La luce rosa dell’Olmo di Teramo illumina le donne protagoniste nella pandemia

L’iniziativa promossa dal Consorzio Stabile Rennovaper diffondere un messaggio di coraggio a tutte le donne 

TERAMO, 8 MAR – Appuntamento in Piazza Martiri a Teramo, presso l’albero Olmo illuminato di rosa, per accendere i riflettori su tutte le donne e sul loro coraggio. Si è svolta oggi alle 18 l’iniziativa “La luce delle donne” promossa dal Consorzio Stabile Rennova per trasmettere un messaggio di sostegno specialmente a quelle donne che, in questo periodo di emergenza sanitaria, economica e sociale, sono in prima linea sul territorio con il proprio lavoro, a cominciare da chi opera negli ospedali e nelle strutture sanitarie, alle amministratrici, alle insegnanti, alle giornaliste, a tutte coloro che erogano servizi alla persona e lavorano a contatto con il pubblico.

Hanno partecipato, offrendo il proprio volto e la propria testimonianza: Santa De Remigis, Dirigente Medico Rianimazione Teramo, Rita Di Ferdinando, in rappresentanza della Teramo Ambiente, Alessandra Di Giuseppe Cafà, dipendente comunale, Cristina Di Pietro, Sindaco di Civitella del Tronto, Doriana Lattanzi, O.S.S. al Mazzini di Teramo, Ileana Lauri, titolare del Conad Adriatico di Teramo, Alessia Marconi, giornalista, Federica Matteucci, insegnante, Dorotea Mazzetta, giornalista, Gina Rosaria Quaglione, Dirigente Medico di Anatomia Patologica all’ospedale di Teramo, Maria Savini, imprenditrice.

“Ringraziamo il Sindaco D’Alberto con l’Amministrazione per aver accolto dal principio la simbolica installazione e ringraziamo le donne intervenute che con la loro presenza ci hanno aiutato a diffondere un messaggio di speranza e di coraggio, soprattutto in quest’anno di pandemia, in cui la ricorrenza dell’otto marzo cade in un momento particolarmente complesso per tante lavoratrici e professioniste” – dichiara Maria Savini per il Consorzio Stabile Rennova – “Le donne sono in grado di erigere solide fondamenta nella vita, nel lavoro, nelle relazioni umane e per noi costruttori impegnati nella ricostruzione rappresentano un’aspirazione e una fonte di ispirazione al tempo stesso”.




Il Rosario per l’Italia in onda da Teramo

 

Il Rosario per l’Italia di Tv2000 fa tappa a Teramo. Mercoledì 10 marzo alle ore 20.50 questo appuntamento settimanale con la preghiera, promosso durante il tempo della pandemia dalla televisione della Chiesa Italiana (canale 28 del digitale terrestre e 157 della piattaforma Sky), sarà trasmesso dalla Cappellania Universitaria nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata in Colleparco di Teramo.

Al Santo Rosario, presieduto dal Vescovo Lorenzo Leuzzi, saranno presenti circa cinquanta giovani ragazze e ragazzi. La Parrocchia di San Gabriele in Colleparco – intitolata proprio al santo patrono della gioventù, in onore del quale si è appena celebrato l’inizio dell’Anno Giubilare per il Centenario della Canonizzazione – è infatti luogo di riferimento per la Cappellania della vicina Università degli Studi di Teramo, che sarà presente non solo con i suoi studenti ma anche con il suo Rettore Dino Mastrocola.

Inoltre, per l’occasione, dal Santuario di Isola del Gran Sasso giungerà il busto con la reliquia di San Gabriele che sarà posto sull’altare. Il Santo patrono d’Abruzzo sarà invocato a ogni decina del Santo Rosario, in un momento di preghiera che si preannuncia di grande comunione tra i giovani di Teramo e tutto il territorio nazionale.

Il Rosario per l’Italia potrà essere seguito anche tramite l’emittente radiofonica inBlu2000 (www.inblu2000.it).




Cordoglio per la morte del collega Paolo Guadagni

Ci ha lasciato Paolo Guadagni, pioniere del giornalismo televisivo marsicano.

Storico collaboratore dei quotidiani “Il Centro” e “Il Tempo”, era un giornalista dai modi garbati, che sapeva osservare il mondo dalla giusta distanza. Per lunghi anni è stato anche corrispondente dell’Agenzia Ansa.

Nella Marsica si è occupato dei principali fatti di cronaca, dall’omicidio della piccola Cristina Capoccitti, al delitto Donatoni. Un giornalista d’altri tempi, scrupoloso, preciso: aveva un rapporto di grande stima con le proprie fonti.

Il Sindacato dei giornalisti abruzzesi è vicino con affetto alla famiglia Guadagni, alla moglie Elena e ai figli Maria Teresa e Vincenzo e si stringe a loro in questo momento di profondo dolore.




Bocce: in partenza il corso di aggiornamento per Educatori Sportivi Scolastici

 

Roseto degli Abruzzi (TE), 5 Marzo 2021- Si terrà il giorno 25 Marzo p.v. in modalità
telematica, il corso di aggiornamento per gli Educatori Sportivi Scolastici della
Federazione Italiana Bocce.
Il corso è rivolto ai tesserati FIB già in possesso della qualifica di Educatore
Scolastico, ai docenti delle Istituzioni Scolastiche coinvolti nel progetto di
promozione FIB e per chi in possesso di Laurea in Scienze Motorie, non solo
abruzzesi ma anche di altre regioni. Tutti i partecipanti dovranno essere tesserati e
maggiorenni al momento della conclusione del corso. Dovranno inoltre essere in
possesso di Diploma di Scuola Media Superiore, salvo specifica richiesta da parte del
Comitato territoriale competente.
A conclusione della formazione sarà rilasciato un attestato di partecipazione
mentre per l’ottenimento del tesserino FIB con relativa qualifica acquisita, sarà
necessario versare la quota di tesseramento annuale per “istruttori” come previsto
dalla procedure vigenti.
Durante i moduli saranno affrontati i temi riguardanti le competenze pedagogiche
nel processo di insegnamento e apprendimento, le nozioni riguardanti lo sport delle
bocce e la storia della Federazione e le specifiche dei progetti federali “Bocciando si
impara …in sicurezza” e “Bocce in casa”.
“Da oltre un anno stiano investendo e lavorando moltissimo sulla formazione con i
corsi da Educatore Sportivo Scolastico ma anche da Arbitro Regionale e da Dirigente
Societario- ha dichiarato il Presidente Regionale FIB Abruzzo Gregorio Gregori- Lo
sviluppo di un territorio parte anche dalla crescita di chi vi opera ed è per questa
ragione che intendiamo continuare a dare rilevanza agli aspetti formativi e didattici
dei nostri collaboratori”.
Il programma e la scheda di iscrizioni sono disponibili sul sito
www.federbocce.it/abruzzo




8 marzo: la Fidas Teramo festeggia le donne che donano il sangue

Ospedale Teramo “Mazzini” Archivio

Un segno di gratitudine in attesa della vaccinazione anti-Covid per i donatori di sangue
Si rinnova l’iniziativa della Fidas Teramo dedicata a tutte le donne che, nel giorno dell’8 marzo, si recheranno a donare il sangue nel Centro Trasfusionale dell’ospedale “Mazzini” di Teramo. A tutte le donatrici, e a chiunque donerà il sangue nello stesso giorno insieme a loro, sarà consegnato un piccolo pensiero come segno di riconoscimento per il gesto di solidarietà che può salvare una vita e contribuire a tante cure prestate ogni giorno negli ospedali italiani.
A volere fortemente l’iniziativa è stata la presidente della Fidas Teramo, Gabriella Di Egidio, in accordo con il Consiglio Direttivo.
Donare il sangue è un atto preziosissimo che, anche nel periodo di pandemia che stiamo vivendo, si svolge in assoluta sicurezza nei locali del Centro Trasfusionale, ai quali si accede da un ingresso riservato accanto all’entrata principale dell’ospedale “Mazzini”, prenotando la donazione telefonando ai numeri 350/1260850, 0861/415460 e 0861/429693, oppure attraverso l’app Donatori Teramo.
In occasione di questa iniziativa, la presidente Di Egidio sottolinea che si avvicina il momento della vaccinazione contro il Covid 19 per i donatori di sangue. Attività che “è essenziale ai fini degli obiettivi del Sistema Sanitario Nazionale” secondo quanto confermato dal Ministero della Salute. Per questo i donatori di sangue potranno essere sottoposti a vaccinazione in una fase successiva rispetto alle categorie già individuate quali prioritarie, quindi subito dopo i soggetti fragili che saranno iniziati a vaccinare dopo gli ultraottantenni.



Forti e innamorate, ecco le tredici donne del progetto “Amati o Amàti: questione di accento”

Così, come la dolce carezza di chi si ama o un soffio di vento tiepido in primavera, con la stessa delicatezza 13 donne forti, compatte, e innamorate parlano dell’amore in tutte le sue forme e si abbracciano in un unico progetto che diventa un libro grazie all’intuito di Tiziana Iozzi (di Pescara), impegnata nella formazione: “Amati o Amàti: questione di accento” arriva dritto al cuore come un’emozione forte che scalda l’anima e proprio in occasione dell’8 marzo, “Festa della Donna”.

“Nel mio lavoro di coachig – spiega la Iozzi – seguo tante donne e le accompagno nel definire i loro obiettivi di vita personali e professionali ed in questo progetto ci sono tanti sogni, ognuna ha un sogno nel cassetto e probabilmente queste dodici donne che mi hanno fatto compagnia  con le loro storie non avrebbero mai aperto il loro cuore: il 12 aprile 2020, giorno del mio compleanno, come riporto anche nel libro, in occasione di un webinar in pieno lockdown, ho lanciato il progetto”.

 

Sono diventate parte di quest’ultimo donne che vivono in città diverse: Sonia Genesini (Piacenza), Teresita Di Lauro (Milano), Francesca Di Giuseppe (Pescara), Loretta Saudella (Milano), Milena Di Gioia (Bari), Stefania Pieri (Prato), Annamaria Acunzo (Pescara), Annalisa Conti (Milano), Marina Egidi (Savona), Anna Nozzi (Chieti), Cristina Corazza (Milano), Patrizia Splendiani (Pescara); diverse sono le storie raccontate da queste donne che diventano autrici nel progetto e sono legate da un filo sottile e quasi impercettibile che unisce le loro emozioni e le loro sensazioni poiché si raccontano con forza e coraggio e mettono a nudo la loro interiorità. Ed è lo stesso filo che unisce anche i loro volti sulla copertina del libro.

 

Come spiega Tiziana Iozzi: “le storie parlano di noi, parlano della vita di tutte le autrici e  leggerle è come stare vicino alla persona che le ha vissute, emozionarsi con lei. Sono tutte storie che in un modo o in un altro raccontano l’amore, ma raccontano anche di donne che ce l’hanno fatta e se ce l’abbiamo fatta noi ce la può fare chiunque”.

 

Entusiasta di questo libro è l’editore pescarese, Alessio Masciulli che a proposito sostiene: “Credo moltissimo in questo libro, non potrebbe essere il contrario perché già un romanzo scritto da una sola donna che racconta di donne è quasi sempre un capolavoro se poi di donne ne sono addirittura 13 e tutte grintose, il risultato non può che essere grandioso”.

 

Si tratta di donne che amano e si amano, che vivono e si vivono senza privarsi di nulla, che si inchinano ai giorni come lottatrici ostinate ma senza mai perdere di vista l’orizzonte e con il sole sempre sulla fronte, “ho paragonato questo testo ad una tavolozza di colori dove tutti sono utili per creare disegni e sfumature e nessun colore è più o meno bello dell’altro. – prosegue Masciulli. – Così sono queste storie, come carezze continue che curano ferite e ci raccontano sensazioni da bere come se ci dissetassimo grazie ad una fontana da cui sgorga acqua fresca in piena estate. Non vedo l’ora di partire con la distribuzione e la promozione e di conoscere di persona tutte le autrici che provengono da varie parti d’Italia”.

 

Ogni storia riportata nel libro è stata scritta seguendo il cuore, ogni frase è la sintesi perfetta tra la volontà di raccontare ed il desiderio di farsi portavoce di esperienze utili e paragonabili a miliardi di vite e di storie nelle quali non è affatto difficile potersi identificare, poiché le parole utilizzate raccontano la vita vera, la vita di chi ce l’ha fatta e di chi ha imparato anche dai propri errori; ed ecco che la lettura diventa un modo per condividere le proprie emozioni oltre che riempire vuoti interiori.

“Un grazie speciale va a Tiziana Iozzi per aver creduto nella Masciulli Edizioni e per aver legato con il filo magico della vita, storie di anime e grandi emozioni. Grazie a Nicoletta Pellizzon per l’editing e a Marco Di Lillo per la copertina”- conclude l’editore.

 

E’ possibile seguire l’evoluzione del progetto sul seguente link: https://www.facebook.com/LibroAmati

 




Poesia di Pasqua 2021

Auguri di una Pasqua, piena di umanità, per prendere cura dei nostri anziani,

portare  un sorriso, una carezza, di ascoltarli, la loro genuina saggezza è ricca di veri valori umani.

Auguri di una Pasqua, di speranza per prendere cura degli ammalati, con gentilezza e coraggio,

generosità, umiltà, stare vicini, portare una parola di sollievo, sarà un raggio di sole illuminerà il loro viso.

Auguri, buona  Pasqua,  di cura dei ricordi delle persone che sono andate, senza poterli tenere per mano,

farci una promessa, non li dimenticheremo, il  loro esempio sarà la luce,  che illuminerà il nostro cammino.

Auguri di una Pasqua, d’amore e di cura delle donne, indispensabile pilastro della nostra comunità e civiltà,

c’è bisogno di coltivare la collaborazione, dialogo, condivisione, amare e sopra tutto stimare e rispettare.

Auguri di una Pasqua, di ascolto, dolcezza, da dedicare con cura a bambini, fare di più e meglio con amore,

raggiungere l’obiettivo che tutti i bambini del mondo abbiano da mangiare, opere di bene fatte col cuore.

Auguri di una Pasqua solidale, cura dei migranti, salvarli i nostri fratelli in mare, con amorevole dedizione,

venga fatta loro buona accoglienza, ospitalità, una generosa e fraterna integrazione.

Auguri di una Pasqua d’impegno, cura dei diversamente abili, sia garantito il diritto, salute e all’assistenza,

siano abbattute ogni forma di barriere,  e ci sia un aiuto speciale per loro e per i famigliari.

Auguri di una Pasqua aperta al dialogo tra fratelli del mondo, dentro un progetto di pace e amicizia,

basta costruzione di armi, strumenti di morte ma costruzione strumenti per la vita e di  giustizia.

Auguri di una Pasqua, di cura e più attenzione per la natura, per l’ambiente, delle sue infinite bellezze,

il cielo, le montagne, il mare i fiori, tutte cose meravigliose ,da amare, ammirare e rispettare.

Auguri di una Pasqua piena di opportunità, per lavorare uniti giovani e meno giovani per il bene comune,

per la costruzione di un mondo più giusto, migliore, quando finirà questo periodo buio per il COVID, sarà per tutti una bella Pasqua, piena di gioia, di resurrezione e tutto rinascerà

Francesco Lena

24060 Cenate Sopra ( Bergamo )




Teramo. lettera aperta indirizzata al Ministro della salute e ai Presidenti dell’Abruzzo e del Molise

Signor Ministro, Signori Presidenti,

Una sentenza del TAR Abruzzo ha dichiarato decaduto il consigliere di amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, nominato dalla Regione Abruzzo, per mancanza dei requisiti di Legge. La scelta della Regione Abruzzo per surrogarlo pone inevitabilmente una serie di domande.

La prima è perché l’illegittimità amministrativa delle nomine di tutti gli organi dell’Istituto sia diventata “la regola”, a partire dal 2014. Esse sono caratterizzate, in modo persistente, da violazioni del dettato legislativo: Articolo 11, D. Leg.vo 28 giugno 2012, n. 106 e Articolo 1, D. Leg.vo 4 agosto 2016, n. 171 e successive modifiche. Le violazioni non riguardano solo l’aspetto formale delle Leggi. Sono violate la sostanza e il merito. Le leggi, infatti, stabiliscono, con precisione e chiarezza, le competenze professionali e scientifiche richieste ai componenti degli Organi di un Istituto Zooprofilattico Sperimentale, da un lato, per formularne gli indirizzi e verificarne le azioni e, dall’altro, per gestirlo e dirigerlo. Altrettanto chiaro è che esse sono violate, in modo costante e ripetuto.

La mancata verifica del possesso dei requisiti richiesti dalla Legge, prima della formulazione dell’elenco degli idonei alla nomina di membro del consiglio di amministrazione da parte dell’Abruzzo, è sconcertante. Infinitamente più sconcertante è la pervicacia con cui, invece di generare un nuovo elenco, per surrogare il consigliere decaduto dal TAR, si sia scelto riutilizzare quello di cui la sentenza aveva, de facto, sancito l’inadeguatezza. Nessuno, tantomeno Giunta, Consiglio o Avvocatura regionali, infatti, avrebbe potuto “certificare”, dopo la sentenza, che i soggetti in elenco avessero effettivamente i requisiti previsti dall’Articolo 11, D. Leg.vo 28 giugno 2012, n. 106. Si è adottata, ancora una volta, una linea politica che, riguardo la composizione degli Organi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, considera la valenza delle leggi e delle regole di valore inferiore e, comunque, irrilevante, rispetto alla volontà e agli interessi della maggioranza politica. Una linea inaugurata dal precedente presidente dell’Abruzzo sig. D’Alfonso, che ha portato alla nomina di un presidente, due direttori sanitari, un direttore generale facente funzione e un direttore generale – quest’ultimo confermato dall’attuale Presidente -, palesemente privi dei requisiti di carriera, professionalità e competenza, previsti dall’ Articolo 1 del D.Leg.vo 4 agosto 2016, n. 171 e successive modifiche. Una linea che a L’Aquila ormai è prassi consolidata. Immota manet, indipendentemente dagli schieramenti politici. Il perché è facilmente comprensibile.

La seconda domanda è se quella che sembra essere una regola immutabile dell’Abruzzo valga anche in Molise. Non solo alcune nomine illegittime sono state fatte d’intesa tra le due Regioni, ma nessuno sembra volersi chiedere se il consigliere nominato dal Molise abbia o meno i requisiti, per far parte del CdA dell’Istituto. Un avvocato il cui, peraltro pregevole, curriculum, non contiene alcun elemento che dimostri la comprovata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria E sicurezza degli alimenti” richiesta dall’Articolo 11 del D. Leg.vo 28 giugno 2012, n. 106 e che il TAR dell’Abruzzo ha ribadito essere necessaria, per poter far parte del CdA dell’Istituto.

La terza domanda è come mai si sia proceduto alla surroga, per di più in modo illegittimo, di un consigliere nominato in modo illegittimo e dichiarato decaduto dal TAR Abruzzo, invece di prendere atto del non-funzionamento del Consiglio di Amministrazione, insediatosi dopo 13 mesi dalla decadenza del precedente. Il più volte citato Articolo 11, D. Leg.vo 28 giugno 2012, n. 106 è chiaro. Il CdA se “vi è impossibilità di funzionamento” può essere sciolto. Il CdA avrebbe dovuto, fra l’altro, eleggere il presidente dell’Ente nella sua prima seduta e approvare il bilancio di previsione 2021 e il conto consuntivo 2019. In oltre 6 mesi di vita non ha fatto nulla di tutto ciò e non si poteva e non si può non prenderne atto. Sostituire ciò che palesemente non funziona è il minimo che un governo responsabile dovrebbe fare, se non altro per il rispetto dovuto alle istituzioni.

La quarta, ultima e più importante domanda è come mai nessuno rilevi che a partire dal 2014, nell’Istituto si è già dovuto far dimettere un direttore sanitario perché privo dei requisiti di legge (salvo poi attribuirgli una promozione con una procedura degna della commedia dell’arte). È stato nominato, al suo posto un altro direttore sanitario che aveva ancora meno requisiti del dimissionario. Il novello direttore sanitario, con il beneplacito delle Regioni, si è auto-nominato direttore generale facente funzione, in palese e plurima assenza dei requisiti richiesti dall’articolo 11, D. Leg.vo 28 giugno 2012, n. 106. Questo straordinario uomo dei primati di assenza di requisiti è stato, infine, nominato direttore generale dall’attuale Presidente. Dirige anche scientificamente l’Istituto, nonostante la pressoché totale assenza di requisiti di legge e della pur minima esperienza in materia di ricerca.

Le Regioni Abruzzo e Molise e anche il Ministero della salute, fin qui “stranamente” – anche se forse “comprensibilmente” – distratto, viste le vicende del Paese, dovrebbero applicare, finalmente, la Legge. La democrazia affida alla politica la responsabilità primaria di dettare le regole della convivenza civile. Quando quest’ultima viola o permette che si violino le regole che essa stessa ha dettato – e che può cambiare quando vuole – non compie solo un atto eticamente scorretto: compie un atto sovversivo dell’ordinamento democratico.

Signor Ministro e signori Presidenti, non credono loro che decenza e dignità richiederebbero di porre fine a questa illegittimità dilagante? Non credono che si dovrebbero annullare illico et immediate, TUTTI gli organi di governo e di gestione viziati da palesi illegittimità, quando non anche da palese inadeguatezza?

È giunto il momento di attivare, finalmente, procedure ossequiose della lettera e dello spirito delle leggi, e affidare l’Istituto a Organi capaci di svolgere i propri compiti in modo adeguato. Non per mero, ancorché dovuto, ossequio alle leggi amministrative, ma in nome del buon senso e del rispetto dovuto all’Istituzione e a chi ci lavora, in Abruzzo e in Molise. Organi all’altezza della non irrilevante tradizione tecnico-scientifica dell’Istituto e capaci di un governo e una gestione che vada oltre la mera visione localistica che lo condannerebbe a un’involuzione inevitabile. Un’involuzione già palesemente iniziata, per chi sappia andare oltre le apparenze e le roboanti dichiarazioni sull’attività diagnostica COVID-19 e le improvvide pose di prime pietre. Per l’Istituto un “già vissuto” a cavallo della fine degli anni ’70 del secolo passato, che una Politica responsabile non avrebbe mai dovuto o dovrebbe far rivivere.

Distinti ossequi

 

Prof. Vincenzo Caporale, DMV, MPVM, PhD




Mastro Tonino sconfigge il Covid, a 90 anni l’artigiano di Pretoro torna ad emozionare l’Abruzzo

 

 

Nonostante le storie a lieto fine siano poche durante questa grave emergenza sanitaria, sono comunque abbastanza per regalare attimi di respiro e cospargere il mondo di semi di speranza.

Questa storia proviene dal cuore del Parco Nazionale della Maiella e precisamente dal borgo di Pretoro (Chieti), ormai noto in tutto il mondo poiché è lì che Mastro Tonino, il Geppetto D’Abruzzo, trascorre le sue giornate in penombra a lavorare il legno nella sua bottega accogliente e piena di ricordi.

L’artigiano Antonio Palmerio è anche il protagonista del libro di Fabrizio Fanciulli, L’uomo di legno che nel valorizzare le tradizioni mai perse del suo amato borgo, ha voluto raccontare e far conoscere perfino alle nuove generazioni la storia dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta, ancora oggi, quotidianamente a riprodurre opere universali in legno, esposte presso il museo comunale di Pretoro.

Mastro Tonino ha spesso condiviso la sua vita non semplice, ed i suoi trascorsi a volte anche dolorosi con quanti ormai lo seguono e lo amano; sopravvissuto alla guerra, alla fame, ai patimenti in passato anche per l’artigiano la vita è cambiata durante il 2020 con l’avvento della pandemia: è stato sempre molto attento in bottega, con l’aiuto dei famigliari, a non contrarre il virus, ha tenuto a distanza di sicurezza i tanti visitatori che erano desiderosi di fare la sua conoscenza nel periodo estivo, ha rispettato le regole ma purtroppo a causa di spostamenti per motivi di salute proprio nel giorno del suo novantesimo compleanno, il 15 gennaio 2021 è risultato positivo al Covid-19.

Trasferito a Fara Filiorum Petri, per essere sottoposto alle cure amorevoli ed attente della sua famiglia Mastro Tonino ha trascorso giorni difficili a causa della febbre alta, ma la forte tempra di quest’uomo di montagna ha avuto la meglio anche in questa difficile situazione ed ha vinto questa battaglia contro il “mostro invisibile”. La speranza è tornata a splendere pochi giorni fa, dopo un mese, esattamente il 16 febbraio 2021 è arrivato l’esito dell’ultimo tampone che è risultato negativo e ben presto l’ultimo dei fusari d’Abruzzo tornerà a Pretoro.

 

Ora, la già straordinaria storia di Mastro Tonino si arricchisce e la ristampa del libro L’uomo di legno prevede un nuovo capitolo, poiché “il Geppetto d’Abruzzo tanto amato in tutto il mondo ha sconfitto anche il Covid” ed è tornato a sorridere.

 




LO SCRITTORE LUIGI GARLANDO RACCONTA DANTE ALIGHIERI AL “PEANO – ROSA” DI NERETO SECONDO APPUNTAMENTO DEL PROGETTO LEGALITÀ

Locandina Luigi Garlando

Sabato 20 febbraio 2021 – incontro online

Dopo il successo dell’incontro con la giornalista Angela Iantosca, l’IISS “Peano-Rosa” di Nereto,
guidato dalla Dirigente scolastica Maria Rosa Fracassa, torna a parlare di Educazione alla Legalità
e questa volta lo fa con un ospite d’eccezione legato al mondo dello sport. Sabato 20 febbraio
2021, alle 9.30, sarà il giornalista e scrittore Luigi Garlando, penna di punta de “La Gazzetta
dello Sport”, a dialogare online le classi quarte e quinte del Polo scolastico.
Il secondo appuntamento è parte integrante del progetto “Variazioni su tema: riscritture di
legalità”, un percorso formativo e didattico inserito nel curricolo dell’insegnamento
dell’Educazione civica e che mira a consolidare negli studenti competenze e comportamenti ispirati
ai principi della responsabilità, partecipazione, solidarietà e uguaglianza.
Cuore dell’incontro sarà il tema del bullismo legato ai valori della lealtà, della denuncia e della
solidarietà fra pari, intreccio di fondo che lo scrittore offre al lettore nella sua opera “Vai
all’Inferno, Dante”, edita da Rizzoli.
Sabato prossimo, gli studenti potranno interrogarsi sui valori trasmessi dall’illustre poeta, di cui
proprio quest’anno si celebrano i 700 anni dalla morte (1321-2011). Luigi Garlando dà vita infatti a
un romanzo pirotecnico dove, a colpi di endecasillabi e battaglie reali, un adolescente di oggi dovrà
vedersela con il più illustre e scatenato dei maestri: Dante Alighieri. Il Sommo che ancora oggi, in
una contemporaneità devastata da crisi sanitaria, economica, familiare, relazionale, torna a parlare
ai giovani per dire che a vincere è sempre “l’amore che move il sole e l’altre stelle”.
Al dialogo online, oltre all’ospite d’eccezione, interverranno la Dirigente scolastica Maria Rosa
Fracassa, lo Staff Legalità costituito dai professori Alessandra Angelucci, Alessandro Di Nucci,
Monica Martelli e Gianna Ferri, gli studenti della scuola.

Info su Luigi Garlando: Laureato in lettere moderne a Milano , Luigi Garlando comincia a
muovere i primi passi nel mondo dei fumetti . Approda poi a La Gazzetta dello Sport , dove ha
ereditato la rubrica di Candido Cannavò , e dove scrive tuttora sia per il quotidiano sia per il
supplemento SportWeek in cui cura dal 2012 una propria rubrica (Ripartenze, poi diventata La frase
e infine Con questa mia…, dedicata al calcio ), inoltre è stato uno dei conduttori di Gazzetta TV .
Oggi, Luigi Garlando, è la firma di punta della “Gazzetta dello Sport”. Da anni scrive libri per
ragazzi. Per Rizzoli ha pubblicato “per questo mi chiamo Giovanni”, uno dei libri più letti e adottati
nelle scuole italiane. Fra le sue ultime pubblicazioni: “Vai all’inferno, Dante!”.
Garlando ha partecipato da inviato a due campionati mondiali ( Giappone-Corea del Sud 2002 e
Germania 2006 ), due Olimpiadi e un Tour de France . È stato premiato dal CONI per la sezione
inchieste e per il racconto sportivo. Scrive inoltre libri per ragazzi , trattando temi d'attualità, sociali
e sportivi , perché – spiega – «Non esistono temi da grandi e temi da bambini, ma esistono modi
diversi per affrontarli».