La media Maior, infatti, prevede un ampio ricorso alla didattica laboratoriale con approcci sperimentali che coniugano tradizione e innovazione:  “Un luogo sorprendente, non mi aspettavo di trovare tanta ricchezza di particolari e di Abruzzo – ha detto Federica Chiavaroli al termine della visita -. Credo infatti che questo luogo debba essere visitato prima di tutto da noi che abitiamo questa bellissima regione. Rinnovo i complimenti a Livio Bucci per il coraggio, la determinazione e la perseveranza: in 30 anni ha realizzato un progetto ambizioso che ha richiesto anche tanta pazienza prima di vederlo prendere vita. Sono sicura che nasceranno bellissime collaborazioni tra l’Abruzzo in Miniatura e le mie scuole, soprattutto il liceo e la scuola media Maior”.

Il presidente Bucci ha accolto con grande partecipazione e spirito di iniziativa la proposta formativa: “Sono sempre propenso ad intraprendere percorsi orientati verso la promozione della cultura e della conoscenza del nostro territorio. L’Abruzzo in Miniatura si configura come hub in cui confluiscono vari segmenti atti a portare in auge il nome dell’Abruzzo”.

Un’altra figura illustre si è recata in visita nei giorni scorsi per ammirare le meraviglie dell’Abruzzo in Miniatura: si tratta dell’artista musicale Michele Di Toro, eccellenza abruzzese del pianoforte.

Per info e aggiornamenti: www.abruzzoinminiatura.it




Le isole Eolie di Nicola F. Pomponio

 

“Le linee della vita sono diverse,/ Come vie sono, e come i crinali dei monti”

Hoelderlin

Linee di costa a Lipari e Vulcano di NICOLA POMPONIO

 

Un viaggio alle Eolie è un viaggio nel tempo, anzi nei tempi. Nei diversi tempi che si aggrovigliano in noi, ognuno di essi con le proprie particolarità, ognuno con la propria singolarità: tempi psichici dei singoli, tempi collettivi delle comunità storiche e economiche, tempi della natura; queste sette isolette tirreniche con trentacinque vulcani, di cui sei ancora attivi, plasmano la vita umana facendone emergere aspetti insospettati e insospettabili. Nelle sue condizioni, a un tempo estreme e normali, l’arcipelago ben rappresenta un caso-limite in cui l’agire umano si manifesta con tutta la sua tenacia e, soprattutto, la sua profonda, inconfessata, rimossa debolezza.

Tutto nacque da una scommessa. Una scommessa contro la pandemia, il confinamento, lo spettro della malattia. A Gennaio, quasi senza riflettere e armato dalla volontà di superare il negativo, prenotai un soggiorno trekking in questi luoghi. Non avevo mai fatto trekking organizzati e in gruppo, preferisco la solitudine, ma tanta era la voglia di uscire dalla cappa di piombo del Covid che non andai per il sottile e scommisi che per Maggio l’incubo doveva finire (avrei poi scoperto che più o meno tutti i simpatici partecipanti avevano tentato lo stesso mio azzardo). Non so se l’incubo sia finito, ma almeno sospeso lo è, così mi trovai sull’aliscafo che da Milazzo mi portava a Lipari.

Salina di Nicola Pomponio

Siamo così abituati alle novità che non ci rendiamo conto nemmeno più dei cambiamenti; già l’aliscafo, col suo tranquillo e velocissimo procedere senza rullii e beccheggi, è qualcosa di particolare e solo il successivo, quotidiano uso di una motonave o la vista di qualche peschereccio mi diedero l’idea del cambiamento. Ma questo era solo un piccolo antipasto. Le “Isole d’Italia”, l’organizzatrice del trekking, aveva lavorato bene e con precisione: ci attendeva un denso programma in cui tutto l’arcipelago sarebbe stato visitato con una guida, Flavia, che si rivelò semplicemente ideale! Quest’ottima organizzazione contribuì al successo dei trekking, ma, in misura ancora maggiore, fu il continuo intrecciarsi di differenti esperienze e piani temporali che lo resero unico. Ho sempre pensato al tempo come a qualcosa di non omogeneo; non semplicemente una retta che parte dal passato e si proietta verso il futuro e nemmeno un cerchio che imita l’andamento delle stagioni ma, invece, una compresenza, un affastellarsi di soggettivo e oggettivo, di psicologico, storico, sociale e cosmologico, in cui questi differenti piani s’intersecano continuamente. Le Eolie mi hanno confermato questa impressione aggiungendo un’ulteriore momento: il geologico.

La presenza umana nell’arcipelago risale alla notte dei tempi, a circa seimila anni fa, con numerose interruzioni, riprese e poi nuove interruzioni: subito si manifesta l’importanza dell’ambiente. Da un lato alcune isole, in piena preistoria, erano un luogo privilegiato per l’estrazione e la lavorazione dell’ossidiana, dall’altro coloro che creano l’ossidiana, i vulcani, hanno tempi del tutto indipendenti dall’attività umana. L’ossidiana è un vetro vulcanico che, affilato, rende possibile la realizzazione di strumenti taglientissimi. Nel neolitico era molto richiesta e queste isole divennero un centro di produzione e commercializzazione fondamentale del bacino del Mediterraneo. Ma l’aver assistito, a distanza di sicurezza, all’eruzione in corso a Stromboli o l’aver attraversato le fumarole di Vulcano hanno conferito una concretezza molto pregnante a quelli che vengono catalogati semplicemente come “prodotti dell’eruzione vulcanica”. Non solo e non tanto per la spettacolarità degli eventi; certo, vedere colonne di fuoco che s’innalzano dalla bocca del vulcano, distinguere tra queste colonne la lava scagliata verso l’alto, provare uno strano bruciore alle vie respiratorie sono esperienze notevoli, perturbanti. Ma al di là dello spettacolo che la natura offre, al di là del brivido che percorre la schiena al rombo delle esplosioni o alla vista di panorami mozzafiato ciò che più turba è intuire le immani forze in gioco, i tempi misurabili in migliaia e migliaia di anni che rendono possibile ciò che si vede e, di contro, l’impossibilità di prevedere con largo anticipo ciò che la natura tiene in serbo per noi.

Le vite di intere comunità si svolgono tranquille per secoli e poi, abituati alle eruzioni, non danno più nemmeno peso a quella che può rivelarsi la più fatale. Qui non è come sul Vesuvio. L’attività eruttiva non sembra essere così distruttiva come a Pompei, ma ne siamo poi proprio sicuri? La storia umana delle Eolie è fatta proprio di fughe e ritorni degli uomini (l’ultima di queste fughe è poi solo del 3 agosto 1888 a Vulcano, soltanto centotrentatre anni fa) e l’attuale eruzione dello Stromboli o le fumarole di Vulcano, così affascinanti per curiosi turisti moderni talvolta saccenti talvolta timorosi, può nascondere la semplice distruzione: da quanto tempo le camere magmatiche dei vulcani sono andate riempiendosi per poi scagliare nel cielo e sulla terra il materiale accumulato? Quante migliaia di anni hanno impiegato i movimenti tettonici per creare così tanto calore da provocare l’eruzione? O il gas ad accumularsi prima di scatenare un’esplosione? In fin dei conti queste isole sono cambiate più volte anche in epoca storica e Lipari sarebbe irriconoscibile per un antico romano dopo le eruzioni del IV, VIII e XIII secolo che ne hanno completamente ridisegnato l’orografia.

E tutto questo tempo trascorso, per noi uomini, ha rappresentato un intervallo lunghissimo; magari si è costruito senza ritegno, si sono sventrate montagne, ci si è adattati, secondo i nostri tempi, a una natura mai totalmente distruttiva. Poi, improvvisamente, i tempi coincidono e la geologia interviene, drammaticamente, sulla storia e sull’economia: il bellissimo museo archeologico di Lipari, la cui visita è di grande interesse, narra anche di questi “appuntamenti”. Appuntamenti che sono senz’altro distruttivi, talvolta in modo drammaticamente totale, ma che ci ricordano quanto la Terra sia viva: geologicamente e biologicamente. Il vulcano diventa espressione di una vita interiore del nostro pianeta, laddove il termine “vita” può essere inteso metaforicamente ma, d’altro canto, non sono i nostri atteggiamenti esteriori anche il frutto di lente, quasi geologiche, mutazioni della nostra interiorità? Le fumarole di Vulcano sono venefiche, ma comunicano quell’aspetto attivo, produttivo, vitale del profondo di un pianeta che crediamo di conoscere. Per questo è stato illuminante, costeggiando le isole, seguire con lo sguardo le tante linee che caratterizzano il paesaggio.

C’è la linea della costa, con i suoi faraglioni, le insenature, le grotte marine; essa ci narra della continua lotta dell’acqua con la pietra e la quantità di piccoli golfi disegnati dal loro scontro, testimonia il suo inesauribile riproporsi. Poi, le colate laviche disegnano linee e vallate che precipitano verso il mare, testimonianze di titaniche forze che modellano e rimodellano l’ambiente superficiale in base ai dettami delle profondità geologiche. Ma queste colate sono a loro volta percorse, al loro interno, da linee di materiale di diverso colore avvertendoci così che non solo il minerale non è uniforme ma che eruzioni successive e processi chimici susseguenti hanno a loro volta modellato l’ambiente donando ad esso un’affascinante policromia. Poi c’è la linea della vegetazione che marca la riconquista della vita sulla pietra e che all’occhio esperto rivela, in base alle specie coinvolte nella colonizzazione, da quanto tempo è in atto questa riconquista. Infine gli insediamenti umani che narrano di una storia, di un’economia, di una visione ecologica, con l’introduzione di flora e fauna esterne all’ambiente originario, e, talvolta, di un’arroganza, recente, recentissima. Ultimo e insieme primo, c’è il profilo delle isole; un profilo che nel caso di Stromboli evoca immediatamente il vulcano ma negli altri, per quanto con difficoltà, tradisce sempre la presenza di più vulcani.

Le linee delle isole che s’innalzano sul mare appaiono semplici, quasi sempre dominate da figure coniche ma avvicinandosi si scoprono particolari che complicano e confermano la prima impressione. Queste diverse linee sono al tempo stesso fisiche e temporali; segno di attività incessanti, concretizzano, ognuna, la propria “razionalità” donando, nella loro molteplicità, il fascino delle isole. Un fascino che si è manifestato un giorno con la figura di una donna che sotto il sole a picco delle dodici e con un cappello dalle larghe tese, trascinava una cassetta per la frutta dove aveva riempito i sacchi di cenere vulcanica; quella cenere avrebbe fertilizzato il suo giardino, potenza fecondatrice di attività distruttive. Un fascino che si materializza nei singolari movimenti delle isole che si inabissano da un lato e s’innalzano dall’altro.

Così si vedono case costruite solo un centinaio di anni fa già molto più in basso rispetto alle attuali o si ammira una paleospiaggia, a Filicudi, che dopo centomila anni s’innalza oggi a circa trenta, quaranta metri dal livello del mare; forse il mito delle Simplegadi, le isole mobili che tentarono di schiacciare la nave degli Argonauti, è un lontano ricordo di questi fenomeni. Un fascino che appare nei neck vulcanici, ovvero quel magma solidificato all’interno di un camino vulcanico e reso visibile dopo che il vulcano, ormai inattivo, è stato del tutto privato dall’erosione del suo cono; è come vedere una lastra del vulcano che descrive la via interna percorsa dal magma: ultimi testimoni, alti decine di metri che torreggiano in mezzo al mare evocando, silenziosamente, una lontanissima storia dimenticata.

Significativo, infine, è il caso delle cave di pomice a Lipari. E’ impressionante vedere un’intera montagna sbancata e scavata; è un inno, nel bene e nel male, alla potenza dell’uomo e al progresso della modernità. Un progresso che talvolta occulta i suoi limiti e la sua arroganza mentre il borbottante vicino Stromboli ricorda quali sono le forze in gioco. Un progresso che, quasi chiudendo un cerchio, aveva riportato l’arcipelago al ruolo suo preistorico: lo sfruttamento del materiale vulcanico, ma non più ossidiana bensì pomice. Recentemente sulle pagine del “Corriere della Sera” autorevoli personalità (Antonio Stella, Antonio Calabrò, Andrea Cancellato, Giovanni Puglisi, Franco Iseppi) hanno sostenuto l’idea di realizzare un museo della pietra pomice a Lipari. Non si può non essere d’accordo e uniamo la nostra voce flebile al potente appello lanciato.

Nessun luogo è più adatto di questo a mostrare il groviglio di tempi intersecantesi e quasi inghiottiti in un unico punto: geologia, biologia, tecnica, scienza, storia, economia sono concentrati in modo mirabile in un solo luogo. Sarebbe un’ottima occasione per le isole e per la cultura tutta. Al di là dell’orrore di una montagna completamente sbancata nel giro di poche decine d’anni, grazie alla tecnica e alla ricerca del profitto come unico faro dell’attività umana, il museo potrebbe ricondurre a unione tutte quelle linee temporali e fisiche accennate. Sì, perché alle Eolie ciò che più colpisce è proprio la solare visibilità della pluralità di esperienze e provenienze che costituisce il nostro essere uomini; l’estrema profondità, nei tempi e negli spazi, che ci plasma contribuendo a donarci dignità: “le linee della vita sono diverse”.

Nicola F. Pomponio

 




Pescara. Week-end di fuoco per il Virtus Racing Team: D’Annunzio secondo, Rasetta in Finale e Micolucci in rimonta

Federico D’Annunzio

Pescara, 4 Giugno 2021- Lo scorso è stato un week-end di fuoco per il Virtus Racing Team che ha visto impegnati in gara ben tre piloti: Federico D’Annunzio e Gianluca Micolucci nel Campionato Centro-Sud italia Supermotard al Circuito Internazionale d’Abruzzo di Ortona (CH) e Loris Rasetta a Fermo, nella Selettiva Centro-Sud del Campionato Italiano Motocross Expert Mx1.

Federico D’Annunzio

Al Circuito Internazionale d’Abruzzo di Ortona (CH) per il Campionato Centro-Sud italia Supermotard per i piloti Federico D’Annunzio, classe 1992, di Collecorvino (PE) che corre su una TM 450 con il numero 41 e Gianluca Micolucci, classe 2000, anch’esso di Collecorvino in sella ad una Honda 450 con il numero 70,  la Gara 1 è stata caratterizzata dai cambiamenti climatici; pioggia del mattino e sole al pomeriggio. Le qualifiche, svolte con pista scivolosa dal piovasco, hanno visto qualificarsi Federico D’Annunzio in 2ª posizione e Gianluca Micolucci 21º. La gara non è iniziata a meglio per D’Annunzio che slitta in nona posizione per poi iniziare una serie di sorpassi che lo portano fino al 3º posto. E’ il suo il giro più veloce in gara. Micolucci, più pronto in partenza, ha recuperato qualche posizione, ma poi un contatto lo ha costretto a indietreggiare. Ciò nonostante ha iniziato una rimonta che lo portato in 17 ª posizione.

Anche la Gara 2 è stata turbolenta: dopo la partenza nel mucchio iniziale alla prima curva, D’Annunzio ne è uscito 8º costretto ad una seconda rimonta, ha però recuperato fino alla 2ª posizione. A suon di giri veloci ha recuperato terreno sul 1º ma la bandiera a scacchi ha interrotto la scalata alla vetta.  Suo, di nuovo, il giro veloce in gara. Gara 2 sfortunata per Micolucci che in partenza ha fatto spegnere la moto (questo era la sua prima gara con le Supermoto) e si è trovato ultimo, ma con caparbietà ha iniziato la rimonta fino alla 20ª posizione. La classifica finale vede chiudere Federico D’Annunzio in 2 ª posizione e Gianluca Micolucci al 18º posto.

Appuntamento fondamentale a Fermo invece per Loris Rasetta, poiché i primi 15 classificati delle Selettive del Centro-Sud e del Nord si sarebbero aggiudicati la possibilità di partecipare alle due gare finali. Rasetta, 24 anni di Loreto Aprutino (PE) che corre con il numero 619 in sella alla sua moto Gasgas 300 ha giocato molto bene le sue carte riuscendo a chiudere 5° le gare della giornata mentre 3° le selettive guadagnandosi le finali.

 “Sono partito nelle retrovie, ma ho fatto un bel recupero chiudendo la prima manche con un 4° posto di categoria e un 5° assoluto– ha dichiarato Loris Rasetta-la seconda manche è stata più ostica complice la conformazione della pista che è monotraiettoria e rende difficili i sorpassi, ma nonostante qualche difficoltà avevo iniziato la rimonta quando a due giri dalla fine sono scivolato in un canale. Sono riuscito però a ripartire molto velocemente facendo tutto il possibile. Sono soddisfatto perché abbiamo fatto tutto il possibile chiudendo la giornata al 3° posto delle selettive e 5° della giornata”.

Le finali si disputeranno a Giugno a Chieve in provincia di Cremona e a Settembre a Esanatoglia in provincia di Macerata.

“E’ stato un fine settimana intenso, che ci ha visti impegnati su 3 fronti (Selettive Campionato Italiano Motocross, Gara super moto ed allenamento degli altri piloti)-ha dichiarato il Team Manager della Virtus Racing Team Fabio D’AnnunzioSono soddisfatto dei risultati raggiunti dai ragazzi e del loro impegno. Ringraziamo gli sponsor per il prezioso contributo e tutte le persone che collaborano a questo progetto sportivo”.




PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI FIRENZE “UT PICTURA POESIS” – V EDIZIONE. Tutti i premiati

La premiazione domenica 20 giugno, ore 16, nel suggestivo contesto di San Jacopo a Ripoli

Firenze, San Jacopo a Ripoli

FIRENZE – Si terrà domenica 20 giugno alle ore 16 a Firenze, nel suggestivo contesto di San Jacopo
a Ripoli (Via della Scala, 64), la cerimonia di premiazione della V edizione del Premio letterario
internazionale Città di Firenze 2021 “Ut pictura poesis”. La Giuria del Premio, composta dal
presidente Massimo Pasqualone e da Maria Basile, Mariagrazia Genova, Elisabetta Grilli, Anna
Paolella ed Eugenia Tabellione – segretario generale, ha comunicato ieri le risultanze del concorso
letterario con i nomi dei vincitori e dei premiati speciali. Ha inoltre diramato i nomi delle Personalità
che saranno insignite del Riconoscimento per l’impegno culturale. Grande soddisfazione è stata
espressa dall’IRDI Destinazione Arte, che organizza l’evento con il patrocinio del Comune di Firenze,
sia per il numero delle opere presentate in concorso, sia per la qualità delle medesime, a conferma del
prestigio che il Premio letterario va consolidando in Italia e all’estero.
SEZIONE A – Poesia edita
1° classificato ex aequo: Il dovere della malinconia – Empirìa Editore – di Mihail Costantin Banciu;
Luce e tenebra. L’effimero scandire del tempo – Piazza Editore – di Gianfranco La Grassa
2° classificato: Il volo dell’anima – Aletti Editore – di Maria Luisa Parca
3° classificato: Refoli di parole – Intermedia Editore – di Elvio Angeletti
Premio speciale della Giuria:
Ogni abuso sarà punito – TraccePerLaMeta Edizioni – di Fabio Clerici
Evanescenze – Le Mezzelane Casa Editrice – di Sandra de Felice
I luoghi dell’anima. I pensieri della notte – Edizioni Sophia – di Maria Rosaria Franco
Caffè Letterario (L’idea dell’amore) – Flavius Edizioni – di Antonio Lera
Luci sparse – Pagine – di Massimo Vito Avantaggiato
Tra le nuvole e le viole – Il Tricheco Edizioni Letterarie – di Grazia Dottore
Endon. La poesia dell’interno – Natali & C. – di Giovan Pietro Passoni
Sonetti, madrigali e pioggia varia. Raccolta indifferenziata – Edizioni Tripla E – di Salvatore Romano
Relitti – Edizioni Helicon – di Stefano Gresta
¡u! – puntoacapo Editrice – di Giancarmine Fiume
SEZIONE B – Poesia inedita
1° classificato: Dei dodici (e d’altre sparse storie) – di Stefano Peressini
2° classificato: Giorni fuggiti – di Giovanni Codutti
3° classificato: Il profumo dei Kumquat – di Raffaele Trotta
Premio speciale della Giuria:
La vita nei giorni di Gabriella Paci; Sarò i tuoi occhi di Sandro Tascione; Pensieri sfogliati di Morena
Festi; Silloge inedita (senza titolo) di Patrizia Baglione; Silloge inedita (senza titolo) di Eva Capriotti
SEZIONE C – Saggistica edita
1° classificato: Due volti particolari dell’ateismo italiano contemporaneo: Giulio Giorello e Massimo
Cacciari (2000-2015) di Claudio Cirinei Siviero
2° classificato: Il coraggio delle emozioni (ai tempi del coronavirus) – Meltemi editore – di Gianluca
Ciuffardi e Tommaso Perissi
3° classificato: L’eredità del mondo antico: archetipi e simboli. Dall’homo simbolicus all’homo religiosus.
– Gli oggetti – di Angela Rossi
Premio speciale della giuria:
Il potere della coscienza. Il vero potenziale oltre i condizionamenti – EPC Editore – di Marcello Di Muzio
Dante e il romanzo della Divina Commedia Inferno – Edizioni Setteponti – di Salvatore La Moglie
Personaggi aquilani – Arkhè Edizioni – di Monica Pelliccione
Diario del nostro tempo sospeso – di Associazione Mafalda Trento APS
Ieri oggi domani – di Carmine Paradiso

SEZIONE D – Narrativa edita
1° classificato: Specchio a tre ante – Guida editori – di Annella Prisco
2° classificato: Taxi Milano25 – Edizioni San Paolo – di Alessandra Cotoloni
3° classificato: Via delle bone novelle. Racconti in quarantena – Iaed Edizioni – di Mario Narducci
Premio speciale della Giuria:
Brest. Resistenza e canti di libertà nella Polonia in fiamme – Infinito Edizioni – di Antonella Roncarolo
Masaniello innamorato ed altri racconti – Colonnese Editore – di Raffaele Messina
La lepre e il coniglio – Pegasus Edizioni – di Nicoletta Ros e Luigino Vador
Trappola per vespe – Edizioni Leucotea – di Marco Dorati
Le cronache di Alaster – Albatros – di Leonardo Tomer
La Strologa – Edizioni Lìbrati – di Matilde Menicozzi
SEZIONE E – Narrativa inedita
1° classificato: Nellie – di Piko Cordis
2° classificato: La resilienza del vetro – di Stefano Di Benedetto
3° classificato: Conta quel che rimane – di Martina Anna Buffa
Premio speciale della Giuria:
Anton – di Fausto Mancini; Missione Galileo – di Giovanni Luca Ventura; Il trafugamento – di
Antonietta Aida Caruso; Un piccolo bocciolo di rosa bianca – di Pier Luigi Nanni; Storie di vita – di
Elena Nugnes; A se stessa – di Lavinia Colasante
SEZIONE F – Poesia singola, edita o inedita
1° classificato: La panchina – di Liliana Capone
2° classificato: Ubriaca di te tornavo – di Roberta Alejandra Russo
3° classificato: Toscana, sogno perduto – di Pierrette Cherbonnier
Premio speciale della Giuria:
Il dono – di Grazia Depedri; La leggerezza dell’acqua – di Annalena Cimino; Non sono un burattino –
di Antonio Zenadocchio; Guidami, amore gentile – di Concezio Del Principio; Fauna – di Barbara
Rabita; L’eco – di Bianca Maria Romano; Per diventare materia dentro un sogno – di Lucia Lo Bianco;
Abisso – di Nicola D’Angelo; Melodie del cuore – di Marino Appignani; Ti chiamerò amore – di Igor
Issorf
Premio speciale del Presidente della Giuria:
Tris. Amore Rispetto Poesia – Pascale Autore – di Fabio Salvatore Pascale; Come pioggia nera – Bertoni
editore – di Orietta Romanato; Nostro fratello Giuda. Il Vangelo in poesia – Giuliano Ladolfi Editore –
di Franco Casadei; All’ombra di un grande albero – Edizioni Setteponti – di Ivan Vincenzi; A Nettuno la
trasparenza – di Maria Pia Putignano; L’angolo dei rifiuti – di Antonio Laneve; Simulazioni – di
Giuseppe Raineri; In nome del figlio – di Licia Allara; Tratturo – di Rossella de Magistris; Damiana –
Edizioni Arianna – di Vincenzo Muscarella.
Riconoscimenti speciali per l’impegno culturale
Il Comitato scientifico del Premio internazionale Città di Firenze, quinta edizione, presieduto dal prof.
Massimo Pasqualone e composto da Alice Di Francescantonio, Simona Veresani, Maria Basile, Teresa
Pezzi, Maria Teresa Antonarelli, Daniela D’Alessandro, Monica Ferri, Mariagrazia Genova, Sara
Caramanico. ha infine deliberato di conferire Riconoscimenti per l'impegno culturale alle seguenti
personalità: Giuseppe Filareto (biologo, presidente Associazione Biologi Abruzzesi), Mario Lizza
(ematologo, presidente Società italiana di Sanità Pubblica e Digitale – Sezione Abruzzo), Goffredo
Palmerini (giornalista e scrittore), Andrea Cirulli (past president Rotary club, promotore di
solidarietà), Italo Radoccia (magistrato, docente e poeta), Giovanni Beato (scultore), Susanna
Giannoni (pittrice, ceramista), Sergio Savi (fotografo d’arte), Mimmo Minuto (libraio, operatore
culturale), Michele Samuele Borgia (presidente Bcc Abruzzo, docente Università di Chieti),
Antonello Di Carlo (poeta e scrittore).




Concluso il Corso di Formazione per Volontari della Croce Rossa Italiana indetto dal Comitato di Sulmona.


Domenica 30 maggio gli esami presso il Palazzetto dello Sport di Castel di Sangro

Si è svolta martedì scorso l’ultima lezione del Corso di formazione per Volontari della Croce Rossa Italiana che, iniziato il 19 aprile, si è poi sviluppato per tutto il mese di maggio.

Il Corso, promosso dal Comitato di Sulmona, è stato programmato per rispondere alle richieste pervenute da residenti nella zona di Castel di Sangro di diventare Volontari della Croce Rossa Italiana, ma anche per poter incrementare le forze impegnate nelle risposte alle esigenze del territorio. Il Comitato, infatti, oltre alla sede del Comitato a Sulmona, estende il suo intervento con altre quattro Unità Territoriali che interessano i territori di Campo di Giove, Castel di Sangro, Raiano, Scanno

I 28 corsisti hanno seguito un programma con lezioni sulla Storia della Croce Rossa, sul Diritto Internazionale; sull’analisi dei Bisogni e sulla Progettazione; sulla Salute e la Sicurezza degli Operatori Volontari oltre a lezioni sul Primo Soccorso e le Manovre Salvavita.

Con gli esami in programma domenica prossima termineranno il loro percorso di accesso alla Associazione e come Volontari saranno impegnati in ausilio per le persone, ma soprattutto con le persone, all’interno della propria comunità.

Metteranno a frutto le proprie competenze acquisite per migliorare le condizioni di vita dei vulnerabili, chiunque essi siano, senza alcuna differenza di nazionalità, religione, sesso o altro.

Insieme agli oltre 150.000 Volontari presenti sul territorio nazionale saranno impegnati, nel rispetto dei Sette Principi di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, negli ospedali, nelle case riposo, sulle ambulanze, nei centri sportivi, nelle scuole e in situazioni di eventuali emergenze.

I volontari contribuiranno, come i loro colleghi in tutta Italia, a difendere la salute e la vita, a diffondere i Principi e Valori di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e a formare cittadini responsabili di oggi e di domani.

Gli esami si svolgeranno a Castel di Sangro, presso il Palazzetto dello Sport, domenica 30 maggio 2021 nell’intera giornata. Verranno svolte prove pratiche di Primo soccorso e quiz attitudinali.

La Commissione d’esame sarà composta dal Presidente del Comitato di Sulmona, Anna MANCINELLI, dal direttore del Corso Muni CYTRON e dai docenti  Valeria MEROLLI e Gianluca COLANTONIO.




RIFONDAZIONE COMUNISTA  MANIFESTA A TERAMO PER IL LAVORO CONTRO LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI DECISO DAL GOVERNO DRAGHI.

 

SOSTEGNO E SOLIDARIETA’ ALLA PALESTINA E AL POPOLO COLOMBIANO.

FOTO ARCHIVIO Mirko De Berardinis con Paolo Ferrero (ex Ministro Solidarietà Sociale, Rifondazione Comunista – Vice Presidente Partito della Sinistra Europea)

Nella mattinata di sabato 29 maggio 2021, il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, ha organizzato un presidio – conferenza stampa in Largo San Matteo a Teramo, davanti alla Prefettura e in concomitanza con il mercato settimanale, per parlare di lavoro in difesa dell’occupazione e dei salari, contro lo sblocco dei licenziamenti deciso dal governo Draghi. I militanti di Rifondazione, con il Segretario cittadino Mirko De Berardinis, hanno allestito uno striscione con su scritto: “No Recovery per i profitti. Prima il lavoro, il pubblico, le persone”.

“Siamo scesi in piazza – ha dichiarato il Segretario De Berardinis – per protestare contro il governo Draghi che ha deciso lo sblocco dei licenziamenti a partire dal prossimo 1° luglio. Secondo le stime di Bankitalia questo provvedimento porterà ad un taglio iniziale di 600mila posti di lavoro, che potrebbero arrivare nel corso dell’anno anche ad 1 milione. Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che rischiano licenziamenti di massa e sosteniamo i sindacati che si stanno mobilitando in tutto il Paese, ipotizzando anche uno sciopero generale contro questo scempio. E’ un atto scellerato pensare di far ripartire il Paese mandando a casa le persone. Gli effetti economici e sociali della pandemia sono drammatici e dureranno ancora. Critichiamo fortemente questo governo sostenuto da Lega, Forza Italia, M5S e PD per la macelleria sociale che provocheranno nei prossimi mesi, grazie a questi licenziamenti ordinati dai padroni di Confindustria”.

Rifondazione Comunista dice no alle politiche neoliberiste del governo Draghi. La lezione drammatica del covid non è servita a nulla: si continuano a regalare fiumi di miliardi alle imprese per elevare la competitività, ad esclusivo sostegno dei profitti, affidando il destino del paese alle logiche del mercato. La disoccupazione reale in Italia si attesta oltre il 25%, è in forte aumento il numero di occupati con salari sotto la soglia di povertà, la precarietà è sempre più diffusa come pure il lavoro discontinuo, quello irregolare e il part time obbligato che condannano soprattutto i giovani e le donne a una condizione esistenziale di totale incertezza sul proprio futuro. Il pubblico è stato impoverito drasticamente nelle strutture e nelle risorse umane: mancano 1 milione di dipendenti pubblici rispetto alla media europea. I continui tagli alle protezioni sociali hanno ridotto in povertà milioni di persone: pensionati senza una pensione dignitosa, crescita delle marginalità sociali dove albergano gli ultimi degli ultimi. A ciò si aggiunge una moltitudine di “normali” che nella crisi sono rimasti senza reddito. Nel Recovery plan del governo Draghi non c’è nulla contro la precarietà, nessun sostegno ai salari e alla disoccupazione, manca totalmente una riforma fiscale progressiva che garantisca le entrate indispensabili per garantire protezioni sociali, redditi dignitosi, l’universalità dei diritti, la cura delle persone e dell’ambiente, come previsto dalla Costituzione.

Rifondazione Comunista è scesa in piazza esponendo le bandiere della Palestina e della Colombia per esprimere sostegno e solidarietà ai due popoli. Nei giorni scorsi ci sono stati pesanti bombardamenti Israeliani su Gaza. Sono morti 230 palestinesi, tra cui donne, bambini e anziani. I raid aerei hanno distrutto scuole, edifici pubblici e privati. Siamo al fianco del popolo palestinese e chiediamo che ci sia il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina. Basta con l’apartheid di Israele. Due Stati per due popoli, come sancito dall’ONU. Denunciamo con forza anche la grave situazione in atto in Colombia, completamente oscurata dai grandi media nazionali. Da settimane sono in corso in Colombia grandi manifestazioni popolari e proteste sociali contro la riforma fiscale voluta dal governo. Le autorità hanno risposto con la repressione e la violenza: sono morte 40 persone, più di 1000 gli arresti arbitrari e 400 cittadini sono spariti nel nulla. Chiediamo al governo Italiano e all’Unione Europea di non voltare la faccia dall’altra parte, ma di intervenire sul governo Colombiano per fermare queste gravissime violazioni dei diritti umani.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA 

 CIRCOLO DI TERAMO   “E.V.Orsini – R.Di Giovannantonio”




Riapertura palestre: l’importanza della qualità dell’aria in particolare durante la pandemia

Palestra

Palestra

28.05.2021- Sull’importanza della qualità dell’aria che si respira in casa, a lavoro, a
scuola, in palestra e in generale negli ambienti chiusi, si ragiona ormai da molto tempo,
poiché è risaputo quanto sia importante un adeguato ricambio dell’aria. Un ricambio che,
in un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo, diventa ancora più rilevante
tant’è che l’Istituto Superiore della Sanità ha indicato l’essenzialità di un ricambio d’aria
frequente per prevenire la diffusione dei contagi. Purtroppo la semplice apertura delle
finestre non è sufficiente a garantire standard elevati, ma si può ovviare a questo
problema attraverso l’istallazione di unità di ventilazione meccanica controllata che hanno
il compito di rinnovare l’aria, filtrandola e mantenendo la temperatura interna. In questo
modo oltre a garantire sicurezza e qualità, si ottiene anche un notevole risparmio
energetico. In occasione della riapertura delle palestre abbiamo chiesto un parere agli
esperti. Avere una giusta qualità dell’aria significa avere una migliore qualità della vita e non
solo, attraverso ad esempio la ventilazione meccanica controllata si riesce anche a
risparmiare energia, ed è molto indicata per gli uffici, le scuole e le palestre dove il
consumo di ossigeno è notevole. Riteniamo che la ventilazione meccanica controllata
con scambiatore di calore sia sempre più una tecnologia impiantistica da inserire in tutti gli
ambienti sia domestici che pubblici- ha dichiarato l’Architetto Antonio Sabatino, esperto
nel settore della ventilazione meccanica – Il nostro studio da oltre 20 anni si occupa di
riqualificazioni energetiche ecosostenibili ed è sempre molto attento e sensibile a queste
tematiche: siamo stati tra i primi a promuovere l’installazione nelle palestre nel periodo
Covid perché crediamo fortemente che tali sistemi (integrati con lampade a raggi UV)
aiuteranno sempre più a differenziarsi rispetto ai competitor portando molti
vantaggi economici con un impegno di spesa minimo. Anche Massimiliano Sedrani, Responsabile dei Servizi tecnici e del Supporto tecnico
INNOVA ENERGIE, spiega: “Dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria,
riapriranno le palestre, locali con indici di affollamento piuttosto alti, e ci si chiede come si
possa garantire un corretto ricambio d’aria senza l’apertura di finestre che oltre a non
essere efficaci, provocherebbe danni alla salute degli occupanti e perdite di efficienza

degli impianti di climatizzazione con conseguente aumento dei consumi. Inseguendo la
condizione ideale del trovarsi all’aperto, il rinnovo dell’aria negli ambienti chiusi è il
principale rimedio contro la diffusione dei virus e batteri secondo la comunità
scientifica e l’Istituto Superiore di Sanità. In questo lo studio, la ricerca e la tecnologia
ci vengono in aiuto con le unità per il ricambio dell’aria con recupero di calore
termodinamico attivo con pompa di calore ad inverter”.




#cantieriaperti Iniziati i lavori sulla provinciale 262 di Campli: si interviene su un movimento franoso di ampie proporzioni nella zona del cimitero

provinciale262 campli

provinciale 262 campli

Teramo 27 maggio 2021. Affidati alla ditta Frattelli Persia di Crognaleto, sono iniziati lavori sulla provinciale 262 di Campli, dove, in particolare nei pressi del cimitero, si registra un ampio fronte franoso ricollegabile  ai dissesti successivi al terremoto e agli eventi calamitosi del gennaio 2017.“Si tratta di intervento molto importante, complessivamente 1 milione di spesa, 600 mila euro per i lavori di cantiere – sottolinea il consigliere delegato Gennario Di Lorenzo –  sul tratto interessato si è verificato un netto cedimento della pavimentazione stradale, un movimento franoso che ha coinvolto anche il versante. Con i lavori in corso si procederà, quindi,  alla risagomatura del versante e alla stabilizzazione del tratto stradale”.
 
Da ieri, sulprovinciale, si procede a senso unico alternato, i lavori dovranno essere completati in sei mesi.



TERAMO. CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA RIFONDAZIONE COMUNISTA

FOTO ARCHIVIO Mirko De Berardinis con Paolo Ferrero (ex Ministro Solidarietà Sociale, Rifondazione Comunista – Vice Presidente Partito della Sinistra Europea)

E’ convocata per domani, SABATO 29 MAGGIO 2021, alle ore 11:00, in Largo San Matteo a TERAMO, una conferenza stampa all’aperto del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea: “No al recovery per i profitti. Prima il lavoro, il pubblico e le persone. Contro il grave sblocco dei licenziamenti deciso dal governo Draghi”.
 
Nel corso della conferenza saranno illustrate le proposte di Rifondazione Comunista in difesa dell’occupazione, dei salari, dei redditi e per la ricostruzione del pubblico. Ma anche il sostegno e la solidarietà del nostro partito alla Palestina e al popolo Colombiano.
L’iniziativa si terrà all’aperto, nel pieno rispetto delle vigenti norme anti-covid, con il distanziamento sociale e l’uso dei dispositivi di protezione.



Editoria. “Entropia Donna” di Maria Grazia Destratis

Entropia Donna di Maria Grazia Destratis

Una miscellanea poetica il cui titolo è: “Entropia Donna”, autrice del testo Maria Grazia Destratis, giovane artista maruggese. Il testo è supportato dal Sindacato Libero Scrittori Italiani. Confesso: ho comprato il libro, ho letto le poesie che l’autrice colloca in cinque infiniti tunnel spaziotemporali decisamente influenzati dalla scrittura della stessa autrice: Spazio dell’Anima, Crisalide, Amore e passione, Tracce, Consapevolezza e speranza. Cinque capitoli in grado di rapirti o scaraventarti tra emozioni d’ogni tipo già provate nel passato del lettore. Dell’Autrice Tonino Filomena scrive: “I suoi Versi sono lo specchio di un’anima inqueta e ha tratti briosa. È dotata di uno stile del tutto “personale”: libero, asciutto, fluido, comprensibile, amabile, privo di fingimenti e ricco di uno straordinario rivolgimento interiore. Entropia Donna, la verità che si fa libro. La stessa Maria Grazia si racconta: “la voglia di fare poesia è una conseguenza del mio modo di vivere, di affrontare la realtà con Pathos e impeto, di saper guardare oltre la superficie, di andare oltre l’orizzonte, di cogliere le verità nascoste o taciute nelle quali potersi ritrovare, incontrarsi, leggersi “dentro”, amarsi. Le poesie? Belle, bellissime. Per quanto mi riguarda, molte hanno toccato le corde della mia anima: Anime Grigie; le Verità; Bocche; Sopravvissuti; Analgesico; profumo; quell’attimo; Specchio e altre che problemi di battute non menziono. Un libro da leggere. Da leggere non solo tra i lettini del Tuareg di Campomarino, ma tra i lidi di tutto il Bel Paese. Buona lettura a tutti.

Giovanni Lafirenze