Domenica 3 marzo, alle ore 17:00, si inaugura a Teramo, presso la Sala espositiva comunale di via Nicola Palma, la mostra collettiva d’arte contemporanea dal titolo “Amo – Ter”.

Il curatore ed organizzatore dell’evento, Leonardo Paglialonga, in qualità di Presidente dell’Associazione “Nemesis”di Francavilla al Mare, ha invitato ad esporre oltre trenta artisti, in prevalenza della provincia di Teramo, per ancorare maggiormente il progetto al territorio, ma provenienti anche dalle altre province abruzzesi nell’ottica ormai consueta per l’associazione, di valorizzare l’Abruzzo attraverso l’Arte e la Cultura in tutte le loro sfaccettature in una visione mutuata da Francesco Paolo Michetti ed il suo Cenacolo francavillese. Un omaggio particolare verrà attribuito al Maestro Sandro Melarangelo.
Nato a Teramo nel 1941, è avviato alla pratica della pittura da suo padre Giovanni.  di denuncia civile: egli si occupa, in effetti, degli “ultimi della terra”, gridando tutta la sua indignazione contro le sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, le ingiustizie, le oppressioni. Ma anche di temi sociali quali lo sfruttamento sul lavoro, la violenza politica, la condizione della donna, il nazismo, l’emigrazione. Una narrazione degli ultimi, dunque, che dà voce a chi oggi come ieri è escluso dalla parola pubblica: i braccianti, i barboni, gli internati dei campi di concentramento, le prostitute, le madri sole, gli emigranti in cammino verso una speranza. La tensione di Sandro Melarangelo si placa nelle nature morte, nei nudi (specie quelli giovanili) e negli affetti familiari, attraverso i ritratti: particolarmente significativi sono sia quello che realizza ad olio nel 1960 dal titolo “Madre che cuce”, raffigurante l’amata mamma Lidia Colonna, sia un altro intitolato “Annetta” dipinto nel 1971, dedicato alla moglie Anna Pepe, figlia del tenente Alberto Pepe, uno dei 44 eroi del campo di Unterluss, che durante la Seconda Guerra Mondiale, il 24 febbraio 1945, si ribellarono alle imposizioni tedesche sostituendosi a 21 loro compagni scelti per la fucilazione.

La mostra gode del patrocinio del Comune di Teramo, delle Associazioni “Bellantarte”, Art Abruzzo, Arabona APS, ASCOM Abruzzo sez. di Teramo.
Durante la conferenza inaugurale si avranno i saluti istituzionali di Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo, Antonio Filipponi, Assessore alla Cultura del Comune di Teramo, Claudio Boffa, Presidente Ascom Abruzzo prov. Di Teramo, Frank Wiliam Marinelli, Presidente Art Abruzzo e Arabona APS. A seguire gli interventi di Leonardo Paglialonga, Presidente Ass. “Nemesis”, organizzatore e curatore della mostra, di Luciano Paesani, già docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, di Bruno Dante, scrittore e autore del libro “La pantera rossa – Storia del partigiano Guido” e, infine, di Patrizia Navarra, artista e studiosa di antropologia culturale, già curatrice del Museo Storico della Comunicazione di Roma.
La poetessa Mara Motta, autrice pescarese di diverse sillogi poetiche, rivestirà il ruolo di moderatrice dell’evento e declamerà alla fine del vernissage una sua poesia scritta in occasione dell’80° anniversario della morte di Munch (1944 – 2024) e ispirata al famoso quadro dal titolo “L’urlo”.
Di seguito l’elenco degli artisti partecipanti: Ovidio Arena – Leondina Astolfi – Caterina Caldora – Maurizio Capece – Vincenzo Celli – Nicola Costanzo – Teresa D’Ambrosio – Michele De Flaviis – Antonella Di Giandomenico – Giulio Di Marco – Sergio Di Mattia – Franco Di Nicola – Guido Di Renzo – Antonio Di Valerio – Luigi Maria Feriozzi – Pasquale Lucchitti – Tonino Macrì – Ibrahim W Mahjoub – Giustino Massucci – Cristiane Marà – Alessio Mazzarulli – Sandro Melarangelo – Moiradea – Lucio Monaco – Marcela Nanni – Tullio Nardi – Patrizia Navarra – Bruno Paglialonga – Patrizia Papini – Lauro Potenza – Ravel – L’arte del riciclo – Mimmo Sarchiapone – Miriam Scarpone – Adele Schiazza – Chiara Tardino – Guerino Tentarelli – Marialuisa Torlontano.
La mostra, visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 17:00 alle 20:00, proseguirà fino a sabato 16 marzo. Per quest’ultima data è previsto un evento di finissage, un Simposio culturale che consisterà in un Reading poetico dal titolo “Il coraggio delle idee” con degli intermezzi musicali in ricordo di Ivan Graziani. Ingresso libero.




Nizza. Sarà presentato mercoledì 15 novembre, alle ore 17:00, presso il Consolato Generale d’Italia a Nizza, il libro di Enrico Di Carlo e Luca Bonacini: “Il brindisi del Poeta astemio” (Verdone editore)

 

Sarà presentato mercoledì 15 novembre, alle ore 17:00, presso il Consolato Generale d’Italia a Nizza, il libro di Enrico Di Carlo e Luca Bonacini, Il brindisi del Poeta astemio (Verdone editore), dedicato al rapporto che Gabriele d’Annunzio ebbe con le bevande alcoliche, e particolarmente con il vino. L’iniziativa si svolge nel quadro dell’VIII edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo,rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, promossa dalla rete di Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura e Uffici ICE all’estero.

A introdurre gli ospiti sarà Emilio Lolli, Console Generale d’Italia a Nizza.

Hanno inoltre collaborato all’iniziativa il Dirigente Scolastico del Consolato Generale d’Italia a Nizza, Loredana Cherubini, la Scuola Alberghiera e Turistica “Paul Augier” di Nizza per il buffet allestito al termine della serata e il Comitato per le Attività Linguistiche e Culturali Italiane. Si ringraziano inoltre, per il sostegno fornito alla realizzazione dell’iniziativa, il Départementdes Alpes-Maritimes e i partner privati “Luigi D’Amico Premiata Fabbrica Biscotti e Dolci”e “Corfino Barattucci Liquore dal 1858”.

Gli autori, entrambi giornalisti, dopo aver curiosato per lungo tempo nelle dispense dannunziane, hanno provato a dare una sbirciatina anche nelle sue cantine. E proprio dalla lista dei vini contenuti al Vittoriale, poco prima della morte del Poeta, prende il via una ricerca che si dipana tra le etichette più blasonate d’Italia e Francia, nazione quest’ultima dove lo scrittore aveva vissutonei cinque anni che precedettero il primo conflitto mondiale, e che all’epoca vantava una produzione enologica di gran lunga superiore a quella del Bel Paese. L’esperienza dei vini francesi, che aveva Gabriele d’Annunzio, non è da ascrivere solamente al periodo trascorso in Francia, con la breve parentesi parigina e il periodo ad Arcachon. Champagne e vini si rincorrono nella vita e nelle opere del Vate, ben prima della trasferta d’Oltralpe, e non mancheranno mai sulla sua tavola nelle numerose occasioni ufficiali cui è invitato e neppure nei momenti intimi.

I vini italiani esprimono sicuramente il meglio della produzione del tempo. Il Valpolicella, il Chianti, il Soave, la Vernaccia, il Falerno, il Nepente, il Carmignano, il Capri bianco, oltre al Montepulciano della sua regione, raccontano di un viaggio ideale (oggi li chiameremmo sentieri del vino) attraverso dodici regioni, tra arte e cultura, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Il lavoro mette in luce un rapporto quanto mai contraddittorio tra lo scrittore e l’alcol. D’annunzio non fu astemio come invece volle sempre far credere pur di rimanere coerente alla sua immagine di esteta. Il poeta fu, al contrario, un raffinato conoscitore di vini e di liquori. Bevitore di acqua purissima (prediligeva quella minerale) in banchetti ufficiali, mostrava familiarità con vini e champagne in occasioni mondane e private, magari in compagnia di qualche donna. I vini li decanta, li storicizza, li contestualizza, li rende protagonisti di vicende personali e di famose pagine letterarie. Tra le altre curiosità del libro, si segnalano la denominazione Acquarzente, in sostituzione del francese cognac, la scelta di chiamare Molovin un liquore da lui inventato, e i carteggi con celebri produttori e ristoratori dai quali si faceva inviare casse di vino pregiato, magari in cambio di una sua fotografia con dedica.

 

Enrico Di Carlo (Chieti, 1960).Dopo la laurea in Lettere ha conseguito due dottorati di ricerca. È bibliotecario all’Università di Teramo e svolge attività di giornalista-pubblicista. È Deputato di Storia Patria negli Abruzzi. I suoi studi vertono prevalentemente sulla cultura abruzzese dell’Ottocento e del Novecento, e su Gabriele d’Annunzio. I libri più recenti, dedicati al tema enogastronomico, sono: Gabriele d’Annunzio e l’enogastronomia della memoria (in tre edizioni) eOsteria. Guida spirituale delle osterie italiane da Verona a Capri, di Hans Barth, di cui ha curato l’ultima edizione. Ha tenuto presentazioni in prestigiose sedi istituzionali italiane e straniere.

Luca Bonacini (Modena, 1966). Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Scrive per QN Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, James Magazine, Gambero Rosso, LiveIn, ADV, Dimore Storiche d’Italia, suggerendo itinerari di viaggio tra enogastronomia, letteratura e cinema. È collaboratore per le Guide del Gambero Rosso e docente di marketing territoriale, presso l’Università IULM (Milano), ITS (Bologna) e ALMA (Parma). Prima ancora di d’Annunzio,si era occupato nel 2004 di un personaggio di fantasia, pubblicando per Aliberti Editore Mai Dire Mai a un Martini Dry, sulle preferenze enogastronomiche dell’agente segreto 007.