Giovedì 18 marzo 2021 alle ore 12.00 presso la Villa Comunale “Stefano Bandini” di Teramo Commemorazione di Stefano Bandini Medaglia d’oro al Valore Civile

 

 

 

 

 

Giovedì prossimo, 18 marzo 2021, alle ore 12.00, presso la Villa Comunale di Teramo a lui dedicata, si terrà la commemorazione di Stefano Bandini, il pilota teramano della Protezione Civile, Medaglia d’oro al Valore Civile.

Anche quest’anno l’associazione culturale Teramo Nostra tiene vivo il ricordo di Bandini, che a soli 38 anni, alla guida di un Canadair della Protezione Civile, perse la vita insieme al collega Claudio Rosseti durante le operazioni di spegnimento di un incendio in Toscana. Era il 18 marzo 2005 e Stefano Bandini e il suo collega riuscirono a dirigere l’aereo che stava perdendo quota oltre il centro abitato, sacrificando la loro vita per salvarne altre. I due operatori della Protezione Civile erano impegnati su un incendio divampato sul Monte Ripa nel comune di Seravezza e dopo aver urtato con l’aereo i cavi dell’alta tensione, che non erano stati segnalati loro, riuscirono a evitare che il proprio aeromobile Canadair in fiamme precipitasse sul centro abitato di Vittoria Apuana nel comune di Forte dei Marmi, evitando l’ospedale San Camillo.

 

La manifestazione, come ogni anno, si terrà all’interno della Villa Comunale “Stefano Bandini” alle ore 12.00. Il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e il Presidente di Teramo Nostra, Piero Chiarini, ricorderanno la figura del giovane teramano a sedici anni dalla morte.

La cerimonia si svolgerà nel pieno rispetto della normativa anti Covid-19.




PETIZIONE PER RIAPERTURA SCUOLA ELEMENTARE IN PRESENZA IN ABRUZZO: 120 FIRME RACCOLTE IN POCHI GIORNI

 

Abruzzo – Sono già 120 le persone che, in questi giorni, hanno firmato la petizione on line che
chiede la riapertura della scuola elementare in presenza in Abruzzo.
La petizione, indirizzata al Presidente della Regione Marsilio, ha avuto una crescita delle adesioni
proprio in seguito alle nuove disposizioni inerenti la scuola in tutto Abruzzo.
Numerosi i punti a fondamento della richiesta oggetto di raccolta firme, prima tra tutte la risposta
dell’Istituto Superiore di Sanità alla domanda: Le varianti colpiscono in maniera particolare i
bambini? La risposta a riguardo è chiara e la fonte autorevole: “i bambini, in particolare i bambini
più piccoli, sembrano essere meno suscettibili all'infezione da SARS-CoV-2 rispetto ai bambini più
grandi e agli adulti, il che sembra verificarsi anche per la variante B.1.1.7, la cosiddetta variante
'inglese', che manifesta un aumento cospicuo della trasmissibilità tutte le fasce di età. Ulteriori
studi e approfondimenti sono in atto (fonte Oms/Ecdc)”.
Al contrario sono ormai evidenti e conosciute le conseguenze della dad nei bambini piccoli. Una
ricerca condotta dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi ha evidenziato che “l’eccessivo
utilizzo di dad nella scuola dell’infanzia e primaria può limitare l’apprendimento, ostacolare la
regolazione emotiva, cognitiva e comportamentale. Con una ridotta capacità di concentrazione,
una minore curiosità e autocontrollo, con sintomi di ansia e depressione”.
A tutto questo si aggiunge che i docenti e il personale scolastico hanno chiesto e ottenuto di
essere vaccinati prima di altre categorie, per poter tornare a lavorare in presenza, non si spiegano
dunque i motivi che rendono problematico il ritorno a scuola in presenza.
Infine, è evidente che il protocollo di sicurezza nelle scuole ha funzionato e funziona: i bambini
hanno dimostrato di essere i più resilienti in questa situazione di emergenza, accettando tutte le
limitazioni loro imposte, pur di condividere uno spazio minino di socialità all’interno della scuola ai
tempi del Covid.
Per questi motivi i firmatari della petizione chiedono, al più presto, la riapertura della scuola
elementare e l’indicazione di una data certa e non un poco chiaro orizzonte temporale descritto
come “dopo Pasqua”.

Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/marco-marsilio-presidente-regione-abruzzo-
riapertura-scuole-elementari-in-presenza-in-abruzzo/dashboard




LA SCUOLA DELL’INCLUSIONE È APERTA A TUTTI ED È UNA SCUOLA SENZA ETICHETTE

Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno
http://www.sostegno.org email: scuolaCiis@gmail.com
Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, prof. P. Bianchi
e alla Ministra per le Disabilità, dott.ssa E. Stefani

 

Nella scuola della DDI gli alunni con disabilità devono poter frequentare
insieme ai loro compagni e a tutti i loro insegnanti
L’emergenza sanitaria sta influenzando la nostra quotidianità, modificando significativamente i rapporti sociali, la
comunicazione e le relazioni. Anche il sistema scolastico ne è rimasto inevitabilmente coinvolto. Ora, dopo mesi di
differenti disposizioni territoriali, sono tornate per la maggior parte degli alunni le attività scolastiche offerte tramite
canali telematici e, “in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica
degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”, la possibilità, solo per costoro, di svolgere attività in
presenza (art. 43 del DPCM 2 marzo 2021).
Al DPCM hanno fatto seguito più Note Ministeriali (la n. 343, la n. 10005, la n. 662) per precisare o chiarire alcuni
passaggi, ponendo particolare attenzione alla “possibile frequenza degli alunni con disabilità” cui ormai si
associano, inseparabili, gli alunni con BES, che la scuola riconosce come soggetti con particolari difficoltà
scolastiche.
A fronte di una normativa che prescrive la frequenza degli alunni con disabilità “nelle classi comuni” (art. 12 c. 2
della legge 104/92), che garantisce a tutti, indistintamente, il diritto all’educazione e all’istruzione e che ha stabilito
la chiusura delle classi differenziali e delle scuole speciali, ossia dei luoghi che accoglievano alunni
“scolasticamente fragili” o “non scolarizzabili” (legge 517/77), oggi assistiamo a un rincorrersi di indicazioni da
parte di provvedimenti governativi e persino ministeriali, fino a quelli territoriali e delle singole istituzioni
scolastiche, che rimandano a forme di organizzazione, peraltro definite inclusive, che reintroducono realtà
cancellate dal nostro sistema scolastico da quasi 50 anni, che ricordano le abolite “classi differenziali”.
Ovunque si legge che le classi, a fronte della sospensione delle lezioni, si aprono unicamente per gli alunni con
disabilità e/o per gli alunni con BES; in esse vi entrano quasi esclusivamente i docenti specializzati per il sostegno,
forse qualche figura educativa e in rarissimi casi i docenti disciplinari. Molti genitori, fortemente preoccupati, ci
scrivono, chiedendoci dove sia la valenza inclusiva di una impostazione organizzativa, che contraddice senza alcun
dubbio l’approccio inclusivo che da anni caratterizza la scuola italiana.
Noi stessi ci chiediamo quale tipo di scuola si stia promuovendo, nel momento in cui, in netto contrasto con le stesse
indicazioni pedagogico-culturali, si agisce per “etichette e acronimi”, indicando soluzioni che attestano la nostra
incapacità di crescere, fra diversi, nello stesso contesto sociale e insistendo nel separare “i capaci dai meno capaci”.
Riteniamo grave quanto si sta verificando nelle nostre scuole e lesivo proprio dei diritti in capo a ciascun alunno
che, in quanto cittadino, ha il diritto di imparare a crescere e di apprendere insieme ai coetanei in contesti inclusivi
aperti e non all’interno di “classi ghetto”.
Per questo ci appelliamo al Ministro dell’Istruzione, prof. Patrizio Bianchi,
affinché, a fronte di accertate condizioni di sicurezza, peraltro possibili in contesti che accolgono pochi alunni, nel
pieno rispetto delle regole antiCovid, si diano indicazioni univoche alle Istituzioni scolastiche italiane rispetto alla
frequenza, per ciascuna classe, di un piccolo gruppo eterogeneo di alunni, fra cui anche l’alunno con disabilità, con
la presenza, secondo il proprio orario, di tutti i docenti della classe, ovvero delle figure professionali coinvolte.
CIIS, Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno
Uniti per l’Autismo
Autismo Abruzzo Onlus
Associazione Prader Willi Lombardia
A.S.S.I. Gulliver, Associazione Sindrome di Sotos Italia APS
14 marzo 2021




Il Tavolo Tecnico del Sondaggio Deliberativo sulla riqualificazione dell’area archeologica che circonda il Teatro romano

Il Tavolo Tecnico del Sondaggio Deliberativo sulla riqualificazione dell’area archeologica che circonda il Teatro romano, nell’attuale fase dei suoi lavori caratterizzata da studi e approfondimenti, prosegue negli incontri programmati con esperti e studiosi, al fine di elaborare a breve una o più idee progettuali da sottoporre ai gruppi di lavoro popolari del Sondaggio Deliberativo.

Il primo incontro, come è noto, si è svolto lo scorso martedì 9 marzo con l’Arch. Girolamo Bellomo, progettista dell’intervento di rifunzionalizzazione del Teatro Romano. Il prossimo incontro è previsto per il prossimo martedì 16 marzo con il regista teramano Silvio Araclio.

L’incontro di inserisce nel percorso metodologico che il Tavolo sta seguendo in quanto elaborare ipotesi progettuali su un’area adiacente ad un Teatro richiede, nella fase di analisi, la conoscenza delle caratteristiche e dei requisiti che tale area dovrebbe avere dal punto di vista tecnico e qualitativo del suo rapporto col Teatro. L’intervento di un regista teatrale, pertanto, risulta in tale ottica, assai importante.

L’incontro si svolgerà su google meet dalle ore 21,30 alle ore 23,30 e sarà trasmesso in diretta facebook dalla pagina “Sondaggio Deliberativo area archeologica Teramo”.

Saranno presenti insieme all’ospite i componenti del Tavolo Tecnico e tutti i garanti e sono stati invitati il Sindaco, il Presidente del Consiglio comunale e i componenti la Giunta comunale.

Tutti possono chiedere di partecipare attivamente chiedendo il link al seguente indirizzo: presidente.garanti@gmail.com.




AUTISMO. PER TANTI BIMBI PERCORSI POSITIVI SE INTERVENTO GIUSTO

ISTITUTO DI ORTOFONOLOGIA CON IL  MODELLO DERBBI PUNTA SU COMPLESSITÀ, MULTIDISCIPLINARIETÀ, PERSONALIZZAZIONE

Stereotipie e atipie non devono piu’ spaventare. Tutta la popolazione “normotipica” e’ chiamata a compiere uno sforzo per comprendere il senso di alcuni
comportamenti autistici. “Soprattutto non c’e’ bisogno di avere
solo e sempre una visione catastrofica dei disturbi dello spettro
autistico, perché’ tutto il lavoro fatto ci dimostra che
tantissimi bambini possono avere dei percorsi positivi. Molti
possono raggiungere degli optimal outcomes e per ogni bambino
vale la pena di mettere in campo tutti gli sforzi possibili”. Lo
dice Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie
dell’Istituto di Ortofonologia (IdO)
, ponendosi l’obiettivo di
rendere accessibile a famiglie e operatori sociosanitari il primo
approccio evolutivo a mediazione corporea DERBBI – Developmental,
Emotional Regulation and Body-Based Intervention, creato dall’IdO
20 anni fa per il trattamento dell’autismo e che negli ultimi
anni ha avuto un grande impulso nella ricerca che ha permesso di
evidenziare i dati di efficacia. Oggi l’IdO inaugura il nuovo
corso su ‘Autismo, progetto riabilitativo Tartaruga-DERBBI’, in
collaborazione con la Fondazione MITE e il patrocinio della
Società’ italiana di pediatria, per presentarlo nel dettaglio a
psicologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, logopedisti,
psicomotricisti, educatori professionali, insegnanti di sostegno
e curriculari, pedagogisti, operatori del settore e genitori.
Tre i punti cardine dell’approccio dell’IdO sull’autismo:
complessità’ del disturbo, necessita’ di un’equipe
multidisciplinare e affrontare sempre il senso che hanno le
atipie del bambino fin dai primi mesi di vita, per modulare ogni
intervento su misura di ciascuna persona. “Nel nostro modello e’
prioritaria l’attenzione ai meccanismi propri della dimensione
affettivo-corporea che sono primari in questo disturbo e che
determinano poi tutte le altre conseguenze”, chiarisce Di Renzo.
Di fronte a una condizione
complessa come l’autismo non puo’ esistere un unico intervento.
Per individuare allora il modello “elettivo” per ogni bambino con
disturbi dello spettro autistico, il primo passo e’ una buona
valutazione: 
“Troppo spesso, ancora oggi, si tende ad arrivare
alla diagnosi attraverso un’osservazione quasi esclusivamente dei
comportamenti- chiosa Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile
IdO- ma noi sappiamo che gli stessi comportamenti di tipo
autistico, pure all’interno dello stesso disturbo, possono avere
matrici differenti ed essere quindi espressioni di condizioni
piu’ o meno complesse che hanno un valore nella programmazione
terapeutico, dal tipo di approccio al timing. Ecco perché
osservare il bambino in equipe, potergli proporre test e prove
standardizzate accompagnate da questionari ai genitori, permette
una valutazione sia clinica specialistica (aspetti neurobiologici
e neurofisiologici, genetici/epigenetici, metabolici, ecc.) che
psichiatrica/psicologica, in chiave evolutiva e psicodinamica.
Per evolutivo e psicodinamico- precisa la neuropsichiatra-
intendo la consapevolezza dell’operatore di essere parte
integrante della relazione terapeutica con il bambino e del suo
percorso, della possibilità’ che il bambino acquisisca e
specializzi abilita’ anche nei contesti naturali, del fatto che
di fronte a tanta complessità sarà necessario intervenire in
modo globale ma al tempo stesso mirato rispetto alle
caratteristiche individuali e alla fase evolutiva. Cosi’
definiamo il profilo di funzionamento del bambino per valutare i
suoi punti di forza, di debolezza – compreso il sistema familiare
e scolastico in cui cresce – e i predittori che ci consentono di
individuare se quel bambino sarà ‘un candidato elettivo’ per il
modello DERBBI”.
“Durante i sei incontri in programma fino
al 24 aprile ci soffermeremo su tutti gli elementi di valutazione
e terapia che appartengono specificamente al modello DERBBI”.
Questo approccio ha, infatti, il merito di aver anche elaborato,
sulla base di riflessioni partite proprio dalla clinica, alcuni
predittori che consentono di individuare quelle potenzialità che
attraverso un intervento evolutivo relazionale fondato sulla
dimensione affettivo-corporea com’è il DERBBI “ci permettono di
auspicare prognosi migliori”. Di Renzo si riferisce alla presenza
di tre competenze: la capacità di comprendere le intenzioni
altrui, la capacità di essere all’interno di un contagio emotivo
(predittore dell’empatia) e la strutturazione del gioco
simbolico. Inoltre saranno disponibili per gli iscritti, sul sito
Ortofonologia.it, tutta una serie di approfondimenti “in cui si
tratterà dalla genetica al microbioma, dal lavoro terapeutico,
soprattutto nei primi 4 anni di terapia, a quello di tipo
artistico, dalla terapia assistita con gli animali fino al
tracciare una panoramica di tutti gli innumerevoli specialisti
che girano intorno a un progetto così complesso, come ad esempio
l’osteopata”. “Le difficoltà di integrazione e regolazione sensoriale possono
incidere sul modo che un bambino ha di percepire il mondo
esterno. Questo non significa solo fare esperienze che possano
essere percepite come fastidiose o addirittura nocive, significa
anche che il bambino strutturerà dei comportamenti reattivi di
difesa o di attacco rispetto a questa soglia. Ma ancora di più,
che rischierà di distorcere il modo in cui interpreterà
l’intenzione dell’altro. Se noi già sappiamo che il bambino con
autismo ha un deficit nell’accesso alla teoria della mente, nella
capacità di mettersi nei panni dell’altro e di comprendere
l’intenzione dell’altro- spiega Vanadia-, possiamo anche
ipotizzare che la sensorialità può rappresentare una delle
alterazioni alla base di questa difficoltà; e può rappresentare
altresì un paradigma attraverso cui possiamo spiegare
quell’intreccio fra componenti neurobiologiche, fenomenologiche e
dimensione affettivo-relazionale-sociale. Essendo un elemento a
nostro avviso fondamentale nell’organizzazione autistica, tanto
da essere diventata criteriale anche nel DSM 5, diamo a essa
particolare rilievo tanto a livello valutativo diagnostico quanto
poi nell’intervento terapeutico. Il DERBBI condivide con altri
approcci di tipo evolutivo l’attenzione alla sensorialità. Basti
pensare al Dir Floortime che considera primarie le difficoltà di
processazione sensoriale e che e’ un approccio interattivo”.
Il modello DERBBI è già attivo in numerose realtà. “Siamo
contenti per l’oggettivazione di un approccio, ovvero la sua
ripetibilità’. Stiamo portando avanti questo approccio nella
provincia di Trapani- fa sapere la responsabile del servizio
Terapie IdO- la stessa cosa a Francofonte, che prende l’aria di
Catania e Siracusa. Attualmente sono partite due ricerche
internazionali in Brasile con il Centro di riferimento di São
Gonçalo (Rio de Janeiro) e con l’Universidad del Valle di Cali in
Colombia”. In questi ultimi due casi si tratta di ricerche
particolarmente “importanti perché’ ci permettono di verificare
sia le differenze culturali che incidono sul disturbo, che gli
aspetti invariabili a prescindere dalla cultura. Tema che sarà
oggetto di un prossimo articolo scientifico e che arricchisce la
nostra comprensione del problema”, conclude DI Renzo. Sul sito dell’IdO, a questo link
https://www.ortofonologia.it/corso-autismo-progetto-riabilitativo-
tartaruga-derbbi/, è’ possibile accedere direttamente alla pagina
dedicata al corso con tutte le informazioni.



SALUTE. L’AUTISMO NON È SOLO NUMERI MA FAMIGLIE E OPERATORI, IDO: DOVEROSO INFORMARLI

13 MARZO QUARTO CORSO CON FOCUS SU TRATTAMENTI RIABILITAZIONE

Roma, 10 marzo – L’autismo non può essere ridotto a numeri, perché dietro le incidenze non ci sono solo i bambini, ma anche le loro famiglie, gli operatori sociosanitari e quelli del mondo della scuola. E, mentre in Italia le statiche variano ancora da 1 bambino su 150 a uno su 80 affetto da disturbi dello spettro autistico, l’Istituto di Ortofonologia (IdO) continua a impegnarsi affinché ognuno di questi possa essere precocemente intercettato e trattato grazie ad una società competente a farlo. Come? Puntando sulla formazione e l’informazione con il quarto corso gratuito online promosso insieme alla Fondazione Mite e con il patrocinio della Società italiana di pediatria su ‘Autismo, progetto riabilitativo Tartaruga-DERBBI’.

Il focus questa volta è sulla riabilitazione, perché sono vari i modelli di trattamento dei disturbi dello spettro autistico per i minori dai nidi alla scuola d’infanzia. Così l’IdO propone un’operazione culturale e di prevenzione indirizzata a genitori, psicologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, logopedisti, psicomotricisti, educatori professionali, insegnanti di sostegno, insegnanti curriculari, pedagogisti ed operatori del settore, per diffondere un’informazione approfondita e fornire strumenti osservativi e operativi per predisporre opportuni interventi riabilitativi rivolti ai minori che rientrano nei Disturbi dello Spettro Autistico, alla luce dei risultati raggiunti attraverso l’approccio evolutivo Derbbi (Developmental, Emotional Regulation and Body-Based Intervention), denominato Tartaruga.
Sei appuntamenti in programma dal 13 marzo al 27 aprile per spaziare dalla teoria alla pratica, impegnando i partecipanti per un totale di 50 ore di studio. Saranno presentati i risultati della ricerca scientifica, le modalità di sostegno genitoriale, gli indicatori di rischio e le attività messe in campo nei 4 anni di trattamento previsti dal progetto riabilitativo Tartaruga-DERBBI.
Per chi volesse ricevere i crediti ECM è richiesto un contributo di 30€ che verrà devoluto alla Fondazione. Infine per i docenti, l’IdO è presente sulla piattaforma del MI per i docenti S.O.F.I.A. come ente erogatore di formazione.
A questo link è possibile accedere direttamente alla pagina dedicata al corso con tutte le informazioni:
https://www.ortofonologia.it/corso-autismo-progetto-riabilitativo-tartaruga-derbbi/
per iscriversi basta utilizzare può questo link:
Per informazioni sul corso scrivere a: autismo.riabilitazione@ortofonologia.it

Istituto di Ortofonologia
Centro di diagnosi e riabilitazione dal 1970, accreditato con il SSN, in tutti questi anni ha visto crescere e differenziarsi le proprie attività nell’ambito dell’età evolutiva con un’attenzione particolare all’aspetto psicologico che è di primaria importanza nel trattamento riabilitativo. L’integrazione fra attività clinica/formazione e attività clinica/ricerca scientifica ha favorito le esperienze di intervento sul territorio. L’IdO si occupa prevalentemente di minori e nello specifico con le seguenti problematiche: disturbi della relazione, della comunicazione e del linguaggio, disturbi di apprendimento, disturbi dello spettro autistico, etc.. L’Istituto, già sede di corsi di formazione professionale per logopedisti, psicomotricisti, psicologi, educatori professionali e insegnanti, ha previsto nella costituzione dei programmi formativi l’inserimento dell’intervento psicologico affinché si privilegiasse la relazione interpersonale quale aspetto fondante di ogni situazione di terapia per consentire la presa in carico globale e incentrata sui bisogni del paziente.




«Uscire dall’ombra della depressione» Arriva in Abruzzo il percorso di sensibilizzazione per combattere la malattia

Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere è lieta di invitarla alla tavola rotonda regionale organizzata in forma virtuale

Venerdì 26 marzo 2021 ore 11.30-13.00

La depressione è ormai riconosciuta come la prima causa di disabilità a livello globale. È una malattia che ha un notevole impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre e che comporta altresì un enorme dispendio di risorse socio-economiche. Per combattere questa malattia e superarne gli stigmi, risulta quindi importante fare rete sul territorio coinvolgendo gli attori istituzionali e sanitari.

Per questo arriva in Abruzzo il percorso di sensibilizzazione “Uscire dall’ombra della depressione”, organizzato da Fondazione Onda e patrocinato da Regione Abruzzo, da SIP – Società Italiana di Psichiatria, da SINPF – Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, da Cittadinanzattiva e da Progetto Itaca, con il contributo incondizionato di Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson. Questa iniziativa è parte di un ciclo di incontri, avviati nel 2020 e a cui hanno già preso parte 12 regioni italiane, organizzati allo scopo di promuovere azioni a livello territoriale per facilitare l’accesso alla diagnosi e alle cure più appropriate attraverso il coinvolgimento di Istituzioni e rappresentanti locali a livello medico, assistenziale e sociale.

Ne parleremo con:

Marco Marsilio*Presidente Regione Abruzzo
Mario Quaglieri, Presidente Commissione Salute, Regione Abruzzo
Nicoletta Verì*, Assessore alla Salute, Regione Abruzzo
Stefania Melena*, Responsabile Servizio Assistenza Farmaceutica, Dipartimento Sanità, Regione Abruzzo
Pierluigi Cosenza*, Commissario Straordinario, Agenzia Sanitaria Regionale Abruzzo
Loredana Bergamini, Direttore Medico Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson
Eugenio Di CaroPresidente Associazione “ Percorsi “, Associazione Regionale Familiari Tutela Salute Mentale, Pescara
Massimo di Giannantonio, Presidente SIP, Società Italiana di Psichiatria e Direttore Dipartimento Salute Mentale, ASL Lanciano Vasto Chieti
Francesco Saverio Mennini, Presidente SIHTA Società Italiana Health Technology Assessment e Professore di Economia Sanitaria, Università Tor Vergata, Roma
Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda
Francesca Moccia, Vice Segretario Generale Cittadinanzattiva
Nicoletta Orthmann, Coordinatore medico scientifico Onda
Valerio Filippo Profeta, Direttore Assistenza Territoriale ASL Teramo
Alessandro Rossi, Professore Ordinario di Psichiatria Università degli Studi dell’Aquila e Direttore Dipartimento di Salute Mentale ASL 1 L’Aquila – Sulmona – Avezzano
Fiorenzo SantoleriSegretario regionale SIFO, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie
Nicola Serroni, Direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Teramo
Sabatino Trotta, Direttore Dipartimento Salute Mentale, ASL Pescara
Lucio Zinni, Segretario Regionale SIMG Abruzzo, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie

Per iscriversi e ricevere il link per collegarsi all’evento è necessario compilare il modulo disponibile al seguente indirizzo web: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_UO1lEUDRS9uNxWsywjEbxw

Il programma e ulteriori informazioni per l’iscrizione sono disponibili QUI




Parte oggi OroscopoAz, il nuovo programma del mago di Az

Sarà la voce di Nancy Fazzini, Magilla edizioni, ad  accompagnare il mago di AZ, già inviato di Striscia la Notizia nella  sua nuova trasmissione “OroscopAz” , un programma frutto della ventennale collaborazione tra Il Mago di Az e Silvano Brugnerotto, uno dei 10 migliori illustratori italiani.

Oroscopo e Gioco, si confondono con 12 stupende illustrazioni in una omonima trasmissione, che andrà in onda a partire dall’8 marzo “speciale festa della donna”.

Sarà inoltre possibile seguire la rubrica settimanale del Mago di Az anche attraverso le piattaforme di New Radio Network (Facebook, Youtube, sito e app) ogni venerdì sera alle ore 21.00 dopo gli special di Lucia Grimaldi.

Lo spot a cura di Daniele Liberato di IndipendentTV.

https://www.youtube.com/watch?v=aQvk4-_Vh4M&ab_channel=COMUNICANDOLuciaGrimaldi




Riunione pubblica del Tavolo Tecnico per il Sondaggio Deliberativo sull’area archeologica del Teatro romano.

Primo appuntamento di grande prestigio per la Città

di Maria Antonietta Adorante*

 

Il Tavolo Tecnico costituitosi nell’ambito del Sondaggio Deliberativo indetto da Demos per la riqualificazione dell’area adiacente al Teatro romano, ha avuto gradito ospite nell’incontro in videoconferenza di ieri, 9 marzo, l’arch. Girolamo Bellomo, progettista dell’intervento di rifunzionalizzazione del Teatro Romano, anche alla presenza del Presidente dell’associazione Demos, promotrice del Sondaggio deliberativo, Prof. Carlo Di Marco.

Ci siamo premurati di invitare al meeting il Sindaco, l’Assessore alla Democrazia partecipativa e il Presidente del Consiglio comunale di Teramo. A tutti è stata data possibilità di interloquire, offrendo, su richiesta, il link per poter entrare in remoto. L’evento è stato trasmesso in diretta Facebook dalla pagina “Sondaggio Deliberativo area archeologica Teramo”, sulla quale il meeting è registrato.

Intanto, in qualità di coordinatrice del Tavolo Tecnico, mi preme ringraziare pubblicamente, a nome di tutti i componenti del Tavolo, l’arch. Bellomo per la sensibilità dimostrata nell’accettare il nostro invito e nel rendersi disponibile, per tutta la durata dell’incontro, che si è protratto per oltre 2 ore, a confrontarsi con tutti noi.

L’esigenza di confrontarsi con il progettista dell’intervento sul Teatro è apparsa irrinunciabile a tutti noi componenti del Tavolo proprio sulla base del metodo di lavoro che ci siamo dati e stanno rigorosamente usando nel loro studio. Infatti, la prima fase di lavoro è una fase istruttoria che prevede l’acquisizione delle conoscenze e dei dati tutti indispensabili per avviare ipotesi progettuali sulla riqualificazione dell’area adiacente al Teatro romano. Non si poteva dunque prescindere da un confronto col progettista.

L’arch. Bellomo ci ha raccontato il suo “incontro” con la Città, delle analisi e degli studi condotti sul monumento e ci ha illustrato la sua filosofia di progetto e le finalità e gli obiettivi del progetto stesso.

Ha discusso con i componenti del Tavolo di ogni questione inerente il Teatro gli venisse posta: si è parlato dei reperti, del ruolo delle preesistenze, della stratificazione urbana, del rapporto tra Teatro e Città.

Ho presentato all’arch. Bellomo le linee metodologiche su cui si sta muovendo il lavoro del Tavolo ed anche l’assunto di base della nostra filosofia di progetto: la riconnessione della città con la sua memoria e la qualificazione dell’area come Locus urbano, nel senso di sede della memoria collettiva e del divenire urbano. E, quindi, la necessità di costruire un dialogo tra il Teatro, vero elemento egemone non solo dell’area ma di una intera parte di città, e l’area adiacente e poi, attraverso la mediazione di tale area, con tutta la città.

Con grande piacere abbiamo constatato l’apprezzamento e la condivisione di queste linee progettuali da parte dell’arch. Bellomo.

Tra i tanti temi emersi e discussi uno, sopra tutto è stato più volte ribadito dall’arch. Bellomo: il senso del sacro, che pervade non solo il Teatro ma tutta l’area e, in definitiva, l’intera città e la consapevolezza di lavorare nel mito: un mito costituitosi negli anni, evidenziato e perpetrato dalle stratificazioni e più che mai vivo oggi, nella città contemporanea, che percepisce il Teatro e i luoghi che lo circondano, ma non solo, come fortemente carismatici e dunque, spesso, intoccabili o comunque tecnicamente e culturalmente avvicinabili con una sorta di timore reverenziale.

Dunque, l’incontro con l’arch. Bellomo, che di certo, per quanto sopra detto, sta affrontando un tema assai impegnativo, è stato sicuramente assai proficuo e costruttivo: ne siamo usciti, noi componenti del Tavolo, ancora più’ convinti e determinati a portare avanti questa costruzione di un paesaggio culturale, che è in definitiva la sintesi del nostro lavoro.

Mano a mano che avanzeremo nel nostro percorso metodologico incontreremo altri ospiti, ciascuno con una sua valenza e peculiarità ai fini di un confronto sulle importanti tematiche che stiamo affrontando, per un arricchimento del nostro lavoro attraverso la molteplicità delle esperienze, dei punti di vista e degli apporti culturali che un confronto qualificato porta sempre con se.

Teramo 10 marzo 2021

* Coordinatrice del Tavolo Tecnico per il Sondaggio Deliberativo




Premiazione del concorso fotografico “Fiori appenninici: bellezza in posa” nel parco regionale del Sirente Velino

12 marzo alle 12
In diretta su www.facebook.com/Floranetlife
Venerdì 12 marzo alle 12, in diretta Facebook sulla pagina Floranet e su quelle dei tre parchi abruzzesi
partner del progetto, si terrà la presentazione degli scatti vincitori del contest “Fiori appenninici:
bellezza in posa” indetto quest’anno nella cornice del Parco regionale del Sirente Velino.
Accanto all’evento di premiazione, Legambiente e l’Ente parco faranno il punto sui progressi del
progetto LIFE Floranet, che mira alla tutela e valorizzazione della flora appenninica.
Intervengono:
Igino Chiucchiarelli (commissario del Parco regionale del Sirente Velino), Stefano Raimondi
(coordinatore Aree protette e biodiversità di Legambiente), Savino Mastrullo (Agronomo del Parco
regionale del Sirente Velino) e Giuseppe Di Marco (presidente Legambiente Abruzzo).
Life Floranet, che vede coinvolti il Parco Nazionale della Majella insieme al Parco Nazionale
d’Abruzzo, Lazio e Molise, al Parco Regionale Sirente Velino, all’Università di Camerino e
Legambiente, ha consentito di svolgere numerose azioni e raggiunto importanti risultati scientifici,
come la riproduzione vivaistica delle sette specie vegetali della flora appenninica di interesse
comunitario, oggetto del Life. Tra le azioni previste dal progetto, cofinanziato dallo strumento LIFE
dell’Unione europea, ci sono la conservazione in situ, la riduzione dell’impatto turistico attraverso
una più sostenibile organizzazione delle presenze, la sensibilizzazione degli stakeholders, a
cominciare dalle comunità locali e dai visitatori dei parchi. www.floranetlife.it