Il nuovo romanzo di Enzo Verrengia – La spirale dell’estate.

Il 28 maggio esce in tutte le librerie e sugli store online il nuovo romanzo di
Enzo Verrengia, La spirale dell’estate.

COPERTINA la spirale dell’estate

Il libro: La spirale dell’estate

Il protagonista, Giorgio Brisante nel 1967 ha quattordici anni e doveva solo andare in gita alle grotte di Castellana. La vita, invece, per lui ha tutt’altri piani. Giorgio dovrà crescere in fretta e diventare uomo confrontandosi con un’avventura degna del miglior Le Carré. Il fratello di suo nonno, Bruno, ex spia di Mussolini, gli consegnerà una missione ad altissimo rischio: recuperare delle carte segrete a Londra, appartenute a Siro Tonaghi, grande giornalista fuggito durante la guerra. Nella Swinging London, oltre alle minigonne e alla musica ribelle, lo attende una vera e propria spy story. Spie doppiogiochiste, emissari sovietici, tutti a caccia della famosa documentazione.

Giorgio Brisante si giocherà la pelle come il suo eroe preferito, l’agente segreto inventato dallo scrittore Ebury Glayson, anche lui invischiato in questa spirale frenetica e incontenibile.

 

ISBN 978-88-31460-17-0

16,00€

link della casa editrice
https://www.sabireditore.it/prodotto/la-spirale-dell-estate-enzo-verrengia/

—————-

L’autore: Enzo Verrengia

Ha scritto testi teatrali, di cabaret e sceneggiature per gli albi di Martin Mystère.
Collabora con La Gazzetta del Mezzogiorno, Conquiste del Lavoro e La Verità.
Ha pubblicato i racconti comici de La notte degli stramurti viventi, editi in digitale da Delos Books, per la quale ha firmato anche Lo scritto di sangue (2018), e la trilogia Morte a Venezia (2019), Il mondo finisce a Berlino (2020) e Finale di caccia (2021).
Con lo pseudonimo di Kevin Hochs ha firmato per la collana “Segretissimo” di Mondadori i romanzi di spionaggio Sandblast (2008), Sturmvogel (2011), Targeting (2014) e Watchdog (2015). Ha rivisitato Stevenson con L’eredità di Hyde (PIEMME, 2013).
Suoi i saggi Divora il prossimo tuo (Avagliano, 2004), Complottario (Avagliano, 2006) e Millennial (Pellegrini, 2017) https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Verrengia

 

 




Sant’Omero. Giornalisti in erba raccontano il Covid

 

 

Da un progetto scolastico di giornalismo, realizzato dai ragazzi della 2F della scuola secondaria di Primo grado di Sant’Omero, prende vita uno speciale sul Covid realizzato interamente dagli studenti

 

Fare esperienza di quello che significa un lavoro di redazione. E’ stata questa la motivazione alla base di un progetto scolastico che ha coinvolto, durante l’anno scolastico che sta per concludersi, i ragazzi della 2F della scuola secondaria di primo grado di Sant’Omero i quali, avendo nel proprio orario curriculare un’ora di potenziamento, hanno potuto approfondire e sperimentare sul campo l’affascinante lavoro del reporter.

Accompagnati dalla docente Manuela Martella, che ha introdotto alcuni elementi e conoscenze essenziali del mestiere, i ragazzi hanno saputo mettersi alla prova, simulando un vero e proprio lavoro di redazione, con tanto di compiti e ruoli assegnati.

Ciò che ne è venuto fuori è stato uno “speciale” che li ha visti protagonisti in tutti i passaggi della sua realizzazione, partendo proprio da quanto nell’ultimo anno li aveva particolarmente colpiti, ovvero la pandemia. Attraverso l’analisi di vari aspetti e ascoltando le voci dei loro stessi compagni di studio, rimasti troppo spesso inascoltati dal mondo degli adulti, i ragazzi hanno potuto “mettersi in gioco”, curando un prodotto tutto loro e riuscendo a creare nei tre gruppi di lavoro delle inimmaginabili sinergie, superando anche le inevitabili difficoltà che l’attività in squadra spesso produce.

Dopo aver realizzato un sondaggio rivolto agli studenti dell’istituto – in cui sono emerse le difficoltà principali vissute dai ragazzi durante le chiusure, le “lezioni apprese” e anche le “sorprese positive” scoperte durante il lockdown – sono state organizzate delle video-interviste con la dirigente dell’I.C Nereto-Sant’Omero-Torano Laura D’Ambrosio, il dottor Domenico De Berardis della Asl di Teramo e il sindaco di Sant’Omero, Andrea Luzii per terminare con un incontro, sempre in video-conferenza, con il giornalista Lino Nazionale che ha raccontato ai ragazzi esperienze, difficoltà e piccoli segreti del mestiere di giornalista.

 




Sulmona. Due mostre intitolate Pietro Guida – Il Mito: lo specchio del mondo e Giovanni Hajnal – Sulle orme di Dante dalla lettura al segno grafico.

Dal 21 maggio al 17 ottobre 2021 l’Abbazia di Sulmona ospiterà all’interno dei suoi suggestivi spazi espositivi, collocati nel Refettorio e al primo piano, le due mostre intitolate Pietro Guida – Il Mito: lo specchio del mondo e Giovanni Hajnal – Sulle orme di Dante dalla lettura al segno grafico. Due esposizioni dedicate a grandi artisti, personalità poliedriche che hanno saputo incidere il loro nome tra i grandi della storia dell’arte contemporanea. Due rassegne che presentano preziose opere volte a indagare e rileggere in chiave contemporanea il concetto di Mito o a reinterpretare in maniera del tutto singolare i passi più coinvolgenti della Divina Commedia di Dante Alighieri, in occasione delle celebrazioni del settecentesimo anniversario dalla scomparsa del Sommo Poeta.

 

Nell’opera di Pietro Guida, che compie tra poco cento anni, la ripresa della tematica del Mito è funzionale alla decantazione del reale, cristallizzato e immerso nelle figure che sono quasi visioni oniriche, sospese in una dimensione astorica e atemporale. La sua arte è sempre essenziale, immediata, riconoscibile, scevra da orpelli e abbellimenti, è la testimonianza di ciò che è, non di ciò che dovrebbe o vorrebbe essere. Le 14 sculture presenti in mostra incarnano testi fantastici, leggendari, sono narrazioni viventi che echeggiano l’eternità cristallizzandola in un attimo, trascinando lo spettatore in un passato mitico, aureo e primigenio, che si rende presente attraverso la naturalezza dei gesti, l’immediatezza delle forme, la franchezza di linee. Le sue solide visioni sono fantasmagorie a cui il pubblico è invitato ad assistere e a partecipare, congiungendosi all’espressione di un’arte che sintetizza sentimenti, passioni, emozioni quotidiane assurgendo alla potenza dell’ineffabile. Prometeo, il Minotauro, Orfeo, Leda, Apollo e Dafne, Endimione e Selene, Icaro, sembianze mitiche e mitologiche, protagoniste di affascinanti leggende, vivono ognuna immersa nel proprio magico mondo, sprofondate all’interno di un intimista e claustrale hortus conclusus degli incanti che fa della fascinazione e della decantazione spasmodica della vita e della realtà il proprio palcoscenico. La vita, del resto, è anche il punto cardinale da cui muovono sostanziandosi i disegni di Pietro Guida. Essi tendono a veicolare la storia personale, il vissuto che ogni scorcio, forma, linea, sussulto trascina con sé. Le visioni ieratiche e adamantine di questo artista non rappresentano, bensì interpretano, traducono, poetano, decantano. Ciascuna figura-apparizione, infatti, affronta il qui e ora, rifiutando di recitare un ruolo, raccontando piuttosto di sé, del suo essere-esistere e occupare uno spazio vivente, confidandosi con noi, narrandoci, tramandandoci, connotandosi di volta in volta di libertà e purezza. I disegni di Guida sono tracce del futuro, progettano cosa sarà, finiture imperfette di un domani reso presente, lacerti di una realtà che si perpetua attraverso il mito, la leggenda, in un’eroica fuga dal banale che tenta di coniugare misticamente l’uomo e il mondo. Il disegno rivela, testimonia, attesta. Nell’opera grafica di Pietro Guida l’arte del segno è il contraltare speculare di ciò che scolpisce, solleticare il foglio con la matita equivale a incidere il cemento, a formare, nell’ accezione più pura del termine, la materia, la sostanza dell’opera che assume lo status inequivocabile di capolavoro, unico nel suo genere, votato alla natura e alla fantasia, ammantato di storia e di mito, di una mistica sacralità.

 

Il legame tra Giovanni Hajnal e il Sommo Poeta Dante Alighieri si è instaurato, intrecciato e mai più interrotto, grazie a un autentico colpo di fulmine. In tale frangente Hajnal subisce una potentissima esperienza di arricchimento esistenziale, oltre a una conturbante impressione immaginativa, di empatia con l’opera dell’inarrivabile maestro. Da quel preciso istante principia nell’immaginario compositivo e iconografico di Hajnal una fascinazione così stravolgente per le tre Cantiche dantesche tale da tradurne e trascriverne i passi più notevoli, preziosi e significativi eternandoli attraverso la propria magistrale arte incisoria. Dal 1980 Giovanni Hajnal matura l’idea di illustrare in maniera programmatica episodi che lo avevano letteralmente stregato vivificando così l’epopea di incisioni a tema dantesco, sentendosi particolarmente vicino ai versi dedicati alla sua terra natia, l’Ungheria, enucleandone, mediante un segno rigido, autoritario e solenne, non solo l’imperituro legame sentimentale con il proprio paese d’origine ma anche il profondo rapporto tra il Vate e quella straordinaria nazione. Le 14 opere presenti in mostra, realizzate con la tecnica dell’acquaforte, sono permeate da una strabiliante duttilità espressiva. Esse scandiscono, mediante un iter stilistico multiforme e variegato che abbraccia oltre vent’anni, il viaggio dantesco nei tre regni oltremondani della religione cattolica, effigiandone con estrema perizia compositiva principalmente i moti interiori, resi grazie al calibrato impiego di un segno che si fa aedo di accattivanti slanci emotivi e contrappunti sensori, che si compenetrano in linee marcate, forme geometrizzanti, volumi imponenti e brulicanti assetti spaziali tesi a trascinare il pubblico all’interno di una fiaba magica e al contempo grottesca. L’ars creandi di Hajnal mutua dal passato per mirare al futuro, un avvenire ripensato e riplasmato originalmente attraverso un innovativo linguaggio figurativo che mostra di saper armoniosamente coniugare la minuzia della cultura espressiva nordica con la linea calda e magmatica di matrice mediterranea. Le incisioni esposte esprimono l’universo dei sentimenti umani, cantano i conflitti interni, i brividi della paura di rimanere intrappolati e ancorati a qualcosa che non ci appartiene, le speranze di un’umanità in cerca di assoluzione. Hajnal traduce, superando i dettami del messaggio sacrale o simbolico insito nelle sue creazioni, i problemi dell’uomo moderno: l’antinaturalismo formale, le distorsioni grafiche, il dinamismo compositivo non fanno altro che trasporre l’inquietudine, il disagio esistenziale che affligge il nostro tempo e rappresentano una via di fuga dal labirintico incedere di un presente che forse percepiamo di volta in volta sempre più ingombrante.

 

Pietro Guida è nato nel 1921 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Nel 1947 si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e si rende subito significativo protagonista del sovvertimento e della rinascita culturale della città partenopea, partecipando alle iniziative del Gruppo Sud. L’arco temporale a ridosso degli anni Cinquanta del Novecento si rivela fondamentale per Guida: non soltanto infatti suggella la sua partecipazione al cenacolo intellettuale partenopeo, ma principia quella che poi diventerà una febbrile e notevole attività espositiva. Inizia a ricevere diversi premi e riconoscimenti, riscuotendo larghi consensi in ambito nazionale, soprattutto per i suoi disegni, connotati da una linea potente e agile, il cui segno strizza l’occhio alla stilizzazione, pur mantenendo forma e figurazione quali elementi fondanti della ricerca artistica. A partire dagli anni Sessanta è professore ordinario di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, mentre dal 1971 al 1989 dirige il Liceo Artistico “Lisippo” di Taranto. Attore principale di una serie di esposizioni personali e collettive votate alla diffusione di una mise en scene densa di innovazione stilistica e originalità narrativa, dal 1960 al 1975 Guida rinuncia al dato mimetico e naturalistico della rappresentazione, congedando mezzi e materiali tradizionali dell’ars sculpendi, a vantaggio di un’incontrollabile attrazione per i materiali industriali grezzi, quali mattoni, tubi in eternit, ferro e acciaio, facendone assurgere la scabrosità e l’immediatezza a nucleo ispirato e creativo delle sue realizzazioni. Dalla seconda metà degli anni Settanta Guida sceglie di ritirarsi dall’attività espositiva, una defezione che gli consente di concentrarsi e focalizzarsi completamente su un nuovo ritorno al figurativo. Dal 1993 interrompe il silenzio espositivo inaugurando una personale improntata alla sua rinnovata ars creandi presso il Castello Carlo V di Lecce e vitalizzando una serie di iniziative che confluiranno nella fondamentale mostra antologica, allestita nel 2008 presso il Monastero degli Olivetani di Lecce, che ne ripercorre filologicamente e criticamente l’intera, movimentata e affascinante vicenda artistica. Nel 2011 partecipa alla 54ª edizione Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia nella sede regionale di Lecce – Padiglione Italia.  L’ultima mostra, Pietro Guida-Piazza d’Italia nel 2020, ha avuto sede all’interno del suggestivo cortile del Castello di Copertino in Puglia, riscuotendo notevoli consensi. Le opere di Guida figurano all’interno di collezioni private e contesti museali di rilievo, quali il Museo Sforzesco a Milano, la Presidenza del CONI a Roma, la Collezione Finkelstein a New York, la Collezione Civica d’Arte Moderna a Bari, la Collezione Schulte a Düsseldorf, il Museo della Scultura Contemporanea – MUSMA a Matera. Dal 1951 vive e lavora a Manduria, in provincia di Taranto.

 

Giovanni Hajnal nasce nel 1913 a Budapest. Appena adolescente frequenta la prestigiosa Scuola d’Arte di Kecskemét. Ammaliato dall’Italia, nel 1931 a soli diciott’anni intraprende un entusiasmante viaggio a piedi dall’Ungheria in compagnia di altri giovanissimi scultori e pittori, partendo dal suo paese natale per godere dei tesori artistici custoditi nel nostro. Una nazione, quella italiana, che da sempre porterà, con ammirazione e reverenza, nel cuore, tanto da compiere un secondo itinerario di formazione nel 1933, che confluisce nella frequentazione dei corsi dell’Accademia di Belle Arti di Roma fino al 1934. Negli anni successivi, sino all’ indomani dello scoppio della seconda guerra mondiale, prosegue la sua esperienza culturale e la sua formazione artistica studiando all’ Accademia di Belle Arti di Stoccolma e a quella di Francoforte. Rientrato in patria, si iscrive all’ Accademia di Belle Arti di Budapest e intraprende un fruttuoso ciclo formativo che coronerà con il conseguimento del diploma. Quando il nostro Paese viene definitivamente liberato dalla dittatura, Hajnal inizia un’ intensa e appassionante carriera artistica, impreziosita dalla partecipazione a svariate esposizioni di pittura, la magistrale realizzazione di creazioni dalle gigantesche proporzioni, quali affreschi e dipinti murali prodotti mediante tecniche sperimentali, unitamente a vetrate istoriate e opere musive, e infine la fascinazione per una cospicua e febbrile produzione grafica, costituita da incisioni, disegni, illustrazioni di vario genere per riviste a sfondo letterario, critico e storico-artistico. Tale ammirazione per l’ arte grafica culminerà nell’ illustrazione dell’ opera capitale di Dante Alighieri, La Divina Commedia, mediante l’ acquaforte, tecnica di stampa a incisione su rame, di cui questa mostra presenta alcuni esemplari. Nel 1948 matura la decisione di trasferirsi in via definitiva nella sua amata Italia, stabilendosi insieme alla famiglia a Roma. A partire da quell’anno significativo, di svolta all’interno del corpus biografico dell’artista, un incipit che sembrò estremamente difficoltoso, egli non ha mai interrotto quella che poi effettivamente è divenuta una straordinaria e longeva carriera, protratta con dedizione per l’intero arco della sua vita, interrotta esclusivamente alla morte. Le sue opere sono conservate all’ interno di collezioni museali e private, nazionali e internazionali. Tra le opere pubbliche sono degne di menzione le vetrate per il Duomo di Milano, quelle per l’ Aula Paolo VI (Aula Nervi) in Vaticano, il rosone della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, i monumentali vetri per le chiese di San Leone Magno, Santa Maria Goretti, Santa Francesca Romana, oltre che per il nuovo penitenziario di Rebibbia, sempre a Roma.  Hajnal ha prodotto inoltre opere in tutto il Paese: Udine, Prato, Teramo, Avezzano, Chieti, Latina, Sorrento, Bari, Cosenza, Catania. Tra le creazioni conosciute all’estero si annoverano vetrate per il Duomo a San Paolo del Brasile, a Hartford nel Connecticut, a Oakland in California, a Lucerna e infine per la Cattedrale di Palma di Maiorca. Anche le sue opere musive sono dislocate in tutto il mondo: a Caracas, a Saint Paul nel Minnesota, a Lincoln nel Nebraska, a Dublino. Muore a Roma nel 2010, all’età di 97 anni.

 

Sulmona, Abbazia di Santo Spirito al Morrone

Via Badia, 28 – Loc. Badia-Bagnaturo – 67039 (AQ)

Tel. 0864 32849

 

Costi: biglietto intero 4,00 Euro – ridotto 2,00 Euro

Info: www.musei.abruzzo.beniculturali.it

Mercoledi (08:30,13:30)

Giovedi (08:30,13:30)

Venerdi (08:30,13:30)

Domenica (08:30,13:30)




Cordoglio per la morte di Gianfranco Colacito

 

 

E’ morto a 81 anni il giornalista aquilano Gianfranco Colacito. Con lui se ne va un pezzo di storia di quell’Abruzzo che negli anni Ottanta ebbe la capacità e la forza intellettuale di intuire e interpretare i grandi cambiamenti nell’informazione e nella cultura, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, poi l’avvicinarsi della globalizzazione.

Gianfranco Colacito è stato uno dei pionieri dell’emittenza locale: ha lavorato per le prime televisioni e radio private portando sempre un importante bagaglio di professionalità e conoscenza. La sua capacità di guardare al futuro ha fatto sì che fosse uno dei primi a confrontarsi con l’informazione online. E’ stato caposervizio dell’Agenzia giornalistica Italia, collaboratore dei quotidiani Il Tempo e Il Messaggero, con il suo stile personalissimo e mai scontato e un approccio sempre originale alle notizie. Per lunghi anni è stato la coscienza critica dell’Aquila e dell’Abruzzo, una voce ostinatamente libera, una coscienza fiera.

Il suo grande amore era la scienza, che seguiva e divulgava con metodo e passione.

La sua scomparsa è di quelle che chiudono un’epoca, lasciando un’impronta forte tra i colleghi, gli amici, e tutte le persone che lo hanno conosciuto.

Il Sindacato giornalisti abruzzesi si stringe con affetto ai familiari e partecipa al loro lutto.




Teramo. FIAB: alcune corsie ciclabili sono invase dalle auto

FIAB FOTO ARCHIVIO

Con una nota congiunta, inviata a Comune di Teramo, Polizia Stradale e Polizia Provinciale, il presidente FIAB Teramo, Gianni Di Francesco, e il presidente del Comitato di Quartiere Cona – Fonte Baiano – Piano Solare, hanno segnalato che le “corsie ciclabili”, recentemente realizzate dal Comune, in particolare in via Cona, nel tratto urbano della strada statale n. 80, sono spesso occupate da auto in sosta, che ne impediscono l’utilizzo costituendo grave pericolo per la circolazione ciclistica e motorizzata.

“Le corsie ciclabili sono uno straordinario strumento per migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada – sottolinea Gianni Di Francesco – ma il loro utilizzo abusivo come parcheggio vanifica gli sforzi fatti dall’amministrazione e mette in pericolo ciclisti, pedoni ed automobilisti”.
FIAB e Comitato di Quartiere, quindi, chiedono al Comune e alle forze di polizia, locali e nazionali, di intervenire onde ripristinare condizioni di sicurezza e legalità, anche con azioni di sensibilizzazione verso la cittadinanza e gli utenti della strada, non potendo, evidentemente, contare sull’educazione di chi utilizza l’automobile come se lo spazio pubblico fosse di sua esclusiva proprietà.



POSTE ITALIANE: TERAMO, IN PROVINCIA UN NUOVO WEBINAR DI EDUCAZIONE FINANZIARIA 

Poste Italiane

 

Da Roseto a Silvi coinvolti oltre 100 cittadini, clienti di 9 uffici postali del territorio 

 

 

Teramo, 20 maggio 2021 – Anche in provincia di Teramo proseguono gli appuntamenti di Poste Italiane con i webinar di Poste Italiane sull’Educazione Finanziaria, gli eventi completamente gratuiti dedicati a tutti coloro che vogliano accrescere le proprie competenze economico-finanziarie.

In questa sessione, che si è svolta oggi giovedì 20 maggio, l’iniziativa ha coinvolto oltre 100 clienti degli uffici postali di 9 uffici postali del territorio: Atri, Pineto, Roseto degli Abruzzi (via Puglie), Roseto degli Abruzzi 1 (via Nazionale), Santa Lucia di Roseto, Scerne di Pineto, Silvi Marina (via Carducci), Silvi Marina 1 (via Rubicone) e Villa Vomano.

Durante il webinar il relatore, attraverso un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile, ha messo a disposizione dei partecipanti le proprie conoscenze per aumentarne la consapevolezza ogni qualvolta sia necessario compiere delle scelte, per sé e per la propria famiglia, di natura economica.

L’appuntamento ha previsto anche focus sul tema della previdenza complementare, la pianificazione finanziaria, la protezione, il risparmio e gli investimenti. La sessione si è conclusa con un breve video istituzionale e uno spazio finale per le risposte alle domande dei partecipanti.

Il progetto è coerente con la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio, si muove nel segno della tradizionale attenzione dell’Azienda alle esigenze dei cittadini e in coerenza con la sua storica vocazione di azienda socialmente responsabile che aderisce ai principi internazionali ESG, promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.




Cologna spiaggia. Andrea Di Stanislao: “Il nuovo centralino in Comune crea non pochi disservizi. Risponde una voce elettronica mal impostata.”

Villa Comunale di Roseto. FOTO ARCHIVIO

A segnalare il disservizio è Di Stanislao Andrea cittadino di Cologna Spiaggia che alcuni giorni fà ha provato a chiamare l’ufficio demanio del Comune ma nessuno ha risposto. Solo quando si è recato presso gli uffici comunali ha scoperto che l’addetto a tale ufficio (giustamente perché la legge lo permette) era in smart working, e nonostante cio’, l’addetto poteva essere chiamato solo dal Comune che guarda caso non risponde. “Sono senza parole, invece di implementare i servizi qui si pensa solo a fare i tagli al personale. C’era un centralinista tanto educato e gentile, sempre disponibile ad accontentare nel miglior modo possibile il cittadino che chiamava, adesso una voce metallica che indirizza il cittadino verso l’ufficio dove non è detto che ci sia qualcuno, e il cittadino non riesce a fare nulla. Disservizi di questo genere vanno avanti già da diverso tempo, e credo che sia impossibile accettare questo, un disservizio imperdonabile che và risolto al più presto.




La digitalizzazione dei pagamenti delle PA POS@PA  nell’offerta Carifermo sui pagamenti digitali

Carifermo

 

 

 

Al fine di offrire prodotti e servizi innovativi e funzionali, Carifermo conferma il suo impegno per la digitalizzazione e per i nuovi sistemi di pagamento.

 

Si inserisce in quest’ottica POS@PA, dedicato alle Pubbliche Amministrazioni e alle Aziende di pubblici servizi (come ad esempio Aziende erogatrici gas, acqua, energia elettrica, Camere di Commercio, ordini professionali, scuole, aziende sanitarie …).

 

Il nuovo servizio risponde anche agli adempimenti previsti dal decreto Semplificazione e innovazione che ha stabilito l’obbligo per le Pubbliche Amministrazione di adottare e utilizzare la piattaforma PagoPa per ogni tipologia di incasso.

 

Il POS@PA è un innovativo terminale POS, dotato di uno specifico software/release che integra i pagamenti effettuati tramite POS nel sistema PagoPA.

 

Grazie a tale servizio il cittadino può effettuare pagamenti di tributi, utenze, rette, bolli, quote associative in modo agevole ed innovativo, mentre l’Ente efficienta il sistema dei pagamenti, migliorando i propri processi interni e riducendo il contante.

 

Il servizio è già operativo in diversi Comuni, per i quali la Banca svolge il servizio di Tesoreria. Crescente l’interesse anche da parte delle scuole e dei Comuni sotto ai 5.000 abitanti.

 

 

 

 




Teramo. 10mila euro donati all’AIL di Teramo dalla Fondazione Romagna Solidale grazie al Gruppo “Amadori”

 

Un aiuto concreto per l’assistenza domiciliare onco-ematologica dedicata ai pazienti residenti nella provincia di Teramo.

Grazie alla generosità del Gruppo Amadori, azienda con sede principale a Cesena, ma attiva in Abruzzo da 40 anni, in collaborazione con la Fondazione Romagna Solidale sono in arrivo per la neonata sezione di Teramo di AIL “ Graziano Petrini”  10mila euro destinati all’assistenza domiciliare onco-ematologica per i pazienti, anche in età pediatrica, residenti nella nostra provincia. Una somma che fa parte dei 41mila euro raccolti in totale nei mesi scorsi da Romagna Solidale insieme ad Amadori,  frutto della raccolta solidale di fine anno dai dipendenti dell’azienda, fra cui anche quelli dei siti teramani del Gruppo (Mosciano S. Angelo, Controguerra e Castellalto), interamente devoluti completamente alle due sezioni  Ail di Teramo e della Romagna.

Un progetto dedicato a sostenere la continuità delle cure, anche a domicilio, che l’Ail, con grande sforzo, è riuscita a garantire ai pazienti anche grazie all’impegno costante di medici e infermieri specializzati in questi mesi di pandemia.

“Siamo felici e onorati di aver ricevuto questo importante finanziamento dalla Fondazione Romagna Solidale insieme ad Amadori, azienda da tanti anni presente sul territorio e sempre sensibile alle esigenze delle comunità locali” ha commentato il presidente onorario Ail Teramo Claudio Boffa. “Questo importante contributo verrà utilizzato per la tele-assistenza e per servizi a supporto on-site. L’obiettivo principale della sezione Ail di Teramo, che è stata costituita lo scorso gennaio, è proprio quello di mettere al centro della sua azione il paziente e la sua famiglia e le raccolte fondi, come campagne di vendita istituzionali e contributi da importanti aziende, ci consentono di investire nella ricerca e nell’assistenza del malato. Grazie alla solidarietà è possibile fare il bene del prossimo e questo ci aiuta, perché il prossimo siamo noi.”




Bellante. Associazione Culturale Nuove Sintesi: una rosa per ricordare le violenze delle truppe coloniali.

“L’Associazione Culturale Nuove Sintesi domenica 23 maggio 2021, sulle orme maestre tracciate dall’Associazione  Nazionale  Vittime  delle Marocchinate, presieduta da Emiliano Ciotti, che ha ideato la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, svoltasi martedì 18 maggio 2021, porterà una rosa ed un tricolore presso il monumento dei caduti a Bellante Paese alle ore 11.00 per ricordare il dramma avvenuto in Italia nel periodo 1943-1944, quando 60.000 donne, bambini e anziani (con più di un migliaio di assassini) furono violentati delle truppe coloniali francesi. Una pagina della storia nazionale tenuta nascosta e che, per esser ricordata, ha avuto  bisogno del film “La Ciociara” con Sofia Loren. Chi dimentica, è complice.”