W il Primo Maggio 2021

W il primo Maggio 2021

W il primo Maggio, festa dei lavoratori, lavoratrici e del lavoro,

impegniamoci tutti per fare in modo, che chi non ha un posto di lavoro lo abbiano anche loro.

W il primo Maggio, dei diritti e dei doveri e dello statuto dei lavoratori,

dobbiamo tutti fare la nostra parte d’impegno, perché venga rispettato in ogni posto di lavoro.

W il primo Maggio e della nostra magnifica, bella costituzione,

uniti dobbiamo difenderla, fare in modo che venga applicata in tutte le sue parti, tutte preziose.

W il primo Maggio e della nostra fondamentale e importante democrazia italiana,

grande conquista, da arricchire di valori, di verità, onestà, moralità, sincerità, amicizia e di speranza.

W il primo Maggio, in questo momento buio per il COVID, utilizziamo bene il tempo con creatività,

cerchiamo di restare uniti con responsabilità, riusciremo a sconfiggere il coronavirus e tutto rinascerà.

W il primo Maggio e di scelte di impegno per l’unità sindacale e della solidarietà,

con l’obiettivo di costruire una società più giusta, di giustizia,  uguaglianza e di pace per tutta l’umanità.

W il primo Maggio, w la nostra bella Italia, w la Repubblica, w gli italiani.

Francesco Lena

24060 Cenate Sopra ( Bergamo )

 




SABRINA EVANGELISTA E L’ANPI DI MONTORIO AL VOMANO

Sabrina Evangelista a Pietralta (Valle Castellana)

Sabrina Evangelista con Graziano Fabrizi

Sabrina Evangelista, classe 1986, i cui natali provengono dal borgo di Poggio Umbricchio (Crognaleto),
nel cuore del distretto Gran Sasso e Monti della Laga, ricopre il ruolo di Presidente della sezione A.N.P.I.
di Montorio al Vomano “Donato Di Giammarco e Giuseppe Valentini” dal 2016. All’interno
dell’associazione, la più numerosa e la prima, in ordine di tempo, ad essere stata costituita in Provincia di
Teramo, è la prima donna a rivestire tale ruolo. Infatti, a soli 29 anni accetta un incarico oneroso. Non
solo quello di portare avanti la memoria storica e civile della lotta di Resistenza. Ma, è riuscita, in pochi
anni, a farsi largo in un ambiente, per decenni, gestito per lo più da uomini e conquistare la stima, l’affetto
e il riconoscimento dei cittadini e delle cittadine montoriesi, restituendo la giusta reputazione ad
un’associazione importante e prestigiosa, ma troppo spesso ostaggio della retorica ideologica e
celebrativa.
Nel tempo, ha creato e consolidato un stretta rete di collaborazioni con enti di ricerca, università, scuole e
istituzioni. Portando a Montorio al Vomano personalità importanti del mondo della cultura. Tante, infatti,
le iniziative culturali portate avanti in questi anni. Spettacoli teatrali, proiezioni di film, convegni,
seminari, concorsi artistici e letterali. Tutte manifestazioni gratuite, aperte al pubblico, condivise con gli
studenti e con una forte attrattiva su tutta la Provincia. Molteplici le tematiche affrontate, sia a livello
storico che di stretta attualità, con un taglio prettamente scientifico e con una vocazione didattico ed
educativa, improntata a diffondere i valori costituzionali. Oggi, la sezione A.N.P.I. di Montorio al
Vomano, con un percentuale di iscritti superiore a duecento unità, può essere annoverata, infatti, fra le
associazioni più attive, conosciute e riconosciute della provincia teramana.
Madre, laureata a pieni voti in Scienze della Comunicazione, Sabrina Evangelista, attenta conoscitrice del
territorio, ha unito la naturale passione per la storia e le materie umanistiche all’associazionismo, creando
un team di volontari e volontarie, con una alta percentuale di donne, con l’obiettivo di parlare del passato,
di tramandare la memoria storica contemporanea europea, nazionale e territoriale, ma con uno sguardo sul
presente e all’antropologia del territorio. Il lavoro portato avanti, con entusiasmo e caparbietà, sta,
d’altronde, contribuendo notevolmente a riportare vivacità, elaborazione critica del pensiero e senso di
comunità in una realtà territoriale sensibilmente provata, prima dal sisma ed attualmente dalla pandemia.
La Presidente risulta essere, dunque, una valida risorsa per la proposta e il supporto di una progettualità
culturale, che non riguarda solo le istituzioni locali, ma potrebbe fare da capofila ad una vera e fattiva
collaborazione fra tutte le realtà associative comunali e non solo.
La volontà di costruire un percorso culturale, che parli di memoria, tradizioni, valori, luoghi e includa
una molteplicità di possibilità espressive, che siano artistiche, storiche, antropologiche, rappresenterebbe
un trampolino per il rilancio del patrimonio storico e memoriale dell’entroterra teramano.
Sabrina Evangelista, nonostante la giovane età, è un esempio di maturità e consapevolezza. La
consapevolezza di saper guardare al presente, ma sapendo a quale passato e a quali valori si appartiene e
su quelle idee di altruismo, di solidarietà, di rispetto e di aspirazione alla libertà, tanto care a quei
ragazzi/e partigiani/e, e costruire dei circuiti di conoscenza che servano per riallacciare un senso di
insieme e siano al servizio di tutta la nostra comunità.
Pubblicato già su La Città, quotidiano di Teramo, del 25 aprile 2021

pietro.serrani@tin.it




Giulianova. PD: cosa abbiamo appreso dal 25 aprile dopo un anno di pandemia?

PD Giulianova

La Festa della Liberazione, in questo 25 aprile 2021, è l’occasione per ricordare l’attualità dell’evento, in un momento reso drammatico dalla pandemia con più di 118 mila morti in Italia nonostante ampi periodi di vincoli imposti alla popolazione.

Il simbolo della rinascita dell’ITALIA LIBERA suona oggi come dimostrazione dell’importanza della libertà in ogni tempo e come appello a tutti gli italiani alla condivisione e all’impegno civile
affinchè sia valorizzata la nostra dimensione democratica, in sintonia con i valori della Carta Costituzionale nata dalla resistenza, contro le pratiche razziste e le spinte sovraniste sempre manifeste. La stessa libertà che ci venne garantita con la liberazione dal regime fascista e nazista, la rivendichiamo oggi in tutte quelle occasioni che limitano la nostra autonomia e i nostri diritti di cittadini. Nel periodo storico che stiamo vivendo, la campagna vaccinale messa in atto dal governo è la vera fonte del nostro prossimo ritorno alla normalità perché grazie a questa riusciremo a riaprire in sicurezza tutte le attività e a riassaporare la nostra totale libertà, attualmente limitata per tutelare la salute delle fasce di popolazione più indifese. Il 25 aprile del 1945 è stata una data che ha segnato e segnerà per sempre la vita dei cittadini italiani per il suo peso culturale, sociale e politico e la sua memoria non potrà mai essere cancellata nel tempo.
Apprezziamo la libertà che ritorneremo ad avere in onore di tutti gli italiani morti nella guerra attuale contro il covid.
Partito Democratico di Giulianova



Conferenza streaming: “Mine e ordigni bellici inesplosi- L’Educazione al rischio per le popolazioni civili”

L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Ente Morale preposto per legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra, e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Giulio Cesare” di Bari hanno organizzato per il 26 aprile la conferenza streaming: “Mine e ordigni bellici inesplosi- L’Educazione al rischio per le popolazioni civili”. L’incontro avrà inizio alle ore 10,00 e terminerà alle 12, 30. L’evento sarà aperto dai saluti della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Giovanna Piacente. I relatori saranno: il Dott. Michele Corcio Vice Presidente Nazionale ANVCG; il Rag. Luigi Nacci Presidente Provinciale; la prof.ssa Silvia Luminati dell’Osservatorio Centro di Ricerche sulle vittime dei conflitti nel mondo; la prof.ssa Santa Vetturi in rappresentanza del Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi dell’ANVCG; l’Avv. Gianfranco Ferrante, rappresentante del Comitato Regionale Puglia della Croce Rossa; il Dott. Vito Alfieri Fontana, già Direttore delle operazioni di sminamento in Bosnia organizzate e finanziate dal Governo Italiano. L’incontro sarà moderato dalla professoressa Tiziana Piscitelli e aperto al dibattito con tutti gli studenti del triennio per i quali la conferenza si configura come significativa e imprescindibile formazione civica.




UNITE VIRTUAL RUN: In palio 5 felpe rosse dell’universitÀ di teramo in edizione limitata

UNITE foto archivio

Teramo, 22 aprile 2021 – L’Università degli Studi di Teramo – in collaborazione con il Gruppo Podistico Amatori Teramo e il Comune di Teramo –  organizza la Unite Virtual Run, una corsa virtuale abbinata a un contest sui social media.

La Virtual Run si basa sull’idea di correre virtualmente insieme ed è una camminata ludico-motoria non competitiva che può essere svolta ovunque.

«Anche quest’anno – spiegano gli organizzatori – non sarà purtroppo possibile partecipare alla storica maratonina del primo maggio ma cercheremo di correre ugualmente insieme a distanza. Puoi correre o camminare dove vuoi: città, boschi, pista, spiaggia, montagna, tapis roulant. L’importante è muoversi. Puoi correre da solo, spingendo un passeggino o con il tuo cane. La scelta è a tua completa discrezione e sei libero di camminare al passo che ti è più congeniale. Qualsiasi attività deve essere svolta nel pieno rispetto delle normative anti Covid».

Chi vuole partecipare può correre – dal 24 al 30 aprilealmeno 5 km e inviare alcune foto. Le immagini dei virtual runner saranno pubblicate sui social media di #UniTe e le cinque foto con più like riceveranno in premio una felpa rossa dell’Università di Teramo.

Tutti possono partecipare gratuitamente alla Unite Virtual Run. Non è richiesto alcun tesseramento, né l’iscrizione all’Università degli Studi di Teramo.

Per leggere il regolamento e scaricare la pettorina www.unite.it




“FACCIAMO RETE”. Il Progetto di inclusione sociale e riabilitazione per le persone affette da disagio mentale, in tempi di Covid

Un ciclo di attività “virtuali” promosse dalle Associazioni Cosma e Percorsi 

Una “rete” per abbattere le diversità, mettere al centro persone psicologicamente fragili e restituire loro la dignità e la serenità, messe a dura prova dal lockdown e dal distanziamento sociale.

È questa la filosofia e la finalità con cui prende vita “Facciamo rete”, un progetto ideato da due associazioni abruzzesi di volontariato che da diversi anni sono al fianco delle persone con disagio mentale e i loro famigliari.
Grazie ai fondi stanziati dalla Regione Abruzzo destinati alla riabilitazione psicosociale in ambito psichiatrico, Cosma e Percorsi hanno implementato un calendario di attività mirate all’inclusione sociale di 40 fruitori maggiorenni affetti da disturbi mentali, che data l’impossibilità di vedersi in presenza, utilizzeranno sistemi e tecnologie multimediali, per rimanere vicini anche se distanti.

L’agenda degli appuntamenti prevede una serie di attività da svolgersi in remoto,finalizzate a conservare integro quel circuito di socializzazione, necessario in un’ottica di recovery degli utenti che partecipano al progetto.

Laboratori didatticivisite guidate “virtuali”incontri di cineforum e persino una web radio per coinvolgere attivamente tutti gli attori del progetto – dai destinatari agli addetti ai lavori – e la collettività interessata a partecipare.

Il tutto grazie al prezioso contributo di volontari e operatori della salute mentale. I familiari e i care givers che si prendono cura degli utenti sono parte integrante della rete di attività.

A corollario dell’iniziativa sono previsti degli “Zoom party”in cui i protagonisti del progetto “Facciamo rete” incontreranno eminenti ospiti ed esperti per parlare di tematiche relative al mondo della salute mentale.




Invito Seminari: VOCI, SGUARDI, SPAZI LETTERARI DELLA FOLLIA

Università degli Studi “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara

DIVISIONE DIPARTIMENTI AREA UMANISTICA
Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali
Campus Universitario – Via dei Vestini, 31 – 66100 – CHIETI

(DOPO BASAGLIA)

Con la Legge 180 nel 1978 l’Italia è stata il primo stato a sancire la chiusura dei manicomi.
La narrativa italiana degli ultimi quarant’anni su questo tema ha cambiato il modo di rappresentare la follia.

– il rapporto tra follia, cura e scrittura è il tema dei seminari tenuti da studiosi di narrativa contemporanea

Parte sarà on line e parte in presenza come di seguito

PROGRAMMA

14.04.2021 ore 16:00 La follia nella narrativa italiana post-basagliana.
Tavola rotonda, intervengono: Mario Cimini (Università G. D’Annunzio di Chieti): Moderatore Valeria Merola (Università dell’Aquila): “Rappresentare la follia a teatro dopo Basaglia” Ilaria de Seta (Katholieke Universiteit Leuven): “La separazione degli spazi della cura nella letteratura contemporanea” Alberto Bertoni (Università di Bologna): “Follia della creazione (poetica)” Andrea Gialloreto (Università G. D’annunzio di Chieti): “Il disagio mentale in alcuni testi fondativi della non-fiction italiana” Stefano Redaelli (Università di Varsavia): “Legare, slegare, relegare la follia”

28.04.2021 ore 16:00 La voce della follia.
Incontro con Remo Rapino, autore di Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio.
Dialoga con l’autore: Andrea Gialloreto. Legge: Domenico Galasso.

12.05.2021 ore 16:00 La salvezza della follia.
Incontro con Daniele Mencarelli, autore di Tutto chiede salvezza. Dialoga con l’autore: Stefano Redaelli. Legge: Domenico Galasso.

26.05.2021  ore 16:00 La beatitudine della follia.
Incontro con Stefano Redaelli, autore di Beati gli inquieti. Dialoga con l’autore: Mario Cimini. Legge: Domenico Galasso.




Giulianova. Covid-19: 131 positivi, di cui 11 in ospedale.

Il Comune di Giulianova diffonde i nuovi dati sui cittadini giuliesi
positivi al Covid-19, contenuti nelle ultime comunicazioni fornite dal
Siesp della Asl di Teramo.

Dal 5 all’11 aprile si registrano in città:
– 33 nuovi contagi
– 33 nuovi guariti (totale guariti 1109)
– Totale attualmente positivi 131 (di cui 11 ricoverati in ospedale)
– Totale deceduti seconda ondata 36
– Totale contagiati nella seconda ondata 1276

In allegato il grafico relativo all’andamento dei contagi.

L’elenco fornito dalla Asl è in continuo aggiornamento, sia per quanto
riguarda eventuali contagi sia per il numero di guariti.




SALUTE. 15-18 APRILE CONVEGNO ’50 ANNI IDO LO PSICOLOGO CASTELBIANCO: EVENTO GRATUITO PER INFORMARE GIOVANI PROFESSIONISTI

Quattro giornate suddivise in due sessioni ciascuna, oltre 50 interventi di relatori nazionali e internazionali, tre tavole rotonde, numerosissimi contributi video e sei relazioni magistrali. Il convegno dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) ’50 anni IdO. Dall’esperienza alle proposte’, in programma dal 15 al 18 aprile, farà sentire tante voci differenti, dai pediatri ai neuropsichiatri, dagli psicologi ai logopedisti e psicomotricisti, senza dimenticare i docenti e i dirigenti scolastici. Tra i temi: la scuola oggi; la complessità del bambino; la procreazione assistita e la perinatalità a rischio; l’infanzia (da 0 a 5 anni); i disturbi del neurosviluppo; gli apprendimenti dai 6 ai 10 anni; la preadolescenza e l’adolescenza; l’arte e l’autismo; plusdotazione; e infine i disturbi dell’apprendimento. “Dopo 50 anni di attività ci sembrava giusto raccontare un po’ di storia dell’IdO. Inoltre, abbiamo fatto tanti passi avanti e siamo convinti che i convegni, i corsi (come quelli realizzati di recente sull’autismo) debbano sempre avere l’obiettivo di formare e informare” la più vasta platea di persone possibile. A spiegarlo è Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO.
“Se c’è una proposta clinica- spiega ancora lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- questa deve essere conosciuta e analizzata da tutti. A partire dai genitori, che sono i responsabili dei nostri pazienti, i loro figli. Poi da tutti coloro che operano nel campo della riabilitazione in senso lato, che pensiamo debbano avere la possibilità di conoscere, sapere e magari anche criticare. L’importante è che ci sia il confronto”.
L’iscrizione al convegno è gratuita. Un punto al quale il direttore dell’IdO, psicoterapeuta dell’età evolutiva, tiene molto. “Per noi- chiarisce- è fondamentale che tutte le attività di formazione debbano essere gratuite. Questo perché mentre un professionista ‘arrivato’ potrebbe permettersi di spendere del denaro per seguire un convegno, sono i giovani a non poterselo permettere. Noi- sottolinea con forza Castelbianco- non possiamo sperare di migliorare qualunque categoria se i giovani vengono messi un po’ da parte nella formazione e nell’informazione. Per questa ragione- annuncia con orgoglio- abbiamo già migliaia di iscritti al convegno, così come ai nostri ultimi corsi abbiamo avuto 2.000 pediatri, 5.000 docenti, 24.000 persone che ci hanno seguito. Ora abbiamo migliaia di operatori della Salute (psicologi, logopedisti, psicomotricisti) iscritti”. Questo perché, secondo lo psicologo, “è fondamentale non creare sette. Quando si offre un servizio, deve essere trasparente. Non siamo i soli a farlo- tiene a precisare- ci sono anche altre realtà che iniziano a farlo e questo significa che col tempo si amplieranno le possibilità e i canali di informazione e ne avremo tutti un beneficio, a partire dai nostri piccoli pazienti”.
Entrando nel dettaglio delle quattro giornate del convegno, Castelbianco spiega: “Affronteremo tanti argomenti diversi. Tutti temi di cui all’Istituto ci occupiamo ampiamente e in modo approfondito grazie alle competenze dei nostri professionisti e alla loro numerosità. Per di più, durante il convegno avremo la fortuna di ospitare grandi persone con grandi competenze, grandi personaggi del mondo della scienza e vorrei dire anche della coscienza. Proprio il senso della coscienza nella riabilitazione dovrebbe essere primario- ricorda lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- cioè far sì che siano i bambini che vengono presi in carico ad avere un beneficio e non gli operatori”.
Tutte le informazioni sul convegno sono disponibili sul sito dell’IdO all’indirizzo http://www.ortofonologia.it/50-anni-ido/ in cui consultare il programma, ripercorrere per immagini la storia dell’Istituto, ascoltare le presentazioni degli esperti e i video di approfondimento, pubblicati settimanalmente. La partecipazione è libera, l’iscrizione è gratuita ed è aperta a tutte le sessioni. Necessario inviare mail a iscrizioneconvegno@ortofonologia.it indicando la sessione o le sessioni scelte.




AUTISMO. GENITORI CONSAPEVOLI, FIGLI SERENI. ECCO SETTING TERAPIE FAMIGLIE IDO

PRESENTATE LE ATTIVITÀ PER MAMME E PAPÀ AL CORSO GRATUITO SU MODELLO TARTARUGA-DERBBI

La diagnosi di autismo cambia la vita delle famiglie, ma i genitori aiutati ad accettarla e a guardare il mondo dal punto di vista del bambino sono stati maggiormente in grado di essere sintonizzati con i loro piccoli durante le interazioni di gioco e di generare un circolo virtuoso che si manifesta in un maggiore benessere dei bambini stessi. Dunque diventa centrale aiutare le mamme e i papà a sviluppare l’insightfullness: la capacità di comprendere le intenzioni del bambino, per poter implementare poi programmi di intervento volti a supportare la sintonizzazione genitoriale e a migliorare le interazioni tra genitori e bambini con i disturbi dello spettro autistico. In questo lavoro l’Istituto di Ortofonologia (IdO) ormai vanta un’esperienza consolidata, avendo aiutato dal 2004 ad oggi migliaia di famiglie e di genitori. Il lavoro è stato presentato nel dettaglio a psicologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, logopedisti, psicomotricisti, educatori professionali, insegnanti di sostegno e curriculari, pedagogisti, operatori del settore e genitori, oggi in occasione della quarta lezione del corso gratuito IdO dedicato al Progetto riabilitativo Tartaruga – DERBBI. Il corso terminerà il 24 aprile ed è promosso insieme alla Fondazione Mite con il patrocinio della Società italiana di pediatria (Sip). Tutte le lezioni sono visibili sul sito: https://www.ortofonologia.it/autismo-progetto-riabilitativo-tartaruga-derbbi-2/
Sono quattro le iniziative destinate alle famiglie: la Psicoterapia Diadica Breve (PDB) che dal 2015 ad oggi ha supportato 70 mamme e papà; il progetto ‘Mamme a Bordo’, che dal 2015 ad oggi ha aiutato 164 mamme dando vita a 41 gruppi di lavoro, di cui 8 solo da settembre 2020; 12 gruppi ‘Mamma-Bambino’ l’anno formati da 4 mamme, 4 bambini e 2 operatori, in cui sono inseriti anche bambini che rientrano nello spettro autistico. Infine, i gruppi destinati solo ai papà, 8 l’anno per un totale di 6-10 papà a gruppo. Queste ultime due tipologie di gruppi sono nati nel 2004 all’interno dell’approccio evolutivo a mediazione corporea dell’IdO, denominato progetto riabilitativo Tartaruga – modello DERBBI (Developmental, Emotional Regulation and Body-Based Intervention).

In aiuto dei genitori l’IdO ha, quindi, messo a punto dei setting di PDB che vedono coinvolti in alternativa e/o in co-presenza sia il padre che la madre insieme al bambino all’interno di un ciclo di dieci sedute e in uno spazio di assessment terapeutico che viene modificato successivamente in base alle esigenze del figlio e/o della famiglia. Il progetto ‘Mamme a Bordo’ prevede, invece, un setting di terapia diadica in gruppo (ogni gruppo è costituito da 4 diadi madre-bambino e ha una durata di 1 anno) ed è rivolto a bambini della fascia 0-3 anni che presentano una vulnerabilità nell’area comunicativo-relazionale. Nel setting di terapia diadica in gruppo ‘Mamma-Bambino’ il terapeuta sostiene i genitori nella comprensione e nella costruzione di modalità comunicative funzionali, rielabora con loro i vissuti legati alla relazione con il figlio e si pone da modello e da mediatore per ampliare le potenzialità del bambino con disturbi nell’area comunicativo – relazionale. Ma le attività non finiscono qui: ci sono anche i gruppi di counseling rivolti alle mamme, i gruppi di counseling rivolti ai papà e infine gli spazi di counseling rivolti alle coppie genitoriali. Ogni intervento IdO è sempre costruito sul singolo bambino ed è personalizzato sulla base delle singole individualità.
L’esperienza dell’IdO accanto alle famiglie è stata messa nero su bianco all’interno di uno studio pubblicato nel 2020 sulla rivista scientifica ‘Frontiers in Psychology’ dal titolo ‘Sintonizzazione, insighftulness e accettazione della diagnosi nei genitori di bambini con autismo: implicazioni cliniche’, condotto da esperti IdO e realizzato in collaborazione con il professore Giulio Cesare Zavattini del dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Sapienza. La ricerca si è basata su un campione di 50 genitori (26 madri e 24 padri) di 26 bambini di età compresa tra 24 e 58 mesi, videoregistrati durante le interazioni genitore-figlio e poi intervistati su ciò che le mamme e i papà pensavano fossero stati i vissuti dal bambino durante l’interazione di gioco, nonché su quali fossero stati i loro sentimenti e pensieri rispetto alla diagnosi del bambino. Le interazioni di gioco sono state poi esaminate utilizzando un protocollo di codifica per valutare la sintonizzazione dei genitori. “Non è stato una sorta di parent training- sottolinea Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie IdO- non sono delle indicazioni che si danno al genitore a priori, sono invece indicazioni che nascono dall’osservare la sua relazione. Guardiamo l’interazione con il bambino e aiutiamo il singolo genitore a migliorare la relazione con suo figlio. Si apre tutta una riflessione sugli stili di attaccamento in una visione sempre psicodinamica”. Nel progetto terapeutico evolutivo Tartaruga “utilizziamo soprattutto il progetto ‘Mamma a Bordo’, ovvero il lavoro congiunto madri-bambini, e anche la terapia diadica nei casi in cui riteniamo che sia positiva. Nell’autismo ad esempio- aggiunge Di Renzo- preferiamo la gruppalità perché, creando più livelli di integrazione, è un aiuto maggiore”.
I progetti ‘Mamme a bordo’ e ‘Mamma-bambino’ sono nati, infatti, per lavorare sulla dinamica relazionale madre-bambino e facilitare, attraverso la condivisione ludica, la sintonizzazione affettiva. “Lo scopo è proprio quello di aiutare i genitori a riconoscere i bisogni reali del bambino per poi rispondere adeguatamente alle sue esigenze”. Il concetto “fondamentale della diadica, come viene attuata anche in Israele, con cui abbiamo avuto importanti scambi- spiega Di Renzo- è di aiutare il genitore a sintonizzarsi con il bambino, migliorando la sua capacità di interpretare i comportamenti del figlio. La terapia diadica infatti migliora l’insightfulness, quella ‘comprensione empatica’ che sostiene il genitore nell’imparare a guardare il mondo interiore dal punto di vista del bambino coinvolto, ad esempio, in un disturbo dello spettro autistico”. La terapia diadica proposta dall’Istituto di Ortofonologia, in particolare, è “legata a un approccio di fondo, che prevede sempre la presenza attiva del terapeuta non solo come contenitore mentale, ma anche come attivatore dell’esperienza. Il terapeuta stimola il gioco e interviene nella dinamica madre-bambino per facilitare la comunicazione tra i due. Inoltre, è previsto un momento di riflessione in cui è possibile rivedere l’interazione con il genitore. La riflessione è importante perché facilita maggiormente il cambiamento. Quindi, piuttosto che essere solo osservatori e interpreti, i terapeuti dell’IdO entrano nella dinamica genitore-bambino per favorire nuove interazioni”, conclude Di Renzo.