La Asl parla della realizzazione del Nuovo Ospedale di Teramo

 

Conferenza Stampa della ASL di Teramo

È un importante occasione di confronto, quella di stamane, per fare chiarezza sul progetto di realizzazione del nuovo Ospedale di Teramo.
Questa Azienda intende agire nella massima trasparenza delle fasi e dei passaggi necessari all’esecuzione di un’opera fondamentale per tutta la popolazione dell’intera provincia teramana, che ha assolutamente diritto ad ottenere dei servizi sanitari di eccellenza.
Io credo nel confronto e nella condivisione, ovviamente sempre nel rispetto dei limiti imposti dalle norme che tutelano il diritto alla privacy e quello relativo alla titolarità di opere dell’ingegno (come ad esempio un progetto architettonico/ingegneristico), e voglio ribadire il mio convincimento – già riferito in altre occasioni pubbliche – che la “squadra” ottenga sempre risultati migliori del singolo.
È per questo che chiedo ai Comitati Cittadini, ma anche alla politica, di avvicinarsi a noi senza preconcetti e nel convincimento che dobbiamo, tutti insieme, lavorare per il bene di questo territorio”

Così, Maurizio Di Giosia, Direttore Generale della ASL, alla conferenza stampa sulla realizzazione del nuovo Ospedale di Teramo: un progetto che parte già dal 2017 e che, fino ad oggi, ha visto una continua interlocuzione istituzionale tra Ministero della Salute, Regione e ASL, riuscendo ad ottenere un finanziamento già stanziato di circa 82 milioni di euro per la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera che – dedicata completamente alle acuzie – conterrà circa 600 posti letto.

La necessità di dotarsi di un nuovo Ospedale deriva dalle evidenti criticità dell’attuale edificio ospedaliero che, vecchio di 50 anni, soffre di vulnerabilità sismica, non risponde più alle caratteristiche di accreditamento previste per le strutture sanitarie, non è perfettamente adeguabile alle attuali normative antincendio e presenta delle difficoltà logistiche tali da non riuscire neppure a contenere le nuove tecnologie di cui la ASL pur si sta dotando. Ad esempio, per ospitare la nuova Risonanza Magnetica a 3 tesla, si sono dovute abbattere e poi ricostruire le porte della Radiologia, con gravi disagi per i pazienti che, nel frattempo, si sottoponevano alle indagini diagnostiche.

A partire da questo presupposto, dunque, bisogna domandarsi come si possa costruire un Ospedale nuovo, che dovrà contenere poco meno di 600 posti letto, il cui costo si aggirerà tra i 250 e i 300 milioni di euro. Le possibilità sono due: l’attivazione di un appalto completamente pubblico o quella dell’istituto del Partenariato Pubblico/Privato (PPP).

Entrambe le opportunità hanno pregi e difetti: la costruzione di un ospedale con fondi totalmente pubblici (scarsi già per principio), ha il vantaggio di non comportare obblighi contrattuali pluridecennali con il privato ma, tra i tanti, ha per esempio il difetto che i tempi di costruzione non sono mai inferiori a 10 anni e la gestione dei servizi “no core” (cioè quelli non sanitari, come le pulizie, i pasti, i servizi di manutenzione ecc.) viene comunque affidata a titolo oneroso a più soggetti, con le conseguenti necessità di coordinamento dei vari contratti.

“Il PPP non è una privatizzazione della Sanità pubblica, ma solo una tecnica di realizzazione della struttura e di gestione di alcuni servizi (che non impattano su quelli sanitari) con ricorso a partner privati che assumono, peraltro, un grande rischio, poiché il loro guadagno non è certo. E non è certo perché, nel momento in cui si contrattualizza l’accordo sui livelli di qualità che devono avere i vari servizi dati in concessione (peraltro ad un unico soggetto, evitando così l’onere in capo alla Asl del coordinamento di cui sopra), se il privato gestore non raggiunge il livello richiesto, non viene remunerato. In questo modo si può essere sicuri che il livello di qualità dei servizi no-core sia sempre elevato.
Con il PPP, inoltre, i tempi di realizzazione della struttura ospedaliera si riducono a 3/5 anni al massimo e tutti i rischi connessi all’operazione si ripartiscono tra pubblico e privato che, secondo quanto previsto dalle norme, deve intervenire con una cifra pari almeno al 50% dell’intero costo di realizzazione.”

Si è espresso così, in conferenza stampa, il Prof. Ivo Allegro, consulente della ASL per gli aspetti economico-finanziari del progetto di realizzazione del nuovo Ospedale, docente all’Università Federico 2° di Napoli e advisor di numerosi progetti dello stesso genere in tutta Italia, grande conoscitore della materia che ha continuato dicendo:
“Non è vero che la Corte dei Conti ha bocciato la formula del PPP per la costruzione di strutture sanitarie, ma è intervenuta sanzionando esclusivamente progetti vecchi almeno di quindici anni e che facevano riferimento alle norme precedenti sul Project Financing. Ora la normativa si è evoluta, anche prevedendo maggiori garanzie per i soggetti pubblici che vi ricorrono.”

La Asl, inoltre, già dal 2017 ha investito sulla formazione specifica del personale individuato nel gruppo di lavoro che deve valutare la fattibilità dei progetti che provengono dai privati. Un gruppo che conta molte competenze, da quelle ingegneristiche a quelle economico-finanziarie, da quelle mediche a quelle giuridiche ecc., coadiuvato anche da consulenti esterni di comprovata esperienza.

Alle domande dei giornalisti che chiedevano a Maurizio Di Giosia se fosse possibile realizzare la nuova struttura ospedaliera nella stessa area di Villa Mosca, dove attualmente già insiste l’Ospedale, il Direttore ha risposto così:
“Si tratta di un’area già satura di edifici e infrastrutture e che ha anche una viabilità difficoltosa e certamente non adatta ad un edificio che dovrà ospitare 600 posti letto. Inoltre, abbiamo già un progetto di riqualificazione per il vecchio Ospedale che non rimarrà abbandonato, ma diventerà un grande Presidio territoriale, con servizi di Riabilitazione, RSA e tutto quanto, così come ci ha insegnato l’esperienza del Covid, non deve far riferimento all’Ospedale ma, anzi, ne deve essere ben distinto. Il miscuglio tra servizi ospedalieri e territoriali ci ha costretti, in tempo di pandemia, a inventarci soluzioni estemporanee per gestire percorsi separati, accessi contingentati e problemi delle più svariate specie. Questo non deve più succedere, ora abbiamo imparato e dobbiamo agire di conseguenza.”

 

 

 

Ufficio Comunicazione

ASL Teramo

Teramo 11.09.2020




A Chieti  la grande arte circense del Maya Orfei Circo Madagascar

Circo

Circo

Atmosfera da favola con artisti da record dal 18 al 27 settembre
La grande città viaggiante del Maya Orfei Circo Madagascar a Chieti con la sua prestigiosa arte circense da record dal 18 al 27 settembre.
L’elegante chapiteau ampiamente arieggiato stazionerà a Chieti-Scalo, centro commerciale Megalò in via Tirino. Lo show circense si svolgerà in sicurezza nel rispetto delle norme anti-covid: sanificazione, dispenser igienizzanti, distanziamento e uso di mascherina, da portare con sé. Spettacoli tutti i giorni: ore 17.30 e 21.00; domenica ore 16.00 e 18.30; riposo settimanale mercoledì. E’ possibile ed è consigliato prenotare, chiamando al 3335370324 oppure al 3662325861.
Massimiliano e Maya Orfei presentano al pubblico lo spettacolo “Il Re Leone e gli animali di Madagascar”, in uno scenario di coreografie colorate  con giochi di luci che riproducono la magia e l’atmosfera circense. Gli spettatori saranno conquistati dal fascino e dall’alto livello di professionalità di: trapezisti, acrobati, equilibristi, clown, contorsionisti, giocolieri, antipodisti, addestratori in simbiosi con i loro amati animali.
Un cast di caratura internazionale che si snoderà per la grande pista, sotto la guida della dialettica  dell’eclettico presentatore Dario De Felice, che illustrerà le performance da record dei notevoli e numerosi artisti: l’ elegante portamento di Tamara Bizzarro  con l’Alta Scuola di Equitazione; Daniele Martini con la sua pregiata cavalleria, esemplari unici; Tyron Colombaioni  avvincente giocoliere, detiene dieci Guinness World Records, attraverso il suo comic style conquista la scena è anche ventriloquo, con il suo goliardico ed inseparabile coniglio Bunny; nell’azzurro del tendone, la forte adrenalina ed il calore latino dei i trapezisti della troupe Milla, Jonathan, Jenny e Marcelo, volanti internazionali dal Cile; bellezza artistica e massima agilità, con l’antipodismo di Frida Sambiase nelle più svariate performance della categoria; verticalismo d’eccellenza con il giovanissimo talento di Nicole e Kimberly Martini; l’addestratore Giorgio Piazza, figlio d’arte, incanterà la pista con i suoi adorabili felini, numero in gabbia con tigri, leoni e il suo amabile leone bianco Artù; alle fasce aeree la perfezione fisica delle figure di Maverik Piazza; giocoleria artistica di alta precisione e livello con i cappelli di Sage Macaggi; Massimo Martini e il suo meraviglioso quadro esotico, dove l’addestratore entra in perfetto connubio con gli animali, li coccola e li fa coccolare dal pubblico: cammelli, zebre, la simpatica e cordiale giraffa, il goloso ippopotamo e l’imponente elefante ed ancora lama, watussi e struzzi.. Tradizione circense ed innovazione, non poteva mancare l’ultima attrazione targata USA, dall’America l’auto Transformer amata da grandi e piccini ed ancora tante altre sorprese da scoprire, per vivere  momenti di emozione che soltanto il circo sa donare al cuore del suo amato pubblico.
 La domenica mattina, dalle ore 10.00 alle ore 12.45, è possibile visitare il grande Zoo viaggiante. Per ulteriori informazioni e promo, è possibile consultare le pagine web: www.madagascarcircus.it www.mayaorfei.it la pagina Facebook Maya Orfei – Circo Madagascar Siamo presenti sul circuito circusticket.it e su groupon.it Seguiteci sulla pagina Instagram mayaorfei



Ieri riunioni tecniche in Prefettura. Il Prefetto de Prisco interviene in merito al Palazzo del Governo e le condizioni delle Chiese teramane.

Ieri riunioni tecniche in Prefettura. Il Prefetto de Prisco, in due “tavoli” diversi, fa il punto delle situazioni riguardanti l’intervento di miglioramento sismico del Palazzo del Governo e le condizioni delle Chiese teramane appartenenti al patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC), amministrato dal Ministero dell’Interno. Ospite d’eccezione: il dott. Vittorio  Rapisarda Federico, Provveditore interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna.  

Prefettura di Teramo

Nella mattinata di ieri, 10 settembre, il Prefetto Angelo de Prisco ha ricevuto in visita il dott. Vittorio Rapisarda Federico, Provveditore interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, con il quale ha presieduto due diversi tavoli tecnici, composti da tutti gli attori istituzionali interessati (Provincia, Comune di Teramo, Curia Vescovile, Uff. Commissario Straordinario per la Ricostruzione, U.S.R,, MIBACT/Segretariato regionale/Soprintendenza Speciale aree colpite dal sisma, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, Ufficio di Teramo Provveditorato OO.PP., ecc.) tesi alla disamina delle problematiche riguardanti:

– il risanamento delle Chiese della provincia di Teramo appartenenti al patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC) amministrato dalla Prefettura, in particolare del Santuario della Madonna delle Grazie, risalente al 1153, e della Chiesa delle Benedettine di San Giovanni, dell’XI sec., in P.zza Verdi presso l’Istituto Braga;

  • gli interventi di miglioramento sismico dell’edificio che ospita la Prefettura – tuttora parzialmente inagibile a seguito degli eventi sismici del 2009, 2016 e 2017 – già oggetto di finanziamento da parte della protezione Civile nell’ambito della ricostruzione e di progettazione preliminare a cura della Provincia, Ente proprietario dell’immobile.

In entrambe le circostanze, anche attesa la valenza storico-culturale ed artistica degli immobili, vanto del Comune Capoluogo, il dott. Rapisarda ha offerto la massima disponibilità del proprio ufficio – peraltro già assicurata dalle sedi locali dipendenti – a coadiuvare tecnicamente ed amministrativamente i soggetti competenti negli interventi, nell’intento di comprimere i tempi di realizzazione ed i relativi costi.

Teramo, 11 settembre 2020




Cerimonia del passaggio di consegne alla Base Aeromobili della Guardia Costiera di Pescara.


Si è tenuto oggi, nel piazzale delle bandiere della Base Aeromobili di Pescara, il
passaggio di consegne tra il Comandante cedente, Capitano di Fregata Davide
Severino, ed il Comandante subentrante, Capitano di Fregata Roberto D’Arrigo.
La cerimonia, svoltasi nel rispetto delle normative in vigore in materia di Covid19, senza
la presenza di ospiti esterni e in forma statica di fronte ad una rappresentanza di
personale, è stata presieduta dal Direttore Marittimo dell’Abruzzo, del Molise e delle Isole
Tremiti, il Capitano di Vascello Salvatore Minervino.
Il Comandante Severino, che nel suo commiato ha ringraziato gli uomini e le donne che
hanno prestato servizio durante i suoi due anni di Comando, si appresta ad assumere un
nuovo autorevole incarico presso la Direzione marittima di Cagliari.
Il Comandante D’Arrigo ha espresso il suo orgoglio per il prestigioso incarico assunto al
Comando di una Base della Guardia Costiera che in questi anni ha svolto un ruolo di
primo piano al servizio del Paese, come evidenziato nell’ultimo periodo con i trasporti
urgenti a livello nazionale di dispositivi sanitari di protezione individuale utili per far fronte
all’emergenza epidemiologica in atto.




Montorio al Vomano. 18 Sindaci della Provincia di Teramo contro la partecipazione del Sindaco di Teramo alla campagna elettorale di Eleonora Magno.

Il Presidente regionale dell’Anci è una figura che rappresenta tutti i sindaci del territorio, senza distinzione politica o partitica. Un ruolo istituzionale di altissima importanza che non può essere tirato in ballo durante le campagne elettorali, soprattutto quando si parla di elezioni comunali. La partecipazione di Gianguido D’Alberto, in qualità di presidente dell’Anci Abruzzo, all’evento elettorale sulla ricostruzione organizzato mercoledì sera dalla candidata sindaco Eleonora Magno a Montorio al Vomano contravviene a tutte le regole del buon senso e dei buoni rapporti istituzionali. Essendo Magno la candidata alla carica di sindaco per la lista che fa riferimento al Partito Democratico, la partecipazione di D’Alberto, in qualità di massima carica dell’associazione che rappresenta TUTTI i sindaci abruzzesi, suona anche come uno sgarbo nei confronti degli altri candidati montoriesi e dei primi cittadini abruzzesi che vogliono e devono essere rappresentati da una figura super partes. Nulla impedisce, ovviamente, a D’Alberto di partecipare ad eventi elettorali o di appoggiare eventuali candidati in qualità di sindaco di Teramo o rappresentante di una determinata parte politica. Ma è bene che, la sua partecipazione agli stessi eventi, non avvenga sotto le insegne dell’Anci. Così, purtroppo, sembra non sia successo a Montorio al Vomano dove, come riportato dal comunicato ufficiale di presentazione dell’incontro diffuso dalla candidata alla carica di sindaco, D’Alberto avrebbe partecipato in qualità di presidente regionale Anci, e non solo come sindaco di Teramo. E lo stesso D’Alberto, all’atto della presentazione dell’evento, non ha pensato minimamente di rettificare la cosa. Se lo avesse fatto avrebbe portato chiarezza e contribuito a distendere gli animi. Soprattutto nei confronti degli altri candidati alla carica di sindaco di Montorio al Vomano.

 

I sindaci dei Comuni di

 

Giulianova (Jwan Costantini)
Cortino (Gabriele Minosse)
Penna Sant’Andrea (Severino Serrani)
Tossicia (Emanuela Rispoli)

Castel Castagna (Rosanna De Antoniis)

Valle Castellana (Camillo D’Angelo)

Castellalto (Vincenzo Di Marco)
Isola Del Gran Sasso (Roberto Di Marco)
Campli (Federico Agostinelli)
Colledara (Manuele Tiberii)
Torricella Sicura(Daniele Palumbi)

Bisenti (Enzino De Febis)

Atri (Piergiorgio Ferretti)

Corropoli (Dantino Vallese)

Colonnella (Leandro Pollastrelli)

Nereto (Daniele Laurenzi)

Tortoreto (Domenico Piccioni)

Pietracamela (Michele Petraccia)

 

11 settembre 2020

 




A Sergio D’Offizi l’Esposimetro d’Oro alla Carriera. Tanti film con Alberto Sordi e anche Ricomincio da tre di Troisi

50 anni di cinema: 117 film da direttore e altri 40 da operatore

 

Sarà Sergio D’Offizi a ritirare l’Esposimetro d’Oro alla Carriera il prossimo sabato 10 ottobre, al cineteatro Comunale di Teramo, nel corso della cerimonia di premiazione della 25^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo”.

La giuria del Premio Di Venanzo, presieduta dal critico e saggista cinematografico Stefano Masi, ha inteso premiare una carriera eccezionale: D’Offizi, nato a Roma il 1 luglio 1934, ha girato ben 117 film come direttore della fotografia, 20 come operatore e 20 come assistente operatore. Una vita intera dedicata al cinema, iniziata a 17 anni seguendo il padre che lavorava nel campo della produzione cinematografica. Ha legato il suo nome a molti film di Alberto Sordi e a tanti altri registi della Commedia italiana. In una intervista rilasciata a Claudio Manari ha ricordato i film a cui si sente più legato: “…in verità li ho amati tutti, ogni film, ogni esperienza professionale mi ha arricchito, mi ha dato qualcosa, mi ha fatto crescere, fare esperienza. Però posso dire che 2 film “emotivamente” sono rimasti nel mio cuore “Detenuto in attesa di giudizio“ di Nanni  Loy ed “ Il Marchese del Grillo” di Mario Monicelli .” Oltre che con Alberto Sordi, solido anche il rapporto lavorativo con Nanni Loy, che annovera tra i suoi registi preferiti, e da non dimenticare affatto, tuttaltro, l’aver tenuto a battesimo Massimo Troisi, curando la fotografia del suo eccezionale esordio cinematografico, lo splendido Ricomincio da tre (1981).

Dichiaratosi da sempre un “pellicolaro”, per ribadire che quello che dava la pellicola non può dare il digitale, Sergio D’Offizi ha avuto modo di precisare: “…Paragono il passaggio al cinema digitale, a quello dei miei anni, al passaggio tra il bianco e nero al colore. La tecnologia avanza e credo che i direttori della fotografia come fecero allora debbano avere coraggio ed osare, utilizzando i nuovi mezzi e strumenti sempre per sperimentare nuove tecniche e elaborare la luce… già la luce, scrivere con la luce, illuminare le scene, manipolare la luce, creare le atmosfere volute dai racconti che vengono portati sullo schermo dimenticando il supporto che si usa…”.

Sempre nell’intervista rilasciata a Claudio Manari, Sergio D’Offizi rimarca l’importanza della fotografia cinematografica: “…ritengo che la fotografia sia la materia prima per il cinema, senza non esisterebbe! La fotografia è un sentimento. Non si può fotografare la gioia e il dolore nella stessa maniera. La luce descrive i tanti stati d’animo di una persona, caratterizza le scenografie di un film, impreziosisce i costumi, ma soprattutto riesce ad attutire i difetti di un viso, caratterizzandolo; naturalmente deve essere ben gestita dal direttore della fotografia.

D’Offizi ha raccontato le sue esperienze in due pubblicazioni: “Sordi ed io- La mia vita sul set” (Lombardi Editori), e insieme a Gerry Guida “Cinquant’anni dietro la macchina da presa – La mia fotografia nei film” (Effepi Libri).

 




Einstein Telescope, progetto presentato all’ESFRI con il contributo del GSSI

 

È stato presentato ieri al Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (ESFRI), il progetto ET, acronimo di Einstein Telescope, un osservatorio pionieristico di terza generazione per le onde gravitazionali. Il consorzio internazionale, a guida italiana, vede una significativa presenza e partecipazione del Gran Sasso Science Institute dell’Aquila.

I professori Jan Harms e Marica Branchesi siedono infatti nella cabina di regia che ha presieduto alla stesura della proposta, mentre il rettore del GSSI Eugenio Coccia, tra i pionieri della ricerca delle onde gravitazionali, è il Coordinatore del gruppo di lavoro dell’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per il sostegno internazionale al progetto ET.

Alla parte scientifica ha contribuito anche il giovane dottorando Stefan Grimm, che sottolinea così le potenzialità di questo nuovo strumento: “ET ci consentirà di rispondere a domande decisive nel campo dell’astrofisica, della cosmologia e della relatività generale: ci darà informazioni che potranno tanto convalidare le nostre teorie quanto rivoluzionarle completamente, aprendo così nuove prospettive per future ricerche”. Arrivato a L’Aquila dalla Germania per studiare Astroparticle Physics al GSSI, Grimm è stato chiamato a calcolare la capacità di ET di localizzare diverse sorgenti di onde gravitazionali. “Essere testimoni di un progresso scientifico e tecnologico di questa portata è davvero emozionante”, commenta con soddisfazione.

Einstein Telescope sarà molto più sensibile dei rivelatori attualmente in funzione: i due Advanced LIGO di Livingstone e di Hanford negli Stati Uniti e Advanced Virgo a Cascina, in provincia di Pisa. ET  potrà infatti osservare stelle di neutroni e buchi neri in tutto l’universo, permettendo così di percorrere a ritroso la storia del cosmo fino ai suoi primi istanti di vita.

Il consorzio promotore del telescopio intitolato ad Albert Einstein – il fisico tedesco che nel 1915 con la sua teoria della relatività generale aveva predetto le onde gravitazionali – conta al suo interno circa 40 istituti di ricerca e università di diversi paesi europei. Forte della sua lunga tradizione scientifica nel settore della rivelazione diretta delle onde gravitazionali, l’Italia è alla guida del gruppo di nazioni che hanno presentato la proposta ed è candidata a ospitare questa infrastruttura all’avanguardia. Il sito individuato in Sardegna, nel territorio del Nuorese, tra i comuni di Lula, Bitti e Onani si è dimostrato infatti il più adatto per l’installazione, in virtù del basso rumore sismico e antropico di quella regione d’Italia. La sua candidatura è supportata dalle espressioni di interesse dell’INFN (coordinatore del progetto insieme agli olandesi di Nikhef), dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Al di là del grande valore culturale, la realizzazione dell’Einstein Telescope nel territorio del Nuorese avrà un significativo impatto socio-economico in Sardegna. Il nuovo rivelatore gravitazionale è un’occasione di sviluppo, unica nel suo genere: si tratta di un investimento infrastrutturale di almeno un miliardo e mezzo di euro. In fase di costruzione porterà lavoro a più di 2500 persone in un territorio poco popolato; sul lungo termine sarà un grande polo scientifico di valore internazionale, destinato ad attrarre nuove risorse da investire alla frontiera della scienza e della tecnologia, un motore di sviluppo e di crescita culturale per la Sardegna e per l’Europa intera.




SIMIT – Vaccino anti-covid, occorre fiducia e perseveranza. Importante proseguire la sperimentazione per arrivare a una prevenzione efficace

Marcello Tavio

La SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ribadisce i tempi necessari per la messa a punto del vaccino. Episodi di reazione avversa sono possibili in questa fase. Le priorità oggi restano prevenzione e consapevolezza dei rischi

SIMIT – Vaccino anti-covid, occorre fiducia e perseveranza. Importante proseguire la sperimentazione per arrivare a una prevenzione efficace

“Eventi sfavorevoli nella sperimentazione di un nuovo vaccino rappresentano un’opzione possibile. Non si deve perdere la fiducia nella vaccinazione e nello sforzo titanico profuso in questi mesi per arrivare a un vaccino contro il Sars-Cov-2” sottolinea Marcello Tavio, Presidente SIMIT

La SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali esprime il proprio punto di vista sul recente episodio di reazione avversa al vaccino anti-covid in sperimentazione da parte dell’azienda AstraZeneca e dell’Università di Oxford. Una situazione che rientra nella normalità e che non deve intaccare la fiducia nelle vaccinazioni e nel lavoro in atto contro il Sars-Cov-2.

Che si verifichi un evento sfavorevole nella sperimentazione di un nuovo vaccino è un evento assolutamente atteso e in qualche modo “normale” – sottolinea Marcello Tavio, Presidente SIMIT – Siccome è un evento che accade raramente, può essere intercettato solo su un’ampia popolazione di soggetti sani; ecco perché le tre fasi in cui si compone la sperimentazione sull’essere umano prima della commercializzazione, richiedono tempo e devono essere scrupolosamente rispettate; anche in momenti eccezionali come quelli che stiamo vivendo”.

Tutto questo è relativamente “normale”, e non deve far perdere fiducia nella vaccinazione e neppure nello sforzo titanico che da più parti si sta attuando per raggiungere l’obiettivo. Anzi la gente deve uscirne rinfrancata. Quando il vaccino arriverà infatti saremo sicuri del fatto che avrà superato gli standard di sicurezza e di efficacia indispensabili per far fronte alla formidabile sfida che stiamo vivendo” aggiunge Tavio.

Senza dimenticare che quello che conta davvero non è la prima dose di vaccino, ma l’ultima; infatti, la data in cui potrà essere celebrato il cambiamento epocale verso Covid-19 sarà quella in cui verrà somministrata l’ultima dose di vaccino all’ultima persona da vaccinare e sarà così raggiunta un’immunità protettiva per se stesso e per gli altri. Solo allora potremo davvero pensare di aver risolto il problema, fino a prova contraria. Fino ad allora, ovvero fino a quando il complicato processo di vaccinazione di massa non sarà stato avviato e concluso, vaccinazione e prevenzione (mani, bocca, distanza) dovranno convivere” conclude il Presidente Tavio.




Rai  Storia ricorda “Operazione Quercia – Mussolini a Campo Imperatore” di Pier Francesco Pingitore con Federico Perrotta

operazione quercia

“Mi ha fatto molto piacere che la Rai abbia trasmesso, in coincidenza con la sera dell’8 settembre, il filmato di “Operazione Quercia”, di cui sono autore e regista”.

A commentare l’appuntamento ‘con il passato’ andato in onda martedì 8 settembre 2020 alle 22.10 su Rai Storia è il regista Pier Francesco Pingitore che con l’opera teatrale “Operazione Quercia – Mussolini a Campo Imperatore” è riuscito a proporre una ricostruzione psicologica delle ore drammatiche prima della liberazione del Duce. L’8 settembre 1943 il Maresciallo Pietro Badoglio annunciava la resa dell’Italia.

Lo spettacolo – prosegue il Maestro – che ha per tema la prigionia di Benito Mussolini nell’albergo di Campo Imperatore nel settembre 1943, e la sua  successiva liberazione, fu messo in scena proprio nei luoghi in cui si svolse la vicenda storica, i cui sviluppi furono così importanti per la storia d’Italia.

Ho cercato di mettere in quest’opera il massimo dell’obiettività, senza rinunciare a rievocare le forti passioni che agitarono le vite degli uomini di quel periodo”.

Al centro di questa svolta per la storia, successivamente proposta a teatro, c’è la figura di Mussolini che a Campo Imperatore (L’Aquila), meraviglia d’Abruzzo, si mostra anche nei suoi aspetti più intimi ed emotivi prima della liberazione da parte dei paracadutisti tedeschi: non mancano i pensieri, i ricordi ed il timore; proprio lui che aveva tenuto in pugno l’Italia per vent’anni, in quel momento era solo, prigioniero delle preoccupazioni per il futuro e tormentato anche da rimorsi per eventuali colpe ed errori commessi.

Sul palco, tra i personaggi che hanno dato lustro allo spettacolo 70 anni dopo gli eventi, anche l’attore abruzzese Federico Perrotta che con orgoglio commenta l’appuntamento storico ambientato a Campo Imperatore e proposto dalla Rai: “E’ un’emozione unica vedere che un servizio di Stato decide di mandare in onda nel giorno che ricorda l’Armistizio lo spettacolo registrato nel Rifugio di Campo Imperatore nel 2013, spettacolo tra l’altro che nasce proprio dall’intuito di un grande Maestro, Pier Francesco Pingitore e realizzato a 2300 metri di altezza proprio dove i fatti accaddero davvero”.

“E’ altrettanto emozionante – conclude l’artista – rivivere quei tre anni di tutto esaurito con prenotazioni che arrivavano da tutta Italia”.

Lo spettacolo, si ricorda, ha visto sul palco l’interpretazione di altri grandi nomi oltre a Perrotta: Luca Biagini, nei panni del Duce, Mauro Mandolini, Marco Simeoli, Barbara Lo Gaglio, Valentina Olla e Morgana Giovannetti, oltre alla coppia di ballerini Leonardo Bizzarri e Raffaella Saturni.




COLPO DEL GIULIA BASKET, DI CARMINE LA CIGLIEGINA SULLA TORTA DEL ROSTER A DISPOSIZIONE DI COACH ZANCHI!

BASKET

Colpo di mercato del Giulia Basket che è lieto di comunicare l’ingaggio per la stagione agonistica 2020/2021 di Gianluca Di Carmine.

Di Carmine, ala di 200 cm classe 1986, si è formato sportivamente a Penne dove ha compiuto tutto l’iter delle giovanili, culminando la sua esperienza con la conquista del Campionato di C2. Nelle stagioni 2007/2008 e 2008/2009 il passaggio in Serie C tra le fila dell’Aquila Basket prima del trasferimento a Pescara. L’esperienza in riva all’Adriatico si rivela ricca di risultati con la conquista da protagonista (13 e 6 rimbalzi abbondanti di media) del Campionato della Serie C Nazionale nel 2010/11, seguiti da tre anni importanti in Serie B. Dopo 111 presenze in maglia biancorossa è l’emergente società ortonese della Were a chiamarlo. Il primo anno in Serie C, dove vince il campionato, e nei due anni successivi in B, dove incrementa il suo rendimento passando dai 9 punti del primo anno ai 13 del secondo, il tutto condito da medie di tutto rispetto (52% da due e il 31% da tre).
Dopo tre stagioni a Ortona è Campli (Serie B) a chiamarlo disputando una stagione da “califfo” (quasi 13 punti, oltre 6 rimbalzi e 3 assist di media). Dalla città farnese il passaggio a Chieti (B) per due anni importanti agli ordini di coach Sorgentone e coach Coen.
Oltre ad essere uno dei giocatori più quotati della cadetteria, Di Carmine ha anche trovato il tempo per laurearsi in Ingegneria Ambientale e oggi si divide fra campo e studio professionale.

Di Carmine è una sorta di all-around per il basket cadetto. La sua poliedricità gli consente di giocare nei ruoli di ala piccola e ala grande, non il gioco disdegnando sotto canestro, ma persino di ritagliarsi il ruolo di play aggiunto, come visto anche anni passati a Pescara.

Per coach Zanchi si tratta indubbiamente di un giocatore di spessore che aiuterà e supporterà anche la maturazione dei tanti giovani nel roster giuliese.