Giulianova. Il Nome della Rosa: mostra “Storie Mondiali Viste da DISTE”

                                                VI PRESENTO  IL DISTE

 

( presentazione seria di un talento fuori dal suo comune…di nascita )

Volevo fare la presentazione dell’artista milanese-giuliese Vladimiro Di Stefano consegnando agli organizzatori della manifestazione un foglio in bianco, in quanto le sue vignette non hanno bisogno di commenti. Infatti, non amo commentare i suoi disegni e le sue battute dallo humor tipicamente anglosassone, voglio solo parlare del suo talento.  Ho conosciuto Vladimiro, se non erro,  tre anni fa durante la rappresentazione del Presepe Vivente di Giulianova, dove lui si era offerto di affiancarmi con le sue foto nel difficile compito di addetto stampa, poi successivamente è entrato di diritto come mio stretto collaboratore al progetto editoriale del giornale online “giulianovanews.it”, curando la rubrica  di cartoon “Le vignette di Wladimiro ”. Non vi nascondo che quando ho sentito per la prima volta il suo nome ho subito pensato al cartone animato “Vladimiro e Placido”, due personaggi di una serie animata prodotta da Hanna-Barbera ( La storia dell’orso polare Vladimiro e della foca Placido che vogliono mettere a soqquadro l’accampamento del Colonnello Fuzby ); ma non solo, anche al Conte Vlad III di Valacchia  ( Conte Dracula ) ed infine, perché io non mi faccio mancare nulla, al famoso transgender Vladimir Luxuria.                                                                                                                               Deve ringraziare San Flaviano, il nostro patrono che protegge per tradizione tutti i forestieri che si accasano a Giulianova, se ancora non viene cacciato dalla città a pedate a causa delle sue numerose vignette satiriche pubblicate sul quotidiano online giulianovanews.it.                        Uno che intitola il suo campo di gioco di Subbuteo con il nome della figlia Maria Vittoria… deve essere sicuramente un genio, magari incompreso, ma genio.                                                                               Non nascondo che in questa vita terrena difficilmente ho incontrato persone con un vero talento come lui, una persona schiva ma non musona, con una grande disponibilità verso il prossimo. Predisposto al disegno fin da piccolo quando disegnava sui muri di casa, oggi, la sua casa, è diventata meta di pellegrinaggio di molti “writers milanesi”… i suoi due nipotini.           Il barattare, come dice lui nella sua biografia, i suoi disegni con le figurine Panini per poi non terminare l’album, conferma che dentro di sé custodisce l’amore per gli amici e soprattutto per il prossimo. Insomma, il disegno è parte integrante della sua vita :  partito dagli scarabocchi dentro casa, per poi attraversare la vita scolastica barattando i sui disegni, topografo nell’esercito, ed infine dipendente delle FS lavorando anche per una rivista che si chiama “Treni di Carta”,  possiamo affermare con certezza che Vladimiro merita tutta la nostra ammirazione anche e soprattutto per il tortuoso cammino intrapreso per giungere  nella nostra città.

Auguriamo al Conte Vlad, come lo chiamo io, o DISTE, come si firma lui, tutte le  migliori fortune nel suo campo artistico.

 

Walter De Berardinis

(www.giulianovanews.it)

LOCANDINA7 (1)

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                     Vladimiro  Di Stefano ( DISTE )

                                BIOGRAFIA

 

Vladimiro Di Stefano , in arte DiSte, nasce a Milano nel 1964 ; fin dall’infanzia , trascorsa a Giulianova ( TE ) dove si era trasferito con la famiglia ,  mostra la sua predisposizione  verso il disegno ; alle scuole elementari, ad esempio , baratta,  durante le ore di ricreazione, i suoi richiestissimi disegni con le figurine calciatori , non riuscendo però mai a terminare  l’ album Panini. All’età di 11 anni si trasferisce a  Segrate ( MI ) e, al momento della scelta del  corso di studi da seguire alle superiori, opta per un scuola dove non debba abbandonare la matita :  l’istituto tecnico per geometri.  Ai geometri infatti, negli anni 80 non si usa  l’AUTOCAD  ma solo riga, squadra e matita per l’appunto.                                                                                             Diplomatosi con il massimo dei voti  ed espletato il servizio di leva nell’Esercito in qualità di aiuto topografo è  assunto nel 1987 dalle Ferrovie dello Stato . Per meglio conoscere il mondo dell’editoria frequenta un corso di  giornalismo ed entra a far parte della redazione di “Treni di carta ”  il periodico del dopolavoro ferroviario di Milano;  dopo un inizio, in cui si dedica alla stesura di articoli sul turismo dopolavoristico,  gli viene affidata una rubrica sui fumetti nella quale chiosa i suoi pezzi con disegni di  personale fattura,  grazie a  questi ultimi  si guadagna ben presto  l’incarico di vignettista ufficiale della testata.  Nello stesso periodo comincia la sua collaborazione quale disegnatore satirico al  quindicinale  ” Segrate Oggi  ” pubblicazione politica della sua città. Nell’ambito del suo lavoro nelle ferrovie ha occasione di conoscere  il  maestro d’arte, il pittore naif  Gero Urso che lo esorta a cimentarsi anche con la pittura : sperimenta così, con discreti risultati anche  questa  forma d’ arte partecipando ad estemporanee  ed esponendo le sue opere in diverse mostre collettive .                                                                                             Negli anni novanta allestisce una sua personale di vignette sui mondiali di calcio ” Italia 90 ”  riscuotendo un tal successo che al termine  della rassegna umoristica, durata quasi un mese, non ritrova più le sue tavole. Si occupa anche  di grafica pubblicitaria disegnando copertine di dischi e locandine per esercizi pubblici ed eventi di ogni genere.  Crea il logo “Aquilotto ” per l’Associazione no profit  ” a Pietro Marotta ” di Milano e   in più occasioni le strutture di marketing delle Ferrovie dello Stato affidano alla sua cura  lo studio e la creazione di progetti  editoriali quali brochure informative e pieghevoli pubblicitari .                                                              Insieme ad un amico fotografo vince un concorso internazionale di pubblicità  creativa promosso dall’ Ente Nazionale del formaggio svizzero,  mentre una  sua striscia  si aggiudica  il primo premio, sezione disegno, della selezione grafica  indetta da una  nota casa di articoli per scrittura. Nel 1992 si sposa a Giulianova pur continuando a risiedere , per motivi di lavoro, a Segrate ;    gli  impegni professionali  e i  settimanali rientri a Giulianova  lo costringono però suo malgrado   a limitare prima, e accantonare  poi   l’ attività artistica ; occupa  così il  tempo libero rimastogli  con lo studio riprendendo la carriera universitaria interrotta anni prima e conseguendo , non senza sacrifici e rinunce, la  laurea  in  statistica  all’ Università Bicocca di Milano. Dopo dodici lunghi anni di pendolarismo  sulla tratta  Milano – Giulianova  riesce a ricongiungersi alla famiglia  che nel frattempo si  allarga con l’arrivo  di Francesco e Maria Vittoria, i suoi due figli ;  spinto dalla passione verso il disegno  riprende  più tardi con vivo entusiasmo e continuità a coltivare il suo hobby artistico.                                                       Lo sviluppo delle tecnologie Internet, un  PC  e uno scanner  gli  offrono nuove opportunità di collaborazione nel campo del disegno umoristico . Attualmente  ha una   rubrica di cartoon,   “L’ angolo del Diste ” , dedicata al mondo del calcio e ospitata regolarmente sulle pagine di un web-magazine sportivo .  Collabora puntualmente quale disegnatore  con la redazione del QOL  ” GiulianovaNew .it  ”   mentre alcune vignette  satiriche sono state pubblicate dalla testata giornalistica “XTe ” periodico locale stampato a Teramo.  E’ socio del CAFI ( Collegio amministrativo Ferroviario Italiano ) al quale ha inviato spesso alcuni contributi umoristici pubblicati sul sito web dell’associazione.   Prende parte a diverse rassegne e concorsi internazionali di humor  e grafica ed  è   presente sui più noti social network nei quali posta quotidianamente i suoi cartoon .Sebbene il suo lavoro artistico si  stia ormai  indirizzando  verso il disegno umoristico non  abbandona  la pittura occupandosi , in qualità di ideatore e organizzatore del premio di arte  sacra  su strada  “Madonnari dell’Annunziata ”  che annualmente si svolge a  Giulianova .

 

                                Walter De Berardinis

                                ( www.giulianovanews.it )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Giulianova. Al MAS due giornate di studio sulla valenza salvifica dell’acqua organizzate dalla Piccola Opera Charitas.

Al MAS di Giulianova due giornate di studio sulla valenza salvifica dell’acqua organizzate dalla Piccola Opera Charitas.

 

La Fondazione Piccola Opera Charitas organizza, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Fides et Ratio di L’Aquila, il seminario di studi dedicato all’arte sacra “La valenza salvifica dell’acqua”.

Il seminario fa parte del Progetto Culturale della C.E.I. ed avrà luogo nei giorni 5 e 6 gennaio 2014 presso il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova.

Le due giornate di studio costituiscono la prima parte del progetto CREDERE LA LUCE, quest’anno giunto alla sua quarta edizione,  rivolto, su invito, a giovani artisti le cui opere troveranno poi collocazione presso le Chiese di Giulianova paese dal 13 al 23 aprile 2014.

Gli artisti invitati e che hanno aderito sono 22 e provengono dall’Accademia milanese di Belle Arti di Brera, dall’Accademia di Belle Arti di Roma, di Carrara, di L’Aquila, di Bologna, di Macerata e dall’Università La Sapienza di Roma.

 

L’ascolto degli interventi è comunque aperto a chiunque fosse interessato agli argomenti.

 

Di seguito il calendario dei lavori:

 

Domenica 5 gennaio 2014

 

ore 9.30.00-10.00 Marialuisa De Santis, direttrice Museo d’Arte dello Splendore,

introduzione ai lavori

 

ore 10.00-11.00 don Filippo Lanci, direttore Ufficio Arte Sacra Diocesi Teramo-Atri

Arte sacra per il culto: le radici dell’attuale riforma liturgica

 

ore 11.00-11.15 pausa

 

ore 11.30-12.30 P.Carmine Ranieri, P. Provinciale Frate Cappuccini d’Abruzzo

P. Luigi Del Vecchio, direttore Centro culturale San Francesco

L’acqua nei Vangeli: realtà e simbolo.

 

ore 15.00-15.45 Mariano Apa, docente storia dell’arte, Accademia Belle Arti di Roma

Mare, Lago, Fiume. L’Arte nella prefigurazione dell’Umido e nel contesto Biblico Liturgico.

 

ore 15.45-16.00 pausa

 

ore 16.00- 16.30 Proiezioni arte sacra contemporanea

 

ore 16.30-16.45 pausa

 

16.45-17.30  P. Daniele Pinton Preside Ist.Ist. Sup. Scienze Religiose Fides et Ratio

di L’Aquila

aspetto teologico

 

Lunedì 6 gennaio

 

10.00-11.00 Alessandra Gasparroni, demoetnoantropologa

Acqua purificante, salvifica, miracolosa.

 

11.00-11.15 pausa

 

11.15-12.00 Federica De Lucia, conservatrice Museo d’Arte dello Splendore

L’arte di Bill Viola tra tecnologia e spiritualità

 

Marialuisa  De Santis

 

Giulianova 2 gennaio 2014




Presentazione del nuovo libro di Adriana Viglione Massi 201 Lettere di tre anni d’amore Giovedì 12 dicembre, Sala Buozzi, Giulianova Alta

Presentazione del nuovo libro di Adriana Viglione Massi

201 Lettere di tre anni d’amore

Giovedì 12 dicembre, Sala Buozzi, Giulianova Alta

Un’Atmosfera d’altri tempi, di altre passioni, che tramite lo scorrere fluido delle parole acquista l’immortalità.

Questo è il respiro dell’ opera editoriale dell’autrice milanese, acquisita giuliese, Adriana Viglione Massi. Una raccolta di lettere magnifiche, delicate, toccanti, tra l’autrice e il suo amore di tutta la vita, il marito Nicola, scomparso prematuramente molti anni fa.

Un’opera che i nostalgici di epoche lontane guarderanno con malinconia, mentre le nuove generazioni potranno apprezzare per la semplicità dei significati e dei valori non del tutto persi.

La presentazione del libro intitolato “201 Lettere di tre anni d’amore” di Adriana Viglione Massi, organizzata dall’associazione culturale “Gruppo Orao”, si terrà giovedì 12 dicembre, alle 17, all’interno della Sala Bruno Buozzi, accanto al cinema Moderno, a Giulianova Alta.

Interverranno la demoetnoantropologa Alessandra Gasparroni, gli scrittori Ennio Pomponio e Mattia Albani e l’autrice Adriana Viglione Massi.

Modererà l’incontro e leggerà alcuni passi del volume la giornalista Azzurra Marcozzi.

Il presente comunicato vale anche come invito.




SABATO 2 NOVEMBRE ORE 22.30 PIN UP USCITA A/14 GIULIANOVA-TERAMO

SABATO 2 NOVEMBRE ORE 22.30 PIN UP USCITA A/14 GIULIANOVA-TERAMO

Francesco Tricarico, il cantautore milanese divenuto famoso nel 2000 con il brano “Io sono Francesco”, (disco di platino e nomination, una al P.I.M come “Canzone dell’anno” e una agli Italian Music Awards prima e seconda edizione) riparte per una manciata di date che prenderà il via alla fine di ottobre.

Tricarico, accompagnato da Marco Guarnerio, ex chitarrista degli 883 e Michele Fazio al pianoforte presenterà i brani del nuovo album “Invulnerabile” uscito il 2 aprile 2013 e prodotto da Marco Guarnerio e Tricarico.

L’album è stato anticipato da due singoli e due videoclip “L’America” e il recentissimo “Riattaccare i bottoni”, completamente autoprodotto da Tricarico e registrato in casa propria. Il video è una sorta di parodia di Robert De Niro in Taxi driver, con Francesco nei panni di De Niro.

Fresco reduce dal suo debutto come pittore , 5 suoi quadri sono esposti nell’ importante galleria De Magistris a Milano , Tricarico si presenterà in gruppo e al Pin Up, valorizzerà al massimo le sue capacità di autore ed interprete .

Dopo il concerto “Disco d’oRock” la musica rock più bella degli ultimi 20 anni con il dj Pino Morelli

Opening Act: The Morning Sins Il British Pop made in Italy dei “The Morning Sins” allarga le influenze ibride fra le varie esperienze che il rock inglese ha vissuto a partire dagli anni 90′ e contiene tutta la rinnovata energia e brillantezza di questo progetto artistico, racchiuso tra adrenalitici echi brit pop e un suono maturo e personale, inevitabilmente destinato a rimanere ben oltre le mode e i rimandi. Le loro canzoni sono frammenti musicali in grado di cantare quei sentimenti che riempiono le giornate, i mesi, gli anni…

Ingresso del concerto + dj set 10,00 euro (+1,00 di diritti se acquisti in prevendita)

Biglietti on line: http://www.ciaotickets.com/node/4633?mini=calendar%2F4633%2F2013-11

Ingresso solo dj set dopo il concerto 8,00 euro compreso la consumazione




Migliore App Categoria “Business Modelli Innovativi” allo Smau Mob App Award 2013

Pointstic®

Migliore App Categoria “Business Modelli Innovativi”

allo Smau Mob App Award 2013

Milano, 29 ottobre 2013Pointstic® – l’innovativa App sviluppata e realizzata dalla startup milanese Pointstic Srl che “premia” i consumatori per azioni legate allo shopping – si aggiudica il titolo di Migliore App Categoria “Business modelli innovativi” allo Smau Mob App Awards 2013.

Cos’è Pointstic®? E’ una App completamente gratuita, per iOS http://bit.ly/Pointstic_iPhone e Android http://bit.ly/Pointstic_Android, che con i suoi 75.000 iscritti permette a tutti gli utenti di diventare “ambassador” di brand e prodotti.

Come funziona? Dopo aver scaricato la App, i consumatori avranno la possibilità di accumulare punti attraverso delle azioni semplicissime e divertenti in luoghi selezionati come shop, centri commerciali, vie cittadine, o addirittura restando tra le mura di casa propria. Le azioni da compiere sono, ad esempio, scattare foto ai prodotti, scansionare codici a barre, eseguire check in nei negozi. I punti raccolti potranno essere utilizzati in vasto catalogo di regali.

Come spiega Antonio Giannetto CEO e Founder di Pointstic SrlPointstic è una piattaforma di mobile marketing che ingaggia il consumatore, lo rende attivo portandolo all’interno dei punti vendita del retailer e facendogli scoprire prodotti e promozioni. L’App mobile è in grado di far interagire il consumatore con il prodotto e con il punto vendita e, grazie alla geo localizzazione, contestualizza i movimenti dell’utente e gli propone azioni legate ai suoi desideri”.

SMAU Mob App Awards è l’Oscar delle App made in Italy promosso da SMAU (www.smau.it), dagli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) e da PoliHub (www.polihub.it).




PROGETTI INNOVATIVI PRESENTATI ALLA FIERA ELETTROMECCANICA COILTECH

PROGETTI INNOVATIVI PRESENTATI ALLA FIERA ELETTROMECCANICA COILTECH

Dalla nuova bicicletta elettrica senza catena a nuove bobine superconduttive per motori elettrici

(Milano 16 ottobre 2013) – Tante le novità presentate alla fiera elettromeccanica “Coiltech”, da poco conclusasi a Pordenone, organizzata dalla società milanese QUiCKFairs®: particolarmente interessanti l’innovativo prototipo di biciletta elettrica senza catena e le bobine superconduttrici per motori elettrici, entrambi premiate con il Coiltech Energy Efficiency Award.

Nella nuova bicicletta elettrica l’energia proviene dalla pedalata e la velocità viene determinata dall’intensità della pedalata. A differenza di altri progetti di bici elettrica, nel prototipo in questione l’energia non viene trasmessa in modo meccanico, ma in modo elettrico. Un software di bordo, applicato sul manubrio, consente al ciclista di programmare se usare la bicicletta in modo “normale” cioè alla velocità determinata dalla pedalata reale, oppure se decidere di “farsi aiutare” dal motore sprigionando un’energia maggiore, precedentemente accumulata, eventualmente per superare una salita impegnativa, o per qualsiasi altro motivo. La bici è senza catena, cioè priva di accoppiamento meccanico tra il pedale e la ruota motrice con il vantaggio di eliminare il cambio meccanico, sostituito da uno elettronico, garantendo un funzionamento anche migliore di quello di una bicicletta convenzionale. Il prototipo è stato realizzato nella facoltà di ingegneria industriale dell’Università tedesca di Harz, in Sassonia, ed ha riscosso un notevole interesse tra le aziende italiane presenti a Coiltech, interessate a collaborare per un eventuale sviluppo industriale del progetto.

Ecco le caratteristiche tecniche del nuovo progetto: il principio di funzionamento si basa sulla realizzazione di un azionamento costituito da un motore sincrono a MP alimentato tramite inverter, con il contributo di un generatore sincrono a MP dotato di raddrizzatore e di una batteria; deve essere consentita la bi-direzionalità del flusso di energia dal motore alla batteria e viceversa. La coppia media: 61 Nm, coppia di picco: 104 Nm; Potenza a 10 Km/h: 700 W, potenza di picco: 1640 W. Le specifiche richieste per il motore e generatore sincroni a MP sono:

– peso e volume contenuti,

– poca manutenzione,

– elevata coppia e ridotte oscillazioni,

– facilità di controllo,

– elevato fattore di sovraccarico.

Il sistema di controllo è quello ad orientamento di campo:

– il motore è controllato in coppia (la coppia di riferimento è il valore attuale della coppia elettromagnetica sviluppata dal generatore),

– il generatore è controllato in velocità (il riferimento di velocità è dato dall’attuale velocità del motore).

Il risultato in tal modo è comparabile con la bicicletta convenzionale, ma con meno sforzo (si può anche ricorrere all’ausilio della batteria). L’interfaccia avviene attraverso uno smartphone con Un App Android, attraverso il quale è possibile gestire il controllo del flusso di energia e visualizzare il valore della potenza sviluppata dal motore, erogata dal generatore e dalla batteria, lo stato di carica della batteria, la velocità della pedalata e la velocità del mezzo in Km/h.

Il premio Coiltech Energy Efficiency Award è andato anche al progetto presentato dall’ing. Giuseppe Messina dell’ENEA (Divisione Superconduttori): bobine HTS (Higher Temperature Superconductor) per avvolgimento di armatura di macchine elettriche a flusso assiale. Questo tipo di bobine potrebbero essere importanti nello sviluppo di una nuova generazione fortemente innovativa di macchine elettriche, basata sull’impiego di avvolgimenti superconduttori ad alta temperatura.

Come è noto, la scoperta nel 1986 dei materiali superconduttori ad alta temperatura, indicati con l’acronimo HTS: ha dato nuovo slancio alle applicazioni della superconduttività, come magneti superconduttori, levitazione magnetica, macchine elettriche, ed altro. I superconduttori, al di sotto di una certa temperatura critica, assumono resistenza nulla al passaggio di corrente elettrica ed espellono i campi magnetici al loro interno (effetto Meissner); pertanto nei  superconduttori può scorrere corrente elettrica di migliaia di Ampérè senza dissipare potenza e, una volta iniettata nell’avvolgimento superconduttivo, può continuare a circolare per lunghissimo tempo senza bisogno di un generatore esterno.

La ragione fondamentale dell’applicazione dei materiali HTS nelle macchine elettriche è legata alle caratteristiche elettriche e magnetiche che li rende attrattivi in confronto ai conduttori convenzionali. Tra queste emerge la capacità di sostenere elevate densità di corrente (per i nastri di seconda generazione HTS anche maggiori di 100 A/mm2 a 77K) e di generare elevate densità di flusso (fino a 5 T). Ciò consente in molti casi di rimuovere il ferro, sia completamente o parzialmente e ottenere macchine più compatte, leggere e più efficienti. I materiali HTS trovano applicazione nelle macchine sincrone rotanti, trasformatori, accumulo di energia, cavi di trasmissione dell’energia elettrica, limitatori di corrente, motori sincroni lineari e veicoli a levitazione magnetica.

L’impiego dei motori HTS è particolarmente indicato nel settore dei trasporti, soprattutto navale,  per la propulsione delle navi commerciali e di crociera; di recente si parla anche di applicazioni per la propulsione aerea. Inoltre i motori HTS sono ideali per pompe, ventilatori, soffianti e utilizzati nei grandi processi industriali come laminatoi, cartiere, impianti chimici, nelle trivellazioni offshore ed altro ancora.

  • In allegato una foto del prototipo di bicicletta elettrica

COS’E’ COILTECH

E’ la fiera del settore elettromeccanico del “coil & winding” (bobine e avvolgimenti), organizzata dalla milanese QUiCKFairs®. La 4° edizione si è tenuta presso Pordenone Fiere dal 25 al 26 settembre 2013: vi hanno partecipato 182 aziende espositrici ed è stata visitata da 1300 operatori (24% dall’estero). Coiltech rappresenta un’occasione di incontro tra produttori, buyer ed esperti del settore per favorire scambi commerciali e conoscere nuove tecnologie; il momento espositivo è affiancato da workshop e seminari (per informazioni su Coiltech: www.quickfairs.net).




Giulianova. Francesco Mastromauro, Sindaco con la toga giallorossa. Intervista di Lino Manocchia

Francesco Mastromauro, sindaco con la toga giallorossa

(C) www.giulianovailbelvedere.it

NEW YORK, 10.10.2013 – Pieno di humor e calcolata indulgenza, non alza la voce (salvo quando serve e allora son dolori, mi dicono). Rifugge dalla superstizione la vita di Francesco Mastromauro, avvocato e Sindaco della città di Giulianova. Lui è una  cornucopia di vicende politiche e professionali che lo seguiranno sicuramente sino ai più alti pinnacoli politici.

Questo figlio di terra abruzzese è senza dubbio un magnifico istrione Giuliese. In questa nostra intervista esclusiva, via telefono da New York, il Sindaco di Castrum Novum va diretto al sodo con la perentorietà di chi non ha dubbi quando parla chiaramente della città dove è nato e svolge la sua importante opera professionale e politica.


Sindaco Mastromauro, su cosa ha puntato subito all’indomani del Suo insediamento?

Il primo obiettivo, tra gli altri, è stato quello di mettere mano al piano Regolatore Generale che risaliva al dicembre 1994 e, quindi, doveva essere adeguato alle mutate esigenze. Per una città improntata a dinamismo e innovazione, bisognava assolutamente eliminare tutto ciò che in quel piano non andava. Tanto vero che aveva ingessato per decenni molte zone della città, vanificando le attese dei cittadini. Ed io, come promesso, in cento giorni ho fatto in modo che tutte le osservazioni venissero portate in Consiglio. Dopo che l’iter è stato ultimato, dal 13 marzo scorso il nuovo strumento urbanistico è efficace. Finalmente sono stati tolti lacci e lacciuoli. E i frutti di questo impegno già si vedono.

Come e quando nacque la sua passione per la politica?

Era il 1999 quando decisi di scendere in campo. Prima di quella data seguivo le vicende politiche della mia città non dico distrattamente ma con l’atteggiamento di chi cerca di capire piuttosto che criticare senza disporre di una conoscenza approfondita dei fatti. Insomma c’è stata una sorta di apprendistato. E poi ho sempre pensato che per fare politica bisognasse avere prima una collocazione nella vita, di tipo professionale e personale. E non raggiungerla attraverso la politica. Sennò la politica non è impegno e passione, ma strumento ed arrivismo. E inevitabilmente la si sporca. Come mi sembra stia accadendo diffusamente.

Mesi fa ha rinunciato a candidarsi alla Regione per restare a Giulianova. Rimane ferma la sua decisione anche ora che si voterà nella prossima primavera?

La conferenza stampa dell’11 luglio scorso in cui dichiarai che non mi sarei dimesso anzitempo per candidarmi alla Regione, e ciò con lo scopo di evitare il commissariamento del Comune, è stata per molti una sorpresa. E ciò in quanto alcuni, non conoscendomi evidentemente, davano per scontate le mie dimissioni. Addirittura la sera prima della conferenza stampa, il TG di RAI 3 Abruzzo aveva assicurato che la conferenza stampa era stata indetta per ufficializzare le mie dimissioni. La stessa cosa su alcuni quotidiani, blog e siti web d’informazione. Beh, il toto dimissioni ha fatto perdere molti scommettitori, rimasti con un palmo di naso. Quindi, nessuna candidatura se questa comporta il commissariamento di Giulianova. E mi pare di aver risposto.

Quanto esatta è la voce secondo la quale lei ha in proposito un “salto” politico nelle alte sfere?

Non so chi abbia messo in giro queste voci, né sulla base di quali presupposti. Il mio partito, che è il PD, da tempo, ed è stato il primo, ha un sistema di scelta dei candidati, ad ogni livello, attraverso le primarie. E ciò con lo scopo di favorire la democrazia dal basso, come si suol dire. Cioè si vuole che tutti, iscritti e simpatizzanti, scelgano chi li deve rappresentare, secondo un modello di democrazia matura. Se e quando il salto ci sarà, saranno gli iscritti ed i simpatizzanti a deciderlo attraverso, appunto, le primarie. Da parte mia non posso che ringraziare l’Unione comunale del PD per aver pubblicamente espresso considerazione ed apprezzamento nei miei confronti. E ringrazio anche i cittadini, tanti e non solo di Giulianova, che in ogni occasione mi manifestano simpatia e considerazione.

Il Sindaco con la collega, Grazia Di Dio a Giulianova
Il Sindaco con la collega, Grazia Di Dio a Giulianova

Le piace essere riconosciuto per strada?

Si, è una bella sensazione. Amo molto relazionarmi con gli altri, scambiare opinioni,  condividere altri punti vista, confrontarmi. Credo però che per mia moglie e per i miei amici sia un po’  faticoso stare con me quando passeggiamo. E la cosa vale a Giulianova come a Teramo o in altre località. Molti mi fermano, scambiano opinioni, chiedono il mio punto di vista. Ed allora per percorrere i 175 metri del lungomare monumentale di Giulianova impiego quanto un mezzofondista.

Qual è la sua grande passione?

Non è un mistero per nessuno che io ami il calcio, soprattutto la squadra della mia città, il Giulianova. Al secondo posto c’è senz’altro il cinema. A casa ho una filmoteca di oltre 1.500 titoli.

Considerato che è un Sindaco tifoso, dove va il calcio giallorosso dopo la ferita del fallimento?

Intanto va subito detto che come sindaco, e come tifoso giallorosso, sono orgoglioso di aver fatto in modo, ed è un risultato storico, che il nostro stadio Rubens Fadini, grazie all’impegno della mia amministrazione, abbia finalmente ottenuto l’agibilità. Oggi  il Fadini, con quello di Teramo, è l’unico stadio a norma della provincia  Basta, dunque, con le ordinanze da firmare per consentire di far disputare gli incontri nel nostro impianto. Mi son beccato una denuncia, e presto ci sarà il processo, per aver firmato l’ordinanza che ha permesso, il 1 aprile 2012,  di disputare al Fadini la partita Giulianova–Vigor Lamezia, che consentì alla nostra squadra di ottenere la salvezza sul campo. Per quanto concerne invece il calcio giocato, ritengo si debba ripartire dalla cura del vivaio, dai giovani talenti che a Giulianova nascono come funghi da sempre, e che hanno consentito alla nostra squadra di vincere dieci titoli nazionale a livello giovanile. La crisi economica devastante non consente più agli imprenditori operanti nel nostro territorio di impegnarsi in spese divenute ormai insostenibili ed io aggiungerei anche non più rispondenti a criteri etici, tenuto conto che molti hanno perso il lavoro, non arrivano a fine mese e davvero non sanno più come andare avanti.


Se non avesse fatto l’avvocato, quale lavoro avrebbe voluto fare?

Iniziai i miei studi universitari a Medicina prima di virare verso il diritto. Mi chiedo sempre come sarebbe stato fare il chirurgo.

Cosa vogliono oggi i cittadini?

Il lavoro, innanzitutto. Perché, come recita esattamente la Costituzione all’articolo 4, il lavoro concorre al progresso materiale e spirituale della società. E poi pretendono giustamente di essere ascoltati ed avere interlocutori credibili. Vogliono pulizia. Rigore. Rispetto dei diritti. E tornare a sperare nel futuro.

I suoi avversari politici l’accusano di narcisismo, di molto fumo e poco arrosto: tutto qui?

No, non è tutto qui. Sono state dette cose molto più cattive di queste, con un livore quasi belluino da sconfinare nell’odio. E’ il frutto tossico di un imbarbarimento che purtroppo tende ad allargarsi, ma ancora per fortuna minoritario, circoscritto a quei pochi che hanno bisogno dell’invettiva gratuita per dare un senso, anche minimo ma vitale, ad una esistenza probabilmente anonima e incolore. La frustrazione e la scarsa stima personale, si sa, necessitano sempre di uno sfogo. Ma per fortuna sono tanti coloro che apprezzano il mio lavoro e sanno quanto sincero e faticoso sia il mio impegno per la città. Narcisista? Un po’ si, lo ammetto. Ma credo che un po’ di  “sano” narcisismo non faccia ombra ad uno sviluppo armonioso della personalità. Condivido chi ha affermato che la patologia non sta nel narcisismo in sé, ma nel modo in cui si integra con tutti gli altri aspetti della nostra personalità. Sul fumo e sull’arrosto invece credo proprio di poter dire che il primo non mi appartiene.

Il collega Ludovico  Raimondi mi ripete spesso, scherzosamente, una “sentenza” che la riguarda da vicino: Il film “Filadelfia” si conclude con questa sentenza:”mille avvocati legati assieme in fondo all’Oceano sono un buon inizio”. Lei, brillante avvocato e cinefilo, cosa ne pensa?

Ha affermato Efraim Medina Reyes in “Quello che ancora non sai del pesce ghiaccio”, prendendo spunto proprio dalla risposta data da Thom Hanks in quel film, che gli avvocati suscitano una naturale avversione. Penso derivi dal fatto che la pratica del diritto è antichissima, e quindi nei secoli si sono sedimentati stereotipi negativi su questa professione che ha indubbiamente un peso molto incidente, a volte persino condizionante, nella vita degli individui. Tanto da essere stata accostata in parallelo a quella del medico, altra categoria antichissima che, non a caso, ha conteso agli avvocati la primogenitura. Illuminante in proposito come Benedetto XIV risolse una querelle tra medici e avvocati che non volevano muoversi, durante un corteo religioso, accampando diritti antichi di precedenza. Papa Lambertini sentenziò nel suo arguto latino “Praecedant latrones – sequantur carnefices”, cioè precedano i ladroni, seguano i carnefici. Quindi, caro Lino, il sospetto e l’avversione nei confronti degli avvocati vengono da lontano. Ed anche i giornalisti non ne sono immuni. Scriveva Fred Allen che per un giornalista un essere umano è un oggetto avvolto nella pelle. Che dire? Siamo esseri umani, con pregi e difetti. La differenza la fa sempre l’individuo. E poiché si è citato un film, ed io in effetti sono un cinefilo impenitente, allora voglio tirare in ballo “Un eroe borghese”, un film ed un libro di Corrado Stajano, a me molto cari, sulla storia, verissima, del milanese Giorgio Ambrosoli. Lui era un avvocato che fece il suo dovere fino in fondo e perciò pagò con la vita. In ogni caso diceva giustamente Charles Dickens ne “La bottega dell’antiquario” che se non ci fosse gente cattiva, non ci sarebbero buoni avvocati.

Mi dica, com’è oggi la ridente spiaggia adriatica?

La nostra è una spiaggia ambita e di grandissima qualità. Non lo dico io, ma i riconoscimenti ottenuti. Abbiamo la Bandiera Blu, Tre Vele di Legambiente e la Bandiera Verde dei pediatri italiani. Sa quante sono le località balneari che, in Italia, possono vantare questo en plei? Appena otto. E noi siamo tra queste otto. Giulianova non aveva mai ottenuto prima questi riconoscimenti e tutti assieme.

E come sogna la Giulianova di domani?

Una città in cui modernità, innovazione e bellezze paesaggistiche e storiche siano armoniosamente combinate. Ho lavorato per questo. Stiamo lavorando per questo.

Il piatto preferito?

Da abruzzese verace, naturalmente i maccheroni alla chitarra. Con le immancabili pallottelle. E da giuliese innamorato della sua città e delle tradizioni naturalmente il  brodetto. Quello nostro, ovviamente.

Chi è  Francesco Mastromauro?

Un uomo che amando il sole, apprezza anche la delicata luminescenza del crepuscolo. Perché la vita è da amare tutta; anche nei suoi chiaroscuri.

LINO MANOCCHIA – già pubblicato dal sito www.giulianovailbelvedere.it (C)



Giulianova. La nera fedeltà dell’ombra di Francesco Lioce: secondo appuntamento della rassegna di libri e cultura promossa dall’Associazione Culturale Teatro del Sì

ASSOCIAZIONE CULTURALE TEATRO DEL SÌ

Scuola di teatro diretta da Cristina Trifoni

“Fare Letteratura”:

la cultura come relazione, confronto e scambio

La nera fedeltà dell’ombra di Francesco Lioce:

secondo appuntamento della rassegna di libri e cultura promossa dall’Associazione Culturale Teatro del Sì

Giulianova – 7 agosto, ore 21:00

Terrazza Palazzo Kursaal

Piazza Dalmazia – 64021 Giulianova (TE)

GIULIANOVA – Si conclude la prima edizione di Fare letteratura, la rassegna di libri e cultura promossa dall’Associazione Culturale Teatro del Sì con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Il 7 agosto la terrazza dello storico palazzo Kursaal sul lungomare di Giulianova ospiterà Francesco Lioce, uno dei giovani talenti della poesia italiana, che presenterà il suo libro di esordio La nera fedeltà dell’ombra (Perrone, 2012), recentemente premiato con una menzione speciale al Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto.

La serata – presentata da Luca Morricone (scrittore e studioso di letteratura dell’Università Roma Tre, già direttore della rivista letteraria “lìnfera”), insieme al giovane scrittore Mattia Albani e all’attrice Cristina Trifoni – resterà fedele allo spirito generale della manifestazione: può la cultura coniugare e armonizzare l’esigenza di letteratura delle persone con i problemi reali del nostro Paese? Attraverso l’incontro con alcuni nomi noti o emergenti del panorama della letteratura nazionale contemporanea, la rassegna cercherà di rispondere a questo interrogativo proponendo un’idea di letteratura capace di stabilire un incontro con la sensibilità e l’intelligenza degli individui e con i problemi concreti, sociali e politici.

A chiudere la rassegna questo mercoledì alle 21:00, Francesco Lioce, poeta, studioso di Letteratura Italiana all’Università Roma Tre e curatore dell’opera postuma di Piergiorgio Welby; presenterà La nera fedeltà dell’ombra (Perrone, 2012), il libro di esordio con cui il giovane autore porta a compimento un percorso letterario di oltre dieci anni, attraversato dalle importanti collaborazioni con numerose riviste di settore e dall’esperienza di «línfera», il quadrimestrale del Movimento per la Neorinascenza letteraria, di cui è stato uno dei fondatori.

“L’ombra del titolo è certo l’aggrumarsi delle attese in un’adolescenza che rifiuta di arrendersi all’inerzia e alla delusione, e pure resiste nei suoi tormenti e da questi trae ebbrezze e paure. Siamo dunque alle partenze e ai ritorni, alle fatiche di una crescita che è soprattutto la liberazione dal padre, l’urgenza di trovarsi e di ritrovarsi fuori da un sogno di bellezza e di grazia e al di là del disincanto e della perdita”. (Elio Pecora)

L’iniziativa Fare Letteratura s’inserisce nella programmazione estiva GiuliaEventi2013 portata avanti dall’amministrazione comunale di Giulianova. L’auspicio dei promotori è che la rassegna possa crescere, coinvolgendo un numero sempre maggiore di personalità, rivestendo in questo modo, nel corso degli anni, un ruolo importante per il tessuto sociale e culturale dell’intera area locale, dati i suoi fini educativi e culturali e data la concezione di cultura innanzitutto come relazione, confronto e scambio.

Francesco Lioce vive a Roma dove è nato nel 1978, ma è cresciuto a Caltanissetta. È poeta, studioso di Letteratura Italiana all’Università Roma Tre e curatore dell’opera postuma di Piergiorgio Welby.

I suoi componimenti poetici e i suoi interventi critici sono apparsi sulle riviste «Poeti e Poesia», «Bollettino di Italianistica», «Polimnia», «www.lankelot.eu», «Pubblic/azione», «Erba d’Arno», «Fuorigioco», «Fermenti», «Sincronie», «Aeolo», «La Mosca di Milano» e «línfera», organo quadrimestrale del Movimento per la Neorinascenza letteraria, di cui è stato uno dei fondatori. Il suo libro di esordio, La nera fedeltà dell’ombra, è stato pubblicato dall’Editore Giulio Perrone con la prefazione di Elio Pecora (Roma, 2012) e ha ottenuto una menzione speciale al merito come opera prima al Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto 2013.

Studioso dello scrittore e diplomatico Carlo Dossi ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Studi di Storia Letteraria e Linguistica Italiana all’Università Roma Tre. Nel biennio accademico 2011-2013 è stato Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università Roma Tre con il progetto Testimonianze letterarie e prospettive storiche dell’Italia postunitaria. Ricopre il ruolo di Cultore della Materia presso la cattedra di Letteratura Italiana tenuta dal Prof. Roberto Salsano all’Università Roma Tre. Di Carlo Dossi nel 2009 ha curato per la Salerno Editrice la riedizione delle Goccie d’inchiostro. Ha organizzato e promosso le giornate di studio nel centenario della morte dello scrittore milanese: Carlo Alberto Pisani Dossi scrittore e uomo di Stato (Università degli Studi Roma Tre, 15-16 Novembre 2010), di cui sono stati pubblicati gli Atti dalla casa editrice Loffredo (a cura di C. Giovanardi e F. Lioce, Napoli, 2012).

È il curatore di Ocean Terminal, il romanzo postumo di Piergiorgio Welby (Castelvecchi, Roma, 2009). È autore insieme a Luca Morricone della riduzione teatrale del testo, portato sulle scene a Roma, Lugano e Livorno da Emanuele Vezzoli (maggio-ottobre 2012).




Giulianova. Terza giornata di eventi letterari al Kursaal. Al Festival arrivano Concita De Gregorio, Mario Sabatini ed Elda Lanza

Festival Nazionale della Letteratura Città di Giulianova 2/5 maggio

Gemellato con il Festival Internazionale Letterature Città di Mantova

Terza giornata di eventi letterari al Kursaal

Al Festival arrivano Concita De Gregorio, Mario Sabatini ed Elda Lanza

Per i cortometraggi Schioppa vincitore del Festival del Cinema e il giapponese Tak Kuroha

La giornalista Concita De Gregorio, ex direttrice del quotidiano nazionale “L’Unità” e firma de “La Repubblica”, sarà ospite del Festival Nazionale della Letteratura di Giulianova sabato mattina, alle 11 e 15, a Palazzo Kursaal. La De Gregorio presenterà l’ultimo lavoro editoriale dal titolo “Io vi maledico” a cura della casa editrice Einaudi. Moderatore dell’incontro con la giornalista sarà Mauro Tedeschini, direttore del Quotidiano d’Abruzzo “Il Centro”.

“Io vi maledico” è un viaggio alle radici della rabbia. Le voci di chi non ha voce, gli sguardi e le parole di un Paese che cambia. Storie vere dell’Italia fragile.

Ad introdurre la terza giornata di Festival saranno i brani variegati del musicista Nick Donato. Alle 9 e 45, dopo i saluti di rito delle autorità e della presidentessa Patrizia Di Donato, interverrà la scrittrice giuliese Ornella Albanese, in molti casi autrice per la Mondadori, che presenterà il suo nuovo romanzo “L’Oscuro Mosaico”. Alle 10 e 30 sarà la volta di Patrizia Tocci, scrittrice, poetessa e conduttrice tv Dell’Aquila che introdurrà il libro di narrazione collettiva “I Gigli della memoria”, con postfazione a cura di Paolo Rumiz, editorialista per “La Repubblica”. Alle 11 e 15, come precedentemente ricordato ci sarà la presenza di Concita De Gregorio con Mauro Tedeschini.

Nel pomeriggio, a partire dalle 16 e 30, Renzo Paris, poeta, narratore e saggista romano presenterà il volume “Cattivi Soggetti – gli ultimi fuochi del novecento”. Alle 17 e 30 lo scrittore e il giornalista radio e tv Mariano Sabatini porterà l’attenzione del pubblico su due suoi lavori editoriali, “L’Italia s’è mesta” e “E’ la tv, bellezza”. Alle 18 e 30 una storica presenza della televisione italiana farà la sua apparizione sul palco del Kursaal: si tratta della prima conduttrice delle tv italiana, ovvero Elda Lanza, oggi autrice molto apprezzata a livello nazionale ed internazionale per la scrittura di romanzi gialli. Presenterà il “Matto Affogato” e “Niente Lacrime per la signora Olga”.

Nella fascia serale di eventi, che avranno inizio alle 20 e 30, i poeti e scrittori Roberto Michilli, Leandro Di Donato ed Antonio Alleva renderanno omaggio al poeta Raymond Andrè, con la lettura scenica del libro “L’Orma Lieve”. Conduzione affidata a Alba Barnabei e voci recitanti di Antonella Ciaccia e Antonia Renzella, Interventi critici di Ubaldo Giacomucci e musicali di Graziella Guardiani, Carlo Di Silvestre e Guerino Marchegiani. A seguire, dalle 21 e 30 in poi, appuntamento con la sessione “Cortometraggi e Documentari”. Verranno proiettati i corti “Il Gatto del Maine” del regista milanese Antonello Schioppa, vincitore del Festival del Cinema di Roma 2012 e come anteprima abruzzese “Road to sundance” del regista giapponese Tak Kuroha, presentato al Festival di Arcipelago 2013 di Roma.

Come evento collaterale, sia sabato che domenica, sarà ancora possibile visitare la mostra “Immagini e scenari” del fotografo Lorenzo Delfino.

Interventi della scrittrice Patrizia Di Donato.

Presentazione degli autori a cura della giornalista Azzurra Marcozzi.

Ufficio Stampa Festival

Azzurra Marcozzi

Cell. 346/3182904

e-mail. ilmusicanteazzurra@hotmail.it

PROGRAMMA FESTIVAL SABATO 4 MAGGIO

PALAZZO KURSAAL – GIULIANOVA LIDO

MUSICHE DI ECCELLENZA LIVE – MUSICISTA: NICK DONATO

MATTINA

Ore   9,30 Saluto da parte delle Autorità

Ore   9,45 Ornella Albanese – Scrittrice –  Bologna – Giulianova

“L’Oscuro Mosaico” (Leggereditore)

Ore 10,30 Patrizia Tocci – Scrittrice, Poetessa e Conduttrice TV – L’Aquila

“I Gigli della Memoria” (Edizioni Tabula Fati – Solfanelli)

Narrazione collettiva con Postfazione di Paolo Rumiz

Ore 11,15 Concita De Gregorio – Scrittrice, Giornalista

“Io vi maledico” (Edizioni Einaudi)

Moderatore: Mauro Tedeschini – direttore “Il Centro”

POMERIGGIO

Ore  16,30 Renzo Paris – Poeta, Narratore e Saggista – Roma

“Cattivi Soggetti”- Gli ultimi fuochi del novecento. (Iacobelli Editore)

Ore  17,30 Mariano Sabatini – Scrittore, Giornalista, Televisione e Radio –  Milano – Roma

“L’Italia s’è mesta” (Edizioni G.Perrone)

“E’ la Tv, bellezza!” (Edizioni Lupetti)

Ore  18,30 Elda  Lanza – Prima presentatrice della TV Italiana, Scrittrice e Giornalista – Milano

Oggi a 88 anni scrive gialli apprezzati a livello Internazionale.

“Il Matto Affogato” – “Niente Lacrime per la signora Olga” (Salani Editori)

SERA

Ore  20,30 Roberto Michilli – Leandro Di Donato – Raymond Andrè – Antonio Alleva

Presentazione con lettura scenica del libro di poesia “L’orma lieve” (edizioni Le Voci della luna),

testi di Antonio Alleva, Raymond Andrè, Leandro Di Donato e Roberto Michilli.

Conduce: Alba Barnabei. – Voci recitanti: Antonella Ciaccia, Antonia Renzella.

Interventi critici: Ubaldo Giacomucci. Suonano: Graziella Guardiani, Carlo Di Silvestre e Guerino Marchegiani.

Ore 21,30 Sessione Cortometraggi  e Documentari – Evento Particolare

Antonello Schioppa – Regista e Scrittore – Milano

“Il Gatto del Maine”

(Vincitore del Festival del Cinema di Roma 2012)

Ore 21,45 anteprima abruzzese “Road to sundance” del regista giapponese Tak Kuroha, presentato al Festival di Arcipelago 2013 di Roma

DA VENERDÌ 3 A DOMENICA 5 MAGGIO – dalle ore 9,30 alle ore 22,30

Evento Collaterale        PALAZZO CONVEGNI KURSAAL

Mostra Fotografica di Lorenzo Delfino

“Immagini e Scenari”

Brevi cenni biografici degli autori e dei libri

Concita De Gregorio

Concita De Gregorio è una giornalistascrittrice italiana. Firma de la Repubblica, è stata direttrice de l’Unità dal 2008 al 2011.

Nata a Pisa nel 1963è cresciuta a Livorno.[2] In questa città studia al Liceo Classico Niccolini Guerrazzi; successivamente consegue la laurea all’Università di Pisa in Scienze Politiche. Frattanto inizia la professione nelle radioTV locali toscane, entrando a Il Tirrenonel 1985, dove, per otto anni, lavora nelle redazioni di Piombino, Livorno, LuccaPistoia.

Nel 1990 approda a la Repubblica, dove si è occupata di cronaca e politica interna.

Nel 2002 ha pubblicato Non lavate questo sangue, diario dei fatti del G8 di Genova, e un racconto per la rivista letteraria di Adelphi. Nel 2006 ha pubblicato perArnoldo Mondadori Editore Una madre lo sa, tra i finalisti del Premio Bancarella 2007.

Il 22 agosto 2008 viene ufficializzata la nomina a direttrice del’Unità, carica che ha ricoperto fino al 7 luglio 2011, quando ritorna a La Repubblica.

Il 25 aprile 2010 è stata insignita del Premio Renato Benedetto Fabrizi. Nel 2011 pubblica il saggio Così è la vita.

Nel 2013 pubblica il libro “Io vi maledico” per la casa editrice Einaudi.

Io vi maledico

Viaggio alle radici della rabbia. Le voci di chi non ha voce, gli sguardi e le parole di un Paese che cambia. Storie vere dell’Italia fragile.

«Io vi maledico» c’è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell’Ilva di Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E «Io vi maledico», dice la figlia dell’imprenditore che si è ucciso strozzato dall’usura bancaria. Sono due delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di cambiamento. C’è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non l’hanno preso ed è tornato in miniera. C’è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. Emanuela che ha scritto due volte a Marchionne e che sa – glielo ha spiegato suo padre – cosa significa «comportarsi da uomo». C’è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani delle carte di credito e figli degli sfratti. C’è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove le teste di maiale non son maschere da indossare alle feste. E c’è Atesia, dove le donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi. Un ritratto scritto con parole dure come la pietra. O come la verità. Unico antidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere ascoltato.

Mauro Tedeschini

Mauro Tedeschini, giornalista professionista, dal 2003 è presidente della Fondazione Casa Natale di Enzo Ferrari. Laureato in Giurisprudenza nel 1979, l’anno successivo è assunto al settimanale Il Mondo, dove nel 1982 diventa capo servizio del settore finanza. In seguito lavora a Corriere della SeraIl Resto del CarlinoLa Nazione – Firenze (dove è condirettore). Dal 1999 al 2000 è stato direttore del quotidiano ItaliaOggi e direttore editoriale di Class Financial Network, un canale televisivo di informazione economico-finanziaria trasmesso da Stream. Dal 2000 al 2010 è stato direttore responsabile del mensileQuattroruote. È stato inoltre direttore responsabile del quotidiano La Nazione dal 2011 al 2012. E’ attualmente direttore del Quotidiano d’Abruzzo “Il Centro”.

Ha pubblicato L’uomo che inventò la 500 (Aliberti Editore, 2007).

Ornella Albanese

Ornella Albanese è nata a Giulianova e vive a Bologna, ma torna molto spesso in Abruzzo dove ha ancora la casa paterna a Mosciano Sant’Angelo.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha pubblicato, da quando aveva sedici anni, centinaia di racconti su periodici di grande diffusione, poi, dal 1997, otto romanzi contemporanei con la casa editrice Le Onde e dal 2001 dieci romance storici per I Romanzi Mondadori. Attualmente è in libreria con due thriller storici: L’anello di ferro e il recentissimo L’oscuro mosaico, entrambi editi da Leggereditore.

Sul suo sito web  www.ornellaalbanese.it si possono trovare ulteriori indicazioni e pagine scelte degli ultimi romanzi.

Patrizia Tocci

Patrizia Tocci è nata nel 1959 a Verrecchie (AQ). Laureata in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, insegna materie letterarie negli istituti secondari superiori.

Studiosa di Eugenio Montale, di Laudomia Bonanni e più in generale del Novecento , i suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su numerosi periodici e riviste specializzate. E’ presidente dell’Associazione Internazionale di Cultura “Laudomia Bonanni” (sezione “L’Imputata”, L’Aquila).Ha esordito con una densa raccolta di prose e poesie, Un paese ci vuole (Japadre, L’Aquila 1990); poi, una silloge poetica, Pietra serena (Tabula fati, Chieti 2000);  ha pubblicato inoltre  La città che voleva volare ( Tabula fati, Chieti 2010), un libro di racconti interamente dedicato alla città dell’Aquila. Recentemente ha curato e  pubblicato I GIGLI  DELLA MEMORIA: narrazione collettiva ( tabula fati, Solfanelli 2012): il libro contiene una postfazione dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. La prima sezione è costituita da 55  testimonianze sulla notte del terremoto che ha colpito L’Aquila e i paesi limitrofi, e che riguarda la storia di tutta una comunità in esilio,  lontana dalla propria città e dalle proprie case;  la seconda sezione, con articoli della scrittrice vorrebbe invece dar conto del tempo trascorso fino ad ora, dei problemi e dei passaggi  che questa comunità si è trovata ad affrontare. I diritti d’autore del libro verranno devoluti all’Associazione Volontari donatori sangue dell’Aquila. La  scrittrice ha  ottenuto consensi in numerosi concorsi letterari.Nel 2010 il compositore romano Matteo D’Amico ha composto “6 aprile 2009, una musica per ricordare” su testi di Patrizia e di Thomas Pistoia, scritti all’indomani del terribile sisma che ha colpito l’Aquila e i piccoli centri del cratere.Il testo di Patrizia si intitola ” Sciacalli e ladri di speranza”

Il concerto, svoltosi al Ridotto dell’Aquila, è stato eseguito con la direzione del maestro Matteo D’Amico e gli allievi del conservatorio A. Casella dell’Aquila.

Conduce la rubrica “ Password “ sull’emittente televisiva tvuno Donna interamente dedicata ai libri, alla poesia e alla letteratura.

Presentazione libro  I GIGLI DELLA MEMORIA :NARRAZIONE COLLETTIVA ( A CURA DI PATRIZIA Tocci)ed. Tabula fati, Solfanelli Chieti.

Il libro I gigli della memoria è nato dalla lettura di questo articolo:

” Mi capitò per caso di scoprire, sulla facciata di una casetta medievale con bifore, questo piccolo giglio nero in ferro battuto. E poi altri gigli , messi molto in alto, di qua e di là degli spigoli. Vi stanno da oltre due secoli e mezzo. Si tratta insomma di quei muri rimasti indenni dopo il terremoto del 1703. Fiore di devozione . Per grazia ricevuta. E per memento. Ma bisogna alzare gli occhi:  altrimenti non si
vedono. ” (Laudomia Bonanni,  La terra ballerina ne Il giornale d’Italia 1976)

Sono andata alla ricerca di questi gigli, prima del terremoto e li ho trovati su alcuni palazzi aquilani. Dopo il terremoto mi sono diventati ancora più cari.

Questo libro  è  nato  attorno ad un desiderio:  che  restasse testimonianza  della nostra vita di questi anni, durante e dopo il terremoto del 6 Aprile 2009. Nella prima sezione del libro, La banca della memoria,  è
contenuta una narrazione collettiva: 55 testimonianze raccontano  le prime 12 ore della nostra  seconda vita.  Non è stato facile “estorcere” questi racconti:  tutte  queste testimonianze  parlano  la mia stessa lingua,  quella dell’esilio. Ho cercato,  in questo modo,  di dare voce ad una comunità dispersa, che ha perso i luoghi dell’incontro, il concetto di prossimità ma non la necessità, né il desiderio  di condividere il   “
momento”,  per cementare la speranza del ritorno.

La seconda parte del libro,  I gigli della memoria,  vorrebbe invece  dar conto del tempo successivo, fino ad oggi e raccoglie tutto ciò che ho scritto in questi quattro anni e che riguarda L’aquila, Il terremoto, i nostri pensieri di comunità dispersa .

La postfazione è affidata alla penna del grande scrittore  Paolo Rumiz.  L’ ho  accompagnato in Zona rossa, fra le rovine dell’Aquila.  Volevo che vedesse  quelli che per me già erano il simbolo della città: i gigli  in ferro battuto, posti alla fine delle catene di ferro  che sorreggevano i muri maestri dei palazzi aquilani. Resistono  ancora,  infatti,   sulle pareti crollate.  Ognuno dei 55 racconti è  un giglio. Ogni testimonianza  ha una foggia e una forma diversa.  Ma hanno senso solo se ci sono tutte, e tutte insieme. Se saranno  ad ogni cuspide, ad ogni cantone di  ogni casa, di ogni palazzo  che verrà ricostruito nella nostra città e nei paesi limitrofi.  I gigli – se lo vorremo fortemente – saranno  di nuovo ancora sui muri delle case ricostruite,  anche per coloro che verranno. A rendere testimonianza di coloro che non ci sono più, ma  anche del nostro  esodo, di un altro attraversamento. Di  questa storia.
Patrizia Tocci

Renzo Paris
Renzo Paris è poeta, narratore e saggista. Ha pubblicato la raccolta di poesie Album di famiglia (Guanda 1990), Cani sciolti (Guaraldi 1973, tradotto in Francia), Frecce avvelenate (Bompiani 1974), Filo da torcere (Feltrinelli 1982), Cattivi soggetti (Editori Riuniti 1988), Ultimi dispiacci della notte (Fazi 1999, tradotto in Germania), La croce tatuata (Fazi 2005), I ballatroni (Avagliano 2007) e La vita personale (Hacca 2009). Tra le opere di saggistica ricordiamo: Romanzi di culto (Castelvecchi 1995), Il mito del proletariato nel romanzo italiano (Garzanti 1997), Moravia, una vita controvoglia (Oscar Mondadori 2007) e La banda Apollinaire (Hacca 2011). Ha insegnato Letteratura francese all’Università di Viterbo.

In Cattivi soggetti Renzo Paris ci racconta degli incontri, delle relazioni, dei dettagli di vita quotidiana di scrittori e artisti – da Pier Paolo Pasolini ad Alberto Asor Rosa, da Nanni Moretti a Bifo, alla Morante, dalla Rossanda ad Arbasino, da Fofi a Laura Betti, da Guattari ad Amelia Rosselli, a Fortini, a Balestrini, dalle femministe agli strizzacervelli, dai poeti di strada di Castelporziano a Bompressi, Sofri, Moro, da Oreste Scalzone a Toni Negri, agli emigrati Angelo e Nino, a Dario Bellezza, a Nadia la Rossa, a Giuliana – che ha incontrato in quella Roma leggendaria in cui si accendevano gli ultimi fuochi del secolo delle ideologie. Un secolo breve eppure densissimo, di cui Paris racconta, con l’ironia che gli è propria, di “un amore perduto prima che potesse accadere”, con la precisione di una memoria attenta e uno stile tachicardico e malinconico insieme. Il racconto di un passato ancora vicino, acquista spessore sulla distanza. Questo testo, come un buon vino, oggi appare più ricco e corposo di quanto già non fosse la prima edizione del 1988: Paris lo rilegge, arricchendolo anche di materiale di alto valore storico e culturale: alcuni versi inediti di Pasolini e una lettera quasi del tutto sconosciuta del giovane Moravia a Galeazzo Ciano.

Mariano Sabatini

Mariano Sabatini (Roma, 1971), giornalista, dagli anni Novanta ha scritto su quotidiani, periodici e per il web, tra cui Il Tempo, i quotidiani del gruppo Espresso, Il Giornale, .Com, Libero, Italia Oggi, Film Tv, Gioia, Tv Radiocorriere, King, Moda, Io Spio, Affari Italiani. Dal 2004 ha curato la critica televisiva del quotidiano Metro, primo free press italiano, e poi del portale Tiscali:Notizie e del blog Televisionando. In passato è stato autore di programmi di grande successo per la Rai, Tmc e altri network nazionali: Tappeto volante, Campionato di lingua italiana, Parola mia, Uno Mattina e molti altri. Oggi continua a frequentare gli studi televisivi come opinionista. Dal 1996  ha condotto rubriche su Radio Rai, Play Radio, Radio Capital ed altre emittenti. Da diversi anni dispensa Consigli per le letture dalle frequenze di IdeaRadio. I suoi libri sono La sostenibile leggerezza del cinema (Esi, 2001), Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2005) Altri trucchi d’autore (Nutrimenti, 2007), Ci metto la firma! (Aliberti, 2009), L’Italia s’è mesta (Perrone, 2010), È la tv, bellezza! (Lupetti, 2012)

E’ la Tv, bellezza!”

Chi sono i nuovi protagonisti della televisione? Quali sono gli argomenti che oggi acquisiscono rilevanza e notorietà? Quali volti catturano maggiormente l’attenzione del pubblico? Quali sono i nuovi poli televisivi? Mariano Sabatini, noto giornalista e critico televisivo, conduce un’analisi che approfondisce i recenti mutamenti della programmazione e conduzione televisiva (un esempio per tutti, il caso Santoro e la Rai), mettendo sotto torchio un aspetto rilevante della società odierna. Inoltre, viene indagato il fenomeno della larga diffusione della tv satellitare: cosa ha comportato questa novità mediatica? E ancora, le nuove tipologie di format, gli approfondimenti politici che oggi colpiscono maggiormente il telespettatore… Il libro non mancherà di suscitare un dibattito interessante, che a fronte di una parcellizzazione dell’audience pone al suo centro la potenza, oggi ancora più evidente, della funzione della tv nel contesto sociale, culturale e politico.

L’Italia s’è mesta

Il nuovo libro di Mariano Sabatini naturalmente parafrasa un verso del nostro inno nazionale. Siamo forse dalle parti di “Povera patria”, la splendida canzone di Franco Battiato che poeticamente tesse una lamentazione sulle sorti del nostro meraviglioso ma sventurato paese, sulla linea di tanti scrittori, musicisti e artisti che hanno rappresentato la miseranda Italia con le chiome sciolte, le catene ai piedi, il lutto negli occhi (penso a Leopardi, a Petrarca, alle inimiche squadre che devastano il bel giardino d’Italia così caro al sommo Poeta, ai vari autori di melodrammi tutti amore e patria, eroismo e sacrificio, a monumenti e opere d’arte che rappresentano l’idea di patria lungo tutto lo stivale).
Il sottotitolo invece recita: “Dall’unità nazionale a Silvio Berlusconi, il Belpaese visto dai corrispondenti stranieri”. E qui torniamo alla vocazione giornalistica di Mariano Sabatini, autore televisivo, corrispondente di periodici e curatore di varie rubriche, professionista della carta stampata, della tv e dei nuovi media che ha intervistato scrittori e colleghi in Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2005), Nuovi trucchi d’autore (Nutrimenti, 2007) e Ci metto la firma! (Aliberti, 2009).
In questa nuova prova da intervistatore curioso e attento, Sabatini si addentra in un mondo che per noi italiani è un po’ nebuloso: quello dei corrispondenti stranieri, dei giornalisti che vivono in Italia e la raccontano per i loro connazionali.
Leggendolo ho pensato subito al Grand Tour, ai viaggiatori stranieri del Sette-Ottocento che ci hanno lasciato appunti di viaggio, impressioni, giudizi sul Belpaese. Oppure alle Lettere persiane con la loro ironica visione straniata della molto contemporanea ed europeissima Francia.
Certo c’è anche qualcosa del Leopardi del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani, libro profetico ed illuminante. Gli Italiani si amano e sono amati, come dimostrano le interviste che ha realizzato Mariano Sabatini, che ha inoltre consultato varie fonti bibliografiche e digitali per poter affrontare meglio la materia incandescente di questo libro.
Data la cronaca recente, questo libro risulta seguire con attenzione e perfino anticipare ciò che leggiamo sui giornali o che ci arriva propinato dalla televisione. Rubygate, escort, Brunetta, Tremonti, destra e sinistra, l’Italia e gli stereotipi di cui è spesso vittima, la criminalità organizzata, la libertà di informazione, le intercettazioni… tutto questo trova posto nelle conversazioni di Sabatini con le firme di Itar-Tass, Arte, El Mundo, Le Figaro, Business Week, Frankfurter Allgemeine Zeitung, CNN, BBC, The Herald, Financial Times, Nouvel Observateur…
Leggendo le conversazioni di Sabatini con giornalisti di tutto il mondo si prova un misto di vergogna ed orgoglio: i corrispondenti stranieri sono animati dal desiderio sincero di riportare fedelmente la realtà italiana, ritenuta complessa oltre ogni tentativo di facile semplificazione, ma soprattutto dalla volontà di comprendere l’essenza profonda del Belpaese e dei suoi abitanti. Vedere stigmatizzati da uno straniero i difetti nazionalpopolari ci riempie di rammarico e rabbia, ma che la nostra Nazione sia stata scelta e amata anche per motivi extralavorativi riaccende una fiammella di speranza che le sorti dell’Italia possano riempire le testate straniere di fatti più esaltanti dell’ennesimo sexygate o dell’eterno quartetto mafia-mamma-mandolino-pizza.
Le opinioni passano dall’ottimismo basato sulle proverbiali risorse di adattamento e fantasia dimostrate più volte dagli Italiani nel corso della propria storia, al pragmatismo o addirittura al pessimismo di chi osserva l’Italia con lucidità e disincanto. I mass media, la giustizia, la burocrazia, il mondo del lavoro, l’immagine dell’Italia all’estero, la cultura, la quotidianità: questi e molti altri i temi che Sabatini affronta durante le conversazioni, con una leggerezza che non è mai mancanza di profondità ma agilità di pensiero e intento di offrire ai lettori un pamphlet agile seppur denso di spunti per ulteriori riflessioni.
Se i 150 anni dell’Unità d’Italia hanno avuto un senso, crediamo di poter dire che sia questo: riaccendere le discussioni sul senso di appartenenza, sull’idea di patria e di nazione, su quanto cammino abbia percorso la nostra giovane Repubblica e su ciò che potrebbe essere fatto perché siamo orgogliosi di appartenerle.
E questo libro può essere uno strumento per comprendere meglio, da una prospettiva diversa, come un’istantanea dell’Italia scattata oltralpe, la nostra bruciante attualità.

Elda Lanza

Elda Lanza è una giornalista, autrice e presentatrice televisiva, oltre che esperta di comunicazione e romanziera.

Attiva nel movimento femminista e forte di una precoce e intensa attività di scrittricegiornalista, dopo gli studi all’Università Cattolica di Milano e alla Sorbona di Parigi (dove fu allieva, tra gli altri, di Jean Paul Sartre), nel 1952 viene contattata dai dirigenti dalla neonata televisione italiana di cui, dopo svariati provini, diventa la prima presentatrice, lavorando nei primi programmi sperimentali.

E’ sposata con il pubblicitario Vitaliano Damioli, ha un figlio di nome Massimo Pietro Damioli detto Max. Nel settembre 2012 ha debuttato come giallista con Niente lacrime per la signorina Olga (ed. Salani, che in sole tre settimane ha esaurito la prima edizione, conquistandosi l’apprezzamento di Umberto Eco che agli esordi aveva lavorato con Elda alla Rai.

Esperta di galateo (suo il best seller Signori si diventa per Mondadori), nonché docente di storia del costume, tiene corsi sulla materia. Nel 2011 Michele Mirabella la chiama ospite ad Apprescindere su Raitre;Giancarlo Magalli le dedica un ampio spazio rievocativo ai Fatti vostri su Raidue. Nel 2012 è tornata in tv, su La7, per delle piccole lezioni di stile ai Menù di Benedetta. Da allora partecipa regolarmente come ospite nei talk show di network nazionali e regionali. Nell’ottobre 2012 esce il romanzo Niente lacrime per la signorina Olga che Lanza porta a Salani su suggerimento del giornalista e critico Mariano Sabatini. A Solibri.net lo scrittore Marco Vichi, che su incarico di Salani firma la fascetta di copertina, dichiara: <<Ho conosciuto Elda via mail, mi era stata segnalata dal giornalista e scrittore Mariano Sabatini e l’ho paragonata a Camilleri per l’umanità che racconta al di là del giallo, nonché per la veneranda età e per la simpatia che mi ha suscitato>>. Nel giro di poche settimane l’editore è costretto a ristampare il titolo andato esaurito. Attualmente l’autrice lavora ad altre avventure con protagonista l’avvocato napoletano Max Gilardi. L’8 marzo 2013 partecipa al programma tv I menù di Benedetta su La7.

L’orma Lieve

Il 10 maggio 2005 venne presentato a Teramo, presso la sala polifunzionale della Provincia, il volume 4 poeti abruzzesi, pubblicato dalle Edizioni Orizzonti Meridionali di Cosenza, editore della prestigiosa rivista di scritture poetiche «Capoverso», nella collana Quaderni di poesia contemporanea, che ospita una serie di volumi collettivi dedicati a poeti delle regioni meridionali.

Un caso fortunato volle che Antonio Alleva, Raymond André, Leandro Di Donato e Roberto Michilli, gli autori abruzzesi invitati a partecipare all’antologia, fossero anche tutti della provincia di Teramo.

A distanza di sette anni, gli stessi autori si ritrovano in un nuovo volume collettivo, L’orma lieve, pubblicato dall’altrettanto prestigiosa rivista «Le Voci della Luna» di Sasso Marconi, Bologna, nella sua collana di testi poetici, che verrà presentato giovedì 7 giugno 2012 alle ore 18 presso la sala San Carlo del Museo Archeologico, in via Delfico 30 a Teramo.

Il libro, impreziosito dalla grafica e dall’opera di Fausto Cheng, è un accorato, silenzioso, fraterno omaggio a Raymond Andrè, scomparso nel 2010.

Antonio Alleva ha pubblicato Le farfalle di Bartleby (Tracce 1998, Camaiore Proposta 1999), Reportages dal villaggio (in 7 poeti del Premio Montale-2000, Crocetti 2001), La tana e il microfono (Joker 2006). E’ presente in Vent’anni di poesia. Antologia del Premio Montale 1982-2002 (Passigli 2002), Ondate di rabbia e di paura (Rai-Eri 2002), L’amore, la guerra (Rai-Eri/Ibiskos 2004), 4 poeti abruzzesi (Edizioni Orizzonti Meridionali 2004), DiVersi. Poeti per Sim-patia (DialogoLibri 2004), Ombre come cosa salda – Il Purgatorio letto dai poeti, Canti I-IX (Il Ponte del Sale 2009), La parola che ricostruisce, poeti italiani per L’Aquila (Tracce 2010) e in Amici e poeti a cura di Simone Gambacorta (Duende 2011).

Raymond André (1956-2010) è nato in un villaggio di minatori al confine tra Belgio e Francia dove ha compiuto i primi studi. Laureato in filosofia, ha vissuto e insegnato letteratura a Bergamo, Castelli e Teramo. Ha pubblicato Segnali d’ombra (Andromeda Editrice 1999), Le vetrate di Saint Denis (Manni 2004) silloge con cui ha vinto la X edizione del Premio Renato Giorgi. Suoi testi sono giunti finalisti ai premi nazionali S. Egidio 2001 e 2004, e Poseidonia Paestum 2003. Nel 2009, il Circolo Mario Luzi di Boccheggiano (Gr) – organizzatore del Premio Città di Montieri – gli ha conferito il 1° premio nella sezione  MINIERA e il 2° premio nella sezione INEDITI. É presente in Ondate di rabbia e di paura, la voce dei poeti dopo l’11 settembre (Rai-Eri 2002), in 4 poeti abruzzesi (Edizioni Orizzonti Meridionali 2004) in La parola che ricostruisce, poeti italiani per L’Aquila (Tracce, 2010) e in Amici e poeti a cura di Simone Gambacorta (Duende 2011).

Leandro Di Donato è nato a Teramo e vive a Nereto. Ha pubblicato nel 1978 la raccolta Parole dei miei giorni con le edizioni Pan Arte di Firenze. Nel 1987 è stato inserito nell’antologia Voci nuove del parnaso abruzzese, curata dal professor Vittoriano Esposito. Nel 1977 si è classificato secondo al Premio Città di Firenze e nel 1995 ha ricevuto una segnalazione al Premio Città di Recanati. E’ presente nell’antologia 4 poeti abruzzesi, pubblicata nel 2004 dalle Edizioni Orizzonti Meridionali. Nel 2006 ha pubblicato con le Edizioni del Leone la raccolta Le strade bianche, con la prefazione di Renato Minore. La poesia Uno sguardo è stata pubblicata, nel marzo del 2003 come vincitrice della settimana su Lo Specchio della Stampa, nella rubrica Scuola di poesia curata da Maurizio Cucchi. Leandro Di Donato è direttore artistico di Emergenze mediterranee e membro della giuria del Premio nazionale di poesia Oreste Pelagatti di Civitella del Tronto, dove cura anche Alle cinque della sera – Salotto di scrittori e scritture.

Roberto Michilli è nato nel 1949 a Campli e vive a Teramo. Ha pubblicato le raccolte di poesie Aprire un giorno (Egi 1996), Attraverso la vita (con una prefazione di Giuseppe Pontiggia, Egi 2001), Nuovi versi (LietoColle 2004); i romanzi Desideri (Fernandel 2005), Fate il vostro gioco (Fernandel 2008), La più bella del reame (Galaad 2011) e il saggio La chiarezza enigmatica – Conversazione su Giuseppe Pontiggia (con Simone Gambacorta, Galaad 2009). E’ presente nell’antologia 4 poeti abruzzesi (Orizzonti Meridionali 2004). Autore di testi teatrali, anche per bambini, ha tradotto dal francese, dall’inglese e dal russo (Mallarmé, Flaubert, Keats, Lermontov e altri). Fa parte della giuria del Premio Teramo e cura la rassegna internazionale  ”Perché i poeti…”, inserita nell’ambito del progetto culturale “Teramo città aperta al mondo”.

Fausto Cheng è nato a Isola del Gran Sasso (Te), vive a Teramo. Vanta una notevole attività espositiva a partire dagli anni ’70. Tra l’altro ha tenuto personali a Savona, Ascoli Piceno, Teramo, Maddaloni, Roma. E’ stato invitato ad importanti rassegne, come Alternative Attuali (L’Aquila 1987), Ai confini della terra (Borgo Trevi 1996), Mostra Omaggio all’interno del Premio Vasto (1999), Triennale d’Arte Sacra (Celano 2000), Acqua potabile/ Museo en plein air (Lamezia Terme 2001), Gioielli d’Artista (Teramo 2001), Arte Contemporanea d’Abruzzo (Ofena 2004), Natività (San Donà di Piave 2005). Nel 2006 partecipa su invito alla LV edizione del Premio Michetti Mito e Realtà – Uno sguardo ad Oriente. Nel 2005 tiene la personale FENG – Il canto della Fenice al Museo Torre Bruciata di Teramo. Nel 2006 l’Amministrazione Comunale di Teramo ha prodotto un volume antologico sull’opera di Cheng corredato da un testo critico di Umberto Palestini. Nel 2007 partecipa al 40° Premio Vasto d’Arte Contemporanea, In corso d’opera – Itinerari Abruzzesi. Nel 2008, su invito del comune di Teramo, realizza un’opera ambientale dedicata ai caduti di Nassiriya. Nel 2011 è invitato alla 54a Biennale di Venezia – Abruzzo ed espone a Civitella del Tronto, Lanciano e L’Aquila. In questi ultimi anni l’autore privilegia l’installazione e l’intervento urbano: intervenendo con pochi e calibrati elementi, instaura un fertile dialogo con spazi che si aprono a nuova vita. In questo modo Cheng, dirigendo la sua ricerca nel magma tumultuoso delle intermittenze del cuore, ci conduce in una dimensione sospesa fra incanto, enigma e poesia.

Antonello Schioppa

Antonello Schioppa nasce ad Atri, in Abruzzo, nel 1977. Si trasferisce a Roma nel 1997, dove si laurea in Lettere Moderne. Contemporaneamente scrive di cinema e conduce laboratori di regia nei licei di Roma. Come regista si fa notare nel 2005 con il videoclip “Piazza Vittorio” per la band romana Fonderia, con il quale vince il premio del pubblico al 12°Capalbio Short Film Festival. Tra il 2006 e il 2009 realizza due booktrailers per Marsilio Editore: “Montezuma airbag your pardon” e “Mostri per le masse” (miglior booktrailer al Mei di Faenza), entrambi scritti da Nino G. Dattis. Del 2007 è il corto “Il Malato”, tra i vincitori all’Arcipelago Film Festival, e “Oggi ho altro da fare”, vincitore al Bolzano film festival e al Sulmona film festival. Seguono numerosi videoclip, alternando band indipendenti a gruppi pop come i Sonohra. Nel 2010 c’è una nuova collaborazione con la Fonderia e Barbara Eramo: il videoclip “Loaded Gun”, vincitore al PVI di Milano e al Roma Videoclip Festival. Ultimi cortometraggi sono “Sessanta percento”, incluso nell’opera collettiva Walls & Borders, e “Il Gatto del Maine”. E’ attualmente impegnato nella stesura del suo primo lungometraggio.

Il gatto del Maine

Una giovane coppia (Francesco Mastorilli e Giulia Telli) conduce un’esistenza all’apparenza ordinaria. Dietro alla quotidianità di una normale vita alla periferia di una grande città si nasconde però un mistero.

Tak Kuroha

Nato a Tokyo nel l’anno del serpente (1977), spreca la sua infanzia a guardare manga e leggere libri di fantascienza.
Cresce a Milano – mangiare un sacco di pasta – e durante l’adolescenza si innamora dei Simpson, la X -File e poi i Sopranos.
Dopo aver visto Ed Wood di Tim Burton che trova il suo obiettivo di vita: diventare il peggior regista del mondo! Così inizia la sua carriera sia nella produzione che come sceneggiatore. Frequenta seminari con gli uomini di genio come John Carpenter e Abel Ferrara, e alla fine inizia a dirigere spot pubblicitari, film, video musicali e cortometraggi (vincendo diversi – forse troppe -! Awards). Egli ama ogni forma di surreale, folle, satirico, narrazione politicamente scorretto, umorismo nero, sci-fi … Ah, che ama anche i coniglietti … soprattutto quelli cattivi.

Road to sundance

Una villa su Sunset Boulevard a Hollywood, California. Una giovane donna galleggia faccia in giù dentro a una piscina, morta. Cosa le è accaduto?
Non c’è tempo per le spiegazioni. La stessa donna, Anna, guida solitaria in mezzo al deserto. Sta andando al Sundance Film Festival, invitata a una prima da un grosso produttore. Potrebbe essere l’occasione tanto attesa: l’occasione per sfondare a Hollywood. Ma l’incontro con Elle, una giovane autostoppista, interferirà con i suoi piani. Stranamente, Elle sembra conoscere molte cose riguardo ad Anna, riguardo i suoi sogni… e tutti i suoi fallimenti…

Nel gennaio 2001, un gruppo di filmmaker si lanciò in un ‘road trip’ da Hollywood a Park City. Destinazione: Sundance Film Festival. Nessuno di loro aveva affrontato questo viaggio prima, cosí decisero di documentare il loro viaggio. Il risultato è un film surreale sugli sforzi di una giovane attrice per realizzare i propri sogni.
Per 11 giorni, sei persone attrezzate di una telecamera e due automobili, hanno percorso terre desolate, canyon, deserti di sale e montagne innevate. La sceneggiatura era poco piu’ di una traccia, una ‘direzione’ da seguire con poche linee di dialogo scritte su qualche foglio spiegazzato e impolverato.
Senza un percorso prestabilito, la troupe ha viaggiato lungo quelle strade, fermandosi a filmare ogni volta che veniva catturato dalla magia di un particolare luogo.

Road to Sundance è un film grezzo ed imperfetto, un progetto nato dalla passione e dall’istinto, che celebra la forza di perseguire i nostri sogni.

Vi ricordo che tutte le informazioni sulle giornate del Festival, gli autori, biografie, foto, recensioni ed eventuali modifiche verranno inoltrate giornalmente da questo Ufficio Stampa.

Le foto allegate sono libere da diritti per l’uso editoriale

Vi aspettiamo.

Festival Nazionale della Letteratura Città di Giulianova

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e-mail. ilmusicanteazzurra@hotmail.it




Giulianova. Presentazione del nuovo libro di Adriana Viglione Massi 201 Lettere di tre anni d’amore

Presentazione del nuovo libro di Adriana Viglione Massi

201 Lettere di tre anni d’amore

Domenica 7 aprile, Sala Trevisan, Giulianova

L'autrice, Adriana Viglione Massi
L'autrice, Adriana Viglione Massi

Un’Atmosfera d’altri tempi, di altre passioni, che tramite lo scorrere fluido delle parole acquista l’immortalità.

Questo è il respiro della nuova opera editoriale dell’autrice milanese, acquisita giuliese, Adriana Viglione Massi. Una raccolta di lettere magnifiche, delicate, toccanti, tra l’autrice e il suo amore di tutta la vita, il marito Nicola, scomparso prematuramente molti anni fa.

Un’opera che i nostalgici di epoche lontane guarderanno con malinconia mentre le nuove generazioni potranno apprezzare per la semplicità dei significati e dei valori non del tutto persi.

La presentazione del libro intitolato “201 Lettere di tre anni d’amore” di Adriana Viglione Massi verrà presentato domenica 7 aprile, alle 17, all’interno della Sala Trevisan

in via Ruetta Scarafoni a Giulianova Alta.

Interverranno lo storico e giornalista Sandro Galantini, autore della prefazione del testo, la demoetnoantropologa Alessandra Gasparroni e l’autrice Adriana Viglione Massi.

La lettura di alcune lettere verrà affidata all’attrice Cristina Trifoni e alla giornalista Azzurra Marcozzi.

Contemporaneamente, all’interno della Sala Trevisan, verrà inaugurata la mostra fotograficaI serpari di Cocullo” a cura di Ennio Pomponio.

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Adriana Viglione Massi

Adriana Viglione è nata a Milano, dove ha trascorso la sua prima giovinezza e compiuto i suoi studi. Nel 1960 si è trasferita a Giulianova, si è sposata e tuttora vi risiede. E’ da sempre amante della letteratura, pittura, musica e teatro. Nel 1999 si è iscritta all’Università della Terza Età ed in questo ambito, ha partecipato alla pubblicazione di un suo racconto: “Sono Adriana e amo la vita” per un libro “ La memoria e il racconto ”, opera che contiene le autobiografie di alcuni nonni e che vede coinvolti i comuni di Giulianova, PescaraChietiL’Aquila. Adriana Viglione Massi ha presentato il suo primo libro “Elietta” il 29 marzo 2008 presso la Sala Trevisan del Centro Culturale San Francesco con la presentazione della Dott.ssa Marialuisa De Santis. A luglio 2010 a pubblicato il libro “Piccole storie di grandi donne” e nell’aprile 2010 il volume “Per non dimenticare gli amici…e il mare”.