La Rivista Education 2.0, edita da LA NUOVA ITALIA e diretta dal Professor LUIGI BERLINGUER, propone un nuovo studio di LAURA TUSSI…

La Rivista Education 2.0, edita da LA NUOVA ITALIA e diretta dal Professor LUIGI BERLINGUER,
propone un nuovo studio di LAURA TUSSI…
http://www.educationduepuntozero.it/community/educazione-interculturale-una-societa-planetaria-3068254558.shtml



Interviste: Il Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo intervistano LAURA TUSSI

Il Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo
>>>>>>>>> e i ricercatori PAOLO ARENA e MARCO GRAZIOTTI
>>>>>>>>> intervistano LAURA TUSSI
>>>>>>>>> sulle tematiche relative ai movimenti pacifisti, in rapporto
>>>>>>>>> all’educazione alla pace, alla gestione dei conflitti e alla
>>>>>>>>> nonviolenza, nei contesti sociali e formativi, in una prospettiva
>>>>>>>>> globale di cultura della pace e di opposizione alle guerre, per un
>>>>>>>>> futuro sostenibile ed equosolidale…
>>>>>>>>> http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2010/07/msg00025.html
>>>>>>>>> http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2010/07/msg00027.html




…Anche il Professor Roberto Moro, ideatore e direttore del portale editoriale e multimediale www.storiaestorici.it , promuove l’ultimo libro di Laura Tussi dal titolo “Il Dovere di Ricordare

…Anche il Professor Roberto Moro, ideatore e direttore del portale editoriale e multimediale www.storiaestorici.it ,
promuove l’ultimo libro di Laura Tussi dal titolo “Il Dovere di Ricordare. Dalla Shoah all’attualità dell’intercultura”
e sostiene il Progetto “Per Non Dimenticare”…
http://www.storiaestorici.it/index.asp?art=75&red=6&arg=26
http://www.youtube.com/lauratussi



Cultura. IL SIGNIFICATO DELL’INTERCULTURA di Laura Tussi www.youtube.com/lauratussi

IL SIGNIFICATO DELL’INTERCULTURA

di Laura Tussi

www.youtube.com/lauratussi

Lo straniero rappresenta la diversità, l’alterità, l’altrove, dando vita a nuovi immaginari che sobillano le comunità locali, con il rischio di innescare ancora guerre, violenze e pogrom discriminatori.

Gli episodi di crescente intolleranza e sfruttamento del lavoro degli immigrati, le umiliazioni dei giovani che giorno per giorno devono dimostrare di essere degni del paese in cui sono giunti i loro padri, chiedono il coraggio della parola che sappia condannare le ingiustizie e le discriminazioni, lenire il silenzio degli oppressi, condannando la tracotanza degli oppressori, per cui sono necessari programmi politici finalizzati al dialogo tra culture in cerca di soluzione ai problemi di sicurezza fisica dei migranti, di spazi di libertà, di opportunità lavorative, dove il concetto di intercultura assume molteplici accezioni.

Intercultura significa tradurre se stessi nell’altro, trasponendo i propri vissuti, i dubbi, i timori, le paure, le angosce e anche le idee che progettiamo insieme e condividiamo nelle comunità di appartenenza e di accoglienza, nei luoghi aperti del sociale, nella partecipazione attiva, nell’ambito del territorio ospitante.

Lo straniero, il diverso, lo sconosciuto vivono ciascuno in ognuno di noi e le politiche interculturali che possiamo condurre anche a partire da noi stessi devono investire tutti gli aspetti del fare conoscenza e memoria e del ricordare il passato, la storia, il susseguirsi di ibridazioni, contaminazioni e commistioni che hanno coinvolto il continente europeo e il Mediterraneo nel passato storico di ogni tempo.

Intercultura significa attenzione per il diverso inteso come l’altro da noi, il più debole, il più umile, lo sconosciuto e colui che non si vuol far conoscere.

Il passato della memoria storica ricorda la Shoah, genocidio perpetrato da un sistema dittatoriale acerrimo, nella volontà assolutizzante di annientamento in massa di civili inermi e militari facendo leva su motivazioni politiche, religiose, pretesti di superiorità razziale, omologando nella distruzione totale le implicite diversità di ognuno.

Attualmente sono oggetto di discriminazione i Rom, i Sinti e tutti coloro che provengono da territori lontani dal nostro, da luoghi dell’altrove indecifrabili e irriconoscibili dalla nostra cultura autoreferenziale e arroccata sulle proprie egocentricità, eccentricità egoiche, in un individualismo esacerbato da fittizi proclami, spietato e imposto dai mezzi di comunicazione di massa reverenziali al sistema occidentale.

Intercultura significa condividere con l’altro la propria interiorità, la passione, la sofferenza, il dolore di essere giudicati diversi, divergenti, opposti al categorico, alla norma, al tabù, al divieto, dove l’altro divenga invece fonte di confronto aperto, interscambio e dialogo interiore e collettivo, da ripartecipare nella comunità intera, aperta al cambiamento, all’innovazione e al progresso.

La società, dove il ricordo e il fare memoria del passato divengono occasioni di incontro comunitario, di condivisione, di partecipazione ad un momento entusiastico e festivo della sperimentazione di un gruppo, di una collettività, di una comunità che si apra all’altro e all’altrove, può riconoscere se stessa nel rapporto con la diversità, da cui apprendere i valori autentici dell’esistenza e il portato culturale di commistioni di popoli lontani.

Intercultura significa rievocare il vissuto, il tempo perduto dell’interiorità e trasporlo nel presente, nella quotidianità di un percorso festivo e comunitario che apra all’incontro, al confronto dialogico, alla tutela delle differenze, ai diritti basilari dell’uomo, alle parità tra i sessi, al continuo dialogo tra le generazioni di giovani, anziani, adulti e bambini, dell’umanità.

Intercultura è fare memoria di se stessi in implicite autobiografie esistenziali.

Fare memoria del passato, della storia, delle ingiustizie subite e perpetrate, mantenendo sempre costante il rapporto con la propria identità e individualità, ma senza scadere nel conformismo e nel solipsismo egoico, al contrario riassumendo in sè le istanze di un sapere eclettico, aperto alla cultura delle differenze, nella valorizzazione per l’alterità e la diversità di cui ognuno è portatore, dove l’interazione assuma consistenza in una costante di affiliazioni, confidenze e confessioni che aiutino la propria identità ad autodeterminarsi e anche ad essere accolta in ignare e inconsapevoli fragilità, incongruenze e inconsistenze dell’altrui persona, che può invece rivelarsi un saldo approdo nello smarrimento dell’oggi, dove tutto appare effimero ed evanescente, in un andirivieni di messaggi vacui e immagini stereotipate.

La protesta contro l’alienazione delle identità si propaga dalle diversità come entità interagenti nel contesto sociale e comunitario.

Il diverso cerca aiuto e comprensione, nella compassione, intesa come compartecipazione al dolore e ai problemi altrui, che agevola l’incontro, l’accoglienza, l’ospitalità, nel manifestarsi intimo di un pensiero, di un ricordo di altri luoghi, altri tempi, altri altrove, nel qui ed ora della narrazione che ci scopre narrati da persone, oggetti, cose del presente, del passato, dove l’apertura al diverso viene vissuta come ideale meta di pensieri, in un susseguirsi di memorie, racconti, idee che esplorano l’inesplorato di spazi, mondi, luoghi lontani dal tutto onnicomprensivo dell’attualità fagocitante di sensazioni e manipolazioni iconiche, che riconducono nel baratro dell’effimero.

L’iconoclastia interculturale è l’abolizione del superfluo per riscoprirsi intimi e confidenti fragili, esigenti di considerazione nella comunicazione di quotidiani ignoti e inesplorati di paure, angosce, inquietudini, così esacerbate e dure a morire in remoti passatempi dell’anima, nei pensieri riflessivi dell’apolide nomade che è in ognuno di noi, in cui la proliferazione delle interrelazioni porta alla scoperta di molteplici sè, di pluralità dell’ego, in evoluzioni persuasive dell’affettività che si scandiscono con l’avvicendarsi dei giorni, di attimi, istanti, momenti di molteplici narrazioni per se stessi, con gli altri.

Laura Tussi

Docente Istituto Comprensivo Statale Via Prati, Desio (Monza e Brianza)

www.icpratidesio.it




Italia. RELAZIONE DEL PROGETTO “PER NON DIMENTICARE” di Laura Tussi www.youtube.com/lauratussi

RELAZIONE DEL PROGETTO “PER NON DIMENTICARE”

di Laura Tussi

www.youtube.com/lauratussi

Prosegue l’iniziativa dal titolo “Per non dimenticare”, organizzata dall’Istituto Comprensivo Prati di Desio (Monza e Brianza), con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessorato alla Cultura di Nova Milanese.

Questo progetto si pone l’ambizioso traguardo di unire tutte le forze democratiche che hanno a cuore i valori dell’antifascismo e della Costituzione, presenti sul territorio, in merito alle tematiche collegate al ricordo, al recupero della memoria storica e alla tutela dei diritti umani. In qualità di Docente presso l’Istituto Comprensivo via Prati Desio (Monza Brianza), ho organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Nova Milanese, l’ARCI, l’ANPI, l’ANED, l’APEI, Emergency, Peacelink, Il Dialogo e la Rete Antifascista Nord Ovest Milano, incontri a tema, volti ad approfondire il Progetto Memoria Storica a Nova Milanese, dal titolo “Per non dimenticare” intrapreso, a partire dagli anni ’70, dall’Amministrazione Comunale e dalla Biblioteca Civica di Nova Milanese, con la raccolta di videotestimonianze, interviste e documentazioni inerenti la memoria dei campi di concentramento e di sterminio nazisti.

I primi interventi hanno aperto il dibattito sul pluralismo e il dialogo interreligioso, sulle pari opportunità e i diritti umani, considerati al vaglio della memoria storica e dell’attualità.

Nel primo incontro dal titolo “Pluralismo e dialogo interreligioso. Per non dimenticare”, il sindaco Laura Barzaghi e la giornalista Annalisa Tagliabue hanno introdotto i vari interlocutori e le associazioni partecipanti all’evento con la loro testimonianza. Le tematiche collegate al pluralismo religioso e al dialogo interculturale tra i culti e le fedi, nel diritto alla libertà di culto, sono state affrontate da Laura Tussi, docente, scrittrice e giornalista e dal teologo Brunetto Salvarani, direttore di Cem Mondialità. Gli argomenti affrontati sono stati l’importanza del dialogo tra le differenze soggettive, psicologiche, identitarie nel tessuto sociale e comunitario, dove come sostiene Hermann Hesse, in Narciso e Boccadoro:”la nostra meta non è di trasformarci l’un l’altro, ma di conoscerci l’un l’altro e di imparare a vedere e a rispettare nell’altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento”. Il confronto tra le religioni in dialogo non viene riconosciuto dalla politica attuale a livello sociale e giuridico e la libertà di culto si prospetta ancora come una lontana utopia, anche se costituisce un diritto umano imprescindibile per ogni persona appartenente a professioni religiose diverse, per una cittadinanza interculturale e una prospettiva di convivenza planetaria.

Nel secondo incontro dal titolo “Diritti umani e pari opportunità. Per non dimenticare”, la scrittrice, massmediologa, vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunità, Wanda Montanelli, ha introdotto con un resoconto molto dettagliato, la problematica della violazione dei diritti delle donne e l’importanza del fare memoria della storia passata e dell’attualità in cui la componente femminile è indubbiamente sempre presente.

Il preside dell’Istituto Comprensivo via prati di Desio, Gianni Trezzi, animatore e leggistorie, ha letto alcuni brani tratti dall’ultimo libro di Laura Tussi, dal titolo Memorie e Olocausto. Interessante, partecipato e sentito è stato l’intervento dell’ex partigiano, Presidente dell’ANPI, Bacio Capuzzo, che ha portato una personale testimonianza ed esperienza di guerra durante gli anni del nazifascismo. Importante la testimonianza dell’ANED rappresentata dal ricercatore Giuseppe Valota che ha scritto un trattato sulla deportazione politica degli scioperanti di Sesto San Giovanni in un libro edito dalla Guerini e Associati. Peacelink, associazione che si occupa di temi ambientalisti, di antimilitarismo e non violenza per un futuro sostenibile, è intervenuta nella persona del professor Lorenzo Galbiati che ha testimoniato le nefandezze della situazione politica in cui imperversa il popolo palestinese. La Rete Antifascista Nord Ovest Milano di Bollate ha presentato un resoconto del pericolo incombente a seguito della costituzione di una Skinhouse, (associazione neonazista) insediatasi sul territorio bollatese. Presenti anche i lavoratori della LARES metalli preziosi, che stanno vivendo momenti difficili in seguito alla chiusura dell’azienda, ma che con tenacia continuano a difendere la loro dignità di lavoratori, secondo l’articolo uno della Costituzione Italiana. Presente all’iniziativa è l’associazione Emergency di Monza e Nova Milanese che raccoglie fondi per il funzionamento di centri di primo soccorso per le vittime di guerra in Afganistan e in molti Paesi belligeranti.

La libreria L’Antologia di Nova milanese ha messo in vendita i libri dei vari autori intervenuti in questi incontri.

Il 18 aprile 2010 è stato ospite dell’evento “Per non dimenticare” il maestro Renato Sarti, attore, regista, opinionista e fondatore e direttore del Teatro della Cooperativa di Milano. L’intervento dal titolo “Memoria storica e diritti umani…per non dimenticare”, presso la sala consiliare del comune, si è basato su una riproposizione e rilettura degli eventi del nazifascismo, osservati nel testo teatrale del maestro Sarti, dal titolo “I me ciamava per nome: 44787. Risiera di San Sabba”. Il testo racconta di esperienze di deportazione per motivazioni politiche, con agghiaccianti riferimenti alla tragedia degli eventi a livello individuale e collettivo, nel dramma di ogni singolo personaggio. Sempre per il tema dell’antifascismo e della deportazione, sono stati organizzati degli eventi di testimonianza diretta e indiretta con il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, di Nova milanese Bacio Capuzzo e il presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati di Sesto San Giovanni, Giuseppe Valota. Gli incontri con i testimoni si sono svolti presso l’Istituto Erasmo da Rotterdam di Bollate e presso l’Istituto Comprensivo Prati di Desio, di fronte alla presenza di centinaia di studenti dei licei e degli istituti superiori del territorio, sempre all’interno del ciclo di eventi “Per non dimenticare”.

Il 23 maggio 2010 si è proposto al pubblico di Nova Milanese il tema “Ecologia e lotte sociali”, utilizzando il titolo di un celebre libro del relatore dell’incontro, il professor Virginio Bettini, docente di analisi e valutazione ambientale presso l’università IUAV di Venezia.

Interessante anche la relazione di Ilaria Merati, Dottore di ricerca in politiche pubbliche del territorio e pianificazione territoriale, che ha proposto una rilettura in termini attuali del caso Seveso, e l’esposizione dell’Associazione Nova Ecologia, attiva a livello territoriale con importanti eventi di tutela ambientalista, per fare fronte al pericolo di emissioni di diossine e furani nell’ambiente da parte di poli e complessi industriali e degli inceneritori, presenti sul territorio a livello locale, globale e planetario.

Durante l’evento è stato letto un comunicato del Presidente dell’Associazione www.peacelink.it, Professor Alessandro Marescotti, che sostiene il progetto “Per non dimenticare” e conduce campagne civili di rivendicazione ambientalista a Taranto e in ambito nazionale ed internazionale.

Questo incontro ha voluto divulgare il messaggio dell’importanza e del valore della tutela ambientale a livello di ecosistema planetario, senza scadere in localismi ed in particolarismi di interesse privato e speculativo, individuale e personalistico. Gli eventi del ciclo “Per non dimenticare” vogliono proporre all’attenzione del pubblico delle importanti riflessioni sull’attualità dei valori sociali e dei diritti civili e umani, di cui occorre continuamente fare memoria, ripercorrendo l’analisi del passato storico, per evitare di compiere gli errori della storia, a livello di violazione della dignità delle persone, sotto varie forme e vari aspetti, dall’intolleranza per le diversità, dall’oppressione delle differenze, alla considerazione del dialogo tra le parti e le categorie e tipologie umane, nel rispetto dell’ambiente circostante e dell’ecosistema, per un futuro a misura di persona, in un contesto ecosostenibile e nonviolento, basato sui valori della pace e della valorizzazione delle differenze di ogni genere e tipologia umana, nella libertà di espressione e di pensiero.

Laura Tussi, docente Istituto Comprensivo Prati di Desio (Monza e Brianza)

In questo link sono visibili i video del ciclo di eventi “Per Non Dimenticare”

www.youtube.com/lauratussi

http://www.peacelink.it/cerca/index.php?q=laura+tussi

www.lageredeportazione.org




Milano. Tussi: La Nostra Scuola è il Mondo intero…

La Nostra Scuola è il Mondo intero…   I Quaderni SATYAGRAHA, Centro Gandhi Edizioni (PISA) propongono un nuovo numero dal titolo:  LA NOSTRA SCUOLA E’ IL MONDO INTERO. Storie di Migrazione e di Inte(g)razione a cura di Cristiana VETTORI, con la Presentazione di Rocco ALTIERI, Direttore dei Quaderni SATYAGRAHA, con il contributo teorico di Laura TUSSI e Antonio LOMBARDI ed interventi di Linda BIMBI, Sergio BONTEMPELLI, Gabriele PARDO e molti altri…   http://www.peacelink.it/pace/a/34258.html http://www.pisanotizie.it/news/rubrica_20110627_nostra_scuola_mondo_intero.html

La nostra scuola è il mondo intero – Storie di migrazione e di inte(g)razione

a cura di Cristiana Vettori, presentazione di Rocco Altieri – Centro Gandhi Edizioni – Pisa

Per fortuna non ci sono solo aspetti di violenza, esclusione e xenofobia nella società italiana: ne è testimonianza l’ultimo numero dei Quaderni Satyāgraha, edizioni Centro Gandhi, dal titolo “La nostra scuola è il mondo intero – Storie di migrazione e di inte(g)razione” a cura di Cristiana Vettori, con la presentazione di Rocco Altieri, direttore della rivista.

Il libro si articola in varie parti, la prima delle quali è dedicata alle storie di vita degli studenti del corso serale dell’Istituto Professionale “G.Matteotti” di Pisa, giovani adulti che provengono “dal mondo intero”: ben 18 sono, infatti, le nazionalità rappresentate nel libro, che non esauriscono peraltro tutte quelle presenti nella scuola e nel corso serale in particolare.

Il titolo rimanda volutamente a un duplice significato: non solo la presenza nella scuola serale di culture di quattro continenti (Africa, America Latina, Asia, Europa), ma anche la vocazione a un insegnamento aperto all’orizzonte di tutti, che riecheggia l’aspirazione internazionalista e pacifista dei lavoratori e degli esuli di fine ottocento: “Nostra patria è il mondo intero” recita lo stornello della canzone scritta da Pietro Gori (1865-1911). E le storie raccolte dimostrano come, attraverso luoghi di accoglienza e di integrazione quale è la scuola pubblica con i corsi serali per adulti, sia possibile percorrere strade nuove di realizzazione personale  e di solidarietà sociale.

Le sezioni successive del libro presentano il punto di vista dei docenti del corso serale e degli operatori delle associazioni che lavorano con i migranti nel campo dell’educazione, dell’alfabetizzazione e della tutela dei diritti, con gli interventi dei rappresentanti di “El Comedor Estudiantil Giordano Liva onlus”, del progetto “Scuola e volontariato in Toscana” e di “Africa Insieme”.

L’ultima parte infine comprende due contributi teorici di grande rilievo: il saggio di Laura Tussi, impegnata nel campo dell’intercultura e della sperimentazione didattica, e lo studio di Antonio Lombardi, educatore e mediatore dei conflitti, che mette a confronto l’Analisi Transazionale e la formazione alla nonviolenza.

Si tratta quindi di una pubblicazione che affronta il problema da vari punti di vista: alle brevi narrazioni biografiche in cui i vissuti personali prendono forma in modo lieve, discreto, con un pudore che è rispetto per l’altro, rimandando continuamente alle vicende dei paesi d’origine, aiutando il lettore a conoscere luoghi e fatti non sempre noti e spazzando via tanti diffusi luoghi comuni, si affianca un dichiarato intento “militante” in difesa della scuola pubblica e in particolare dei corsi serali la cui stessa esistenza è minacciata dai tagli di spesa e da una politica di drastico ridimensionamento dei servizi rivolti alle fasce più deboli della società.

Ma lo sguardo si allarga poi alla riflessione sulle politiche di integrazione – o potremmo meglio dire interazione, per sottolineare il piano di parità in cui si debbono impostare i rapporti tra italiani e migranti – nonché sul significato e sul modo di fare scuola ad adulti stranieri, per arrivare ad una analisi generale  dei concetti di intercultura e nonviolenza nella direzione del pensiero di Aldo Capitini che profeticamente affermava ormai più di quaranta anni fa: “Ogni comunità vive nell’orizzonte di tutti, e perciò non è troppo grande ed è collegata federativamente. Ma se vi sono spostamenti di genti, esse non sono da sterminare, ma da accogliere, tenendo pronte strutture e provvedimenti che rendano possibile questa apertura”.

LE DIFFICOLTA’ DELL’INTE(G)RAZIONE.

L’accoglienza delle culture

di Laura Tussi

http://www.youtube.com/lauratussi

L’Occidente sta affrontando l’arrivo di cittadini provenienti da luoghi diversi del nostro pianeta, che chiedono di restare per lavorare e per condividere un benessere economico, sociale, politico, dove il susseguirsi delle migrazioni, prima di nostri connazionali provenienti dal sud d’Italia e, attualmente, di cittadini che giungono dal Marocco, dalla ex Jugoslavia, dalle Filippine, dalla Cina, ha contribuito in modalità determinante a portare ricchezza economica e culturale.

La convivenza tra culture e popoli diversi non costituisce solamente uno scambio pacifico e sereno, perché il mondo trasuda anche violenze e ingiustizia, dove la povertà e la ricchezza sono giustapposte in un connubio di delinquenza e criminalità, per cui alcuni sono costretti a vivere in condizioni di estrema indigenza e l’arroganza e la volgarità umiliano i più deboli con contrasti e scontri anche violenti.

Il fenomeno migratorio nel nostro Paese risulta consistente e strutturale e con urgenza si dovrebbero disporre tutti gli strumenti necessari per affrontare e gestire non solo l’ingresso di molteplicità di immigrati, ma soprattutto la loro permanenza, garantendo civile e dignitosa accoglienza e reali possibilità di integrazione, anche se, in realtà, le istituzioni stanno operando con strumenti poco efficaci e gli immigrati sono lasciati in una pericolosa ed ingiusta condizione di incertezza sui propri diritti e doveri.

Il tema della multiculturalità si propone di favorire la conoscenza e il rispetto reciproco delle culture e offrire garanzie e strumenti per mantenere vivi i differenti patrimoni culturali.

Il contatto con la diversità, anche se tra molte circostanze difficili, genera voglia di conoscere e sollecita maggiore attenzione e rispetto per le altre culture, ma certamente la costituzione di una società multiculturale sembrerebbe ancora un ambizioso obiettivo, in quanto si prospetta difficile la convivenza tra culture diverse e differenti gruppi etnici, evitando il rischio di pericolose reazioni di intolleranza.

La ricerca della difesa delle diversità culturali, linguistiche, di censo, di sesso, etniche ed altro, come indicato nelle costituzioni della maggior parte degli Stati democratici è una causa legittima, nella motivazione a perfezionare la tutela delle diversità e del multiculturalismo che è fortemente radicata nella storia dei diritti umani dalla rivoluzione francese, riconoscendo ad ogni persona pari dignità e il diritto di vivere liberamente secondo la propria ragione.

Le diversità etniche sono considerate motivo di arricchimento anche da una visione sociale ed economicista della comunità, dove l’arricchimento appunto è concepito come crescita valoriale per cui le diversità costituiscono fattori di evoluzione economica, sociale e culturale.

Di fronte alla realtà immigratoria nel nostro Paese che si presenta in tutte le sue complessità, si prospetta l’urgenza di diffondere maggiori informazioni, di aprirsi alle nuove culture, come primo approccio verso una società multietnica e multilaterale, tramite un interscambio relazionale che possa arricchire e divenire un antidoto efficace all’intolleranza, all’emarginazione e al razzismo.

Il rispetto di tali differenze storiche, economiche e di civiltà sarà effettuabile costruendo un terreno sociale e comunitario scevro di pregiudizi, luoghi comuni e stereotipi, creando le premesse per l’accettazione e la valorizzazione cosciente delle inevitabili e imprescindibili differenze tra esseri umani.

Le scelte educative determinano il futuro di una comunità, dove la qualità delle persone costituisce una questione centrale del domani, nei problemi posti dall’introduzione della tecnologia, in tutti i campi dell’attività umana, dallo sviluppo economico disomogeneo e selvaggio, dal degrado ambientale, conseguente alla dissennata incentivazione dei consumi, con l’accentuarsi dell’ingiustizia sociale e dei conflitti, che pongono le nuove generazioni in una condizione determinante per il futuro di tutte le persone.

L’educazione all’accoglienza, all’accettazione del diverso, all’antirazzismo, al rifiuto della discriminazione costituiscono il cardine indispensabile su cui si modificherà una società che riesca a coniugare la pacifica convivenza e il rispetto reciproco, attraverso la ricerca di soluzioni adeguate per arginare gli squilibri contemporanei.

Risulta necessario porre grande attenzione al mondo della scuola, luogo istituzionale dove viene esercitata l’azione educativa delle comunità in modo organico e direttivo, alla famiglia e ai massmedia che contribuiscono alla coscientizzazione verso i problemi sociali. La scuola deve offrirsi garante di un clima di dialogo tra culture e religioni, nell’interscambio reciproco di mentalità e punti di vista interagenti, aprendo così ai diritti umani di Pace, solidarietà, accoglienza, comprensione, felicità, oltrepassando le barriere caratteriali, i limiti culturali, i muri imposti dalle tradizioni locali, dai tabù, da pregiudizi e stereotipi per creare nuclei di umanità aperti al cambiamento ed al confronto dialettico, a partire da un’educazione scevra di incomprensioni, intolleranze e razzismi, dove l’altro divenga fonte di arricchimento e crescita culturale reciproca, senza prescindere dalla conflittualità interna ai gruppi, che ben gestita scaturirà nel dialogo tra le parti.

La necessità di elaborare una pedagogia interculturale è sorta in seguito all’ingresso nella scuola di persone appartenenti ad altri paesi, apportatrici di diversità, conflitti interni, divergenze, da gestire e veicolare in atteggiamenti aperti e propensi al confronto, al dialogo e all’interscambio reciproco, a partire da supporti didattici di educazione alla pace e alla valorizzzazione delle differenze, nella comprensione del significato del ruolo della scuola come garante del dialogo tra culture e religioni, nella mediazione del conflitto, per apportare un’etica dell’accoglienza nella società, in un momento storico di transizione dove, al contrario si avverte la crisi profonda del confronto e del dialogo interculturale ed interreligioso, che costituiscono strumenti culturali e transculturali per andare oltre le discriminazioni e i razzismi.

Il gioco tra autoctoni, immigrati, istituzioni e massmedia è complesso e si presenta facile il passaggio dall’accettazione al rifiuto, dall’indifferenza all’insofferenza, in quanto una profonda instabilità è propria delle relazioni umane e sociali, comportando una forte carica emotiva, ma anche innovativa.

Il gioco simbolico ed emotivo è ancora più instabile e mutevole nel rapporto con l’immigrato e proprio per questo motivo l’instabilità e la volubilità dell’individuo e del gruppo sociale necessitano di trovare un supporto nelle istituzioni, che devono essere in grado di esprimere norme stabili e certe, frutto di un’approfondita conoscenza delle realtà attuali.

L’Italia acquisisce tardivamente la coscienza di essere Paese meta di flussi migratori e solo negli anni ‘80 le amministrazioni pubbliche affrontano il problema dell’inserimento sociale dei migranti e la conseguente educazione dei loro figli.

Il contenuto delle circolari ministeriali proclama ufficialmente che l’obiettivo primario dell’educazione interculturale si delinea come promozione della capacità di convivenza costruttiva in un tessuto sociale multiforme, che comporta l’accettazione e il rispetto del diverso e il riconoscimento dell’identità culturale nella ricerca quotidiana del dialogo, della comprensione e della collaborazione, in una prospettiva di arricchimento reciproco, nel valore della diversità generale come concetto da difendere e comprendere nel doppio versante dell’educazione interculturale, nell’affrontare e analizzare il problema degli studenti appartenenti a provenienze diverse e nella necessità che anche la scuola elabori le strategie capaci di affrontare i grandi mutamenti che caratterizzano la nostra epoca, in un policromo mosaico di popolazioni, lingue, culture, progetti, rappresentazioni reciproche di scambi e conflitti, interazioni e dialoghi.

Laura Tussi,

Istituto Comprensivo via Prati, Desio (Monza e Brianza)




Italia. Tussi: con questo video intendiamo tenere desta l’attenzione sul compagno Vittorio Arrigoni, una voce di testimonianza da Gaza che ci mancherà.

con questo video intendiamo tenere desta l’attenzione sul compagno Vittorio Arrigoni, una voce di testimonianza da Gaza che ci mancherà.
Vittorio Arrigoni con la semplice parola, con i propri scritti, con azioni pacifiste e interventi nonviolenti denunciava la violenza razzista e l’ideologia colonialista perpetrate contro il popolo palestinese.
Vogliamo ricordare Vittorio Arrigoni perchè crediamo che i significati e i valori della Resistenza si riattualizzino attraverso tutti i movimenti pacifisti e gli Istituti di Ricerca per la Pace e la Nonviolenza.



Sopravvissuto allo sterminio: una storia di vita e di lotta

EVENTO COMMEMORATIVO in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA:

Sopravvissuto allo sterminio: una storia di vita e di lotta

Incontriamo “Bacio” Emilio Capuzzo sfuggito in modo rocambolesco al trasferimento nei campi di concentramento nazifascisti

http://www.peacelink.it/pace/a/43938.html

EVENTO COMMEMORATIVO in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA:

Sopravvissuto allo sterminio: una storia di vita e di lotta

Incontriamo “Bacio” Emilio Capuzzo sfuggito in modo rocambolesco al trasferimento nei campi di concentramento nazifascisti.

Proiezione del Film “I carnefici” di Daniele Biacchessi.

A seguire, incontro con il Partigiano Ex Deportato Emilio Bacio Capuzzo

SABATO 28 GENNAIO 2017 ore 16.00 a SAN GIULIANO MILANESE

Sala Previato, Biblioteca San Giuliano Milanese, piazza Della Vittoria n. 2

con Daniele Biacchessi, Tiziana Pesce, il Partigiano Emilio Bacio Capuzzo, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, il Partigiano di San Giuliano Milanese Domenico Pelosi e la staffetta Amelia Sibra ai quali verrà consegnato un riconoscimento.

GIORNO DELLA MEMORIA

Organizzazione ANPI Sezione Gisella Floreanini – San Giuliano Milanese

 

Da un Progetto interculturale a un libro che narra la storia di un Partigiano, Emilio Bacio Capuzzo. Per Non Dimenticare.

Mosaico di Pace – “Un Racconto di Vita Partigiana”- Recensione di Alessandro Marescotti

La Rivista Mosaico di Pace, promossa da Pax Christi, fondata da Don Tonino Bello e diretta da Padre Alex Zanotelli, propone una Recensione di Alessandro Marescotti al libro “Un Racconto di Vita Partigiana” di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

“Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del Partigiano Emilio Bacio Capuzzo”

Recensione di Alessandro Marescotti

Edizioni Mimesis, Milano-Udine, 2012

www.mimesisedizioni.it

 

Questo libro raccoglie la testimonianza di vita di Emilio Bacio Capuzzo, protagonista della lotta contro il nazifascismo nel milanese. La narrazione individuale è collocata nell’ambito della storia complessiva della Resistenza Italiana, a cui il libro dedica ampio spazio ricostruendo prima il periodo dell’antifascismo dalle origini all’8 settembre 1943 e poi la sequenza delle stragi nazifasciste dal 1943 al 1945. Siamo quindi in presenza di un libro di ampio respiro, molto dettagliato, dal taglio per certi aspetti storico-didattico. E infatti rientra nel progetto “Per non dimenticare” che è promosso dai due autori: Fabrizio Cracolici e Laura Tussi. Il primo è presidente dell’ANPI di Nova Milanese (MB). Laura Tussi è invece docente, giornalista e scrittrice di libri di pedagogia interculturale, tra cui l’ultimo “Educazione e Pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale”, edito anch’esso da MIMESIS. Il progetto in questi anni ha coinvolto molte persone e associazioni, dando vita a diversi incontri. Il libro rende conto di tale percorso e nella parte finale raccoglie varie testimonianze, prima fra tutte quella di Moni Ovadia, finalizzate a porre attenzione sulla attualità della Resistenza.

La parte più toccante del libro è proprio quella sulla storia del partigiano Emilio Bacio Capuzzo, nato in provincia di Padova nel 1926 e trasferitosi a Nova Milanese nel 1938. Figlio di un operaio socialista che non aveva voluto fare la tessera al Partito Fascista, Emilio Bacio Capuzzo si aggregò nel 1944 ai GAP, i gruppi partigiani, dopo una esperienza di lavoro in fabbrica. Conosce anche la deportazione nel lager di Bolzano. La sua è stata una vita difficile, avventurosa, e questo libro serve a comprendere e a testimoniare come la storia dell’Italia sia stata cambiata proprio da persone determinate e coerenti come lui. E’ giusto dedicare a queste persone un libro, in modo che anche i giovani oggi sappiano che cambiare la storia è possibile, anche con il sacrificio personale.

Laura Tussi, nella sua prefazione, evidenzia “l’attualità dei valori sociali e dei diritti civili e umani di cui occorre continuamente fare memoria” e offre della Resistenza una chiave di lettura soprattutto morale e pedagogica, in modo da aprirla alle nuove forme di resistenza, che oggi sono quelle – sottolinea – della lotta alle mafie, alle guerre, all’intolleranza.

 

Alessandro Marescotti – Presidente di PeaceLink, telematica per la Pace.

www.peacelink.it

a.marescotti@peacelink.it

Note:

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1371835537.htm

Allegati

Da un Progetto interculturale ad un libro che narra la storia di un Partigiano, Emilio Bacio Capuzzo. Per Non Dimenticare.

Note:

su NUOVA INFORMAZIONE INDIPENDENTE:
http://www.ninin.liguria.it/2017/01/10/leggi-notizia/argomenti/cultura-2/articolo/sopravvissuto-allo-sterminio-una-storia-di-vita-e-di-lotta.html

su NUOVA RESISTENZA:
http://www.nuovaresistenza.org/2017/01/11/sopravvissuto-allo-sterminio-una-storia-di-vita-e-di-lotta/

su ILDialogo.org:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1484085927.htm




Con Vittorio Agnoletto e Daniele Biacchessi – Le nuove R-esistenze

ARCI Scuotivento MONZA e ANPI NOVA MILANESE presentano il Libro/Dvd:

Giovanni Pesce. Per non dimenticare con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

http://www.peacelink.it/pace/a/42766.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

Giovanni Pesce. Per non dimenticare con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

Presentazione con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici,

Laura Tussi

 

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

In collaborazione con ANPI Nova Milanese

ARCI Scuotivento – Via Monte Grappa, 4B MONZA

Giovedì 25 Febbraio 2016 ore 21.00

Presentazione del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” MIMESIS Edizioni, Sesto San Giovanni- Udine 2015

 

“Nel suo intervento al nuovo congresso dell’ANPI, lei disse che la libertà e la democrazia non si conquistano una volta per sempre, ma si mantengono giorno per giorno. Cosa potrebbe dire ai giovani di oggi a tale riguardo? secondo lei vi sono analogie tra questi atti terroristici e il movimento della Resistenza?

 

Credo che la lotta per la libertà, la lotta per migliorare le condizioni economiche, sociali è la lotta che non può essere stata ultimata e conclusa con il 25 Aprile 1945. È vero. Il 25 Aprile rappresenta la libertà, nel nostro Paese: ha rappresentato un avvenimento storico nella società italiana e credo che una gran parte di noi non si siano fatti delle illusioni. Sapevamo che dovevamo continuare la lotta, perché le forze conservatrici e reazionarie furono sconfitte il 25 Aprile, ma non avevano deposto le armi. E abbiamo visto subito, dopo la Liberazione, il tentativo del processo alla Resistenza, il tentativo di coloro che erano stati epurati, di ritornare ai posti e alle responsabilità della vita politica, economica e sociale e vedevamo ogni giorno di più come le forze conservatrici e moderate prendevano posizioni contro le forze della sinistra. La battaglia è una lotta continua fatta di intelligenza, di coraggio, di responsabilità e capire e individuare in che modo si deve portare avanti la lotta nell’interesse del popolo italiano. Questo è uno degli aspetti fondamentali. La reazione e le forze conservatrici e moderate tentano sempre di passare all’offensiva e noi le possiamo bloccare e dare loro scacco matto, se c’è questa azione continua di intelligenza unitaria, non soltanto delle nuove generazioni, ma anche della classe operaia e della maggioranza del popolo italiano. Per quanto riguarda oggi, tra terrorismo e partigiani non vi è nessuna analogia. I terroristi sono uomini e giovani isolati dalle masse, che non hanno il consenso delle masse. Capisco che ci sono molti giovani disillusi, perché senza prospettive, disorientati, che possono anche scendere talvolta in azioni, in prese di posizione che non coincidono con l’interesse della classe operaia e del popolo italiano. Posso capire il loro malcontento, la loro sfiducia contro il governo e contro le istituzioni, ma non posso concepire le loro azioni. Bisogna denunciare con tutte le nostre forze il terrorismo che pensa di risolvere e affrontare i problemi della società italiana attraverso azioni individuali criminose, perché è questo che noi abbiamo portato a conoscenza del popolo italiano. Se cerchiamo di individuare chi hanno colpito i terroristi, la stragrande maggioranza degli uomini che sono stati colpiti dal terrorismo, sono uomini che rappresentavano un elemento di unità e di progresso nella società italiana e volevano collaborare con le forze di sinistra, per portare a compimento gli ideali della lotta di Liberazione. Allora non si può pensare, come alcuni hanno tentato, di fare un’analogia tra terrorismo e partigiani. I partigiani hanno sempre combattuto con coraggio, con entusiasmo, con intelligenza, con un alto senso di responsabilità, con l’aiuto, il plauso e la collaborazione della popolazione italiana. Il terrorismo lo vediamo isolato e i terroristi hanno la condanna, il disprezzo della stragrande maggioranza della popolazione italiana: quindi nessuna analogia tra i terroristi e i Partigiani.”

Archivio Storico – Città di Nova Milanese. Fonte:

Videointervista inedita a Giovanni Pesce, Aprile 1983

Tratto dal Dvd/Libro:

Giovanni Pesce. Per non dimenticare, a cura di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi.

Con i contributi di:

Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce.

Mimesis Edizioni 2

Allegati

Vedi anche

  • BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015

Rassegna Nuove R-esistenze

Con Vittorio Agnoletto, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

In collaborazione con ANPI Nova Milanese

ARCI Scuotivento – Via Monte Grappa, 4B MONZA

Giovedì 25 Febbraio 2016 ore 21.00

Presentazione del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” MIMESIS Edizioni, Sesto San Giovanni- Udine 2015

 

***************

 

Libreria UBIK Savona presenta:

UBIK – Presentazione dei Libri di Daniele Biacchessi, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici

http://www.peacelink.it/pace/a/42700.html

Libreria UBIK di Savona

Sabato 27 febbraio 2016  ore 18:

DANIELE BIACCHESSI

presenta il libro

“I Carnefici”

(Sperling &Kupfer)

LAURA TUSSI e FABRIZIO CRACOLICI

presentano il libro

“Giovanni Pesce, per non dimenticare”

(Mimesis)

Introduce il giornalista MARIO MOLINARI

***********

CULTURA, LIBRI E IMPEGNO CIVILE A SAVONA

Corso Italia, 116r Savona

019/8386659   ste.milano@alice.it

 

“Giovanni Pesce, per non dimenticare”  – Nel 1983 disse Pesce: “…Far parte di questa associazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa continuare, attraverso l’attività politica e organizzativa, a difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto, attraverso la nostra associazione, lottare per portare a compimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l’attività principale dell’ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell’unità antifascista, di far rivivere lo spirito della Resistenza, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra, per coloro che attraverso il terrorismo, le bombe, l’energia nucleare, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace…”.

 

“I Carnefici” – ll libro di Biacchessi sulle stragi nazifasciste del ’44.  «Sono un sopravvissuto. Uno che ha visto l’orrore. Uno che non vuole dimenticare.», In una tiepida sera di fine estate,  nel cortile di una cascina a Monte Sole, un vecchio mostra al nipote un tesoro fatto di vecchie fotografie,  mappe militari ingiallite, cartine geografiche, carte processuali segnate dall’uso. Testimonianze e ricordi di una storia avvenuta settant’anni fa, di cui il nonno, nella sua comunità, è diventato il custode. E’ la storia di una lunga estate di sangue,  quella del 1944: per contrastare l’avanzata delle truppe alleate,  i tedeschi rinforzano le difese lungo la linea Gotica e intanto pianificano una persecuzione spietata delle brigate partigiane. Il compito è assegnato a una divisione speciale delle SS combattenti,  che viene lanciata contro i «banditi» come su un fronte di guerra: i borghi in cui si nascondono i ribelli devono essere rasi al suolo,  la popolazione eliminata come complice. Nei piccoli paesi dell’Appennino fra Toscana ed Emilia – Sant’Anna di Stazzema,  Bardine,  Vinca,  Casaglia,  Marzabotto – il beffardo suono di un organetto annuncia l’arrivo dei militari della divisione assassina e dà inizio al martirio di centinaia di vecchi, donne e bambini. Il nonno ha ancora negli occhi l’orrore conosciuto nella sua infanzia, ma il suo racconto ha la lucidità di chi per decenni si è dedicato a ricostruire i fatti e individuare le responsabilità dei singoli,  a seguire i processi e denunciare i silenzi e le omissioni di giudici e politici. Daniele Biacchessi,  impegnato da anni a portare in libreria e in teatro le pagine più drammatiche,  oscure e controverse della storia italiana, offre, in questo libro, una narrazione delle stragi naziste che rende la memoria pulsante e viva.

 

Nel mese di febbraio si parlerà di decrescita (con il fondatore del Movimento per la Decrescita MAURIZIO PALLANTE), di Resistenza (con gli scrittori DANIELE BIACHESSI, LAURA TUSSI e FABRIZIO CRACOLICI), di Gramsci (con il prof ANGELO D’ORSI uno dei maggiori specialisti del pensiero gramsciano a livello internazionale), di prima guerra mondiale (con lo scrittore PIER PAOLO CERVONE), di lavoro, psicologia, omeopatia, diversità di genere, pedofilia, evoluzionismo, montagna e trekking… e di romanzi, con il nuovo libro di ROBERTO CENTAZZO.

Buona partecipazione…
.
________________
.
.
Sabato 6 febbraio ore 18:
incontro con lo scrittore
Marco de Biagi
e presentazione del libro “Finalmente Ho Perso il Lavoro!”
Cambiare è ancora possibile! Ciò che state per leggere, scoperte, tecniche e riflessioni, è per chi si ritrova disoccupato e in condizioni assai precarie, ma serve anche a chi sta attraversando una fase di blocco…
.
Mercoledì 10 e mercoledì 17 febbraio ore 18:
“La vita relativa”
Ciclo di due incontri coordinati dal dott. Silvano Posillipo psicoanalista, con la collaboraz della dott.ssa Norma Stalla e del prof. Piergiorgio Bianchi.
Perché ciascuno vive la propria storia, insieme ad altri, convinto di non poter fare diversamente? Si può cambiare? Quale è il limite di tempo per farlo? Perché questa storia, questo corpo, questo destino?
.
Giovedì 11 febbraio ore 18:
incontro con lo scrittore
Roberto Centazzo
e presentazione del libro “Squadra speciale minestrina in brodo”
Introduce l’autore Felice Rossello.
Sono tre, sono poliziotti genovesi, o meglio, lo sono stati; adesso sono in pensione. ma hanno ancora un bel po’ di conti in sospeso con delinquenti e farabutti sfuggiti alle maglie della giustizia.
.
Venerdì 12 febbraio ore 17,30 Sala Rossa del Comune:
“Darwin Day 2016”
Partecipano gli studiosi
Luciano Dondero e Fabio Gallesio.
Introduce Massimo Macciò.
A cura di UAAR Savona Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Centro di documentazione Logos e Ubik.
Anche quest’anno nel giorno dell’anniversario della nascita di Charles Darwin, padre della teoria evoluzionista, viene promosso un momento di divulgazione e confronto sulle sue teorie scientifiche.
.
.
SABATO DOPPIO APPUNTAMENTO
.
Sabato 13 febbraio ore 18:
incontro con il medico pediatra, psicoterapeuta e omeopata
Carlo Tonarelli
e presentazione del libro “Noi ci curiamo con l’omeopatia” Il self-care in omeopatia.
Introduce il dott. Pietro Rabolli.
Stiamo intossicando con prodotti farmacologici inutili i nostri bambini. Questo libro serve a imparare a curare omeopaticamente, quindi in maniera dolce e naturale, il 95% delle malattie che comunemente possono colpire un bambino.
.
Sabato 13 febbraio ore 16,30 In P.zza Chabrol (in caso pioggia alla libreria Ubik):
“Ma che paura questa favola!”
Letture pubbliche dei libri per l’infanzia messi al bando dalle giunte omofobe e spaventate dalla diversità.
Banchetto dei libri ‘proibiti’, a cura della libreria.
Iniziativa a cura di Apertamente – Arcigay SavonaArci Savona e Ubik.
A Venezia e in altre città hanno voluto proibire dei libri per l’infanzia perché raccontavano storie di diversità felici. In Liguria vorrebbero fare lo stesso. Sabato ci troveremo insieme in piazza per leggere i libri che vorrebbero proibire, per ribadire ancora una volta che le diversità sono la più grande ricchezza dell’umanità!
.
Martedì 16 febbraio ore 18:
incontro con lo scrittore
Mattia Vettorello
e presentazione del libro “Materia instabile”
A cura delle associazioni Vuoto CriticoFINALE FOR NEPAL e CAI Club Alpino Italiano.
Introduce Marco Giavina.
Vettorello ha compiuto un trekking di 800 chilometri in solitaria ed in autosufficienza attraverso l’Islanda. L’opera vuole evidenziare l’essenza del viaggio nella necessità di (ri)trovare il contatto con la natura.
.
Venerdì 19 febbraio ore 18:
incontro con il Fondatore del Movimento per la Decrescita Felice
Maurizio Pallante – Movimento per la Decrescita Felice
e presentazione del libro
“Destra e sinistra addio. Per una nuova declinazione dell’uguaglianza”
Introduce Luigi Giorgio.
A cura del Movimento per la Decrescita Felice e della Ubik.
Se si abbandona l’ideologia della crescita è possibile ridare forza all’impegno per una maggiore equità tra gli esseri umani. Occorre avviare una decrescita selettiva della produzione sviluppando innovazioni tecnologiche che accrescano l’efficienza nell’uso delle risorse e attenuino l’impatto ambientale dei processi
.
Sabato 20 febbraio ore 18:
“La preda. Silenzio nel nome di Dio”
Visione del film/documentario sui casi italiani di pedofilia, a cura di Silvia Luzi e Luca Bellino, trasmesso dalle Tv di 40 Paesi in tutto mondo, ma ancora inedito in Italia.
Incontro con Francesco Zanardi (Presidente Rete L’ABUSO) e Francesca Marzadori (Segretaria del circolo UAAR di Savona).
A cura dell’UAAR e della Rete nazionale L’ABUSO.
Il Vaticano pare non abbia adottato ancora nessuna politica di protezione dei bambino. C’è un’unica politica rivolta a mantenere le cose come profondamente sepolte in segreto il più possibile? Una storia di secoli che continua ancora oggi.
.
Mercoledì 24 febbraio ore 18:
incontro con il giornalista e scrittore
Pier Paolo Cervone
e presentazione del libro “L’Italia in guerra. Da Sarajevo al Patto di Londra”
Introduce Marco Genzone.
A cura della Biblioteca civica “Barrili” di Savona e della Ubik.
Dal 1914 esplode la Prima guerra mondiale. L’Italia dichiara la propria neutralità, ma lentamente la maggioranza silenziosa è sopraffatta da una minoranza rumorosa. Casa Savoia vuole la guerra, e così sarà. La chiameranno Grande Guerra, perché interesserà tutto il mondo…
.
Giovedì 25 febbraio ore 18 Sala Rossa del Comune:
“Alla scoperta di Gramsci”
Un incontro sull’autore italiano più studiato nel mondo.
Incontro con il prof Angelo D’Orsi Professore di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, e uno dei maggiori specialisti di Gramsci a livello internazionale.
Presentazione del volume “Gramsciana. Scritti su Antonio Gramsci”
Introduce Franco Zunino.
A cura dell’Associazione per la pace e Ubik.
Cos’è che affascina in lui? Certamente il suo pensiero, per il rifiuto di ogni dogmatismo e per l’incessante ricerca della verità, “ad ogni costo”, ma anche l’onestà intellettuale, la coerenza politica, la dirittura morale.
.
Sabato 27 febbraio ore 18:
Daniele Biacchessi
presenta il libro “I Carnefici”
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
presentano il libro “Giovanni Pesce, per non dimenticare”
Introduce il giornalista Mario Molinari.
A cura dell’Anpi SavonaCentro Bevilacqua-Garelli e della Ubik.
E’ importante difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto portare a compimento tali ideali.

 

 




Ponti di memoria tra narratori e testimoni di pace – Teatro Lirico di Magenta

Giorno della Memoria 2016

Ponti di memoria tra narratori e testimoni di pace – Teatro Lirico di Magenta

http://www.peacelink.it/pace/a/42557.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

Giorno della Memoria 2016 al Teatro Lirico di Magenta

Giorno della Memoria 2016

Ponti di memoria tra narratori e testimoni di pace – Teatro Lirico di Magenta

Città di Magenta

PeaceLink – Telematica per la Pace

A.N.P.I. Nova Milanese (Monza e Brianza)

Archivio Storico – Nova Milanese

I.I.S. Luigi Einaudi – Magenta

presentano il Progetto “PER NON DIMENTICARE”

 

presso il TEATRO LIRICO di MAGENTA, via Cavallari 2

 

il giorno 23 Gennaio 2016 dalle ore 10.30 alle 13.10, in occasione del Giorno della Memoria 2016

Interverranno sul Tema“Testimonianze dai Lager”:

 

Laura Tussi, giornalista, responsabile PeaceLink

Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI Nova Milanese (MB), Referente Progetto “Per non dimenticare”

Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore

Emilio Bacio Capuzzo, Partigiano e Deportato

Prof.ssa Maria Grazia Pisoni, Dirigente Scolastico I.I.S. Luigi Einaudi di Magenta

Prof.ssa Anita Sofia, Referente Progetto

Vaninka Riccardi, Associazione tra artisti Ciridì

Sono invitati:

A.N.P.I. di Magenta

Marco Invernizzi, Sindaco di Magenta

Paola Bevilacqua, Assessore

 

Evento formativo di 4 ore per l’apprendimento di competenze di cui al decreto legislativo n.13 del 16 Gennaio 2013

 

La memoria e la verità storica sono le uniche forze che possono opporsi agli orrori e agli errori degli uomini per evitarne la ripetizione.

Occuparsi di memoria storica del nazifascismo significa considerare i soprusi, le ingiustizie, la condizione di chi si trova nel bisogno, nell’indigenza, di chi vive le difficoltà e le ingiustizie sociali. Attualmente occuparsi di memoria storica del nazifascismo significa tutelare i diritti umani degli oppressi, dei diversi, degli emarginati, degli umili, degli sfruttati, dei più deboli di cui tutti siamo parte nel tessuto sociale, comunitario e nel mondo, nel terribile deserto della sopraffazione e della violenza, dove tante voci chiedono giustizia per tutti quegli innocenti che ancora nascono solo per morire.

A Magenta il programma per celebrare la Memoria è finalizzato a raccontare, attraverso diverse modalità comunicative, accadimenti documentati, testimonianze, racconti e atmosfere, gli eventi che hanno segnato la Storia, per ripercorrere il passato e per affermare il Dovere etico della Memoria Storica per un futuro di Pace…

 

 

Vedi anche

·         Il Giorno della Memoria con le Scuole di Guanzate (Como)

Evento formativo di 2 ore per l’apprendimento di competenze di cui al decreto legislativo n.13 del 16 Gennaio 2013

12 gennaio 2016 – Laura Tussi

Il Giorno della Memoria con le Scuole di Guanzate (Como)

L’ASSESSORATO E LA COMMISSIONE ALLA CULTURA, EVENTI, COMUNICAZIONE E RAPPORTI  CON IL TERRITORIO DEL COMUNE DI GUANZATE E LA BIBLIOTECA

presentano:

per celebrare la

Giornata della memoria

ore 10.00

testimonianza diEMILIO BACIO CAPUZZO

partigiano e deportato

Introduce: Laura Tussi, scrittrice e giornalista, AssociazionePeaceLink, ARCIPonti di memoria.

Modera: Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI di Nova Milanese (MB), referente del progettoPer non dimenticare. 

 

Ore 11.15

Gli studenti dell’indirizzo musicale eseguiranno un repertorio sul tema della Giornata della memoria, a cura del prof. Di Lecce

SABATO 16 GENNAIO 2016

AUDITORIUM SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO GUANZATE, VIALE SOMAINI 2

Evento formativo di 2 ore per l’apprendimento di competenze di cui al decreto legislativo n.13 del 16 Gennaio 2013