Giulianova. Gianmarco Ciccolone (S.I.): una città in disuso

Una città in disuso
Facciamo una istantanea di Giulianova oggi:
i nostri giovani che fuggono con nel bagaglio la loro ricchezza di talenti e passioniGianmarco Ciccolone
locali che richiamavano tante persone chiudono i battenti
ristoranti storici che decidono di migrare altrove
negozi che faticano e sono costretti a dismettere le loro attività
un teatro scomparso da molto tempo e la parola “Cultura” dispersa nei rivoli della noia comune…
Se ricordo la Giulianova della mia gioventù, all’apice del successo e brulicante di giovani speranzosi e desiderosi di crescere insieme alla città,faccio molta fatica a pensare che sia lo stesso luogo. Ricordo come Giulianova era sempre davanti agli altri comuni per le iniziative, per il sociale e la cultura ed era per questo motivo un punto di attrazione e non di fuga.
É vero gli anni ’80 e ’90 sono ormai lontani ma non riesco a capire la deriva che sta prendendo la nostra storia e, soprattutto come ci siamo arrivati…
Adesso la fotografia che ci rappresenta meglio sono i vari monumenti all’abbandono: la Rosa Maltoni, l’Ospizio Marino, il parco Chico Mendes, il Mercato Coperto, spettacoli indegni in una località che voglia ambire a dirsi turistica!!!
Investimenti sbagliati, lamentele sterili, inutili faziosità hanno disegnato una città senza apparente futuro, con molti ricordi che però sbiadiranno col tempo… come la memoria dello scheletro dello Zuccherificio altro simbolo di una promessa non mantenuta e di sogni sempre più lontani.

Gianmarco Ciccolone (SI)