Testimonianze di Resistenza- con DANIELE BIACCHESSI e TIZIANA PESCE

ANPI Castiglione D’Adda (Lodi) presenta:

Testimonianze di Resistenza. Dalla Memoria alla Costituzione

Libro/Dvd Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Archivio Storico di Nova Milanese, Mimesis 2015

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http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

Testimonianze di Resistenza

Testimonianze di Resistenza. Dalla Memoria alla Costituzione

 

ANPI Castiglione D’Adda organizza per Domenica 24 Gennaio 2016, alle ore 15:00, presso il Centro Madre Rachele in via Alfieri, la presentazione del Libro /DVD:

Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Archivio Storico di Nova Milanese, Mimesis 2015.

La presentazione del libro sarà a cura di TIZIANA PESCE, figlia di GIOVANNI PESCE, e LAURA TUSSI con FABRIZIO CRACOLICI dell’ANPI di Nova Milanese che hanno ritrovato questa intervista inedita riversata poi su DVD con le Testimonianze di MONI OVADIA, DANIELE BIACCHESSI e VITTORIO AGNOLETTO.

Prima e dopo la presentazione del libro, si potrà ascoltare della buona musica della Resistenza partigiana con il duo Robi e Gigi.

In occasione della presentazione del libro sarà inoltre possibile rinnovare il tesseramento all’ANPI sezione di Castiglione d’Adda per l’anno 2016.

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Giovanni Pesce, un grande uomo e Partigiano, che, insieme a molti altri, ha dato le basi per la stesura della nostra carta fondamentale dei diritti: la Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza Antifascista.

“Noi assistiamo in questi ultimi anni soprattutto a questo fenomeno: tutti parlano di Resistenza, di Antifascismo, di Democrazia, di Libertà; tutti i partiti ci richiamano al coraggio e all’eroismo della guerra di Liberazione, ma in pratica cosa hanno fatto i governi che si sono succeduti dopo la caduta del governo Parri? Hanno cercato con tutti i mezzi di ostacolare, coscientemente o incoscientemente, e impedire che le nuove generazioni venissero a conoscenza della storia del nostro Paese, della storia della Resistenza: cosa è stata la Resistenza; cosa sono stati il fascismo e il nazismo; perché non si è fatto conoscere nelle scuole e ai giovani la morte di Matteotti, Don Minzoni, Amendola, Gramsci; perché non si è fatta conoscere la storia del fascismo asservito agli agrari, alla grande borghesia; perché soprattutto non si è fatto conoscere cosa è stato il fascismo alleato del nazismo, i campi di concentramento, le torture, le camere a gas, migliaia di donne, uomini, giovani, arrestati torturati e massacrati. Questo è stato il fascismo: guerre ingiuste, alleanza con il nazismo, soffocando la libertà. Credo che è mancata proprio nelle scuole questa nuova cultura. Per esempio, ricordo le lettere dei condannati a morte della Resistenza, dove i giovani educati sotto il regime fascista hanno saputo, dopo l’8 settembre 1943, prendere la strada giusta e combattere, morire…”

Tratto dal Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”, Mimesis 2015

 

“Quello che emerge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: ‘Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho fatto nell’interesse del popolo italiano, per dare un contributo alla Liberazione’, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare, anche a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese”.

Dichiarazione di Tiziana Pesce, figlia del Comandante Partigiano.

 

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Giornata della Memoria 2016

Associazione UmanaMente-Insieme “Per non dimenticare”

Presentazione Libro/DVD “Giovanni Pesce: per non dimenticare” e “I Carnefici”

http://www.peacelink.it/pace/a/42529.html

Associazione UmanaMente- Insieme “Per non dimenticare”

Giornata della Memoria 2016

Associazione UmanaMente-Insieme”Per non dimenticare”

Il 31 gennaio alle ore 17.00

a Cesate presso la scuola media di

Via Venezia, Villaggio INA

propone:

 

una riflessione in memoria delle vittime delle stragi nazifasciste con Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, autore e interprete di teatro civile. Caporedattore di Radio24-IlSole24ore.

L’incontro si aprirà con la proiezione del DVD:

“I Carnefici” di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni

 

Durante l’incontro, Laura Tussi, scrittrice e giornalista, insieme a Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI sezione di Nova Milanese (Monza e Brianza) presenteranno il Libro/DVD “Giovanni Pesce: per non dimenticare”

 

Con la partecipazione di:

 

ARCI Cesate (Milano)

ANPI Sez. “Lorenzo Meroni” Garbagnate Milanese- Cesate

www.umanamentecesate.it

https://www.facebook.com/pages/Associazione-UmanaMente/

 

Recensioni:

L’Appello Antinucleare per la Pace di Giovanni Pesce, il Che Guevara italiano
di Alfonso Navarra
Avere combattuto, da “eroe”, armi in pugno, contro il nazifascismo ed averlo fatto con spirito di pace, per preparare un mondo di pace, gridandolo ai quattro venti: questa mi sembra “la parte più bella della verità” (è una espressione del martire antimafia Libero Grassi) relativa alla parabola umana e politica di Giovanni Pesce, il Comandante Partigiano più esperto nella tattica della guerriglia, Medaglia d’oro della Resistenza.Fabrizio Cracolici e Laura Tussi, che lavorano meritoriamente, con l’Archivio Storico della città di Nova Milanese, alla memoria della Guerra di Liberazione, hanno “scoperto” e restaurato un video inedito (le vecchie bobine erano abbandonate negli scaffali polverosi di una biblioteca!) che possiamo ritenere di notevole importanza storica e culturale: una intervista, risalente al lontano 1983, effettuata da Luisa Como e Giuseppe Paleari, al nostro partigiano ormai scomparso (nato nel 1918, è morto nel 2007), militante comunista di origine operaia, conosciuto con il nome di battaglia “Visone”.Dal video è stato ricavato un libro, corredato di DVD con appunto l’intervista, pubblicato dalla Mimesis Edizioni, che riporta anche testimonianze su Pesce di note personalità del mondo della politica e dello spettacolo che lo hanno conosciuto e frequentato: Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia; ed infine, ovviamente – non poteva mancare! – la figlia Tiziana Pesce.

Nel video Giovanni Pesce racconta la propria vita, dal duro lavoro, come migrante, in miniera, a La Grand Combe, in Francia, alle leggendarie azioni di lotta nelle Brigate Internazionali, contro il regime fascista del generale Franco, in Spagna, dal confino a Ventotene alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP (gruppi di azione patriottica) sia a Torino, che a Milano, con il compagno di lotte, il leggendario Dante di Nanni.Molto importante è la storia d’amore di Pesce con la sua compagna di vita e di lotta Onorina Brambilla detta Nori. Essi si incontrano nella Milano occupata dai nazisti, stremata, affamata, disseminata di luoghi dell’orrore: è Daniele Biacchessi che racconta come diventeranno inseparabili ed intrecceranno le loro vite anche all’insegna della lotta antifascista (vedi: “Giovanni e Nori, una storia d’amore e di Resistenza”, Laterza, 2014).La figura di Pesce, a giudizio di chi scrive, è complessa e nobile e va inquadrata in un periodo storico che non può prescindere dalla soggettività dei protagonisti di allora: essi combattevano un “male assoluto” – il nazifascismo secondo la stessa definizione di Gianfranco Fini, che del MSI è stato l’ultimo segretario (e questo riconoscimento va considerato una vittoria della cultura antifascista). Allo stesso tempo però in molti credevano – e Pesce era tra questi – in un “Paradiso in Terra” per la verità molto relativo, degenerato per la pretesa di imporre con la forza condizioni sociali irrealizzabili. Sempre più la Storia avrebbe rivelato che il “comunismo reale” si trattava di pura illusione, infangata da crimini imperdonabili, secondo lo stesso rapporto di Krushev al XX Congresso del PCUS (1956).L’idea che, secondo Pesce, anche l’Italia debba imitare la Russia dei Soviet “leninisti” è, ad avviso dello scrivente, la parte caduca della sua eredità politica e culturale:  resta invece pienamente valida – è l’opinione dello scrivente, per carità – la sua idea pacifista, anche se non nonviolenta, che, proprio per l’esperienza dei tragici conflitti mondiali, bisognasse finirla con tutte le guerre, l’invito conseguente ai giovani a battersi per il disarmo nucleare, quindi per la sopravvivenza dell’Umanità.

Ecco l’appello pacifista ed antinucleare di Pesce che possiamo ascoltare dalla sua viva voce nel DVD allegato al libro curato da Cracolici e Tussi:”…Far parte di questa associazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa continuare, attraverso l’attività politica e organizzativa, a difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto, attraverso la nostra associazione, lottare per portare a compimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l’attività principale dell’ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell’unità antifascista, di far rivivere lo spirito della Resistenza, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra, per coloro che attraverso il terrorismo, le bombe, l’energia nucleare, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace…”.In questo appello possiamo ritrovare una consonanza con un altro grande partigiano, Stéphane Hessel, padre costituente della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, di matrice culturale socialista libertaria, il cui messaggio per la verità, ed il suo motto: “la nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, sono stati giudicati molto più attraenti ed attuali dai movimenti dei giovani “indignati”, che hanno occupato le piazze di tutto il mondo affermando, nella scia delle analisi di Hessel, che “la Nuova Resistenza è la lotta contro la dittatura finanziaria, il conflitto sociale fondamentale oppone l’1% dei parassiti straricchi al 90% della gente comune ovunque, le basi del programma sociale della Resistenza storica sono ancora valide”.Tiziana Pesce mi aiuta ora ad introdurre un aspetto che ritengo molto importante per la definizione della personalità e dell’importanza del padre: la sua abilità di guerrigliero che combatte in modo diverso dall’esercito di tipo tradizionale.“Per ciò che riguarda i gappisti mio padre affermava: “La tattica militare insegna che bisogna colpire il nemico nel punto in cui è più debole, invece la guerra partigiana impone una tattica diversa. Si deve colpire il nemico là dove è più forte e dove può ricevere colpi più duri. Ma si deve sempre colpire con la tattica del mordi e fuggi. Per questo motivo i gappisti, pur essendo pochi, potevano far sentire la loro presenza. Ma per ottenere questo risultato bisognava attenersi scrupolosamente alle regole della clandestinità e vivere in solitudine. Si dovevano scegliere obiettivi politici per creare seri problemi al nemico, ma si doveva stare attenti a non colpire la popolazione civile. Spesso la nostra umanità ci esponeva a rischi maggiori perché cercavamo di distruggere luoghi presidiati dal nemico volendo comunque salvare la vita dei civili””.La competenza guerrigliera di Giovanni Pesce, che possiamo considerare il “Che Guevara italiano” non solo per il grande coraggio ed ardimento sempre dimostrato ma per la sua capacità di coordinamento generale delle azioni armate, va comunque tenuta in gran conto e ben studiata da parte di chi si propone di progettare, sperimentare, realizzare un modello di difesa sociale difensiva (alternativo a quello professionalizzato e nuclearizzato NATO) non solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. Un modello che, per l’appunto, sia conforme allo spirito, ma anche alla lettera, della Costituzione italiana: l’uso della forza militare non deve concernere proiezioni di potenza all’esterno dei propri confini bensì solo respingere aggressioni armate in atto facendo leva soprattutto, di fronte ad eserciti preponderanti, sulla forza dell’unità popolare.Nel processo di transarmo che, ad esempio, gli obiettori alle spese militari propugnano (vai su www.osmdpn.it) si prevede di accrescere gradualmente il peso, fin da subito rilevante, della componente civile rispetto alla componente militare della difesa; che comunque va mantenuta e finalizzata a politiche di pace appoggiate sui concetti fondamentali di “sicurezza umana” e “sicurezza comune”.Nel frattempo deve crescere una difesa popolare nonviolenta (DPN) di base che si sviluppa e si sperimenta nelle pratiche di lotta territoriali (ad esempio la resistenza alle Grandi Opere Inutili e Imposte, che trovano un esempio trainante nei No-TAV della Valle di Susa). La sperimentazione attuale può portare alla Rete di Ambasciate di pace, per una diplomazia popolare di base (un esempio: il sostegno politico all’obiettivo di un Medio Oriente denuclearizzato), o ai Corpi civili di pace, se si vuole intervenire in conflitti esterni con metodo nonviolento.Tutto ciò può poggiare su una “nonviolenza politica e pragmatica” che ha poco a che vedere con campagne mediatiche ed ideologiche in cui si propongono “Dipartimenti istituzionali” non per portare soluzioni concrete a drammatiche situazioni in atto ma semplicemente per “aprire una discussione” su bei principi che il pubblico giustamente non può che recepire come astratti.Per finire va riconosciuto ed apprezzato il prezioso lavoro che i curatori Fabrizio Cracolici e Laura Tussi svolgono nell’ambito del progetto istituzionale dal titolo emblematico “Per non dimenticare”.

Si tratta dell’impegno dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano a sostenere un impegno di ricerca collettivo sui temi dell’Antifascismo, della Resistenza e delle Deportazioni.Il Progetto “Per non dimenticare” comprende un archivio storico audiovisivo con oltre 220 videotestimonianze di ex deportati civili per motivazioni politiche (partigiani, obiettori, renitenti, scioperanti, dissidenti di diverso colore politico), deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.Con Fabrizio e Laura mi trovo a condividere un percorso – delicato e difficile – per coinvolgere l’ANPI e le realtà antifasciste nella cultura nonviolenta: non siamo oggi ai tempi della lotta contro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese), possiamo e dobbiamo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in uno stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce, come si fu costretti a fare nell’orribile periodo che anche Giovanni Pesce ci richiama a non far ritornare: dobbiamo combattere politicamente per tempo, con mezzi di pace omogenei a fini di pace, forze e realtà sociali belligene!

Note:

su Lib(e)roLibro:
http://www.liberolibro.it/f-cracolici-l-tussi-giovanni-pesce-per-non-dimenticare/

 

Recensione di Olivier Turquet su Pressenza a “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”:

Non dimenticare: le persone, gli amori, i fatti

“Giovanni Pesce. Per non dimenticare” è l’ultimo lavoro che Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno curato per Mimesis.

Il Comune di Nova Milanese porta avanti da anni, grazie all’impulso della attivissima sezione dell’ANPI locale (animata tra l’altro dai curatori di questo libro) un prezioso lavoro di archiviazione e divulgazione dei documenti e delle opere di personalità importanti della Resistenza. In questa logica e in questo solco è recentemente uscito questo libriccino con DVD che i curatori stanno portando in giro per tutta Italia (o quasi). E’ curioso (ma significativo) che un impulso importante alla diffusione delle tematiche della Resistenza, dell’Antifascismo e della Memoria venga da una piccola realtà municipale dell’interland milanese e da una piccola ma tenace sezione della gloriosa associazione partigiana (a cui i partigiani non possono più dare impulso, per motivi evidenti di carattere anagrafico).

L’attore principale è, in questo caso, il Comandante dei GAP Giovanni Pesce, una delle figure più importanti della Resistenza di ispirazione comunista.

Nello specifico il libro/DVD riporta una videointervista inedita di Pesce dell’aprile 1983 che ha il pregio, pur non dicendo nulla di assolutamente originale, di fornire un quadro completo del pensiero del partigiano e di fornire la sua versione sulla morte di Dante di Nanni, suo inseparabile compagno gappista. Un innegabile contributo documentativo per tutti coloro che vogliono svolgere studi sull’argomento.

Ad arricchire la pubblicazione ci sono, come è abitudine degli autori, una raccolta di testimonianze di persone e personalità a vario titolo implicate con la Resistenza ed anche con precedenti lavori degli autori sui tema della Memoria e dell’Antifascismo (Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa)

Infine concede un tocco più personale e romantico l’inclusione del testo teatrale di Daniele Biacchessi “Giovanni e Nori, una storia d’amore e di resistenza” dove lo scrittore ed autore teatrale Biacchessi traduce in un linguaggio gradevole e accessibile a tutti le tematiche umane e politiche dei protagonisti della Resistenza.

Insomma un piacevole ed interessante mix di aspetti diversi che riescono a attirare l’attenzione di pubblici differenti così come dovrebbe fare una buona pubblicazione di questi tempi.

La memoria è documentazione “oggettiva” ma anche ricerca soggettiva, umana, di persone e storie che abbiano il potere di far rivivere eventi che, necessariamente, si allontanano dal nostro tempo e di cui i veri protagonisti non possono più parlarci. In questo senso poter ancora vedere gli occhi profondi di Giovanni Pesce ed ascoltare le sue parole è una buona approssimazione che la tecnologia attuale ci offre e che la pubblicazione di questo libro diffonde al di là dell’ambito necessariamente ristretto dei ricercatori.

Note:

su PRESSENZA – International Press Agency:
http://www.pressenza.com/it/2015/07/non-dimenticare-le-persone-gli-amori-i-fatti/

Centro Studi Sereno Regis di Torino:
http://serenoregis.org/2015/09/11/giovanni-pesce-per-non-dimenticare-recensione-di-olivier-turquet/

 

Su MOSAICO DI PACE:

 

Alessandro Marescotti: recensione a “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis 2015

 

Giovanni Pesce. Per non dimenticare

Edizioni Mimesis 2015

 

Libro di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi.

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

Recensione di Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink

 

Nelle novanta pagine del libro curato da Fabrizio Cracolici e Laura Tussi è narrata la storia della Resistenza al fascismo e al nazismo raccontata da Giovanni Pesce, un Partigiano autore di tante azioni. E’ un racconto appassionante che segue il filo di un’intervista. Allegato vi è anche un DVD. Il DVD deriva da una videointervista inedita, del lontano 1983, al Comandante Partigiano Giovanni Pesce, reperita nell’Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza) di cui Fabrizio Cracolici e Laura Tussi sono referenti e promotori.

“Soltanto attraverso una lotta aperta, diretta contro i fascisti e i tedeschi si poteva accelerare l’arrivo del giorno della vittoria”, dice Giovanni Pesce. Il quale ricorda “la paura, il terrore, la preoccupazione di cadere in mano al nemico e di essere fucilato lì, sul posto”.

La storia di Giovanni Pesce è la storia di una persona semplice, che fa il minatore come il padre, un uomo che non vuole prendere la tessera del partito fascista e si trasferisce per questo in Francia, come ricorda Daniele Biacchessi in uno dei contributi al libro. Molto importanti sono anche gli altri contributi, che corredano il DVD e il libro, ossia le testimonianze di alcune personalità che hanno conosciuto direttamente Giovanni Pesce: Vittorio Agnoletto, Ketty Carraffa, Moni Ovadia e Tiziana Pesce.

Non è per nulla difficile seguire il discorso di Giovanni Pesce: parla in maniera chiara, lineare, anche quando ci sono i terribili dilemmi dell’uso della forza  militare a cui però fa seguire una scelta di pace alla fine della guerra. “Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la pace”, dice in un punto dell’intervista.

Da pagina 60 in poi la storia di Giovanni Pesce è raccontata in modo suggestivo e avvincente attraverso il teatro di impegno civile di Daniele Biacchessi, con il testo dello spettacolo teatrale “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza”.

Quello che emerge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: “Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho fatto nell’interesse del popolo italiano, per dare un contributo alla Liberazione”, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare, anche a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese.

In un punto del libro Tiziana Pesce scrive: “Mio padre alcuni anni prima della scomparsa mi disse che in Spagna ad un certo punto si capì che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di vittoria”. Giovanni Pesce metteva nel conto anche la sconfitta. L’impegno di questo uomo, che prevedeva anche la possibilità della sconfitta, appare di grande attualità e di insegnamento, specie a coloro che subordinano l’impegno sociale e politico solo alla possibilità di vincere.

 

su MOSAICO DI PACE:

http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/42335.html

su DOCENTI SENZA FRONTIERE – Organizzazione per l’educazione:

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=924287230958478&id=163745877012621&fref=nf&pnref=story

Vedi anche

Pace

Daniele Biacchessi, I carnefici, Sperling & Kupfer 2015

27 dicembre 2015 – Laura Tussi

 




Solaro. “Accoglienza e difesa dei diritti come risposta alla paura” – Tavola Rotonda

1^ FESTA TESSERAMENTO A.N.P.I. – Solaro

“Accoglienza e difesa dei diritti come risposta alla paura” – Tavola Rotonda

http://www.peacelink.it/pace/a/42423.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Presentazione del Libro “Il Dialogo per la pace”

1^ FESTA TESSERAMENTO A.N.P.I. – Solaro

 

Venerdì 11 Dicembre  2015 ore 21.00

presso la sala Nobile del Comune di Solaro

 

TAVOLA ROTONDA

“Accoglienza e difesa dei diritti come risposta alla paura”

 

Con la partecipazione dei Rappresentanti delle sezioni ANPI di

Bollate-Baranzate, Bovisio Masciago, Caronno Pertusella, Cesano Maderno, Garbagnate Milanese, Limbiate, Nova Milanese, Saronno e Solaro

 

Presentazione del libro

Il Dialogo per la Pace

di

Laura Tussi

 

MOSTRA D’ARTE in collaborazione con l’Associazione Culturale FARE ARTE

 

A fine serata, brindisi e auguri di buone feste

 

Accogliamoli per costruire la pace.

Proteggiamo le persone non i confini.

Nel mio paese nessuno è straniero…

 




Associazione Arci Ponti di memoria – Le parole della memoria, 2015

Associazione Arci Ponti di memoria – Le parole della memoria, 2015

http://www.peacelink.it/pace/a/42150.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Rassegna LE PAROLE DELLA MEMORIA, 2015

COMUNE DI MILANO

Il Consiglio di Zona 3

in collaborazione con

ASSOCIAZIONE ARCI PONTI DI MEMORIA

presenta:

LE PAROLE DELLA MEMORIA

Auditorium Via Valvassori Peroni, 56 – Milano

 

17 Ottobre 2015 ore 21.00

“Sangue e cenere”

I Gang intervistati da Daniele Biacchessi e Enzo Gentile

 

31 Ottobre 2015 ore 21.00

“Cisco Live in trio acustico”

 

14 Novembre 2015 ore 21.00

Proiezione del Docufilm

“Giovanni e Nori”

A seguire

Testimonianze di Tiziana Pesce, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Gino Marchitelli

e musiche di Andrea Sigona

 

12 Dicembre 2015 ore 21.00

“I Carnefici”

Daniele Biacchessi – Gaetano Liguori – Giulio Peranzoni

A seguire

“Massimo Priviero Live”

 

INGRESSO GRATUITO

Vedi anche

  • Comune di Milano Consiglio di zona 3, Associazione Arci Ponti di memoria, con il contributo di Coop e Fondazione Cariplo, presentano:

Le Parole della Memoria – Milano

6 ottobre 2015 – Laura Tussi

Le Parole della Memoria

Comune di Milano Consiglio di zona 3
Associazione Arci Ponti di memoria
Con il contributo di Coop e Fondazione Cariplo
Presentano:

LE PAROLE DELLA MEMORIA
MILANO, AUDITORIUM VALVASSORI PERONI

17 ottobre 2015 ore 21. “Sangue e cenere” con Marino e Sandro Severini dei Gang intervistati da Daniele Biacchessi e Enzo Gentile .

31 ottobre 2015 ore 21. Cisco trio acustico presentato da Daniele Biacchessi.

14 novembre 2015 ore 21. Proiezione del dvd “Giovanni e Nori una storia di amore e Resistenza”. A seguire conferenza sull’epica della Resistenza con Daniele Biacchessi, Tiziana Pesce, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Gino Marchitelli e la musica di Andrea Sigona.

12 dicembre 2015 ore 21. Daniele Biacchessi, Gaetano Liguori e Giulio Peranzoni ne “I carnefici” sulle stragi nazifasciste del ’44.

A seguire Massimo Priviero live.

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Noi riteniamo che lo studio e la crescita culturale abbiano una validità morale ed educativa quando siano posti al servizio degli altri, per i principi sociali, etici e civili, per i diritti universali imprescindibili della persona, sanciti dalla carta costituzionale democratica.

Nel Sistema formativo inteso come ideale comunità educante, l’impegno culturale della testimonianza, del ricordo, della narrazione e del racconto, nel recupero e nella trasmissione del valore di Memoria Storica, individuale e collettiva, è il filo rosso del significato di MEMORIA, per il presente e per il futuro, per non dimenticare.

Memoria degli eventi che hanno formato e segnato la coscienza di chi li ha vissuti e, dopo, di chi li ha conosciuti, con il dovere di ricordare…di fronte alla storia, di padre in figlio, di generazione in generazione, dalla resistenza partigiana, ai movimenti operai e studenteschi di lotta e rivendicazione di pari dignità e opportunità, fino alla nuova globalizzazione.

MEMORIA E MEMORIE come modalità interculturale e pedagogica, in ambito sociocomunitario, quale supporto valoriale alla riappropriazione del sentimento etico e civile di un’appartenenza identitaria universale, composta di molteplici alterità, ibridazioni e commistioni umane nella pluriappartenenza etnica al territorioai territori nella loro rivalorizzazione ambientale ed ecologica, anche a livello educativo, didattico, sociale, culturale e lavorativo.

MEMORIA E MEMORIE della città, nelle sue forme, nei suoi monumenti, nelle sue case…contro l’alienante espropriazione del soggetto-persona nella perdita di punti di riferimento e di ideali classici, soppiantati dall’imperante massificazione consumistica e dal mito capitalistico dell’ efficientismo sfrenato e del primato dell’economico, imposti dal sistema.

MEMORIA E MEMORIE di noi donne e uomini, delle nostre idee che si sviluppano nel tempo dell’esperienza, come risorsa interiore, soggettiva, esistenziale di intima festa emozionale, di incontri, dialoghi, rapporti, progetti, da ripartecipare e sperimentare, nella dimensione comunitaria, negli ambiti di intervento sociale, educativo ed associazionistico di partecipazione militante e attivismo culturale nei vari settori occupazionali e lavorativi a livello territoriale.

Lo studio e la cultura devono dunque motivare le giovani generazioni alla solidarietà, alla realizzazione di una società che abbia come valore fondante la pace e la convivenza civile tra popoli, genti e minoranze, nel rispetto dei diritti universali e sociali  di cittadinanza multietnica, cosmopolita e internazionale.

“La bella utopia” è un mondo dove non esistano patrie e nazioni, frontiere e burocrazie, limiti e confini, ma comunità educanti aperte all’accoglienza, al dialogo, al cambiamento rivoluzionario, al progresso costruttivo, senza stereotipi e pregiudizi, nel rispetto delle culture altre, nella coesistenza pacifica, che agevola il confronto tra diversità interculturali e differenze di genere e intergenerazionali.

Coniugare la memoria storica consiste nella necessità della costruzione di una coscienza civile che ponga come obiettivo prioritario la conoscenza e la riflessione nelle comunità, nelle città, nel mondo… per un’utopia realizzabile, a partire da ogni singola persona, nel contesto quotidiano e nella partecipazione collettiva, pluralista e democratica.

 




Cooperativa La Liberazione – Libreria del Convegno, MILANO presentano: Giovanni Pesce, Medaglia d’Oro della Resistenza

 

Intervengono Vittorio Agnoletto, Ketty Carraffa, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi.

Con la partecipazione di A.N.P.I. sezione XXV Aprile – Milano

http://www.peacelink.it/pace/a/42109.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Giovanni Pesce: dalla guerra di Spagna alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP

Cooperativa La Liberazione – Libreria del Convegno, MILANO

presentano:

Giovanni Pesce, Medaglia d’Oro della Resistenza

Dalla guerra di Spagna alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP

 

INTERVENGONO:

 

VITTORIO AGNOLETTO

KETTY CARRAFFA

FABRIZIO CRACOLICI

LAURA TUSSI

Con la partecipazione di A.N.P.I. sezione XXV Aprile – Milano

 

Lunedì 5 Ottobre 2015, ore 21.00

presso COOPERATIVA LA LIBERAZIONE

via Lomellina, 14 – MILANO

 

Giovanni Pesce. Per non dimenticare

Edizioni Mimesis 2015

 

Libro di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi – Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza)

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

Recensione di Alessandro Marescotti

 

Nelle novanta pagine del libro curato da Fabrizio Cracolici e Laura Tussi è narrata la storia della Resistenza al fascismo e al nazismo raccontata da Giovanni Pesce, un Partigiano autore di tante azioni. E’ un racconto appassionante che segue il filo di un’intervista. Allegato vi è anche un DVD. Il DVD deriva da una videointervista inedita, del lontano 1983, al Comandante Partigiano Giovanni Pesce, reperita nell’Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza) di cui Fabrizio Cracolici e Laura Tussi sono referenti e promotori.

“Soltanto attraverso una lotta aperta, diretta contro i fascisti e i tedeschi si poteva accelerare l’arrivo del giorno della vittoria”, dice Giovanni Pesce. Il quale ricorda “la paura, il terrore, la preoccupazione di cadere in mano al nemico e di essere fucilato lì, sul posto”.

La storia di Giovanni Pesce è la storia di una persona semplice, che fa il minatore come il padre, un uomo che non vuole prendere la tessera del partito fascista e si trasferisce per questo in Francia, come ricorda Daniele Biacchessi in uno dei contributi al libro. Molto importanti sono anche gli altri contributi, che corredano il DVD e il libro, ossia le testimonianze di alcune personalità che hanno conosciuto direttamente Giovanni Pesce: Vittorio Agnoletto, Ketty Carraffa, Moni Ovadia e Tiziana Pesce.

Non è per nulla difficile seguire il discorso di Giovanni Pesce: parla in maniera chiara, lineare, anche quando ci sono i terribili dilemmi dell’uso della forza  militare a cui però fa seguire una scelta di pace alla fine della guerra. “Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la pace”, dice in un punto dell’intervista.

Da pagina 60 in poi la storia di Giovanni Pesce è raccontata in modo suggestivo e avvincente attraverso il teatro di impegno civile di Daniele Biacchessi, con il testo dello spettacolo teatrale “Giovanni e Nori, una storia di amore e di Resistenza”.

Quello che emerge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: “Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho fatto nell’interesse del popolo italiano, per dare un contributo alla Liberazione”, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare, anche a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese.

In un punto del libro Tiziana Pesce scrive: “Mio padre alcuni anni prima della scomparsa mi disse che in Spagna ad un certo punto si capì che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di vittoria”. Giovanni Pesce metteva nel conto anche la sconfitta. L’impegno di questo uomo, che prevedeva anche la possibilità della sconfitta, appare di grande attualità e di insegnamento, specie a coloro che subordinano l’impegno sociale e politico solo alla possibilità di vincere.

Note:

su UNIMONDO:
https://www.facebook.com/Unimondo.org/posts/10153320863688768

sul Sito di Daniele Barbieri:
http://www.labottegadelbarbieri.org/lotta-aperta-al-nazifascismo/

Note:

su ILDialogo.org:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1443474618.htm

su UNIMONDO:
https://www.facebook.com/Unimondo.org/photos/a.398026588767.174478.283827853767/10153344285748768/?type=3&theater

Vedi anche

Pace

Alessandro Marescotti: recensione a “Giovanni Pesce. Per non dimenticare” Mimesis 2015

19 settembre 2015 – Laura Tussi

Pace

Trailer del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce.

13 giugno 2015 – Laura Tussi

Pace

Archivio Storico di Nova Milanese -Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Mimesis 2015

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

7 giugno 2015 – Laura Tussi

 

 




Legalità e/è Resistenza

Associazione Culturale Il Picchio con Arci Ponti di Memoria – Radio Popolare & Associazione Libera contro le Mafie – per la promozione e divulgazione della Legalità e della Resistenza presentano l’evento:

Legalità e/è Resistenza

http://www.peacelink.it/pace/a/42032.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Legalità e /è Resistenza

Spett.li Giornalisti e Mezzi di comunicazione

Spett.le Osservatorio Mafie Sud Milano

San Giuliano Milanese (MILANO)

 

Associazione Culturale Il Picchio con Arci Ponti di Memoria – Radio Popolare & Associazione Libera contro le Mafie – per la promozione e divulgazione della Legalità e della Resistenza presentano  l’evento “Legalità e/è Resistenza” mai più mafia, mai più fascismo: Rassegna nazionale di artisti, musicisti e scrittori a difesa della Libertà, della Memoria e della Legalità.

 

presso SALA PREVIATO

BIBLIOTECA “PEPPINO IMPASTATO”

SAN GIULIANO MILANESE (MILANO)

 

26/27 Settembre 2015 a partire dalle 18.00

con DANIELE BIACCHESSI & GAETANO LIGUORI, CARMELO PECORA, GIOVANNI IMPASTATO, SILVIA E CLAUDIA PINELLI, ADELE MARINI, GINO MARCHITELLI, TIZIANA PESCE, LAURA TUSSI & FABRIZIO CRACOLICI, ANGELA VILLA, MASSIMO PRIVIERO

Coordinano ALESSANDRO BRAGA – Radio Popolare e MANUELA BALDI

 

Ingresso gratuito.

Gradite sottoscrizioni per finanziare l’evento.

 

Gent.mi,

Con la presente a InvitarVi a partecipare all’importante iniziativa nazionale “Legalità e/è Resistenza” che si

terrà a San Giuliano Milanese il 26 e 27 prossimo venturo.

In questi tempi così bui e pericolosi dove ideologie barbare e razziste tornano purtroppo in primo piano e in

cui la violenza delle organizzazioni neofasciste e neonaziste pervadono l’Europa e il nostro stesso Paese riteniamo che l’esser riusciti ad organizzare un evento di questa portata faccia bene alla Democrazia e alla nostra stessa città.

 

L’adesione di Radio Popolare, di Arci Ponti di Memoria – che raccoglie l’adesione di centinaia di artisti, musicisti, scrittori e giornalisti italiani che portano in giro spettacoli e organizzano iniziative contro le mafie e contro il neo fascismo – e di Libera “Associazioni, nomi e numeri contro le Mafie” dimostra che la nostra piccola associazione, pur non ricevendo alcun tipo di aiuto economico dalla stessa amministrazione a causa dei violentissimi tagli governativi verso le pubbliche amministrazioni, è in grado non solo di sviluppare cultura ma di portare a san giuliano milanese eventi di alto livello locale e anche nazionale con un grande impegno economico e organizzativo.

 

Questo per aiutare i cittadini, in questo periodo di coscienze addormentate e distratte, a tenere alta l’attenzione verso ogni tipo di illegalità, a difendere la Costituzione e la libertà.

Per questo motivo Vi INVITIAMO ufficialmente a partecipare attivamente a questa iniziativa.

L’iniziativa si svolgerà nelle giornate del 26 e 27 Settembre, come da allegato programma, presso la Sala

Previato della Biblioteca Peppino Impastato in piazza della Vittoria a San Giuliano Milanese.

 

Confidando in una Vostra partecipazione porgiamo

 

Distinti saluti

 

Associazione Culturale IL PICCHIO

 

Il Presidente

 

Gino Marchitelli – 345 2396442 [info@associazioneculturaleilpicchio.it, gino.marchitelli@libero.it]

Note:

Nei giorni di sabato 26.9 e domenica 27.9 si terrà una “due giorni su Legalità e/è Resistenza” in memoria
di Peppino Impastato
organizzato dall’Associazione Culturale Il Picchio di San Giuliano Milanese con Arci Ponti di Memoria.
Hanno aderito come partner e sostenitori la nota emittente Radio Popolare e il Presidio di Libera Sud-Est
anche per conto del Provinciale di Libera.

Nella Sala Previato della Biblioteca Comunale di San Giuliano Milanese si alterneranno presentazioni e
spettacoli di artisti impegnati contro la Mafia, l’Illegalità e che lavorano per conservare la Memoria della
Resistenza e della lotta di Liberazione.
Si è scelto San Giuliano Milanese sia per la forte attività culturale sviluppata dall’associazione IL PICCHIO
ma soprattutto per la presenza di alcuni beni sequestrati alla Mafia e per note e meno note vicende di
presenze ambigue sul territorio nel campo dell’edilizia e non solo.
Inoltre San Giuliano Milanese ha giocato un ruolo importante nella liberazione di Milano e Provincia con
l’attivismo di numerosi partigiani caduti in combattimento.

Non c’è luogo migliore in questo momento nel Sud-Milano di San Giuliano per onorare e ricordare l’impegno
di tanti cittadini, associazioni, gruppi politici, dell’ANPI e di Libera nel lavorare per mantenere vivo il ricordo e
alta l’attenzione contro i fenomeni criminosi.
Si alterneranno in Sala Previato volti noti e meno noti impegnati su queste tematiche. La caratteristica importante di
questo tipo di iniziative è che gli artisti impegnati contribuiscono gratuitamente allo svolgimento di questi spettacoli,
nessun gettone di presenza viene richiesto.

Sabato vedremo la notissima scrittrice e giornalista Milanese Adele Marini
Laura Tussi giornalista e scrittrice con Fabrizio Cracolici in compagnia della figlia del comandante Pesce medaglia d’oro al valor
militare intervistati dalla presidente della consulta delle Associazioni cittadine Manuela Baldi
Gino Marchitelli con il romanzo Resistente “Il barbiere zoppo” presentato dal poliedrico Daniele Biacchessi
Sarà poi il turno di Daniele Biacchessi accompagnato dal noto jazzista Gaetano Liguori e dal formidabile disegnatore Giulio
Peranzoni, un breve intervallo con il libro di Gaetano Liguori e poi gran finale con il concerto speciale sull’onda delle canzoni
resistenti di Bob Dylan di Massimo Priviero con la prossima uscita del suo nuovo album

Domenica incontreremo le figlia dell’anarchico Pinelli assassinato a Milano dopo la strage di Piazza Fontana, Claudia e Silvia
racconteranno la vera storia della famiglia più Resistente d’Italia intervistate da Alessandro Braga di Radio Popolare, Angela Villa
e Franco Ventimiglia ci racconteranno una storia di legalità e Resistenza premiata recentemente e concluderemo l’iniziativa
con lo spettacolo di narrazione teatrale su Peppino Impastato e Aldo Moro “L’urlo di maggio” dell’attore e scrittore Carmelo Pecora
intervistato da Leonardo La Rocca del presidio Libera Sud-Est Milano. Non mancherà un messaggio di saluto all’iniziativa da
parte di Giovanni Impastato.

La due giorni è interamente autofinanziata, resa gratuita ai cittadini e ai partecipanti con la richiesta, volontaria, di una sottoscrizione
libera per il recupero dello sforzo economico sostenuto.
Sarà disponibile un banchetto con le opere degli artisti partecipanti e un servizio di ristoro da parte dell’associazione IL PICCHIO

 

 




FISCHIA IL VENTO – Festival delle culture antifasciste e antirazziste di Monza e Brianza

http://www.peacelink.it/pace/a/42026.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015 presenta: FISCHIA IL VENTO – Festival delle culture antifasciste e antirazziste di Monza e Brianza

BRIANZA ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA 1945-2015 presenta:

FISCHIA IL VENTO –

Festival delle culture antifasciste e antirazziste di Monza e Brianza

24.09.2015 MONZA Arci Scuotivento

25.09.2015 OSNAGO Arci La Lo.co.

26.09.2015 VIMERCATE Arci Acropolis

26/27.09.2015 ARCORE Arci Blob

27.09.2015 MEZZAGO Bloom

 

Giovedì 24.09 Arci Scuotivento, Monza, Via Monte Grappa 4B

RINFRESCARE LA MEMORIA

Una serata di confronto tra strumenti e progetti di trasmissione della memoria della Resistenza.

Ingresso gratuito senza tessera Arci

Ore 19 aperitivo popolare

Dalle ore 20

*Presentazione festival Fischia il vento a cura di Brianza Antifascista e Antirazzista

*Presentazione del fumetto La neve era bianca. Monza, 25 gennaio 1945 a cura dell’autrice Elena Mistrello

*Presentazione del progetto Il fiore meraviglioso a cura del Circolo Culturale ANPI Ispra (Varese)

*Testimonianza di Emilio Bacio Capuzzo, nome di battaglia “Nova”, partigiano ex deportato, introdotto da Fabrizio Cracolici e Laura Tussi, autori di Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del Partigiano Emilio Bacio Capuzzo

*Presentazione e proiezione del documentario Santa Libera, agosto 1946. La rivoluzione che doveva venire, la rivoluzione che verrà cura degli autori del collettivo Officine Video Indipendenti (Milano)

 

Mostra La neve era bianca. Monza, 25 gennaio 1945. Storia illustrata di Elena Mistrello

 

Link utili

https://elenamistrello.wordpress.com/

http://www.puntaemazzetta.net/

 

 

Venerdì 25.09 Arci La Lo.co., Osnago, Via Trieste 24

CONOSCERE PER AGIRE

Una serata di approfondimento e aggiornamento su movimenti e strategie dei gruppi neofascisti e xenofobi locali (e non).

Ingresso gratuito senza tessera Arci

Ore 21 Per un movimento antifascista e antirazzista oggi. Intervento e dibattito a cura dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre.

A seguire concerto con VINTAGE VIOLENCE e VENDICATORE CALVO (set acustico)

 

Mostra Destra razzista e fascista in Brianza a cura dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre.

 

Link utili

http://www.osservatorionuovedestre.org/

http://www.vintageviolence.it/

 

 

Sabato 26.09 Arci Acropolis, Vimercate, Via Degli Atleti 1

ANTIFASCISMO E CONTROCULTURE DI STRADA

Nelle strade, nei quartieri, negli stadi. Come affermare i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo.

Ingresso gratuito senza tessera Arci

Ore 17 Antifascismo e antirazzismo in curva. Incontro con i Bukaneros di Madrid.

Ore 19.30 Cena rom a prezzi popolari a cura di Arci Scuotivento e ????

A partire dalle ore 20.30 ingresso con sottoscrizione (5 euro) senza tessera Arci

Ore 21 Palco all’aperto, concerto hip hop con BRIANZA RAP BLASTER, SIGNOR K (presentazione nuovo album Chiedilo alla libertà), INOKI NESS

A seguire dalle ore 24 ZION BASS dj set drum & bass

 

Link utili

http://bukaneros.org/

http://www.signork.it/

https://www.facebook.com/nessinoki

 

 

Domenica 27.09 Bloom, Mezzago, Via Curiel 39

WE ARE NOT GOING BACK

Una serata dedicata all’attualità delle lotte dei richiedenti asilo in Europa.

Ingresso gratuito

Ore 17.30 Da Ventimiglia a Calais testimonianze e racconti dai presidi di lotta contro le frontiere della Fortezza Europa. Intervengono attivisti dei Presidi No Borders da Ventimiglia, Calais e Parigi,  Adrea Staid (autore di Le nostre braccia e I dannati della metropoli), Gianluca Solera (autore di Riscatto mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza)

Ore 20 Cena a buffet a prezzi popolari

A partire dalle ore 20.30 ingresso con sottoscrizione (5 euro)

Ore 21 MARCO ROVELLI in concerto con interventi teatrali di MOHAMED BA

 

Mostra La bolla di Ventimiglia. Graphic novel di Emanuele Giacopetti

 

Link utili

http://noborders20miglia.noblogs.org/

http://gianlucasolera.it/

http://www.marcorovelli.it/

http://controrazzismo.jimdo.com/

http://graphic-news.com/stories/la-bolla-di-ventimiglia/

 

Tutte le sere banchetti informativi delle realtà promotrici del festival

Info: https://www.facebook.com/brianzantifa

Vedi anche

Pace

Mosaico di Pace – “Un Racconto di Vita Partigiana”- Recensione di Alessandro Marescotti

La Rivista Mosaico di Pace, promossa da Pax Christi, fondata da Don Tonino Bello e diretta da Padre Alex Zanotelli, propone una Recensione di Alessandro Marescotti al libro “Un Racconto di Vita Partigiana” di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

21 giugno 2013 – Laura Tussi

 




Seminario Antinucleare in Valle Susa con Radio Radicale

http://www.peacelink.it/pace/a/42056.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Per il diritto dell’umanità di vivere senza la minaccia della guerra nucleare

Radio Radicale, con la collaborazione del TG Valle Susa, seguirà il Seminario di riflessione giuridico-politica

 

Il diritto alla sopravvivenza per l’umanità esige il disarmo nucleare

25 e 26 settembre – giornata ONU per il disarmo nucleare – a Villar Focchiardo (TO)

 

Un confronto “interno” tra esperti ed attivisti italiani e francesi, impegnati ad ottenere il bando delle armi nucleari

in Valle Susa, terra di confine, soggetta alla invasione di una Grande Opera distruttiva.

 

La registrazione degli interventi sarà reperibile sulla home page di Radio Radicale.

 

 

I promotori dell’appello “ESIGIAMO!” ( OSM-obiettori di coscienza alle spese militariWILPF Italia, Energia Felice,PeaceLinkArmes Nucléaires Stop), che recepisce il “testamento” di Stéphane Hessel e Albert Jacquard (Ediesse Edizioni, 2014), organizzano, patrocinato dal Comune di Villar Focchiardo, un seminario di riflessione e discussione.

In esso  avrà centralità la problematica giuridica sul diritto al disarmo, che metterà a confronto esperti ed attivisti italiani e francesi, impegnati ad ottenere il bando delle armi nucleari, in Valle Susa, terra di confine, soggetta alla invasione di una Grande Opera distruttiva.

 

petizione www.petizioni24.com/dirittoaldisarmonucleare,

petizione  www.petizioni24.com/esigiamo

 

I temi che saranno affrontati nell’incontro:

1- illegalità ed illegittimità delle armi nucleari secondo possibili interpretazioni degli ordinamenti vigenti

2- l’elaborazione dei concetti giuridici per “il diritto alla sopravvivenza della specie” ed eventualmente il “diritto al disarmo e alla pace”

3- le strade per arrivare ad un Trattato che proibisca le armi atomiche e che spiani la strada ad una Convenzione analoga a quelle già stipulata per le armi chimiche e biologiche

4- azioni giuridiche che possono essere intraprese per opporsi alle installazioni nucleari.

 

L’obiettivo è di elaborare argomenti che possano suffragare e proposte che possano concretizzare i tre percorsi attualmente praticabili a livello istituzionale (con la necessaria pressione di base) per la proibizione del nucleare militare: 1) l’impegno umanitario con capofila l’Austria; 2) il coordinamento e l’estensione delle zone libere dalle armi nucleari; 3) il negoziato nel comitato disarmo dell’ONU con capofila Cuba.

 

Ha garantito la partecipazione Jean Marie Collin della Rete France PNND (Parlementaires pour la Non-prolifération Nucléaire et le Désarmement)

 

Tra gli esperti francesi sarà presente Luigi Mosca, di Armes Nucléaires Stop, fisico delle particelle sub nucleari, ex direttore del Laboratorio Sotterraneo di Modane.

 

“Esperti” partecipanti dall’Italia (lista provvisoria):

Alfonso Navarra (“anti-giornalista”, obiettore alle spese militari e nucleari),

Mario Agostinelli (fisico nucleare, Energia Felice),

Fabio Strazzeri (avvocato Soccorso Verde),

Daniela Bauduin(avvocato, ricorso contro i trasporti nucleari che attraversano Torino e la Valle di Susa),

Claudio Giangiacomo (avvocato, IALANA Italia),

Laura Tussi (pedagogista, PeaceLink),

Piercarlo Racca (vicepresidente Movimento nonviolento).

 

Siamo in attesa della conferma definitiva di altri relatori contattati.

 

L’inizio dei lavori è previsto per venerdi 25 settembre alle ore 9.30 nella sala consiliare del Palazzo Comunale di Villar Fochiardo, via del Carroccio 30.

 

La conclusione è programmata per sabato 26 settembre (pomeriggio della giornata di chiusura: è in discussione tra i promotori un eventuale spostamento di location per una iniziativa aperta alla popolazione valsusina su trasporti nucleari e deposito nazionale delle scorie radioattive).

 

 




Per non dimenticare i 15 Martiri Antifascisti di Piazzale Loreto (10 Agosto 1944)

Presentazione del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”

http://www.peacelink.it/pace/a/41960.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

Per non dimenticare i 15 Martiri Antifascisti di Piazzale Loreto (10 Agosto 1944)

Giovanni Pesce, dal Libro “Senza tregua”, racconta il drammatico episodio dell’uccisione di 15 Antifascisti in Piazzale Loreto a Milano il 10 Agosto 1944:

 

“Queste idee mi ronzano in testa la mattina del 10 agosto durante la mia sortita quotidiana. Ho sete almeno di notizie ufficiali, in assenza di quelle saltuarie fornitemi dalle staffette del comando. L’ombra degli alberi che proteggono Viale Romagna dal sole mi conduce all’edicola. Ho fra le mani un giornale e sotto gli occhi il comunicato della fucilazione di Piazzale Loreto.

Quindici ostaggi uccisi. Scorrendo febbrilmente l’elenco trovo il nome di Temolo, il capo della cellula della Pirelli, uno dei piú coraggiosi, dei piú bravi. Anche lui c’è cascato.

Da viale Romagna si raggiunge Piazzale Loreto lungo un rettilineo fino in via Porpora e si svolta a sinistra. Dappertutto cordoni di repubblichini: militi dietro militi, sempre piú fitti, sempre piú lugubri. In Piazzale Loreto una folla sconvolta e sbigottita. Si respira ancora l’odore acre della polvere da sparo. I corpi massacrati sono quasi irriconoscibili. I briganti neri, pallidi, nervosi, torturano il fucile mitragliatore ancora caldo, parlano ad alta voce, eccitatissimi per aver sparato l’intero caricatore.

Sbarbatelli feroci, vicino a delinquenti della vecchia guardia avvezzi al sangue ed ai massacri, ostentano un atteggiamento di sfida, volgendo le spalle alle vittime, il ceffo alla folla. Ad un tratto irrompe un plotone di repubblichini, facendosi largo a spinte, a colpi di calcio di fucile e andando a schierarsi vicino ai caduti.

“Via via, circolate,” urlano. Spontaneamente il popolo è accorso verso i suoi morti. Ora la folla, ricacciata, viene premuta fra i cordoni dei tedeschi e dei fascisti. Urla di donne, fischi, imprecazioni.

“La pagheranno!”

I repubblichini, impauriti, puntano i mitra sulla folla.

Dall’angolo della piazza scorgo lo schieramento fascista accanto ai nostri morti. Potrei sparare agevolmente se i fascisti aprissero il fuoco. In quel momento, fendendo la calca, si fa largo una donna: avanza tranquilla, tenendo alto un mazzo di fiori; raggiunge le prime file, vicino al cordone dei repubblichini, come se non vedesse le facce livide e sbigottite degli assassini; percorre adagio gli ultimi passi. Scorgo da lontano quella scena incredibile, un volto mite incorniciato da capelli bianchi, un mazzo di fiori che sfila davanti alle canne agitate dei fucili mitragliatori. I fascisti rimangono annichiliti da quella sfida inerme, dall’improvviso silenzio della folla. La donna si china, depone i fiori, poi si lascia inghiottire dalla folla. Comincia così un corteo muto, nato come da un improvviso accordo senza parole.

Altre donne giungono con altri fiori passando davanti ai militi per deporli vicino ai caduti. Chi ha le mani vuote si ferma un attimo vicino alle salme martoriate. Per ogni mazzo di fiori ci sono cento persone che sostano riverenti.

Si odono distintamente i rumori attutiti dei passi e si colgono i timbri alti delle voci. Accanto a me uno bisbiglia: “vede quello lì sulla sinistra? Tentava di scappare. Appena era sceso dal camion si era diretto di corsa verso una via laterale. Credevamo che ce l’avrebbe fatta. Era già lontano. L’hanno riportato indietro che zoppicava, ferito ad una gamba. L’hanno spinto accanto agli altri, già schierati, in attesa.”

L’ultimo volto che vedo, abbandonando la piazza, è quello di un repubblichino, che ride istericamente. Quel riso indica l’infinita distanza che ci separa. Siamo gente di un pianeta diverso. Anche noi combattiamo una dura lotta, in cui si dà e si riceve la morte. Ma ne sentiamo tutto l’umano dolore, l’angosciosa necessità. In noi non è, non ci può essere nulla di simile a quello sguardo, a quella irrisione di fronte alla morte.

Loro ridono. Hanno appena ucciso 15 uomini e si sentono allegri. Contro quel riso osceno noi combattiamo. Esso taglia nettamente il mondo: da un lato la barbarie, dall’altro la civiltà. I cordoni di repubblichini sono sempre fitti. Ad ogni passaggio, ad ogni posto di blocco, mi imbatto nella loro insolenza, nella loro spavalda vigliaccheria: mitra ostentati, bombe a mano al cinturone, facce feroci, lugubri camicie nere.

Ancora una volta, come in Spagna di fronte alla spietata ferocia degli ufficialetti nazisti, si rivelano i due mondi in antitesi, i due modi opposti di concepire la vita.

Noi abbiamo scelto di vivere liberi, gli altri di uccidere, di opprimere, costringendoci a nostra volta ad accettare la guerra, a sparare e ad uccidere. Siamo costretti a combattere senza uniforme, a nasconderci, a colpire di sorpresa. Preferiremmo combattere con le nostre bandiere spiegate, felici di conoscere il vero nome del compagno che sta al nostro fianco. La scelta non dipende da noi, ma dal nemico che espone i corpi degli uccisi e definisce l’assassinio ‘un esempio’.”

Insieme per commemorare… con ANPI Affori e Collettivo Scintilla:

Fabrizio Cracolici, Laura Tussi, Ketty Carraffa presentano il Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”, MIMESIS 2015

Domenica 9 Agosto 2015 ore 17.00

presso ANPI Affori – via Faccio 18, MILANO

Note:

su UNIMONDO FaceBook:
https://www.facebook.com/Unimondo.org/photos/a.398026588767.174478.283827853767/10153218312033768/?type=1&theater

Vedi anche

Pace

Laura Tussi, Fabrizio Cracolici (Archivio Storico-Nova Milanese) Giovanni Pesce. Per non dimenticare, Mimesis 2015

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce

14 aprile 2015 – Laura Tussi

 

 




Sabato 18 Luglio 2015 Comunistinfesta – Cornaredo 2015

 

http://www.peacelink.it/pace/a/41849.html

 

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

 

Uniti per la Costituzione, il disarmo, i beni comuni: i diritti umani

Sabato 18 Luglio 2015 – THE GANG: spettacolo live

ore 18.00 in Libreria: Presentazione Libro GIOVANNI PESCE. PER NON DIMENTICARE, MIMESIS 2015

con Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Daniele Biacchessi e Tiziana Pesce.

Modera Alessandro Braga di RADIO POPOLARE

 

“…Ecco l’appello pacifista ed antinucleare di Pesce che possiamo ascoltare dalla sua viva voce nel DVD allegato al libro curato da Cracolici e Tussi:”…Far parte di questa associazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa continuare, attraverso l’attività politica e organizzativa, a difendere gli ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all’opinione pubblica gli scandali, la corruzione, quanto sta avvenendo nel nostro Paese, ma soprattutto, attraverso la nostra associazione, lottare per portare a compimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l’attività principale dell’ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell’unità antifascista, di far rivivere lo spirito della Resistenza, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra, per coloro che attraverso il terrorismo, le bombe, l’energia nucleare, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace…”.In questo appello possiamo ritrovare una consonanza con un altro grande partigiano, Stéphane Hessel, padre costituente della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, di matrice culturale socialista libertaria, il cui messaggio per la verità, ed il suo motto: “la nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”, sono stati giudicati molto più attraenti ed attuali dai movimenti dei giovani “indignati”, che hanno occupato le piazze di tutto il mondo affermando, nella scia delle analisi di Hessel, che “la Nuova Resistenza è la lotta contro la dittatura finanziaria, il conflitto sociale fondamentale oppone l’1% dei parassiti straricchi al 90% della gente comune ovunque, le basi del programma sociale della Resistenza storica sono ancora valide”.Tiziana Pesce mi aiuta ora ad introdurre un aspetto che ritengo molto importante per la definizione della personalità e dell’importanza del padre: la sua abilità di guerrigliero che combatte in modo diverso dall’esercito di tipo tradizionale.“Per ciò che riguarda i gappisti mio padre affermava: “La tattica militare insegna che bisogna colpire il nemico nel punto in cui è più debole, invece la guerra partigiana impone una tattica diversa. Si deve colpire il nemico là dove è più forte e dove può ricevere colpi più duri. Ma si deve sempre colpire con la tattica del mordi e fuggi. Per questo motivo i gappisti, pur essendo pochi, potevano far sentire la loro presenza. Ma per ottenere questo risultato bisognava attenersi scrupolosamente alle regole della clandestinità e vivere in solitudine. Si dovevano scegliere obiettivi politici per creare seri problemi al nemico, ma si doveva stare attenti a non colpire la popolazione civile. Spesso la nostra umanità ci esponeva a rischi maggiori perché cercavamo di distruggere luoghi presidiati dal nemico volendo comunque salvare la vita dei civili””.La competenza guerrigliera di Giovanni Pesce, che possiamo considerare il “Che Guevara italiano” non solo per il grande coraggio ed ardimento sempre dimostrato ma per la sua capacità di coordinamento generale delle azioni armate, va comunque tenuta in gran conto e ben studiata da parte di chi si propone di progettare, sperimentare, realizzare un modello di difesa sociale difensiva (alternativo a quello professionalizzato e nuclearizzato NATO) non solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. Un modello che, per l’appunto, sia conforme allo spirito, ma anche alla lettera, della Costituzione italiana: l’uso della forza militare non deve concernere proiezioni di potenza all’esterno dei propri confini bensì solo respingere aggressioni armate in atto facendo leva soprattutto, di fronte ad eserciti preponderanti, sulla forza dell’unità popolare.Nel processo di transarmo che, ad esempio, gli obiettori alle spese militari propugnano (vai suwww.osmdpn.it) si prevede di accrescere gradualmente il peso, fin da subito rilevante, della componente civile rispetto alla componente militare della difesa; che comunque va mantenuta e finalizzata a politiche di pace appoggiate sui concetti fondamentali di “sicurezza umana” e “sicurezza comune”.Nel frattempo deve crescere una difesa popolare nonviolenta (DPN) di base che si sviluppa e si sperimenta nelle pratiche di lotta territoriali (ad esempio la resistenza alle Grandi Opere Inutili e Imposte, che trovano un esempio trainante nei No-TAV della Valle di Susa). La sperimentazione attuale può portare alla Rete di Ambasciate di pace, per una diplomazia popolare di base (un esempio: il sostegno politico all’obiettivo di un Medio Oriente denuclearizzato), o ai Corpi civili di pace, se si vuole intervenire in conflitti esterni con metodo nonviolento.Tutto ciò può poggiare su una “nonviolenza politica e pragmatica” che ha poco a che vedere con campagne mediatiche ed ideologiche in cui si propongono “Dipartimenti istituzionali” non per portare soluzioni concrete a drammatiche situazioni in atto ma semplicemente per “aprire una discussione” su bei principi che il pubblico giustamente non può che recepire come astratti.Per finire va riconosciuto ed apprezzato il prezioso lavoro che i curatori Fabrizio Cracolici e Laura Tussi svolgono nell’ambito del progetto istituzionale dal titolo emblematico “Per non dimenticare”.

Si tratta dell’impegno dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano a sostenere un impegno di ricerca collettivo sui temi dell’Antifascismo, della Resistenza e delle Deportazioni.Il Progetto “Per non dimenticare” comprende un archivio storico audiovisivo con oltre 220 videotestimonianze di ex deportati civili per motivazioni politiche (partigiani, obiettori, renitenti, scioperanti, dissidenti di diverso colore politico), deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.Con Fabrizio e Laura mi trovo a condividere un percorso – delicato e difficile – per coinvolgere l’ANPI e le realtà antifasciste nella cultura nonviolenta: non siamo oggi ai tempi della lotta contro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese), possiamo e dobbiamo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in uno stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce, come si fu costretti a fare nell’orribile periodo che anche Giovanni Pesce ci richiama a non far ritornare: dobbiamo combattere politicamente per tempo, con mezzi di pace omogenei a fini di pace, forze e realtà sociali belligene!…”

dalla recensione di Alfonso Navarra

Note:

su Lib(e)roLibro:
http://www.liberolibro.it/f-cracolici-l-tussi-giovanni-pesce-per-non-dimenticare/

Vedi anche

  • Archivio Storico Nova Milanese – referenti Fabrizio Cracolici e Laura Tussi

Trailer del Dvd/Libro “Giovanni Pesce. Per non dimenticare”

Con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce.

13 giugno 2015 – Laura Tussi

Avere combattuto, da “eroe”, armi in pugno, contro il nazifascismo ed averlo fatto con spirito di pace, per preparare un mondo di pace, gridandolo ai quattro venti: questa mi sembra “la parte più bella della verità” (è una espressione del martire antimafia Libero Grassi) relativa alla parabola umana e politica di Giovanni Pesce, il Comandante Partigiano più esperto nella tattica della guerriglia, Medaglia d’oro della Resistenza.Fabrizio Cracolici e Laura Tussi, che lavorano meritoriamente, con l’Archivio Storico della città di Nova Milanese, alla memoria della Guerra di Liberazione, hanno “scoperto” e restaurato un video inedito (le vecchie bobine erano abbandonate negli scaffali polverosi di una biblioteca!) che possiamo ritenere di notevole importanza storica e culturale: una intervista, risalente al lontano 1983, effettuata da Luisa Como e Giuseppe Paleari, al nostro partigiano ormai scomparso (nato nel 1918, è morto nel 2007), militante comunista di origine operaia, conosciuto con il nome di battaglia “Visone”.Dal video è stato ricavato un libro, corredato di DVD con appunto l’intervista, pubblicato dalla Mimesis Edizioni, che riporta anche testimonianze su Pesce di note personalità del mondo della politica e dello spettacolo che lo hanno conosciuto e frequentato: Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia; ed infine, ovviamente – non poteva mancare! – la figlia Tiziana Pesce.

Fonte: Recensione di Alfonso Navarra

 

Archivio Storico Nova Milanese

Trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=xMdNo6vuSVg

 




MIMESIS Edizioni presenta: Carovane per Sarajevo

 

Libro di Francesco Pugliese. Prefazione di Lidia Menapace.
Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi

 

http://www.peacelink.it/pace/a/41716.html

 

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

 

 

CAROVANE PER SARAJEVO

Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i Pacifisti, l’ONU (1990-1999)

 

Libro di Francesco Pugliese

Prefazione di Lidia Menapace

Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi

MIMESIS Edizioni

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ABBASSO LA GUERRA

I bombardamenti della NATO sulla Ex Jugoslavia cominciano il 24 marzo del 1999. È l’esordio della “guerra umanitaria” e “democratica” e delle “bombe intelligenti” e dei “danni collaterali”, in un ossimoro offensivo che dimostrerà soltanto una nuova teorizzazione e tipologia di guerra, un conflitto motivato ufficialmente da ragioni etiche e umanitarie, che solleva problemi e tragedie enormi. La NATO, costituita nel 1949, entra nella seconda fase della sua storia, avendo appena approvato, nell’aprile del 1999, il nuovo Concetto Strategico del cinquantennale, proponendosi come strumento globale dell’ordine “occidentale”.

L’organizzazione militare integrata del Patto atlantico, il suo braccio armato, ed armato nuclearmente, all’inizio formalmente difensivo, ora si intesta il diritto di intervenire dentro e fuori i suoi vecchi confini istituzionali (l’area euroatlantica), anche senza mandato dell’Onu e per un ampio “spettro” di motivi, ovunque e in qualunque occasione ritenga minacciate la stabilità e la sicurezza dei Paesi membri (ad es. inserendo tra gli “interessi vitali” la garanzia della continuità dei flussi energetici).

La nuova NATO globale ed interventista fa proprio della ex Jugoslavia il suo primo banco di prova.

Qui, trascinato dal carro atlantico, il governo italiano partecipa per la prima volta ad una guerra su ampia scala dopo la stesura della Costituzione, per cui l’articolo 11 sarà irresponsabilmente calpestato, tramite una politica di riarmo mai abbastanza osteggiata e con un nuovo modello di difesa guerrafondaio portato avanti da politiche governative miopi e incoscienti, come denunceranno inascoltati i pacifisti.

“Carovane per Sarajevo”, libro abilmente e appassionatamente scritto dall’amico Francesco Pugliese, vuole essere una narrazione collettiva, un promemoria di denuncia relativo alle guerre contro i civili, alla dissoluzione della Ex Jugoslavia, al ruolo dei pacifisti e dell’Onu dal 1990 al 1999. Il libro si prefigge l’obiettivo di far diventare realtà l’utopia dell’abolizione della guerra: “fuori la guerra dalla storia”, la chimera della risoluzione pacifica e nonviolenta dei conflitti. La guerra in Ex Jugoslavia ha segnato, nella storia contemporanea, un diluvio di violenza contro i civili, in anni di terrore, morte, rovine e indicibili crudeltà nel cuore dell’Europa. Questo conflitto è stato etnico, confessionale, civile, imperialista e di aggressione, con centinaia di migliaia di profughi che fuggivano dai teatri del massacro, dove sempre si recita il macabro spettacolo inscenato dai signori della guerra. Le responsabilità del nazionalismo estremo, separatista e intriso di militarismo, in cui il ruolo dell’Onu mostrava i propri limiti, in una sostanziale inadeguatezza, in una storia complessa e intricata, nella deriva verso la violenza, vedranno una bolgia di bandiere sotto cui si sono uniti trafficanti di armi, mafiosi locali e internazionali, criminali comuni, fanatici religiosi, generali sanguinari, militaristi e guerrafondai di ogni sorta. Il tarlo del nazionalismo ha aperto brecce nella società jugoslava, abituata, nel corso della storia, alla convivenza pacifica tra popoli intrecciati, mescolati e meticciati, causando l’assedio di Sarajevo, città simbolo di convivenza, che diviene al contrario emblema della tragedia jugoslava. Il genocidio di Srebrenica vede gli orrori e la ferocia di una guerra in cui l’Onu ha abdicato al suo ruolo risolutivo contro il dilagare dell’immane conflitto. Ma, in risposta a tutto questo, l’impegno del volontariato e del mondo del pacifismo italiano nel dramma jugoslavo fu multiforme, con numerose iniziative, gemellaggi, supporti e aiuti umanitari, progetti attivati, organismi impegnati, azioni di promozione del dialogo tra belligeranti e di solidarietà per i diritti umani, con il sostegno agli sfollati e la riunione di famiglie divise dai fronti, al fine di scardinare il perverso e terrificante meccanismo di odio e distruzione. La Milano, capitale della Resistenza, chiese che cessassero i bombardamenti, di cui le prime vittime sono le incolpevoli popolazioni civili di Belgrado e di tutte le città serbe. Un appello contro i bombardamenti venne lanciato anche da Marzabotto. Da alcuni organismi e personalità furono depositate alle procure denunce per il Presidente del Consiglio D’Alema, per violazione dell’articolo 11 della Costituzione, con l’adesione del celebre prete di strada Don Andrea Gallo. Tino Casali, Presidente dell’ANPI provinciale di Milano e del Comitato Antifascista, illustrò il documento per la grandiosa manifestazione del 16 aprile del 1999, che invocò ancora trattative, per la risoluzione della tragica crisi del Kosovo, per far cessare i massacri di carattere etnico, i bombardamenti e l’esodo dei profughi. Innumerevoli furono gli appelli e le prese di posizione anche di grandi nomi della cultura tra cui Dario Fo, Don Luigi Ciotti e il regista Salvatores. Da non dimenticare, infine, la marcia Perugia-Assisi straordinaria del 16 maggio 1999, contro i bombardamenti Nato e contro Milosevic. Le Nazioni Unite sono nate per eliminare il flagello dei conflitti armati dall’umanità. Nella guerra jugoslava, si è voluto relegare l’Onu, da parte della NATO, ad un ruolo marginale, esautorandolo, cercando la sua copertura, per far accettare all’opinione pubblica interessi inconfessabili e decisioni prese dall’alto, dai poteri forti, dalle multinazionali e bisognosi di legittimazione. Proprio i pacifisti sono stati sostenitori convinti della necessità di un rafforzamento dell’Onu, perché l’appello di Albert Einstein necessita di camminare su idee concrete: “La guerra non si può umanizzare, bisogna soltanto abolirla”.

Ed i pacifisti oggi stanno discutendo su come riprendere iniziative contro la NATO che abbiano impostazione europeista e respiro almeno europeo, non quindi limitato all’ambito nazionale.

La NATO andrebbe sciolta in quanto antagonistica con la prospettiva di un mondo pacifico: contrasta con lo Statuto dell’ONU ed è foriera di aggressioni e di guerre, ben ci ricorda il libro di Francesco Pugliese. La NATO è un blocco militare (e militaristico), retaggio “fossile” della guerra fredda incompatibile con l’unità politica dell’Europa. Poiché vogliamo un’altra Europa, promotrice di un mondo pacifico, “in cui prevalga il diritto di tutti e non il privilegio di pochi”, ecco che come europei dobbiamo organizzarci per sciogliere la NATO la quale non ha alcun senso sopravviva al Patto di Varsavia. In questo contesto, come italiani, possiamo decidere di uscire (chiudendo le basi USA sul nostro territorio), ma come contributo ad uno sbocco europeo da perseguire, non certo disinteressandoci dei destini del resto dell’Europa.

La “sinistra” dei valori e dei contenuti è quella che, maturata anche nel pacifismo in ex Jugoslavia, dice: “Prima gli esseri umani” e non “Prima gli italiani (o i padani, o i francesi, o quanto altro): prima l’eguaglianza da strappare ad una oligarchia economica e politica “globalizzata” che ci vuole rendere tutti oppressi e manipolati, prima i diritti umani fondamentali, tra i quali quello a sopravvivere in un mondo libero dalla minaccia nucleare; prima la libertà e la liberazione delle donne e la valorizzazione di tutte le “minoranze” e le diversità che, messe insieme, fanno la stragrande maggioranza; prima il rispetto dell’unico ecosistema che abbiamo e di cui dobbiamo porci come custodi per il senso delle generazioni passate e la speranza delle generazioni future. Questi contenuti e questi valori sono già sentiti ed approvati confusamente dalla maggioranza delle donne e degli uomini di questo Pianeta. Spetta a noi organizzarli e dare ad essi rappresentanza unitaria ed intelligenza strategica e politica, procedendo lungo il cammino nonviolento sul quale già avanzavano i pacifisti che Francesco Pugliese racconta e documenta nel loro impegno contro la guerra della NATO in ex Jugoslavia.

Note:

su ILDialogo.org:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1432137429.htm

su PRESSENZA – International Press Agency:
http://www.pressenza.com/it/2015/05/carovane-per-sarajevo/